INTERVISTE PERSONAGGIO di Silvia Ragusa
Giorgio Medda
CO-CEO E GLOBAL HEAD OF ASSET MANAGEMENT, GRUPPO AZIMUT
LO SPIRITO D’INNOVAZIONE CHE FA LA DIFFERENZA Dai token alla blockchain, passando per i digital asset e nuove piattaforme ad alto contenuto tecnologico. Senza dimenticare le ultime operazioni di espansione. Ecco i piani del Gruppo Azimut.
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entocinquanta gestori e analisti presenti in 18 hub nel mondo, per un totale di oltre 250 strategie di investimento. Sono solo alcuni dei numeri che sciorina Giorgio Medda, coCEO e global head of Asset Management del Gruppo Azimut, nel ricordare le ultime operazioni condotte dal gruppo. Prima in Brasile, poi in Messico, infine la partnership con la famiglia Bezos e Moross, in tema di gestione alternativa. Settore, quello del private market, dove oggi Azimut conta già 2,6 miliardi di euro di asset e dove vuole crescere ancora. Non a caso, svela Medda senza rivelare troppi dettagli, “abbiamo in pipeline il lancio di diversi fondi di private equity e private debt con focalizzazione internazionale su Europa, US e Asia, che consentiranno ai nostri clienti di poter accedere in modo esclusivo anche a partnership di prodotto con gestori globali che completeranno l’offerta dei nostri team proprietari”. Tra le novità, poi ci saranno anche soluzioni legate alla clientela HNWI nell’ambito del prodotto private insurance e Beewise, “la nostra app di investimento, rivolta ai segmenti di mercato non ancora serviti dal Gruppo, quali il super retail o low affluent, che racchiuderà un’offerta commerciale esclusiva ed un’operatività ad alto contenuto tecnologico”, dice ancora il manager.
INNOVAZIONE IN PRIMIS
Tecnologia e innovazione, d’altronde sono anche i principi cardine sui quali da sempre guarda il Gruppo. “Stiamo esplorando in modo attivo il mondo dei digital assets, che aggiunge prospettive gestionali uniche, così come di execution dei processi operativi tipici della nostra industria”, spiega. 80 FUNDSPEOPLE I LUGLIO / AGOSTO
“Siamo stati il primo asset manager al mondo a promuovere l’emissione di un security token, cartolarizzazione digitale di un portafoglio di prestiti alle piccole e medie imprese italiane garantiti dal Fondo di Garanzia statale. Lo stesso spirito ci ha accompagnato nell’avvio del progetto di Banca Sintetica che ha già attivato l’erogazione di prestiti alle PMI italiane per oltre 450 milioni di euro, con un obiettivo di oltre 1,2 miliardi nel periodo 2021-2025. Con un approccio controllato ci stiamo avvicinando alle tecnologie sottostanti agli asset virtuali, come la blockchain, che esprimono enormi potenzialità in termini di estensione dei mercati su cui è possibile investire e di miglioramento delle modalità di accesso agli stessi, riducendo tempi e numero di intermediari”. Per crescere nell’asset management, secondo il manager di Azimut, infatti, bisogna abbracciare in toto l’evoluzione tecnologia e normativa. “Il ciclo di mercato nell’ultima decade ha mutato profondamente il set di opportunità per la costruzione dei portafogli dei clienti a partire dalla definizione della diversificazione del rischio per la generazione di ritorni superiori ai tassi di mercato. Fattore critico per cogliere le opportunità di crescita è l’innovazione dell’offerta di prodotto che combini all’interno dei portafogli dei clienti un’esposizione ai mercati pubblici integrata a quelli privati. Gli asset manager possono assumere un ruolo nuovo all’interno dei sistemi economici, agendo come allocatori di capitali pazienti degli investitori privati per soddisfare i fabbisogni finanziari delle aziende private”.
PRODOTTI PER LA NUOVA FASE
Nel contesto macroeconomico dell’era post pandemica, la compressione dei tassi di interesse ha imposto un nuovo paradigma degli investimenti. “Il compito della fabbrica prodotto, insieme alle nostre reti, è quello di guidare i clienti in questa nuova normalità dove abbiamo sviluppato una formula di ‘rendimento evoluto’ risultato di una diversificazione di portafoglio che combina rischio e tempo, considerando peraltro quest’ultimo come una asset class vera e propria”, afferma il co-CEO del Gruppo Azimut. “Abbiamo sviluppato anche la gamma Azimut Long Term Opportunities (ALTO), strategie di investimento sui mercati pubblici con le logiche di costruzione di portafoglio dei mercati privati. Continua anche lo sviluppo di Azimut Sustainable, la nostra gamma di 29 fondi UCITS, circa il 50% delle masse dei nostri fondi mercati pubblici lussemburghesi, che già dal 2019 ha definito un processo di investimento che integra i principi ESG nel processo di analisi fondamentale delle posizioni di portafoglio così come nei processi di risk management per un monitoraggio preventivo del profilo di sostenibilità delle strategie in gestione”.