GH Luxury Magazine Edition 2023

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ascoltare. progettare. vivere. Studio di Progettazione Integrata. Via Disciplina 16, S. Martino B. A. (VR) +39 388 98 08 399 info@xzlab.it xzlab.it

La “Dolce Vita”: Luxury Lifestyle on Garda Lake

Le meraviglie multiformi di un territorio che è unico al mondo, l’Italia, le bellezze naturali, i tesori artistici: proprio nella valorizzazione di tutto ciò si profonde il nostro impegno e si cristallizza la nostra missione che è quella di offrire proprietà immobiliari che sappiano trasmettere la quintessenza del nostro Bel Paese.

GH Luxury Estate nasce allo scopo di soddisfare le esigenze di una clientela internazionale e sofisticata, proponendosi come consulente particolare ed ambasciatore del lusso italiano nel mondo. Un concetto quasi iconico, quello della “Dolce Vita” celebrata da gran parte della nostra filmografia; uno stile che non ha eguali nel mondo proprio perché condensa in sè valori culturali, naturali e di savoir vivre non replicabili altrove.

Con questa edizione abbiamo voluto celebrare i luoghi dai quali è partita la nostra grande avventura imprenditoriale, il Lago di Garda, dove appunto venne costituita la prima agenzia del nostro gruppo immobiliare alla fine degli anni ‘90. Luoghi incantati da un punto di vista naturalistico e preziosi per quello economico, grazie a piccole grandi imprese artigianali e non, tramandate di generazione in generazione, che sono profondamente radicate e che costituiscono il fiore all’occhiello dei loro prodotti premium e di lusso. Un lusso fatto di ricerca e di unicità, di cura per il dettaglio e di amore per il Bello. Ed è in quest’ottica che abbiamo selezionato alcune di queste realtà economiche, perché sono capaci di raccontarci un vero pezzo di storia di questa splendida cornice.

Vi auguriamo una piacevole lettura, all’insegna della scoperta delle piccole perle del nostro meraviglioso Garda Lake.

The multiple wonders of a country unique in the world, Italy, its natural beauty, its artistic treasures: it is in the enhancement of all this that our commitment and our mission crystallize, which is toofferrealestatethatconveysthequintessenceof our Bel Paese.

GH Luxury Estate was created with the aim of satisfying the needs of an international and demanding clientele, presenting itself as a special consultant and ambassador of Italian luxury in the world.

An almost iconic concept, that of “Dolce Vita”, celebrated in a large part of our filmography; a style that has no equal in the world, precisely because it condenses within itself cultural, natural and savoir vivrevaluesthatcannotbereplicatedelsewhere.

With this edition, we want to celebrate the place where our great entrepreneurial adventure began: LakeGarda,wherethefirstagencyofourrealestate group was founded at the end of the 1990s. Place enchanting from a naturalistic point of view and preciousfromaneconomicone,thankstosmalland large artisan and non-artisan businesses, handed down from generation to generation, deeply rootedandtheflagshipoftheirpremiumandluxury products.

Aluxurybornofresearchanduniqueness,attention to details and love of beauty. And it is in this spirit that we have chosen some of these companies to tell us a true piece of the history of this splendid setting.

Wehopeyouwillenjoyreadingthemanddiscovering thelittlepearlsofourwonderfulLakeGarda.

1 Editoriale/Editorial
Art Director Valeria Poletti Printing Intese Grafiche Text and interviews Valeria Poletti Matteo de Micheli Graphic Design Anna-Chiara Veronesi Elisa Compagnoni Chiril Morozan
2 GH LUXURY ESTATE Magazine 53 04 13 40 46

Casa Sartori 1898 Un sorso di Verona in tutto il mondo

3 Summary / Summary 04
Una realtà
Desenzano AnhistoricworkshopinDesenzano 13
Bottega Orafa Manganoni
storica a
Il mondo
The Riva world on
Lake 19 “El Pastiser” Pasticcere
per vocazione MasterPastrychefbyvocationfor30years 30
Centro Nautico Arcangeli
Riva sul Lago di Garda
Garda
da 30 anni
Designingsailboatssince1993 40 MMove Adrenalina
Adrenalin on Garda Lake 46 XZlab
Keepinganeyetothefuture 53
Felci Yachts Imbarcazioni a vela dal 1993
sul Lago di Garda
Studio Uno sguardo proiettato al futuro
AsipofVeronaallovertheworld 19 30

Bottega Orafa Manganoni

Desenzano del Garda, cittadina lacustre conosciuta per la sua frizzante movida ed il lifestyle lussuoso che l’hanno caratterizzata dagli anni ‘60 fino agli anni duemila.

Ubicata proprio nel caratteristico centro si trova la Bottega Orafa Manganoni, una delle ormai poche realtà storiche ancora rimaste in Desenzano, a testimonianza di un’arte tramandata di padre in figli: infatti due su tre, Monica e Simone, hanno seguito le orme di papà Giorgio.

Successivamente, nel 2021, fratello e sorella hanno deciso di separarsi prendendo strade diverse; oggi Monica continua esattamente la stessa attività del padre, con la stessa maestria e con un tocco personale che rende i suoi gioielli vere e proprie opere d’arte artigianale.

Monili unici dalle linee morbide, in varie leghe e impreziositi da pietre grezze dai colori intensi e vibranti. Ogni oggetto racconta una storia ed è impossibile non lasciarsi sedurre da ciò che evoca.

Monica ci accoglie sorridente alla reception della bottega e, salendo le scale, arriviamo nello storico laboratorio di papà Giorgio dove Monica ha appreso da lui l’arte orafa fin da bambina, seduta accanto a lui osservandolo con attenzione ed ammirazione.

Desenzano del Garda, a lakeside town known for its sparkling nightlife and particularly luxurious lifestyle that characterised it from the 1960s to the 2000s

Located right in the characteristic town centre, BottegaOrafaManganoniisoneofthefewhistoric workshopsstillremaininginDesenzano,testifying to an art handed down from father to son: in fact, two out of three, Monica and Simone, followed in thefootstepsoftheirfatherGiorgio.

Later, in 2021, brother and sister decided to separate, taking different paths; today Monica continues exactly the same activity as her father, with the same skill and a personal touch that makesherjewellerytrueworksofcraftsmanship.

Exclusive jewels with soft lines in various alloys, embellished with raw stones in intense and vibrant colours. Each object tells a story and it is impossiblenottobeseducedbywhatitevokes.

Monica greets us smilingly at the workshop reception and, climbing the stairs, we arrive in daddy Giorgio’s historic workshop, where Monica as a child, sitting next to him and watching him with attention and admiration, learnt the art of goldsmithing.

A talk with Monica Manganoni Una realtà storica a Desenzano AnhistoricworkshopinDesenzano
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Grazie per averci accolto e ancor di più per averlo fatto qui, nel tuo regno: un posto intimo, pieno di ricordi, oggetti, fotografie..

Si, ricordi di viaggi soprattutto di mio padre e foto di famiglia. Questo è il banco di lavoro: tutto viene creato qui. Quante ore ho passato seduta accanto a mio padre: osservando le sue mani mentre lavoravano materiali e creavano forme. Si muovevano con un’eleganza e una maestria e io restavo incantata. Oggi guardo le mie mani e vedo le sue, nella gestualità e nell’aspetto..questo lavoro le forgia, quasi le consuma.

Come tutte le attività artigianali, un’attività impegnativa la tua, ma che sicuramente ti ha portato anche tantissime soddisfazioni. Com’è nata questa attività? Qual è l’incipit o l’occasione che ha dato il via a tutto?

Papà nacque nel ‘38 in Francia da genitori emigrati che tornarono in Italia appena prima della guerra. La sua infanzia è simile a quella di molti altri bambini di quel periodo: all’età di 5-6 anni già lavorava come pastorello in Valcamonica, lontano dalla famiglia, ed è lì, sotto le stelle e tra le pecore, che ha imparato a leggere e scrivere. Successivamente ha svolto altri lavori, tutti molto faticosi, stando in piedi per moltissime ore al giorno. Fino a quando sua madre non gli trovò un lavoro come aiutante presso un orafo cremonese; la prima cosa che mio padre chiese

Thanksforwelcomingusandevenmorefordoing it here, in your kingdom: an intimate place full of memories,objects,photographs.

Yes,memoriesoftravels,especiallyofmyfather,and familyphotos.Thisistheworkbench:everythinghas been created here since the beginning. How many hoursIhavebeensittingnexttomyfather,watching his hands work materials and create shapes. They weremovingwitheleganceandskill,enchantingmy eyes. Today, looking at my hands I see my father’s hands, the same gestures and shape ... this work canreallyforge,almostconsumeyourhands.

Like all handicrafts, yours is a demanding activity, butonethathascertainlybroughtyouagreatdeal of satisfaction. How did this activity come about? Whatistheincipitortheoccasionthatstarteditall?

Dad was born in ‘38 in France to emigrant parents who returned to Italy just before the war. His childhood is similar to that of many other children of that period: at the age of 5-6 he was already working as a shepherd boy in Valcamonica, far fromhisfamily,anditwasthere,underthestarsand amongthesheep,thathelearnttoreadandwrite.

Later he worked at other jobs, all of them very tiring, standing for many hours a day. Until his motherfoundhimajobasahelperatagoldsmithin Cremona; the first thing my father asked during the

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durante l’incontro con l’orafo fu se avrebbe lavorato seduto (ride). Non ci poteva credere: finalmente dopo tanti lavori così faticosi, lontani da casa..

Un anno dopo però, la bottega di Cremona chiuse, e mio padre andò a Brescia in un altro laboratorio dove rimase qualche anno. E questo lavoro lo appassionò così tanto che nel 1961 decise di mettersi in proprio, inizialmente imbastendo una stanza-laboratorio in casa e poi aprendo la bottega in centro a Desenzano.

Per molti anni il vostro laboratorio si trovava in una via parallela a quella centrale e non godeva di molta visibilità. Ai tempi anche i social media non esistevano, ma voi avete sempre lavorato molto. Il che significa che i vostri clienti sapevano dove eravate e venivano a cercarvi.

La nostra era l’unica realtà di questo tipo nella zona e mio padre inizialmente lavorava molto. Poi va detto che per lasciare nelle mani di qualcuno il destino di un gioiello che ti appartiene, prezioso non solo per il suo valore economico, ma anche per quello affettivo, è necessario avere fiducia e stima nella persona a cui lo si da. E mio padre aveva clienti che si fidavano completamente di lui e che negli anni, con il passaparola, hanno creato un’importante rete di nuovi clienti. Con il passare degli anni le dinamiche legate alla visibilità sono cambiate, sono nate altre realtà come la nostra e parallelamente si è

meeting with the goldsmith was whether he could really work sitting! (laughs)... He couldn’t believe it: finallyaftersomanytiringjobsfarfromhome.

A year later, however, the workshop in Cremona closed, and my father went to Brescia to another workshop where he stayed for a few years. And this work fascinated him so much that in 1961 he decided to set up on his own, initially setting up a workshop-room in the house and then opening his workshopinthecentreofDesenzano.

Formanyyearsyourworkshophasbeenlocatedin a side street, parallel to the main central one and, for this reason, did not enjoy much visibility. Even social media didn’t exist in those days, but you have always had a lot of work. Which meant that customers knew where your shop was and were comingtoseeyou.

Ours shop was the only one of its kind in the area and my father initially worked a lot. Then it must be said that in order to leave in someone else’s hands the fate of a jewel precious to you not only for its economicvaluebutalsoforitsemotionalvalue,you musttrustandesteemthepersontowhomyougive it. And my father had customers who trusted him completely,customerswho,overtheyears,byword ofmouth,havebeencreatinganimportantnetwork of new clients.

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sviluppato il mercato della gioielleria e della bigiotteria creata al computer e tutte queste cose hanno cambiato lo scenario. Così nel 2010 ho deciso di spostarmi in questo laboratorio, in via sant’Angela Merici, una zona con molto passaggio, in modo da essere più visibile e questo mi ha aiutata molto, anche perchè per molti anni ho deciso di non investire sulla pubblicità sui social, restando sempre e comunque legata al passaparola dei clienti soddisfatti.

Ad oggi ho un sito web e una pagina sui social, che non seguo io perché non saprei da che parte cominciare (ride).. Posso dire che in un certo senso sono stata quasi obbligata a farla, in tempi come questi, non puoi non essere almeno presente online. E la mia è una vetrina per le mie creazioni,nulla di più, dove i miei clienti, soprattutto quelli stranieri che non vivono qui, possono seguire la mia produzione.

In cosa consiste prevalentemente il tuo lavoro? Si tratta di creazioni su misura, commissionate da un mittente, riparazioni..e com’è cambiata la clientela negli anni?

Il mio lavoro è principalmente costituito dalla riparazione o dal recupero di un gioiello. Parallelamente c’è la creazione di un oggetto nuovo.

Astheyearswentby,dynamicsofvisibilitychanged, other realities like ours were born and, in parallel the market for computer-generated jewellery and costume jewellery developed, and all these things changedthescenario.Soin2010Idecidedtomove to this workshop, in Via Sant’Angela Merici, an area with a lot of traffic, so as to be more visible, and this helped me a lot, also because, for many years, I decidednottoinvestinadvertisingonsocialmedia, remaining always and in any case tied to word of mouth from satisfied customers.

Now a day I have a website and a page on social media, which I don’t follow personally because I wouldn’t know where to start (laughs).. I can say that, in a way, I have been forced to do it: in times like these you can’t avoid to have at least an online presence.Andmineisashowcaseformycreations, nothing more, where my customers, especially the foreign ones, who don’t live here, can follow my production.

What does your work mainly consist of? Is it custom-made, commissioned creations, repairs... and how has your clientele changed over the years? My work mainly consists of repairing or restoring a piece of jewellery as well as realizing a newobject.

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“Fromabroochthatyounolongerweartoapendant, fromabracelettransformedintoaring”

Per questo la mia clientela è sempre stata molto diversificata sia nel livello sociale che nella richiesta: ci sono clienti che commissionano un gioiello per un’occasione o una persona, ed esempio il marito che vuol fare un regalo alla moglie, oppure la nipote che vuole recuperare un oggetto della nonna adattandolo al suo stile. Negli anni sotto questo aspetto le cose non sono cambiate.

Da quando ci siamo trasferiti in questo negozio, la posizione e il maggior passaggio hanno portato anche molti stranieri, soprattutto chi ha una seconda casa qui sul lago: alcuni di loro sono miei clienti fissi da anni, mi portano degli oggetti da riparare, gioielli a cui ridare una seconda vita, oppure mi commissionano dei nuovi progetti.

Vengono qui anche stranieri in villeggiatura, che tornano anno dopo anno anche da me, perchè hanno totale fiducia, sia per la riparazione di un loro oggetto, oppure perchè gli piace il mio stile e vogliono una mia creazione.

Gli artigiani creano pezzi unici con una firma personale che li caratterizza e come qualsiasi forma d’arte, anche questa deve piacere. E se ti piace una certa pennellata, un certo stile, allora torni.

Thatiswhymyclientelehasalwaysbeenveryvaried, both socially and in requests: there are customers whocommissionapieceofjewelleryforanoccasion or for someone, for example a husband who wants to give his wife a present, or the granddaughter who wantstorecoveranobjectfromhergrandmotherby adapting it to her style. In this respect, things have notchangedovertheyears.

Since we moved to this shop, the location and the increased traffic have also brought many foreigners, especially those who have a second home here on the lake: some of them have been my regular customers for years, they bring me objects to repair, jewellery to give a second life to, or commission me for new projects. But also many foreigners who regularly come on holiday to Lake Garda have become my customers and come to see me year after year, asking me to repair one of their family objectsortomakeanewcreationforthem...andthis only happens because they love my style and want oneofmycreations.

Artisans create unique pieces with a personal touch that characterises their work and, like any art form, you have to like it. If you like a certain brushstroke, a certainstyle,thenyouwilldefinitelycomeback.

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“Da una spilla che non si porta più ad un ciondolo, da un bracciale trasformato in anello”
Bottega Orafa Manganoni

Ti è capitato spesso di stravolgere un oggetto facendo una riparazione o un recupero?

Mi capita spesso si: da una spilla che non si porta più ad un ciondolo, da un bracciale trasformato in anello, ma mantenendo il motivo, sono tutte trasformazioni possibili. É come ri-adattare un abito che magari è della nonna e tu vuoi adattarlo su di te e la sarta reinterpreta il vestito sul tuo stile, applicando una tasca per renderlo particolare, etc… è il lavoro artigianale che c’è in Italia, come quello del calzolaio, la sarta, l’orafo.

Quindi in cosa consiste la più grande differenza tra le creazioni di un orafo artigiano e quelle che si trovano oggi in gioielleria?

Di artigiani orafi ne sono rimasti molto pochi in italia e credo anche nel resto del mondo perché i ragazzi che escono dalla scuola imparano a programmare, ad usare computer per creare oggetti in 3D, ma non sono capaci di riparare e questo è un guaio perchè la riparazione è anche lo step necessario per arrivare alla creazione: impari la manualità necessaria per lavorare i materiali, impari a conoscerli, a capire come reagiscono al calore, alla fiamma della saldatrice, impari quanta forza utilizzare, etc…Nel nostro lavoro ancora oggi non utilizziamo stampi o laser.. Lavoriamo tutti i materiali a mano, fase dopo fase.

Lavorare a mano i materiali per creare un oggetto ti dà una libertà maggiore nell’esprimerti e crea l’unicità dell’oggetto. Ricordo che all’inizio, per prendere manualità, ho fatto molte ore di lavoro al laminatoio creando catene. Cercavo di essere il più precisa possibile con le maglie e mio padre

How often has it happened to you to overturn and changeanobjectbymakingrepairsorrecovering?

