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2020_
POLITICA
Gilberto Pichetto Fratin «Riordino per sostenere il gioco lecito»
INCHIESTA
Verso una nuova normalità SPECIALE
Il nuovo slancio dell'online
LA NUOVA FORMA DEL GIOCO
PERSONAGGI
Giovanna Marini Pietro Aradori
COVER STORY 42
LASLOTDELMESE
Gn Media Multicanalità, successo nel gaming e nell'editoria
TOP 7 MIAMI | U N V I A G GIO S E N Z A CO N F I N I N E L M O N D O D E L G A M I N G
ENGLISH PAGES INSIDE
NEW SLOT | POKER | VLT | CASINÒ | ONLINE | IPPICA | SCOMMESSE
anno xii numero 5
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maggio 2020
Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it
EDITORIALE
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Nella fase “boh” più dignità all’industria e ai suoi lavoratori
Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Jack Bonora Geronimo Cardia Gianni Carra Roberto D’Alessandro Laura D’Angeli Mauro De Fabritiis Ian Donegan Daniele Duso Marco Fiore Anna Muzio Nashira Francesco Scardovi Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Oleg Paramon Sara Baroni 123rf.com unsplash.com Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
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LA NUOVA FORMA DEL GIOCO
L’unità, finalmente.
Almeno sull’orlo del burrone e con la possibilità che chi odia in maniera cieca (e bieca) il settore, colga la palla al balzo per chiudere definitivamente il gioco pubblico. Il momento storico per il gaming e per l’economia nazionale e mondiale è drammatico. Di certo la priorità non è il gioco pubblico e, mentre altre industrie hanno avuto campo libero (alcol, fumo, persino droghe) il primo a essere attaccato ancor prima di ripartire (Fase 2, Fase 3, Fase boh?) è proprio il nostro settore. Il momento è drammatico, dicevamo, ma forse è un’occasione unica e rara per andare “All in” e cercare di ottenere una serie di riconoscimenti a livello nazionale che il settore cerca da tempo. È il momento di “mettere le mani in mezzo al piatto”. Come? Per cominciare, l’Erario, ad esempio, si è reso conto che il gioco è sempre fondamentale per le sue casse. La grande falsità che il giocato finisca sic et simpliciter nell’economia reale è presto smentita dalla conversione del gioco live in quello online. Sapete che il sottoscritto segue molto da vicino il poker live, quello da remoto e anche tutto il digital gambling. La migrazione dei circuiti di poker live sul gaming online ha ottenuto dei risultati pazzeschi e anche sorprendenti. Insomma, i players continuano a giocare e l’assunto di chi crede a quella famosa “favoletta” totalmente disancorata da qualsivoglia teoria economica, sta solo esponendo gli stessi consumatori al rischio di gioco illegale. E quest’ultimo cresce specie in questa fase di grande confusione. Per essere completi e inattaccabili, va detto che l’assenza dei principali eventi sportivi ha stroncato la raccolta del betting. Anche online. E gli altri giochi non sono in grado di sostituire i volumi delle scommesse. Questo è emerso dalle analisi degli esperti e dei manager protagonisti dei Digital Panel di Gioconews.it che hanno rappresentato l’avanguardia della comunicazione del settore in piena emergenza Covid-19. E proseguono anche mentre stiamo scrivendo e quando questa rivista vi arriverà tra le mani o nella sua rinnovata versione online. Insomma dal gioco non si può prescindere. E noi non chiediamo la luna, vorremmo solamente che si avverassero due punti in questo tremendo momento storico: la dignità di una industry che anche in piena emergenza continua a produrre gettito grazie al gioco online e il rispetto di tanti addetti, impiegati, lavoratori che non possono essere trattati come untori. Almeno non in questo momento visto che ormai da anni, sono considerati come venditori di morte alla stessa stregua di spacciatori e malviventi di bassa lega. Questo si otterrà con l’unità del settore e con la possibilità di confronto necessaria che il Governo o con le super task force devono concedere alle aziende. Tutte le associazioni hanno già chiesto una serie di provvedimenti e hanno tracciato richieste lecite e intelligenti, basta seguirle. È possibile offrire gioco e intrattenimento nelle sale live in grande sicurezza, gli operatori l’hanno già spiegato e hanno proposto soluzioni e progetti su questo. Sarebbero dinamiche semplici, no? Ma perché, mentre scriviamo, abbiamo la sensazione che tutto questo sarà estremamente complicato? Cesare Antonini
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POLITICA S O M M A R I O
04. Il difficile equilibrio tra regole e comportamenti
Il senatore di Forza Italia Gilberto Pichetto Fratin evidenzia gli scenari che si aprono per le imprese del gioco con la Fase 2 e auspica un riordino normativo dell’offerta
06. La mossa del gambero di Comuni e Regioni
INCHIESTA
SPECIALE
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EVENTI
30 28. Lo scatto verso l’online
10. Verso una nuova normalità, ma lo Stato sia presente Ripartire, presto e in sicurezza. Lo chiede la filiera del gioco pubblico, ma dal Governo serve uno sforzo in più a tutela delle imprese e dei lavoratori.
14. Si ricomincia dalle tabaccherie 17. Ippodromi, voglia di correre 20. Casinò, una guerra su due fronti 22. Il momento di giocare è finito o,
forse, è iniziato? 26. Più digital per reagire al Covid-19
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GIOCONEWS #05 MAGGIO 2020
Gli esperti Samuele Fraternali e Andrea Manusardi analizzano il gioco in piena emergenza sanitaria
30. I nuovi equilibri nell’era della pandemia
31. Il gioco online e la Fase 2 32. Il piano anti Covid-19 di concessionari e operatori
ESTERI
38. Tutto il mondo è paese
Il gioco in Europa ai tempi del lockdown? Da Malta alla Francia, ecco la situazione del settore, tra divieti governativi e posti di lavoro da tutelare.
40. Uno sguardo oltre il domani, Ice North America si fa Digital 41. Casinò, pagamenti e compliance al centro di Mbgs Virtual Edition NORMATIVA
44. La ricostruzione e la consulta dei giochi Cosa sta accadendo, cosa accadrà e cosa dovrà accadere: il settore è col fiato sospeso
NEW SLOT
46. Riforme e riordino, non solo ripartenza
La filiera del gioco pubblico e, in particolare, quella degli apparecchi in maniera unitaria, rivolge un appello alle istituzioni per affontare la crisi Covid-19 FISCO&SLOT/ Sos banche
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SCOMMESSE
INTERVISTE
64. Giocare con la voce
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La vita, i dischi e gli incontri – da Pasolini a De Gregori – di Giovanna Marini, la folk-singer che ha fatto (e raccolto) la storia della musicale popolare italiana Aradori, professione
65.
Capitano con gli eSports all’orizzonte
54. Quota uno a quarantena
Il lockdown ha bloccato tutti gli sport nazionali e internazionali e, in primis, il calcio che da solo continua a raccogliere oltre 8 scommesse su 10 LEDRITTEDELMAESTRO/ Prepariamoci a scommettere dopo il virus
56.
rubriche
POKER
RIFLESSIONI DAORSO CASINÒ FRANCESI
GIOCO &ARTE
NUOVE TENDENZE
NEWSLETTER
GIOCARE GIO CONGUSTO PAROLADI COLLOVATI
FISCO&SLOT
LEAVVENTURE DAROONEY
LEAVVENTURE DAROONEY
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
LASLOT DELMESE
GIOCO &ARTE
DALMONDO
GIOCO &PSICHE
CASINÒ FRANCESI
nella rivoluzione multicanale
47. Novomatic Italia, in attesa di ripartiTORNEANDO
L’ORA DEL GIOCO
aziende
re, il lavoro continua dietro le quinte
85 . NEWSLETTER
CASINÒ FRANCESI
CASINÒ FRANCESI
FISCO&SLOT
L’ORA DEL GIOCO
pliance at the center of Mbgs Virtual Edition
GIOCARE GIO CONGUSTO
PANNONERO
players of all
42. Gn Media, la rivincita dell’Editoria
Una passeggiata nella capitale francese, dove il 26 aprile 2018 il primo Club di gioco ha aperto le sue porte PANNONERO/ Casinò e Fase 2 LASLOTONLINEDELMESE
62. 63.
NUOVE TENDENZE
60. Parigi o cara
against the crisis
93. Catering for the most demanding
POKER STRATEGY
LASLOT DELMESE
Con la sospensione del ranking di flipper sportivo e l’interruzione di tutti gli eventi “live”, per i giocatori l’unico modo di allenarsi è quello offerto dalle piattaforme digitali
RIFLESSIONI DAORSO
53. Non ci resta che il
88. More digital to react to Covid-19 89. The rush to the online 90. A war on two fronts 92. In the pursuit of effective actions
94. A look beyond tomorrow 95. Casinos, payments and com-
LEAVVENTURE DAROONEY
FLIPPER
DANON PERDERE
LEAVVENTURE DAROONEY
GIOCO &PSICHE
PANNONERO
DANON PERDERE
LOSFIZIO DELGIOCO
DALMONDO
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english pages
NEWSLETTER
ripartire
L’incertezza su quando poter riavviare le sale gioco sta mettendo a dura prova il mondo dell’amusement, con un rischio anche in termini occupazionali
virtual
DANON PERDERE
ILUOGHI DELGIOCO
RIFLESSIONI DAORSO
L’OROSCOPO
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
Con il rinvio a data da destinarsi delle Wsop è caduta anche l’ultima speranza di ritorno alla normalità per gli appassionati dei tornei dal vivo
CASINÒ
52. Il momento di I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
LAVLT DELMESE
GIOCO &TECNICA
PANNONERO
DANON PERDERE
DALMONDO
LOSFIZIO DELGIOCO
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58. Poker dead or “live” nel 2020?
PROMOSPACE
25. VOXMANAGER 66. DALMONDO 68. L’ORADELGIOCO 70. DANONPERDERE 72. GIOCO&RETAIL 74. GIOCHIDABAR 76. GIOCARECONGUSTO 78. ALBARDEGLIESPORTS 80. GIOCO&PSICHE 82. L’AVVOCATODELDIAVOLO 84. LASLOTDELMESE 86. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO
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COMMA 7
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POKER STRATEGY
Gilberto Pichetto Fratin
TORNEANDO
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Con 150 maglie azzurre e 4.500 punti segnati in carriera, in quarantena si dedica alla Playstation e racconta la poker passion dei suoi colleghi e le sue mire nei videogiochi competitivi
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TORNEANDO
Per molto tempo ci saranno regole nuove che interverranno nei processi produttivi, determinando maggiori costi e modifiche ai modelli di consumo. Pensiamo alle distanze nei locali pubblici, in alcuni casi impossibili da applicare.
DALMONDO
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politica
G I L B E R T O
P I C H E T T O
F R A T I N
Il difficile equilibrio tra regole e comportamenti
D
PH. ASHKAN FOROUZANI, UNSPLASH
di Anna Maria Rengo
Il senatore di Forza Italia Gilberto
Pichetto Fratin evidenzia gli scenari che dl Covid-19, Ddl Cura Italia, e ancora Ddl Imprese, per prosi aprono per le imprese del gioco con seguire con il decreto “Aprile”, slittato a maggio. Il Governo la cosiddetta fase 2 e nel medio termine è sceso in campo con l’urgenza e la forza che servivano per auspica un riordino normativo, a livello affrontare dal punto di vista sanitario, ma anche economico nazionale e concordato con Regioni ed e occupazionale, una crisi senza precedenti, derivante dalla pandeEnti locali, dell’offerta mia da Covid-19. Di livello mondiale, certo, ma che ha colpito l’Italia più che altre nazioni. E che ha messo letteralmente sul ciglio del burrone le imprese del settore del gioco terrestre, costrette per motivi di carattere sanitario a chiudere le proprie location da partire dall’8 marzo, e con una sempre più ristretta offerta che si è limitata alle sole tabaccherie, le cui “maglie” si sono progressivamente allentate a partire dal 27 aprile scorso, ma sempre limitatamente a questa tipologia di esercizi pubblici. Ma se il gioco è tra i settori che più ha subito e (temiamo) subirà nel medio termine gli effetti catastrofici del coronavirus, tutta l’economia è messa dura prova, con conseguente necessità di iniezioni di liquidità e di progetti e finanziamenti concreti per farla risollevare. A illustrare a Gioco News le proposte di Forza Italia per consentire alle imprese e alle attività commerciali di ripartire è il senatore Gilberto Pichetto Fratin, membro della commissione Bilancio di Palazzo Madama e nel corso della sua lunga attività politica politica sempre attento verso le problematiche relative in particolare al settore ippico e a quello degli apparecchi da intrattenimento. “Le nostre proposte sono state elaborate avendo chiaro uno scenario in continuo cambiamento.
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GIOCONEWS #05 MAGGIO 2020
POLITICA GILBERTO PICHETTO FRATIN
Erano di natura sanitaria ed economica. Sostanzialmente, ombrello di cassa integrazione, credito alle imprese con una parte di fondo perduto ed azioni di assistenza sociale per tutto quel mondo che purtroppo vive ai margini del sistema produttivo”. Ritiene che le misure del Governo siano state incisive e che l’emergenza sia stata gestita adeguatamente, anche sotto il profilo sanitario? “Per la parte sanitaria abbiamo condiviso le iniziative, anche regionali, per il lockdown e lo avremmo pure anticipato. Purtroppo, non possiamo tacere rispetto alla disorganizzazione burocratica e la confusa comunicazione che hanno determinato ritardi e gravi conseguenze. Giova tuttavia constatare, con grande rammarico, che l’impegno assunto nelle scorse settimane dal governo italiano, e in particolare dal presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, di una stretta collaborazione con le forze di opposizione, come da invito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella redazione e modifica del decreto cosiddetto Cura Italia non hanno avuto l’esito auspicato”. Quando pensa al futuro dell’Italia, cosa immagina e cosa spera? “Spero in una rinascita, questa è come una guerra contro con nemico invisibile, subdolo e violento, dobbiamo ripartire e sarà sicuramente diverso. Credo che la prima fase da gestire correttamente sia la riapertura, con esami sierologici, tamponi, distanze , mascherine. Riapertura che viene valutata in questi giorni , distinta per territori,settori produttivi, dimensioni aziendali. Cerco di essere ottimista ma non tutti , purtroppo, riusciranno a riaprire. Ci voleva un aiuto più diretto e più forte, questo Governo non è stato in grado di darlo”. Quali dovranno essere le priorità da affrontare? “Le priorità saranno date dal disagio sociale per chi non perderà il lavoro. Si capirà se il Governo, oltre agli steccati ideologici, ha la capacità di leggere il Paese. Per LUI
CHI
molto tempo ci saranno regole nuove che interverranno nei processi produttivi, determinando maggiori costi e modifiche ai modelli di consumo. Pensiamo alle distanze nei locali pubblici, in alcuni casi impossibili da applicare”. Tra le imprese più duramente colpite dal lockdown, e che probabilmente avranno tempi più lunghi per riprendere la loro attività, ci sono quelle del gioco. In che modo, a suo modo di vedere, si potrebbe intervenire nei loro riguardi? “Trattandosi di luoghi frequentati dal pubblico vale quanto precedentemente detto, bisognerà trovare un equilibrio tra regole e comportamenti; facile a dirsi!” Altro settore fortemente colpito, tanto più che era il crisi già da prima, è quello ippico. Come andrebbe sostenuto, in questa emergenza e a regime? “Per il settore ippico credo che la questione non sia strettamente legata alla pandemia, questa si aggiunge. Non conosco bene il settore, avrà il problema degli sport con pubblico , credo per molto tempo, come per lo spettacolo subiranno limitazioni e ciò pure per le sale giochi”. Al di là dell’emergenza Covid-19, il settore del gioco soffre dell’affollarsi e sovrapporsi di norme nazionali e regionali. Lei ritiene che si dovrebbe mettere mano al riordino dell’offerta, dando regole uniformi sull’intero territorio regionale? “Sono convinto che il disordine normativo sia fonte di abusi e favorisca solamente coloro che fanno dell’illecito la quotidianità. Lo Stato, per ragioni di ordine, per prevenzione sanitaria e non di meno per i tanti miliardi di euro di gettito che il gioco produce, deve trovare con Regioni ed Enti locali un chiaro punto di equilibrio valido su tutto il territorio nazionale”.
È?!?
Gilberto Pichetto Fratin (Veglio - Biella, 4 gennaio 1954) è un politico e insegnante italiano, già vicepresidente della Regione Piemonte. La sua attività politica inizia nel consiglio comunale di Gifflenga, di cui fa parte dal 1975 al 1980; tra il 1985 e il 1994 è assessore e vicesindaco di Biella. Nel 1995 entra per la prima volta nel consiglio regionale del Piemonte per Forza Italia, venendo nominato due anni dopo assessore all’Industria, Artigianato e Commercio. Le cariche gli vengono confermate nel 2000 nella seconda giunta Ghigo, mentre nel 2005 rimane all’opposizione in seguito alla vittoria della coalizione di centrosinistra nelle elezioni regionali. Nel 2008 viene eletto senatore per il Popolo della Libertà e si dimette dal consiglio
regionale per via dell’incompatibilità tra le due cariche. Ciò lo porta a rinunciare ancora all’elezione a consigliere nel 2010; il nuovo presidente Roberto Cota lo sceglie comunque per l’incarico di assessore regionale al Bilancio. Ricandidato alla Camera dei deputati per il PdL nel 2013, non risulta eletto a causa della vittoria del centrosinistra che riesce a conquistare il premio di maggioranza nazionale. Il 3 aprile 2013 Roberto Cota, nomina nuovo vicepresidente Pichetto Fratin, che mantiene anche la guida dell’assessorato al Bilancio. Subentra così a Ugo Cavallera, assessore al Lavoro e alle Politiche Sociali, dimissionario dopo aver ricevuto da Cota le deleghe alla Sanità[3]. Il 4 gennaio 2014 viene nominato dal presidente Silvio Berlusconi coordinatore
regionale della rinata Forza Italia in Piemonte. Dopo l’annullamento delle elezioni regionali del 2010 e la conseguente decadenza di Cota da presidente, Pichetto Fratin è scelto come candidato del centrodestra alla presidenza della regione. Alle elezioni regionali del 2014 Pichetto Fratin viene sconfitto da Sergio Chiamparino, eletto presidente per il centrosinistra. Tuttavia, in virtù della seconda posizione ottenuta col 22,09 percento dei voti, gli è riservato un seggio del consiglio regionale. Alle elezioni politiche del 2018 è rieletto senatore nel collegio uninominale di Vercelli. Attualmente, è membro della commissione Bilancio.
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politica
P H . R I C H A R D B U R LT O N , U N S P L A S H
La mossa del gambero Tornare indietro per andare avanti: lo chiede il comparto del gioco – con una revisione delle norme locali - alla luce dello stravolgimento di orari e modalità di lavoro di molti esercizi pubblici nel post Covid-19. Ecco cosa ne pensano Comuni e Regioni. di Francesca Mancosu
La
seconda metà di maggio – salvo contrordini al momento imprevedibili – dovrebbe vedere la graduale ripresa di molte attività commerciali, provate da due mesi di emergenza e relativo lockdown per Covid-19. A loro - fra le ultime a ripartire in quanto ritenute dall’Inail “a rischio medio alto” – da giugno dovrebbero aggiungersi quelle di gioco, che dovranno prepararsi a cambiare di molto la propria organizzazione interna, con divisori, corsie di accesso e quant’altro, e probabilmente anche a nuovi orari, vista l’intenzione di Governo e Comuni di evitare gli assembramenti diluendo l’apertura dei luoghi di aggregazione. Un’ennesima modifica all’operatività, certamente a fin di bene, che però si concilia a fatica con i distanziometri e i limiti orari già vigenti in tutta la Penisola e che rischia di ampliare ancora di più la gigantesca babele di norme locali in cui il settore si dibatte ormai da anni. Di fronte a questo scenario, ci si domanda, c’è la possibilità che le prescrizioni di Comuni e Regioni possano ammorbidirsi ed essere “ridiscusse”? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati.
Piemonte «Pronti a sostenere la filiera del gioco»
ANDREA TRONZANO
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Cominciamo da una delle regioni più “calde” per la regolamentazione del gioco: il Piemonte, che da ormai qualche mese, come da promesse del governatore Alberto Cirio, sta lavorando alla modifica della sua normativa in materia, comprensiva dell’eliminazione della retroattività del distanziometro per le attività già autorizzate. Ad affrontare il tema è Andrea Tronzano, assessore regionale al Bilancio e allo Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese, che rassicura: “La maggioranza di centrodestra in Regione Piemonte è compatta. Tutelare la salute delle persone è ciò che ci sta più a cuore. Andremo avanti
GIOCONEWS #05 MAGGIO 2020
senza tentennamenti perchè riteniamo sia una battaglia giusta, una sfida a favore della libertà di intraprendere e della legalità e contro la cosa peggiore che possa succedere in uno Stato di diritto: la retroattività delle leggi”. Quanto al sostegno alle attività di gioco ferme da ormai due mesi, l’assessore rimarca che “sono imprese come le altre, che agiscono nella legalità. Purtroppo, esiste un filone di pensiero che le criminalizza, ma noi siamo convinti della nostra idea e andremo avanti senza tentennamenti. Gli ultimi dati tra l’altro dimostrano una certa schizofrenia da parte dei decisori politici nazionali. In ogni caso, noi sosterre-
POLITICA LA MOSSA DEL GAMBERO
mo la filiera così come faremo con le altre, cassa integrazione e misure destinate al credito rapido e certo oltre che alla sicurezza dei lavoratori”. Parallelamente all’azione sanitaria, infatti, in queste settimane la Regione è andata “avanti con l’azione di sostegno e di ripartenza sull’economia. Abbiamo avuto incontri, praticamente quotidiani, con tutte le categorie, con le banche, con il mondo produttivo piemontese. Questa enorme mole di lavoro ci farà trovare pronti quando il Governo deciderà di farci ripartire. Noi auspichiamo che sia nel minor tempo possibile perchè le nostre aziende un mese lo reggono, oltre il rischio di non sopravvivere diventa elevato. Inoltre, con molta franchezza, le risorse per sostenere tutto il sistema per troppo tempo la Regione non ce le ha e quindi occorre assolutamente che le aziende tornino a produrre e a lavorare.
Faremo azioni per le imprese bancabili, ma anche per quelle non bancabili. Utilizzeremo tutta la potenza di fuoco più moderna ed adeguata. Purtroppo, tutto si basa sul credito, nulla è a fondo perduto. Questo è il mio più grande cruccio perchè ci sono molte attività che avrebbero bisogno non di nuovo indebitamento, ma di risorse fresche che non debbano essere restituite; come dicevo però facciamo tutto il possibile con quello che abbiamo. Solo un dato: il nostro bilancio ha 9,5 miliardi di debiti; se il Governo non cambia la legislazione non possiamo fare cose contro la legge. La mia idea è che il Governo azzeri il debito delle regioni e consenta loro di sostenere il territorio. Non si capisce infatti come a livello europeo si chieda a tutti di condividere il debito di tutti e poi in Italia il Governo non sostenga le regioni con generosità”.
