FOGLIE n.5/2020

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

AMA L’ ITALIA

Rinviate le principali fiere di settore, è ora di battere l’infame virus

agricoltura

Psr, Ue concede deroga alla Puglia agroalimentare

Made in Italy, attenzione alle speculazioni turismo rurale

Costa Ripagnola valore aggiunto per turismo territorio

N° 5 • 15 marzo 2020





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ditoriale

Il virus ammazzafiere che sconvolge l’agrifood

15 marzo 2020 - n. 5 - Anno 15

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

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Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Micaela Cavestro, Rino Pavone, Mara Coppola Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264 Iscritta al Registro Operatori Comunicazione ROC n.26041 TESTATA GIORNALISTICA ACCREDITATA

noliexpo qui a Bari, Macfrut, Cibus, Vinitaly: le fiere del food una dopo l’altra si arrendono all’aggravarsi dell’epidemia del Coronavirus . Per ora sono tutti rinvii: Macfrut è slittato a settembre (dall’8 al 10) e anche Cibus si farà a settembre (dall’1 al 4) per agevolare l’arrivo degli operatori asiatici e americani. Si spera vivamente che il problema principale dei prossimi mesi sarà un affollamento fieristico straordinario in Italia e all’estero cercando di sperare per il meglio. Il virus globale minaccia l’economia globale, ed è subito disperazione globale. Borse nel panico, Europa in ordine sparso (tanto per cambiare), la Cina che improvvisamente si scopre fragile e indifesa, e il resto del mondo che scopre improvvisamente di dipendere dalla stessa Cina. L’Italia che passa dalla stagnazione alla sicura recessione. La vita quotidiana di milioni di famiglie sconvolta, l’Italia produttiva che si ferma o viene pesantemente rallentata. L’ortofrutta sta dentro questo scenario complicatissimo con tutti i suoi problemi, che già erano seri prima, figuriamoci adesso. Tante incognite: i consumi, le forniture, le dogane, l’export sotto attacco, la logistica, viaggi annullati, il made in Italy nel cono d’ombra del Coronavirus. Come ne usciremo? Oggi impossibile dirlo. Le catene della Gdo stanno vendendo, ma quanto durerà? Per ora supersconti, promozioni e sottocosto a go-go. Il mondo dei Mercati

e dei grossisti sembra al momento il più colpito dalle quarantene, dai blocchi delle merci, dalla crisi di prezzi e consumi, dal calo verticale del turismo e della ristorazione fuori casa. L’impressione purtroppo è che l’export del nostro agrifood subirà un colpo fortissimo: i provvedimenti del governo, in particolare il Piano straordinario di promozione del made in Italy da oltre 700 milioni, deve diventare operativo al più presto, concordato con le imprese e non perdersi in un delirio burocratico. Ma per ora Forza Italia e liberiamoci al più presto di questo virus schifoso ed infame. Ama l’Italia, mangia sano, compra italiano: Foglie Tv a favore dell’agroalimentare italiano - Foglie in questo momento di fortissima crisi economica che sta attanagliando le aziende italiane lancia una campagna di sensibilizzazione affinchè il buon senso e lo spirito di comunità di tutti noi possa prevalere e quindi possa portare ad un consumo di prodotti italiani che contribuisca a sostenere non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale tutti i nostri territori. E per questo che metteremo in evidenza le aziende dell’agroalimentare che ogni giorno con i propri sacrifici, attraverso i propri collaboratori, portano sulle tavole degli italiani cibo sano. Pertanto vi invitiamo ad aderire a questa campagna inviandoci alla mail pubblicita@foglie. tv o al numero 3331721696, le vostre produzioni, le vostre eccellenze, le vostre aziende.



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ommario

5 editoriale

VIRUS AMMAZZAFIERE 5 ILSconvolto l’ agrifood

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agroalimentare MADE IN ITALY Attenzione alle speculazioni CIBUS Dal 1 al 4 settembre Dal 14 al 17 giugno

AGRICOLTURA

10 PSR

Ue concede proroga alla Puglia

13 FITTO

26 GDO

AGEVOLATO 27 gASOLIO Ritardo di settimane per libretti

29 DONNE DEL VINO

Misure a sostegno prodotto italiano Annullata la festa

PESCA

20 CONSuMI

Sarde -10%, e alici -15%

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19 VINITALY

29 “Agricoltura disastro da archiviare”

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MONDO GAL

30 Gal ponte lama

Approvata graduatoria start&go

24 TURISMO RURALE RIPAGNOLA 24 COSTA Valore aggiunto per turismo territorio


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groalimentare

In tempi di Coronavirus

Attenzione alle speculazioni contro l’agroalimentare italiano

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on l’estensione a tutto il territorio nazionale dell’area arancione per il contrasto alla diffusione del Covid-19, riprendono le speculazioni sull’esportazione di merce italiana all’estero. Dopo il chiarimento del Governo Conte che il trasporto merci è considerato come un’esigenza lavorativa e che, pertanto, il personale che conduce i mezzi di trasporto può circolare liberamente sul territorio italiano, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci; iniziano a palesarsi tentativi di “guerra commerciale”

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dai Paesi esteri che pretendono il marchio “virus free” ai prodotti Made in Italy. “Come ha specificato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, i nostri prodotti non sono diversi da quelli di prima e non è necessaria alcuna certificazione – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Ho ricevuto diverse segnalazione di esportatori che ricevono richieste di questo tipo da altri Paesi membri dell’Ue. A chiarire come si tratti di una pratica

commerciale sleale, vietata dalla normativa comunitaria è lo stesso decreto 9 emanato lo scorso 2 marzo. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intanto, prosegue il lavoro di diplomazia economica con gli ambasciatori di tutti i Paesi, con una campagna informativa mirata. Inoltre – prosegue L’Abbate – abbiamo rafforzato il sistema ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) con un incremento di fondi pari a 350 milioni di euro”. Il decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9

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“Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” afferma chiaramente all’art. 33 che “Costituisce pratica commerciale sleale vietata nelle relazioni tra acquirenti e fornitori ai sensi della direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, la subordinazione di acquisto di prodotti agroalimentari a certificazioni non obbligatorie riferite al COVID-19 né indicate in accordi di fornitura per la consegna dei prodotti su base regolare antecedenti agli accordi stes-

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si. Salvo che il fatto non costituisca reato, il contraente, a eccezione del consumatore finale, che contravviene” a questi obblighi “è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 15.000 a euro 60.000. La misura della sanzione è determinata facendo riferimento al beneficio ricevuto dal soggetto che non ha rispettato i divieti”. Responsabile dei controlli e delle relative sanzioni è l’Icqrf, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi. “Invito, pertanto, tutti coloro che su-

biscono questa pratica commerciale sleale a segnalare all’Icqrf ed a ribadire la normativa in vigore, sia nazionale sia comunitaria – conclude il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate – È accaduto qualcosa di simile già con la Xylella fastidiosa dove è stato messo in discussione il nostro olio extravergine di oliva: nessuno deve fare il furbo e approfittarsene. Viviamo un momento davvero difficile come Paese e non possiamo permetterci di subire ulteriori colpi alla nostra economia. Insieme, però, sono certo che riusciremo a superare questo periodo drammatico”.