Actually, it usually happens quite often: from a brooch that you no longer wear to a pendant, from a bracelet transformed into a ring but keeping the same motif, these are all possible changes. It’s like readjusting a dress, which may have belonged to your grandmother and which you want to adapt to you, and the tailor reinterprets the dress to suit your style, applying a pocket to make it special, etc. This istheItaliancraftsmanship,likethatofshoemakers, tailors...andgoldsmiths.

So what is the biggest difference between the creationsofanartisangoldsmithandthosefound injewelleryshopstoday?

ThereareveryfewgoldsmithsleftinItaly,andIthink also in the rest of the world, because young people who come out of school learn how to programme and they use computers to create 3D objects, but they are not able to repair, and that’s a problem becauserepairisalsothenecessarysteptoarriveat creation: you learn the manual skill needed to work thematerials,youlearntoknowthem,tounderstand howtheyreacttoheat,totheflameofthesoldering machine,youlearnhowmuchforcetouse,etc...We workallmaterialsbyhand,stepbystep.

Workingmaterialsbyhandtocreateanobjectgives you more freedom to express yourself and makes theobjectunique.Irememberthatinthebeginning, inordertogainmanualdexterity,Ihadbeenworking for many hours at the rolling mill creating chains. I tried to be as precise as possible with the links and my father would tell me ‘don’t be so precise, ours is

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mi diceva “non essere così precisa, il nostro è un lavoro artigianale e la sua bellezza consiste anche nelle imperfezioni di un oggetto, dovute proprio alla manualità”.

La gioielleria di oggi spesso nasce usa e getta, non è fatta per durare una vita. Questo è un concetto totalmente diverso dalla creazione di un orafo di laboratorio: l’oggetto che creo viene fatto per durare tutta la vita, per essere tramandato e di conseguenza acquista anche valore maggiore nel tempo.

Quando crei o trasformi un oggetto per una persona, quali sono gli ingredienti che utilizzi per esaltare l’unicità di quell’oggetto?

Creare un oggetto e cercare di capire cosa può piacere ad un cliente è una forma un po’ psicologica. Quando un cliente entra da me con una richiesta, io lo lascio parlare molto per capire qual’era la sua idea e cerco di disegnarla a getto su un foglio. Oppure cerco di capire a chi va l’oggetto, che tipo di persona è, cosa fa, che passioni ha, per personalizzarlo al più possibile. Ma può anche succedere che l’oggetto non piaccia. Una cosa a cui tengo moltissimo è rifare l’oggetto se non è piaciuto al cliente.

Da cosa traeva ispirazione tuo padre e da cosa trai ispirazione tu nel recuperare un gioiello o nel crearne uno ex novo?

Mio papà si ispirava soprattutto alla natura, alle sue forme e colori. L’ispirazione è nata molto anche nei viaggi in Oriente, una delle sue mete preferite, lui ha avuto la fortuna di viaggiare molto.

Io ho seguito la sua pennellata e ho la sua stessa martellata. Mi sono innamorata del suo lavoro e continuo a farlo mantenendo l’ispirazione che mi ha dato lui. Non seguo la moda o dei trend, propongo delle cose, delle mie idee.

acraftanditsbeautyalsoliesintheimperfectionsof theobject,duepreciselytomanualskill’.

Today’sjewelleryisoftendesignedtobedisposable, it is not made to last a lifetime. This is a totally different concept from the creation of a workshop goldsmith: the object I create is made to last a lifetime, to be handed down, and consequently acquiresevengreatervalueovertime.

Which are the best elements, according to your experience and sensitivity, that can help enhance the uniqueness of the piece of jewel that you are goingtocreateorchangeforaspecificcustomer?

Creating an object and trying to understand what a customer might like requires a bit of psychology basis. When a customer comes to me with a request, I let him talk a lot to understand what his ideaisandtrytodrawitonapieceofpaper....orItry to understand who the object is intended for, what kind of person she/ he is, what she/he does, what passions she/ he has, in order to personalize it as much as possible. But it can also happen that they don’t like the object. One thing I care a lot about is remakingtheobjectifthecustomerdoesn’tlikeit.

What was your father inspired by and what are you inspired by when restoring or creating from scratchapieceofjewel?

My father was mainly inspired by nature, its shapes andcolours,aswellasbythetripstotheOrient,one of his favourite destinations, because he was lucky enoughtotravelalot.

I have been following his brushstrokes and I have the same hammering. I fell in love with his work and continue to do it, while maintaining the inspiration he gave me. I don’t follow fashions or trends, I just proposemyownideas.

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Osservando le tue proposte in vetrina, ho notato che i materiali utilizzati hanno delle caratteristiche particolari. Su che criteri si basa la tua scelta?

Quelle che vedi in vetrina, e nella maggior parte delle mie creazioni, sono pietre semipreziose che io amo particolarmente nelle loro tonalità. Agata corniola, agata verde, opale… le semipreziose mi piacciono più di tutte, in cui ritrovo le tonalità della natura.. Non ho una lavorazione classica, quella dello zaffiro blu, con il giro di diamanti ad esempio.. Se il cliente me lo chiede io faccio anche quello, ma in genere il mio stile prevede l’utilizzo di pietre semipreziose e uno stile fuori dalle mode e dai classicismi.

Quali accadimenti e/o situazioni hanno segnato una svolta all’interno del tuo percorso di vita, ed inciso anche a livello professionale nella tua espressione artistica?

Uno dei motivi per cui mi sono innamorata di questo lavoro è sicuramente il fatto di poter lavorare fianco a fianco di mio padre nel corso di tutta la sua vita. Quando è venuto a mancare mi sono resa conto di quanto sono innamorata di questo lavoro. Il fatto che veramente mi sono trovata da sola, non c’era più quella spalla per me, quella parola giusta al momento giusto, quel celebrarsi quando avevamo finito un lavoro e ne eravamo soddisfatti...mi ha fatto capire quanto era profondo il mio amore per quest’arte e ho fatto un passo in avanti.

La cosa bella e affascinante è che non smetti mai di imparare perché comunque ogni progetto è nuovo ed ha delle complessità e peculiarità sue. Oltre alla creatività, che ti permette di pensare l’oggetto, di immaginarlo, poi bisogna studiarlo nella realizzazione concreta grazie alla manualità. C’è anche una parte di ingegneria. Quindi non ci si stufa mai.

Mi piacerebbe poter insegnare ad una persona, trovare un ragazzo o una ragazza per crescerla come io sono cresciuta al fianco di mio padre. Non so, però, se sarei capace di insegnare. Nel mio caso è stato così semplice, ho respirato arte fin da piccola…

E l’amore per mio padre ha nutrito anche l’amore per questo lavoro. E si, credo sia l’amore la chiave di tutto, perché non c’è arte che sopravviverebbe senza amore. Mi posso definire una figlia d’arte.

Looking at your showcase, I noticed that the materials you use have special characteristics. Whatcriteriadoyoubaseyourchoiceon?

Iprefersemipreciousstones,whichIlikeparticularly forthevarietyofnuances.Theyareintheshowcase andinmostofmycreationsaswell.Carnelianagate, green agate, opal... Especially I like semi-precious stones because you can find all color tones of nature. I don’t use classic workmanship, that of the blue sapphire or the diamond ring, for example... If customers ask me, I can do it of course, but for my style outside of fashion and classicism, I generally prefertousesemi-preciousstones.

Which events and/or situations marked a turning pointinyourlifeand,professionally,inyourart?

One of the reasons why I fell in love with this job is definitelythefactthatIcouldworksidebysidewith my father throughout his life. When dad passed away,IrealisedhowmuchIlovedthiswork.Thefact that I really found myself alone with no longer that shoulder for me, that right word at the right time, that celebration when the job was done and we were happy with it... made me realise how deep my loveforthisartwasandsoItookastepforward.

The beautiful and fascinating thing is that you never stop learning because in any case each project is new and has its own complexities and peculiarities. Besides creativity, that allows you to think about how you want the object and imagine it, there is production, after the study of possible concrete realizations, thanks to manual skills the idea becomes a real object. Moreover there is also anengineeringphase.Soyounevergetbored.

I would like to teach someone, to find a boy or a girl and raise them as I grew up, alongside my father. However, I don’t know whether I would ever be able to teach. In my case it was so simple, I breathed art from an early age... And the love for my father also nurtured the love for this work. Yes, I think love is the key to everything, because no art would survive without love. I can call myself a child of art.

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Centro nautico ARCANGELI

Una Aston Martin che guizza sulla strada della Forra, un motoscafo Riva che sfreccia sul lago: sono sequenze d’azione che fanno parte del nostro immaginario collettivo grazie ai film di James Bond e di Mission Impossible. Siamo nel territorio della sponda ovest del lago di Garda che offre panorami e percorsi mozzafiato. Scambio queste impressioni proprio con Alberto Arcangeli, proprietario dell’omonimo centro nautico, per farci raccontare la sua storia.

Leggo dal vostro sito che il centro Nautico Arcangeli si pone come interlocutore di riferimento per gli armatori di motoscafi Riva. Siete gli unici ad offrire questo servizio sul Lago di Garda?

Pur non essendo ovviamente l’unico in zona che fa rimessaggio e manutenzione, il Centro Nautico Arcangeli è specializzato proprio nei celeberrimi motoscafi Riva al punto che abbiamo scelto di occuparci solo di questo tipo di imbarcazioni. Sono 50 anni che la nostra azienda esiste qui sul lago e abbiamo molti clienti storici che hanno trovato in noi un referente di fiducia a cui affidare il loro Riva.

An Aston Martin darting down Forra road, a Riva speedboat whizzing across the lake waves: these are action sequences that are part of our collective imagination thanks to “James Bond” movies and “Mission Impossible”filmseries. We are on the western coast of Lake Garda, where views and routes are something breathtaking. It’s a pleasure for me to share these considerations with Alberto, the owner of “Acangeli Nautical Center” in Salò and ask himtotellusabouthisstory.

Havingalookatyourwebsite,Ihaveseenthat “CentroNauticoArcangeli‘’isareallandmark for the owners of the Riva. Are you the only companyofferingthisserviceonLakeGarda?

Inthisarea,obviously,wearenottheonlyones to do garaging and maintenance. However, our Nautical Center has been specializing in theveryfamousRivatothepointthatwehave chosentodealonlywiththistypeofboat.Our company has been present on this territory for 50 years and we have many long-standing customers who, year after year, entrust their Rivatoourreliableexperiencedprofessionals.

A talk with Alberto Arcangeli Il mondo Riva sul Lago di Garda The Riva world on Garda Lake

Per diventare i referenti principali ne avete fatta di strada… Quando nasce la vostra realtà e come si è evoluta nel corso degli anni?

La nostra è un’attività di famiglia. Noi siamo originari di Sarnico, sul Lago d’Iseo, ed è lì che mio padre ha cominciato la sua esperienza nautica da adolescente al fianco di Serafino Riva. Successivamente si è trasferito in Svizzera lavorando presso i Cantieri Pedrazzini, dove ha avuto la possibilità di affinare la sua conoscenza tecnica sulle barche in legno. Tra gli anni ‘50 e ‘60, dopo essere rientrato sul lago di Iseo, ha cavalcato il periodo d’oro dei Riva, dando vita alla sua attività di produzione di imbarcazioni in legno, riscuotendo successo. Nel ‘68 la maggior parte dei cantieri che producevano barche in legno sul Lago d’Iseo hanno chiuso; erano praticamente tutte mezze costole del cantiere Riva… e da lì mio padre si è trasferito sul Lago di Garda e nel ‘71 è partita l’avventura di Salò con il rimessaggio.

Io sono cresciuto a fianco a mio padre che costruiva queste imbarcazioni, me ne sono innamorato e appena ho potuto ho cominciato a lavorare con lui. Era una passione per lui e lo è sempre stata anche per me. E per i miei figli è successa la stessa cosa: la nostra casa e il cantiere sono fianco a fianco e i miei figli sono cresciuti tra i Riva, non solo in cantiere ma ce li siamo sempre goduti anche in acqua, con grande entusiasmo.

You have gone a long way to become the primaryreferrers...Whenwasyourrealityborn andhowhasitbeenevolvingovertheyears?

WehaveafamilybusinessthatstartedinSarnico, on Lake Iseo, where my father, as a teenager, began his nautical work alongside Serafino Riva. After this experience he moved to Switzerland and worked at Cantieri Pedrazzini where he had theopportunitytorefinehistechnicalknowledge of wooden boats. Between the ‘50s and ‘60s, after returning to Lake Iseo, he rode the golden age of Riva, set up his own business producing wooden boats and enjoyed success. But, in ‘68 most of the small boatyards in that area had to close down; they were practically all half-ribs of the Riva shipyard... so, from there, my father moved to Lake Garda and in ‘71 our adventure startedopeningourownboatyard.

I can really say that I grew up working alongside myfatherandlearninghowtobuildtheseboats. It was so that I fell in love with this art and, as soon as I could, I chose to work with him. It was a passion for him and soon it became a passion for me too And it has been the same for my children: the house where we live and the place where we work are side by side and my children have grown up among the Rivas, not only in our boatyard but also enjoying them on the water, always with great enthusiasm. Deciding to continue the family business has been a natural

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Io sono cresciuto a fianco a mio padre che costruiva queste imbarcazioni, me ne sono innamorato e appena ho potuto ho cominciato a lavorare con lui”
“IcanreallysaythatIgrewupworkingalongsidemyfather
andlearninghowtobuildtheseboats.Ifellinlovewiththis art and, as soon as I could, I chose to work with him”

Per loro scegliere di proseguire l’attività di famiglia è stato un passaggio facile. Ora siamo io e i miei due figli a portare avanti l’attività.

Ed è una scelta a mio avviso azzeccata visto il continuo sviluppo di questo territorio dal punto di vista turistico..

Rispetto al Lago di Como e al Lago di Iseo, dove rimangono poche realtà storiche, il lago di Garda è molto più dinamico e c’è molta più richiesta di attività di servizi. Questa è una meta molto ambita a livello internazionale, direi universalmente riconosciuta per la sua bellezza.

Voi vi occupate anche di restauro e di manutenzione di Riva, un’attività di una certa responsabilità, visto il pregio di queste imbarcazioni. Con quale metodo vi approcciate alla restaurazione e quali sono le sfide maggiori che vi trovate ad affrontare?

Il nostro è un centro di rimessaggio e direi che ci occupiamo soprattutto di manutenzione e restauro. Dal punto di vista pratico non ci sono grandi sfide, se non quella - comunque rara - di trovare legni pregiati. La nostra filosofia è quella di utilizzare il metodo conservativo, fedele all’originale e rispettoso della storia intrinseca di ciascuna imbarcazione, in un’ottica migliorativa. Naturalmente bisogna mettere in campo la miglior professionalità possibile e tutta la nostra

choice for them. Now, together with me there aremytwosonstocarryonthebusiness..

And, in my opinion, this is an apt choice, given the ongoing development of tourism in this area...

Compared to Lake Como and Iseo, where few historical local realities remain, Lake Garda is much more dynamic and there is much more demand for service activities. This is a very popular international destination, I would say widely recognised for the beauty of the landscape.

You also deal with restoration and maintenance of Riva, an activity of a certain responsibility, given the value of these boats. How do you approach restoration and what arethebiggestchallengesyouface?

As a storage, we mainly deal with maintenance and restoration. From a practical point of view, there are no big challenges, apart from that - in any case rare - of finding precious woods. Our work philosophy is based on a conservative method,faithfultotheoriginalmodel,respecting thedetailsintrinsictothehistoryofeachboatand linkedwithaviewtoimprovement.Ofcoursewe have to put in our best professional experience gained over the years and passed down from generationtogeneration.

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esperienza, maturata in anni e tramandata di generazione in generazione. Le barche che abbiamo sono di clienti storici, prevalentemente stranieri, soprattutto tedeschi, in rimessaggio da anni ed hanno ciclicamente e periodicamente necessità di revisione, a volte minima, a volte più importante. Occasionalmente capitano clienti che portano barche dall’esterno per farle aggiustare, ma per la maggiore i Riva su cui lavoriamo sono di clienti storici che ce li hanno affidati.

La vostra realtà esiste da 50 anni…Come si è evoluta in questi anni la vostra clientela?

I Riva sono barche-oggetto che rappresentano un lifestyle, sono icone della bella vita, simbolo di unicità, e in passato possedere un Riva è stato il sogno di molti, spesso irraggiungibile. Tra gli anni ‘70 e ‘80 la percezione del lusso è cambiata e l’interesse verso questo oggetto è in parte scemato. Ma dai primi anni ‘90 i Riva sono tornati in auge, offrendo anche versioni più economiche, è diventato meno irraggiungibile, alla portata di molti. Tra l’altro oggi è a tutti gli effetti considerato un “bene rifugio”.

La nostra clientela è sempre stata in prevalenza straniera, soprattutto tedesca e in villeggiatura e predilige soggiornare in Hotel e sicuramente amante del lusso. C’è chi acquista un Riva

The boats we have belong to historic clients, mostly foreigners, especially Germans, which have been in storage for years and cyclically and periodically need an overhaul, sometimes minimal, sometimes more important. Occasionally we have customers who bring in their boats from somewhere else to have them repaired, but mainly the Rivas we work on belong to long-standing customers who have regularlybeenentrusting themtous.

Your family business has been on the territory for50years...Howhasyourclientelechanged overtheyears?

Rivasareboat-objectsthatrepresentalifestyle, theyareiconsofthegoodlife,ahighlydesirable symbol of uniqueness: owning a Riva was the dream of many in the past, often just a pipe dream. Between the 1970s and 1980s the perception of luxury changed and somehow the interest in this luxury object waned. But starting from the early 1990s Riva has come backtothemarketstageofferingevencheaper versionssomakingthisitem becomewithinthe reach of many and be considered, to all intents andpurposes, a‘refugeasset’.