Roma «Il Governo renda omogenei i divieti per il gioco» Passando ai Comuni, abbiamo chiesto un parere sulla questione a Sara Seccia (M5S), vice presidente dell’assemblea consiliare del Comune di Roma e referente comunale sul tema del Gap. “Le attività di gioco sono tra quelle non essenziali secondo il decreto governativo, e quindi sono temporaneamente chiuse. Personalmente ho dichiarato di non concordare con la retroattività del distanziometro nella normativa regionale (introdotta attraverso un emendamento al Collegato al bilancio approvato a febbraio 2020, Ndr), poiché la legge non deve intaccare gli investimenti già effettuati. Il regolamento comunale dispone infatti solo per il futuro, come sapete, e non verrà per il momento modificato in maniera retroattiva. Dal mio personale punto di vista, la limitazione del gioco lecito prescinde dal periodo di emergenza attuale e ribadisco che la lotta non è ai gestori, ma al gioco d’azzardo patologico. Le sale slot verosimilmente in questo momento storico possono creare situazioni di assembramento, ma inviterei il Governo a rendere più omogeneo il trattamento, infatti andrebbe parimenti bloccata la vendita dei gratta & vinci e di tutti i giochi che esulano dagli apparecchi Vlt e slot”, sottolinea Seccia.
Quanto all’ipotesi di ammorbidire le restrizioni varate negli anni passati e aiutare gli operatori del settore a risollevarsi da questa crisi, la vice presidente dell’Assemblea capitolina non ha dubbi. “La disciplina comunale non dispone la chiusura dei locali, non l’ha mai fatto, né l’ha mai voluto fare. Ma non si torna indietro, sarebbe un atteggiamento schizofrenico. Non dimentichiamo che le attività del gioco d’azzardo, seppur legali, creano un problema sociale enorme, invito chiunque a negarlo”. In generale, “per le attività commerciali, oltre ai fondi che l’Inps ha stanziato per aziende, lavoratori autonomi e professionisti, abbiamo proposto ulteriori sostegni prevedendo ‘buoni acquisto’ che potranno essere acquistati oggi e spesi nel momento in cui il lockdown andrà scemando, oppure ancora la sospensione della Cosap (già recepita), dei contributi di soggiorno per le attività ricettive, dei pagamenti dei canoni di locazione degli immobili di Roma Capitale. Inoltre è stata avviata l’iniziativa ‘RomaRiapre’, ossia una raccolta fondi a sostegno delle attività produttive in cui ognuno può donare ciò che ritiene”.
SARA SECCIA
Napoli «Preoccupati per le conseguenze sul fronte occupazionale» Da Roma il passo è breve verso la capitale del sud, Napoli, e il vice sindaco Enrico Panini. “Stiamo affrontando questa situazione nella piena consapevolezza di vivere un’epidemia sociale ed economica senza precedenti dal dopoguerra ad oggi. Dal primo momento abbiamo provato a fare la nostra parte gettando, come sempre, con coraggio, il cuore oltre l’ostacolo. I problemi da risolvere sono tantissimi, ma grazie ad un lavoro di squadra eccezio-
nale stiamo riuscendo ad affrontarli giorno dopo giorno, dimostrando in ogni modo la nostra vicinanza ai cittadini e alle imprese più in difficoltà”. Con iniziative concrete: “Come ‘Il Cuore di Napoli’, con la dematerializzazione completa della procedura legata al sostegno economico per la spesa di beni alimentari di prima necessità, erogando un bonus di 300 euro per circa 20mila famiglie napoletane che hanno reddito zero o lo hanno perso
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ENRICO PANINI
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politica
LA MOSSA DEL GAMBERO
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a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, e con ‘Napoli Riparte’, che introduce una serie di azioni che mirano a tamponare l’impatto della crisi sul tessuto produttivo locale e spiega tutte le misure espansive possibili per far riaprire i battenti all’intero sistema produttivo: dai servizi turistici, all’attività alberghiera, alla ristorazione, all’artigianato. Settori molto spesso caratterizzati da un’economia informale che nessun aiuto di Stato potrà intercettare. Tra le misure adottate: l’esenzione per le attività economiche (di ogni genere) per il 2020 di ogni tassa, imposta o tributo; accordi con il sistema creditizio per contribuire alla ripresa dei settori produttivi; riprogrammazione dei fondi strutturali europei, nazionali e regionali per destinarli al rilancio delle attività maggiormente colpite; sburocratizzazione e procedure accelerate per sostenere attività economiche e lavori, pubblici e privati, in essere nel nostro territorio”, precisa Panini. E per quanto riguarda il gioco? “L’emergenza coronavirus sta mettendo in ginocchio tutti i settori. La gestione di slot, sale
giochi e scommesse, sono state tra le prime attività a essere colpite dall’obbligo di chiusura come misura di contenimento alla diffusione del virus. Sono, senza dubbio, preoccupato per le ricadute economiche e per le conseguenze negative sul fronte occupazionale di questo particolare comparto, così come per gli altri settori produttivi. Ci auguriamo che le misure di sostegno adottate a livello nazionale, regionale e locale per le attività commerciali possano produrre presto i loro effetti e consentire una rapida ripartenza non appena torneremo alla normalità”, auspica il vice sindaco. Quanto ad una possibile revoca di distanziometro e limiti orari, Panini è chiaro: “L’orientamento del Comune di Napoli non cambierà rispetto a un’offerta di gioco capillarizzata e invadente. Saremo sempre inclini a contrastare la diffusione della patologia da gioco d’azzardo seguendo una logica non proibitiva ma orientata alla regolamentazione dell’attività e alla salvaguardia del cittadino facilmente influenzabile dal gioco, soprattutto in questo momento di crisi economica”.
Anci «Il lockdown punto zero per il settore del gioco»
SIMONA NERI
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Dal fronte dei Comuni arriva anche la voce di Simona Neri, sindaco di Laterina Pergine Valdarno, in provincia di Arezzo, e referente per l’Anci all’Osservatorio del ministero della Salute per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave. “Capisco perfettamente le legittime preoccupazioni sollevate dalle categorie del gioco: in ogni caso, il tema non mi lascia assolutamente indifferente. La mia intenzione, fin dall’inizio del lavoro, non è mai stata quella di demonizzare il gioco né di distruggere un’imprenditoria legale, ma di favorire la diffusione di una cultura del gioco in cui siano protagonisti il divertimento e la socializzazione, valorizzare l’aspetto ludico e promuovere un atteggiamento critico e consapevole del rischio e ridurre l’illusione di conseguire, tramite il gioco, vincite in denaro e riassesti finanziari. Da sindaco e da cittadina riscontro quotidianamente gli effetti sociali ed economici delle ludopatie. Pensiamo anche al danno che in tutti questi anni hanno subito l’economia reale ed i consumi ai quali vengono sottratte risorse che invece genererebbero un altro tipo di occupazione. Credo che l’industria del gioco e tutto ciò che le ruota attorno siano stati alcuni dei principali protagonisti nell’economia italiana degli ultimi anni, dimostrando una crescita inarrestabile e quindi, ne deduco, anche una capacità di evolversi e modificarsi. Sento di rimarcare, invece, che la diffusione del gioco, in generale, non crei molti benefici se accostati ai costi sociali che ne derivano o anche all’impegno delle risorse dei bilanci regionali e locali che potrebbero essere destinate altrove, specialmente in un momento come questo”, evidenzia. Per il futuro, nonostante le conseguenze del lockdown sul settore, Neri è netta: “Dal mio punto di vista, credo che non si
GIOCONEWS #05 MAGGIO 2020
possa e non si debba tornare indietro rispetto a quanto regolamentato negli ultimi anni. Ho sempre pensato che fosse sbagliata tutta la serie progressiva di liberalizzazioni applicate al comparto già a partire da un paio di decenni fa. Questo lockdown rappresenterà un punto zero per il settore dell’azzardo ‘tradizionale’, così come per tanti altri comparti commerciali. Quello che sarà interessante, da qui in avanti, sarà indagare un aspetto sociologico fondamentale che è quello legato all’eventuale evoluzione delle abitudini di gioco ma anche analizzare il rendimento economico di questo settore che come sappiamo tende a proliferare ogni qualvolta siamo in presenza di una crisi economica. Successe già nel 2008 quando la perdita di lavoro e di riferimenti spinse una larga parte della cittadinanza a cercare fortuna dell’azzardo. La domanda che ci stiamo ponendo all’interno della nostra rete di contrasto al gioco patologico è grande e la risposta ancora incerta: questo momento storico avrà favorito il ‘salto’ verso l’online anche tra coloro che hanno sempre privilegiato il gioco tradizionale ‘fisico’ oppure questo isolamento forzato avrà in qualche modo contribuito ad attenuare il desiderio di giocare di molti? Noi amministratori toscani in particolare lavoriamo ormai da anni, con il coordinamento di Anci e il supporto di FederSanità, sulle politiche di contenimento del disagio sociosanitario legato al mondo dell’azzardo ed è fondamentale capire quali siano state le abitudini di gioco e se queste abbiano avuto la forza di modificare, in modo più o meno reversibile, certe dinamiche di funzionamento del comparto. Servirà a noi amministratori per valutare quali ulteriori politiche sociali, di supporto e prevenzione applicare, servirà a chi dovrà lavorare per la futura regolamentazione legislativa del settore, che probabilmente nel frattempo troverà una domanda diversa da parte della propria utenza”.
inchiesta
gioco e covid-19
Verso una nuova normalità, ma lo Stato sia presente Ripartire, presto e in sicurezza. È ciò che chiede la filiera del gioco pubblico, ma dal Governo serve uno sforzo in più a tutela delle imprese e dei lavoratori. Questa la posizione delle principali sigle che rappresentano il comparto.
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el momento di maggiore incertezza nella storia del gioco pubblico e del Paese in generale, una cosa sola è certa: niente sarà più come prima. Alla luce di questa consapevolezza, gli operatori del comparto chiedono al Governo certezze e tutela per le imprese e i lavoratori, ben sapendo che da questa crisi non ci si può rialzare da soli. Per capire nel dettaglio come stanno vivendo questa fase critica le imprese del gioco e quali sono le esigenze e le priorità per ripartire, parliamo con i rappresentanti delle tre organizzazioni confederali: Confcommercio, Confindustria e Confesercenti. di Alessio Crisantemi
Geronimo Cardia, presidente Acadi – Confcommercio
«Equiparare il gioco pubblico alle altre attività commerciali» Come sta vivendo il lockdown la filiera e come si sta organizzando per la ripartenza? “In primo luogo gli operatori hanno rispettato le regole sino all’ultimo adempimento necessario per chiudere come imposto dalle misure del lockdown, mettendo prioritariamente in sicurezza utenti e lavoratori. Il comparto ha poi stimato e valutato il danno in 750 milioni di euro di perdita al mese di gettito erariale e in 600 milioni di euro di perdite al mese di ricavi. Gli operatori hanno fatto squadra per individuare le leve per il sostegno alla liquidità delle imprese, siano esse concessionarie che di filiera, sia per i pagamenti da rinviare sia per gli ammortizzatori sociali da poter utilizzare. Ma il tema centrale è e resta la riapertura che ancora fa soffrire il sistema. Anche per questo il comparto ha ben fatto squadra per chiarire a tutte le istituzioni tecniche e politiche che, per le caratteristiche strutturali degli ambienti dell’offerta di gioco e per le ulteriori misure di sicurezza adottande, si è equiparabili in tutto e per tutto ai negozi commerciali. Un segnale positivo al riguardo c’è, posto che non è un caso che il Governo abbia già espressamente regolato la distribuzione de gioco pubblico nell’ambito dei locali già autorizzati alla apertura, come ad esempio le tabaccherie”. Ritiene sufficienti le misure adottate fino ad oggi a tutela delle imprese, pensando alla vostra categoria?
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“Lo sforzo è apprezzato certamente, tenuto conto della dimensione planetaria, ma va detto che occorrono molte cose ancora. In primo luogo si vuole sperare che non si debba lottare pure in questo momento anche con le solite infondate spinte meramente proibizionistiche. In secondo luogo, è evidente che i provvedimenti sulla riapertura parziale del comparto vanno rivisti alla luce di una valutazione del medesimo come un sol uomo per le caratteristiche strutturali che lo contraddistinguono. Inoltre, le prime misure economico finanziarie varate per il sostegno alla liquidità devono ritenersi limitate a una primissima fase emergenziale che certamente non può considerarsi esaurita. Infine, l’ordinamento giuridico del gioco pubblico, come tutti sanno, ha e continua ad avere ampie sacche di inefficienze e lacune determinate da sempre più numerosi corto circuiti istituzionali e normativi più e più volte rappresentati e si pensi ad esempio alla questione territoriale e al riordino. Si tratta di inefficienze e lacune che inevitabilmente devono trovare una soluzione”. Quali sono le vostre richieste nei confronti del Governo e le priorità per favorire la ripresa e tutelare gli operatori? “Innanzitutto occorre che per la riapertura sia velocemente e senza pregiudizi applicato anche alle sale il concetto già acquisito della equiparazione ai negozi commerciali, superando un imprecisato e non condivisibile rinvio sine die. Su questo mi sento di fare un plauso a tutte le forze rappresentative che
VERSO UNA NUOVA NORMALITÀ MA LO STATO SIA PRESENTE
con le specificità di ciascuna hanno dimostrato grande senso di responsabilità con la produzione del Manifesto dell’equiparazione della riapertura del comparto alla riapertura dei negozi commerciali. Si tratta di un primo esempio di funzionamento di una Consulta che, chi mi conosce sa, amerei vedere e qualificare come permanente sui temi centrali del gioco pubblico. E alla quale dobbiamo e possiamo lavorare, tutti consapevoli della sua importanza ma solo con regole chiare e su percorsi di intesa trasparenti e condivisi. Una volta conquistata la riapertura, in massima sicurezza naturalmente, occorre mettere mano ai pilastri della ripartenza che sono di natura economico finanziaria e strutturale. Le misure economico finanziarie che ci si aspetta sono rappresentate da misure di ulteriore sostegno alla liquidità tra cui certamente l’estensione a un periodo anche successivo alla ripartenza e almeno fino alla fine dell’anno sia della ricorribilità
agli ammortizzatori sociali sia del rinvio dei pagamenti, delle loro rateizzazioni e dei relativi calcoli su basi effettive e non in acconto. Si registra poi la necessità del contenimento della tassazione del gioco per dare respiro ai margini delle attività delle imprese del comparto. Infine, le misure strutturali, che non potranno essere differite perché anch’esse idonee a incidere negativamente sull’equilibrio finanziario se non adottate, attengono alle iniziative volte a restituire stabilità al comparto come la definitiva soluzione della questione territoriale (non bastano più i giusti ripensamenti di 8 regioni su 21 realtà del territorio), la previsione di seri strumenti di effettivo contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, quali il registro di esclusione così come altri strumenti tecnologici, implementabili solo a stabilità di comparto acquisita, per l’ovvia ragione della tenuta degli investimenti necessari, da raggiungersi tra l’altro con un percorso ordinato di gare”.
gioco e covid-19
Stefano Zapponini, presidente Sistema Gioco Italia – Confindustria
«Le imprese, i lavoratori e gli investimenti del comparto meritano un futuro» Come stanno vivendo gli operatori il lockdown e come si stanno organizzando per la ripartenza? “In ballo c’è l’esistenza in vita della intera filiera del settore, quello del gioco pubblico. Dunque il profondo malessere determinato dalle necessaria decisione di lockdown - riguarda l’intero comparto, nessuno escluso. Stiamo lavorando perchè questo grave danno socio economico non degeneri in una patologia permanente, proponendo ragionevoli protocolli di sicurezza - con forte connotato di autorevolezza e terzietà che portino alla ripresa dell’attività. Sicurezza per il cittadinogiocatore, per l’esercente, per gestori, produttori e manutentori, insomma per tutte le persone ed imprese coinvolte”. Ritenete sufficienti le misure adottate fino ad oggi a tutela delle imprese, pensando al settore? “Francamente non vedo messa in campo, ad oggi, alcuna forma di reale tutela delle imprese di questo, come di qualsiasi altro settore. A cominciare dal decreto Liquidità, che sarebbe più appropriato chiamare decreto di debito, perchè di prestito si tratta; per non parlare delle condizioni - che ad oggi, ancora non si conoscono - ovvero dei tempi e costi di istruttoria e delle garanzie, come della durata minima del prestito. Quello che serve alle Pmi è quello che abbiamo chiesto: fondo perduto subito e prestiti veloci, condizioni sopportabili e restituzione a lunghissimo termine, altro che sei anni! Aggiungiamo gli annosi temi
legati alla semplificazione della burocrazia ed al vergognoso ritardo dei pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, che a cascata si riverberano su tutta la filiera dimensionale delle imprese. E mi fermo qui”. Quali sono le vostre richieste nei confronti del Governo e le priorità per favorire la ripresa e tutelare gli operatori? “Il nostro ragionamento è chiaro e semplice: è ormai noto a tutti che siamo difronte a un virus, potenzialmente letale, ad altissima capacità e velocità di diffusione; questa avviene per contatto o prossimità tra persone e si previene proteggendosi e prestando grandissima attenzione all’igiene delle cose con le quali si entra a contatto e degli ambienti che frequentiamo. Dunque, chi pensa alla riapertura di tutte le attività con gli gli stessi tempi e alle stesse condizioni che abbiamo lasciate nel giorno del lockdown è semplicemente fuori dalla realtà. Viceversa, dobbiamo prepararci a una nuova normalità che non sarà uguale per tutti i settori. Come non uguali saranno - solo una parte lo saranno - i protocolli che si stanno preparando per mettere nella massima sicurezza possibile i cittadini e le attività: dunque concentrazione massima sul come ripartire, piuttosto che sul quando. Il secondo aspetto è necessariamente subordinato al primo. E per affrontare bene il ‘come’ serve non farsi prendere dalla sindrome tutta italiana dell’essere tutti abili
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L'IMPATTO SUL GIOCO PUBBLICO E SUGLI ESERCENTI*
750
€ milioni
perdita di gettito erariale stimata per i giochi
600 €
perdita stimata di ricavi aziende del gioco
/mese
milioni /mese
+65.000 75.000
punti vendita in Italia nel settore del gioco legale, gestiti da circa addetti diretti
10+
gettito erariale dei giochi nel 2019
€ miliardi
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il valore aggiunto creato
€ miliardi
1% 9%
€
5% 220-470 € miliardi
incidenza dei giochi sul Pil nazionale
9,7%
il calo stimato per il Pil italiano nel 2020
11,2%
indebitamento stimato in Italia range di perdite stimate nei ricavi delle aziende italiane tasso disocuppazione reale a febbraio 2020 stima del livello di disoccupazione raggiungibile nel 2020
* Fonte: Acadi-Confcommercio / Fiegl-Confesercenti www.gioconews.it
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inchiesta
VERSO UNA NUOVA NORMALITÀ MA LO STATO SIA PRESENTE
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allenatori di calcio. Il tema è comprensibilmente serio e non ammette errori: serve dunque l’umiltà e la consapevolezza di farsi indirizzare da chi, sul tema della sicurezza sanitaria, ne sa più di noi”. Qual è ‘impatto di questa emergenza sulle imprese del gioco in termini economici e occupazionali? “Le attuali stime sono decisamente sconfortanti. Per ragioni diverse, grandi, medie, piccole o micro che siano, vivono tutte una esistenza di estrema sofferenza. Il settore, è bene ricordarlo, era già fortemente provato da una raffica di incrementi del Preu, attuati in tempi strettissimi; dalla scomposta gara delle variegate ordinanze locali su distanze ed orari, che peraltro non risulta
abbiano dato i risultati attesi; poi, all’inizio di questo infausto anno, arriva l’introduzione della tessera sanitaria che si è dimostrata poco efficacie, come previsto; infine il coronavirus. Le imprese del settore, già in ginocchio, già in grave crisi, ora non sono neppure certe di riuscire a riaprire. Perchè quello che più spaventa è l’ attuale assenza di una prospettiva, di un progetto per il settore. Un insieme di incertezze che mina il sacrosanto diritto al futuro, la libertà di sognare e di pensare a un dopo. La storia di questo settore, i sacrifici sopportati anche dai lavoratori delle imprese, gli investimenti fatti, meritano un futuro, come tutti. Diverso da prima magari, ma speriamo migliore”.
gioco e covid-19
Stefano Papalia, presidente Fiegl - Confesercenti
«Ripartenza rapida, sicura e assistita» Come vivono gli esercenti il lockdown e come si stanno organizzando per la ripartenza? “Il settore del gioco è stato tra i primi a essere oggetto di blocco quasi totale delle attività di raccolta; gli esercenti sono stati costretti fin da subito a rivolgersi a istituti bancari per accendere prestiti per la copertura dei costi, a causa dell’azzeramento improvviso dei ricavi. I punti vendita del settore del gioco corrono il rischio di una riapertura particolarmente ritardata rispetto ad altre tipologie di attività, essendoci infatti l’errata percezione che le attività di gioco siano luoghi dall’elevato livello di aggregazione sociale e di conseguenza non facilmente gestibili tramite azioni da mettere in campo per la prevenzione del rischio di contagio. La ripresa delle attività dopo il lockdown prevista per giugno/luglio, o come ipotizzato nei vari rumors emersi in questi giorni addirittura a settembre, significherebbe l’impossibilità per molti esercenti di riuscire a sopportare economicamente altri mesi di mancati introiti, comportando la chiusura definitiva di almeno il 50 percento delle imprese del gioco legale. In attesa di comprendere in maniera definitiva quando potranno effettivamente essere alzate le saracinesche, il settore si sta già muovendo, per garantire tutti i presidi sanitari necessari alla ripresa delle attività in sicurezza come mascherine, guanti monouso, dispenser con soluzioni igienizzanti, nonché azioni volte ad assicurare il distanziamento sociale (contingentamento delle entrate, ricollocamento delle macchine, utilizzo di pannelli antidroplet) e la sanificazione periodica degli ambienti e degli apparecchi di gioco. Ciò può essere facilmente realizzato in considerazione del fatto che le sale specializzate rispettano già misure di controllo stringenti, attuate tramite le limitazioni degli accessi per garantire la tutela dei minori e attraverso sistemi di video sorveglianza obbligatori all’interno degli esercizi. Il rischio di assembramento è ragionevolmente controllabile anche all’interno degli esercizi generalisti, dal momento che gli spazi dedicati agli apparecchi da gioco, sono, nella maggior parte dei casi, già collocati in posizione defilata rispetto alla parte del locale destinata all’attività principale, se non, addirittura, specie nei bar, in appositi ambienti separati dagli spazi principali. Pertanto il settore dell’in-
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trattenimento è in grado di ripartire il prima possibile assicurando le azioni necessarie per garantire la salute di tutti, e deve farlo per tutelare i propri lavoratori”. Ritenete sufficienti le misure adottate fino ad oggi a tutela delle imprese, pensando alla vostra categoria? “Il Governo sta gestendo una situazione drammatica dal punto di vista sanitario e probabilmente la più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi: è intervenuto nei tempi più brevi possibili per arginare l’emergenza sanitaria ma purtroppo ad oggi gli effetti economici del lockdown gravano particolarmente sulle spalle degli esercenti del gioco legale: i ritardi nell’erogazione della cassa integrazione nella maggior parte delle Regioni italiane, hanno portato ove possibile, gli esercenti a farsi carico del sostegno economico ai propri dipendenti. I prestiti garantiti dallo Stato sono sicuramente un intervento forte ma non del tutto risolutivo poiché rappresentano comunque una forma di indebitamento rispetto a ricavi futuri ad oggi assolutamente indefinibili, data la persistente situazione di incertezza circa i tempi e le modalità di ripresa delle attività”. Quali sono le vostre richieste nei confronti del governo e le priorità per favorire la ripresa e tutelare gli esercenti? “La salute dei nostri clienti e dei lavoratori del settore rimane la principale priorità ma insieme alla salute pubblica è necessario tutelare anche il futuro di migliaia di piccole imprese, attraverso un percorso condiviso con gli enti preposti e le associazioni di settore, che consenta una ripartenza rapida e sicura del comparto. L’auspicio del settore è che, in aggiunta all’erogazione dei prestiti garantiti, si valutino anche interventi economici a fondo perduto, che sostengano la solidità del comparto per scongiurare un maggiore indebitamento futuro in una situazione di persistente crisi di liquidità. Riteniamo inoltre necessaria la sospensione di imposte e contributi gravanti sui titolari dei punti vendita, pensati per un contesto economico normale, e quindi non sostenibili in una situazione straordinaria come quella attuale. Infine, fondamentale per la ripartenza del settore e per evitare la mancata riapertura dei punti vendita di gioco legale, è includere gli esercizi commerciali che raccolgono gioco tra le attività oggetto dei primi provvedimenti di riapertura, data la capacità di questi ultimi di far fronte a tutte le misure di contenimento previste, come già precedentemente illustrato”.