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gricoltura

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I COMMENTI

PSR, UE CONCEDE PROROGA ALLA PUGLIA

MILIANO - Una bella notizia per tutti gli agricoltori pugliesi. Il nostro PSR è salvo, non perderemo neanche un euro. Tutti i coltivatori che sono in graduatoria utile verranno

pagati. Davvero una grande manifestazione di professionalità e orgoglio da parte degli uffici dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia e soprattutto una grande speranza per l’agricoltura pugliese.

Ma anche una lezione durissima per quelli che hanno raccontato in questi mesi che avevamo già perso questi soldi e che dovranno imparare a parlare a tempo debito.

FITTO E DE CASTRO - Dichiarazione congiunta degli europarlamentari pugliesi Raffaele Fitto e Paolo De Castro: “Una bella notizia! E ne avevamo proprio bisogno in questo particolare momento di sofferenza a 360 gradi: la Commissione Europea ha deciso di concedere alla Regione Puglia la deroga per gli 86 milioni di euro di Fondi europei (PSR) non spesi entro il 31 dicembre 2019 e per questo disimpegnati e quindi tolti alla Puglia. Di concerto con la

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ministra Teresa Bellanova abbiamo, ognuno per la propria parte, fatto ‘pressioni’ sul commissario all’Agricoltura UE, Janusz Wojciechowski, nell’interesse esclusivo degli agricoltori pugliesi. “Ora l’auspicio è che l’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia recuperi il tempo perso e riutilizzi queste risorse entro il tempo stabi-

lito”. Dichiarazione del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo- “Gli onorevoli di Emiliano, Marco Lacarra e Ubaldo Pagano, anche in questo caso per difendere l’indifendibile distorcono la realtà! “E’ davvero una bella giornata per l’agricoltura pugliese perché la

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Commissione Europea ha concesso alla Regione Puglia la deroga per gli 86 milioni di euro che il governo Emiliano aveva perso! Non era mai successo prima nella storia della nostra Regione. E quindi per la prima volta la Regione ha dovuto chiedere a Bruxelles una seconda chance, che è stata concessa – così come viene affermato dal ministro Teresa Bellanova, ma anche dalla Coldiretti

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Puglia – perché tutti hanno remato dalla stessa parte. La pressione del Sistema Italia con il ministro, gli eurodeputati Raffaele Fitto e Paolo De Castro è riuscita insieme ad ottenere il risultato. Ma non per questo si deve dimenticare che non ci sarebbe stato bisogno di una deroga se la Regione avesse fatto bene il suo lavoro! La deroga anzi mette una toppa al danno enorme che Michele

Emiliano e la sua struttura assessorile hanno commesso ai danni del mondo agricolo. “Per questo invito soprattutto all’onorevole ‘lei non sa chi sono io’ - Pagano a evitare di citare politici pugliesi, come Fitto e Bellanova, che in questa vicenda vanno solo ringraziati per aver messo da parte le diatribe politiche e a Bruxelles si sono adoperati in un’ unica direzione”.

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groalimentare

A RISCHIO CON LIMITAZIONI MOVIMENTAZIONE OPERAI E AUTOSTRASPORTATORI

ESTENDERE PIANO SALVA AZIENDE AGROALIMENTARI AL SUD

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’ emergenza coronavirus con le difficoltà produttive, logistiche e commerciali ed i pesanti danni di immagine causati da fake news diffuse ad arte sta mettendo a rischio anche le esportazioni agroalimentari pugliesi e la movimentazione di persone e merci, anche per il limite agli spostamenti imposto dal Governo che ha trovato impreparati molti autotrasportatori. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che chiede l’estensione anche al resto d’Italia delle misure inizialmente disposte solo per le aree del Nord Italia inizialmente colpite dal virus, provvedimenti di natura fiscale ed economica vitali per alleviare i pesanti effetti economici ed occupazionali subiti a causa dei provvedimenti restrittivi adottati che hanno colpito aree a forte vocazione agricola, dagli allevamenti alla produzione ortofrutticola, dai vigneti agli agriturismi alle cantine, fino ai seminativi. “Il sistema agricolo pugliese pagherà inevitabilmente un prezzo pesante della crisi generata dal coronavirus, per questo è

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importante dare sostegni immediati alle imprese attraverso sgravi fiscali e contributivi con il rinvio di pagamenti, a partire dalla prima pesante scadenza del 16 marzo, compensazioni previdenziali delle giornate di lavoro perse, attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori nonché la proroga delle scadenze dei piani di sviluppo rurale regionali e nazionale, garantendo liquidità alle imprese agricole per estinguere i debiti bancari attraverso mutui a tasso zero e sostenendo le aziende agricole che esercitano attività agrituristiche con la sospensione di tutti i versamenti contributivi, previdenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria nonché misure per tutelate il Made in Italy agroalimentare. Un ruolo importante dovrà essere svolto anche dalle Istituzioni europee – aggiunge Coldiretti - per creare le migliori condizioni per un rilancio economico dell’Italia nell’interesse della stessa Unione europea. L’allargamento della fascia rossa all’intero Paese la limitazione della circolazione di merci e persone impediscono una adeguata assistenza

nelle stalle, il normale svolgimento delle lavorazioni nei campi e nelle strutture di trasformazione dei prodotti agricoli. I problemi riguardano il blocco delle visite nelle cantine e negli agriturismi che sono praticamente vuoti da giorni. “Tutto il personale della Coldiretti in Puglia si è attivato e sta inviando alle imprese agricole, soprattutto a beneficio dei loro lavoratori, il modulo di autocertificazione – spiega il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni - per poter risolvere quanto prima la situazione garantendo anche il movimento degli operai impegnati nella lavorazione di prodotti deperibili. Più complicata la situazione per le imprese che esportano per la difficoltà di reperire container e vincere le resistenze all’estero per l’ingresso di merci provenienti dall’Italia”. Serve un intervento deciso dell’Unione Europea per sostenere il tessuto produttivo, il lavoro e ricostruire un clima di fiducia superando i dazi Usa e l’embargo russo che colpiscono duramente il Made in Italy agroalimentare.