Our main clientele has always consisted of foreign, most of all Germans coming for holidays and usually staying at five star hotels,

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per investire una parte del suo capitale, chi ne apprezza l’estetica o la performance e chi lo utilizza in chiave ludica: Il fatto di essere diventato meno irraggiungibile ha fatto in modo che il Riva arrivasse a molti, indipendentemente dall’età, a tutti quelli che apprezzano le cose belle. I nostri clienti ci affidano il loro Riva, sapendo che ce ne prendiamo cura, che per noi è una passione questa.

Abbiamo anche un Riva a disposizione per eventi speciali e non, come matrimoni o semplici escursioni organizzate dall’hotel per i loro clienti.

Si può affermare che la vostra è un’attività artigianale a conduzione familiare alla terza generazione, che può vantare un’esperienza con i Riva di quasi 100 anni.

É un’attività artigianale, e oggigiorno è un piccolo vanto perchè di attività artigianali ne sono rimaste pochissime, soprattutto in Italia.

Noi abbiamo tutti una grande passione per i Riva e credo che questo abbia inciso molto sullo sviluppo della nostra attività. Mio padre, poi io e adesso i miei figli, e sicuramente fa piacere condividere questa passione con i miei figli. I lavori artigianali come questi sopravvivono soprattutto nella gestione familiare, tramandati di generazione in generazione perché sono

people who are certainly fond of luxury. There arethosewhobuyaRivaasaninvestment,those who appreciate its aesthetics or performance, and those who use it for fun: the fact that it has become more reachable means that Riva can satisfy the needs of many, regardless of age, all those who appreciate beautiful things. Our customers entrust us with their Riva, they know that we take care of it, that we work with passion.

We also have a Riva available for special events and otherwise, such as weddings or simple excursions organized by the hotels for their guests.

We can really say that your company is a family-run craft business in its third generation, which means that you can boast almosta100yearsofexperiencewithRivas.

It’s a craft business, and nowadays this is a small boast because there are very few craft businessesleft,especiallyinItaly.

We all have a great passion for Rivas and I think thishashadabiginfluenceonthedevelopment ofourbusiness.Myfatherfirst,thenmeandnow my children... and it certainly gives me pleasure to share this passion with my children. Crafts like these survive above all thanks to family management, handed down from generation

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anche faticosi e senza passione si rischia di perdere motivazione. La passione per i Riva ci ha sempre contraddistinto.

Normalmente il giro del lago lo si fa in moto o in auto. Com’è la prospettiva quando lo si fa con la propria imbarcazione?

La prospettiva dal lago ha un fascino tutto suo, che non si può paragonare a nient’altro. Il lago di Garda è bellissimo e sono tantissimi i punti con una prospettiva interessante, chiaramente quelli a cui non si può accedere direttamente da terra sono ancora più apprezzabili dall’acqua, come Villa Feltrinelli, l’Isola del Garda, Villa Fiordaliso ma anche Gargnano, Torri, Gardone Riviera, la rocca di Sirmione… Non mi stanco mai di navigare il lago, ci sono sempre colori diversi. Poi, come tutte le cose, deve piacere, ma difficilmente chi viene a visitarlo non rimane affascinato dal Lago di Garda, che ormai è una meta turistica molto rinomata.

Non vi è mai capitato un Tom Cruise o un Daniel Craig che hanno noleggiato uno dei vostri motoscafi oppure che vi hanno chiesto di ripararlo?

Sono passati molti personaggi da noi, ma nessun re e nessun papa…(ride). Quando si è sposato Hugo Boss ci siamo occupati noi di portarlo da Gargnano a Villa Fiordaliso. Poi, anni fa sono stato contattato da Guy Ritchie e dalla Warner Bross e mi hanno chiesto un Riva per le riprese del film The Man from U.N.C.L.E. nel golfo di Napoli. Ma se devo ricordare un evento tra tutti che ritengo davvero importante è stato quando ho portato tutta la mia equipe a conoscere Carlo Riva in persona ed è stato un incontro bellissimo. Ha lasciato a tutti un libro autografato da lui, e credo che questa sia stata la cosa più bella in assoluto, per chi come noi ha una grande passione per queste barche.

to generation because they can be tiring and without passion you risk losing motivation. Passion for the Rivas has always distinguished us.

Atourofthelakeisusuallydonebymotorcycle or car. What is the perspective like when you doitwithyourownboat?

The perspective from the lake has a charm all itsown,whichcannotbecomparedtoanything else. Lake Garda is beautiful and there are so many points of the coast with an interesting perspective,ofcoursethoseunreachableeither bycarorevenbyfootareevenmoreappreciable from the water, such as Villa Feltrinelli, Garda Island, Villa Fiordaliso, but also Gargnano, Torri, Gardone Riviera, the fortress of Sirmione...I never tire of sailing the lake... there are always different colors. Then, like all things, you have to like it, but hardly a person who comes to visit doesn’tremainfascinatedbyLakeGarda,which isnowapopulartouristdestination.

Have you ever had a Tom Cruise or a Daniel Craig renting one of your motorboats or askingyouforarepair?

A lot of people have come through here, but no king and no Pope...(laughs). When Hugo Boss got married, we took care of taking him from Gargnano to Villa Fiordaliso. Then, some years ago, I was contacted by Guy Ritchie and Warner Bross asking me to hire them a Riva for the filming of “The Man from U.N.C.L.E”, made in the Gulf of Naples. Anyway, if I have to remember one event of all that I consider really important, that was when I and my team met Carlo Riva in person, a wonderful meeting duringwhicheveryoneabookasahadpresent, autographed by him. I think that this meeting hasbeenthemostbeautifulever,forpeoplelike uswhohaveagreatpassionfortheseboats.

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Pasticcere da 30 anni per vocazione Pastrychefbyvocationfor30years

“El Pastiser”

L’Italia, un paese meraviglioso, letteralmente, perché di meraviglie ne possiede tantissime, soprattutto per gli occhi e il palato degli stranieri che ogni anno vengono a visitare il nostro bel paese. Dalle numerose città che sono musei a cielo aperto, gli innumerevoli scorci paesaggistici e naturali che da nord a sud riempiono la cartina geografica, l’estesa produzione di vini e le tradizioni culinarie che sono così tante…

Possiamo senza dubbio affermare che il nostro è un paese ricco, capace di regalare un’esperienza a tutto tondo ed è forse per questo che è una meta prediletta dagli stranieri di tutto il mondo per l’acquisto di una seconda casa.

In questa cornice intervistiamo uno degli attori di questo meraviglioso spettacolo, “El Pastiser” di Salò, Marco Zuanelli, pasticcere per vocazione, che da 30 anni delizia migliaia di persone ogni anno con le sue creazioni.

Italy, a really wonderful country, with so many wonders that can delight eyes and palate of the numerous foreigners coming every year to see our beautiful peninsula, rich of uncountable art cities, real openair museums; countless scenic and natural landmarks, scattered from the north to the south; an extensive production of wines and culinary traditions so abundant...

Indeed we can say that our country, with its wealth of natural, cultural and environmental resources,holdsoutremarkableopportunities foraholisticexperience,andmaybethisisthe reason why it is the favorite destination of those foreigners who come from all over the worldlookingforthesecondhome.

And it is right in this setting that we interview one of the main protagonists: “El Pastiser” in Salò,MarcoZuanelli,apastrychefbyvocation who has been delighting thousands of people withhiscreationsforthirtyyears.

A talk with Marco Zuanelli

Com’è nata la tua passione per la pasticceria?

Il mio incontro con il mondo della pasticceria è stato casuale e per il modo in cui me ne sono innamorato credo che fosse destinato a succedere. Mia madre faceva la cuoca in albergo e questo ha sicuramente generato interesse verso questo mondo. In realtà però, a 13 anni avevo tutta un’altra idea di cosa avrei voluto fare da grande, volevo fare l’attore.

Poi ho cominciato la scuola superiore e in estate, per guadagnare due soldi, sono andato a fare una stagione in una forneria-pasticceria a Barbarano. Ricordo che il proprietario era molto attento agli ingredienti e già allora lavorava il lievito naturale, quando in pochi lo facevano. Io mi ricordo i profumi del pane appena sfornato… che erano gli stessi che sentivo da piccolo quando andavo a casa di mia nonna che viveva sopra alla forneria dei fratelli Bottura. Sono profumi che ho sempre amato e che hanno segnato la mia infanzia.

Facendo la stagione lavorativa in forneria ho visto che quel lavoro mi riusciva facile e che mi piaceva molto. È stato un innamoramento quasi immediato e non è mai finito. Anche oggi, lo sono al punto tale che chi mi conosce dice che forse sono eccessivamente innamorato del mio lavoro (ride). Passo circa dieci ore al giorno in laboratorio, sono attento alle nuove tecniche e ai nuovi trend e mi piace sperimentare, rispettando comunque sempre quello che è il classico della pasticceria. Mi piace l’innovazione! Il nostro laboratorio 4.0 è fatto con i macchinari di ultima generazione e posso controllare tutto direttamente da casa e in ogni momento attraverso una app.

Poi, tre anni fa, all’età di 57 anni io mi sono rimesso in gioco per imparare a lavorare il lievito in una maniera diversa e di questo sono fiero, mi sento sempre un apprendista. Anche ora che parlo con te, sono nel mio laboratorio e sto sperimentando un nuovo croissant. Il pomeriggio i ragazzi non ci sono ed io sono solo in laboratorio; così ne approfitto per fare nuove sperimentazioni.

La tua pasticceria nasce nel 1986 e quando l’hai aperta avevi 22 anni. Eri molto giovane! Com’è nata questa decisione?

Ho aperto la mia attività quando ero molto giovane per una questione caratteriale: dopo qualche anno alle dipendenze di altri, mi sono reso conto che avevo bisogno di essere capo di me stesso, di essere libero di esprimermi, per trovare la mia strada. Ai tempi non avevo soldi da investire in questo progetto e devo ringraziare mia sorella e mio cognato che mi hanno supportato.

Quando ho aperto non ero ancora formato come pasticcere, quindi mi sono iscritto al CPA, il Consorzio Pasticceri Artigiani ed ho avuto l’opportunità di lavorare con personaggi del calibro di Massari, di viaggiare in Svizzera e a Lione per fare dei corsi in rinomate scuole di

Howdidyourpassionforpastryarise?

My encounter with the world of pastry was accidental,andthewayIfellinlovewithitmakes me believe that it was destined to happen. My motherusedtoworkasacookinahotelandthis undoubtedly sparked my interest in this world. However, at the age of 13, I had a completely different idea of what I wanted to be when grown up: my mother had some acquaintances at the Vittoriale, so I managed to get a part in a small play, even performing in Padua. In short, I wanted to be an actor.

Then I started high school, ITIS, and during the summer, to earn some money, I went to work a season in a bakery-pastry shop in Barbarano. I remember that the owner was very attentive to the ingredients, and even back then, he workedwithnaturalyeastwhenfewpeopledid. I remember the scents of freshly baked bread... they were the same scents I would smell as a

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pasticceria, e ho fatto tutti i corsi che venivano organizzati a Brescia dall’associazione, grazie ai quali ho imparato moltissimo. Ho anche collaborato con Beppe Nava quando ha creato la Scuola Bottega nel 1978: lui aveva in mente di creare uno spazio per la preparazione dei futuri artigiani, risultato di una concreta esperienza di bottega, dove insieme al mestiere fosse possibile assorbire anche l’amore per quell’attività. E lo fece. Io fui uno dei primi artigiani che collaborano con lui in questa avventura, insegnando ai ragazzi il mestiere del pasticcere. É stato un periodo di grandissime soddisfazioni.

Il fatto che i tuoi due figli abbiano seguito i tuoi passi, vuol dire che tu sei riuscito a trasmettergli passione e amore per questa professione.

Penso che sia importante e bello trasmettere la propria conoscenza ad altri e non lasciarla “chiusa in un cassetto”. Ed è successo in modo naturale, senza che io facessi nessun tipo di pressione.

child when I went to my grandmother’s house, who lived above Bottura’s bakery. Those are scents I have always loved and that marked my childhood.

Working the season in the bakery, I realized that the work came easy to me and that I enjoyed it a lot. It was immediate love and it has never ended. Even today, I am so much in love with it and people who know me say that I am excessivelyinlovewithmyjob(laughs).Ispend about ten hours a day in the lab, I’m attentive to new techniques and trends, and I enjoy experimentingwhilestillrespectingtheclassics of pastry. I love innovation! Our 4.0 laboratory is equipped with the latest generation machinery, andIcancontroleverythingdirectlyfromhome atanytimethroughanapp.

Then, three years ago, at the age of 57, I challenged myself to learn how to work with yeast in a different way. And I am proud of that; I always feel like an apprentice. Even now, as I

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Ora mio figlio Cesare, che lavora in laboratorio con me, ha deciso di fare un’esperienza all’estero, sia per ampliare le sue vedute, che per trovare un po’ la sua linea, staccandosi dalla mia, che chiaramente è quella che contraddistingue maggiormente la nostra pasticceria.

Così ho chiamato uno chef che anni fa aveva partecipato con me alla Gastro Prag 90, una rassegna internazionale, quadriennale di cucina e pasticceria a Praga, molto importante a livello Europeo e lui subito si è messo a disposizione per accoglierlo. Adesso mio figlio è a Londra. Sono molto contento che sia andato a fare un’esperienza del genere, perchè qui con me è sempre stato in una situazione privilegiata, diciamo… D’altro canto ognuno ha le proprie idee e deve trovare la propria identità. E Francesco, che lavora al bar, sta facendo dei corsi di formazione specifici. Hanno scelto due qualifiche professionali differenti ed entrambi si stanno impegnando molto per crescere.

Una vostra caratteristica fondamentale è la ricerca e la valorizzazione dei prodotti locali, dalla quale sono nate delle creazioni uniche con abbinamento inusuali. Come nascono?

Io sono nato e cresciuto qui, sulle sponde del Lago di Garda e così anche la mia famiglia, andando indietro di qualche generazione, tutti originari di paesi sulle coste del Lago. Siamo del territorio e per noi è importante valorizzare i prodotti tipici delle nostre zone. L’idea della Notte Fondente si basa proprio sull’utilizzo dei prodotti del territorio! Ti faccio un esempio pratico: la mia Sacher è fatta senza burro, con un’emulsione di olio d’oliva - ho sempre usato quello di Comincioli, perché mi piace molto - e con il tuorlo d’uovo, creando una struttura. Aggiungo poi il grano saraceno, non uso il frumento, così vado a fare anche un prodotto per persone che

speak with you, I am in my lab, experimenting with a new... At the moment I am working on a new croissant.Intheafternoon,theguysarenothere,and I am alone in the lab, so I take advantage of it to do newexperiments.

Your patisserie was founded in 1986 and you were 22 when you opened it. You were very very young! Howdidyoucometothisdecision?

I opened my shop when I was very young for a personal reason: after a few years of working for others, I realized that I needed to be my own boss, tobefreetoexpressmyself,andtofindmyownway. At that time I had no money to invest in this project and I have to thank my sister and brother-in-law for supportingme.

When I opened, I was not yet a trained pastry chef, so I joined the CPA, the Consortium of Artisan Pastry Chefs, and I had the opportunity to work with peoplelikeMassari,totraveltoSwitzerlandandLyon to attend courses at prestigious pastry schools, and I attended all the courses organized by the association in Brescia, thanks to which I learnt a lot.

IalsocollaboratedwithBeppeNavawhenhecreated the “Scuola Bottega” in 1978. He had the idea of creatingaspacefortrainingoffutureartisans:aresult of practical workshop experience where, along with thepractice,itcouldalsobepossibletopassthelove for that activity. And he succeeded. I was one of the firstartisanstocollaboratewithhiminthisadventure, teaching young people the pastry chef’s craft. It was aperiodofgreatsatisfaction.

The fact that your two sons have followed in your footsteps means that you have managed to transmit passion and love for this profession to them.

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hanno intolleranze e metto massa di cacao al 99%, creando una struttura importante, però risulta di una digeribilità pazzesca.

Un altro ingrediente che ho utilizzato spesso è lo zafferano che producono a Pozzolengo, i limoni per aromatizzare. Questi incontri di sapori sono importanti, creano delle sensazioni molto intense in chi li prova.

Negli ultimi anni c’è stato un importante miglioramento della tecnologia ed io mi sono allineato rinnovando il laboratorio da capo a piedi e introducendo macchinari di ultima generazione che si possono telecomandare da casa, così riesco a controllare la temperatura delle celle frigorifere, l’accensione dei forni, tutto. Anche gli strumenti per la misurazione oggigiorno sono precisissimi. Questo ha semplificato di molto le cose. Anni fa non era così. Anche le abitudini alimentari sono cambiate: un tempo il dolce si mangiava una volta alla settimana, mentre adesso si mangia quasi quotidianamente. Da qui l’esigenza di fare dolci più leggeri, più

I think it is important and nice to pass on your knowledge to others and not leave it ‘locked away. Andithappenednaturally,withoutanypressurefrom me.NowmysonCesare,whoworksintheworkshop with me, has decided to gain experience abroad, both to broaden his outlook and to find his own line a bit,breakingawayfrommine,whichisclearlytheone that most distinguishes our pastry. So I called a chef who, years ago, had participated with me in Gastro Prag 90, an international, four-yearly cooking and pastry show in Prague, which is very important on a European level, and he immediately made himself available to host it. Now my son is in London. I am very happy that he has gone for an experience like this, because here with me he has always been in a privileged situation, let’s say... On the other hand, everyonehastheirownideasandmustfindtheirown identity.

And Francesco, who works at the bar, is doing specific training courses. They have chosen two different professional qualifications and both are workinghardtogrow.

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digeribili. E io sono molto attento a questo aspetto, forse perché sono io il primo ad essere goloso.

