Approfondimento
269
Per segnalare e promuovere un itinerario enogastronomico, bisogna dargli visibilità. Questo significa per esempio apporre cartelli che indichino la presenza e il tracciato dell’itinerario e distinguere le aziende agricole, gli artigiani alimentari, le rivendite di prodotti tipici, i ristoranti, i luoghi di studio, apprendimento e conservazione del patrimonio culturale di riferimento. La segnaletica serve però a guidare il turista enogastronomico “sul posto”. Per portare il turista “verso il posto”, entra in gioco la promozione, che deve basarsi su strumenti diversi, tra i quali per esempio un sito Internet ben costruito e aggiornato, brochure cartacee, manifestazioni fieristiche, per giornalisti, organizzazione di eventi di richiamo nelle località dell’itinerario in diversi periodi dell’anno, in coincidenza con momenti della produzione, della tradizione, della maggiore affluenza turistica. Le strade del vino, del gusto e dei sapori Le oltre 160 Strade dei Vini, del Gusto e dei Sapori disseminate nel territorio italiano sono esempi di itinerari finalizzati a sostenere il turismo enogastronomico. Si tratta di sistemi territoriali turistici che offrono prodotti e servizi direttamente o indirettamente legati ai prodotti oggetto dell’itinerario. Le Strade del Vino si concentrano solo sul vino, mentre le Strade del Gusto e dei Sapori possono concentrarsi su prodotti agroalimentari (strada del latte, strada della lenticchia), prodotti trasformati (strada del prosciutto, strada del formaggio) o preparazioni gastronomiche (strada del tortellino, strada del risotto, strada del brasato). Questi percorsi tematici sono regolamentati da specifiche normative nazionali e locali e, per essere realizzate e mantenuto nel tempo, necessitano sempre di un supporto istituzionale. Alla base della loro costruzione vi è un’analisi della domanda di servizi turistici. Come si promuove lo sviluppo turistico territoriale Lo sviluppo turistico territoriale è favorito dalla costruzione di progetti di marketing del territorio che promuovano località, produzioni e culture. Tali progetti devono: • evidenziare le caratteristiche di unicità del territorio; • promuovere azioni di cooperazione tra i diversi attori locali; • operare con l’obiettivo della massima qualità; • promuovere iniziative in linea con i princìpi di sostenibilità ambientale, socio-culturale ed economica. I soggetti coinvolti sono: • le aziende e i consorzi turistici locali; • gli Enti pubblici e nello specifico gli Assessorati al turismo; • le imprese, i network, le associazioni pubbliche e private che operano in questo settore, quali ad esempio Pro Loco, Condotte Slow Food, reti come Borghi Autentici d’Italia, Città del Vino; • tutti gli altri soggetti presenti sul territorio, attivi in campo turistico e agroalimentare, tra i quali produttori, imprese della ristorazione, sistema alberghiero ed extralberghiero, operatori del turismo incoming. Ogni progetto di sviluppo turistico del territorio volto alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche locali si compone di quattro elementi sostanziali: • la domanda; • la produzione agroalimentare; • il sistema di erogazione del servizio; • la sua comunicazione. La domanda Il target di riferimento, cioè i turisti del gusto, possono essere suddiviso in due grandi categorie: • food trotter, i quali considerano l’enogastronomia come l’elemento centrale della vacanza, ma sono particolarmente sensibili al territorio e alle sue caratteristiche e attribuiscono grande importanza anche al contesto territoriale e ai servizi turistici accessori; • gastronauti, che sono attratti dal prodotto locale artigianale, raro e unico, apprezzano particolarmente il binomio enogastronomia-festa e sono in genere escursionisti (concentrano, quindi, la visita in una sola giornata). In particolare, i gastronauti comprendono anche coloro che si spostano per partecipare a un evento enogastronomico.