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gricoltura

All’assemblea di Confcooperative Lecce

AGRICOLTURA, FITTO: UN DISASTRO DA ARCHIVIARE SUBITO

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n Puglia quando si parla di cooperative si parla di sociale, turismo, ma soprattutto di cooperative agricole dall’assemblea annuale di Confcooperative di Lecce, alla quale ho partecipato, si è alzato forte il grido degli agricoltori esasperati per il disastro Xylella e per gli incentivi europei che la Regione Puglia ha perso! Sono andati in fumo il lavoro e i sacrifici di tanti cooperatori: tanti oleifici cooperativi hanno chiuso e, in questa situazione, ci sono poche possibilità di ripartire. La colpa di tutto questo ha solo un nome e cognome: Michele Emiliano!” “Certo il Ministero dell’Agricoltura, con il Decreto Xylella, ha dato un primo segnale tangibile che fa ben sperare in una fase nuova. Per questo diventa necessario cercare di ottenere la deroga dalla Commissione Europea per l’utilizzo degli 86 milioni di euro di quota FEASR disimpegnati il 31 dicembre dello scorso anno. Nel tentativo di salvare il salvabile con il collega

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di Rino PAVONE

De Castro, sin dal mese di gennaio, ci siamo impegnati in tale direzione. “Tutto questo dovrà essere al più presto archiviato, la Puglia deve voltare pagina e quello che serve è un Piano di Rigenerazione che riguardi tutto il territorio devastato da Xylella e che coinvolga tutte

le attività economico-produttive, oltre che naturalmente gli aspetti agricoli, paesaggistici e ambientali. Questo richiederà uno sforzo congiunto perché da soli non si va da nessuna parte! Con la cooperazione e l’associazionismo si potrà ancora immaginare un futuro per l’agricoltura salentina”.

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R P Degrado ambientale a Noicattaro iceviamo e

ubblichiamo

La denuncia

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on la presente comunicazione, intendiamo denunciare la persistente e pesante situazione di degrado ambientale, in cui da anni, versa il nostro paese, anche a causa delle attività agricole svolte della maggior parte dei cittadini residenti. Sicuramente, non ne vogliamo fare una guerra fra categorie, ma sono anni che noi, forse “ figli di un Dio minore “ e, dunque inascoltati, ci troviamo a respirare aria inquinata dai trattamenti di fitofarmaci, non sempre a norma, sparsi in quantità industriali nei vigneti per buona parte dell’anno. A questo vecchio ed irrisolto inconveniente, si aggiunge l’abbandono massiccio in ogni dove, di contenitori esausti di prodotti usati in agricoltura e teloni per le coperture dei vigneti, non più utilizzabili, che giacciono abbandonati nelle vicinanze degli stessi, senza alcun servizio di raccolta organizzato e capillare, Il più delle volte, lo smaltimento avviene bruciandoli assieme a rifiuti di ogni genere, anche pericolosi, che, grazie ad una raccolta differenziata non puntualmente effettuata da tanti, vengono regolarmente sversati in gran quantità nelle stesse campagne. Purtroppo le poche bonifiche, effettuate di tanto in tanto dalla ditta preposta al Servizio di nettezza urbana nel nostro comune, non sono sufficienti a cambiare il “ panorama “ davvero indecente che si offre quotidianamente agli occhi di chi, anche per una breve passeggiata, si avventura nelle immediate periferie o per le strade vicinali che costeggiano i vigneti. Desideriamo rendere pubblica questa situazione è chiediamo

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a voi di darci una mano, auspicando l’intervento efficace, continuo e responsabile di tutti gli organi di controllo che, pur debitamente e frequentemente sollecitati da cittadini attenti, responsabili preoccupati delle conseguenze nefaste sull’ambiente e sulla salute di tutti, nulla o poco hanno fatto e fanno per debellare una situazione vergognosa e pericolosa. Grazie Comitato Civico Insieme per Tutelare, Informare, Progettare (T.I.P.) di Noicattaro (BA)

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groalimentare

Il cambio di data da parte di Fiere di Parma e Federalimentare

CIBUS POSTICIPATO AI PRIMI DI SETTEMBRE

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ibus 2020 verrà posticipato al mese di settembre, da martedì 1 a venerdì 4. Lo slittamento si è reso necessario a causa della inaspettata evoluzione dell’emergenza CoronaVirus e, in particolare, della crescita dei blocchi aerei da e per l’Italia. Pertanto Fiere di Parma, in accordo con Federalimentare, dopo una approfondita analisi insieme ai rappresentanti degli espositori, della filiera agroalimentare nonché dei buyers internazionali, ha deciso di posticipare Cibus 2020 (inizialmente programmato in maggio) al periodo 1-4 settembre 2020.Questa decisione è coerente con la scelta di Vinitaly di posporre la fiera nonché con il calendario fieristico internazionale, ed è stata portata all’attenzione anche del tavolo di crisi del Ministero degli Affari Esteri sul Made in Italy. Fiere di Parma si è trovata di fronte all’esigenza e priorità di tutelare gli investimenti delle aziende espositrici e il cambio di data sarà decisivo per garantire il medesimo flusso di visitatori e buyers esteri da sempre offerto da Cibus all’aziende agroalimentari italiane. “La situazione è precipitata negli ultimi giorni – ha dichiarato Antonio Cellie, ceo

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di Fiere di Parma – col moltiplicarsi dei divieti di diversi Paesi a viaggiare verso e dall’Italia. Tutto ciò ha reso le condizioni di contesto troppo instabili: una situazione che avrebbe potuto danneggiare Cibus e l’investimento dei nostri espositori nonché la reputazione di Parma nel suo anno da Capitale della Cultura. La collocazione a settembre è una scelta responsabile e strategica: Cibus si potrà presentare come l’appuntamento chiave dell’autunno per il mercato internazionale e per il Food Made in Italy. Di qui la decisione di posticipare. Nell’interesse di tutti”. L’arrivo degli operatori commerciali è divenuto di colpo problematico non solo dall’Asia, cosa in parte prevedibile, ma anche dagli Stati Uniti e dal Nord Europa dove si è creato, nello spazio di giorni, un clima di forte preoccupazione relativamente ai viaggi in Italia. “Abbiamo fatto il possibile per non arrivare alla decisione di rinviare Cibus - ha sottolineato Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare - ma l’incertezza e le preoccupazioni che ancora abbiamo nel nostro paese relativamente al persistere del CoronaVirus,

che ha come conseguenza il pericolo di avere una presenza non adeguata di visitatori ed espositori, ci obbliga a rinviare a settembre”. Nel frattempo il catalogo di Cibus diventa www.mybusiness.cibus.it per mettere a disposizione fin d’ora dei visitatori, e in generale degli utenti professionali i quali ora spendono molto più tempo online, un raffinato motore di ricerca che non solo contiene le informazioni a catalogo, ma, a breve, anche tutti i prodotti che le aziende pubblicano sui loro siti, i cui contenuti sono stati indicizzati e federati. Questo consentirà agli utenti registrati di effettuare ricerche approfondite e puntuali e quindi inviare direttamente richieste di fornitura o di contatto. Tutti i contenuti, anche quelli che le aziende non hanno tradotto, saranno editati in modalità multi lingue grazie allo specifico tool. Una evoluzione digitale dei servizi fieristici, dedicata esclusivamente agli espositori di Cibus e quindi al meglio del Made in Italy alimentare, che, visto lo spostamento a settembre della manifestazione, contribuirà ancora di più alla riuscita dell’evento. www.foglie.tv


