Theriaké Maggio/Giugno 2022

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Contributo per una storia iconogra ico-iconologica della morte (I parte) Rodolfo Papa

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crivere una “storia dell’iconogra ia della raf igurazione della morte all’interno dell’arte cristiana” certamente interessante, ma al contempo complesso, poich , come spesso accade nei temi artistici legati a verit di fede, le sfumature sono molteplici, tante quante sono i punti di vista dai quali possibile guardare l’argomento. In questo contributo cercher di delineare alcuni aspetti, posizionando lo sguardo su un numero limitato e circoscritto di punti di vista, accennandone alcuni e per necessit tralasciandone altri, sebbene parimenti importanti. Si pu , infatti, certamente indagare questo tema da una prospettiva antropologica, sociologica, politica, economica, etica e bioetica, e per ino medico-sanitaria oltre che isiologica, ma in questo mio contributo, cercher di comprendere soprattutto le valenze religiose e spirituali che, nel corso della storia, hanno mosso artisti e committenti alla rappresentazione della morte, e dunque analizzer alcuni monumenti funebri al ine di comprendere come la fede di quegli uomini si sia espressa con diversi esiti compositivi, estetici e stilistici. L’analisi iconologica dei monumenti funebri, che emerger da queste brevi pagine, si propone di produrre un senso coerente in grado di aprirsi ad ulteriori letture, avendo presente quel che afferma anche George Kubler in un suo scritto, ovvero che «per coloro che si applicano allo studio del signi icato il criterio di valore non la discontinuit , ma la continuit » [1]. Del resto, lo stesso termine linguistico “monumento” conserva in s il senso dell’originario verbo transitivo latino mŏnēre, che si muove dal “far ricordare”, nel senso di “riportare alla memoria”, ino all’ “esortare nell’ammonimento”, provocando, suscitando, “ispirando pensieri”. Infatti la radice di “monito” e di “mente” la medesima di “monumento”, e quest’ultimo tradotto in senso letterale signi ica semplicemente “strumento per far ricordare”. Il monumento si colloca, dunque, come “strumento”, tra il ricordo e il pensiero, tra il portare alla memoria fatti, cose, persone e il ri lettere su di esse. Ma il mo-

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[online]: ISSN 2724-0509

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Delle Arti

Figura 1. Tommaso di ser Giovanni Cassai detto Masaccio, L’Altare della Trinità, Chiesa di S. Maria Novella, Firenze.

Anno V n. 39 – Maggio – Giugno 2022


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