inchiesta tabaccherie
Il gioco riparte dalle tabaccherie Alle prese con i cambiamenti strutturali per assicurare il contenimento del Covid-19, i rappresentanti della categoria chiedono un politica fiscale più aggressiva per tutelare l’occupazione e la sospensione dei distanziometri regionali di Francesca Mancosu
Giovanni Risso, presidente Fit
«Pronti al futuro, con nuove abitudini» “Gestire l’ingresso contingentato dei clienti o il rispetto della distanza minima interpersonale non è più un problema. Del resto, sono due mesi che già applichiamo tali accortezze ed anche i clienti si sono abituati a fare la fila fuori per entrare nel locale uno alla volta. Mascherine e guanti sono già obbligatori in varie regioni, presto lo saranno in tutta Italia. Noi siamo pronti. Una cosa è certa: le abitudini di noi tutti, da una parte all’altra del bancone, dovranno cambiare”. È Giovanni Risso, presidente della Federazione italiana tabaccai, a dare la misura di “quanto” e “come” sono cambiate e dovranno continuare a cambiare le tabaccherie alla luce delle restrizioni
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imposte dai decreti governativi di contenimento del Covid-19. Un rinnovamento importante, specie alla luce della ripresa delle attività di gioco nelle tabaccherie con il decreto dei Monopoli di Stato che ha dato il via libera alla vendita di Lotto e lotterie fra la fine di aprile e i primi di maggio, mentre scommesse e slot (alla luce della determinazione Adm del 29 aprile) sempre nelle tabaccherie dovranno aspettare ancora, e per sale e bar non sono state fatte ancora date. “Ritengo che per i tabaccai, che sono sempre rimasti attivi durante tutta l’emergenza, non sia affatto un problema montare un pannello divisorio, peraltro già presente in alcune tabaccherie per ragioni di sicurezza. Anzi, forse converrebbe montarne uno in vetro antiproiettile con il duplice scopo di tutelarsi tanto
IL GIOCO RIPARTE DALLE TABACCHERIE
dai virus quanto dalle rapine. Certo, 40 metri quadri destinati alla vendita non sono pochi e forse si potrebbe introdurre una maggiore gradazione: un cliente fino a 25 metri quadri, due clienti da 25 a 40 metri quadri. Oppure si potrebbe mutuare quanto adottato dalle farmacie, che nonostante occupino la maggior parte della superficie di vendita con espositori e prodotti per la cura della persona, consentono comunque l’ingresso ad un cliente per ogni dottore disponibile, indipendentemente dalla grandezza dei locali”. Quanto al sostegno economico previsto dal Governo, Risso chiarisce che i tabaccai possono “accedere a parte delle misure
che sono state individuate per le Pmi, ma non a tutte. In parte perché alcune si rivolgono ai soli esercizi che sono stati chiusi (ad esempio il bonus affitti), in parte perché si penalizzano le aziende del tabacco e ancor più del settore del gioco pubblico. Un vero e proprio scandalo che ha origini anteriori all’emergenza Covid-19 ma che oggi avvertiamo con ancor maggior sdegno e che solleveremo in ogni sede. Ad ogni buon conto abbiamo ottenuto la rateizzazione delle una tantum e un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare dilazioni tanto sul riversamenti del Lotto quanto sulle imposte (accise e Iva) che gravano sul tabacco”.
gioco e covid-19
Giorgio Pastorino, presidente Sts
«L’intera filiera è a rischio default» Su questo tema interviene anche Giorgio Pastorino, presidente del Sindacato totoricevitori sportivi: “Ci aspetteremmo una politica fiscale più aggressiva per superare lo shock a cui il nostro Paese sta andando incontro: in un quadro generale che potremmo definire posto-bellico è necessario adottare strumenti di politica economica e fiscale certamente più incisivi rispetto al passato, perché la ripresa è molto lontana”. Quanto alle stime sulle ricadute - economiche ed occupazionali – del lockdown Pastorino ricorda che secondo il “Conto riassuntivo del Tesoro le entrate erariali relative al primo bimestre del 2020 sono pari a 1,4 miliardi di euro. È quindi facile dedurre che nel solo mese di marzo il blocco dei giochi sia costato allo Stato italiano tra i 600 ed i 700 milioni di euro, considerato che il lockdown non è partito dal primo del mese. Ciò equivale a dire che con il blocco dei giochi lo Stato perde ben oltre 20 milioni di euro al giorno. Per le tabaccherie il blocco dei giochi significa mediamente una
perdita di oltre il 50 percento dei ricavi tra diretti e indiretti. Ma non solo i tabaccai sono in difficoltà. Il rischio di default per tutte le imprese della filiera è davvero elevato. La chiusura parziale o totale delle attività ha infatti aumentato il debito delle imprese, che hanno dovuto comunque sostenere la maggior parte dei costi e certamente non basterà accedere ai finanziamenti bancari per risolvere la situazione. Quei denari, anche in considerazione delle pesanti scadenze fiscali di giugno, rischiano di volatilizzarsi molto rapidamente con un conseguente maggior indebitamento delle imprese senza un reale ritorno economico. Se non ricominciamo a lavorare e fatturare non ci sarà modo per molti di mantenere la propria attività aperta. Seppur con tutte le tutele e precauzioni del caso bisogna ripartire, perché il tempo per le imprese è quasi scaduto”.
Stefano Sbordoni, segretario generale Utis
«Reale accesso al credito per sostenere la categoria» Sulla ripresa delle attività di gioco nelle tabaccherie interviene anche Stefano Sbordoni, segretario generale dell’Unione totoricevitori italiani sportivi: “Mancano (al momento in cui scriviamo, Ndr) le direttive del ministero della Sanità sulle misure di sicurezza da adottare, ma su questo gli esercenti sono comunque già organizzati con severi protocolli per lavoratori e clienti. Tanto che anche le sale potrebbero tranquillamente riaprire rispettando tali protocolli e le disposizioni del ministero. Nello specifico, se la disposizione del ministero sarà di ricevere una persona ogni 40 metri, i separatori - anche in funzione della metratura del locale - potrebbero essere limitati. Infatti se ad esempio in un locale di 80 metri entrassero due persone alla volta, verranno servite distanziate. Nessun dubbio su l’obbligo della mascherina e dei guanti per tutti, personale ed avventori, sanificazione delle postazioni, e comunque disinfezione delle mani all’ingresso ed all’uscita. I pannelli in plexiglass obbligatori sulle casse per protezione di cliente ed operatore; peraltro in molti locali sono già installati per motivi di sicurezza. Per quanto riguarda le slot riterrei opportuna l’installazione di separatori in plexiglass tra un appa-
recchio e l’altro. Da chiarire l’uso di prenotatori e la tipologia dei self service (ora considerati come terminali di gioco)”. Per sostenere la categoria dei totoricevitori quindi Sbordoni chiede al Governo di “dare una volta per tutte la possibilità reale di accesso al credito. Le banche per presunte policy etiche lo impediscono danneggiando gli operatori di gioco e alimentando l’illegalità. E questo per effetto di campagne di delegittimazione che hanno messo in ginocchio gli operatori legali. Serve quindi un accesso agli aiuti pubblici senza distinzioni ed ostacoli. Per la categoria dei ricevitori ad oggi non è previsto niente di diverso dalle altre partite Iva (600 euro per il mese di marzo, aprile e maggio, finanziamento fino ad un massimo di 25mila euro da restituire in 6 anni con garante lo Stato). Sarebbe necessario un fondo dedicato alle spese di riavvio e riapertura, considerate le ingenti spese (a carico di chi saranno nella filiera?) per le misure di sicurezza. Di certo la detrazione
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inchiesta
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tabaccherie
potrebbero affrontare i costi per l’adeguamento dei locali per il Covid-19, per lavorare due mesi poi chiudere e riaprire altrove, magari garantendo l’occupazione: con quali soldi e quali prospettive? La nostra proposta per non gravare sullo Stato è di poter disporre di una parte della tassazione per un periodo congruo, minimo 18 mesi, da restituire senza interessi, comunque non prima del raggiungimento del fatturato pre-epidemia”. Per l’immediato futuro il segretario generale dell’Unione totoricevitori italiani sportivi vede una ripresa dell’attività “molto lenta, condizionata dalla ripresa dei campionati, dalla disponibilità economica dei giocatori e dalla eventuale psicosi dei giocatori stessi e quindi per i primi mesi un calo dei fatturati intorno al 75/80 percento rispetto al periodo pre-epidemia. Tra i nostri associati chi è totalmente chiuso perché non tabaccaio ha il 100 percento in meno con l’aggravante delle spese comunque sostenute, mentre chi è tabaccaio lavora con un 60 percento in meno minimo. È possibile comunque confrontare queste stime verificando i dati della perdita erariale del mese di marzo”.
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fiscale di ogni spesa di tale natura. È imprescindibile poi sospendere ogni chiusura ed applicazione di distanziometro. Tali previsioni sono in funzione di spostamenti che - a prescindere dal giudizio sulla misura - evidentemente sono impossibili. Avendo davanti, in tanti, la prospettiva della chiusura delle attività a breve in ossequio alle norme regionali e comunali, come
Pasquale Genovese – presidente Uit
«Siamo attività necessarie ma soggette a divieti» Pasquale Genovese, presidente dell’Unione italiana tabaccai, dal canto suo sottolinea che “la tipologia degli spazi di lavoro presenti in una tabaccheria-tipo non consente grandi manovre di adeguamento per la gestione dell’afflusso della clientela”, alla luce delle restrizioni imposte dalle misure di contenimento per il Covid-19. “Già la presenza di un solo vano di accesso crea qualche problematica. Cosa diversa nelle tabaccherie strutturate e di dimensioni maggiori che, normalmente, dispongono di più di un ingresso. In ogni caso la stragrande maggioranza dei nostri associati si sono dotati di pannelli divisori tra l’esercente ed il pubblico, indossano regolarmente le mascherine e hanno dotato la rivendita di dispenser di prodotti disinfettanti per le mani. In alcuni casi, in presenza di vendita anche di prodotti diversi dal classico pacchetto di sigarette, forniscono alla clientela anche dei guanti monouso. Tutti effettuano la sanificazione almeno due volte al giorno con prodotti specifici così come provvedono alla disinfettazione dei distributori automatici presenti all’esterno dei locali. Altri, laddove lo spazio lo consente, hanno applicato al pavimento delle linee guida di transito e smistamento della clientela. Ovviamente tutto ciò va perseguito ancora per un bel po’ di tempo in quanto siamo convinti che la restrizione agli accessi ed il rispetto delle distanze vadano applicate sino alla totale estinzione della pandemia. Questa è al momento l’unica contrapposizione e difesa che possediamo in attesa di sviluppi farmacologici”.
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Sul fronte economico per Genovese “la situazione dei tabaccai è ambigua. Ambigua perchè se le tabaccherie, da un lato, sono state definite dai vari Dpcm attività necessarie e, quindi, indicate tra quelle aperte al pubblico, dall’altro hanno subito per forza di cose, una notevole restrizione nei flussi di cassa. Diminuzione delle entrate dettate dal divieto dei giochi abituali che si svolgono in tabaccheria, dalla possibilità di riduzione dell’orario di lavoro per diminuire l’esposizione al rischio contagio sino alla chiusura dell’esercizio. Tutte le agevolazioni, se così le possiamo definire, previste a sostegno delle attività non vedono presenti tra i fruitori gli esercenti delle rivendite di generi di monopolio. È il caso della Regione Campania che ha predisposto un bando che esclude i tabaccai ma comprende le attività di lotterie e similari. In pratica il tabaccaio che ha un secondo codice Ateco riceve il contributo per la mancanza di incasso dal gioco ed il collega che pur non avendo avuto incassi dal gioco non possiede il secondo codice Ateco è escluso. Questa è una vera discriminazione. Discorso a parte merita la possibilità di accedere ai prestiti e aiuti bancari. Noi abbiamo consigliato ai nostri associati di fare molta attenzione onde evitare un ulteriore indebitamento che andrebbe a gravare maggiormente la già precaria e delicata situazione gestionale dell’attività. Ovviamente queste misure sono assolutamente insufficienti e non gratificanti. Noi abbiamo richiesto, tra l’altro, una revisione degli aggi che sono la vera nostra fonte di guadagno. Aggi che sono fermi da anni nonostante l’aumento del costo dei tabacchi e della vita in genere. Basterebbe aumentarli di alcuni punti, almeno cinque, per dare un sostegno vero alla categoria. Discorso a parte è la nostra battaglia verso le vessazioni presenti nei contratti relativi ai servizi che offriamo alla clientela. Un vero e proprio monopolio nel monopolio dello Stato che va a soffocare la gestione economica della rivendita”.
Voglia di correre La filiera ippica incalza il ministero delle Politiche agricole per programmare la ripresa delle corse e per avviare l’atteso rilancio del settore
gioco e covid-19
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uando si potrà tornare a correre, magari a porte chiuse? È la domanda che ricorre nei vari strati della filiera ippica in queste settimane di lockdown. Ma la data della ripartenza dopo il Covid-19 non è l’unica questione sul tavolo. A presentare le altre richieste ecco i rappresentanti delle associazioni degli ippodromi, degli allevatori, del trotto e degli allenatori guidatori.
Coordinamento Ippodromi
«Pronti anche da domani» In attesa dello start sulle piste, Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi, fa una lista delle richieste che vorrebbe presentare a Mipaaf e Governo per ripartire, anche alla luce della perdurante crisi del comparto: “Noi chiediamo l’istituzione urgentissima di un ‘tavolo di lavoro’ con la presenza delle associazioni rappresentative della filiera, dove poter trovare e condividere le migliori soluzioni (protocollo sanitario, calendario con eventuale recupero delle giornate perse etc etc ) per la ripresa delle corse dei cavalli, quando verrà decisa dal Governo, e dove poter, finalmente, discutere delle riforme necessarie per salvare e rilanciare il nostro grande ed antico
sport, da presentare al Parlamento. Questa Associazione è preparata e pronta a presentare le proprie proposte in quella sede istituzionale”. Quanto alle strategie messe in campo per essere pronti “da subito” a tornare alle corse, D’Alesio rimarca che gli impianti che rappresenta sono “pronti anche da ‘domani’ e da ‘quando’ la Sanità e il Governo decideranno la ripartenza delle corse dei cavalli. Nel nostro Paese ci sono 32 ippodromi, migliaia di cavalli, proprietari, allevatori , professionisti , operatori ed appassionati che non vedono l’ora di sentire lo speaker dell’ippodromo gridare: ‘Partiti!’”. (Fm)
ATTILIO D’ALESIO
Federippodromi
«Riprendere il lavoro sulla riforma ippica» “L’attività agonistica delle corse è ferma, come noto, mentre quella relativa all’allenamento dei cavalli è completamente funzionante. Questo ha come diretta conseguenza la mancanza di ogni incasso di tipo commerciale per le nostre società (delega per le scommesse, ristorazione, biglietti di ingresso, sponsor, ecc), mentre i costi di gestione restano pressoché costanti”. È la situazione descritta da Elio Pautasso, amministratore delegato di HippoGroup Roma-Capannelle e a capo di Federippodromi. “Le misure di rinvio dei versamenti tributari o la cassa integrazione possono solo in parte e momentaneamente (per la parte finanziaria) ovviare al mancato fatturato di questo periodo. Sarebbe necessario che il Governo adottasse provvedimenti di ristoro delle perdite subite, collegate alla pandemia, con costi sostenuti e mancati ricavi documentabili. Per questa ragione abbiamo a suo tempo inoltrato alcune proposte (Fondo emergenza ippodromi finanziato con la quota di Preu -prelievo erariale unico, Ndr - riservato loro per legge, credito d’imposta per le imprese che investono nell’ippica con sponsorizzazioni e premi) al sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate, che ha la delega per il settore ippico”. Attualmente, spiega Pautasso, “stiamo formulando alcuni pro-
getti necessari per poter riavviare l’attività al più presto. Abbiamo inviato la proposta di un nuovo calendario delle corse con tutti i recuperi delle giornate e delle corse non disputate. Abbiamo anche inviato una proposta di protocollo per la riapertura degli ippodromi in tempo di pandemia”. Quanto al settore ippico in generale, per il post-lockdown Pautasso auspica la ripresa del “lavoro sulla riforma del settore, che riguarda la governance, le scommesse, il rilancio, i rapporti internazionali, una legge sugli ippodromi sulla falsariga di quella sugli stadi, etc. Insomma, la riforma come già era prevista nella legge delega fiscale prima e nel collegato agricolo poi, che però non ha mai visto la luce”. Per risollevare le sorti dell’ippica nell’immediato, secondo il presidente di Federippodromi “il ministero deve mettere in atto la stabilizzazione e l’incremento delle risorse per il settore, la velocizzazione dei pagamenti e la stesura di contratti pluriennali per le società di corse, magari integrata da una legge ad hoc sugli ippodromi finalizzata a premiare le proprietà disposte a investire per migliorare le strutture e ad incentivare quelle che non credono più nel settore a riconvertire. Poi dovrà porre in atto la riforma sopra detta”. (Mc)
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ELIO PA U TA S S O
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inchiesta ippica
Ippodromi Associati
«Garantire liquidità in cassa»
FRANCESCA MAGLIONE
“Direi che stiamo vivendo questa situazione un po’ come tutti. Con l’ansia e la preoccupazione per il domani, ma con la speranza che possa nascere qualcosa di buono da questa esperienza traumatica. Dopo i grandi momenti di crisi necessariamente deve esserci una risalita, e si sa, il nostro è un settore fatto di persone che sono abituate al sacrificio, che sanno stringere la cintola, ma sanno anche rimboccarsi le maniche per ripartire. Mi sento abbastanza fiduciosa”, afferma Francesca Maglione, a capo dell’ippodromo di Castelluccio dei Sauri (Foggia) e delegata del Gruppo ippodromi associati. “In qualità di associazione abbiamo dato la disponibilità a ripartire (seppur con tutti i presidi di sicurezza e prevenzione del contagio) non appena il Governo ci dirà di riaprire. I cavalli hanno necessità di correre, i proprietari di incassare, i driver di essere pagati, etc., perché la nostra è una giostra
che non può permettersi di fermarsi. Al Mipaaf chiediamo solo di avere prima possibile liquidità in cassa, perché organizzare le corse senza disponibilità economica è impossibile soprattutto dopo due mesi di fermo”. Quanto alla ripartenza delle corse ipotizzata nel mese di maggio, Maglione assicura: “Noi siamo assolutamente pronti, anche perché abbiamo tutti (anche se in misura diversa) cavalli stanziali in sede, e quindi anche in questi due mesi abbiamo dovuto garantire il servizio di allenamento per la sopravvivenza degli animali, ed abbiamo dovuto in ogni caso mantenere la cura degli impianti sempre attiva. Come noto, la pista è il cuore di un ippodromo e va tenuta in ordine e curata sempre, tutti i giorni dell’anno. Speriamo che tutto questo possa terminare prima possibile e che si possa tornare a stare insieme e a vivere il nostro sport con la consueta energia e voglia di sempre”. (Fm)
gioco e covid-19
Uni
«Non si può vivere alla giornata»
CONCETTO MAZZARELLA
“L’attività di allenamento dei cavalli non ha avuto alcuna sosta”, afferma Concetto Mazzarella, a capo della Marconi Italia Spa, società proprietaria dell’ippodromo del Mediterraneo a Siracusa, gestito da Ippomed, e presidente dell’associazione degli ippodromi Uni. “L’accesso all’ippodromo e le attività all’interno della struttura sono regolate secondo le disposizioni emanate dal ministero e vengono adottate tutte le misure di prevenzione del contagio da Covid-19”. Ma “gli effetti economici per tutta la filiera ippica sono pesanti. Le società di corse, in particolare, subiscono l’azzeramento dei ricavi derivanti dall’accettazione del gioco e dalle attività collaterali (ristorazione, bar, sponsorizzazioni etc.). Tra l’altro, detti introiti sono l’unica fonte di liquidità immediata tenuto conto che il ministero, ormai da anni, provvede al pagamento delle spettanze dovute alle società di corse per i servizi resi con ritardi che superano i sei/otto mesi”. Mazzarella quindi rileva che “tutto il comparto ippico, che da lungo tempo è in crisi, necessita di risorse aggiuntive rispetto a quelle assegnate. Le difficoltà economiche delle società di corse sono conclamate dalle notevoli perdite che si registrano nei bilanci almeno dal 2015. Infatti, l’ultimo rilevante taglio delle risorse avvenuto nel 2016 non consente alle società, che gestiscono gli ippodromi strutturati, di raggiungere il pareggio di bilancio. Si consideri che nessuno dei costi attualmente sostenuti per la gestione degli ippodromi è comprimibile. Il ministero deve immediatamente regolarizzare i rapporti contrattuali per l’anno 2020 - con possibilità di estensione pluriennale - e provvedere al pagamento delle spettanze con regolarità ed entro tempi brevi. Le risorse destinate al pagamento dei servi-
zi prestati dalle società di corse devono essere adeguatamente incrementate. L’intero comparto ippico, che è tra quelli più colpiti, deve essere inserito nei provvedimenti di legge a favore dei settori produttivi danneggiati dall’emergenza sanitaria in corso”. Secondo il presidente dell’Uni “è importante ripartire con l’attività agonistica il più presto possibile, nel rispetto dei necessari protocolli sanitari e logistici per la tutela dei dipendenti e di tutti gli operatori. Purtroppo, penso che nei primi mesi difficilmente sarà consentito al pubblico di accedere negli ippodromi. Mi auguro che prima della stagione estiva si ritorni alla normalità tenuto conto che negli ippodromi il pubblico dispone di enormi spazi aperti tali da consentire il distanziamento delle persone ben oltre i limiti necessari per evitare contagi”. Una volta passata l’emergenza, infine, per Mazzarella il Mipaaf deve progettare il futuro dell’ippica. “Nessun settore economico può crescere e svilupparsi in assenza di una programmazione di medio-lungo periodo. L’ippica non può vivere alla giornata con una programmazione semestrale e/o annuale. Il ministero deve impegnarsi a elaborare un piano pluriennale per il comparto ippico e prevedere una gestione ordinaria snella ed efficace eliminando le attuali pastoie burocratiche. La riforma del settore non è stata portata a compimento nelle due precedenti legislature nonostante le previsioni di leggi delega. Affrontare il tema in questo momento particolare per il Paese mi sembra affrettato e fuori luogo. Progetti di riforma estemporanei e che non comprendano una chiara previsione delle fonti di finanziamento, che devono essere congrue, non produrranno buoni risultati”. (Mc)
Anac
«Recuperare totalmente il montepremi» “Gli allevatori italiani sono ovviamente molto preoccupati della situazione che purtroppo si è venuta a creare. Peraltro il settore era già sufficientemente provato: con la gestione del Mipaaf da
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anni sta perdendo quote di mercato importanti a discapito dei nostri partner europei che invece vedono fiorire questa industria e il loro fatturato. La mancanza di strategie e programma-
IPPICA VOGLIA DI CORRERE
zione condita da una burocrazia sempre maggiore ha purtroppo messo in ginocchio l’allevamento italiano, che comunque in questi anni ha continuato a sfornare campioni capaci di vincere corse di GR1 in tutto il mondo, adesso questa pandemia rischia di dare un colpo definitivo al settore”, esordisce Massimo Parri, presidente dell’Anac - Associazione nazionale allevatori cavalli. “I risultati delle prime aste effettuate online in Australia hanno prodotto un meno 45 percento sul fatturato, cifra che la dice lunga su cosa ci aspetta. A settembre ci saranno le aste yearlings a Milano e se non riusciremo a dare risposte credibili sul futuro difficilmente potremo pensare di vendere i nostri puledri”, dice ancora Parri. “La cosa più importante è la ripartenza delle corse il prima possibile anche se a porte chiuse, per il galoppo in particolare la primavera è il periodo dell’anno dove si tengono le corse classiche Parioli, Regina Elena, Derby e Oaks, ad esempio. I proprietari italiani hanno comperato due anni fa i puledri e li hanno fatti allenare e curare con la speranza di poter partecipare a queste corse al fine di valorizzarli e di vivere quelle emozioni che solo certi eventi con cadenza annuale sanno