Sono un piccolo artigiano e non faccio i numeri, per scelta; faccio prodotti freschi, giornalieri, preparati tutte le mattine nelle quantità che vengono consumate. Qui in pasticceria siamo in 7: 4 in laboratorio e 3 tra il bar e la sala e siamo quasi stretti. Facciamo solo prodotti per il negozio, non serviamo altre attività. Quindi a mio avviso, indipendentemente dalle mode, il segreto è fare un prodotto giornaliero, fresco, con ingredienti di qualità, tecnica e innovazione. Chiaramente parliamo di pasticceria di qualità, non di quella da supermercato.

Ci sono alcune delle tue creazioni di cui vai particolarmente fiero?

Di prodotti ce ne sono tanti..”Il Battito” che è il dolce ideato per celebrare il binomio Brescia-Bergamo come capitali della cultura 2023, nato dall’unione del tipico dolce bresciano “Bossolà”, di cui richiama la forma, e “la Tùrta del Donizét” di Bergamo da cui

One of your main characteristics is the search for and the use of local products. Local products, resulting in unique creations with unusual combinations.Howdotheycomeabout?

I was born and raiced here, on the shores of Lake Garda, as was my family, which goes back several generations and originally came from villages around the lake. We come from this area and it is important for us to promote the typical products of our territory. The idea of Notte Fondente is based on the use of local products! I’ll give you a practical example:mySacherismadewithoutbutter,withan emulsion of olive oil - I’ve always used Comincioli because I like it so much - and egg yolk, which creates a structure. Then I add buckwheat, I don’t use wheat, so I also make a product for people with intolerances, and I put in 99% cocoa mass, which creates an important structure, but it’s crazy digestible. Another ingredient I have often used is saffron,whichisfoundinPozzolengo,lemonsforthe flavor. These flavor encounters are important, they createveryintensesensationsinthosewhotrythem. In the last few years there has been a major

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riprende la farcitura di albicocche e ananas candite, per esaltare le tipicità dei due territori. “Il bossolà”, che vorrebbe dire anche “la biscia”, è una ciambella, un serpente che si morde un po la coda,un po il senso della vita. Un dolce morbido, molto lievitato, ricco che ricorda vagamente un pandoro. Il “Trisoro”, i tre ori, dolce del territorio con olio zafferano, limone e cioccolato. L’ho fatto per un mio cliente che aveva cominciato a coltivare zafferano e abbiamo fatto una scommessa. Ma anche semplicemente i croissant che sforniamo giornalmente.

Per 10 anni ogni fine agosto, hai portato a Gardone Riviera cuochi stellati e chef emergenti, viticoltori, olivicoltori, artigiani del gusto, pasticceri, nell’ambito della “Notte Fondente”. Come nasce questo evento?

La Notte Fondente è nata a seguito della collaborazione che ho avuto con uno degli chef più noti della riva lombarda del lago, Angelo Dalbon, al tempo proprietario della trattoria “La Campagnola” di Salò, nonché organizzatore dell’evento gastronomico “Salò Golosa”. Per 10 anni ho collaborato con lui in questa fiera, poi l’evento ha visto la sua ultima edizione, come è giusto che sia, perchè è importante saper mettere la parola fine anche quando si ha avuto un grande successo. Bisogna farlo prima che ci sia un declino, anche a livello emotivo, per evitare che diventi scontata. Bisogna andare avanti, fare altro semmai. Ed io volevo fare altro. E volevo che il principe dell’evento fosse il cioccolato, declinato in mille e più modi, dall’antipasto al dolce. Era una sfida per me e mi emozionava, mi entusiasmava l’idea di riuscirci. Il vicesindaco di Gardone, Gianpiero Seresina ha creduto nel progetto e mi ha permesso di portarlo avanti coinvolgendo tutte le realtà della zona. Mi ricordo benissimo la sera prima dell’inizio della

improvement in technology and I have aligned myself by renovating the laboratory from top to bottom and introducing state-of-the-art machinery that can be remote-controlled from home, so I can control the temperature of the cold rooms, the ignitionoftheovens,everything.Eventhemeasuring instruments nowadays are very precise. This has simplified things a lot. Years ago it was not like that.

Eating habits have also changed: at one time, cake was eaten once a week, whereas now it is eaten almost daily. Hence the need to make lighter, more digestible desserts. And I am very attentive to this aspect, perhaps because I am the first to have a sweet tooth.

I am a small artisan and I don’t make numbers, by choice;Imakefresh,dailyproducts,preparedevery morning in the quantities that are consumed. Here inthebakerythereare7ofus:4intheworkshopand 3 between the bar and the hall, and we are almost cramped. We only make products for the shop, we don’t serve other businesses. So in my opinion, regardless of trends, the secret is to make a daily product, fresh, with quality ingredients, technique and innovation. Clearly we are talking about quality pastry,notsupermarketpastry.

Are there any of your creations that you are particularlyproudof?

There are many products... ‘Il Battito’, which is the cake created to celebrate the Brescia-Bergamo binomial as culture capitals 2023, born from the union of the typical Brescian ‘Bossolà’ cake, whose shape it recalls, and ‘la Tùrta del Donizét’ from Bergamo, from which it takes its filling of candied apricots and pineapples, to enhance the typical featuresofthetwoterritories.‘Ilbossolà’,whichalso means ‘the snake’, is a doughnut, a snake biting its own tail, a bit of the meaning of life. A soft, highly leavened, rich cake that is vaguely reminiscent of a pandoro. ‘Trisoro’, the three golds, a local sweet with saffron oil, lemon and chocolate. I made it for a client of mine who had started growing saffron and we made a bet. But also simply the croissants that webakedaily.

For10years,everyendofAugust,youhavebrought starred and up-and-coming chefs, winegrowers, olive growers, artisans of taste, and pastry chefs toGardoneRivieraaspartofthe‘NotteFondente’. How did this event come about?

The “Notte Fondente” (Dark Chocolate Night) is my idea, born from the collaboration with Angelo Dalbon, one of the most renowned chefs on the Lombard side of the lake, who was the owner of “La Campagnola”trattoriainSalòandhewhoorganized the gastronomic event “Salò Golosa.” I have collaborated with him in this project for ten years and then the event had its last edition, as it should be, since it is important to know when it’s time to endsomething,evenafteragreatsuccess.Itshould be done before decline comes, even emotionally, preventing the predictable flop. We must move forwardanddosomethingdifferent,ifneeded.And I wanted to do something else. I wanted chocolate to be the protagonist of the event, presented in

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prima edizione del Festival: me ne stavo seduto da solo nei giardinetti davanti alla sede del comune e pensavo “domani verrà qualcuno”? Perchè essendo un evento senza precedenti, non ho potuto fare la prevendita dei biglietti online. Dovevo aspettare che la gente arrivasse. E sperare che lo facesse. E invece è stato un successo!

Sono stati coinvolti 24 ristoranti, 30 cantine e tra le 12 e le 14 pasticcerie... tutte realtà del territorio, importanti come il Grand Hotel Fasano di Gardone, il ristorante Castel Malvezzi di Brescia, il Parc Hotel di Desenzano, H2O di Moniga, le Ali del Frassino di Peschiera, che hanno continuato a partecipare anno dopo anno.

Un argomento molto attuale: intolleranze e allergie alimentari. Come state affrontando la cosa?

Noi abbiamo creato dei prodotti che possano andare bene a chi ha delle intolleranze, ma non a chi ha delle allergie. Bisogna essere onesti al 100% perchè con queste cose non si scherza. Noi abbiamo soltanto un laboratorio e quindi la contaminazione c’è. Facciamo dei prodotti senza lattosio e senza frumento e non li vendiamo come gluten free. Oggi invece i prodotti per intolleranti sono di altissimo livello, addirittura in alcuni casi

a thousand and more ways, from appetizers to desserts. It was a challenge for me, and the idea of achievingitexcitedandthrilledme.

The deputy mayor of Gardone, Gianpiero Seresina, believed in the project and allowed me to take it forward by involving all the realities of the area. I remember very well the evening before the start of the first edition of the Festival: I was sitting alone in the gardens in front of the town hall and I thought ‘will someone come tomorrow’? Because it was an unprecedented event, I couldn’t pre-sell tickets online. I had to wait for people to come. And hope that they would. And instead it was a success! 24 restaurants, 30 wine cellars, and between 12 and 14 pastry shops were involved... all important local realitiessuchastheGrandHotelFasanoinGardone, the Castel Malvezzi restaurant in Brescia, the Parc Hotel in Desenzano, H2O in Moniga, and the Ali del Frassino in Peschiera, which have continued to participateyearafteryear.

A very topical subject: food intolerances and allergies.Howareyoudealingwiththis?

We have created products that may suit those who haveintolerances,butnotthosewhohaveallergies. You have to be 100% honest because you don’t

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anche più buoni di quelli con glutine. Penso sempre ai bambini e alle feste di compleanno. É importante che anche chi ha intolleranze possa godersi un buon dolce e condividerlo con gli amici perchè veramente buono.

Nelle tue creazioni, quali sono gli ingredienti che prediligi, per te particolarmente importanti nella creazione di prodotti di qualità?

L’olio d’oliva e il limone sono due gusti che amo in maniera esagerata: in una pasta alla mandorla, se grattugio all’interno la buccia di limone, la pasta di mandorla risalta in una maniera pazzesca. Anche nel Risino, o chiamato anche “Venerdì”, la buccia di limone gli dà un qualcosa in più, direi che è fondamentale. Il burro di qualità, perché nei grandi lievitati come il panettone, il pandoro, sono essenziali. Il lievito madre, che dà una digeribilità incredibile al prodotto.

Il dolce nella maggior parte dei casi serve per festeggiare un momento importante o è spesso una coccola a fine pasto. Ci racconti un paio di aneddoti importanti del tuo percorso di pasticcere?

Io sono un tifoso del Milan, ai tempi molto convinto, oggi meno, e per la prima Champions League del Milan, nel 1988, ho fatto una torta di 12mt e l’ho portata in fossa a Salò. L’ho fatta lo stesso giorno della partita, consapevole che non c’era la certezza che il Milan vincesse. Però ha vinto. Al taglio della torta in 22 minuti la torta è stata finita. È stato anche un modo per farmi conoscere. Ho anche pubblicato un libro, insieme a Enrico Pellegrini: “La cucina del Lago di Garda. Profumi e sapori vecchi e nuovi”. Si tratta di un libro con 60 ricette che vanno dagli antipasti sino alla pasticceria, ed è il risultato di quattro anni di ricerche, un viaggio nella cultura e nella tradizione locale, passando attraverso i grandi prodotti del nostro territorio, l’olio d’oliva, il vino, il pesce e gli agrumi.

mess around with these things. We only have one laboratory, so the contamination is there. We make lactose-free and wheat-free products, and we don’t sell them as gluten-free. Today, on the other hand, products for intolerant people are of a very high standard, in some cases even better than those with gluten.Ialwaysthinkofchildrenandbirthdayparties. It is important that even those with intolerances can enjoy a good cake and share it with friends because itisreallygood.

In your patisserie, which ingredients are your favorite and which are particularly important to youwhencreatinghigh-qualityproducts?

Olive oil and lemon are two flavors that I absolutely love. When I grate lemon zest into almond paste, it enhances the flavor in an amazing way. Even in Risinoor“Venerdì,”aswecallit,lemonzestaddsthat extra something; I would say it’s fundamental. Highquality butter is essential in large, leavened products like panettone and pandoro and sourdough starter providesincredibledigestibility.

Dessert in most cases serves to celebrate an important moment or is often a cuddle at the end of a meal. Can you tell us a couple of important anecdotesfromyourcareerasapastrychef?

I am an AC Milan fan, at the time very convinced, today less so, and for Milan’s first Champions League, in 1988, I made a 12-metre cake and took it to the pit in Salò. I made it on the same day as the match, knowing that there was no certainty that Milan would win. But it did win. At the cutting of the cake in 22 minutes the cake was finished. It was also a way to make myself known. I also published a book, together with Enrico Pellegrini: “La cucina del Lago di Garda. Aromas and flavors old and new”. It is a book with 60 recipes ranging from appetizers to pastry and it is the result of four years of research, a journey through traditional great local cuisine with a detailed description of the most loved products of ourterritory:oliveoil,wine,fishandcitrusfruits.

27 “El Pastiser”
“Penso che sia importante trasmettere la propria conoscenza e non lasciarla “chiusa in un cassetto”
“Ithinkitisimportantandnicetopassonyourknowledge toothersandnotleaveit‘lockedaway”

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Imbarcazioni a vela dal 1993

Designingsailboatssince1993

Felci Yacht Design

Abbiamo il piacere di intervistare l’architetto Umberto Felci, fondatore di Felci Yachts, realtà del Lago di Garda che dal 1993 progetta con successo imbarcazioni a vela, in collaborazione con alcuni dei più importanti cantieri del mondo. Un visionario, dinamico e un appassionato velista. Al suo fianco dei professionisti specializzati in vari ambiti tra cui l’ingegneria e l’architettura navale, l’interior design, che condividono con lui la stessa passione per la vela.

La vita di Umberto è costellata da avventure degne di essere menzionate: originario di Milano, ha fatto parte come timoniere della squadra olimpica di 470, poi si è laureato in Architettura con una tesi dedicata all’applicazione dei materiali compositi nel settore nautico, sino a diventare membro tecnico del America’s Cup Challenge “il Moro di Venezia” finalista nel 1991…

Al Moro di Venezia, arrivo proprio grazie alla mia tesi di laurea, capostipite di quello che oggi è il corso di laurea in design navale e nautico, al Politecnico di Milano. Questa è stata un’esperienza molto interessante e importante; è da qui che è nato il desiderio di progettare e costruire le mie barche. Dal Moro di Venezia ad oggi sono passati parecchi anni e numerose sono le barche scese in acqua progettate

We have the pleasure of interviewing architect Umberto Felci, founder of Felci Yacht, a company based on Lake Garda that has been successfully designing sailboats since 1993 in collaboration withsomeoftheworld’smostimportantshipyards. He is a visionary, dynamic and passionate sailor, accompanied by professionals specialized in various fields such as naval engineering and architecture, interior design, who share the same passionforsailing.

Umberto’s life is marked by adventures worth mentioning: originally from Milan, he was a helmsman for the Olympic 470 team, then graduated in Architecture with a thesis dedicated to the application of composite materials in the nautical sector, until becoming a technical member of the America’s Cup Challenge “il Moro di Venezia” finalist in 1991...

At the Moro di Venezia, I arrived thanks to my thesis, which was the precursor to the current degree program in naval and nautical design at the Politecnico di Milano. This was a very interesting andimportantexperience;itwasfromherethatthe desiretodesignandbuildmyownboatswasborn. FromtheMorodiVeneziatotoday,manyyearshave passed and numerous boats have been launched

A talk with Arch. Umberto Felci

“Ourfilrougeisourapproachtodesign,whichcanleadtoverydifferentresults, alwayswiththecommonthreadofeffectiveandbeautifulproducts”

da Felci Yacht Design, la società che ho fondato sul lago di Garda con l’Ing. Lorenzo Giovannozzi e con mia moglie Dott.ssa Elda Cortinovis. Il nostro team di progettazione è composto da ingegneri e architetti accomunati da una profonda cultura nautica e da una grande passione per questo particolare lavoro. In questi anni abbiamo sviluppato progetti di imbarcazioni a vela molto eterogenei tra loro: progetti custom, progetti per barche da regata, progetti per barche prodotte in serie.

E la scelta del Lago di Garda come località dove sviluppare la tua attività è motivata da qualcosa in particolare?

La prima barca che ho costruito era una barca in legno lamellare e l’ho realizzata a Bergamo; poi mi sono indirizzato verso barche un po’ più grandi e cercavo una zona più sinergica per questo tipo di progetti. Il lago di Garda è stato il mio primo pensiero, perché lo conoscevo molto bene, essendo stato il mio campo di allenamento e di regate in 470 per moltissimi anni. Sapevo che lì avrei trovato quella realtà fatta di piccoli cantieri, fornitori specializzati che mi occorreva per realizzare barche progettate da me.

Il lago era inoltre un centro vivace e attivo di velisti e di regate e quindi era il giusto luogo dove iniziare realmente la mia attività. La prima barca che ho progettato e costruito sul lago di Garda è stato un Mini Transat 650 “TèSalt”, con Marco Zancopè, che ha partecipato alla traversata oceanica in solitario. Dopo questa imbarcazione estrema, tutta in fibra di carbonio, ho iniziato a sviluppare progetti di barche per le regate specifiche del Lago di Garda. Con grande soddisfazione queste imbarcazioni hanno vinto più volte la famosa Centomiglia del Garda, nella loro categoria, tra queste il famoso “Bravissima” e il Libera “Clandesteam”, vincitore assoluto per parecchi anni di questa storica regata.

Le prime barche le ho progettate e costruite, poi il lavoro è diventato complesso, sono cresciute le richieste da parte di diversi cantieri e così ho scelto di concentrarmi solo sulla progettazione e in seguito ho fondato la Felci Yachts, che lavora a livello internazionale e ha sede a Padenghe sul Garda.

designed by Felci Yacht Design, the company I founded with Eng. Lorenzo Giovannozzi and my wife, Dr. Elda Cortinovis on Lake Garda. Our design teamconsistsofengineersandarchitectsunitedby a deep nautical culture and a great passion for this particular work. Over the years, we have developed very heterogeneous sailboat projects: custom projects, projects for racing boats, and projects for boatsproducedinseries.

And was this choice motivated by something in particular?

The first boat I built was a laminated wood boat and I made it in Bergamo; then I moved towards slightly bigger boats and was looking for a more synergic area for these types of projects. Lake Garda was my first thought because I knew it very well, having beenmytrainingandracingfieldinthe470formany years.IknewthatthereIwouldfindthatrealitymade upofsmallshipyardsandspecializedsuppliersthatI neededtobuildboatsdesignedbyme.

Thelakewasalsoalivelyandactivecenterforsailors and regattas and so it was the right place to really startmybusiness.ThefirstboatthatIdesignedand builtonLakeGardawasaMiniTransat650“TèSalt”, with Marco Zancopè, who participated in the solo oceancrossing.