DECISIONE CONCERTATA CON LE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI DI SETTORE

VINITALY, VERONAFIERE RIPOSIZIONA LA DATA: DAL 14 AL 17 GIUGNO 2020

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n considerazione della rapida evoluzione della situazione internazionale che genera evidenti difficoltà a tutte le attività fieristiche a livello continentale, Veronafiere ha deciso di riposizionare le date di Vinitaly, Enolitech e Sol&Agrifood dal 14 al 17 giugno 2020, ovvero nel periodo migliore per assicurare a espositori e visitatori il più elevato standard qualitativo del business”. Così Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere in chiusura del Consiglio di amministrazione della Spa. “Vinitaly, insieme ad OperaWine – ha proseguito il direttore generale –, si svolgerà quindi in un contesto temporale in cui grandi eccellenze del made in Italy, quali Cosmoprof e Salone del mobile, per esempio, avranno il compito di rilanciare con forza l’attenzione dei mercati internazionali e l’immagine dell’Italia. In questo

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frangente ringraziamo le aziende per la fiducia che ci stanno dimostrando”. La decisione è stata frutto di un’attenta analisi dei dati disponibili oltre che dell’ascolto delle posizioni degli stakeholder del mercato, incluse le principali associazioni di settore: Unione Italiana Vini, Assoenologi, Federvini, Federdoc, Federazione vignaioli indipendenti e Alleanza delle Cooperative settore vitivinicolo. “Lo spostamento a giugno di Vinitaly e di altre importanti manifestazioni internazionali nelle città di Milano e Bologna – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – è un segnale che il made in Italy scommette su una pronta ripresa economica nei settori chiave del sistemaPaese. Auspichiamo quindi che il nuovo calendario fieristico nazionale possa generare una rinnovata fiducia ed essere strumento con cui capitalizzare la ri-

partenza del nostro Paese”. Veronafiere attiverà una task force per assistere i propri clienti in ogni ambito necessario alla riorganizzazione delle manifestazioni posticipate e in stretta collaborazione con le associazioni di riferimento predisporrà tutte le azioni di incoming necessarie a garantire la presenza di buyer e operatori professionali qualificati. Sulle nuove date, inoltre, Confcommercio Verona e Cooperativa Albergatori veronesi hanno espresso massima disponibilità per favorire lo spostamento delle prenotazioni. Nel 2021 Vinitaly sarà in calendario nelle sue date consuete (18-21 aprile); date che sono frutto dell’accordo con l’Union dei Grandi Cru di Bordeaux (UCGB) col quale dal 2013 c’è un accordo nato per incontrare le esigenze dei protagonisti del mondo del vino, buyer e stampa internazionale in particolare.

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SARDE -10% E ALICI -15%

CONSUMI: SOLO 57% PUGLIESI CONSUMA PESCE 1 GIORNO SU 7 di Rino PAVONE

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pinta dal Mercato contadino di Brindisi al consumo di pesce azzurro che fa segnare un calo che varia dal -5% per le sarde al -10% per le alici fino al -15% per lo sgombro. E’ quanto emerso nel corso dell’incontro al mercato di Campagna Amica, per far cambiare la rotta dei consumi, conoscere caratteristiche, qualità ed aiutare a fare scelte di acquisto consapevoli, nell’ambito della VI edizione della Settimana del Consumatore, progetto di educazione alimentare e informazione sull’acquisto ed il consumo consapevole che vede Campagna Amica della Puglia impegnata a collaborare nella realizzazione del progetto Usi e Consumi di Puglia della Sezione Attività Economiche della Regione Puglia che vede coinvolte le associazioni Casa del Consumatore, ACU, ASSOCONSUM, MC, MDC, UNC, realizzata nell’ambito del Programma generale di intervento PugliaInFormAlimentazione2 con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico.

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“In Puglia paradossalmente i consumi di pesce sono tra i più bassi d’Italia, nonostante sia una regione con 800 chilometri di costa e una tradizione marinara molto forte. Solo il 57% dei pugliesi consuma pesce almeno una volta alla settimana, al 14esimo posto della classifica nazionale, ne mangia meno di campani, marchigiani, lucani, umbri, abruzzesi, toscani, valdostani e liguri. La diminuzione del consumo di pesce azzurro impatta direttamente anche sulla salute, visto che questo tipo di prodotti ittici ha importanti caratteristiche nutrizionali, essendo il più ricco in assoluto per contenuto di Omega3, che proteggono il cuore, sostengono il metabolismo e combattono l’invecchiamento”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. A subire un netto calo sono anche gli acquisti – continua la Coldiretti – di pesce bianco con la riduzione dei consumi che coinvolge soprattutto le triglie in calo del 14,2%, merluzzi - 4,3%, le sogliole -3,6%, e le orate -2,1%. In forte

crescita è invece la domanda dei molluschi, dai polpi (+18,6%) alle seppe (+10,6%) fino alle vongole (+25,6%). Un fenomeno che si spiega soprattutto con gli effetti del cambiamento degli stili di vita e la nuova tendenza da parte dei consumatori a preferire tipologie di pescato più facile da utilizzare in cucina, meglio se privo di spine o comunque semplice da pulire, oltre che dal sapore più delicato. Questo trend è sostenuto anche dalla produzione dell’acquacoltura, dalle spigole alle orate. Il Tutor del Mare, il biologo Pierpaolo Martano, ha spiegato, pesci alla mano, varietà, qualità e caratteristiche organolettiche del ‘buon pescato’, dando consigli utili per riconoscere il vero pesce a miglio0 dalle imitazioni importate dall’estero. Quasi 8 pesci su 10 consumati in Italia sono stranieri spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti www.foglie.tv


provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy, dice Coldiretti. “Abbiamo riscontrato una grande attenzione dei consumatori verso le etichette – dice Giulia De Marco della Sezione Attività Economiche della Regione Puglia – una fame di conoscenza rispetto ad un prodotto che in Puglia è molto presente sulle tavole dei consumatori che spesso non hanno cognizione di causa circa provenienza e qualità del pescato”. E intanto la flotta peschereccia pugliese, denuncia Coldiretti, ha perso oltre 1/3 delle imprese e 18.000 posti di lavoro, con un contestuale aumento delle importa-

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zioni dal 27% al 33%. Di assoluto rilievo i numeri del settore in Puglia, segnala Coldiretti, il cui valore economico è pari all’1% del PIL pugliese e arriva fino al 3,5% se si considera l’intero indotto, conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura. Le aree vocate sono prioritariamente Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi. Una crisi quella del settore ittico, che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura. Una rinascita che passa per il mercato e sulla quale Coldiretti sta cercando di impegnarsi a fondo, facendo partire iniziative nei Mercati di Campagna Amica che hanno come obiettivo la vendita diretta, la semplificazione e la tracciabilità. Per rilanciare i consumi complessivi di pesce e aiutare gli italiani a portare in tavola prodotto di qualità, alcuni consigli su come riconoscere il prodotto appena pescato, nell’ambito del progetto “Un mare di salute”. Innanzitutto è preferibile acquistarlo, laddove possibile, direttamente dal produttore che ne garantisce la freschez-

za, verificando anche sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca. Occorre poi controllare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso, mentre per i gamberi serve verificare che non abbiano la testa annerita. Meglio, infine, non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.

