conosciamo bene i problemi e come risolverli. Ma nessuno ci ha coinvolto. Abbiamo sentito voci, letto articoli, poche cose concrete. Dalle istituzioni, finora, vuoto totale».Il Club alpino italiano, proprietario della gran parte delle strutture alpine tramite le sezioni locali, sta progettando soluzioni. «I rifugi Cai in regione sono 19, con circa metà dei posti letto totali. Gli altri sono dei Comuni o di altri enti. Come ci dovremo regolare? Ok per mascherine, disinfettanti, ai pasti da asporto, a fare più turni a pranzo. Siamo consapevoli che dovremo ridurre i posti letto». I gestori temono i contraccolpi di queste misure: i costi per adeguarsi, il mancato guadagno che intaccheranno i margini fisiologicamente già bassi: «Ci aspettiamo che i proprietari ridimensionino i canoni di affitto. E se ci chiederanno gli stessi standard di ristoranti e alberghi saremo costretti a chiudere».Poi la data. «Quando potremo ripartire? In contemporanea con la libera circolazione delle persone? Dobbiamo saperlo prima, per fare provviste, salire a preparare le strutture. Vorremmo essere operativi per i primi di giugno».Infine, non ultimo fra i problemi, ci sono le frontiere. «Abbiamo quasi la metà della clientela che proviene dall'estero, se Slovenia e Austria chiudono sarà un disastro. Già si stima un calo del turismo del 70 per cento. Invece ci giunge voce che i confini con la Carinzia potrebbero riaprire soltanto nel 2021. L'Europa deve dimostrare di essere davvero un'unione: solo mantenendo le frontiere aperte possiamo superare questo momento, aiutarci fra Paesi è fondamentale». --© RIPRODUZIONE RISERVATA
OLIMPIADI Corriere delle Alpi | 2 Aprile 2020 p. 27 Via alla legge per le Olimpiadi di Cortina «Siamo pronti nonostante le difficoltà» Francesco Dal Mas CORTINA Chi si rivedono? Le Olimpiadi Milano-Cortina. La legge olimpica ha cominciato questa settimana il suo percorso parlamentare. La commissione Cultura della Camera ha impostato il decreto sull'organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano - Cortina 2026. Sarà l'unica legge, dopo il Coronavirus, di cui si occuperà la Camera in questo mese.«Il decreto che abbiamo cominciato a esaminare in commissione Cultura», spiega il relatore della legge, Roger De Menech, «consente di dare un segnale al mondo dello sport internazionale: l'Italia, nonostante le difficoltà del momento, si sta preparando a farsi trovare pronta. E ci consente anche di dare un segnale al Paese lanciando un messaggio di fiducia e speranza verso il futuro, che è rappresentato anche dai grandi eventi sportivi». Il relatore ha poi confermato l'intenzione da parte del Governo di prendere in considerazione eventuali richieste di modifica, seppure limitate. Lo stesso De Menech, che ha evidenziato l'apprezzamento espresso al provvedimento da parte di tutti i gruppi, ha spiegato di riservarsi la possibilità di presentare emendamenti solo dopo aver visto quelli che le forze politiche presenteranno. La legge prevede anzitutto l'istituzione di un Consiglio olimpico congiunto Milano-Cortina 2026, al quale sono affidate le funzioni di indirizzo generale e di alta sorveglianza sull'attuazione dell'evento.Il Consiglio è costituito presso il Coni ed è composto da 15 membri, che eleggono al loro interno un presidente e due vicepresidenti, con rappresentanti, fra gli altri, di Cortina e del Veneto. La concreta pianificazione e realizzazione dei Giochi è affidata alla Fondazione "Milano-Cortina 2026", che svolge quindi il ruolo di "Comitato organizzatore dei Giochi". Soci fondatori sono il Coni, il Cip, la regione Lombardia, la regione Veneto, il comune di Milano e il comune di Cortina d'Ampezzo. La Fondazione ha ricevuto dal CIO l'impegno al finanziamento totale delle attività, per un ammontare stimato di 925 milioni di dollari. «È prevista la costituzione della società "Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa"», conferma De Menech, cui è affidato il compito di realizzare le opere necessarie per lo svolgimento dell'evento. Potranno essere nominati uno o più commissari straordinari. La società è partecipata per il 70 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (con due quote del 35 per cento); per il 20 per cento dalla Lombardia e dal Veneto (con due quote del 10 per cento); e per il 10 per cento dalle province autonome di Trento e di Bolzano (con due quote del 5 per cento). La società ha sede a Roma e il capitale sociale è di un milione di euro, di cui 700.000 a carico, a metà, del Ministero dell'economia e delle finanze e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. L'organo di amministrazione è composto da 5 membri, 2 nominati congiuntamente dalle regioni Lombardia e Veneto. Lo scopo statutario della Società è di fungere da centrale di committenza e stazione appaltante per la realizzazione delle opere connesse all'evento 2026.«La legge di bilancio -ricorda De Menech - ha previsto per la realizzazione di opere di infrastrutturazione nelle aree olimpiche e per l'accessibilità alle stesse aree finanziamenti per un miliardo di euro nell'arco degli anni 2020-2026».E le opere infrastrutturali da realizzare, tra cui quelle per l'accessibilità, saranno individuate - ricorda il parlamentare bellunese - con uno o più decreti ministeriali. Sempre con decreto ministeriale saranno assegnate le ricorse finanziarie. Corriere delle Alpi | 10 Aprile 2020 p. 32 Legge olimpica, c'è l'ok in commissione Cultura