After this extreme, all-carbon fiber vessel, I began developing projects for boats specific to the Lake Garda regattas. With great satisfaction, these boats have won the famous Centomiglia del Garda severaltimesintheircategory,includingthefamous “Bravissima” and the Libera “Clandesteam”, which was the overall winner for several years of this historicregatta.

I designed and built the first boats myself, but then the work became complex and demands grew from different shipyards. So I chose to focus only on design and later founded Felci Yachts, which operates internationally and is based in Padenghe sul Garda.

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“Il fil rouge è il nostro approccio alla progettazione, capace di produrre output finali diversi, ma uniti dal fatto di essere prodotti efficaci e belli”

Avete un approccio ben definito quando progettate una barca, un metodo particolare?

Il nostro approccio copre a 360° tutto il processo di progettazione, dalle linee d’acqua fino all’interior design, passando dal progetto strutturale e quello dei dettagli. Ci piace molto avere questa visione integrata di tutti gli aspetti, la funzionalità di una barca e le sue caratteristiche, l’architettura navale, gli aspetti idrodinamici, la nostra esperienza come velisti. Inoltre è diventata fondamentale tutta la parte relativa alla vivibilità sia esterna che interna dell’imbarcazione e il nostro obiettivo è quello di progettare barche sì preformanti, ma anche molto comode a bordo. Sono tutti aspetti che si aprono a tantissime considerazioni, rendendo il progetto sempre più complesso e interattivo nelle sue varie parti, il tutto miscelato anche da fattori estetici imprescindibili. Penso che una barca a vela sia proprio l’apoteosi di questa complessità. Alcuni dei nostri progetti hanno 2.500/3.000 ore di progettazione, durante le quali si entra veramente nel merito di tantissimi dettagli.

Avete mai partecipato come “risorsa esterna” all’interno di un progetto composto da più figure professionali?

Ci è capitato di fare anche barche con altri progettisti, occupandoci dell’architettura navale, studiando lo scafo, le appendici e il piano velico. Facendo esperienze come queste, seppur interessanti, ci siamo resi conto che ci è mancata moltissimo tutta la gestione complessiva del progetto, ovvero il fatto che la barca fosse stata interamente pensata da noi e che seguisse la

Do you have a well-defined approach when designingaboat,aparticularmethod?

Our approach covers 360° of the entire design process, from waterlines to interior design, through structural and detail design. We really like to have an integrated vision of all aspects, thefunctionalityofaboatanditscharacteristics, naval architecture, hydrodynamic aspects, and ourexperienceassailors.

In addition, the part related to the liveability of both the external and internal areas of the boat has become fundamental, and our goal is to design boats that are both high-performing and verycomfortableonboard.Theseareallaspects that open up to many considerations, making the project increasingly complex and interactive in its various parts, all mixed with indispensable aesthetic factors. I think a sailing boat is the apotheosis of this complexity. Some of our projects have 2,500/3,000 hours of design, duringwhichwereallydelveintomanydetails.

Have you ever participated as an “external resource” in a project composed of multiple professionalfigures?

We have worked on boats with other designers, focusing on naval architecture and studying the hull, appendages, and sail plan. However, through these experiences, we realized that we missed the overall management of the project, meaning that the boat was entirely designed by us and followed our design philosophy. Bringing together various skills such as structural, plant, stylistic, interior design, and naval architecture is not easy because all competencies must

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nostra filosofia di progettazione. Mettere insieme tante competenze come ad esempio quelle strutturali, quelle impiantistiche, quelle stilistiche, quelle legate all’interior design e all’architettura navale, non è affatto facile perché tutte le competenze devono continuamente dialogare in modo perfetto sotto tanti punti di vista, tra cui le tempistiche che è un aspetto critico di ogni progetto. Avere la gestione completa, ovvia a queste problematiche. Quando, ad esempio, ci è stata affidata l’intera progettazione di Dufour, l’impatto che si è ottenuto nel time to market è stato davvero molto forte.

Voi lavorate sia producendo barche custom che in collaborazione con cantieri, come Dufour, di cui mi hai parlato prima. Come cambia il vostro approccio?

Dufour è uno dei cantieri francesi più grandi e ora fa parte del gruppo Fountaine Pajot, Con Dufour collaboriamo dal 2002 e per loro abbiamo fatto circa 35 modelli; siamo gli unici progettisti che hanno avuto in questi anni e possiamo dire che facciamo parte della loro storia, della loro evoluzione. Per loro ci siamo specializzati in una produzione dedicata al più ampio target possibile: ogni barca viene prodotta in circa 500 esemplari e venduta a clienti che sono sparsi nel mondo, con visioni diverse, e quindi devono essere dei prodotti “aperti”. Quasi l’opposto di quando si fa un progetto custom su misura per un cliente specifico, dove si fa una cosa molto personalizzata. Sono due approcci completamente diversi. Questo è un aspetto molto interessante della progettazione, e tante volte il risultato finale delle due tipologie fa emergere parecchie assonanze.

Leggo dalla vostra storia che vi capita anche di avere idee un po’ troppo all’avanguardia rispetto ai tempi. Nella creazione di un progetto, è più l’istinto velista oppure è sempre una collaborazione di tutte le professionalità?

L’idea è che ogni progetto è l’unione di tutte le componenti fondamentali di cui parlavamo prima, ma anche quelli che vengono

continuously communicate constantly and perfectly from many different perspectives, including timing, which is a critical aspect of any project. Having complete management addresses these issues. For example, when we were entrusted with the entire design of Dufour, the impact on the time-to-market was really significant.

It’s indeed very interesting the variety in your production. How does your approach to custom design differ from that of serial production?

Dufour is one of the largest French shipyards and is now part of the Fountaine Pajot group. We have been collaborating with Dufour since 2002, and we have designed about 35 models for them. We are the only designers who have beeninvolvedintheirproductioninrecentyears, and we can say that we are part of their history and evolution. For them, we have specialized in a production dedicated to the widest possible target audience: each boat is produced in about 500 units and sold to customers around the world with different visions, so they must be “open”products.

This is almost the opposite of when we do a custom project tailored to a specific client, where we create a highly personalized product. These are two completely different approaches. This is a very interesting aspect of design, and many times the final result of the two types shows several similarities.

I understand that from your history it’s been said that sometimes your ideas are too advanced for their time. When creating a project, is it more of an instinct - a gut feeling as sailors - that gives you the initial input, or is it always a collaboration of all the various professionals?

The idea is that every project is the union of all the fundamental components we mentioned before, but also those that come from experience, sensitivity, and intuition. It creates

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dall’esperienza, dalla sensibilità. Si creano dei loop sempre più approfonditi, che vanno a toccare tutti questi elementi, che sono tra loro molto legati. Per decidere la forma di una barca bisogna innanzitutto capire la forma della carena, delle sue linee d’acqua e quindi ipotizzare quanto peserà la barca. Per sapere il peso della barca bisogna sapere cosa ci andrà dentro: gli interni, gli impianti, le utenze. Bisogna sapere come sarà l’albero, la chiglia, l’attrezzatura. Già questo primo loop definisce molto di quello che sarà il progetto finale.

Si procede in modo sempre più approfondito e dettagliato, passando dal progetto preliminare a quello esecutivo, dove tutti gli elementi interagiscono tra loro in modo sinergico. Questo processo nasce fondamentalmente dalle richieste di un cliente. È molto difficile creare un progetto senza avere delle direttive da seguire, perché abbiamo talmente tanta apertura su tutto quello che potremmo fare, che diventa difficile concretizzarle in un’unica imbarcazione. Creare senza committenza è un esercizio che magari facciamo come brainstorming e poi mettiamo da parte le idee per attingere a esse di volta in volta.

Guardando il vostro catalogo progetti si trovano modelli anche molto differenti l’uno dall’altro. Ma voi avete una firma?

Ci sono degli architetti che una volta creato un progetto vincente, creano un filone e lo portano avanti nel tempo e il loro stile diventa riconoscibile, diventa un po’ la loro firma, cosa sicuramente utile a livello di marketing. Personalmente trovo strano che si possa continuare a rifare la stessa cosa, anno dopo anno, senza sentire la necessità di cambiare; lo trovo un po’ contro natura.

Forse il filrouge delle nostre imbarcazioni è il nostro approccio alla loro progettazione, capace di produrre output finali molto diversi, ma trasversalmente uniti dal fatto di essere prodotti efficaci e belli. Lavorando per cantieri differenti siamo noi stessi che ci teniamo a diversificare i prodotti, a trovare le peculiarità di ciascun cantiere, i suoi punti forti e su questi sviluppare un progetto. Inoltre personalmente la voglia di crescere, di modificare, di diversificare c’è sempre e faccio davvero fatica a tirare tre volte la stessa riga.

Io percepisco molta passione dietro le vostre creazioni. C’è un progetto che vi ha appassionato più di altri nella sua realizzazione?

L’ultimo progetto è sempre quello che ci coinvolge di più, ma appena terminato, la nostra testa si sposta su quello successivo che ci coinvolge e ci appassiona di nuovo. Bisogna anche tener conto che tra la fase progettuale e quella realizzativa passa parecchio tempo e quando vediamo la barca in acqua è già superata da altri nuovi progetti che in quell’arco di tempo abbiamo avviato.

Inoltre, progettando anche con l’utilizzo della realtà virtuale che ci permette di visualizzare la barca sia all’interno che all’esterno per percepire gli spazi, l’ambiente e come sarà realmente alla fine, quando la vediamo dal vivo, notiamo immancabilmente qualche difetto.

ever-deeper loops that touch on all these elements, which are closely linked. To decide the shape of a boat, we first need to understand the shape of the hull, its water lines, and thenhypothesize how much theboatwillweigh.Toknowtheweightoftheboat, we need to know what will go inside it: the interiors, systems, and utilities. We need to know how the mast, keel, and equipment will be. This first loop already defines a lot of what the final project will be like.

We proceed in a more and more detailed and indepth way, from the preliminary project to the executive one, where all the elements interact with each other synergistically. This process fundamentally arises from the requests of a client. It’s very difficult to create a project without having directives to follow because we have so much openness to everything we could do, that it becomes difficult to materialize them in a single vessel.

Creatingwithoutaclient’scommissionisanexercise thatwemightdoasbrainstorming,andthenweput aside the ideas and draw from them as needed.

Looking through your project catalogue, you can find models that are very different from each other.Butdoyouhaveasignature?

There are some architects who, once they have createdawinningdesign,createatrendandcarryit onovertime,andtheirstylebecomesrecognisable, itbecomesabitoftheirsignature,whichiscertainly useful in terms of marketing. Personally, I find it strange that you can do the same thing year after year without feeling the need to change; I find it a bit unnatural.

Perhaps our fil rouge is our approach to design, which can lead to very different results, always with the common thread of effective and beautiful products.

Working for different shipyards, we ourselves are keen to diversify our products and shipyards strengths,anddevelopaprojectbasedonthem.On a personal level, the desire to grow, to change, to diversifyisalwaysthereandIreallystruggletodraw the same line three times.

Iperceivealotofpassionbehindyourcreations.Is thereaprojectthatyouhavebeenmorepassionate aboutthanothersduringitsrealization?

The latest project is always the one that excites us the most, but as soon as it is completed, our focus shifts to the next one that excites us anew. It’s important to keep in mind that a lot of time passes between the design and construction phases, and by the time we see the boat on the water, we’ve already moved on to other new projects that we’ve startedduringthattime. Furthermore, by using virtual reality in our design process, which allows us to visualize the boat both inside and outside, to perceive the spaces, the environment, and how it will really be in the end, whenweseeitinreallife,weinvariablynoticesome defects.

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35 Felci Yachts

La realtà virtuale, che cosa interessante! Mi spiegheresti un po’ meglio come utilizzare questo “strumento” all’interno della progettazione di una barca?

La prima volta che abbiamo provato il casco virtuale ci siamo subito resi conto di quanto poteva esserci utile e sono ormai parecchi anni che lo abbiamo inserito nella progettazione delle nostre barche. Lo usiamo per fare la verifica delle funzioni, ma anche per la parte estetica, di percezione delle forme, del design. È uno strumento incredibile che dà anche la possibilità ai nostri clienti di vedere in anteprima la loro barca e capire se risponde al loro immaginario.

Su una barca a vela, come fate a trovare un equilibrio tra il comfort negli spazi e quelle che sono le necessità tecniche della barca per essere performante?

Il segreto è proprio quello della progettazione integrata. Questo consente di risolvere i vari problemi che si incontrano normalmente nel processo di progettazione, grazie a un continuo loop in cui tutti gli aspetti interagiscono costantemente. Nel progettare siamo soggetti a tante richieste che provengono dal cantiere o dal cliente stesso, non sempre sono realizzabili o congrue con il progetto che stiamo portando avanti, ma il nostro sforzo è quello di poterle accogliere tutte. Se si tratta di spunti interessanti diventano addirittura parte attiva del processo di progettazione. La nostra fortuna è che c’è un limite oltre il quale non si può andare nelle modifiche da apportare, perchè vanno sempre rispettati alcuni criteri imprescindibili alla navigazione.

Virtual reality, how interesting! Can you explain to me a little more about how to use this “tool” in boatdesign?

The first time we tried the virtual headset, we immediately realized how useful it could be and we have been using it in the design of our boats for many years now. We use it to verify the functions, but also for the aesthetic part, to perceive the shapes,thedesign.

It is an incredible tool that also gives our clients the opportunity to preview their boat and understand if itmeetstheirexpectations.

On a sailing yacht, how do you balance comfort in space with the boat’s technical performance requirements?

The secret lies precisely in integrated design. This allows you to solve the various problems that you normallyencounterinthedesignprocess,thanksto acontinuousloopinwhichallaspectsareconstantly interacting.

Whendesigning,wearesubjecttosomanyrequests that come from the site or from the client himself, which are not always feasible or congruent with the project we are working on, but we try to take them all into account. If they are interesting ideas, they evenbecomeanactivepartofthedesignprocess.

We are fortunate in that there is a limit beyond which we cannot make changes, as certain criteria essentialtonavigationmustalwaysberespected.

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In una intervista parlavi di una richiesta fatta da un committente che non credevi avesse senso implementare, ma che alla fine è risultata vincente..un barbecue.

Questo per esempio è uno degli input arrivati dal cantiere, o meglio dall’amministratore del cantiere, non un marinaio per tradizione, ma un grande uomo di marketing. Ed è stato un successo pazzesco!

Non solo vela e acqua: ho visto sul vostro sito una sezione dedicata ad altri “progetti speciali”. Come nascono e qual è il loro comune denominatore?

Sono progetti che nascono un po’ per passione. Diciamo che ci obbligano a ragionare su delle cose nuove che magari alcune volte diventano utili in altri progetti. Ci tiene aperta la mente e ci permette di conoscere meglio i materiali. Si tratta di costruzioni fatte in laboratorio come sci, scarponi e surfski in carbonio, ma anche di realizzazioni urbanistiche come una “bolla” in composito per la Nike da installare in un negozio o sculture in composito molto grandi, per degli artisti.

Per un amante della vela, cosa offre di speciale il Lago di Garda?

Dal punto di vista naturalistico penso che il lago di Garda sia unico, così aperto a sud e così stretto e chiuso a nord. Ha una varietà di scenari che altri laghi italiano non hanno. Uscire in barca a vela qui nel basso lago, quando soffia il Peler, è una cosa particolare e farsi la tipica bolinata da Gargano a Torbole, è un vero spettacolo... si arriva a virare a 3 mt dalle rocce. Forse mancano le baie per ormeggiare nella notte se si vuol fare crociera, ma per la sosta diurna c’è l’Isola Borghese che è una meraviglia, piuttosto che l’incantevole punta San Vigilio sulla costa veronese.

In one of your interviews you talked about a request from a customer that you didn’t think made sense, but which turned out to be a winner: a barbecue.

That was one of the suggestions from the yard, or rathertheyardmanager,nottraditionallyasailor,but agreatmarketingman.Anditwasahugesuccess!

Not just sailing and water: I saw on your website a sectiondedicatedtoother“specialprojects”.How do they come about and what is their common denominator?

They are projects born out of passion. Let’s say they force us to think about new things that might sometimes be useful in other projects. It keeps our minds open and allows us to learn more about materials. There are workshop constructions such as carbon skis, boots and surf skis, but also urban projects such as a composite ‘bubble’ for Nike to be installed in a shop, or very large composite sculpturesforartists.

What is special about Lake Garda for a sailing enthusiast?

From a naturalistic point of view, I think Lake Garda is unique, so open to the south and so narrow and closed to the north. It has a variety of landscapes that other Italian lakes do not have. Sailing here in the lower lake when the Peler is blowing is something special, and doing the typical bolinata from Gargano to Torbole is a real spectacle... you can take 3 meters from the rocks. There may not be enough bays to moor in at night if you want to go cruising, but if you want to spend the day there is Isola Borghese, which is a marvel, rather than the enchanting Punta San Vigilio on the Veronese coast.

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Adrenalina ed emozioni sul Lago di Garda

Adrenalin and emotions on Garda Lake

MMOVE

Il territorio attiguo al Lago di Garda è da sempre meta prediletta per gli amanti dello sport in tutte le sue forme e la variegata conformazione geografica del territorio si presta a regalare adrenalina ed emozioni forti a chi le cerca. E questo voi lo sapete bene. D’altro canto stiamo parlando di professionisti che da 22 anni hanno fatto dell’arrampicata la loro vita e una scelta del genere non può che essere stata fatta con il cuore.

Parliamo con Mauro Girardi socio fondatore, appassionato alpinista e guida alpina, che in un momento di fervida preparazione per la nuova stagione è riuscito a dedicarci del tempo per raccontarci della sua attività. E Mmove - into the nature non poteva che essere localizzata sulla sponda Nord del Lago di Garda, ad Arco, quella più selvaggia e più scenografica dal punto di vista naturale e più ricca di offerte dal punto di vista sportivo.

