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Cantina di Soave, scelte di sostenibilità

Cantina di Soave, quartier generale green

Siamo al conto alla rovescia per la “nuova” Cantina di Soave che sarà pronta per la fine del 2018 con la completa riorganizzazione della sede principale di Viale della Vittoria, a Soave, e il rinnovamento dell’ area di conferimento uve e vinificazione della cantina di Cazzano di Tramigna, in zona Valpolicella DOC.

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A Soave l’intervento si estende su una superficie di oltre 11 ettari e il nuovo impianto, una volta realizzato, permetterà alla Cantina di realizzare circa 80 milioni di bottiglie l’anno, vale a dire tra il 50 e il 60% dell’intera produzione conferita dai soci viticoltori, in altre parole quasi tre volte l’imbottigliato attuale. L’investimento previsto è uno dei più rilevanti del settore vinicolo nel panorama nazionale dell’ultimo decennio: questo primo stralcio di lavori prevede lo stanziamento di 75 milioni di euro totalmente autofinanziato. Importanti anche gli investimenti in opere pubbliche: oltre 7 milioni di euro che interesseranno principalmente la viabilità e il verde. L’ampliamento della sede principale vedrà non solo un rinnovamento della struttura sotto il profilo tecnologico, ma anche un totale riassetto dei flussi generati dalla stessa attività produttiva. Attualmente l’accesso avviene unicamente attraverso l’ingresso di Viale della Vittoria che rappresenta il principale ingresso al centro urbano, con inevitabili ripercussioni sulla congestione delle vie di comunicazione.

Cantina di Soave ha voluto alleggerire l’accesso al paese, dirottando il traffico dei mezzi pesanti sulla nuova circonvallazione SP37 Strada dei Ciliegi, contribuendo così a migliorare la qualità della vita di chi vive e frequenta abitualmente questa zona. L’intento è quello di modificare positivamente la percezione del paesaggio all’interno del paese, significative in tal senso sono anche le opere che riguardano il verde pubblico. La collocazione delle aree verdi e degli annessi parcheggi è stata infatti studiata al fine di riqualificare tutto il fronte est della Cantina, migliorando così l’impatto visivo di chi accede al centro urbano.

Verranno create inoltre delle superfici verdi, sia Con un investimento di 75 milioni di euro la cooperativa si attrezza per la crescita dei prossimi anni

orizzontali che verticali, all’interno del perimetro della sede di Viale della Vittoria, le quali avranno il compito di influire positivamente sulla qualità dell’aria e dell’ambiente, riducendo la riverberazione dei raggi solari e intervenendo sul microclima. Significativi gli accorgimenti finalizzati al risparmio energetico: tutti i nuovi edifici, infatti, e quelli preesistenti, verranno dotati di un cappotto esterno che garantirà una migliore prestazione energetica e una riclassificazione dell’intero complesso in classe A. La copertura verrà completamente coibentata e, su parte di questa, verranno montati 437 pannelli fotovoltaici, pari ad una superficie di 717 mq, i quali garantiranno la produzione di energia rinnovabile utile al funzionamento del magazzino meccanizzato.

Inoltre è stato studiato un nuovo sistema per la gestione delle acque meteoriche. Le acque dei tetti verranno convogliate in apposite “vasche di calma” e poi rilasciate nel sottosuolo attraverso delle trincee drenanti. Ciò fa sì che l’acqua piovana pulita venga introdotta nel terreno, e quindi nelle falde acquifere, e non venga dispersa nella fognatura. Lo stesso accadrà per le acque del piazzale-parcheggio, le quali confluiranno nelle medesime trincee dopo essere state decontaminate da opportuni disoleatori, i quali avranno il compito di rimuovere eventuali residui di idrocarburi e altre sostanze che potrebbero inficiare la qualità dell’acqua.

«Non esiste progresso senza attenzione per l’ambiente - spiega Bruno Trentini, Direttore Generale di Cantina di Soave - da questa consapevolezza deriva l’impegno profuso per la tutela e la salvaguardia dello stesso. Gli imponenti lavori di ampliamento che interessano la sede principale di Viale della Vittoria, a Soave, sono stati tutti pianificati in ottica green, a riprova di come la Cantina sia attenta al proprio territorio e alla comunità».

Approvato il bilancio al 30 giugno 2017

Nel corso dell’ultima assemblea dei soci che si è tenuta a Rocca Sveva, è stato approvato il bilancio 2016-17. La vendemmia 2016, pari oltre 1 milione di quintali di uva conferita, ha determinato un fatturato consolidato di 118 milioni di euro. All’interno del venduto complessivo, rispetto al precedente esercizio, si registra una aumento sia in volume che in valore del prodotto sfuso (+6%), soprattutto grazie alle vendite di vini DOP e IGP che hanno mantenuto buone performance, nonostante il mercato evidenziasse qualche calo relativamente ad alcune tipologie. In crescita anche il valore dell’imbottigliato (+2%). In linea con le strategie aziendali portate avanti negli ultimi anni, le vendite di prodotto imbottigliato rappresentano il 50% dell’intero fatturato; di cui ben il 53% deriva da prodotto a marchio, vero core business dell’ azienda, contro il 47% determinato dalla vendita di prodotti a “private label”.

