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Sardegna

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La promozione delle risorse enogastronomiche

L’Italia vanta un patrimonio agroalimentare ed enogastronomico ampio e diversificato che è sempre più un mezzo di comunicazione del territorio: esprime infatti cultura, tradizioni ed emozioni. L’accoglienza e la ristorazione giocano in questo un ruolo fondamentale; vanno costruiti infatti progetti di attrazione e di accoglienza di qualità che: • tutelino il patrimonio del territorio attraverso percorsi di sviluppo legati alla sostenibilità; • rispondano alla domanda di servizi di qualità; • facciano emergere in termini di prodotto e di mercato gli asset turistici territoriali.

Per veicolare e promuovere in modo efficace un asset turistico, è necessario: • favorire la comprensione del valore della sinergia tra cultura, cibo e società; • sviluppare competenze manageriali e creare figure professionali competenti; • sviluppare adeguate misure di promozione territoriale ed enogastronomica.

Che cos’è il turismo enogastronomico

Il turismo gastronomico e quello del vino rappresentano una realtà economica rilevante e potrebbero costituire la chiave per il lancio e lo sviluppo di aree oggi in crisi. Il turismo enogastronomico soddisfa i criteri della nuova domanda turistica, cioè: • l’esigenza di organizzare soggiorni brevi in risposta alla frammentazione delle vacanze; • la tendenza ai viaggi personalizzati; • il desiderio di sperimentare esperienze nuove.

Il turismo enogastronomico risponde alle indicazioni espresse dall’Organizzazione Mondiale del turismo (WTO, World Tourism Organization) volte alla salvaguardia della specificità dei singoli territori e alle indicazioni della legislazione italiana, in base alla quale i sistemi turistici devono caratterizzarsi per l’offerta integrata di beni culturali, ambientali e attrazioni come i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale. Il turismo enogastronomico combina e sovrappone diversi settori, integrando numerosi elementi che caratterizzano il turismo culturale, e annovera tra le sue principali attività: • escursioni guidate; • visite ad aziende agricole e vinicole; • degustazioni e acquisto di prodotti tipici; • ingresso a monumenti, mostre e musei; • partecipazione a spettacoli folkloristici e musicali; • attività sportive.

Come si organizza un itinerario enogastronomico

L’itinerario enogastronomico, se opportunamente organizzato, segnalato e promosso, diviene una vera e propria componente del turismo. Per organizzare un itinerario enogastronomico, si deve: • individuare il tema enogastronomico caratterizzante; • tracciare il percorso del tour, selezionando le località più rappresentative; • individuare lungo l’itinerario i punti più importanti di tradizione enogastronomica e i diversi servizi di assistenza che possono facilitare la fruizione del percorso; • associare gli attori interessati dal flusso turistico affinché tutti contribuiscano, per la parte di loro competenza, alla vitalità dell’itinerario e al miglioramento dei servizi.

Per segnalare e promuovere un itinerario enogastronomico, bisogna dargli visibilità. Questo significa per esempio apporre cartelli che indichino la presenza e il tracciato dell’itinerario e distinguere le aziende agricole, gli artigiani alimentari, le rivendite di prodotti tipici, i ristoranti, i luoghi di studio, apprendimento e conservazione del patrimonio culturale di riferimento. La segnaletica serve però a guidare il turista enogastronomico “sul posto”. Per portare il turista “verso il posto”, entra in gioco la promozione, che deve basarsi su strumenti diversi, tra i quali per esempio un sito Internet ben costruito e aggiornato, brochure cartacee, manifestazioni fieristiche, per giornalisti, organizzazione di eventi di richiamo nelle località dell’itinerario in diversi periodi dell’anno, in coincidenza con momenti della produzione, della tradizione, della maggiore affluenza turistica.

Le strade del vino, del gusto e dei sapori

Le oltre 160 Strade dei Vini, del Gusto e dei Sapori disseminate nel territorio italiano sono esempi di itinerari finalizzati a sostenere il turismo enogastronomico. Si tratta di sistemi territoriali turistici che offrono prodotti e servizi direttamente o indirettamente legati ai prodotti oggetto dell’itinerario. Le Strade del Vino si concentrano solo sul vino, mentre le Strade del Gusto e dei Sapori possono concentrarsi su prodotti agroalimentari (strada del latte, strada della lenticchia), prodotti trasformati (strada del prosciutto, strada del formaggio) o preparazioni gastronomiche (strada del tortellino, strada del risotto, strada del brasato). Questi percorsi tematici sono regolamentati da specifiche normative nazionali e locali e, per essere realizzate e mantenuto nel tempo, necessitano sempre di un supporto istituzionale. Alla base della loro costruzione vi è un’analisi della domanda di servizi turistici.

Come si promuove lo sviluppo turistico territoriale

Lo sviluppo turistico territoriale è favorito dalla costruzione di progetti di marketing del territorio che promuovano località, produzioni e culture. Tali progetti devono: • evidenziare le caratteristiche di unicità del territorio; • promuovere azioni di cooperazione tra i diversi attori locali; • operare con l’obiettivo della massima qualità; • promuovere iniziative in linea con i princìpi di sostenibilità ambientale, socio-culturale ed economica.

I soggetti coinvolti sono: • le aziende e i consorzi turistici locali; • gli Enti pubblici e nello specifico gli Assessorati al turismo; • le imprese, i network, le associazioni pubbliche e private che operano in questo settore, quali ad esempio Pro Loco,

Condotte Slow Food, reti come Borghi Autentici d’Italia, Città del Vino; • tutti gli altri soggetti presenti sul territorio, attivi in campo turistico e agroalimentare, tra i quali produttori, imprese della ristorazione, sistema alberghiero ed extralberghiero, operatori del turismo incoming.