Ma partiamo dall’inizio: come nasce Mmove?

Inizialmente si chiamava Friends of Arco, poi nel 2016 abbiamo cambiato nome diventando “Mmove”, con una M in più, simbolica, che evoca le montagne. La nostra è una società di professionisti, un collettivo di guide alpine, con un’enorme passione per la montagna, che si sono uniti per fare della loro passione il loro lavoro. Prima di creare Friends of Arco mi dividevo tra la gestione di un bar-ristorante stagionale di sera e la montagna di giorno e appena possibile viaggiavo il mondo con il mio zaino, pieno di corde e picchetti, alla ricerca della montagna perfetta. Ho fatto tantissime spedizioni, molte delle quali in Himalaya e in Patagonia e ho coronato il mio sogno diventando guida alpina.

Sono stato uno dei primi a cercare di creare un’attività fondata principalmente sul climbing qui sul Lago di Garda ed è stata una bella scommessa perché al tempo le mete più ambite

ThesurroundingareaofLakeGardahasalways been one of the best favorite destinations for sports lovers in all disciplines, and the varied geography of the area can really provide adrenalin and strong emotions to those seeking them. And this you from Mmove well know.Ontheotherhand,wearetalkingabout professionals who, for 22 years, have made of climbing their life, and such a choice can only come from the heart.

We are having a pleasant conversation with Mauro Girardi, founding manager of Mmove, passionate mountaineer and mountain guide who, in such a moment of fervent preparation for the new season, has kindly found some time for this interview and will tell us about his company. Mmove - into the nature- could only be located on the northern shore of Lake Garda, in Arco, the wildest and most scenic area from a natural point of view and the richestinoffersfromasportingpointofview. But let us start from the beginning: how did Mmovecomeintobeing?

At the beginning the company was called “Friends of Arco”, then in 2016 we changed the name into “Mmove”, adding an extra symbolic M to evoke mountains. Our company consists of professionals with a huge love for nature and mountains, who have joined together making their passion for mountain adventure become their job. Before “Friends of Arco”, I used to divide my time between my seasonal work at a bar-restaurant in the evenings and mountain climbing during the day... as soon as I could I started traveling around the world with my backpack full of ropes and pegs, searching for the perfect mountain. I did many expeditions, most of them to the Himalayas and Patagonia, andIfulfilledmydreambybecomingamountain guide.

I have been one of the first who made a based mainlyonclimbinghereonLakeGardaandthat

A talk with Mauro Girardi

erano altre, ad esempio Courmayeur e Cortina. Gli anni 70-80 hanno visto l’aumento degli scalatori indipendenti anche nelle nostre zone e dal 2000 c’è stato un boom delle palestre indoor che parallelamente ha portato ad un aumento delle richieste di guide certificate per le uscite sul territorio.

Io mi sono messo subito a disposizione, non tanto come guida individuale, ma creando una società, Friends of Arco per l’appunto. Negli anni questa zona del Lago è diventata una meta sempre più ambita per gli amanti dello sport outdoor e anche la mia società è cresciuta, nel numero e nella tipologia di attività offerte, nei servizi e nel numero di guide certificate.Fin dall’inizio mi sono impegnato per dare un servizio di un certo livello sotto tutti gli aspetti, una filosofia che nel tempo ha pagato.Attualmente siamo 6 guide ma in piena stagione arriviamo ad essere anche 8/12. Ci siamo diversificati molto e per alcune attività siamo diventati i soli referenti del Trentino, come per il canyoning, chiamato anche “torrentismo”, che è una delle attività preponderanti nel nord del Lago.

Parlaci delle vostre proposte: quali attività offrite e con quale tipo di pubblico vi interfacciate?

Abbiamo proposte differenti per tipologia di attività, per età e per livello di preparazione. Ci piace poter rispondere a tutte le richieste e siamo pronti anche a creare proposte su misura delle necessità del cliente. Una delle prime cose che ho fatto quando ho avviato Friends of Arco, è stata quella di creare un programma settimanale di attività, dal lunedì al venerdì, che fosse aperto a tutti e senza numero minimo. Il programma era studiato per chi si avvicinava

was quite a gamble because, at the time, the most popular destinations were others like, for example, Courmayeur and Cortina. In the 70s and 80s independent climbers increased also in our territory and, from 2000, the boom in indoorgymsproducedabigrequestofcertified guides forlocaloutings.

I have immediately made myself available, not only as an individual guide but especially by creating a company, precisely the so called “Friends of Arco”. Over the years this area of the lake has become an increasingly popular destinationforloversofoutdoorsportsandalso mycompanyhasgrown,inthenumberofpeople workinginitandinthetypeofactivitiesoffered,in servicesaswellasinnumberofcertifiedguides.

Since from the beginning I have been strongly committedtoprovidingacertainlevelofservice in all aspects, a philosophy that has paid off over time.We are currently six guides, but in the peak of the season we can be as many as eight to twelve. We have diversified a lot our offer and we have become the only reference point in Trentino for some activities such as canyoning, here also known as “ torrentismo”, one of the main activities in the territory of northern lake Garda.

You are a great team! Tell us about your proposals: what activities do you offer and whatkindofaudiencedoyouaddressto?

We have different proposals depending on the type of activity, age and level of preparation. We like to be able to respond to all requests, and we are also ready to create proposals tailored to the customer’s needs. One of the first things I did when I started “Amici di Arco” was to create

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Mmove Attività Outdoor

per la prima volta al mondo dello sport outdoor in montagna, per permettergli di sperimentare un’attività diversa ogni giorno senza particolari vincoli, decidendo anche all’ultimo minuto; ancora oggi questo programma è molto apprezzato per la sua flessibilità: ci si può facilmente prenotare anche dal sito.

Abbiamo anche i campi estivi per i bambini suddivisi in due gruppi, 8 - 10 anni e 11 - 14 anni, per dargli l’occasione di provare alcune delle attività outdoor che il nostro splendido territorio offre, ovviamente il tutto adattato su misura per loro.

Lavoriamo molto con le scolaresche in gita dall’Olanda o dalla Germania, che si fermano una settimana o poco più, e noi organizziamo attività di vario genere durante tutto il loro soggiorno, dall’arrampicata al canyoning, dalle ferrate al trekking. Ci capita di lavorare spesso anche con aziende che organizzano vacanze premio o sessioni di team building per tutti i collaboratori: in casi come questi si sceglie un livello adatto a tutti oppure si creano dei gruppi sulla base del diverso livello di preparazione e poi ci si ritrova in malga per pranzare insieme, oppure si va a visitare una cantina locale e si degustano i prodotti tipici.

a weekly programme of activities, Monday to Friday, open to everyone and with no minimum number. The programme was for those approaching the world of outdoor sports on the mountains for the first time, designed to let people experience a different activity each day, withoutanyparticularconstraints,evendeciding attheverylastminute;stilltodaythisprogramme is very popular because of its flexibility: you can easily book it from the website. We also have summer camps for children, divided into two groups:8-10yearsoldand11-14yearsold,togive them the chance to try out some of the outdoor activities that our beautiful area has to offer, obviouslyalltailor-madeforthem.

We work a lot with school groups on a trip from Holland or Germany, who stay for a week or so and, during their stay, we organize various activities, from climbing to canyoning, from via ferratatotrekking.Weoftenalsocollaboratewith companiesthatorganizeawardholidaysorteam building sessions for all employees. In cases like these, we choose a level suitable for everyone or, in alternative, we create groups according to different levels of preparation and then we meet in an alpine hut to have lunch together, visit a localwineryandtastetypicalproducts.

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Questa zona del lago è molto bella e il territorio offre moltissimo, non solo dal punto di vista naturalistico ambientale, quindi noi ci teniamo particolarmente a valorizzarlo. Da qui l’idea di una serie di pacchetti nati da una sinergia con le altre realtà del territorio, in modo che i nostri clienti possano viverle davvero.

Ce n’è per tutti i gusti e per tutti i livelli di esperienza! Avete anche pacchetti “speciali”, pensati per una clientela un pò esigente? E in cosa si differenziano dagli altri?

Prima del Covid stavamo lavorando a un pacchetto di attività “Luxury”, ma non abbiamo avuto la possibilità di proporlo perché la pandemia ha costretto tutti a fermarsi. Ora siamo pronti e presto lanceremo il nuovo sito web con una pagina dedicata proprio al “Lusso”. Si tratta di escursioni che mirano a far vivere un’esperienza a tutto tondo del territorio, con grande attenzione ai dettagli.

Una bellissima escursione è quella che parte da Torbole e comprende: un sorvolo delle Dolomiti del Brenta con un elicottero privato, un atterraggio a Campiglio e l’utilizzo di e-bike, grazie alle quali l’escursione sarà fruibile da tutti i partecipanti indipendentemente dal loro livello, per raggiungere un tipico ristorante-rifugio, caratteristico per i suoi prodotti locali e per il basso numero di turisti. Il ritorno è organizzato in taxi, ci sarà una sosta per uno spuntino alle cascate di Nardis e infine il rientro a Torbole.

Un’altro pacchetto che ci piace molto è quello organizzato solo con l’E-bike: partendo dall’albergo si fa un giro panoramico dei punti più belli della zona, arrivo nella valle dei Laghi e visita di frantoio e cantina Visoni, dove si fa un assaggio del loro olio, poi si riparte alla volta del Trotificio Armanini, un allevamento di trote dove è possibile fare una visita guidata e un

This area of the lake is very beautiful and has muchtooffer,notonlyfromanaturalisticpointof view but also in terms of environment therefore we are particularly keen to make the most of it. Hencetheideaofaseriesofpackagesbornfrom a sinergy with the other realities of the territory, so that our customers can really experience them.

You have offers for all tastes and experience levels! Do you have any ‘special’ packages designed for discerning customers? And, if youdo,howdothesepackagesdifferfromthe others?

Before Covid we were working on a “Luxury” activity package, but we didn’t get a chance to offer it because this pandemic forced everyone to stop. Now we are ready and we will soon launch the new website with a page dedicated precisely to “Luxury”. These are excursions aimed at giving an all-round experience of the area,withgreatattentiontodetail.

A very beautiful excursion is the one that starts from Torbole and includes: a flying over the Brenta Dolomites with a private helicopter, a landing in Campiglio and the use of e-bikes, thanks to them the excursion will be enjoyed by all participants regardless of their level, to reach a typical restaurant-refuge, characteristic for its localproductsandforthelownumberoftourists. The return journey is organized by taxi, there will beastopforasnackattheNardiswaterfallsand finallythereturntoTorbole.

Another package that we like very much is the one organized using only E-bikes: leaving the customers’ hotel and taking a panoramic tour of the most beautiful spots in the area we arrive in the Valle dei Laghi where we can visit Visoni oil mill and wine cellar, have a tasting of their oil and then leave for the Trotificio Armanini, a trout

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assaggio dei prodotti tipici, per poi rientrare alla Madonna delle Vittorie per un aperi-cena con degustazione di vini e oli.

Questi pacchetti si differenziano da quelli “standard” anche perchè sono fatti su misura delle esigenze dei clienti, adattandosi alle loro necessità e ai loro desideri; ma sempre e comunque tenendo conto della loro preparazione sportiva, rispondendo con percorsi e attività a livello.

Parliamo di sicurezza: attrezzature di altissima qualità, guide certificate e costantemente aggiornate, un controllo costante delle procedure..cos’altro prevede il vostro modus operandi per garantire la sicurezza ai vostri clienti?

Le montagne e gli ambienti di questa zona del lago offrono spedizioni adrenaliniche e attività divertenti, ma la sicurezza è la cosa più importante. Da alcuni anni collaboriamo con due aziende che si occupano, su fronti diversi, di integrità e sicurezza delle attività che operano nel nostro settore e, da questa sinergia, è nato “Outdoor Safety First”, un vero e proprio incubatore di procedure di sicurezza, dove mettere in campo e condividere il proprio know-how, le proprie esperienze, strategie di prevenzione e gestione dei rischi legati alle attività outdoor. Alla fine siamo riusciti a creare un sistema interno di certificazione della

farm where you can have a guided tour and a tasting of typical products, before returning to theMadonnadelleVittorieforanaperitif-dinner withwineandoiltasting.

Thesepackagesdifferfromthe“standard”ones alsobecausetheyaretailoredtoourcustomers, adapting to their needs and desires; but always andinanycasetakingintoaccounttheirfitness, always proposing them sport routes and activities at their level.

Let’stalkaboutsafety:topqualityequipment, certified and constantly updated guides, constant control of procedures... What else does your modus operandi include to ensure safetyforyourcustomers?

Mountains and environments in this area of the lake offer adrenaline-pumping expeditions and fun activities, but safety is the most important thing.

Forsomeyearswehavebeencollaboratingwith two companies that deal, on different fronts, with integrity and safety of the activities taking partinourfieldand,fromthissynergy,“Outdoor SafetyFirst”wasborn,arealincubatorofsafety procedures, where to field and share one’s know-how, one’s own experiences, prevention strategies and risk management related to outdoor activities.

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qualità che ci permette di tenere tutto sotto controllo, dal materiale ai dispositivi utilizzati nelle nostre “escursioni”, fino alla formazione e all’aggiornamento delle nostre guide. E “SAFETY FIRST” è aperto a nuovi sviluppi nell’intero settore della sicurezza in montagna.

Avete altre novità per questo 2023?

Oltre ai pacchetti Luxury quest’anno usciremo con il nuovo programma di percorsi accompagnati in e-bike per esplorare il territorio. Sono percorsi studiati per adattarsi a tutte le persone, indipendentemente dal loro livello di preparazione fisica e dalla loro età. Un servizio che mancava nell’alto Garda e che siamo i primi ad aver sviluppato e a proporre sul territorio. Sempre in un’ottica di valorizzazione di questo splendido patrimonio naturale che abbiamo a disposizione.

Altra novità importante… Abbiamo sempre avuto un’assicurazione di responsabilità civile per clienti e guide. Ma da quest’anno la compagnia assicurativa ITAS ha istituito un’assicurazione infortuni ad hoc per tutte le persone che fanno attività sportiva con noi, cosa non facile da ottenere nel nostro settore. Siamo orgogliosi di poter tutelare ancora meglio la sicurezza di chi sceglie Mmove per godersi il proprio divertimento all’aria aperta nell’alto Garda.

In the end we managed to create an internal quality certification system that allows us to keepeverythingundercontrol,fromthematerial to the devices used in our “excursions”, up to the training and updating of our guides. And “SAFETY FIRST” is open to new developments intheentiremountainsafetysector.

Anyothernewsfor2023?

In addition to the luxury packages, this year we will be launching a new programme of guided e-bike routes to explore the area. These routes are designed to be accessible to all, regardless of age or fitness level. This is a service that was lacking in the Upper Garda area, and we are the first to develop and propose it. Always with the aim of enhancing the splendid natural heritage thatwehaveatourdisposal.

Anotherimportantinnovation...Wehavealways hadcivilliabilityinsuranceforclientsandguides. But this year, the ITAS insurance company has taken out an ad hoc accident insurance policy for all the people who take part in our sports activities, which is not easy to obtain in our sector.Weareproudtobeabletobetterprotect thesafetyofthosewhochooseMmovetoenjoy outdoorfuninUpperGarda.

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XZLAB Studio

A talk with Matteo Xamo Uno sguardo proiettato al futuro Keepinganeyetothefuture

Nella parte est di Verona, in quel reticolo di strade, aziende ed industrie pulsanti ad ogni ora del giorno e della notte, ha sede una realtà che ci piace molto: giovane, strutturata, dinamica, attenta all’etica, all’ambiente ed al benessere delle persone, ma soprattutto con lo sguardo proiettato al futuro: Xzlab. È un laboratorio, prima che uno studio di progettazione, che accompagna il cliente nella massima espressività della progettazione, del recupero e della riqualificazione degli ambienti, attraverso tutte le fasi della realizzazione edile. E lo fa con la voglia di migliorare la vita delle persone. Un messaggio forte e cristallino che ben si integra ai concept di comfort e di lusso di GH Luxury Estate.

Scambiamo idee e visioni con il socio fondatore, Matteo Xamo, che ci accoglie sorridente nel suo ufficio, un openspace moderno dalle linee pulite e arredato in modo essenziale, con diverse postazioni di lavoro per i collaboratori, ad oggi ben 13.

Come nasce la vostra realtà e quali sono le figure professionali che ne fanno parte?

Xzlab. è una realtà nata dalla fusione di due attività storiche, la mia e quella del mio socio Ing. Luca Sberveglieri. Il concetto di base è seguire il cliente all’interno di tutte quelle che sono le esigenze dell’abitare: dalla fase iniziale, ancora prima dell’individuazione dell’immobile da acquistare, durante l’operazione immobiliare così come per la ricerca di un lotto dove edificare la propria attività… infatti ci occupiamo non solo di immobili residenziali, ma anche di quelli commerciali, industriali e di tutto il comparto B2B... aiutiamo il cliente nella scelta e nelle valutazioni predisponendo Due Diligence Immobiliari o Business Plan: il privato o l’azienda sono affiancati in tutte le scelte da fare. A partire da quel momento saremo l’unico referente fino alla fine dei lavori.

Questo è il motivo per cui è nata Xzlab. ed è il motivo della fusione di queste due attività, anche se in realtà la società è costituita da tre soci: il terzo, Daniele Zocca, non è un tecnico bensì il “deus ex machina” colui che ci ha aiutato a strutturare la realtà di Xzlab. sotto il profilo aziendale e organizzativo.

