Sartiglia Magazine 2022

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SA REMADA... ATTRUS ANNUS MELLUS! «Quando non si presentino più cavalieri per correre la stella, o che al componidore piaccia finire, egli va avanti, con in mano un mazzo di pruninca, prima al passo salutando e ringraziando le persone; indi più veloce, di poi a tutta corsa, sciogliendo e buttando quell’erbe sulla folla. Questa è la pace ristabilita, l’allegrezza d’una festa dopo i furori della guerra.» Questa è una delle più antiche testimonianze scritte riferibili a sa remada, la prova di abilità e coraggio eseguita da su Componidori che, osservando il cerimoniale della giostra, celebra un rito propiziatorio: attualmente, seguendo il percorso della giostra coricato sul suo cavallo lanciato a gran galoppo, tracciando segni di croce e di aspersione con il suo doppio mazzo di fiori, saluta con i migliori auspici per il futuro tutti i presenti, chiudendo formalmente la corsa. Tale rituale, che nella via della Cattedrale su Componidori svolge da solo, al termine della

corsa a pariglie, nella via Mazzini, è riproposto dal capo corsa con l’assistenza dei suoi due compagni di pariglia che lo assistono nella corsa che chiude l’intera giornata di Sartiglia. L’antica testimonianza de sa remada sopra citata è tratta da un manoscritto di un autore Anonimo, attento osservatore della Sartiglia. Il documento, che riferisce le fasi dell’intera giornata di giostra, è custodito tra le carte del Canonico Giovanni Spano conservate presso la Biblioteca Universitaria di Cagliari e, secondo le accurate ricerche dello studioso oristanese Gigi Piredda, sarebbe riconducibile ad un ecclesiastico, amico del Canonico Spano, tale Antioco Podda, presente in città tra il 1865 ed il 1870.

Tiole N. B. «Album di costumi sardi riprodotti dal vero»


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