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urale

A MARZO E APRILE

CORONAVIRUS: CANCELLATE 100% PRENOTAZIONI DA USA IN AGRITURISMI

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ancellate le prenotazioni dagli Stati Uniti con picchi fino al 100% negli agriturismi pugliesi a marzo e aprile, mentre si stanno bloccando completamente le richieste di prenotazioni dall’Italia e dall’estero nel breve periodo. “I turisti stanno cancellando le prenotazioni perché hanno paura di non riuscire a rientrare o di essere messi in quarantena. La cancellazione dei voli e la rimodulazione di alcune tratte sta facendo il resto”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Il panico che si è generato sta colpendo le prenotazioni di italiani e stranieri, che in campagna rappresentano quasi la metà degli ospiti, comprese quelle più lontane nel tempo E’ già stato annullato dai turisti stranieri Il 20% delle prenotazioni negli agriturismi in Puglia per il periodo estivo e si registra una sostanziale stasi delle richieste per Pasqua, a causa dei timori legati al coronavirus che stanno colpendo un settore che registra in Puglia una crescita a due cifre con il 16,5% di aumento delle strutture autorizzate il numero degli

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agriturismi in Puglia con 850.000 presenze annue registrate nelle aziende agrituristiche pugliesi – secondo l’elaborazione di Coldiretti/Terranostra Puglia - e un volume d’affari di 22 milioni di euro. “Tutto l’indotto della ricettività è al collasso – aggiunge Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia – con agriturismi, alberghi, strutture di lusso, agenzie e tour operator totalmente fermi, cancellazione di prenotazione a marzo e ad aprile e molte disdette fino a settembre. Ci stanno chiedendo di modificare le politiche di cancellazione con possibilità di rimborsi – spiega De Miccolis - per disdette conseguenti a Coronavirus. Al momento il maggior numero di disdette e il sostanziale rallentamento delle prenotazioni giungono da turisti di Germania, Francia, Est Europa, mentre il mercato statunitense risulta già completamente azzerato. Per il periodo di Pasqua tutto tace, le prenotazioni dall’estero e dall’Italia risultano azzerate”. I necessari e tempestivi aiuti alle imprese vanno accompagnati da una iniezione di fiducia per combattere la psicosi e far ri-

partire il Paese e per questo la rete degli agricoltori di Campagna Amica ha avviato la mobilitazione social “La campagna non si ferma” per promuovere la bellezza delle aree rurali e la bontà dell’enogastronomia in Italia anche con le testimonianze dirette degli imprenditori che stanno vivendo questo momento di difficoltà. “La campagna non si ferma” non è uno slogan, la campagna non si può fermare, le attività continuano, gli animali non smettono di alimentarsi e i gli agricoltori non smettono di produrre alimenti buoni e sani in per tutto il Paese; i mercati degli agricoltori rimangono aperti per portare il miglior cibo italiano ai cittadini, così come gli agriturismi di Terranostra, dove l’ospitalità contadina continua a rappresentare il meglio dell’offerta turistica enogastronomica Made in Italy. E le strutture spesso situate in zone isolate della campagna in strutture familiari lontano dagli affollamenti, con un numero contenuto di posti letto e a tavola, sono forse tra i luoghi più sicuri in Italia per evitare il rischio di contagio, fuori dalle mura domestiche.

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Le Associazioni ambientaliste: dicono di noi “Gli Italiani dannati in paradiso”

Costa Ripagnola: il parco come valore aggiunto per lo sviluppo turistico del territorio di Paola DILEO Un paesaggio di irripetibile bellezza che stordisce, incanta, seduce il turista nella sua accezione più ampia. Si perché un territorio come quello di “Costa Ripagnola” è un dono da preservare senza esitazioni, e l’istituzione di un’area protetta è la via maestra a favore di quel “turismo sostenibile”, ahimè strombazzato dalle istituzioni ai vari livelli e paradossalmente ostacolato nella prassi quotidiana.

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Cosma Cafueri, presidente del CE. DI. SA (Bari) – Centro per la Divulgazione Scientifica e Ambientale – chiediamo: “Costa Ripagnola”: un parco atteso da 20 anni… Siamo al punto d’arrivo o non si escludono colpi di scena? L’Italia è un paese dove il diritto è fondato su un eccesso di eccezionalità, che è ben lungi dall’essere un riferimento di certezza nel mondo… Eh, questo si evidenzia in particolare qui al sud. I cosiddetti colpi di scena sono quindi dietro l’angolo, specie in questo momento così difficile per il nostro Paese. Non mi meraviglierebbe che, accampando pretesti per il ”rilancio” economico, tutto il progetto del parco possa essere rivisto fino a renderlo puramente formale o azzerato, in favore di operazioni per fare cassa. Il problema di fondo è sempre lo stesso: il nostro scarsissimo senso civico, il senso del “pubblico” quasi inesistente. Se il Parco Costa Ri-

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pagnola verrà concretamente istituito, e non sappiamo ancora come, lo sarà grazie all’impegno di minoranze appassionate e militanti (a partire da ” I Pastori della Costa”). Praticamente tutti i parchi istituiti negli ultimi 30 anni in Puglia, si devono a gruppi minoritari, il cui impegno costante e determinato, riesce in qualche modo con tanta fatica e sacrificio, ad intercettare le attenzioni dei “decisori” (i quali poi guardano anche ad altro, quando si istituisce un’area protetta), ma in un contesto socio-culturale regionale, dove la categoria di interesse generale, come quella che sta a fondo della protezione ambientale, non è sentita come prioritaria e viene quindi continuamente svilita e mortificata. In soldoni, l’ambiente in Puglia non porta molti voti (si veda la questione del verde a Bari in quest’ultimi anni). Proprio in tema di “coste”, mai come oggi i litorali pugliesi, devastati per quasi tre quarti dall’abusivismo e dalla speculazione edilizia, stanno venendo consegnati ad interessi privati.