trasmettere. È chiaro che se lo stop fosse avvenuto da novembre a febbraio, oppure a luglio e agosto, il danno sarebbe stato molto minore, pertanto è assolutamente necessario che con un protocollo sanitario adeguato che dia sufficienti garanzie le corse riprendano. Sono state avanzate anche altre forme di sostegno che andranno valutate con il ministero, ma l’unico vero sostegno è la ripresa delle corse, e successivamente la realizzazione di un piano di riforma e di rilancio che il settore merita visto che continua a dare lavoro a migliaia di persone e che gli allevamenti sono rimasti tra quelle poche attività che fanno manutenzione del territorio”, rimarca il presidente di Anac. “In questo periodo c’è stata una grande collaborazione tra le categorie prima di tutto per la stesura di un nuovo programma con una distribuzione delle corse diversa da quella precedente che comunque consenta un recupero totale del montepremi con la speranza che a maggio si possa ripartire. Successivamente servirà realizzare un profondo studio al fine di poter attivare tutte quelle iniziative che possano assorbire questa tragedia che ci ha travolto”. (Fm)
MASSIMO PARRI
gioco e covid-19
Ippica nuova
«Occasione per rinnovare il settore» Dal mondo del trotto, arriva la voce di Giorgio Sandi, presidente del consiglio direttivo di Ippica nuova. “Il nostro comparto ha assicurato in questi quasi due mesi di chiusura delle corse tutte le cure necessarie al benessere dei nostri cavalli (oltre 10mila esemplari tra cavalli da corsa, puledri, fattrici e stalloni), ha garantito il nutrimento, le necessarie cure veterinarie e di mascalcia ed il movimento indispensabile a tutti i soggetti. Inoltre ha garantito tutta la necessaria assistenza alle fattrici che hanno partorito, ai puledri nati nel periodo ed ha seguitato ad investire sul futuro fecondando le fattrici per la produzione 2021. Purtroppo non abbiamo ricevuto alcun aiuto pubblicoin questa fase delicata anche se avevamo chiesto che almeno una parte del Preu 2019, già di competenza del comparto ippico, venisse distribuita alle scuderie che sono gravate dei costi del mantenimento di uomini (allenatori ed artieri in primis) e cavalli senza alcuna possibilità di ricavo nel corso di questo periodo per l’assenza delle corse”. Per la ripartenza, “per la quale abbiamo anche redatto una bozza di protocollo per la disputa delle corse a porte chiuse in sicurezza, crediamo sia importante che l’intero montepremi
dell’anno, incluso quello non distribuito tra marzo ed aprile, venga riassegnato per le residue giornate di corsa e che venga stilato un calendario delle corse e dei gran premi tenendo conto delle proposte circolate e delle opportunità che si presentano, anche per i differenti tempi di ripartenza di altri sport”, prosegue Sandi. “Più in generale crediamo che l’ippica italiana avrà la possibilità di rialzarsi più forte se si coglierà l’occasione per rinnovare quanto c’è di superato e si punterà sulla qualità del nostro allevamento, delle nostre scuderie e dei nostri professionisti, tutti coinvolti attraverso le proprie legittime associazioni attraverso libere elezioni per una gestione delle risorse mirata al rilancio. Poi, nel libro dei sogni, punterei sull’erogazione di incentivi alle scuderie ed all’allevamento, su un sistema moderno di previdenza ed assistenza per tutti gli addetti ai lavori, sulla riduzione del carico fiscale sull’ippica, sul riconoscimento che l’allevamento del cavallo da corsa è una attività pienamente agricola con tutte le conseguenze anche in termini di lavoro ed occupazione, su uno sforzo per l’internalizzazione del nostro prodotto”. (Fm)
GIORGIO SANDI
Siag
«Riconoscimento giuridico per i professionisti guidatori» Sul fronte dei driver, a fornire il suo punto di vista sull’emergenza Covid-19 e le sue ripercussioni sull’ippica è Roberto Faticoni del Siag - Sindacato italiano allenatori guidatori. “Fortunatamente il nostro lavoro ci permette di uscire e allenare i cavalli e questo è già un vantaggio atletico e mentale, tanto per gli uomini quanto per gli animali. Dal punto di vista lavorativo, non vediamo l’ora di ricominciare - virus permettendo - per non finire in un limbo economico finanziario catastrofico!”. Una spinta ulteriore alla ripartenza potrebbe venire dall’impegno di Mipaaf e Governo a rispondere a una serie di ri-
chieste avanzate dal Siag. “Innanzitutto pagamenti regolari a 60 giorni, poi la riforma delle scommesse e una complessiva del settore. Inoltre, sarebbe necessario – da parte del Mipaaf o chi per lui - il riconoscimento giuridico per i professionisti guidatori fantini, poi si auspicano l’affidamento della direzione del comparto ippico a una consulta tecnica firmata dalle quattro categorie e dagli ippodromi, la concessione di sgravi fiscali ed aiuti per i prossimi due anni per tutti gli operatori e l’eliminazione dei diritti di segreteria per tutti i rinnovi di licenze e colori”. (Fm)
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ROBERTO FATICONI
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inchiesta casinò
gioco e covid-19
Una guerra su due fronti di Anna Maria Rengo
Come del resto sta avvenendo anche a livello mondiale, i casinò europei sono tra le attività sospese per Covid-19 i cui tempi di ritorno alla “normalità” sono più lunghi e incerti. Per Jaldung, presidente dell’European Casino Association, evidenzia lo sforzo che si dovrà compiere per fronteggiare le conseguenze economiche per l’industria della forzata e doverosa chiusura a causa dell’emergenza sanitaria.
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LEDRITTE DELMAESTRO
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PER JALDUNG
GIOCO &ARTE
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Da
Macao, dove hanno ripreso l’attività il 20 febbraio ma con volumi di affari estremamente bassi, a Las Vegas, dove il governatore del Nevada Steve Sisolak li ha chiusi prorogando la disposizione almeno fino al primo maggio, i casinò di tutto il mondo stanno vivendo un momento di crisi senza precedenti a causa della pandemia da Covid-19. In tutte le parti del pianeta, a parte qualche sparuta eccezione, sono state tra le prime strutture a essere chiuse, e tra le ultime, almeno così pare, destinate a riaprire, una volta che l’emergenza si attenuerà e si passerà a quella che in Italia viene chiamata la “Fase 2”. Con gravissime conseguenze sul fronte economico e occupazionale, tenendo presente che, per esempio, la maggior parte dei casinò a stelle e strisce ha proceduto a licenziare la quasi totalità dei propri dipendenti. A fare il punto sulla situazione europea, ovviamente caratterizzata da estrema gravità come pure da una giungla di norme nazionali accomunate però dall’ordine di chiusura, è il presidente dell’European Casino Association, lo svedese Per Jaldung. I casinò europei, come tutte le attività economiche, sono duramente colpiti dalla crisi del Covid-19. Che tipo di iniziative può e prenderà l’Eca per sostenerli? “L’Eca sta monitorando attentamente la situazione. Le operazioni di casinò in tut-
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OMOSPACE
O OCARE NGUSTO
PROMOSPAC
NUOVE TENDENZ
O OCARE NGUSTO
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CASINÒ UNA GUERRA SU DUE FRONTI
to il mondo sono state chiuse senza sapere quando saranno in grado di riaprire. Attualmente stiamo conducendo un sondaggio in corso tra i nostri membri per scoprire fino a che punto sono stati colpiti, che tipo di misure stanno attuando e come stanno gestendo questa drammatica situazione. L’Eca funge da punto di contatto per tutti i suoi membri e condivide gli aggiornamenti su come gestire la crisi. Lavoreremo anche con altre parti interessate a livello dell’Ue per invitare i responsabili politici ad agire per far fronte alle conseguenze economiche della pandemia per il settore dei casinò terrestri”. In quali Paesi europei la situazione è particolarmente grave? “L’Italia e la Spagna sono tra quelli più colpiti ma ogni paese europeo sta affrontando gravi difficoltà. Al momento tutti stanno combattendo una ‘guerra a due fronti’, uno contro il virus e uno per la sopravvivenza economica”. Secondo lei quanto tempo ci vorrà per tornare alla normalità? “Viviamo in tempi incerti e poiché la situazione cambia ogni giorno è molto difficile dire se gli affari torneranno alla normalità presto. Diversi paesi stanno attualmente elaborando piani per capire come tornare a una sorta di normalità. Ci aspettiamo che i casinò saranno tra le ultime aziende a riaprire, seguiranno ristoranti, teatri e cinema. Tuttavia raccomandiamo ai nostri membri di rimanere in contatto con i rispettivi regolatori e altre parti interessate per condividere le misure pianificate al fine di dimostrare loro che sono pronti quando sarà il momento”. In che modo l’emergenza Covid-19 cambierà il business dei casinò terrestri nell’immediato futuro, ma anche a medio e lungo termine? “A breve termine gli operatori stanno solo cercando di sopravvivere e ridurre al minimo i costi. Non ci sono entrate che arrivano in alcun modo. Gli operatori sono anche consapevoli che una volta terminata la pandemia, sarà un avvio lento. Alcuni clienti potrebbero essere riluttanti a visitare casinò e altre strutture di intrattenimento dove si riuniscono molte persone, indipendentemente da ciò che decidono i governi. A lungo termine ci aspettiamo che tutto torni a una nuova normalità, poiché l’esperienza conferma che i giocatori di casinò amano la dimensione sociale che rappresenta una visita a un casinò. Tuttavia ciò potrebbe richiedere più tempo di quanto pensiamo, forse un anno o più. La disoccupazione aumenterà nei prossimi mesi e le persone guarderanno come spendono i soldi. I casinò sono parte integrante delle società e torneranno insieme con tutte le altre aziende, non da sole. È importante capire che i casinò sono importanti motori economici e l’avvio dei casinò aiuterà qualsiasi città a riprendersi e far girare gli ingranaggi come hotel, taxi, negozi di fiori, consegne di cibo, servizi di pulizia, eccetera”.
Il mercato online è un’opportunità per i casinò terrestri? “È un’opportunità in alcune giurisdizioni e l’Eca continuerà i suoi sforzi per far capire alle parti interessate e ai governi nazionali europei che ogni casinò europeo con licenza dovrebbe anche poter offrire i propri prodotti online, da solo o insieme a un partner esperto in gioco d’azzardo online - ma sempre ai sensi delle leggi e dei regolamenti nazionali. A questo proposito una delle maggiori preoccupazioni per l’Eca è il mercato illegale del gioco online che attualmente sta andando fuori controllo in tutta Europa. Chiederemo ai governi di stabilire e/o applicare restrizioni come il pagamento e il blocco dell’Ip al fine di proteggere i clienti e garantire che il denaro speso per il gioco d’azzardo sia tassato nel paese in cui si verifica il gioco d’azzardo. Un’altra nostra preoccupazione è che questi operatori illegali non aderiscano al rigoroso quadro antiriciclaggio che si applica a tutti gli operatori di casinò autorizzati e regolamentati nell’Unione europea”. In che modo i casinò terrestri stanno rivedendo le loro strategie di business? “Questa situazione può rappresentare un’opportunità per i casinò terrestri di rivedere le proprie strategie commerciali. Per il momento non vediamo alcun cambiamento di direzione, ma è molto probabile che nei prossimi mesi vedremo nuove strategie, come ad esempio la creazione di un canale di distribuzione online”. Cosa le piacerebbe dire agli operatori di casinò e ai loro dipendenti in questa situazione drammatica e urgente? “In questi tempi difficili dobbiamo stare insieme e cercare di limitare il danno il più possibile, ma anche cercare il sostegno delle istituzioni sia a livello nazionale che europeo. La priorità è senza dubbio la sicurezza e la salute dei dipendenti e dei clienti ma avremmo anche bisogno di un sostegno concreto da parte delle istituzioni governative per far fronte alle enormi perdite economiche previste”.
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inchiesta
gioco e covid-19
Il momento di giocare è finito o, forse, è iniziato? Il dibattito sul gioco pubblico è aperto da anni, registrando alterne vicende e sorti altalenanti, in linea con la statistica spesso beffarda della fortuna.
Di
fronte alla sfida epocale dell’emergenza Covid-19, il piano messo a punto dall’Esecutivo si sta muovendo su più fronti: rafforzamento degli strumenti di governance della finanza pubblica e di tutela degli asset strategici; complessiva riorganizzazione (anche se forzata, per ora) dell’attività della pubblica amministrazione mediante il ricorso esteso alla modalità dello smart working, con collegamento da remoto e ridotta mobilità, verosimilmente (quanto auspicabilmente) destinato a divenire la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, anche nel settore privato; apertura di linee di credito nuove o rinnovate, per il sostegno al tessuto economico ed industriale, messo in ginocchio dalla sospensione delle attività economiche ed incrinato dall’improvviso dirottamento di significative risorse sul fronte del recupero di efficienza e di risposta del sistema sanitario. Non a caso si parla di fronti, non dissimilmente dal vocabolario corrente in tempi di guerra. Perché, come si ripete da più parti, è in corso una guerra che, per quanto non convenzionale e inedita, rischia di demolire il Paese. È pur vero che dopo non ci sarà da lavorare su una ricostruzione strettamente materiale ma le macerie, emotive e commerciali, le cadute dei redditi ed un generale impoverimento del sistema non mancheranno e richiede-
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di Roberto D’Alessandro presidente della Lotteria Italia
IL MOMENTO DI GIOCARE È FINITO O, FORSE, È INIZIATO?
ranno, immaginandole per anticiparne una tempestiva predisposizione, strutture di recovery e nuovi pilastri, da puntellare saldamente. Allo stato, infatti, nel vuoto di conoscenze sul nemico che si affronta, non si possono escludere nuovi tonfi, battute di arresto, flussi di rientro con nuove impennate e conseguenti rimbalzi al ribasso. A pagare il conto più elevato, in prospettiva, non potrà che essere l’erario pubblico, esposto, anch’esso, su molteplici fronti: il blocco delle attività sta causando (e causerà) un crollo verticale delle entrate fiscali, determinato prevalentemente, in prima battuta, dall’azzeramento quasi totale dei tributi indiretti sul consumo (Iva, accise sui carburanti, ecc.). Un Paese fermo produce poco e consuma poco, tranne che per lo stretto sostentamento (con l’esclusione delle piattaforme di retail a domicilio). Successivamente, il rallentamento delle entrate fiscali deriverà dalla condizione di grave squilibrio finanziario delle aziende, determinato dalla brusca interruzione della continuità produttiva, che non potrà che incidere sulle capacità di raccolta del gettito, naturalmente favorito, per far fronte all’emergenza, dalla sospensione dei versamenti degli acconti di imposta. Sul lungo periodo, per altrettanto, la flessione delle entrate sarà resa ancor più critica da una prevedibile contrazione degli utili delle imprese, soprattutto se inserite in una filiera produttiva based abroad e, dunque, fortemente condizionate dall’andamento dei mercati esteri, taluni colpiti anche duramente. In similitudine con quanto verificatosi nell’anno 1945, con la costituzione di un comitato interministeriale per la ricostruzione post-bellica, ci si appresta a varare riforme anche importanti per traghettare il Paese nel suo futuro, mai come ora denso di incognite. IL RICORSO AL GIOCO – Forse proprio da un’incognita, come il risultato di un gioco, si potrebbe pensare di ripartire nel tentativo di restituire un po’ di ossigeno alle esangui casse dello Stato. La soluzione non è una novità: nel corso degli ultimi anni, restando ad un’analisi fredda dei dati, è possibile affermare come l’introito derivante dal gioco sia divenuto - in modo crescente - sempre più cospicuo. Sulle Vlt, il prelievo è salito all’8,5 percento attuale, il gettito per lo Stato nel 2020 sarebbe stato pari a 7,8 miliardi, con una previsione al rialzo verso gli 8 miliardi nel 2021; analoghe stime attribuivano al gioco del lotto proventi per 2,5 miliardi nel 2020 e 2021. Del pari, inevitabilmente, il decreto “Cura Italia” prevede una proroga di sei mesi per la celebrazione delle gare per l’aggiudicazione delle concessioni di slot e Vlt, che avrebbero dovuto tenersi entro il 31 dicembre 2020, con un ulteriore, conseguente perdita di gettito. Ai tempi del dopoguerra, il gioco costituì un formidabile catalizzatore per rilanciare, se non i conti pubblici, qualcosa che vale di più: la speranza. Attualmente, le alternative che potrebbero mettersi in campo per pensare di fornire un supporto, pur con ogni limite derivante
dalla limitatezza delle risorse disponibili e del gettito atteso che, verosimilmente, non potrà che rimanere depresso nelle proprie prospettive, potrebbero sostanziarsi, tra l’altro, in un rilancio del Totocalcio, già previsto dalle norme in vigore e sinora inattuato, e nell’eventuale istituzione di una lotteria “di scopo”. Le misure non sono alternative, prefiggendosi scopi diversi. Il rilancio del Totocalcio è previsto, da ultimo, dall’art. 1, comma 634, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di stabilità per il 2019), che ha introdotto la possibilità di riformare i concorsi pronostici sportivi con un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. La disposizione consente di individuare i concorsi pronostici sportivi e le scommesse a totalizzatore sportive e non sportive (Reg. M.E.F. 2 agosto 1999, n. 278) per cui disporre la sospensione o la chiusura definitiva. I dati economici, pertanto, mostrano un continuo trend al ribasso dei valori riferiti ai concorsi pronostici sportivi, la cui raccolta è stata in calo costante nel corso degli ultimi anni in conseguenza di una pluralità di fattori che, fondamentalmente, si riconducono all’aumento complessivo dell’offerta di gioco disponibile, non disgiunta dal richiamo, manifestato dal pubblico dei giocatori, verso vincite più frequenti, anche se di basso importo, ovvero per vincite con percentuali di probabilità molto basse ma con un jackpot plurimilionario. Il nuovo Totocalcio, per il quale sono stati attivati taluni tavoli istituzionali, ancora aperti, dovrebbe fondarsi su nuova formula di gioco con l’introduzione di jackpot più elevati ed una maggiore frequenza di vincite di importi più modesti ma diffusi. Tale risultato potrebbe essere conseguito mediante l’abbinamento con eventi sportivi plurimi e diversificati, necessariamente connessi con il mondo del calcio ma distribuiti su più piattaforme. Come noto, infatti, ciò che ha segnato la differenza ri-
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IL MOMENTO DI GIOCARE È FINITO O, FORSE, È INIZIATO?
inchiesta
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spetto al passato è dato dalla interconnessione globale di tutte le esperienze che, nel nuovo mondo alle porte, non potrà che incrementarsi per l’impossibilità (almeno nell’immediato) di riaprire gli stadi a una completa fruizione da parte dei tifosi. Fondamentale, quindi, si rivelerà la selezione degli eventi di gioco da individuare secondo un indice di preventiva identificazione, basata sulla relativa popolarità e, nel contempo, la possibilità di scegliere puntate differenti per ciascuno di essi. Inoltre, grazie alle ultime modifiche apportate al sistema normativo, una percentuale fissa della posta di gioco è destinata alla società Sport e Salute, per un impiego dei relativi fondi la promozione ed il sostegno di attività sportive, culturali, sociali, quanto mai importanti in un momento nel quale le risorse disponibili dovranno trovare un’allocazione, quanto mai prima, efficiente. Peraltro, nessun gioco come il Totocalcio risulta associato, nella memoria storica della tradizione nazionale, alla devoluzione del ricavato alle indicate finalità, che vedono nascere il 5 maggio 1946 la prima schedina, sotto la gestione della chiamava schedina Sisal (Sport Italia Società A responsabilità Limitata). Il gioco verrà poi nazionalizzato nel 1948, per il sostegno dello sport per gli anni a venire. L’altra soluzione percorribile si pone anch’essa nel solco della continuità e della tradizione. Le lotterie nazionali sono state storicamente legate ad eventi difficili od episodi luttuosi della vita nazionale. Ne furono organizzate per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze e l’ultima, tra le più significative, proviene dall’iniziativa promossa per il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, in occasione della quale le somme raccolte furono destinate ai territori martoriati dall’evenLUI CHI È?!? to. In passato, anche Nato nel 1973, presta servizio nella Guardia altri settori hanno di Finanza, ove frequenta, dopo precedente beneficiato della salpercorso interno, il corso del ruolo normale d’Accademia, classificandosi tra i primi tre. vifica provvidenza di Ha retto reparti operanti nei settori della queste riffe, ora più polizia tributaria e doganale fino al grado che mai alla ribalta di Maggiore. Laureato in Giurisprudenza ed economia, è avvocato e revisore legale grazie, da ultimo, alla dei conti ed è consulente del consiglio in ormai nota “lotteria materia di programmazione economica. degli scontrini”, cui fa
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da contraltare, nelle ultime disposizioni di recente introduzione, la costituzione di un fondo per le attività di controllo da parte di “agenti sotto copertura”, per prevenire il gioco da parte di minori, impedire l’esercizio abusivo del gioco con vincita in denaro e contrastare l’evasione fiscale e l’uso di pratiche illegali. Le soluzioni ci sono e si potrebbero implementare anche attraverso il potenziamento sul piano tecnologico e il ricorso massiccio a strumenti di identificazione e di tracciamento dei flussi finanziari, che circolano sulle piattaforme di gioco e che, non di rado - come accaduto proprio per il terremoto di L’Aquila - hanno visto giungere sul territorio una porzione esigua delle risorse rese disponibili, poiché dirottate verso altre finalità che, seppur idealmente meritevoli di analoga attenzione, non ne costituivano esplicito destinatario. Sul piano del metodo, tuttavia, bisogna essere chiari: il gioco, sul piano ontologico, non produce direttamente ricchezza ma ne consente una redistribuzione. Del pari, il mondo che ne gestisce il funzionamento esprime una base occupazionale che merita attenzione. Di conseguenza, in un momento di grosse incertezze e di forti asimmetrie economiche e sociali, lo strumento del gioco può essere utilmente impiegato esattamente per la finalità appena indicata, non senza che lo Stato, che ne deve garantire trasparenza e legalità, si appropri di una quota, che possa essere utilizzata per fungere da nuova finanza pubblica, cui attingere per iniziative che sostengano l’economia in difficoltà e fronteggino gli scompensi sociali che ci attendono dietro l’angolo della crisi. La vita ci ha insegnato, proprio nelle drammatiche contingenze di questi giorni di lotta contro un nemico invisibile, che le prime sperimentazioni, forse coronate dal successo, provengono proprio da quei farmaci per “uso compassionevole” che si somministrano ai malati che non rispondono alle cure convenzionali. Ecco perché non bisogna peccare di velleitarismo o circondarsi di buoni propositi, destinati ad infrangersi contro il muro dei fatti. Pur con le cautele che le norme hanno già apprestato nei confronti delle devianze che ogni dipendenza può creare, non bisogna privare proprio ora di occasioni una comunità che ne ha bisogno e che potrebbe trovare nel gioco quel momento di solidarietà verso chi, nella difficoltà, abbia incontrato un destino più difficile del proprio. E, di sicuro, sapere di contribuire alla ripresa sollecita di un Paese azzoppato rende ancor più auspicabile il ricorso a strumenti di solidarietà orizzontale, che mettano in relazione virtuosa, ed anche ludica, le persone che lo compongono. La chiusura del cerchio, infatti, non si trova nel puro proibizionismo verso un’attività che, se incanalata verso forme di coesione, può costituire un utile volano per la mobilizzazione di risorse quanto, viceversa, nella predisposizione di solide strutture di indirizzo, che ne veicolino la raccolta verso finalità sociali stabili e secondo meccanismi di distribuzione equi, ispirati al costante efficientamento della spesa.