A differenza degli altri studi di progettazione integrata infatti, noi abbiamo una organizzazione molto aziendale già dal nostro organigramma: abbiamo un responsabile commerciale, che sono

In the eastern part of Verona, in a dense network of roads, streets, companies and industries pulsating at every hour of the day and night, you can find a reality that we like a lot: young, structured,dynamic,attentivetoethics,caringfor environmental well-being but, above all, keeping aneyetothefuture.OriginallyaDesignStudio,the Atelier “Xzlab” consists of professionals aiming to make clients experience, at the highest levels, the expressiveness of their clear and appealing designs for both recovery and environmental redevelopment in all phases of their construction projects. They do so with the purpose to improve thequalityoflifeofclients.Astrongclearmessage that well overlaps with GH Luxury Estate’s conceptsofcomfortandluxury.

We start the interview sharing ideas and viewpointswiththefoundingpartnerMatteoXamo whosmilinglywelcomesusathisoffice,amodern open space with clean lines, essential furnishings and several workstations for employees, as many as 13 to date.

How was your reality born and what are the professionalfiguresthatarepartofit?

Xzlab. is a reality born from the merger of two historical activities, mine and that of my partner Ing. Luca Sberveglieri. The basic concept was to follow thecustomerinallhisneedsconcerningarealestate operation, starting from the very initial phase that is fundamental to understand which property can be the right one, to come finally to transaction, but we canalsosearchabuildinglotforacompanyaswenot only deal with residential but also with commercial

“Ourdesireistosatisfyourclients”

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“Il nostro desiderio è quello di risolvere un’esigenza del cliente”

io, abbiamo un responsabile tecnico, il mio socio Ing. Luca Sberveglieri e, a cascata, le altre figure professionali, chi si occupa della unit architettura, chi di quella ingegneristica, chi dell’impiantistica e quant’altro. Abbiamo un referente interno per quanto riguarda la comunicazione e il marketing oltre ad un tecnico commerciale, l’arch. Lorenza Montagnoli, che si occupa sostanzialmente dello sviluppo commerciale insieme a me.

Oltre al nostro sistema gestionale interno, abbiamo anche un altro programma che utilizziamo per monitorare tutte le attività svolte, i carichi di lavori e tutte le pratiche legate alla commessa.

Ci teniamo particolarmente alla definizione dei tempi e dei compiti, tantochè già durante il primo colloquio formale con il cliente sviluppiamo il cronoprogramma in tutte le sue parti ed in modo dettagliato; ad esempio ad un cliente che vuole costruire una villa a Verona, noi diamo un planning che include anche le tempistiche di progettazione ed esecuzione, i nostri tempi di gestione, i tempi di autorizzativi, le interferenze e definiamo insieme i passaggi chiavi come le scelte materiale, arredo, etc.

Lo facciamo per efficientare il lavoro e in totale trasparenza con il cliente, per fargli vedere esattamente tutto quello che verrà fatto. All’interno di ogni commessa abbiamo un responsabile, un project manager, cioè un referente per il cliente, scelto in base alla tipologia del cantiere e in base

and industrial properties and with B2B sector as well as... we can help customers evaluate every aspect of purchase providing qualified advisory services and preparing due diligence or business plan. Starting from the beginning and till the end of consultancy assignment we become their only referent.

ThisisthereasonwhyXzlabwasbornandthereason why we merged our expertise, although actually thecompanyismadeupofthreepartners,thethird one is Daniele Zocca, who more than a technician can be defined as a “deus ex machina”, the one of us who helped structure the reality of Xzlab from a businessandorganizationalperspective.

Infact,unlikeotherintegrateddesignfirms,wehave a very corporate organization already visible from our organizational chart: we have a sales manager, which is me, we have a technical manager, my partner engineer Luca Sberveglieri, and cascading the other professional figures who are in charge of different units such as architectural, engineering, plant engineering and whatever else. We have an internal contact person for communication and marketing and a commercial technician, arch. Lorenza Montagnoli, who basically takes care of businessdevelopmenttogetherwithme..

Inadditiontoourin-housemanagementsystem,we alsohaveanotherprogramthatweusetomonitorall activities performed, workloads and all paperwork

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alla sua esperienza. Quindi possiamo dare dei punti fermi, delle sicurezze ai nostri clienti, durante tutte le fasi del progetto.

In sostanza, in quella fase che è l’intricata matassa che il cliente vede di una costruzione di una casa che è fatta di incertezza, di tempi, di pratiche burocratiche e di difficoltà, alle volte anche progettuali, voi la rendete molto sciolta e molto precisa nei tempi e nella sua evoluzione…

In questi anni in cui siamo presenti sul mercato con Xzlab, abbiamo modellato un sistema organizzativo, in continua evoluzione. Questo ci dà quel quid in più nella gestione della commessa: oggi siamo in 13 all’interno del team, a livello di numeri cominciamo ad essere una realtà importante e guardiamo avanti, puntando alle grandi aziende strutturate come la nostra e l’obiettivo è quello di arrivare dove sono loro.

Mantenendo comunque sempre quell’attenzione al dettaglio, quella cura del cliente, che contraddistingue le realtà più piccole…

Il nostro pay off è “ascoltare, progettare, vivere” e nasce dai valori fondanti di questa realtà, oltre ad essere il motivo per cui ogni giorno veniamo in ufficio con passione ed entusiasmo: il nostro desiderio è quello di risolvere un’esigenza del cliente, una problematica, sia essa un problema insormontabile o banalmente anche di natura progettuale. I nostri clienti spaziano da chi vuole costruire una villa, a

related to job order. We are particularly keen on the definition of timelines and tasks, so much so that already during the first formal interview with the client we develop a schedule in all its parts and in detail; for example, if a client who wants to build a villa in Verona, we give him a schedule that also includes the design and execution timelines, our management times, authorization times, interferences,andwedefinetogetherthekeysteps such as materials choice, furniture, etc.. We do this tomaketheworkefficientandintotaltransparency for clients, so they can see exactly everything that willbedone.Foreachjoborderwehaveapersonin charge, a project manager who is a contact person for the client, chosen according to the type of site and based on his experience. So we can give firm points, certainties to our clients, during all phases oftheproject.

Basically, your goal is to simplify all those aspects concerning the construction of a house that are oftenlikeatangledskeinfortheclient,oftenmade up of uncertainty, undefined timing, paperwork and difficulties, sometimes even design, making the project very smooth and precise in its timing and evolution...

IntheseyearsofpresenceonthemarketwithXzlab, we have been modeling an organizational system constantly evolving. This gives us that extra quid in management of orders: there are 13 of us within the team today, which means we are beginning to be an important reality and we are looking ahead,

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chi ha bisogno di aiuto nel risolvere delle situazioni particolarmente stagnanti a chi deve rinnovare i propri spazi...e noi siamo qui per aiutarlo e risolverla nel migliore dei modi.

Il core business di Xzlab è il recupero dell’esistente, ed è anche una nostra filosofia: costruire sul nuovo è ambizioso e consente di esprimersi, ma poter intervenire su edifici esistenti con particolari vincoli, mette alla prova tutto il team, dalla parte architettonica a quella strutturale, impiantistica e di design. Ristrutturare oltre ad essere più stimolante è anche una questione etica, nei confronti del mondo. Diciamo che il nostro indirizzo è stato fin dall’inizio green, con particolare attenzione all’utilizzo dei materiali del luogo, il più possibile naturali in grado di rispondere alle esigenze contemporanee ma proiettato al futuro. Negli anni abbiamo visto che questi sono gli interventi che ci permettono di esprimerci al meglio e sono anche quelle in cui riusciamo a dare maggiore forza anche al nostro modello organizzativo.

Vi capita spesso di lavorare in zone che abbiano delle limitazioni a livello paesaggistiche?

Direi quotidianamente. Il territorio veneto in generale è soggetto a moltissime limitazioni, indicativamente si potrebbe dire che quasi un 50% del suo territorio è vincolato.

Se parliamo di Verona poi, la maggior parte delle zone interessanti sono soggette a vincoli paesaggistici o monumentali, che si parli del Lago di Garda o del centro storico della città. Interfacciarsi con la sovrintendenza è un’attività all’ordine del giorno per noi, che sia sovrintendenza architettonica o dei beni monumentali, ormai dialogarci fa parte del nostro operato.

aiming at large structured companies like ours and the goal is to get where they are. While still maintaining attention to details and customer care thatdistinguishessmallerrealities....

Our pay off is “listening, designing, living” and it stems from the founding values of this reality, as wellasbeingthereasonwhywecometotheoffice every day with passion and enthusiasm: our desire istosatisfyourclients’needsorsolveaproblem,be it insurmountable or even simply of design nature. We have the broadest range of clients: from those who want to build a villa, to those who need help in solving particularly stagnant situations, those who need to renovate their living or working spaces... andweareheretohelpfindthebestsolutioninthe bestpossibleway.

The core business of Xzlab. is renovation of the existing,anditisalsoourphilosophy:buildingonthe newisambitiousandallowsyoutoexpressyourself, but being able to intervene on existing buildings withspecialconstraintschallengesthewholeteam, from the architectural part to the structural, plant engineering and design. Renovating in addition to being more challenging is also an ethical issue, visà-vistheworld.Let’ssaythatourdirectionhasbeen green from the beginning, with a focus on using localmaterials,asnaturalaspossiblethatcanmeet contemporaryneedsbutprojectedintothefuture. Over the years we have seen that these are the interventions that allow us to express ourselves at our best, and they are also the ones where we are able to give more strength to our organizational model as well.

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Il nostro approccio ad un progetto varia anche in base a questi vincoli: quando pianifichiamo teniamo sempre presente un tempo cuscinetto necessario per avere un feedback da parte del comune o della soprintendenza per l’approvazione del progetto. Il vincolo paesaggistico determina un rigore progettuale, con norme che fanno parte di un sistema tutelante e che vanno rispettate. E noi le rispettiamo.

Leggendo la vostra mission balza all’occhio l’attenzione che ponete su questi aspetti ed il vostro desiderio di avere un impatto positivo sul territorio e sulle persone. Potete approfondire questi due concetti?

Quando un privato o un’azienda si approccia ad un progetto, sia questa una edificazione o un recupero, c’è una quota di entusiasmo e una quota di preoccupazione. La quota di entusiasmo è senza dubbio positiva, facile da gestire e da il tubo a tutte le attività. La quota di preoccupazione invece, va gestita, in quanto se trascurata può sfociare nel disagio o nell’incomprensione. Per gestirla bisogna dare al cliente delle risposte chiare, usare metodo

Do you often happen to work in areas with any restrictions?

I would say on a daily basis. Veneto is a region generally subject to a lot of restrictions, indicatively we could say that almost 50% of its territory is bounded.

If we talk about Verona then, many of the most interesting areas are subject to landscape or monumental constraint, whether we are talking about Lake Garda east coast or the historic center of the city. Interfacing with the superintendence is on the agenda for us, whether it is architectural or monumental heritage superintendence, dialoguing withthemispartofourworknow.

Our approach to a project also varies according to these constraints: when we plan, we always keep in mind a buffer time needed to get feedback from the municipality or superintendence for project approval. Landscape constraints result in design rigor, with regulations that are part of a protective systemandmustberespected.Andwecomplywith alllegislativerules.

Reading through your mission statement, the

“Renovatinginadditiontobeingmorechallengingis also an ethical issue, vis-à-vis the world”

nella pianificazione, essere organizzati e rispettare la parola data. Solo così il cliente si può sentire tranquillo. Chiunque si approcci alla costruzione della propria casa, è preoccupato per i tempi, i costi e l’ottenimento del risultato finale migliore. Da parte nostra c’è la massima empatia e il nostro obiettivo è fare tutto il possibile per tranquillizzarli.

Abbiamo attraversato da poco una fase economica contraddistinta da un’alta volatilità. In situazioni come queste, come fate a gestire la questione costi all’interno dei vostri preventivi?

Entrando nello specifico dei preventivi, già nella fase di progettazione esecutiva, redigiamo personalmente i computi metrici che saranno oggetto di quotazione da parte delle imprese e redigiamo dei computi metrici estimativi, per dare già al cliente dei prezzi di mercato secondo gli attuali prezziari e medie di mercato presenti nel nostro database. Questo ci permette di definire fin da subito quello che può essere il costo reale dell’intervento, le parti più delicate che potrebbero essere oggetto di volatilità e aiutiamo il cliente nella gestione contrattuale con le imprese, in modo da tutelarlo e aiutarlo nella scelta migliore.

focus you place on these aspects and your desire to have a positive impact on the local area and people leaps out at you. Can you elaborate on thesetwoconcepts?

When an individual or a company approaches a project, be it construction or restoration, there is a share of enthusiasm and a share of concern. The enthusiasm shared is undoubtedly positive, easy to manage and gives the pipe to all activities. The concernquota,ontheotherhand,mustbemanaged; otherwise, if neglected, it might result in discomfort or misunderstanding. Thus, in order to manage it, you must give the client clear information by using methods in planning and being well organized, and youmustkeeptheword.Thisistheonlywaytomake the client feel comfortable.

Anyone who is approaching the construction of his new house is concerned about excessive prolongation of works and cost risks involved and wantstohavethebestendresult.Onourpartthereis theutmostempathy,andourgoalistodoeverything we can to reassure them.

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“Ristrutturare oltre ad essere più stimolante è anche una questione etica, nei confronti del mondo”
XZLab Studio

Siete un’azienda giovane ma avete le idee molto chiare sulla direzione da prendere e la linea da tenere con i vostri clienti e questo è molto bello. Credo che la coerenza di valori che traspare all’esterno sia lo specchio di una forte cultura interna di cui vi prendete altrettanta cura, sbaglio?

É così! Investiamo molto nella formazione continua all’interno di Xzlab.: mensilmente facciamo una case history in cui ognuno di noi porta un progetto che ha seguito negli ultimi 6 mesi e racconta agli altri ragazzi del team non solo che cosa ha fatto, ma anche dove ha sbagliato, dove sono state le criticità, quali sono stati gli aspetti positivi, i contatti, gli importi dei lavori, condividendo con tutto lo studio la sua esperienza. Così è un po’ come se tutti avessero fatto quel lavoro e avessero vissuto quelle esperienze.

Con scadenza semestrale organizziamo anche delle gite a delle fiere di settore, oppure delle attività di teambuilding in montagna tra trekking e altri sport. Quasi tutti i collaboratori di Xzlab. fanno sport e dopo la riunione del lunedì in pausa pranzo andiamo a correre insieme; abbiamo anche un’area comune per la mensa, un calcetto…

Insomma abbiamo una cultura aziendale forte e ci crediamo molto, perchè solo credendo noi per primi nei nostri valori, possiamo perpetuarli nel nostro agire quotidiano e trasmetterli ai nostri collaboratori, ai nostri clienti e ai nostri partner, contribuendo a creare il mondo che vorremmo.

We have recently gone through an economic phase marked by high volatility. In situations like these,whataretheissuesmostaffectingaccuracy of cost estimates?

Specifically, as for estimates that are already in the executive design phase, we personally draw up metric calculations that will be quoted by the companies and also we draw up estimated metric calculations, to promptly give the client the market prices according to current price lists and market averages in our database. This allows us to define right away what the real cost of the intervention may be, the most delicate aspects that might be subject to volatility and finally help the client close agreements with supplier companies, so as to give supportandhelphimmakethebestchoice.

You are a young company but you have very clear ideas about the direction to take and the line to hold with your clients, and that is very nice. I think the consistency of values that shines through on the outside is a mirror of a strong internal culture thatyoutakejustasmuchcareof,isn’tit?

We do it! We invest a lot in continuous training sessions within Xzlab: monthly we have a case historywhereeachoneofusbringsinaprojectthat we’ve been on for the last 6 months and tells his team not only what he has done, but also where he hasdonewrong,thecriticalandthepositiveissues, the contacts, the amount of work, so that to share his experience with the whole company team. So it’s a bit like if all of us had done that specific work andhadthesameexperience.

On a semi-annual basis we also organize trips to trade fairs, or team-building activities on the mountains like trekking and other sports. Almost all Xzlab. employees play sports, and after the Mondays lunchtime meeting we go running together; we also have a common cafeteria area, a table football...

Inshort,wehaveastrongcorporatecultureandwe believe in it a lot, because only by believing in our valuesourselvesfirstcanweperpetuatetheminour dailyactionsandpassthemontoourcollaborators, customers and partners, helping create the world we like.

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Casa Sartori 1898

Non molto distante dalla sponda veronese del Lago di Garda, il fiero e generoso entroterra che si spinge fino al confine con la città di Verona, dà ampio spazio a distese di vitigni autoctoni come il Corvina e il Rondinella che insieme hanno fatto dell’Amarone un vino prestigioso, icona della produzione veneta e italiana nel mondo, ma anche vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon, il Merlot e lo Chardonnay.

Il Veneto è una delle regioni più importanti d’Italia per la produzione vitivinicola, con una tradizione che risale a migliaia di anni fa e in questo territorio sorgono alcune eccellenti cantine che da generazioni si tramandano passione e meticolosa cura nella produzione di vini. Qui incontriamo Andrea Sartori, presidente della “Sartori di Verona”, una rinomata azienda vinicola italiana fondata nel 1898.

Andrea ha ereditato la passione per il vino dalla sua famiglia ed è stato coinvolto nell’azienda fin da giovane. Tre generazioni prima di lui hanno saputo fare grande la “Sartori di Verona”, che sotto la guida di Andrea ha continuato ad espandersi, ampliando la produzione di vini con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità sociale. Vini che nascono dalla tradizione di 4 generazioni, dalla tutela del territorio e dei vitigni autoctoni, noncuranti delle mode e fedeli a quello stile sobrio, elegante e senza tempo che più di ogni altra cosa li rappresenta: la “Sartori di Verona” è un’azienda che veicola nel mondo l’ “Italian Lifestyle”.