Basti pensare a solo come in Puglia si stanno moltiplicando come non mai le concessioni demaniali ai privati… Più di 200 per il prossimo anno. Tornando alla questione di Costa Ripagnola, speriamo che chi amministra in questo momento sappia vedere lontano, più che alla burocrazia e a qualche interesse particolare di oggi, compreso i voti per le regionali. Le Associazioni Ambientaliste plaudono soddisfatte per il dietrofront regionale e l’approvazione in giunta del progetto “Parco Costa Ripagnola”. Si attende ora il varo del Consiglio Regionale. Ma l’istituzione di un’area protetta con gli annessi vincoli e clausole di salvaguardia, può inficiare il progetto privato di riqualificazione dei 7 trulli per un resort vista mare? Peraltro già autorizzato da tutti gli enti competenti? In un Paese normale, voglio dire in un Paese “europeo” certamente sì. Se istituisci un parco naturale non ha senso www.foglie.tv


una struttura turistica privata proprio al suo centro, come quello che sorgerebbe su costa Ripagnola. A quel punto tanto varrebbe lasciarlo fare pure in mezzo a Torre Guaceto o a Porto Selvaggio, attorno alle torri del 1500… Le autorizzazioni degli “Enti Competenti” discutibilissime, non possono prevalere su un interesso pubblico paesaggistico, ecologico, ambientale. Nella fattispecie su Costa Ripagnola, è stato accertato peraltro il gravissimo fatto dell’intombamento di una lama dove si vorrebbe far sorgere il cosiddetto ‘resort’. L’intombamento è evidentissimo; basta guardare in rete le foto satellitari sul Geoportale Nazionale, a partire dal 2000 per capire cosa è stato fatto. Una lama di Costa Ripagnola, ovvero il tratto erosivo di un antico corso d’acqua, come ben sanno i pugliesi, che esisteva nei pressi dell’area di gioco, è stata riempita di terra ed altro fino a portarla a livello del terreno circostante, alterando così non solo il paesaggio ma anche la biodiversità del luogo. Un gesto che ha infranto leggi e distrutto ambiente. Al di là di quanto dovrà decidere l’autorità giudiziaria per perseguire i colpevoli, il fatto la dice lunga su cosa per alcuni vuol dire ‘valorizzazione del territorio’. L’intombamento della lama è un atto di totale disprezzo dell’ambiente ed è dirimente per le decisioni che verranno. Altrimenti non parliamo più di parco, ma di sfregio compiacente. E da questo fatto che si deve decidere sulla legittimità o meno di questo resort. E se si decide comunque che può sorgere (con tutto quello che vuol dire in termini di un’ulteriore offesa dell’area: rendere sette o dieci trulli abitabili, implica comunque modificarla seriamente e renderla ancora meno accessibile a tutti) tanto vale lasciar perdere qualsiasi ipotesi di parco. Ho portato la scorsa estate amici tedeschi a visitare il tratto di Costa Ripagnola, dopo una mattinata ad Egnazia. Erano già sbalorditi dall’essersi potuti tuffare in mezzo a tombe del 400 a. C. Alla vista di quello straordinario quanto unico paesaggio sul mare, sono rimasti letteralmente incantati. Ma è difficile descrivere la loro faccia dopo che gli ho spiegato la questione del parco e del resort … Uno di loro mi ha ricordato come Voltaire descrisse gli italiani del suo tempo “dannati in paradiso”, aggiungendo N° 5 - 15 marzo 2020

di suo che facciamo davvero tutto per continuare ad esserlo dopo più di due secoli. Nessuno ci capisce in Europa. Solo in Italia e Grecia si sono fatti i condoni edilizi di cui le nostre coste hanno tanto patito, rimanendone stravolte (un es. lo smembramento delle straordinarie coste leccesi e tarantine). Il termine ‘condono’ non è nemmeno traducibile in altre lingue, semplicemente perché non è concepibile. E anche lì quando si prova a spiegarlo si vedono facce di solito imperturbabili assumere espressioni quasi stravolte. Invece il Comune di Polignano a Mare per voce del sindaco Vitto, promette ricorso al TAR se non si rivedono le perimetrazioni dell’istituendo parco costiero, giacché non condivise dal comune ospite (su 13 km complessivi ben 12 km ricadono nel territorio di Polignano a Mare), perché bloccherebbero i progetti edilizi in cantiere con danni sull’economia turistica locale. Ma un turismo di tipo sostenibile in linea con il piano di gestione del parco, non impatterebbe positivamente sull’economia locale, piuttosto che arrecarle un danno? Come realtà protette a noi vicine (es. Torre Guaceto) dimostrano? È ancora una volta un quadro ‘italiano’, in cui interessi particolari e puramente localistici contrastano e spesso sopravanzano l’interesse generale. Anche il parco dell’Alta Murgia nel momento della sua istituzione è stato dimidiato dallo stesso tipo di interessi, rappresentati dalla politica ma tutti facenti capo all’edilizia, al consumo di suolo, alla cementificazione del territorio italiano. E voglio qui ricordare che l’Italia soffre una vera e propria “questione edilizia”, cui fanno capo tanti, tanti mali di questo nostro prezioso Paese. Non dimentichiamo che l’edilizia soprattutto a livello locale, è storicamente il primo propulsore della politica, con tutto quello che si può intuire sulla gestione del territorio. Quello che potrebbe sorgere sarebbe il primo parco costiero dell’Area Metropolitana di Bari, è valorizzerebbe in modo straordinario tutta l’area da Mola a Monopoli, conferendole un valore aggiunto, che potrebbe innescare attività economiche molto qualificate, che vanno ben al di là delle sole ricettività e ristorazione, destagionalizzando il turismo e

distribuendolo molto oltre i mesi estivi. Basterebbe studiarsi, senza nemmeno molto impegno, i trend economici delle aree limitrofe ai parchi per prendere decisioni ben diverse. Questo è l’unico Paese europeo in cui i parchi vengono combattuti da chi dovrebbe giovarsene più di tutti. Il Paese più bello del mondo di cui noi siamo, ancora, una delle parti più belle. Ma per quanto ancora? Perché il “turismo sostenibile” stenta a decollare dalle nostri parti e non viene incoraggiato dalle stesse istituzioni locali? Per le stesse ragioni di cui ho detto prima. Non abbiamo ancora classi dirigenti all’altezza dei tempi, e più si scende di livello peggio è. Gli interessi immediati e particolari sono troppi e non vengono ‘sveleniti’ dalla politica, anzi… Un’area “Costa Ripagnola” di irripetibile bellezza dal punto di vista naturalistico, paesaggistico, archeologico, speleologico, marittimo, antropologico, morfologico. Come potrebbero convivere gli interessi privati con quelli della fruizione pubblica del territorio? Secondo me non ci può essere convivenza in senso stretto. Come abbiamo detto, un parco intrinsecamente valorizza tutto quello che ha attorno, dalle case che già ci sono ai prodotti agricoli. Diventa uno straordinario marchio di qualità di un territorio. È questione di intelligenza e lungimiranza. Se si capisce questo, chi governa non può che favorire questo approccio. Se invece, per interessi del territorio intendiamo quelli di qualche impresa, allora siamo ben lontani dal poter guardare al futuro con ottimismo, non solo per il nostro territorio ma per il nostro stesso assetto civile.