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LOSFIZIO DELGIOCO
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Molti operatori di gioco stanno sfruttando i programmi di assistenza ai dipendenti proposti dai vari governi con l’obiettivo di supportare i propri collaboratori le cui normali funzioni lavorative sono state bruscamente interrotte dal Covid-19. C’è un disperato bisogno di rassicurazione tra le persone e quindi tra i dipendenti ed alcune di queste misure possono effettivamente mitigare i crescenti livelli di ansia e sostenere la salvaguardia della propria salute mentale. Sin dall’inizio, la pandemia ha influenzato il modo in cui le organizzazioni sono state in grado di operare e garantire la continuità aziendale in un momento di crisi senza precedenti. L’industria del gioco, come qualsiasi altro settore dell’economia, ha dovuto rivedere i processi organizzativi per adattare rapidamente quelli esistenti e riallocare le risorse disponibili per far fronte alle nuove sfide. Alcune aziende di gioco hanno reagito prontamente ridistribuendo rapidamente le risorse verso i canali digitali e consentendo alle loro organizzazioni di evitare l’interruzione dei flussi di ricavi, soddisfacendo al contempo le esigenze e i comportamenti dei consumatori, che continuano a evolversi rapidamente. La quarantena e i lockdown hanno accelerato il passagLudovico Calvi gio dai canali di vendita al Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha dettaglio a quelli digitali, utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo mentre i regolatori in diservizi di consulenza strategica, normativa verse giurisdizioni hanno e operativa a soggetti privati e pubblici, sentito l’esigenza di rendere comprese lotterie, concessionari privati, governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e più consapevoli i concessioforze dell’ordine. nari di gioco sulla necessità Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente di rafforzare le loro dispoe rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da sizioni in materia di gioco maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association (Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro responsabile, sicurezza indell’American Gaming Association Sport Betting Task Force. formatica e integrità dello
LAVLT DELMESE
In
un’epoca di crisi senza precedenti come quella che stiamo vivendo, la capacità di comunicare in modo efficace è fondamentale. Trasmettere chiarezza e sicurezza ai dipendenti ed ai partner commerciali è assolutamente fondamentale quando la situazione e le informazioni disponibili cambiano costantemente. È stata generata una certa confusione a causa della mancanza di informazioni e degli innumerevoli resoconti dei media che offrono diverse prospettive e consigli. Alcuni operatori di gioco sono stati sopraffatti dalla quantità di comunicazioni richieste e talvolta il loro approccio è stato guidato più dalla necessità di inviare aggiornamenti tattici specifici, piuttosto che seguire una strategia di comunicazione pianificata, strategica e completa che distribuisca punti di contatto regolari su argomenti pertinenti al momento giusto e ad interlocutori mirati, sia interni che esterni. In generale, le tre aree che stanno emergendo come focus principale per molte aziende di gioco in questi giorni sono: 1) benessere dei dipendenti, 2) continuità aziendale, 3) gestione dei costi e assistenza fiscale / finanziaria. Mantenere l’assistenza e la sicurezza dei dipendenti è stata di gran lunga la principale prerogativa dall’inizio della crisi. Il benessere fisico e psicologico dei dipendenti è un obiettivo indispensabile, mirato a sostenere la capacità di ripresa delle persone e la capacità personale di gestire la pressione mentale e la tensione durante il lockdown. Carenze sotto questo profilo hanno generato una grande quantità di stress rispetto ad un futuro che ad oggi sembra ancora molto incerto.
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Alla ricerca gioco e di azioni efficaci covid-19
di Ludovico Calvi
sport per aumentare e consolidare la fiducia dei consumatori nei canali digitali e nelle transazioni di gioco online. Come durante la crisi finanziaria del 2008, anche stavolta molte aziende hanno reagito rapidamente per implementare piani di ottimizzazione dei costi per allinearsi a realtà di mercato nuove e completamente impreviste. Sono stati infatti avviati significativi programmi di riduzione dei costi per salvaguardare la redditività e i livelli di flusso di cassa, compresa la revisione dei livelli salariali. Inoltre, le imprese di gioco valutano costantemente la propria ammissibilità ai programmi di sgravi fiscali offerti dai vari governi. Gli sgravi fiscali possono presentarsi sotto forma di modifiche alle aliquote o di differimento nel pagamento delle imposte dovute a date successive. Questo tipo di iniziative intraprese in tantissimi paesi che stanno facendo fronte alla crisi, avvantaggia le aziende poiché è necessario far fronte alle esigenze di far cassa per gestire i pagamenti e ridurre potenzialmente il peso dell’imposizione fiscale in un momento così critico per la fase di ripresa delle attività. Anche il sostegno finanziario diretto da parte di vari governi sotto forma di prestiti o sovvenzioni è un’altra area che le aziende stanno esaminando attentamente, valutando il loro grado di ammissibilità alle varie proposte. Mentre entriamo nella fase di ripresa delle attività produttive, si rende assolutamente necessario stabilire e mantenere linee di comunicazione, interne ed esterne alle aziende, aperte, chiare e trasparenti che possano favorire le relazioni con tutte le parti in causa, dai dipendenti ai clienti, ai partner commerciali e a quelli istituzionali.
inchiesta
PH. ASWIN VASWANI, UNSPLASH
gioco e covid-19
Più digital per reagire al Covid-19 di Mauro De Fabritiis founder di Mdf Partners
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IL SETTORE DEL GIOCO: ANCORA PRESTO PER FARE PREVISIONI Il settore dei giochi con vincita in denaro avrà tempi di recupero più lunghi rispetto ad altri a seguito, da un lato, del fatto che gran parte del settore è legato al mondo dell’intrattenimento fisico e, dall’altro, all’accezione negativa e alla disutilità sociale che lo connotano sia a livello politico, sia di opinione pubblica. PAROLADI COLLOVATI
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TORNEANDO
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diffusione del Covid-19 sta generando impatti significativi a livello mondiale e producendo sin d’ora cambiamenti nei modelli di consumo e negli stili di vita che probabilmente resteranno mutati anche dopo l’ipotizzato “ritorno alla normalità”. Il blocco agli spostamenti e la distanza sociale, imposte come misure di contrasto alla pandemia, hanno fatto prendere coscienza della interdipendenza economica esistente tra i diversi Paesi e delle criticità che la diffusione del virus comporta in tutti i settori economici. Turismo, trasporti, ristorazione, entertainment fisico ed automotive sono stati i settori maggiormente colpiti e quelli che, probabilmente, riprenderanno per ultimi e di conseguenza subiranno le peggiori perdite in termini economici. La pandemia ha interessato l’intera economia mondiale concentrandosi in diversi focolai: la Cina (Hubei), l’Asia orientale (Corea del Sud, Giappone e Singapore), il Medio Oriente (Iran), l’Europa occidentale (Italia, Spagna e Francia), gli Stati Uniti. Inoltre, mentre la situazione in Cina si è stabilizzata con l’attuazione di misure straordinarie di sanità pubblica, nuovi casi stanno sorgendo altrove, tra cui America Latina (in particolare il Brasile), Africa (Algeria e Nigeria) ed altri, facendo ipotizzare uno slittamento dei tempi per la ripresa economica mondiale. PROMOSPACE
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L’emergenza coronavirus cambierà permanentemente le abitudini di gioco a livello globale? Ecco l’analisi di Mauro De Fabritiis, founder di MDF Partners, che illustra anche le possibili strategie da mettere in atto sia per il terrestre che per l’online
GIOCONEWS #05 MAGGIO 2020
A livello mondiale il settore muove circa 450 miliardi di euro di spesa, di cui circa il 90 percento tramite i punti a terra - sale da gioco, betting shops, bingo halls, casino, ippodromi, bar – che seguiranno piani di riapertura definiti dai diversi governi e con misure di adattamento, funzionali a preservare le distanze tra le persone ed evitare assembramenti, analoghe a quelle seguite per altri comparti dell’intrattenimento fisico (cinema, teatri, concerti, etc..). La stigmatizzazione del settore, nonostante lo stesso garantisca livelli occupazionali ed entrate rilevanti per lo Stato, penalizzerà, tuttavia, la velocità del piano di recupero anche a seguito della difficoltà di ottenimento di fondi statali garantiti invece per altri comparti. L’impatto del Covid-19 sarà più pesante per il gioco fisico rispetto al gioco online che, pur risentendo della riduzione degli eventi sportivi e della congiuntura economica, beneficerà della situazione favorevole che sta caratterizzando i diversi comparti dell’e-commerce. Difficile fare previsioni in un contesto che varia giornalmente, ma i fatti legati al primo trimestre del 2020 ci forniscono alcune indicazioni. La chiusura, a livello internazionale, a partire da metà marzo, dei principali negozi di gioco fisico e l’assenza di eventi sportivi, comprometterà i risultati dell’anno per gran parte delle aziende che operano nel settore fisico, principalmente a seguito della riduzione di spesa su gaming machines e scommesse. Con riferimento all’online, invece, si sta assistendo ad un incremento, seppur misurato, dei giochi da casino, del poker, in particolare nella modalità a torneo, dei giochi virtual e, per quanto ancora marginali, degli esports. Un possibile segnale, quest’ultimo, di un cambio di attitudine dei giocatori, che stanno riscoprendo in questo periodo di incertezza e di cautela negli acquisti, forme di gioco
PIÙ DIGITAL PER REAGIRE AL COVID-19
con costo dell’intrattenimento più basso e più legati al divertimento che al gioco in sè. La spesa online a fine anno, ipoteticamente compromessa dalla pandemia, potrebbe migliorare rispetto al 2019. Il risultato finale dipenderà dalla ripresa degli eventi sportivi che pesano in gran parte dei Paesi per circa la metà della spesa. L’ITALIA: PRIMI EFFETTI DELL’EMERGENZA PANDEMICA L’Italia sta vivendo un momento particolarmente drammatico. La chiusura del fisico è avvenuta progressivamente nel corso del mese di marzo, rimanendo autorizzata la sola raccolta dei Gratta & Vinci. A seguito delle misure introdotte il mercato del gioco fisico sta subendo un fortissimo arresto, in Italia così come nel resto del mondo (attualmente Las Vegas è stata soprannominata “the ghost town”). Dal 27 aprile è stata riattivata la raccolta dei giochi 10eLotto, Million Day, Winforlife e Vincicasa e, dal 4 maggio, anche del Lotto, del SuperEnalotto e dell’EuroJackpot; ancora incerte le date per la vendita di scommesse e slot nelle tabaccherie (prevista inizialmente per l’11 maggio) e nei bar, e per la riapertura dei punti vendita delle scommesse (inizialmente prevista per il 18 maggio). Restano al momento incerti anche i tempi per la riapertura delle sale bingo e delle sale slot. La progressività e l’incertezza del piano di ripartenza, combinata con gli effetti delle misure di distanziamento sociale rendono al momento difficile stimare gli impatti economici a fine 2020, ma per il ritorno ai valori pre Covid-19 bisognerà attendere il 2021. Per quanto riguarda il comparto online, comparando il primo trimestre del 2020 con lo stesso trimestre dell’anno precedente si assiste ad un leggero calo della raccolta delle scommesse (-2 percento) imputabile alla mancanza di eventi sportivi nella seconda metà del mese di marzo, sebbene la spesa sia aumentata (circa 30 percento) a seguito di una riduzione dei payout rispetto all’anno precedente. È cresciuta la spesa dei casino games (+23 percento) delle scommesse virtuali (+75 percento) e, sorprendentemente del poker, in particolare nella modalità a torneo (+35 percento). Ci si aspetta che tale trend sia mantenuto nei prossimi mesi facendo eccezione per le scommesse che, fino alla ripartenza degli eventi sportivi, si concentreranno su offerte alternative come gli esports, il tennis da tavolo, e le scommesse sugli spettacoli di altro tipo (gossip, share tv, ecc.) che stanno in parte surrogando l’offerta mancante. Un’ulteriore alternativa per gli scommettitori online, che si estenderà alla rete fisica in base al piano di riapertura, sarà rappresentata dall’imminente lancio del palinsesto complementare ippico con l’ampliamento dell’offerta di scommesse alle corse internazionali. REAGIRE PER CRESCERE IN ITALIA I trend in atto che condizioneranno domanda e offerta di gioco sono a mio giudizio sintetizzabili nei seguenti: • Incertezza sui futuri impatti del virus: potrebbero presentarsi diversi scenari a seconda che si arrivi ad una “normalizzazione” della situazione alla fine dell’estate piuttosto che ci si trovi in una situazione di intermittenza del virus per un periodo che potrebbe procrastinarsi
anche per uno o due anni considerando anche lo sfasamento tra Paesi. • Incertezza del giocatore/consumatore: tempi psicologici di adeguamento del consumatore alla “normalità”. • Accelerazione del trend di consumo online: la limitazione degli spostamenti ha favorito gli acquisti online incrementando il livello di confidenza verso modelli di consumo più digital, ampliando il numero dei consumatori online. • Restrizione delle forme di promozione e comunicazione del gioco: lo stato di emergenza ha acuito le forme di restrizione legate all’accesso e alla promozione del gioco (es. Spagna) già in atto negli ultimi anni per diversi Paesi (Italia, Uk, Belgio, ecc.). In Italia, per il mercato fisico, l’attuale scenario di incertezza genera per diversi operatori problemi di tensione finanziaria e di sostenibilità del business a fronte di tempi e modalità di riapertura delle reti di vendita ancora incerti. L’ipotizzato ritorno “alla normalità” impone un ripensamento dei modelli di offerta per fronteggiare l’emergenza. Ridefinizione dei layout dei punti di vendita ed individuazione di soluzioni tecnologiche che consentano di automatizzare il più possibile i processi di vendita, ottimizzando i costi di gestione, saranno le leve su cui investire. Parallelamente sarà indispensabile un potenziamento dell’offerta online per bilanciare i rischi connessi a modelli fortemente orientati al fisico. In generale, il gioco sostenibile, favorito da una digitalizzazione dell’offerta fisica, dovrà diventare il nuovo paradigma per le imprese che operano sui canali tradizionali che offriranno ai propri consumatori un’esperienza omnichannel e sicura. Per gli operatori online si porrà invece l’esigenza di rispondere alle restrizioni regolatorie, adattando strategie e business model. Sarà necessario per alcune aziende valutare ipotesi di internazionalizzazione per l’ottenimento delle economie di scala necessarie al recupero degli investimenti. L’incremento dei costi regolatori e del livello della tassazione, unitamente all’aumento delle barriere all’ingresso, stanno creando le premesse per una concentrazione del mercato in mano a pochi operatori di medio-grandi dimensioni e l’uscita di quelli medio-piccoli con posizionamenti non chiari. Esempi di questa tendenza in Italia sono ravvisabili nei progressivi incrementi della tassazione degli apparecchi e nella prevista riduzione del numero di operatori online (limite a 40 operatori con investimenti minimi di 2,5 milioni di euro). Tale tendenza restrittiva potrebbe essere paradossalmente accelerata dalle disposizioni di contrasto all’emergenza Covid-19, con conseguente necessità per gli operatori di avviare un percorso non breve e faticoso in cui dovranno: identificare modalità per garantire continuità al business, immaginare la “nuova normalità” ed il proprio posizionamento, creare un piano, richiedere riforme per l’adattamento del quadro regolatorio al nuovo modello competitivo. Sarà sufficiente per reagire al Covid-19? Mi auguro di sì. Ma dipenderà dall’attuazione.
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politica
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Lo scatto verso l’online Durante l’altra pandemia, quella della Sars, l’e-commerce visse un vero e proprio boom, nel 2020, nell’era del Covid-19, sarà il Digital a subire una vera accelerazione? I due massimi esperti Samuele Fraternali e Andrea Manusardi, analizzano il gioco in piena emergenza sanitaria. di Cesare Antonini
Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio Gioco Online e Digital del Politecnico Milano
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C’era un volta la ricerca sul gioco online e mobile scritta dal pool di ricercatori del Politecnico di Milano. Un osservatorio permanente sull’andamento di questo segmento del gaming che ora vede a capo Samuele Fraternali. “Purtroppo le analisi quantitative sono ferme al 2018 per la complessa situazione politica e non abbiamo accesso a dati nuovi, freschi di ricerca – spiega il direttore, ma mai disperare – tuttavia seguiamo sempre i giochi ma soprattutto il canale Digital e tutti i mercati connessi ad esso”. L’idea è quella di capire come sta evolvendo il gioco online (e quello mobile) in questi mesi di lockdown che hanno generato, intanto, maggiore raccolta specie a marzo 2020: “Tutti i mercati digitali hanno visto un’accelerazione del consumatore verso questi settori in questa fase di chiusura del retail – spiega Fraternali – in effetti sono cadute barriere di varia natura che allontanavano l’utente dai mercati online come la fiducia nel digitale , la sicurezza percepita e associata che era ancora molto bassa o anche la capacità nel muoversi nel web. In molti che pensavano fosse sempre migliore il live rispetto all’online e che non aveva mai provato questi canali si è trovato costretto a farlo e li ha apprezzati. Tutti questi ostacoli sono stati annullati. Il consumatore ha voluto o ha dovuto abituarsi al digitale”. Si ha un’idea dei dati? “In determinati settori si è avuto un PROMOSPACE
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«Online e mobile boom in tutti e settori, ora lavorare su mantenimento e fidelizzazione dei flussi»
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impatto esponenziale. Nel gioco sicuramente, senza dati precisi alla mano, un boost verrà vissuto nel poker soprattutto e nel casinò. Le scommesse, senza eventi, hanno subito un freno”. Superata questa fase di “obbligo”, quando tornerà una pseudo normalità il consumatore rimarrà fedele al digitale? “Secondo le nostre proiezioni, se si è passati da 1 a 10 nei consumi digital nella cosiddetta Fase 1, al ritorno alla vita normale o a qualcosa di simile, si registrerà un calo ma magari si spenderà 5. Si tornerà anche all’esperienza fisica a patto che sia come prima del Covid-19. In ogni caso l’emergenza avrà fatto da volano per lo sviluppo di questi servizi che l’utente abiliterà in vari momenti della sua vita”. In specifico sul gambling? “Va analizzata la reazione in queste fasi da prodotto a prodotto – prosegue Fraternali – ovviamente i giochi più legati al mondo fisico soffrono anche sul digitale. Altri possono essere replicati più fedelmente e più facilmente. I consumatori da slot da bar, ad esempio, non si sono spostati in massa sul gioco online”. Nella Fase 2 di convivenza col virus assisteremo a un calo ma graduale? “In questo momento avremo ancora molte limitazioni agli spostamenti e anche noi cittadini un po’ per abitudine un po’ per timore nella nuova fase ci auto imporremo delle abitudini che rispecchieranno quelle della Fase 1. Per questo immaginiamo un calo iniziale per
SPECIALE LO SCATTO VERSO L’ONLINE
poi assestarci sempre su una crescita dei prodotti digital”. Abbiamo spesso analizzato il momento dicendo che è un’occasione unica per coltivare le pool dei players dei concessionari ‘punto it’: “La fidelizzazione sarà fondamentale – concorda il direttore dell’osservatorio sui giochi online e sul digital – il problema è la grande limitazione nelle attività marketing che ha imposto il decreto Dignità quindi il gambling online sarà penalizzato rispetto ad altri settori. Non si può aggredire il consumatore. Una comunicazione responsabile deve essere primaria e giocherà un ruolo importante, non si possono commettere altri errori. Di sicuro si attiveranno promo royalty e
one to one con l’utente e il consumatore finale durante la loro esperienza di gioco. Un’offerta molto diretta, costruita ad hoc mentre si sta già giocando. Le aziende dovranno valorizzare al massimo quegli elementi che possano rendere sempre più gradevole l’esperienza digitale”. Sono arrivati anche tanti nuovi clienti e non solo chi ha rispolverato vecchi account: “Bisogna capire i nuovi utenti come si approcciano al gioco. Comprendere le preferenze di questi players e cosa li ha avvicinati al gioco. Un’azione di questo tipo – conclude Fraternali - può indirizzare in maniera assai efficace le leve della comunicazione e tenere i consumatori nel canale online”.
