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Ferdinando Scianna Viaggio Racconto Memoria

VIAGGIO RACCONTO MEMORIA

Al Palazzo Reale, di Milano, prestigiosa sede istituzionale, è allestita una intensa antologica di Ferdinando Scianna, uno dei più autorevoli fotografi italiani contemporanei. In sette sezioni, più una ampia e scandita rassegna bibliografica, il passo e la cadenza di un reporter di spicco dei nostri tempi. Un reporter, annotiamolo per quanto possa servire farlo, capace anche di riflettere sulla Fotografia come pochi altri. Due soli ne conosciamo

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di Maurizio Rebuzzini

Ferdinando Scianna, milanese di Bagheria, è uno dei due autorevoli fotografi italiani che mi mettono in difficoltà. Mi spiego subito, non prima di aver accertato che tanti altri fotografi italiani, autorevoli e non, professionisti e non, mi mettono solo a disagio.

Di questo si tratta: entrambi questi fotografi sono tanto potenti e accreditati interpreti della Vita nel proprio svolgersi, quanto eccellenti scrittori di e per la Fotografia. Non la loro fotografia, quanto giusto la Fotografia nelle proprie innumerevoli sinuosità di linguaggio e utilizzo e finalità e, perché no, compromessi e condizionamenti. E non è ancora tutto! Entrambi questi fotografi-scrittori sono anche avvincenti, convincenti e affascinanti oratori. Già ognuna per se stessa, le tre personalità sono prestigiose... figuriamoci quando le incontriamo in due sole persone. Ferdinando Scianna è una delle due.

In testimonianza: «Scrittura e fotografia non si escludono. Io nasco fotografo, e mi sento fotografo; però, ho fatto il giornalista per venticinque anni, scrivendo anche. Mi ricordo che Leonardo Sciascia, mettendomi in guardia, mi disse “stai attento, che te ne può venire una schizofrenia”. Ma io questa condizione l’ho sempre esorcizzata, considerandomi un fotografo che scrive».

In ulteriore testimonianza: «Come fotografo, mi considero un reporter. Come reporter, il mio riferimento fondamentale è quello del mio maestro per eccellenza, Henri Cartier-Bresson, per il quale il fotografo deve ambire a essere un testimone invisibile, che mai interviene per modificare il mondo e gli istanti che della realtà legge e interpreta. Ho sempre fatto una distinzione netta tra le immagini trovate e quelle costruite. Ho sempre considerato di appartenere al versante dei fotografi che le immagini le trovano, quelle che raccontano e ti raccontano, come in uno specchio. Persino le fotografie di moda, le ho sempre trovate nell’azzardo degli incontri con il mondo».

Ora, a un punto vertiginoso del proprio cammino fotografico, accostato da una invidiabile bibliografia di testi di alto profilo, Ferdinando Scianna approda a una celebrazione più che prestigiosa: Viaggio Racconto Memoria, al Palazzo Reale, di Milano, a cura di Paola Bergna, Denis Curti e Alberto Bianda (art director), mostra prodotta da Civita Mostre e Musei, fino al cinque giugno.

(prossimadoppiapagina, 38-39) Kami, 1986.

(pagina 40) Enna, 1963.

(pagina 41) New York, 1985.

(pagina accanto) Leonardo Sciascia; Racalmuto, 1964.

Makkalè, 1984.

Allestite in un percorso espositivo coinvolgente, oltre duecento fotografie scandiscono sette passi più uno ancora, che potremmo anche considerare come consequenziali tra loro. In questo ordine: La memoria (Bagheria, La Sicilia, Le feste religiose); Il racconto (Lourdes, I bambini, Kami, Il dolore); Ossessioni (Il sonno. Le cose, L’ombra, Bestie, Gli specchi); Il viaggio (America, Deambulazioni, I luoghi); Ritratti; Riti e miti (Le cerimonie, Donne, Marpessa); Leonardo Sciascia. Quindi, più intrigante che mai, almeno per noi, che eleviamo il Libro al Vertice di Tutto, non soltanto di molto: Bibliografia. [Dal comunicato stampa ufficiale, in linea con le consuetudini acquisite nel nostro sciagurato mondo fotografico italiano (ancora, su questo stesso numero, a pagina 74)] Raccogliendo in questa mostra la più ampia antologia dei propri lavori fotografici, in apertura del percorso espositivo, con presto riconosciuta autoironia, Ferdinando Scianna riporta un testo di Giorgio Manganelli [1922-1990; scrittore, traduttore, giornalista, critico letterario, curatore editoriale e docente italiano, nonché uno dei teorici più coerenti della neoavanguardia]: «Una antologia è una legittima strage, una carneficina vista con favore dalle autorità civili e religiose. Una pulita operazione di sbranare i libri che vanno per il mondo sotto il nome dell’autore per ricavarne uno stufato, un timballo, uno spezzatino».

Annota Ferdinando Scianna: «Una grande mostra antologica come questa di Milano è per un fotografo come me un complesso, affascinante e forse anche arbitrario viaggio nei sessant’anni del proprio lavoro e nella memoria. Ecco già due parole chiave di questa mostra e del libro che l’accompagna: Memoria e Viaggio. La terza, fondamentale, è Racconto. Oltre duecento fotografie divise in tre grandi corpi, articolati a propria volta in ventuno sezioni tematiche. Questo tenta di essere la mostra, un Racconto e un Viaggio nella Memoria. La storia di un fotografo in oltre mezzo secolo di fotografia».

Quindi, e per nostro costume (asciutto), non ci allunghiamo a raccontare chi sia Ferdinando Scianna: chi lo sa, non ha bisogno di ulteriori parole; chi non lo sa, sono fatti suoi, e non nostri, e non intendiamo colmare alcun vuoto conoscitivo, tantomeno qui, quantomeno da queste pagine. (continua a pagina 41)

(continua da pagina 36)

Soltanto, e come sempre, in intenzione di s-punto privilegiato di osservazione, la Fotografia, qualsiasi Fotografia (!), sia fonte e opportunità di riflessioni individuali, di curiosità. Insieme con Ferdinando Scianna, la sorgente è doppia, almeno doppia, comprensiva come è di una sostanziosa sezione bibliografica (nostra predilezione individuale).

Infatti, e a conti fatti, rispondendo a una natura formata in parti uguali di cultura (?) e istinto, per ognuno di noi, il vero luogo natio è quello dove per la prima volta si è posato lo sguardo consapevole su se stessi: la nostra prima patria sono stati i libri. Ancora, la parola scritta ci ha insegnato ad ascoltare le voci. La vita ci ha chiarito i libri: osservare, piuttosto che giudicare e pensare, invece di credere.

Osservare e pensare! ■ ■

Ferdinando Scianna. Viaggio Racconto Memoria. Palazzo Reale, piazza del Duomo 12, 20122 Milano (www. palazzorealemilano; www.civita.art); fino al 5 giugno; da martedì a domenica 10,00-19,30, giovedì fino alle 22,30. ▶ Catalogo: Ferdinando Scianna. Viaggio Racconto Memoria; a cura di Alberto Bianda, Paola Bergna e Denis Curti; Marsilio Editori, 2018; 304 pagine 23,62x28,7cm; 40,00 euro.

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