Not far from the Veronese shore of Lake Garda, the proud and generous inland area which extends to the border of the city of Verona provides ample space for vast expanses of native vineyards such as Corvina and Rondinella. These grapes have made Amaroneaprestigiouswine,aniconofVeneto and Italian production throughout the world. InternationalgrapevarietiessuchasCabernet Sauvignon, Merlot, and Chardonnay are also cultivatedintheVenetoregionisoneofItaly’s most important wine-producing regions, with a tradition that dates back thousands of years. It is home to several excellent wineries that have been passing on their passion and meticulous care in winemaking for generations. One such winery is “Casa Sartori 1898,” a renowned Italian winery founded in 1898,ledbyitspresident,AndreaSartori.

Andrea has been involved in the company since he was a young boy, inheriting his family’s passion for wine. Three generations before him have contributed to the success of “SartoridiVerona”.UnderAndrea’sleadership, the winery has continued to expand, focusing on sustainable environmental practices and socialresponsibility.

The wines produced by Casa Sartori 1898 embody the tradition of four generations, with a focus on preserving the territory and nativegrapevarieties.Theyarenotinfluenced by trends, but remain faithful to a timeless and elegant style that represents the “Italian lifestyle”throughouttheworld.

A talk with Andrea Sartori
Casa Sartori 1898 53
Un sorso di Verona in tutto il mondo AsipofVeronaallovertheworld

Il Veneto vanta una storia vitivinicola importante; quali sono i suoi punti di forza e quelli invece critici per la coltivazione di uve e la produzione di vini?

Il Veneto oggi è la regione italiana con la maggiore produzione vinicola, superando di gran lunga Sicilia, Toscana e Piemonte. Ha avuto un grande successo perché ha saputo proporre al mercato vini con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Credo, inoltre, che una parte del successo sia dovuta al fatto che il Veneto è sempre stato una destinazione molto popolare fra i turisti esteri. È stato quindi spontaneo da parte degli operatori turistici del territorio proporre il binomio vincente di bellezze paesaggistiche e prodotti enogastronomici. Se vogliamo parlare di criticità, direi che questa politica del binomio ha portato alcuni produttori a prediligere il volume alla qualità. Ad esempio, quando parliamo di una denominazione famosissima a livello mondiale come il Prosecco, che l’anno scorso ha venduto più di 6.000mln di bottiglie, è chiaro che con questi numeri è difficile parlare di “HighLuxury”.

Diciamo che è diventata un po’ una “commodity”. E questo purtroppo è successo anche col Pinot Grigio... Da un lato il binomio territorio-vino è stato una grande risorsa, perché ha portato il nostro prodotto in tutto il mondo con volumi di

TheVenetoregionhasasignificantviticultural history.Whatareitsstrengthsandchallenges inviticultureandwinemaking?

Veneto is today the Italian region with the largest wine production, far ahead of Sicily, Today, Veneto is the largest wine-producing region in Italy, well ahead of Sicily, Tuscany and Piedmont. It has achieved great success by offering wines with excellent value for money. I believe that part of its success is due to the fact that Veneto has always been a popular destination for foreign tourists. As well as the famous city of Venice, tourists have access to LakeGarda,VeronaandtheVenetianDolomites. It was natural for the region’s tourism operators to combine the winning combination of scenic beauty and gastronomic products. In terms of challenges, I would say that this approach has led some producers to prioritise volume over quality.Thisiscertainlysomethingthatneedsto beaddressedandresolved.It’sadouble-edged sword.

For example, when we talk about a worldfamous denomination like Prosecco, which sold millions of bottles last year, it’s clear that with these numbers it’s difficult to talk about “high luxury”. It has become something of a commodity. Unfortunately, the same thing has happenedtoPinotGrigio.Ontheonehand,the

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produzione importanti, nello stesso tempo non si può negare che sia difficile esprimere concetti di “high premium quality” con volumi così alti. Quello che è stato un vantaggio per certi aspetti, è stata una limitazione per altri.

Che percezione hanno all’estero dei vini italiani, nello specifico di quelli veneti?

Nel nostro contesto personale noi siamo identificati come una azienda storica di Valpolicella e quindi, dal nostro punto di vista, è considerata una produzione di alta qualità anche con delle punte di eccellenza. Diciamo che per noi è un po più semplice perché, secondo la percezione dei vini DOC, il Valpolicella nell’immaginario del consumatore si posiziona a livelli più alti rispetto ad un Prosecco o ad un Pinot Grigio. Poi niente è facile in realtà, basti pensare che in Valpolicella ad oggi ci sono 330 aziende che operano sul mercato internazionale quindi c’è una concorrenza feroce.

È da 125 anni che la “Sartori di Verona” opera nel settore. Si può affermare che conosciate bene le vostre uve, oppure ogni vendemmia, ogni annata, vi regala qualche sorpresa?

Abbiamo celebrato i 100 anni con 4 vini creati appositamente per questo anniversario tra l’altro. L’aspetto affascinante del vino è che ogni vendemmia è una storia nuova, per le condizioni climatiche che stanno diventando sempre più estreme... quindi ogni vendemmia va affrontata con grande attenzione, perché nonostante il nostro know how e la nostra esperienza le condizioni climatiche ci mettono in difficoltà. I vigneti non dovrebbero essere irrigati da disciplinare, perché non si può irrigare a scopo di forzare la produzione. A meno che non sia necessario perchè vanno in stress idrico e ormai da alcuni anni dobbiamo farlo e temo che diventerà una normalità in futuro. Anche il carattere del vino è cambiato, le estati siccitose ne hanno modificato la struttura, aumentando di parecchio la gradazione alcolica. Il risultato è spesso piacevole, ma il livello alcolico è molto alto.

combination of territory and wine has been a great asset, spreading our products throughout the world with significant production volumes. At the same time, it is a challenge to express concepts of “high premium quality” with such high volumes. What has been advantageous in somerespectshasbeenlimitinginothers.

What is the perception of Italian wines, especiallyVenetianwines,abroad?

In our personal context, we are identified as a historical company in Valpolicella and therefore, from our point of view, Valpolicellais considered ahighqualityproduction,evenwithsomepoints of excellence. We can say that it is easier for us because, according to the perception of DOC wines, Valpolicella is positioned at a higher level in the consumer’s imagination than Prosecco or Pinot Grigio. In reality nothing is easy, just considerthattherearecurrently330companies activeintheinternationalmarketforValpolicella, socompetitionisfierce.

“Casa Sartori 1898” has been in business for 125 years. Can it be said that you know your grapes well, or does every harvest, every vintage,bringafewsurprises?

One of the ways we celebrated the 100th anniversary was with 4 wines specially created for the occasion. The fascinating thing about wineisthateveryharvestisanewstorybecause of the increasingly extreme climatic conditions. So every harvest has to be approached with great care, because despite our know-how and experience, the climatic conditions pose challenges. The vineyards shouldn’t be watered indiscriminately to force production unless it’s necessary due to water stress, which we’ve had to do for a number of years now and I’m afraid will become the norm in the future.

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Casa Sartori 1898
“Ogni vendemmia è una storia nuova, per le condizioni climatiche che stanno diventando sempre più estreme”
“Thefascinatingthingaboutwineisthateveryharvestisanew storybecauseoftheincreasinglyextremeclimaticconditions”

Non esiste praticamente più il così detto “vino beverino” che si beve piacevolmente anche fuori pasto. I vini di adesso sono impegnativi... Amaroni di 16-17 gradi in passato non se ne vedevano. Questo cambiamento climatico ha cambiato profondamente il carattere dei nostri vini e per questo non c’è una grande soluzione.

Il Lago di Garda funziona come elemento mitigante anche per la coltivazione di viti e magari aiuta in queste situazioni particolarmente difficili?

Teoricamente si, dovrebbe essere un fattore di moderazione termica il bacino del Lago di Garda, ma di fatto ora non lo è più, perchè quando ci sono 38 gradi per lungo tempo, l’effetto del lago è praticamente annullato. Forse l’effetto del lago è maggiormente benefico in inverno, come moderatore climatico. La Valpolicella è una zona fortunata perchè ha comunque una protezione naturale dai monti Lessini e tutta la zona pedemontana, poi l’influenza termica del lago…

Tra i vostri nuovi progetti c’è anche la sfida del Biologico…

Si, parte tutto dal fatto che noi cerchiamo di seguire anche i desideri del consumatore che ha una grande attenzione nei confronti dell’aspetto salutistico e ambientale, cosa che non c’era fino a una decina di anni fa. Quindi stiamo incrementando la produzione di vino Biologico certificato, che è un filone specifico, che si differenzia dai “vini naturali”, che seguono filosofie a mio avviso un poco fiabesche, mentre in realtà il vino biologico è l’unica produzione che ha una certificazione: noi siamo controllati

Even the character of the wine has changed; the dry summers have altered its structure and significantly increased the alcohol content. The result is often pleasant, but the alcohol contentisveryhigh.Whatweusedtocall“easydrinking wines”, which can be enjoyed outside of meals, are practically non-existent. Today’s wines are demanding. It used to be rare to see an Amarone with an alcohol content of 16-17 degrees. This climatic change has profoundly altered the character of our wines and there is nogreatsolution.

Is Lake Garda a mitigating factor for wine growing? Can it help in this particularly difficult situation?

Theoretically, yes, the Garda basin should act as a thermal moderator, but in fact it no longer does, because when the temperature is 38 degrees for a long time, the effect of the lake is practically nullified.Perhaps the effect of the lake as a climatic moderator is more beneficial inwinter.Valpolicellaisafortunateareabecause itisnaturallyshelteredbytheLessiniMountains and the entire foothills, and by the thermal influence of the lake.

Among your new projects is the challenge of organicproduction...

It all starts with the fact that we are trying to meet the demands of consumers who are very concerned about health and the environment, which was not the case ten years ago. So we are increasing the production of certified organic wines, which is a specific sector that distinguishes itself from “natural wines”, which follow a somewhat whimsical philosophy, while

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da Enti Certificatori perché tutto il processo produttivo sia mappato e rispetti quelli che sono i canoni della produzione biologica.

Lei è stato presidente dell’Unione italiana vini tra il 2004 e il 2010 e successivamente presidente del “Consorzio Tutela Vini Valpolicella” dal 2017 al 2020, lavorando anche per promuovere la cultura del vino e dell’enogastronomia in Italia e nel mondo. Da questo punto di vista, come si pone l’Italia rispetto al resto del mondo e come sono percepiti i nostri prodotti all’estero?

Noi siamo molto attenti perchè, ahimè, come per tutte le cose che funzionano, c’è sempre qualcuno che fa imitazioni, sounding - la pratica di imitare prodotti agroalimentari italiani a fini di commercializzazionefraudolentamediantel’utilizzo di nomi, immagini, combinazioni cromatiche (come il tricolore) che evocano inequivocabilmente l’orizzonte italiano, nel tentativo di sfruttare l’appeal dell’agroalimentare di casa nostra... chiamare un vino Amore Mio riportando l’immaginario all’Amarone. Si riportano continuamente queste forme di usurpazione, con casi anche eclatanti di produttori esteri ma anche italiani. Frodi di questo tipo vengono poi affrontate legalmente, per dimostrare effettivamente il plagio e la cosa a volte è molto semplice perchè oltre al nome anche l’etichetta e la bottiglia hanno magari un look molto simile a quello di un Valpolicella DOC.

Un consiglio per i tanti turisti e gli stranieri che cercano prodotti tipici di questo territorio: come è possibile riconoscerli?

Bisogna affidarsi ai bollini del consorzio, riconoscibili sulle bottiglie che servono per

organic wine is the only production that has certification. We are monitored by certification bodies to ensure that the entire production process is mapped out and complies with the canonsoforganicproduction.

You were President of the Italian Wine Union from 2004 to 2010 and then President of the Consorzio Tutela Vini Valpolicella from 2017 to 2020, which also works to promote wine and food culture in Italy and around the world. From this point of view, how does Italy compare with the rest of the world and how areourproductsperceivedabroad?

We are very cautious because, unfortunately, as with all things that work well, there are always people who make imitations that sound good - the practice of imitating Italian agrifood products for fraudulent marketing, using names, images, colour combinations (such as the tricolour) that clearly evoke the Italian horizon, trying to exploit the appeal of our agrifoodsector.Callingawine“AmoreMio”toevoke Amarone. These forms of usurpation, including blatant cases involving foreign and even Italian producers, are constantly being reported. This type of fraud is then legally prosecuted in order to effectively prove plagiarism, and sometimes it is easy to do so because, in addition to the name, the label and the bottle may look very similartothoseofaValpolicellaDOC.

A word of advice for the many tourists and foreigners looking for typical products from thisarea:howcantheyrecognisethem?

TheycanrelyontheConsortium’slabels,which canbeseenonthebottlesandareusedtocertify

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certificare il vino. Tutti i vini a denominazione di origine controllata hanno anche un numero seriale sulla fascetta e attraverso un’app è possibile, usando questo codice, risalire a tutta la storia di quel vino.

Qual è la genesi di un nuovo vino di “Sartori di Verona”? Come nasce un nuovo vino?

Non è facile. Noi siamo un’azienda abbastanza tradizionalista e non ci piace seguire le mode nella nostra produzione. Quando partiamo con un progetto nuovo, lo strutturiamo a monte, magari per la celebrazione di un evento particolare, oppure legato ad un progetto di comunicazione.

Adesso abbiamo fatto 3 vini nuovi, un rosso, un bianco e un rosato, che si chiamano Fira e che prendono ispirazione dal nome della sorella di mio bisnonno che si chiamava Zeffira, ma veniva chiamata in famiglia “Fira”. Era una donna molto indipendente per quegli anni, stiamo parlando del 1920, una donna che lavorava, guidava, non voleva dipendere dalla famiglia. Leggendo un diario di mio nonno abbiamo scoperto che lei era un po’ un’ispirazione per lui... quindi le abbiamo dedicato questi vini. Parte dei ricavati dalla vendita di questi vini sono devoluti ad una associazione che tutela le donne che hanno subito violenze.

Poi abbiamo fatto dei vini per l’Arena di Verona, noi siamo sponsor da tantissimi anni dell’ente lirico, abbiamo fatto un vino che si chiama Arnea, che è l’anagramma di Arena, un Soave spumantizzato che viene venduto in teatro durante gli spettacoli.

Come si è evoluta la produzione di vino negli ultimi cent’anni e com’è cambiato, se è

the wine. All wines with the Denomination of Controlled Origin also have a serial number on the label, and an application makes it possible totracetheentirehistoryofthewine.

How does a new wine by “Sartori di Verona” come about? How is a new wine created?

Itisnoteasy.Weareafairlytraditionalcompany and we do not like to follow trends in our production.Whenweembarkonanewproject, westructureitbeforehand,perhapstocelebrate aparticulareventoraspartofacommunication project. We have now created three new wines, a red, a white and a rosé, called Fira, inspired by the name of my great-grandfather’s sister, who wascalledZaffirabutwasknowninthefamilyas “Fira”. She was a very independent woman for those times, we are talking about the 1920s, a woman who worked, drove and did not want to dependonthefamily.

Reading my grandfather’s diary, we discovered that she was a bit of an inspiration to him. So we dedicated these wines to her. Part of the proceedsfromthesaleofthesewineswillgoto an association that protects women who have suffered violence. Then we made wines for the Arena of Verona; we have been sponsors of the opera company for many years. We created a wine called Arnea, which is an anagram of Arena, a sparkling Soave that is sold in the theatreduringperformances.

How has wine production evolved over the last hundred years, and how have consumer tastes changed? And compared to the past, are there new emerging markets interested in Italianproduction?

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cambiato, il gusto dei consumatori? E rispetto al passato, ci sono dei nuovi mercati emergenti interessati alla produzione italiana?

In Europa e nel Nord America abbiamo delle quote di mercato importanti. Dove invece facciamo fatica ad entrare sono i mercati asiatici, dove le nostre quote di mercato sono molto basse. Sono prevalentemente interessati alla produzione di vini francofona. Anche noi abbiamo intenzione di lavorarci su, perchè sono mercati emergenti con ottima disponibilità economica. Cercano prevalentemente vini rotondi e di gradazione importante e l’Amarone risulta essere un vino particolarmente interessante per loro. Ma siamo ancora lontani dal riuscire a trasmettere la cultura del vino italiano a quei mercati.

Qual è lo scenario attuale della produzione di vini a livello mondiale? I paesi del “Nuovo Mondo”, hanno prodotti interessanti, che possono competere con la produzione italiana?

C’è stato un momento agli inizi del 2000 in cui i vini del nuovo mondo avevano preso delle belle quote in alcuni paesi, come gli Stati Uniti, l’Inghilterra, meno in Germania, ma è stata un po’ una moda del momento, l’attrazione per l’esotico... Però sì, oggi ci sono dei vini straordinari anche al di fuori della Francia e dell’Italia: hanno fatto passi da gigante nella produzione di vino Australia, Nuova Zelanda, America, principalmente California, Cile, l’Argentina e Sud Africa… Oggi non si può più dire che l’Italia combatte con la produzione vitivinicola francese, perchè in realtà combattiamo con tutto il mondo!

We have significant market shares in Europe and North America. However, we are struggling to penetrate the Asian markets, where our market shares are very low. They are mainly interested in French-speaking wine production. We also want to work in these markets because they are emerging markets with excellent economic availability. They are mainly looking for full-bodied, highalcohol wines, and Amarone is proving to be a particularly interesting wine for them. But we are still far from being able to transmit the Italian wine culture to these markets.

What is the current scenario of wine production worldwide? Do the ‘New World’ countries have interesting products that can competewithItalianproduction?

There was a moment in the early 2000s when NewWorldwineshadgainedsignificantmarket shares in some countries, such as the United States and England, although less in Germany. But it was a bit of a passing trend, an attraction for the exotic...

But yes, today there are exceptional wines outside of France and Italy as well: Australia, New Zealand, the United States (especially California), Chile, Argentina, and South Africa have made great strides in wine production... We can no longer say that Italy competes only withFrenchwineproductionbecause,inreality, wearecompetingwiththewholeworld!

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