Andrea Manusardi, customer interaction & monitoring research manager presso Doxa
«Il lockdown ha accelerato processi ormai imprescindibili per le società di gaming» Il Covid-19 ha penalizzato, ma non ha fermato, il lavoro fondamentale di un istituto come Doxa. Per capire ancora meglio il topic di questo speciale abbiamo chiesto lumi ad Andrea Manusardi, customer interaction & monitoring research manager proprio presso questo istituto di ricerca: “Siamo in smartworking da subito da quando è stata avviata l’emergenza. In Lombardia abbiamo iniziato molto presto ma siamo sempre stati operativi. Ovviamente tranne le attività che coinvolgevano il canale fisico visto che sono state impossibili le interviste ai negozi e ai vari punti vendita per l’emergenza coronavirus e il lockdown”. Quali sono gli effetti sul settore del gioco pubblico, settore che seguite molto da vicino? “È una situazione che ha impattato tantissimo e che lascerà degli strascichi importanti, è una cosa evidente agli occhi di tutti – analizza Manusardi - se parliamo del mercato del gioco la situazione non è delle più semplici. Tagliando tutti i giochi si è verificata una gravissima situazione di cassa. Tutti stanno cercando di mantenere la liquidità, molte aziende stanno consumando le ferie o hanno adottato misure come la cassa integrazione”. C’è il gioco online a consolare, ma come sarà la riapertura? “Con la ripresa il mondo dei giochi tradizionali potrebbe riprendere in tempi abbastanza veloci. L’online è fortemente legato alle scommesse ed è molto dipendente dal fenomeno sport. Capirete che mancando i campionati mancano i mercati e quindi la ‘materia prima’”. La vostra percezione non è così esaltante sul web? “Sì anche il canale online ha subìto tantissimo rispetto al retail e per colpa delle scommesse – prosegue Manusardi – di sicuro le aziende pure online sono più agili rispetto a quelle che operano su entrambi i canali che sono assai massacrate dai primi Dpcm. I casinò online in termini di spesa hanno un ruolo importante ma se andiamo a vedere i players di betting e di casinò è un confronto impari con le scommesse. Il poker ha vissuto un momento di rinascita e come intrattenimento visto che l’utente aveva poche al-
ternative, è tornato ad essere frequentato”. Una soluzione può essere la multicanalità? “Per le aziende è fondamentale e ora dovrà essere sempre più utilizzato e spinto dalle stesse società. Alla ripartenza i punti vendita avranno comunque delle limitazioni e per questo è fondamentale traghettare e supportare il passaggio all’online dei consumatori perché non tutti hanno le stesse capacità. Sono ancora tantissimi gli utenti che non sono così evoluti dal punto di vista digitale. Per questo – prosegue Manusardi – chi ha un canale fisico può sfruttarlo per cercare di avvicinare il giocatore al digital. Fisico e remoto dovranno integrarsi sempre di più e chi saprà farlo meglio avrà dei benefici”. Per il settore digital è un ottimo momento: “Ovviamente con le costrizioni messe in atto c’è stata una crescita notevole, lo smartworking, ad esempio, si è spinto molto in avanti e tanti cittadini si sono dovuti confrontare con strumenti e con pratiche con cui non avevano confidenza. Lo sforzo delle aziende è stato fondamentale per invitare e guidare questa fase di transizione. Adesso gli operatori dovranno snellire le procedure e semplificare i passaggi perché per determinati target diventa fondamentale – spiega Manusardi - è un grande momento di cambiamento e la gente deve sforzarsi anche a fare la spesa online. Per questo il digital da mercato di nicchia è passato a strumento decisamente più diffuso”. In questa fase poteva crescere anche il nuovo settore degli eSports? “È ancora un fenomeno di nicchia – analizza Manusardi l’utente tradizionale si trova più a suo agio col virtual betting che con i videogiochi competitivi. È un fenomeno soprattutto giovanile. Avrà una crescita nel tempo ma non sarà il principale driver di sviluppo. Per i target più tradizionali credo che le virtual betting possano avere maggiore presa. Perché riproduce fenomeni in essere. Mancando il fattore di competenza e a quel momento la scommessa virtuale può sostituire un po’ di più le tradizionali rispetto agli esports. Lo stop del campionato, tra l’altro, ha rallentato anche le squadre virtuali”, conclude.
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I nuovi equilibri nell’era della pandemia Enrico Bradamante, presidente di iGaming European Network, traccia un quadro dell’industria del gioco online, alle prese con modifiche operative e di business, ma anche con vecchi divieti
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ENRICO BRADAMANTE
utti a casa, o quasi. Chi a lavorare, chi ad attendere, volente o nolente, che si possa riprendere la “normale” vita. Enrico Bradamante, presidente di iGaming European Network, delinea gli scenari dell’online e mobile gaming anche alla luce dell’emergenza sanitaria che ha modificato radicalmente, almeno nel breve periodo, la quotidianità delle persone. “Dal punto di vista operativo, le aziende dell’online gaming si sono adattate molto velocemente allo smart working e nel giro di poche settimane hanno chiuso gli uffici e messo i idipendenti in condizioni di lavorare. I giocatori hanno più tempo e sono a casa molto più di prima, ma hanno anche meno soldi e la pandemia ha causato loro più incertezza sul futuro. Quei giocatori che scommettevano sullo sport adesso stanno esplorando nuovi prodotti (virtual sports, casino, poker, even eSports). Dal punto di vista business, i fatturati hanno subito un ribasso per l’industria in generale, con delle dinamiche diverse a seconda dei prodotti. Le scommes-
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se sportive sono collassate completamente siccome sono chiaramente dipendenti dagli eventi sportivi. Altri prodotti classici come casino, poker, bingo sono in crescita, e altri prodotti nuovi / alternativi (ad esempio tipo e-sports e virtual sports) sono in forte crescita, seppure da una base relativamente bassa”. Quanto è importante, soprattutto in questo momento, il concetto di gioco sicuro online? “Il concetto di gioco sicuro è molto importante, e tutte le aziende responsabili sono allineate nel seguire tutte le direttive dei regolatori nei vari Paesi. In questo periodo c’è un rischio che con le persone a casa la maggior parte del tempo, quelle già predisposte e a rischio di ludopatia possano cadere più facilmente nel circolo vizioso. Per cui è estremamente importante che gli operatori siano vigilanti su questo aspetto, sia con il loro personale che con la tecnologia (intelligenza artificiale e non) per seguire i giocatori ed aiutarli lì dove ce ne sarebbe bisogno”. Al di là dell’emergenza sanitaria, quanto è importante la multicanalità nel settore del gioco? “La multicanalità nel settore del gioco è essenziale, e tutto quello che è
associato all’online trarrà un forte impulso da questa emergenza. Vediamo già grandi aziende e gruppi presenti sul terrestre con marchi importanti che stanno accelerando i progetti online”. Che cosa ne pensa dei limiti o divieti di pubblicità imposti in diversi Paesi europei, con l’Italia che ha fatto da apripista? “Quello che vediamo è una reazione a motivazione principalmente politica, a mio parare eccessiva siccome tutti questi i mercati sono già regolati in maniera molto seria dai rispettivi regolatori. In Inghilterra e in Svezia, come in Spagna e Portogallo, hanno introdotto misure restrittive temporanee. In Lettonia hanno addirittura sospeso l’online gaming. Il rischio vero è che queste misure spingeranno i giocatori a esplorare i mercati illegali/non-regolamentati, e quindi con tutti i danni e la mancanza di protezione per i giocatori stessi – tutte cose che i governi vorrebbero invece evitare. Inoltre, ciò chiaramente riduce il fatturato degli operatori, e quindi il gettito di entrate per i governi, in un momento in cui questi hanno in realtà bisogno di fondi supplementari per affrontare l’emergenza Covid-19”. (Amr)
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Il trend del gioco online dal 2018 al 2019
1,85 valore complessivo nel 2019
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Il gioco online e la Fase 2
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di Laura D’Angeli
Analisi degli effetti provocati dalla pandemia e azione operativa orientata alla responsabilità: sono i due driver che dovranno guidare la ripartenza del gaming online
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gioco online con vincita in denaro nel corso degli ultimi anni si è caratterizzato per un interessante trend di crescita registrando un incremento - dal 2018 al 2019 - di circa il 14 percento, raggiungendo un valore complessivo di 1,85 miliardi di euro nel 2019. Tale incremento è attribuibile a diversi fattori come l’evoluzione della domanda verso il digitale (oggi la spesa – o Gaming gross revenue - da gioco online rappresenta circa il 10 percento della spesa totale dei giochi pubblici) e la capacità dell’offerta di rinnovarsi e proporre sempre nuove esperienze di gioco. I principali prodotti sono le scommesse sportive e i giochi da casinò che insieme rappresentano oltre l’80 percento della spesa. Un’ulteriore chiave del successo del gioco online può essere ricondotta alla capacità, da parte del settore, di garantire al cliente un’esperienza di gioco legale, responsabile e sicura (attraverso l’adozione di specifici strumenti a tutela del giocatore, come le limitazioni di spesa e il registro degli autoesclusi) ma allo stesso tempo divertente. Ma come sarà il 2020 per il gioco online? I primi mesi dell’anno avevano evidenziato la solidità del settore ma il mutato contesto di riferimento connesso alla diffusione del Covid-19 e alle relative misure di contenimento adottate in Italia avranno molto probabilmente degli impatti diretti la cui misurazione non è semplice in un contesto in rapida evoluzione. I nuovi scenari evidenziano, infatti a livello generale, un doppio shock negativo: da un lato si riscontra un vero e proprio shock della domanda conseguente al lockdown e all’attuale e futura riduzione di reddito disponibile da parte dei consumatori e dall’altro uno shock dell’offerta
con la chiusura delle attività produttive e commerciali non essenziali e il blocco, tra l’altro, di tutte le attività sportive agonistiche. Lo scenario conseguente all’emergenza sanitaria non può, quindi, essere considerato neutrale rispetto all’andamento del gioco online sia per gli aspetti che riguardano la domanda che l’offerta di gioco. Già in questa prima fase, la domanda si è modificata e i giocatori sembrano ricercare un’esperienza orientata verso un maggiore intrattenimento. Probabilmente è un effetto della variazione delle abitudini di consumo connessa ad una riduzione del reddito disponibile e/o alla prospettiva di un futuro incerto. Anche le giacenze sui conti di gioco potranno subire una riduzione proprio in considerazione dell’esigenza di convertire parte della spesa di intrattenimento nell’acquisto di altri beni e servizi. L’effetto positivo che si poteva riscontrare da una parziale conversione dei giocatori offline sull’online, di fatto, in parte non sarà così rilevante per alcuni giochi come i casinò per il diverso profilo del giocatore. Comunque è evidente che il prodotto maggiormente interessato da questa crisi è quello delle scommesse sportive a causa della graduale riduzione, a partire da metà marzo, degli avvenimenti sportivi. Queste situazioni improvvise e caratterizzate da una forte variabilità hanno indotto gli operatori ad agire con rapidità e nel caso delle scommesse ad agire sul prodotto di gioco attraverso l’ampliamento del palinsesto e inserendo, per quanto possibile, nuovi avvenimenti e/o proponendo nuovi servizi e sistemi di retention alternativi ed innovativi per il cliente.
gaming gross revenue (% della spesa totale dei giochi pubblici)
In questo scenario così variabile dove i comportamenti dei consumatori potranno subire ulteriori cambiamenti rispetto al gioco e dove lo scenario macroeconomico ha un suo importante ruolo, uno dei modi per comprendere cosa accadrà è adottare strumenti previsionali a supporto del processo decisionale che tengano conto dell’impatto dei diversi cambiamenti in atto. Tali strumenti sono utili anche ai fini di una ricostruzione dei possibili scenari futuri e all’elaborazione dei relativi action plan. Le previsioni, dato il complesso scenario in atto, possono essere realizzate con l’uso di modelli previsionali dinamici in grado di sviluppare più scenari “what if” (cosa succede se) sulla base dell’andamento delle variabili individuate. Esempi variabili modello Scommesse sportive online Effetto shock della domanda
Convergenza della domanda offline in online. Incremento della domanda di gioco online come conseguenza del lockdown
Variazione delle priorità di consumo. Possibile riduzione della domanda di gioco come conseguenza della diminuzione del reddito disponibile.
Effetto shock dell’offerta
Riduzione del numero di eventi scommesse. La situazione sanitaria ha
imposto il blocco degli eventi sportivi. Maggiore ruolo degli eSports per sopperire alla mancanza di eventi.
Chiusura attuale e possibile riduzione futura della rete offline per le attività di ricarica PVR
Concludendo per la gestione della “Fase 2” si possono intravedere due principali direttrici di sviluppo operativo: la prima rivolta all’analisi e al governo in modo razionale degli effetti dell’emergenza sanitaria sul business mediante strumenti previsione economico-finanziaria e la seconda volta alla ridefinizione della value proposition per il cliente con l’obiettivo di rafforzare le misure di gioco responsabile messe a disposizione del giocatore e di proporre prodotti a bassa volatilità ed elevato intrattenimento. LEI CHI È?!? Laura D’Angeli è un business consultant con esperienza ventennale. Negli ultimi 10 anni la sua attività si è concentrata sul settore del gaming ed ha seguito, in tale settore, lo sviluppo di primarie società di gioco, media company e Telco ed ha sviluppato progetti di ricerca con primarie università in Italia.
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SPECIALE
Il piano anti Covid-19 di concessionari e operatori Quali danni ha subito e come ha reagito il gioco pubblico dopo lo tsunami tanto devastante quanto pericoloso come la pandemia Covid-19? Dopo quasi due mesi di chiusura abbiamo cercato di capire come stanno i concessionari e gli operatori ed ecco le reazioni che mostrano, ancora una volta, un settore maturo e altamente professionale in grado di fronteggiare anche a queste sciagure. A patto che lo Stato faccia la sua parte. di Cesare Antonini
Snaitech
«Perdita temporanea dell’80 percento ma la reazione è stata fortissima» Partiamo da “casa Snaitech” per capire qual è la situazione di una delle aziende leader del settore in piena quarantena. “Fin dall’inizio del periodo di emergenza abbiamo cercato di tutelare i nostri dipendenti. Abbiamo attivato progressive misure di sicurezza a tutela della salute, lo smartworking, adottato gli ammortizzatori sociali e disposto ulteriori provvedimenti per il contenimento dei costi – spiega Mariachiara Polselli, direttore Bu betting retail Snaitech - stiamo studiando delle linee guida indicative che potranno essere utili per coniugare al meglio sostenibilità economica delle attività e salute delle persone sia all’interno della nostra azienda che all’interno di sale gioco, agenzie e corner. In questo modo potremo affrontare nel migliore dei modi quella che il Governo definisce la Fase 2 e che costituirà davvero un nuovo scenario per il nostro business”. Il retail è sicuramente la parte più colpita dell’emergenza coronavirus: “Le conseguenze del lock down sono drammatiche. La chiusura della rete fisica ha comportato una perdita temporanea di oltre l’80 percento dei nostri ricavi e ovviamente tornare ai livelli pre Covid-19 sarà tutt’altro che facile. Ne usciremo se sapremo proporre un mix di passato e futuro. Per questo, abbiamo previsto misure di sostegno all’attività dei punti vendita tra le quali la dilazione di pagamento degli importi a debito e la sospensione dei pagamenti dei canoni per la tecnologia. Inoltre, per sfruttare l’opportunità offerta dal canale digitale ancora attivo, abbiamo rinforzato gli incentivi sull’apertura di nuovi Conti Gioco e incrementato gli aggi sul-
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le scommesse online. La priorità è mantenere intatta e stabile l’intera filiera con misure di sostegno alle attività dei punti vendita. Vogliamo continuare a essere un punto di riferimento per i nostri clienti anche durante l’emergenza e verso il giocatore e i nostri dipendenti, tenendo sempre sotto controllo le norme di sicurezza, come il rispetto delle distanze e la sanificazione degli ambienti”. Può l’approccio omnichannel essere un’opportunità da rivisitare e da sfruttare per riattivare il business? “L’omnicanalità è da tempo un nostro obiettivo e la crescita dell’online di Snaitech era evidente già prima dell’emergenza Covid-19 (28% del nostro Ebitda). Sappiamo che il futuro del retail passa dall’integrazione fra gioco fisico e online. In questa direzione negli ultimi 3 anni gli investimenti sulla rete betting sono stati complessivamente pari a quasi 20 milioni di euro, di cui 8,4 per self e prenotatori. Inoltre abbiamo sviluppato il sito di gioco online e l’App mobile,ora decisamente più performante. Di recente abbiamo lanciato l’App mobile dei virtual ad esempio, recuperando una parte di appassionati di calcio. Questo porta l’offerta di Snaitech ai vertici assoluti del mercato. Non dimentichiamo che per noi resta decisiva anche la brand awareness, cioè la notorietà del marchio, che si basa su due elementi forti: la storia e i contenuti. Il nostro brand continua ad essere un punto di riferimento nel settore anche in un periodo di totale oscuramento pubblicitario, indotto dal decreto Dignità”. Quali aiuti servono, invece, dal Governo centrale e dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli? “Al Governo – prosegue
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SPECIALE IL PIANO ANTI COVID-19 DI CONCESSIONARI E OPERATORI
Chiara Polselli - chiediamo di considerare il nostro settore al pari di tutti gli altri, in questo periodo di obiettiva difficoltà, chiediamo dunque un trattamento equo dal punto di vista fiscale. Inoltre, con l’intera rete chiusa, come abbiamo potuto leggere sui media ultimamente,condividiamo la preoccu-
pazione che questa situazione di stop del gioco legale, possa lasciare spazio ad attività della rete illegale o di riciclaggio. Come Snaitech il nostro impegno sarà sempre quello di garantire la sicurezza dei giocatori e la fiducia di un ambiente di gioco sano e responsabile”.
Better
«Dipendenti in sicurezza e aiuti al retail puntando sul Digital per il futuro» Il Covid 19 sta rappresentando un problema per tutti i settori merceologici e industriali, pochi esclusi in Italia e nel mondo, qual è la situazione di Lottomatica, invece, in piena quarantena? “Per prima cosa ci siamo occupati della salute dei nostri dipendenti. Lottomatica ne ha oltre 1.400 su Roma, Milano ed altre sedi territoriali. Nel giro di pochi giorni siamo riusciti a metterli tutti in condizioni di lavorare da casa in piena sicurezza – spiega Marco Becca, vice presidente digital and betting Igt Lottomatica - devo dire che si lavora piuttosto bene, anche nelle aree dove il carico di lavoro paradossalmente è aumentato (mi riferisco all’online), e ne terremo sicuramente conto quando sarà il momento di rientrare in una ‘nuova normalità’. Poi naturalmente i clienti ed i nostri punti vendita, per quali ci siamo premurati di dare esecuzione puntualmente alle progressive limitazioni via via disposte. In particolare per quanto riguarda i punti vendita abbiamo anche deciso di sospendere una serie di addebiti ‘fissi’ per supportarli in un momento economicamente difficile per tutti”. Come risollevare il gioco terrestre, il più colpito? “Innanzitutto sarà necessario ancora di più lavorare assieme ai nostri punti vendita, molti dei quali avranno difficoltà economiche importanti. Dovremo ripensare tutto: gli spazi, gli orari, e le modalità di gioco. Anche i nostri clienti saranno diversi, e sicuramente più digitali. Penso che il digitale sarà il vero motore del cambiamento del retail, sul quale fortunatamente da tempo stiamo investendo. Mi riferisco a dispositivi Self Service, alle App sul cellulare del cliente, alla dematerializzazione della carta, alle modalità di pagamento cashless. Tutto può
essere ripensato, e reso migliore: ci vorrà del tempo, tanto coraggio ma sono sicuro che avremo risultati”. La multicanalità può essere un’ancora di salvezza? “Sicuramente sì, nel rispetto delle scelte del cliente penso che l’online possa complementare il retail, e non esserne un concorrente. Lavoreremo su questo, in collaborazione con i nostri punti vendita che, promuovendo l’online, potranno aumentare i propri guadagni anche senza che il cliente si rechi nei negozi”. Cosa vi aspettate da Adm e dal Governo? “Oltre a supporti di tipo economico/finanziario, che saranno indispensabili in un settore che sta vedendo i ricavi praticamente azzerati, è necessario dare il via a un dialogo costruttivo con il regolatore per riprogettare una ripartenza su basi differenti, anche in questo caso cogliendo le opportunità della tecnologia e del digitale al servizio del settore del gioco legale. Non farlo sarebbe una grande opportunità sprecata e un regalo al settore illegale”. Intanto, l’online, è cresciuto: “Complessivamente sta crescendo ma a tassi molto bassi, causa soprattutto il settore scommesse che è pressoché azzerato. Guardando con attenzione i dati di mercato, si nota una accelerazione di una crescita che era già in essere per i giochi da casino, e una crescita percentualmente importante (ma molto piccola in valori assoluti) della spesa per i giochi di abilità e delle lotterie online. Il dato positivo è che sono aumentati i giocatori ma si sono comportati responsabilmente senza aumentare la spesa individuale”, conclude Becca.
Microgame
«Multicanalità e investimenti su strumenti innovativi faranno la differenza» Interessante cercare di comprendere come ha affrontato e come ha reagito un’azienda come Microgame che lavora sia sul retail che con i suoi storici canali online. A fare il punto il Ceo, Marco Castaldo: “La nostra azienda, passata allo smart working da subito, non si è mai fermata, anzi il nostro carico di lavoro è aumentato notevolmente. Ci siamo trovati ad affrontare nuove sfide, le esigenze dei nostri clienti sono cambiate e noi li abbiamo aiutati ad adeguare i loro modelli di business. Inoltre abbiamo chiuso numerosi contratti con nuovi concessionari e siamo al lavoro per far partire la loro attività. Tutto merito dei nostri dipendenti che ringrazio personalmente”. Dicevamo del retail: “Il modello multicanale che da sempre
implementiamo per i nostri clienti è sicuramente il primo strumento per superare l’emergenza. Consideriamo che in questo momento migliaia di punti fisici affiliati con il network di clienti Microgame, anche con le saracinesche abbassate, stanno riuscendo a sostenere le proprie attività grazie ai proventi derivanti dalle affiliazioni. Per il futuro, possiamo affermare che l’integrazione di una proposta da remoto con il servizio in-store è ormai obbligatoria per qualsiasi operatore di gioco a terra”. Modello da seguire più che mai: “Senza dubbio – prosegue Castaldo - il modello che sosteniamo da sempre è sempre più centrale. Il tema però, non riguarda solo l’integrazione dell’offerta online per i negozi e punti vendita, ma anche e
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soprattutto l’evoluzione del modello di affiliazione a terra e delle strategie di multicanalità. Ad esempio, l’utilizzo di strumenti Crm per la gestione del rapporto diretto con i giocatori diventa cruciale per operatori online che storicamente si avvalevano di un modello prevalentemente ‘push’ tramite i Punti vendita ricariche. Che fare quando il Pvr è chiuso se non si è coltivato un rapporto diretto con il giocatore?”. Servirà comunque un sostegno dall’alto? “Mi auguro che vi sia supporto finanziario in particolare per i piccoli operatori del retail. In secondo luogo, servono certezze operative e regole chiare per permettere ai punti vendita e agli operatori di gioco di ripartire prima possibile. In generale, auspico che chi ci governa possa tornare a considerarci un settore industriale, per intraprendere una strada di riforma razionale del settore ascoltando tutti gli stakeholders”. Avete messo in piedi nuove strategie e nuovi strumenti online e digitali anti crisi? “Da tempo lavoriamo allo sviluppo di prodotti tecnologici che consentissero da un lato di evolvere
il modello del Punto vendita ricariche e dall’altro di strutturare l’esperienza dell’utente finale. Oggi il punto vendita rimane fondamentale per la parte relativa all’acquisizione del giocatore e ovviamente per la sua funzione sociale di aggregazione, ma l’esperienza degli utenti ed il loro intrattenimento è gestito direttamente dall’operatore grazie ai nuovi strumenti di analisi e predittivi su cui l’azienda ha investito in questi anni. Con moltissimi Pvr chiusi, questi strumenti, integrati nella piattaforma Microgame, stanno facendo la differenza per i nostri clienti”. Cosa succederà dopo la tempesta? “La storia ci insegna che le crisi aiutano le industrie sane e forti mentre accelerano il processo di scomparsa delle aziende deboli. Chi in questi anni ha lavorato sul lungo termine, investendo in tecnologia e user experience uscirà rafforzato da questa crisi, chi invece si è focalizzato soprattutto su investimenti nel canale di affiliazione e nelle promozioni ignorando le esigenze e i desideri dei giocatori sarà giustamente spazzato via”, conclude Castaldo.