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groalimentare

Coronavirus, Misure per l’agroalimentare

“Sostegno a commercio e made in Italy”

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rime misure per l’agroalimentare all’interno del Dl varato dal Consiglio dei Mi-

nistri. “ Bene le azioni di tutela del Made in Italy agroalimentare nel mondo con l’introduzione di sanzioni contro pratiche commerciali sleali che colpiscono le nostre imprese e i nostri prodotti, danneggiandone la reputazione - sottolinea Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati -. Così come la garanzia della liquidità alle imprese agricole per estinguere i debiti bancari attraverso mutui a tasso zero. Prendiamo atto positivamente delle dichiarazioni della Ministra che si è impegnata a sostenere ulteriormente i settori dell’agricoltura e agroalimentare italiani per non bruciare le ottime performances registrate in questi anni e impedirne l’esposizione a ogni forma di ricatto commerciale e di concorrenza sleale. Nei prossimi provvedimenti chiediamo però una maggiore attenzione al settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio: le imprese di questo settore - pensiamo ad esempio alle ricadute collegate al segmento Horeca - stanno soffrendo al pari del comparto turistico e hanno necessità di forme di finanziamento e modifiche alle scadenze fiscali e contributive”. Intanto per i Mercati italiani per ora

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vendite e prezzi stabili sul fronte dell’ortofrutta. A Padova un leggero calo dell’export riequilibrato dall’aumento di vendite sul mercato locale anche ai supermercati che hanno avuto carenza di rifornimento di alcuni prodotti. A Genova scambi commerciali nella media, prezzi in flessione, forte richiesta della GDO a inizio settimana, impatto negativo dal settore Horeca. A Torino il mercato ha sempre aperto regolarmente: la settimana passata non si e’ scostata significativamente dalla media stagionale sia per quanto concerne il numero di accessi al mercato sia per la quantità di merce venduta. A Verona settimana regolare per quantitativi movimentati e accessi al mercato; vendite maggiori lunedì e martedì fatto salvo la mancata fornitura alle scuole con quantitativi però non significativi. In Sardegna il Mercato di Cagliari ha svolto la sua attività regolarmente ma la settimana appena trascorsa è stata sicuramente la peggiore da quando il mercato ha aperto sia in termini di affluenza che di volumi venduti. Gli operatori temono gli effetti negativi per la stagione turistica ormai alle porte anche se in Sardegna - occorre ricordarlo - non si è registrato nessun caso di coronavirus. A San Benedetto del Tronto il mercato

non ha subito grandi oscillazioni, ma ci sono preoccupazioni per la stagione estiva. “ Siamo già stati penalizzati in passato per il terremoto - sottolinea Francesca Perotti, amministratore delegato del Centro Agroalimentare Piceno -. Avere una nuova situazione di panico, proprio in questo periodo dove si avvia la promozione per l’estate, è penalizzante. Mi auguro che le misure restrittive prese nella nostra regione siano efficaci per un’ immediata ripresa”. Rallentamento invece nel settore ittico. Qui la crisi complessiva del settore Horeca ha avuto effetti negativi sui Mercati di Milano e Roma che hanno visto una forte riduzione delle vendite visto il calo delle presenze nei ristoranti e nei locali sia dei clienti italiani che di quelli stranieri. “ Anche per i prodotti ittici occorre rimarcare come i nostri prodotti siano eccellenti e possano essere consumati in tutta tranquillità - conclude Fabio Massimo Pallottini -. I nostri Mercati vantano per qualità e quantità un sistema di controlli sui prodotti ittici tra i migliori al mondo”. In tutti i Mercati aderenti a Italmercati è confermata l’adozione di numerose misure precauzionali compresa l’igienizzazione rafforzata degli edifici adibiti ad attività mercatale.

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Uffici comunali in tilt in una fase delicata delle operazioni colturali

Gasolio agevolato, “Ritardi di settimane per i libretti nel Barese”

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Comuni della provincia di Bari continuano ad accumulare ritardi di settimane per il rilascio dei libretti di controllo per la concessione del carburante ad accisa agevolata. I disservizi persistono, a spese degli agricoltori”. A denunciarlo è CIA Levante che chiede di accelerare i tempi. “È una fase delicata: siamo in pieno periodo di arature di vigneti e oliveti, preparazione dei terreni per le

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coltivazioni orticole, lavori alle colture cerealicole - afferma il presidente provinciale Felice Ardito - Senza gasolio agricolo agevolato, gli agricoltori sono costretti a pagare il carburante a prezzo pieno, con un considerevole aggravio dei costi. Proprio quando necessitano di un sostegno al reddito, le lungaggini burocratiche fanno perdere tempo e denaro agli imprenditori di un settore già alle prese con altri

oneri e adempimenti”. Accade in molti centri dove gli uffici UMA (Utenti Motori Agricoli) sono andati in tilt. “Offriamo la nostra collaborazione alle Amministrazioni comunali - afferma il direttore CIA Levante Giuseppe Creanza - per sbloccare il disbrigo delle pratiche, azzerare la mole di arretrati accumulati e consentire alle aziende agricole di procedere con le operazioni colturali”.

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gricoltura

OPPORTUNITA’ CONCRETE DI SVILUPPO

IL DISTRETTO FLOROVIVAISTICO PUGLIESE RIPARTE

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ove anni fa un’intuizione che portò, attraverso sacrifici e dedizione alla causa, alla creazione del primo Distretto pugliese dedicato al florovivaismo. Oggi, all’indomani del riconoscimento nel registro nazionale dei distretti del cibo, possiamo cogliere importantissime opportunità di sviluppo per un comparto che si trova nell’esigenza improcrastinabile di innovarsi dall’interno. Tutti i progettisti ed i consulenti che hanno agito in sinergia con il team della Vueffe Consulting oggi devono essere soddisfatti nell’averci creduto. Tuttavia noi non guardiamo al passato, bensì, per indole, siamo proiettati nel futuro, pronti a disegnare percorsi integrati di sviluppo che guardano all’impatto sociale dei programmi da portare avanti. Noi ci siamo. Ma rivolgendomi agli imprenditori agricoli, alle associazioni di categoria e a tutti i portatori di interesse, dico: E voi? Ci siete?”. Così l’agronomo Francesco

