GIOVANNA IOELE, PRIMA DI BERNINI GIOVANNI BATTISTA DELLA PORTA SCULTORE (1542-1597)

Page 161

CORRISPONDENZE CON I GONZAGA

139

Bevilacqua, come si legge in una lettera scritta da Verona il 20 marzo 1583 da Bevilacqua a Vespasiano Gonzaga: «Illustrissimo et eccellentissimo signore, Perche hora da Roma si è stato scritto dal signor Porta scultore, che insieme con i marmi di Vostra Signoria Eccellentissima ha mandato una statuetta di Venere, et che ha avuto aviso essere gionta costì con quelli a salvamento, qual essendomi dal sudetto mandate, e scrittomi che con la presente supplichi Vostra Signoria Illustrissima et Eccellentissima a commettere che sia consignata al presente mio commesso. Il che facendo con quella confidenza che mi prometto dalla sua infinita cortesia, con la presente le baccio le mani, et offerendomela devotissimo servitore me le raccomando in gratia»14.

A questo primo invio di opere antiche ne seguirono probabilmente altri, uno dei quali documentato da una lettera dello scultore a Vespasiano del 14 aprile 1584, in cui si citano genericamente alcune statue ottenute a buon mercato e i quattro pezzi del rilievo istoriato che Vespasiano aveva richiesto per adornare il suo Camerino15. Lo scultore ebbe rapporti commerciali anche direttamente con il conte Bevilacqua che si era mostrato interessato all’acquisto della cosiddetta Venere Cesarini16. I lavori della bottega Della Porta per Cesare Gonzaga, poi le vendita di antichità fatte a Guglielmo e a Vespasiano, sono certamente antefatti significativi per l’ultima committenza Gonzaga a Giovanni Battista Della Porta: la tomba parietale di Vespasiano Gonzaga nella chiesa dell’Incoronata a Sabbioneta, attestata da una lettera del 19 aprile 1591, scritta dal cardinale Scipione Gonzaga, in quel momento a Roma, al duca di Mantova Vincenzo I Gonzaga (figlio di Guglielmo)17. Il cardinale Scipione nel giugno del 1584 aveva mandato da Roma antichi marmi a Vespasiano Gonzaga in virtù della licenza di esportazione accordatagli dal cardinale camerario Filippo Guastavillani. Stando alla lettera dell’aprile 1591, al duca Vincenzo Gonzaga, il cardinale Scipione aveva inviato due statue acquisite dalla bottega Della Porta e lo scultore, richiamato dal principe di Stigliano Luigi Carafa (marito di Isabella Gonzaga, unica figlia di Vespasiano), rientrava in Lombardia18.

Doc. 75. franzoni 1970; favaretto 1990, pp. 124-127. campori 1866, p. 65, n. LXXIV. 16 Cfr. documenti trascritti da franzoni 1970, p. 124. Sulla Venere Cesarini: bruschini 1993, pp. 9-11. Su Bevilacqua: favaretto 1990, pp. 124-127. 17 Doc. 84. Ringrazio Alberto Sarzi Madidini (Coordinatore Pro Loco Pro Loco bacino Oglio Po) per la disponibilità dimostrata nel reperimento del materiale fotografico. 18 A proposito delle due statue Barbara Furlotti (2003) rimanda alla lettera (doc. 100, p. 174) di Paolo Emilio Cesi al Duca Vincenzo Gonzaga (Roma, 28 aprile 1590) e relativa ad alcuni marmi inviati in dono a Mantova. Non credo che le due sculture alle quali si riferiva Scipione Gonzaga siano le medesime statue inviate dal Cesi (quest’ultime identificate con un Cupido e una Diana che 14 15


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.