Oia Services
«Crisi durissima e il gaming non tornerà più come prima» Un altro caso importante è quello di Oia Services che coi brand Betaland ed Enjoybet offre gaming da anni sia sul retail che sul digital. Qual è lo status aziendale dopo due mesi di lockdown? “Ovviamente soffriamo del blocco degli eventi sportivi e del fermo della rete – spiega il Ceo, Carmelo Mazza - abbiamo adottato tutte le misure previste dal Governo maltese prevedendo un massiccio ricorso al lavoro da casa. Stiamo comunque il più vicino possibile alla rete, siamo intervenuti per dare sostegno alle agenzie ed ai Pvr anche sotto il profilo economico. Sappiamo che non sarà possibile tornare al business as usual nel breve tempo e stiamo già pensando alle misure da adottare per facilitare la riapertura della nostra rete”. Partiamo dal gioco terrestre: “Per prima cosa dobbiamo avere chiarezza sulle misure di contenimento che si applicheranno, come entrate contingentate e altro – prosegue Mazza - su questa base potremo fare delle riflessioni più concrete. Noi continuiamo a ritenere che sia necessario dare un ambiente di gioco il più confortevole possibile, mantenendo l’aspetto dell’interazione umana che riteniamo qualificante per distinguere la fruizione del gioco sul canale fisico”. Può l’approccio omni channel essere un’opportunità da rivisitare e da sfruttare per riattivare il business? “Siamo convinti che il modello omnichannel resti importante, soprattutto nelle forme ibride che consentono di usare reti fisiche a supporto di alcuni servizi per l’online (non certo la vendita ovviamente). In questo senso, tuttavia, prevediamo due tendenze: quella dell’automatizzazione e quella dell’ampliamento dei servizi. In altri termini, le forme ibride saranno sempre più centri multiservizi nei quali l’attività dell’utente sarà automatizzata. Noi siamo già pronti con nuove partnership ad accompagnare la trasformazione della nostra rete in questa direzione, per renderla più moderna ed incrementarne i guadagni. In questo senso, il Covid-19 in realtà accelera tendenze in atto che già gli operatori più attenti avevano colto: chi sarà più rapido avrà be-
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nefici di mercato”. Cosa vi aspettate dai governi? “Dovranno ovviamente favorire l’immissione di liquidità nel sistema che consenta di superare gli esborsi sopportati nel periodo di blocco. Solo così potranno essere difesi livelli occupazionali e sopravvivenza delle imprese, soprattutto per le piccole che sono la stragrande maggioranza della rete di giochi. Non dimentichiamo infatti che la distribuzione capillare dei giochi, che tante risorse porta all’erario, è fatta da una grande quantità di Srl semplificate e ditte individuali che, nei fatti, operano come piccole imprese familiari, certamente più simili dimensionalmente alle imprese artigiane che alle società di servizi. Queste realtà hanno già sofferto la riduzione della marginalità del settore. Fondamentale, quindi, sarà la velocità di esecuzione, in modo che le risorse arrivino ai beneficiari ed entrino nel circolo economico quanto prima. Ad Adm – prosegue Mazza - invece chiediamo solo di valutare il periodo di chiusura nel calcolo della seconda tranche del canone di concessione dovuto a luglio (magari anche ritardando la scadenza) e di prevedere anche una revisione della durata della proroga onerosa. Attenzione anche al costo delle fidejussioni che sta salendo e, in presenza di bilanci che per il 2020 saranno certamente negativi in molti casi, potrebbe crescere ancora di più per il 2021. L’attuale meccanismo andrebbe riformato profondamente e Adm dovrebbe anche fare di più per superare le resistenze di istituti di credito e compagnie assicurative”. Anche per Oia “le crisi vanno lette perché si rivelano sempre portatrici di grandi opportunità. Oggi è difficile vedere già quali sono gli aspetti positivi da massimizzare: ma certamente ci sono e chi sarà in grado di coglierle prima e realizzarle sarà il prossimo market leader. Intanto impariamo a non dare per scontato che il settore del gioco ritorni come era prima. Chi investe nel ritorno al passato pre Covid-19 ha già perso”.
Comunicazione “business“business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee n.132/19/Cons.) Comunicazione to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle LineeGuida GuidaAgCom AgCom(Delibera (Delibera n.132/19/Cons.)
SPECIALE
Kiron «Virtual sport tra boom e limiti»
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li sport virtuali sono diventati un enorme mercato in Italia in un breve lasso di tempo, generando poco meno di 300 milioni di euro in entrate lorde per gli operatori. Ancor prima che l’epidemia di Covid-19 portasse alla cancellazione o al rinvio di eventi sportivi dal vivo, i virtual avevano catturato l’interesse di tutti i tipi di scommettitori sportivi, raggiungendo quasi le scommesse sportive in termini di numero di scommesse piazzate. Nonostante il grande contributo alle entrate, tuttavia, l’opportunità per i virtuali è stentata dal difficile regime normativo italiano. Se si vuole mantenere la traiettoria di crescita storica è necessario ripensare le regole che governano i giochi virtuali”. Questa l’analisi del mercato di Steven Spartinos, co-fondatore e Ceo del fornitore di virtual games Kiron Interactive. “In base all’attuale limitazione di 3.000 eventi al giorno, unita
all’introduzione di severi regolamenti pubblicitari e di rigide normative, lo spazio per sperimentare nuovi prodotti virtuali in Italia è significativamente limitato. Un mercato di tale maturità dovrebbe essere al vertice del gioco quando si tratta di sviluppo di contenuti, ma esiste un enorme potenziale non sfruttato in questo settore. L’introduzione di variazioni di giochi esistenti e il lancio di nuovi eventi sportivi che potrebbero rivelarsi i principali conduttori di entrate sono quasi all’ordine del giorno, con il basket come primo esempio. La maggior parte degli operatori è spesso riluttante a correre il rischio con nuovi prodotti quando ciò potrebbe comportare una riduzione dei margini attuali generati dai tre prodotti principali: calcio virtuale, corse di cavalli virtuali e corse di levrieri virtuali”. Per quanto riguarda Kiron, prosegue, “ci concentriamo sull’introduzione di innovazioni nel nostro portafoglio esistente incentrate sul miglioramento
della proposta virtuale per i clienti, riducendo al contempo il rischio di sconvolgere lo status quo con prodotti chiave che continuano a offrire. Il lancio di Goal, il nostro ultimo gioco di calcio virtuale premium, testimonia il successo di questo approccio”. Inoltre, “per garantire la continua crescita degli sport virtuali in Italia, l’innovazione deve essere guidata da un’approfondita ricerca e sviluppo del mercato e da nuovi prodotti adeguatamente pilotati per valutare la loro accettazione con i clienti. Il recente lancio di Soccerbet, in collaborazione con Highlight Games, è stato intrapreso su questa base e si è rivelato un successo significativo. È con la naturale evoluzione delle offerte principali dei fornitori e il costante investimento in nuovi format e varianti, supportati da nuove tecnologie, che continueremo a guidare la popolarità dei virtuali in Italia”. (Amr)
WorldMatch «Terrestre – online, sinergia vincente»
“In
questo particolare momento storico, la possibilità di aggiungere all’offerta online i prodotti provenienti dal mercato terrestre, crea delle interessanti opportunità per tutti gli operatori”. Lo afferma Andrea Boratto, Ceo di WorldMatch nel delineare l’importanza della sinergia tra terrestre e online, “rivista” anche alla luce della situazione attuale. “WorldMatch da alcuni anni ha attivato collaborazioni con i più importanti provider di slot del mercato Vlt/Awp, e si è occupata del porting online dei titoli più amati dai giocatori italiani. Noi le chiamiamo le SlotBar e pensiamo siano un prodotto indispensabile per gli operatori italiani specialmente in questo particolare momento storico, in cui i concessionari si trovano a dover contrastare le limitazioni imposte dai divieti alla pubblicità e a trasformare in opportunità le restrizioni dovute al contenimento del Covid-19.
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Le SlotBar permettono di raggiungere una platea molto ampia e ambita di giocatori terrestri che possono così essere più facilmente accompagnati nel passaggio dal mercato tradizionale verso l’online. La presenza delle SlotBar, che significa ritrovare online prodotti con i quali i giocatori hanno già dimestichezza e ne conoscono il funzionamento, aiuta i giocatori terrestri a superare più facilmente la diffidenza verso il canale online”. Quanto è importante promuovere il gioco responsabile, anche e soprattutto in questo delicato momento? “WorldMatch è sempre stata molto attenta a questo aspetto essendo stata tra i primi provider di gioco a certificare i propri prodotti per il mercato italiano e via via per i vari mercati regolamentati in tutto il mondo. La regolamentazione dei mercati rappresenta il primo vero fondamentale passo verso la protezione del giocatore e di conseguenza la promozione del gioco
responsabile. In questo momento di segregazione è più che mai importante monitorare il comportamento dei giocatori, promuovere il gioco responsabile e mettere in risalto l’essenza ludica dei giochi”. Quali sono i prodotti di fresco lancio o che lancerete nel breve periodo? “Le sinergie con i più importanti produttori terrestri del mercato italiano ci sta permettendo di rilasciare dei titoli SlotBar estremamente accattivanti. Abbiamo poi completato il porting ad Html5 di altre tipologie di gioco, in primis le varianti di video poker, le roulette ed il blackjack, mentre è in corso la certificazione del punto banco e Hi-Lo. Per il prossimo futuro stiamo lavorando ad alcuni giochi dal layout molto innovativo e rilasceremo quasi 30 titoli della famiglia SlotBar, che comprendono best-seller terrestri di produzione Octavian e Nazionale Elettronica”. Per ulteriori informazioni il sito è: www.slot-bar.it (Amr)
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Habanero «Gioco responsabile oggi più che mai ma promozione difficile in Italia»
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videntemente, in un periodo in cui non sia possibile alcuna altra forma di gioco, si presume che diversi utenti sperimentino le possibilità del settore online. È dunque probabile che la crisi in questione stia forzando una evoluzione in questo senso, per quanto i primi dati non sembrano supportare questa ipotesi. La stragrande maggioranza degli utenti approccia il gioco come divertimento ed è ovvio che, in tempi di incertezza finanziaria, i lussi vengano in secondo
piano. Il futuro è tutto da scrivere in condizioni talmente emergenziali!” Questa l’opinione di Arcangelo Lonoce, responsabile sviluppo business Europa Habanero Systems, che sottolinea: “Riteniamo di essere in una posizione ideale per aiutare gli operatori ad affrontare le contingenze che questa situazione comporterà. La facilità di configurazione del prodotto permette la rapida implementazione di modifiche strategiche di grande importanza, anche tramite l’assistenza dedicata del nostro eccellente team di supporto”. Secondo Lonoce, “Oggi più che mai è il momento di compiere uno step ulteriore nella promozione del gioco responsabile attraverso il confronto proattivo delle varie parti in causa con il regolatore. Al momento, le sole aziende che possono pubblicizzare il gioco in Italia sono quelle
sprovviste di licenza: non mi pare una piattaforma ideale su cui ottimizzare responsabilità di settore”. Habanero guarda dunque anche ad altri mercati, e a nuovi prodotti... “L’America Latina rappresenta uno dei mercati più stimolanti nel futuro prossimo di Habanero. Inoltre, presto debutteremo in Spagna a sottolineare come il nostro focus immediato resti l’espansione ed il rafforzamento della nostra posizione in Europa, ove esistono opportunità non ancora colte appieno che ci vedranno protagonisti nei mesi venturi. Per ciò che riguarda il prodotto, abbiamo delle proposte molto innovative in arrivo su cui non posso dire granchè e che non vediamo l’ora di proporre al pubblico. Watch this space!”. (Amr)
Pragmatic Play «Più giocatori ma per il puro intrattenimento»
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questo periodo di incertezza e instabilità per il mondo intero abbiamo notato che sono diminuite le giocate medie giornaliere per singolo giocatore ma sono aumentati gli utenti attivi. Molti ‘user’ che non giocavano da un po’ di tempo hanno ripreso un minimo di attività per il puro intrattenimento. Questo ci conforta molto perchè significa che il temuto aumento delle giocate e conseguente possibilità di nuovi ludopatici al momento non si è verificato ma, al con-
trario, gli utenti stanno giocando responsabilmente”. A tracciare un quadro dei cambiamenti registrati nel settore del gioco online e mobile a seguito dell’emergenza sanitaria in corso è Luca Galli, head of business development di Pragmatic Play, che si focalizza poi sul mercato italiano: “Esso è sempre stato e sempre sarà interessante in quanto uno dei più grandi d’Europa e con la più alta percentuale di miglioramento a livello gestionale e di offerta. Crediamo molto nell’Italia, infatti stiamo per lanciare il nostro Live Casino con Eplay-24 in attesa di aggiungere gli altri attuali operatori che già collaborano con noi. A breve metteremo a disposizione dei nostri clienti anche i Virtual Games con quattro giochi molto interessanti, senza dimenticare il nostro Bingo”. Quanto è importante per voi il gioco responsabile? “Crediamo fortemente nel gioco respon-
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sabile e nella tutela del giocatore, il quale deve divertirsi grazie alla nostra offerta di giochi che ha come obiettivo il puro e sano intrattenimento. Come da policy aziendale, il nostro Gruppo lavora unicamente con operatori che rispettano il gioco responsabile e attuano in toto le sue regole nel rispetto e la salvaguardia degli utenti finali. Quali sono i vostri obiettivi di business e i mercati sui quali vi state concentrando? “Come ormai è noto agli addetti ai lavori, il nostro principale obiettivo è stato quello di diventare un provider multiprodotto e di aumentare al massimo la qualità e fruibilità dei giochi per gli utenti finali. Siamo molto concentrati su tutti i mercati regolamentati, al momento siamo certificati in 19 stati, e altri 2 sono in dirittura d’arrivo. L’Italia per noi è uno dei migliori mercati insieme a Germania, Comunità di Stati Indipendenti, Asia, Svezia e Regno Unito”. (Amr)
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Tutto il mondo è paese Il gioco in Europa ai tempi del lockdown? Da Malta alla Francia, ecco la situazione del settore, tra divieti governativi e posti di lavoro da tutelare.
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Italia ci vorrà tempo prima che le attività di gioco possano riprendere la normale vita aziendale, ma all’estero qual è la situazione alla luce delle restrizioni per il Covid-19? I casi di Malta, Gibilterra, Francia e Spagna raccontati dalle rispettive autorità di regolamentazione. di Francesca Mancosu
Malta, tutela dei giocatori vulnerabili al primo posto Il nostro “viaggio” comincia da Malta, uno degli hub europei più attivi per il settore. “Attraverso l’avviso legale 76 del 2020, il Governo ha sospeso tutte le attività terrestri per l’operatore della lotteria nazionale, i casinò, le sale da gioco e i bingo dal 17 marzo e fino a nuovo avviso”, sottolinea Christopher Formosa, direttore operativo della Malta gaming authority. “Le attività di gioco online sono ancora consentite, sebbene le scommesse sportive a distanza abbiano visto un notevole calo a seguito della sospensione dei principali eventi sportivi in tutto il mondo”. Sono previsti incentivi e sostegni finanziari per le attività di gioco chiuse dal Governo, visto che “gli operatori sono stati inclusi nel regime di previdenza salariale e potrebbero anche beneficiare del differimento del pagamento dell’imposta provvisoria, dell’Iva e dei contributi dell’assicurazione nazionale, come annunciato dal ministro delle Finanze. I differimenti fiscali sono applicabili alle imprese che hanno subito un calo delle attività superiore al 25 percento”, specifica Formosa. Attualmente non ci sono ancora stime relative all’impatto del lockdown sull’occupazione del comparto, afferma il direttore operativo della Malta gaming authority, “soprattutto perché il regime salariale del Governo mira a proteggere i posti di lavoro di coloro che sono stati direttamente colpiti da Covid-19, a prescindere dal settore in cui si trovano. Detto questo, è an-
cora prematuro valutare le conseguenze di questa crisi, soprattutto perché nessuno è ancora in grado di quantificarne la durata. Il Governo sta monitorando i licenziamenti per essere in grado di agire come necessario qualora se ne manifestasse la necessità”. Fra le preoccupazioni dell’autorità di regolamentazione maltese c’è poi la tutela dei giocatori vulnerabili. “La stragrande maggioranza del settore ha dimostrato di essere sensibile a questo e di agire di conseguenza; tuttavia, è di fondamentale importanza che, in qualità di autorità di regolamentazione, ci assicuriamo che nessun operatore cerchi di trarre ingiusto vantaggio dai giocatori vulnerabili a causa di questa situazione”, puntualizza Formosa. “Alla luce di ciò, l’Mga ha agito rapidamente per ricordare ai propri licenziatari che i loro obblighi in materia di pubblicità, derivanti dalla legislazione applicabile e ulteriormente spiegati nelle linee guida sulle comunicazioni commerciali dell’Mga, li vincolano a garantire che il marketing sia socialmente responsabile. Pertanto, è chiaro che nessun licenziatario può avere pubblicità o attività correlate al Covid-19. Inoltre, abbiamo anche pubblicato un avviso agli operatori che si stanno spostando sulle scommesse su esports e virtual sports, in assenza di quelle tradizionali, rendendoli consapevoli dei rischi associati a questo tipo di sport, mettendo in evidenza le aree che devono essere attentamente valutate al fine di garantire che il gioco sia equo e protetto dalla criminalità”.
Gibilterra, imposte ridotte e pagamenti rinviati Da una frontiera all’altra del Mediterraneo arriviamo a Gibilterra, dove hanno sede molti operatori di gioco. A illustrare la sua situazione è Andrew Lyman, direttore ese-
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cutivo e commissario per il gioco d’azzardo della Divisione di gioco del Governo. “Abbiamo operatori di gioco sia B2C che B2B con sede nel
ESTERI TUTTO IL MONDO È PAESE
nostro Paese. I casinò terrestri, gli sport bar e i negozi di scommesse sono stati chiusi per motivi di salute pubblica. I nostri operatori digitali continuano a commerciare tenendo chiusi i propri uffici, assicurando la continuità aziendale con il management e il personale che lavorano da casa. Il settore è influenzato in modo significativo dal Covid-19 con gli operatori di scommesse sportive che hanno visto ridursi i propri ricavi fino al 75 percento. Le entrate derivanti dal gioco e dal poker sono ferme o in crescita per una percentuale modesta. Agli operatori è stato consigliato di mantenere forti controlli di conformità in un periodo di maggiore vulnerabilità dei consumatori. Crediamo che lo capiscano e non vediamo alcun motivo per imporre ulteriori restrizioni. La nostra lotteria governativa è stata sospesa (poiché gran parte della distribuzione avviene attraverso i punti vendita retail)”. Gli unici a non aver visto restrizioni sono stati i giochi digitali. “Stiamo facilitando l’approvazione dei contenuti di fornitori di virtual betting per alleviare parte della perdita di entrate per i nostri operatori di scommesse sportive”, prosegue Lyman, passando a tracciare il quadro delle misure varate dall’Esecutivo per attenuare la crisi delle aziende del gioco. “Le imposte sui dipendenti e i pagamenti delle assicurazioni sociali possono essere posticipati di 12 settimane e ci sono riduzioni delle tariffe per il secondo trimestre. I pagamenti
delle tasse di licenza sono stati rinviati a luglio e i pagamenti trimestrali delle tasse di gioco possono essere versati posticipatamente. L’industria per aprile è ‘esclusa’ ai fini dell’assistenza dei dipendenti in quanto gli operatori hanno concordato che possono trattenere il personale e pagarlo con risorse proprie. Nessun operatore può licenziare le persone senza l’autorizzazione del direttore del lavoro. Questa situazione viene costantemente sottoposta a revisione. In questa fase, i nostri operatori si stanno impegnando a mantenere i posti di lavoro fino alla ripresa poiché vogliono essere ben posizionati per competere quando si riapriranno i mercati delle scommesse sportive. La posizione finanziaria varia da azienda a azienda e il mix della loro offerta. Mentre i giochi online per ora stanno reggendo, ciò potrebbe essere influenzato dalla fiducia e dalla priorità dei consumatori poiché le persone avranno a disposizione un minor reddito per il tempo libero”, aggiunge il direttore esecutivo. “Alcuni fornitori di giochi stanno assistendo a un aumento delle richieste di integrazioni (in particolare quelle con contenuti sportivi virtuali). Gibilterra vede il settore del gioco d’azzardo come una parte vitale della rigenerazione della sua economia e lo sta supportando; aspettandosi che tutti si comportino in modo socialmente responsabile”.
Spagna, pubblicità consentita solo a notte fonda Per la Spagna a fornire il polso della situazione è la Segreteria del ramo Gestione e relazioni istituzionali della Direzione generale per il regolamento del gioco d’azzardo, sotto l’egida del ministero del Consumo. Come nei Paesi vicini, anche qui – al momento in cui scriviamo – sono fermi i giochi terrestri, sono stati sospesi i sorteggi della lotteria ed è consentito l’accesso al gioco online, ma con limiti alla sua pubblicità. A definirli il regio decreto legge 11/2020, pubblicato il 1° aprile, sulle misure complementari in campo sociale ed economico per far fronte al Covid-19. “In esso, tra le altre questioni, in relazione alle attività e agli operatori di gioco inclusi nella legge 13/2011 sulla regolamentazione del gioco (lotterie statali e giochi online), durante lo ‘sta-
to di emergenza’ è vietata l’emissione di comunicazioni commerciali attraverso canali audiovisivi e piattaforme di scambio video tranne che nella fascia oraria compresa tra l’1 e le 5 del mattino; È vietato lo svolgimento di attività promozionali (come bonus) volte ad attrarre nuovi clienti o fidelizzare quelli esistenti; ed è vietata qualsiasi pubblicità sui servizi della società dell’informazione, compresi i social network”. Al momento, fanno sapere dal ministero, non esiste alcuna misura nazionale a sostegno delle attività di gioco che hanno chiuso – momentaneamente, si spera – i battenti, “oltre alla sospensione degli obblighi fiscali che alcuni governi regionali stanno adottando in relazione alle imposte sul gioco d’azzardo che rientrano nei loro poteri”.