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Vendola, Amministratore Unico della Vueffe Consulting e coordinatore della Segretaria Tecnica del Distretto Florovivaistico Pugliese. Il Distretto Florovivaistico Pugliese nacque con la finalità di cogliere le opportunità delle iniziative e dei programmi di sviluppo su base territoriale tesi a rafforzare la competitività, l’innovazione, l’internazionalizzazione, la creazione di nuova e migliore occupazione e la crescita delle imprese. “Dopo 9 anni il Distretto Florovivaistico Pugliese riparte – continua il Presidente dimissionario del Distretto Florovivaistico Pugliese, Ing. Antonio Di Corato - L’entusiasmo è tanto perché oggi abbiamo la conferma, ove mai ce ne fosse bisogno, che il percorso delineato nel 2011 era ed è quello giusto, in linea con gli indirizzi della politica agricola ed agroalimentare europea e nazionale. Per i rappresentanti degli organi di indirizzo, per i componenti della Segreteria Tenica, per gli stessi

soci è un’ulteriore conferma di aver profuso sforzi importanti per un progetto meritevole di attenzione. La priorità ora è quella di aggregare tutti gli attori del tessuto economico regionale intorno ad una idea di sviluppo che ha una visione ancorata ad una precisa identità del territorio e delle comunità che lo vivono. L’interesse è altissimo, bisogna essere bravi nel fare sintesi tra le diverse istanze, cercando di non snaturare il modus operandi della precedente governance rimanendo super partes ed equidistanti tra tutte le forze in campo. Gli interessi sono tanti, ma poniamo al centro lo sviluppo del territorio e non gli interessi di parte. Questo è stato il nostro approccio – conclude Di Corato - creare un equilibrio armonico tra i diversi soggetti facendo vera aggregazione ed attivando sinergie importanti. Solo così porteremo dei risultati per le comunità che abbiamo la fortuna di rappresentare”.

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Prevista a Manduria

Annullata la Festa delle Donne del Vino Puglia

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a delegazione Puglia dell’ Associazione Nazionale Le Donne del Vino arriva alla decisione di annullare la tavola rotonda “La Puglia del vino sulla strada delle sostenibilità” prevista per sabato a Manduria, vista la situazione delicata conseguente all’epidemia di Coronavirus che riguarda tutte le regioni italiane. In seguito alle raccomandazioni per tutti gli italiani inviate dal comitato tecnico scientifico voluto dal Presidente del Consiglio dei Ministri al Ministero della Salute , in cui si legge che è consigliato mantenere una distanza di sicurezza tra persone ed evitare luoghi affollati, Marianna Cardone, delegata regionale delle Donne del Vino, in accordo con tutte le socie, annulla l’evento previsto per la Festa delle Donne del Vino 2020 per la serenità e la sicurezza di pubblico e organizzatori. Queste le sue parole: «A malincuore, ma con unità di intenti, abbiamo deciso di annullare la tavola. Riteniamo che questo sia per tutta la

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Penisola un momento molto delicato che richiede la collaborazione di tutti noi e il rispetto delle direttive della comunità scientifica. Ciascuno di noi può nel suo piccolo assumersi una responsabilità per se stesso e per gli altri. Ognuno di noi può fare la differenza. Sentiamo di dover tutelare noi

stesse, i nostri ospiti e tutti i relatori che avrebbero raggiunto la Puglia per il nostro convegno. Passata questa ondata complessa per le nostre comunità, saremo pronti a riprendere tutte le attività, utili e necessarie alla crescita di tutti i comparti economici».

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TUTTE LE DOMANDE AMMISSIBILI E FINANZIABILI

GAL PONTE LAMA: APPROVATA LA GRADUATORIA DEL BANDO START&GO

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stata approvata la graduatoria provvisoria delle domande ammissibili e finanziabili, relative al bando Start&Go. Il bando Strat&Go è stato strategicamente articolato, sia per supportare la nascita di nuove micro e piccole imprese, sia per favorire la strutturazione di nuovi rami d’azienda per le imprese esistenti, nell’ottica di stimolare l’innovazione del tessuto imprenditoriale locale. Sin da subito è stato riscontrato un forte interesse da parte del territorio per questa forma di finanziamento agevolato alle imprese e il GAL Ponte Lama ha registrato un boom di richieste.

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Allo stato risultano finanziabili ben 45 ditte del territorio di Bisceglie, Molfetta e Trani. Ciò significa che tutte queste imprese del territorio potranno accedere alla successiva fase tecnico-amministrativa, durante la quale sarà necessario fornire tutta la documentazione prevista dal bando. È importante precisare che sono ammesse alla successiva fase istruttoria tecnico-amministrativa anche le domande sino alla posizione 54 della graduatoria, in quanto è stata approvata una maggiorazione del quindici percento rispetto alla dotazione finanziaria iniziale del bando, per procedere ad un eventuale scorrimento della graduatoria in caso di esito negativo per le

domande collocate nelle posizioni precedenti. Sul sito web del GAL Ponte Lama, all’interno della sezione dedicata al bando Start&Go, è possibile consultare la determina di approvazione e la graduatoria provvisoria. Un nuovo traguardo è stato raggiunto dal GAL Ponte Lama. L’ intento del bando Start&Go è sempre stato quello di stimolare il settore imprenditoriale locale, il successo ottenuto conferma questa intuizione strategica e, inoltre, fa emergere la volontà di molti imprenditori e neo imprenditori di continuare a investire nella propria comunità locale, credendo nelle innumerevoli risorse che caratterizzano il nostro territorio.

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ENOLIEXPO RINVIATA

NUOVE DATE: 11, 12 E 13 GIUGNO 2020 EnoliExpo di Bari, due filiere (olio e vino) in un’unica grande rassegna espositiva

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ecependo l’emergenza Coronavirus, riteniamo nostro dovere - in qualità di organizzatori della Fiera ENOLIEXPO e d’intesa con FederUnacoma, nostro partner dell’iniziativa - riposizionare lo svolgimento della medesima dall’11 al 13 Giugno 2020, presso la Fiera del Levante di Bari. Pur non essendo presente in Puglia alcuna emergenza Covid-19, crediamo corretto evitare qualsiasi tipo di aggregazione che comporti preoccupazione per espositori e visitatori, anche tenendo conto la valenza

nazionale della manifestazione. Da parte nostra è doveroso garantire uno svolgimento regolare e sicuro a livello di salute, dato ed il significativo movimento di persone che ENOLIEXPO genera, anche in linea con le decisioni prese da tutti gli altri organizzatori fieristici. Guardando fiduciosi al futuro ed auspicando che entro breve tempo possa rientrare questo stato di generale allarmismo e che trovino piena applicazione tutte le misure opportune per assicurare all’Italia intera una maggiore serenità e fiducia, d’accordo

con Fiera del Levante, l’appuntamento è dunque confermato per Giugno 2020. La scelta della nuova data, non dilatata nel tempo, risulta compatibile con i due settori agroalimentari di riferimento quali l’olivicoltura e la vitivinicoltura, senza interferire con altre manifestazioni nazionali che possano avere una qualche analogia. La Segreteria Organizzativa rimane a disposizione per chiarimenti e informazioni al numero 0532-909396.



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