Ogni progetto di sviluppo turistico del territorio volto alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche locali si compone di quattro elementi sostanziali: • la domanda; • la produzione agroalimentare; • il sistema di erogazione del servizio; • la sua comunicazione.

La domanda

Il target di riferimento, cioè i turisti del gusto, possono essere suddiviso in due grandi categorie: • food trotter, i quali considerano l’enogastronomia come l’elemento centrale della vacanza, ma sono particolarmente sensibili al territorio e alle sue caratteristiche e attribuiscono grande importanza anche al contesto territoriale e ai servizi turistici accessori; • gastronauti, che sono attratti dal prodotto locale artigianale, raro e unico, apprezzano particolarmente il binomio enogastronomia-festa e sono in genere escursionisti (concentrano, quindi, la visita in una sola giornata). In particolare, i gastronauti comprendono anche coloro che si spostano per partecipare a un evento enogastronomico.

La produzione agroalimentare

Una produzione agroalimentare, per diventare asset turistico, deve presentare alcune caratteristiche, tra le quali: • la qualità organolettica elevata; • l’unicità e l’originalità che assume nella percezione del consumatore; • la rarità della produzione; • la commercializzazione prevalentemente in loco; • il forte radicamento storico-culturale.

Le leve del sistema di erogazione del servizio

Le principali leve del sistema di erogazione del servizio sono: • il prezzo, che deve essere preferibilmente promozionale; • la fruibilità, che va ampliata organizzando, ad esempio, un pacchetto turistico collegato; • la distribuzione dell’offerta o del pacchetto turistico, che deve avvenire attraverso canali intermedi (agenzie, tour operator, siti web).

L’obiettivo della comunicazione

La comunicazione deve saper trasmettere un messaggio fortemente territoriale e promuovere un’immagine omogenea e condivisa tra i diversi attori. Nell’ambito del turismo enogastronomico è fondamentale il ruolo svolto da food blogger e food writer. Queste figure professionali iniziano aprendo un blog tematico e, quando hanno successo, prestano le proprie competenze in diversi ambiti, che combinano il turismo alla buona tavola e che vanno dai progetti di sviluppo territoriale alle consulenze per i produttori. Inoltre, collaborano con guide, riviste e programmi tematici e diventano a volte veri e propri autori. Anche se il mondo del food writing può sembrare alla portata di tutti, richiede alcune competenze di base, tra le quali: • creatività e ottime capacità di scrittura; • buona conoscenza dell’enogastronomia e dei prodotti agroalimentari; • competenze nella creazione e nella gestione di siti web e social media; • basi di copywriting e SEO.

Glossario

SEO

L’espressione inglese Search Engine Optimization (SEO, in italiano semplicemente ottimizzazione) riunisce, nel linguaggio di Internet, tutte le attività che favoriscono il reperimento del sito da parte degli utenti che eseguono ricerche sul web. Il posizionamento del sito web nelle pagine di risposta alle ricerche degli utenti è tanto più elevato quanto migliori sono la rilevazione, l’analisi e la lettura del sito stesso da parte dei motori di ricerca.

Come si progettano eventi e itinerari turistici

L’incoming riguarda l’accoglienza turistica sul territorio attraverso l’organizzazione di eventi, la costruzione di itinerari e pacchetti di viaggio. Gli attori di questo settore sono i tour operator e le aziende turistiche locali, ma anche le associazioni e le cooperative culturali, le guide turistiche e i travel designer. Nel marketing territoriale, l’organizzazione di eventi può contribuire allo sviluppo di una località o di un’area, favorirne il rinnovamento e rafforzarne l’immagine fino a modificarne la percezione nell’immaginario collettivo. Anche gli itinerari turistici sono un importante strumento di valorizzazione del territorio. Accanto alle componenti più generiche dell’offerta presente sul territorio (strutture ricettive, punti di informazione turistica, beni culturali, paesaggio) i food trotter e i gastronauti si muovono per cercare un’esperienza che li metta in diretto contatto con i produttori (e quindi con le colture, gli allevamenti e i processi di trasformazione) oppure con le fiere e i mercati del gusto, i musei etnografici legati ai prodotti e alle tradizioni contadine. Questi viaggiatori preferiscono soggiornare in agriturismi o alberghi dalla cucina particolarmente rinomata, per gustare sia i piatti del territorio sia il vino locale. La costruzione di un itinerario di successo dovrà calibrare tutte queste componenti in modo da offrire un’esperienza complessiva indimenticabile.

Come si progettano i pacchetti di viaggio

Per costruire un pacchetto di viaggio, gli operatori devono: • avviare un’analisi per valutare la vocazione turistica del territorio e capire a quale clientela rivolgersi; • effettuare sopralluoghi presso le aziende e le strutture ricettive, censire i beni culturali locali unitamente ai servizi che sono erogati; • costruire l’itinerario, in base al quale progettano l’intero pacchetto; • eseguire analisi di mercato per individuare il target di riferimento, stabilire il posizionamento del prodotto e valutarne le potenzialità; • scegliere il tema conduttore del viaggio; • stabilire i mezzi di trasporto da impiegare e fissare quindi le tappe; • stabilire la durata del soggiorno; • prendere contatto con i fornitori; • fissare il prezzo del pacchetto e lanciarlo sul mercato.

Il prodotto, generalmente testato prima della diffusione, è monitorato costantemente per migliorarlo e rinnovarlo con adeguati accorgimenti e variazioni.

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