Buona la ripartizione tra le vendite Italia ed estero rispettivamente 58% le prime e 42% le seconde. Tra i mercati di riferimento per i vini bianchi, prevalentemente Soave e Pinot Grigio, buona la crescita in Germania +20% ed Austria +16%; altrettanto positiva la tenuta in Gran Bretagna, nonostante i temuti effetti della Brexit, votata alla vigilia dell’apertura dell’anno di bilancio. Tra i mercati di riferimento per i vini rossi a più alto valore aggiunto, da segnalare una sostanziale tenuta di Scandinavia e Svizzera.

In tema di capitalizzazione aziendale, il patrimonio netto raggiunge quest’anno i 57 milioni di euro, a fronte di un cash flow operativo di oltre 6 milioni di euro e un utile di esercizio di 1.804.000 euro. Ottima la disponibilità liquida che, pur in presenza di investimenti nel corso dell’esercizio per 14 milioni di euro, passa da 39.025.000 euro a 38.023.000 euro. Il totale dei conferimenti aumenta a 81 milioni di euro e la liquidazione destinata alla remunerazione delle uve conferite dai soci viticoltori è di 63,5 milioni di euro.

A Naturno, in Alto Adige, premiato il miglior Riesling d’Italia: Herzù del piemontese Ettore Germano

ANaturno, in Alto Adige, è da poco calato il sipario sulla 13ma edizione delle Giornate del Riesling, una vera e propria celebrazione della “regina delle uve bianche”, appuntamento che ha visto la partecipazione di un altissimo numero di appassionati del turismo enogastronomico e del buon vino. Sono state cinque settimane di eventi, degustazioni, cene e tanto altro, utili per entrare in contatto con uno dei vitigni più prestigiosi ed eleganti al mondo. Durante le Giornate del Riesling è andata in scena anche la dodicesima edizione del Concorso nazionale del Riesling, a cui hanno partecipato 63 vini provenienti da 8 regioni italiane, dall’estremo Nord, sopra Bressanone, fino a quelli siciliani della zona dell’Etna.

Una giuria composta da 22 qualificati degustatori ha decretato il miglior Riesling a livello nazionale, che si è rivelato il Riesling Herzù della Azienda Agricola Ettore Germano dal Piemonte, ormai da diversi anni tra i primi classificati.

Già nell’edizione del 2015 del Concorso Nazionale, infatti, era risultato il miglior Riesling nazionale mentre lo scorso anno arrivò secondo. Quest’anno, invece, al secondo posto si è classificato il Riesling

di Schuster Oswald Befehlhof della Val Venosta, in Alto Adige, mentre al terzo posto un altro Riesling altoatesino, quello di Weingut Haderburg Obermairhof della Valle d’Isarco.

Ecco la classifica del podio dei vincitori: 1° posto: Azienda Agricola Ettore Germano dal Piemonte

2° posto: Schuster Oswald Befehlhof della Val Venosta, Alto Adige

3° posto: Weingut Haderburg Obermairhof della Valle d’Isarco, Alto Adige

Dal 4° al 10° posto si sono, invece, classificati: Lehengut Plack Thomas della Val Venosta, Alto Adige

Fondazione Edmund Mach del Trentino Alto Adige

Cantina Girlan di Oltradige, Alto Adige Cantina Schreckbichl di Oltradige, Alto Adige Cantina Meran Burggräfler, Alto Adige Himmelreichhof Fliri Markus della Val Venosta, Alto Adige

Azienda Agricola Cà del Gè dell’Oltrepò Pavese

E’ interessante rimarcare l’alto numero di vini altoatesini tra quelli finalisti del Concorso, provenienti in particolare dalla Val Venosta. Il Riesling, del resto, ha la capacità di esprimere al meglio il carattere del terroir in cui cresce, pur senza mai tradire la sua forte individualità, una prerogativa valorizzata al massimo proprio in Alto Adige, regione che offre condizioni favorevoli alla coltivazione di questa varietà. Negli ultimi 20 anni, in particolare, si è notato che, per terreno, clima ed esposizione solare, la Val Venosta è una zona particolarmente indicata per la coltura di questo vitigno, grazie anche ai 315 giorni di sole in media all’anno. Si evidenzia inoltre come le tre aziende venostane premiate al concorso siano tutte realtà molto piccole.

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