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L'AMORE E CESARE PAVESE

Punti di vista femminili sul grande scrittore piemontese

di Andrea Raimondi

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Furono gli amori infelici di Pavese, primo fra tutti quello per Tina Pizzardo, a condurlo al suicidio? Questo contributo cercherà di suggerire una risposta al delicato quesito partendo da un punto di vista esclusivamente femminile, una prospettiva spesso trascurata dalla bibliografia precedente. Fu per prima proprio Battistina “Tina” Pizzardo, con l’autobiografia pubblicata postuma (Senza pensarci due volte), a rifiutare l’immagine stereotipata della donna-carnefice costruita da Pavese nel suo diario e ripresa da Davide Lajolo nella biografia dedicata allo scrittore.

La donna dalla voce rauca

Nata a Torino nel 1903, Tina perde, giovanissima, la madre. Dal 1911 è in collegio e, grazie alla predisposizione per la matematica, nel 1920 può iscriversi alla Facoltà di Matematica. Gli anni universitari sono importanti per la sua formazione politica. Ribelle d’indole e antifascista per istinto, aderisce al Partito Comunista. Nel 1926, mentre è a Roma per partecipare ad alcuni concorsi scolastici, conosce Altiero Spinelli. Con Spinelli intreccia un’intensa relazione — perlopiù epistolare vista la lunga carcerazione del futuro leader federalista.

Nell’autunno 1926 ottiene la cattedra di matematica a Grosseto, dove è anche segretaria della locale federazione comunista. Nel 1927 subisce un primo fermo; rilasciata, torna a Torino e viene arrestata: la condanna è un anno di reclusione e tre di vigilanza. Dal 1928 vive di lavori precari e, per il suo atteggiamento indipendente e spregiudicato, si allontana dal Partito Comunista per avvicinarsi al nucleo di intellettuali che si raccoglie intorno all’Einaudi. Tra questi, Leone Ginzburg. È proprio Leone a parlarle di un amico che passa le giornate al caffè a scrivere poesie, fumare la pipa, tormentandosi il ciuffo: peccato che sia un gran dispregiatore di donne.

Un unico grande amore

Il primo incontro con Pavese avviene il 31 luglio 1933 sul Po. Tina chiede di provare a manovrare il barcone sul quale si trova Cesare: sepTina

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