Francia, Arjel e ministero a sostegno delle scommesse sportive Gioco a mezzo servizio anche in Francia, secondo quanto confermato da Elsa Trochet-Macé, direttrice della Comunicazione dell’Arjel, l’autorità di regolamentazione transalpina per il gioco online. “Le attività di gioco fanno parte dell’elenco degli esercizi chiusi fino alla scadenza delle misure di contenimento ma, ad oggi, il Governo non ha adottato disposizioni specifiche per il settore. I giocatori francesi non possono più giocare nei casinò, nei punti vendita o negli ippodromi. Tuttavia, tutti i giochi online regolati da Arjel (scommesse sportive, corse di cavalli e poker) e quelli del monopolio di Fdj sono ancora disponibili. L’offerta di scommesse sportive e ippiche è tuttavia notevolmente ridotta a causa dell’annullamento o della sospensione delle
competizioni”, precisa Trochet-Macé. “L’Arjel ha definito un elenco delle competizioni di supporto per le scommesse sportive online. Gli operatori possono richiedere di estendere questo elenco all’Autorità, che a sua volta studia le loro richieste e le valuta dopo un confronto con il direttivo. L’Arjel ha recentemente aggiunto nuovi concorsi all’elenco degli eventi di supporto in conformità con le disposizioni legislative al fine di mantenere un’offerta durante questo periodo. Nel settore delle scommesse ippiche, l’elenco degli eventi di supporto alle scommesse è definito dal ministero dell’Agricoltura. L’ippica francese è stata sospesa dal 17 marzo. A sostegno del settore, il Ministero ha anche approvato l’apertura di scommesse sulle corse estere su richiesta delle società madri”.
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Ice North America si fa Digital e propone una serie di interessanti eventi online dall'11 al 15 maggio. Il tutto rigorosamente gratuito.
UNO SGUARDO OLTRE IL DOMANI di Michela Carboni
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“I
due aspetti più notevoli e quindi degni di nota di Ice North America sono prima di tutto che si tratta di un’esperienza digitale a cui è possibile accedere ovunque ci si trovi nel mondo e, in secondo luogo, una volta presa la decisione di posticipare l’esposizione ‘dal vivo’ in programma a New Orleans, abbiamo deciso di rendere i contenuti dell’industria, le conferenze e i dibattiti in streaming totalmente gratuiti”. È quanto racconta Dan Stone, responsabile marketing dei Ice North America, parlando dell’evento digital creato in risposta all’emergenza Covid-19. Quali sono le novità e le principali caratteristiche di questo evento e come sarà organizzato? “Non ci sono costi nascosti o paywall, ma abbiamo già avuto un’enorme richiesta per partecipare, quindi incoraggiamo chiunque sia interessato a registrarsi il prima possibile. Si tratta della migliore esperienza digitale, che comprende tre ore di contenuti eccezionali ogni giorno, da lunedì 11 a venerdì 15 maggio. I contenuti vengono forniti da 40 esperti dell’industria, in 10 sessioni e offrendo più di 15 ore di apprendimento e, mentre preferiremmo di gran lunga interagire con l’industria faccia a faccia a New Orleans, siamo davvero contenti di offrire un’iniziativa tanto entusiasmante e di apporre il marchio Ice a questo format”. Quali sono i principali argomen-
DAN STONE
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ti che verranno affrontati? “Ice North America Digital fornirà una settimana di intelligence quotidiana e un vivace dibattito direttamente sugli schermi dei delegati, che hanno sede in tutto il mondo del gioco. L’evento è stato curato per fornire gli stessi approfondimenti degli esperti che i delegati avrebbero ricevuto di persona, durante l’esposizione e le conferenze. Ovunque sia pertinente o appropriato, il contenuto è stato aggiornato e analizzato sullo sfondo del Covid-19, che ha chiaramente avuto un profondo impatto sul mercato globale del gioco. In termini generali, i temi comprendono: iGaming, notizie, approfondimenti da parte degli ospiti, entrate non legate al gioco e resort integrati, iLottery, acquisizione e conservazione dei clienti, Paspa (Professional and Amateur Sports Protection Act), scommesse sportive, pagamenti e cittadinanza aziendale, con approfondimenti forniti da esperti dell’industria terrestre, delle scommesse sportive, dei casinò tribali e tecnologie delle strutture ricettive. Il modulo di apertura esamina l’iGaming e se questo rappresenta una minaccia per l’ecosistema del gioco d’azzardo statunitense. Segue una sessione intitolata ‘Catturare gli occhi e la quota di mercato: un’opportunità per gli esperti di marketing?’, che esplora le opportunità di sfruttare le notizie credibili come un modo per costruire il riconoscimento del marchio. Il secondo giorno, il primo streaming esamina come il marketing digitale può essere utilizzato
per ottimizzare le offerte e migliorare le informazioni degli ospiti per generare entrate, seguito dal ruolo dell’intrattenimento non di gioco nel generare ingressi, con particolare riferimento al futuro dei resort integrati, quando oltre il 50 percento di tutte le entrate provengono da attività non di gioco. Il terzo giorno si concentrerà sulle iLottery, su come farsi notare in uno spazio online affollato, su ciò che è necessario per il lancio e su come integrare le operazioni retail. Seguirà un’analisi sulle sfide che l’acquisizione e la fidelizzazione dei clienti devono affrontare. Giovedì, penultimo giorno di Ice North America Digital, analizzeremo dove si trova l’industria degli Stati Uniti due anni dopo l’abrogazione del Paspa e cosa riserva il futuro per la regolamentazione delle scommesse sportive negli Stati Uniti. Le nostre ultime due sessioni di Ice North America Digital chiederanno se il contante è ancora il re e qual è il futuro per soddisfare le richieste dei consumatori di transazioni veloci, sicure e protette. Abbiamo probabilmente una delle macro questioni più significative e tempestive che riguardano la sostenibilità e come l’industria nel suo senso più ampio possa presentarsi come un buon ‘cittadino’ aziendale”. Perché i dirigenti di gioco dovrebbero partecipare al vostro evento? “Lo slogan adottato da Clarion Gaming è ‘Beyond Tomorrow’ (Oltre il domani), che racchiude in sé quello per cui lavoriamo sempre duramente. Piuttosto che guardare al passato, guardiamo sempre al futuro, aiutando le nostre parti interessate a identificare opportunità e affrontare le sfide. Lo stesso vale per Ice North America Digital, che è stato curato per aiutare l’industria a orientarsi, in particolare alla luce del Covid-19. Comprensibilmente, c’è una terribile incertezza su come sarà il futuro e i nostri esperti che comprendono leader di alto profilo, aiuteranno l’industria a intraprendere la strada della ripresa”.
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CASINÒ, PAGAMENTI E COMPLIANCE AL CENTRO DI MBGS VIRTUAL EDITION Tanti temi legati alla più stringente attualità saranno sotto i riflettori il 7 maggio durante la virtual edition del Mare Balticum Gaming Summit
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randi nomi del settore dei casinò, dei pagamenti e della gambling compliance si stanno unendo alle discussioni della prima conferenza virtuale di European Gaming Media (che fa parte dell’Agenzia Hipther) quest’anno che si svolgerà il 7 maggio. Come i tanti digital summit ci si può registrare tranquillamente sul sito ufficiale dell’evento e vedere comodamente da casa o dall’ufficio il panel. Chi era già iscritto all’evento prima che scoppiasse la pandemia globale non deve fare nessun’altra procedura ed è già registrato al summit virtuale ma dai contenuti autentici. Il topic dell’evento sarà: l’industria del casinò online sta beneficiando della crisi del betting visto il blocco delle competizioni sportive? Gli appassionati di scommesse sportive trascorrono più tempo giocando ai tavoli da casinò virtualie con tutti i blocchi delle sale da gioco terrestri, l’industria del gaming online dovrebbe trarne maggiori benefici. Tra i verticali che hanno visto una maggiore attività c’è l’industria del poker online. Mentre i tornei live vengono annullati, i giocatori di poker si stanno muovendo online e stanno facendo risorgere l’industria del poker online. Ma è questo il caso reale? Il panel che verterà su queste tematiche, sarà moderato da Andrius Gabnys (avvocato - Studio legale Gabnys), è affiancato da Beyza Orazova (head of
sales, iGaming presso Dimoco Carrier Billing), Vadim Potapenko (responsabile vendite di Slotegrator), Dmitry Starostenkov (Ceo di Evenbet Gaming - il principale fornitore di piattaforme di poker), Jan Urbanec (Ceo di Endorphina), Vladimir Malakchi (chief business development officer presso Evoplay Entertainment), e Nadiya Attard (direttore delle vendite di Relax Gaming). Altro panel riguarderà “l’industria dei pagamenti durante il Covid-19”. Il distanziamento sociale sta mantenendo le persone nelle loro case e questo genera una maggiore spesa online. Le valute legali stanno andando bene durante la crisi, tuttavia, le criptovalute stanno perdendo rapidamente il loro valore. “Analizzeremo se ci sono crescite nei volumi delle transazioni e come la spesa sta aumentando durante questo periodo, ma anche tenendo d’occhio la sicurezza informatica”, spiegano dall’organizzazione. La discussione sarà moderata da Simon Planzer (partner di Planzer Law), e sarà affiancato da Simon Dorsen (direttore del gaming di Okto - Gaming Fintech solutions), Vytautas Karalevičius (cofondatore di Bankera), Vasilije Lekovic (direttore del gaming di Trustly), Saulius Racevičius (Ceo di ConnectPay), Olga Golikova (head of billing di Parimatch) e Marc Riedi (director, paysafecard Switzerland, una società Paysafe). “Il ban pubblicitario sarà ancora in vi-
gore dopo la fase d’emergenza coronavirus?”. Mentre combattono contro il Covid-19, i Paesi europei stanno spendendo un’enorme quantità di entrate e una volta terminata la battaglia, il bilancio dello stato dovrà essere integrato. I legislatori prenderanno in considerazione la revoca del divieto di pubblicità al fine di consentire agli operatori e alle società affiliate di riavviare le loro attività mentre pagano le tasse? Esperti di compliance, avvocati e autorità di regolamentazione si uniranno a questa tavola rotonda, che sarà moderata da Joerg Hofmann (partner di Melchers Law). Alla discussione si uniranno Sören Meius (ministero delle Finanze estone), Morten Ronde (Ceo della Danish Online Gambling Association e managing partner di Nordic Gambling), Joe Ewens (managing editor of gambling compliance di Vixio), Gustaf Hoffstedt (segretario generale della Swedish Trade Association for Online Gambling) e Ivan Liashenko (chief marketing officer di Parimatch). Il 7 maggio Mare Balticum riunirà 300 professionisti del settore del gioco d’azzardo che possono partecipare virtualmente dal proprio browser internet. L’incontro consentirà ai delegati di collegarsi in rete ai tavoli virtuali nella stanza degli affari virtuale e di condurre riunioni 1 contro 1 con i propri potenziali clienti e partner.
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Gn Media / Gioco News La rivincita dell’Editoria nella rivoluzione multicanale Nella riorganizzazione generale dettata dalla pandemia, il network di Gioco News introduce una serie di novità in ottica multicanale che rafforzano il valore dell’informazione e fanno crescere il numero dei lettori.
In
uno scenario dominato dall’incertezza, dove ognuno di noi ha dovuto scoprire una nuova forma di quotidianità, abbandonando qualunque routine, l’emergenza provocata dalla pandemia Covid-19 ha stravolto le abitudini e rivoluzionato i consumi. Creando nuove esigenze e assecondando alcuni trend, alcuni dei quali erano già stati avviati prima del virus, ricevendo comunque una spinta notevole durante questa fase critica. Come quello della digitalizzazione, che riguarda ormai tutti i settori, rappresentando una sfida globale per ogni impresa. Se è vero che ogni crisi propone anche delle opportunità, lo strumento per coglierle, in questo caso, è quello della multicanalità. La pandemia ci ha reso tutti molto più digital oriented, ed è un fatto: ma ciò non significa che verranno completamente abbandonate le precedenti abitudini, che non compreremo più nei negozi o che non faremo più niente offline. Ma sarebbe anche ingenuo pensare, al contrario, che il trasferimento in rete di molti servizi sia destinato a svanire insieme al virus, riportando le abitudini di consumo esattamente allo stato precedente. Se da tempo sentiamo parlare di un futuro sempre più digitale e orientato alla multicanalità, adesso lo stiamo
vivendo ed è diventato il nostro presente. Con tutte le conseguenze del caso; ma anche le opportunità, appunto. Del resto, in questa serie di nuove abitudini registrate durante il lockdown, ce ne sono diverse assai positive e destinate a lasciare il segno. Oltre allo smart working, oggi inevitabilmente diffuso e destinato a rimanere - sia pure parzialmente - in molte attività, vale la pena osservare anche il cambiamento nelle abitudini degli italiani e nella loro gestione del tempo libero. Come rivelato dall’ultima indagine di Bva Doxa sugli impatti della pandemia globale sulla popolazione italiana. Tanto per cominciare, ci dice l’indagine, gli italiani stanno leggendo di più nel tempo libero. Ed è già un buon risultato. Reso ancor più positivo dal fatto che, ad aumentare, è stata soprattutto la lettura di notizie online (+71 percento), ma anche di libri (+43 percento) e quotidiani o riviste cartacee (+35 percento). Continuando, senza dubbio, a utilizzare i social network, ma più che altro per comunicare e condividere cose, e molto meno a scopi informativi. Prendendo anche maggiore coscienza del rischio di fake news. Su una scala da 1 a 10, le principali fonti di informazioni sono oggi i telegiornali (7.3), i siti di news (6.8), le riviste e i quotidiani cartacei (6.6), considerati i migliori strumenti per ottenere notizie ai tempi del Covid-19.
Il salto di Gioco News Il network di Gioco News risponde appieno ai nuovi trend, con tutti i suoi prodotti. Tra marzo e aprile 2020 il quotidiano online GiocoNews.it ha visto crescere del 64 percento il numero di visitatori sul web rispetto all’anno precedente e del 58 percento l’accesso alla rivista, nel suo formato digitale. Ma non è certo tutto merito del virus, anzi. La crescita deriva infatti dagli investimenti compiuti dal gruppo editoriale (Gn Media) negli ultimi mesi, sviluppando una precisa strategia fortemente orientata alla multicanalità. Oltre a potenziare i servizi digitali, attraverso una razionalizzazione e ottimizzazione della propria offerta e al lancio di nuovi strumenti e servizi (di cui parliamo tra poco), il gruppo si è preoccupato di mantenere, sviluppare, esaltare anche il suo prodotto cartaceo: la rivista Gioco News, che è continuata ad uscire regolarmente (altro aspetto tutt’altro che scontato, in piena pandemia), conoscendo anche qualche innovazione non banale, per una perfetta commistione con la parte web e mobile. Negli ultimi numeri i
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nostri lettori potranno notare alcune differenze, dall’introduzione di alcune sezioni digitali che rimandano a contenuti disponibili in rete, attraverso l’impiego dei Qr Code, oppure semplicamente cliccandoci sopra, quando la rivista viene sfogliata in formato digitale, nella nuova versione –
I numeri di Gioco News
+26% +64% +58% +9%
visitatori rispetto al bimestre precedente
10.000+
visualizzazioni in streaming dei Digital Panel
1.400+
utenti registrati ai Digital Panel su Piattaforma Zoom
visitatori sul web sul 2019 accessi online alla rivista abbonati al cartaceo
COVER STORY GN MEDIA / GIOCO NEWS
anche qui – ottimizzata per qualunque dispositivo desktop o mobile. Oltre ad aver eseguito una totale riorganizzazione dell’archivio online della rivista, che consente oggi di consultare gratuitamente tutti i numeri della rivista realizzati dal 2009 ad oggi, in formato digitale. Valorizzando quell’incredibile archivio che contiene oltre dieci anni di storia del gioco pubblico italiano, che non può essere dimenticato e che rappresenta uno strumento fondamentale per la ricerca di dati e indormazioni del passato, anche per attività di ricerca, approfondimento e studio del settore. Tutto questo, però, senza pregiudicare la sicurezza dei nostri dipendenti e collaboratori. A partire da marzo, l’Editore ha introdotto modalità di lavoro agile per garantire la totale sicurezza del personale coinvolto a vario titolo nelle attività produttive, senza alterare in alcun modo la qualità e la fruibilità dei prodotti e dei servizi. Per un’informazione totale e continua, ma in sicurezza. Un modo per consentiDIGITAL PANEL re ai lettori di rimanere sempre informati e di allietare la
gioconews
IL
DEBUT T O
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SUCCESSO)
gioconews DIGITAL PANEL
Circa 1.400 utenti registrati e oltre 10mila visualizzazioni in diretta, attraverso il live streaming offerto sui quotidiani online e sul canale YouTube del network. Sono questi i numeri che decretano il successo dei primi cinque Digital Panel di Gioco News, andati in scena ad aprile su GiocoNews.it, affrontando i temi di principale attualità che riguardano i vari segmenti del gaming italiano. Dalla questione relativa al Casinò di Campione, alle esigenze della filiera ippica, passando per la gestione del lockdown vissuta dagli operatori del gioco pubblico e dal settore dell’online. Oltre a una serie di spunti sulla ripartenza dell’industria e su come potrà e dovrà cambiare l’intero panorama del gaming in seguito alla pandemia. Questi incontri, puramenti digitali, hanno proposto dei momenti di confronto diretto tra la politica e l’industria del gioco, con la partecipazione del Governo (con l’intervento del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, al panel sul casinò, e del sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate, a quello sull’ippica) e di alcuni parlamentari, in rappresentanza di maggioranza e opposizione. Oltre ai rappresentanti delle istituzioni e delle diverse categorie coinvolte. Da qui il successo del format, affiancato dai numeri che evidenziano una vasta affluenza e partecipazione da parte degli utenti, a cui si aggiungono le centinaia di domande che sono pervenute, durante i due panel, da parte del pubblico in collegamento. A conferma del fatto che nonostante il lockdown e l’interruzione momentanea dei servizi, a fermarsi è soltanto il business e, quindi, il fatturato
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propria permanenza in Gioco News sui social casa, potendo sfogliare i 56.900+ Facebook fan prodotti editoriali, sia su carta che online. 4.000+ Twitter follower Come ulteriore contributo alla campagna go3.300+ Linkedin follower vernativa #IORESTOACASA, il l’Editore ha 1.000+ Instagram fan deciso di riorganizzare completamente la di2.000+ iscritti al canale YouTube stribuzione della rivista, 700.000+ visualizzazioni YouTube offrendo a tutti la possibilità di continuarla a ricevere anche in indirizzi diversi da quelli tradizionali: quindi anche a casa, senza alcun costo aggiuntivo. Per una serie di attenzioni e iniziative che hanno visto salire, negli ultimi due mesi, anche il numero di abbonati rispetto all’anno procedente.
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delle aziende: ma non i problemi. Quelli no, purtroppo. Anzi, aumentano e in maniera anche più seria e spregiudicata, proprio a causa di questa emergenza globale. Da qui la necessità, sempre più forte, degli addetti ai lavori, di trovare risposte. Ed è proprio per rispondere a questa esigenza dell’intera industria del gaming che Gioco News ha introdotto i Digital Panel. Perché nonostante il periodo di quarantena generale (e, anzi, a maggior ragione) il mondo dell’informazione non può fermarsi e deve svolgere semmai un ruolo ancora più rilevante. La redazione di Gioco News e l’intero team non si sono quindi fermati, né hanno ridotto i servizi. Intensificando, al contrario, le proprie attività, per garantire la totale continuità nell’uscita dei vari prodotti editoriali (con l’aggiornamento h24 dei quotidiani online) e sviluppando nuovi format e nuovi strumenti di divulgazione e interazione con il pubblico. E siccome l’unico aspetto che veniva a mancare in questo momento di clausura generale era (ed è) il confronto di persona, per garantire continuità anche in questo senso, quindi, è stata pensato e realizzato il nuovo format dei Digital Panel: una serie di dibattiti e tavole rotonde che si svolgono online - attraverso la piattaforma Zoom - e che vengono trasmessi anche sui nostri canali web e social del network. Tutti a iscrizione rigorosamente gratuita, fino all’esaurimento dei posti (virtuali) disponibili. Per gli utenti che si registrano attraverso la piattaforma Zoom, c’è la possibilità di sedersi “virtualmente” accanto ai relatori, intervenendo con delle domande, in forma scritta o anche vocale. Attraverso una moderazione che potrà dare la parola anche al pubblico, offrendo la possibilità di fare domande ai relatori, come in un dibatti-
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to tradizionale. Per tutti gli altri soggetti interessati che non riescono a registrarsi e a “sedere” nelle room virtuale, di fronte ai relatori, comunque la possibilità di seguire il panel attraverso la diretta streaming su GiocoNews.it. Dopo i due approfondimenti su casinò e ippica, i successivi appuntamenti con i Digital Panel di GiocoNews.it hanno riguardato: “L’impatto del coronavirus sull’industria del gaming”, riunendo vari esperti da diversi paesi europei (come: Eduardo Antoja, Senior Partner di Intrepid Consult, Ewa Bakun, Director of Industry Insight and Engagement di Clarion Gaming, Ludovico Calvi, Presidente Global lottery monitoring system e altri); per poi focalizzare l’attenzione sullo specifico segmento del gaming online, con i principali protagonisti (tra i quali: Barbara Beltrami, Country Manager di Kindred, Marco Castaldo, Ad di Microgame, Trevor De Giorgio, Clo di GreenTube, Arcangelo Lonoce, responsabile sviluppo business Europa di Habanero e Christian Tirabassi, Senior Partner Ficom Leisure). L’ultimo panel digitale si è avuto il 30 aprile, con l’inconto dal titolo: “La ripartenza del gioco pubblico”, a cui hanno partecipano i rappresentanti delle associazioni: Acadi, Acmi Interactive, As.Tro, Sapar, Sistema Gioco Italia di Confindustria e Agisco. Per valutare l’impatto che sta avendo il lockdown sulle imprese del gioco pubblico e provare a capire quali sono gli strumenti idonei e le necessità per ripartire e come cambierà il modo di fare impresa nel settore dopo il coronavirus. Mentre il 5 maggio i riflettori si spostano su un tema globale come quello della creazione di una nuova industria, con il primo Digital Panel internazionale e in lingua inglese, che mette insieme operatori, regolatori ed esperti di vari paesi.
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normativa politica
COSA STA ACCADENDO, COSA ACCADRÀ E COSA DOVRÀ ACCADERE ALLA LUCE DELL’EMERGENZA COVID-19: VERSO UNA CONSULTA PERMANENTE DEL GIOCO PUBBLICO
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ono settimane che anche l’intero comparto del gioco pubblico vive col fiato sospeso a causa dell’emergenza sanitaria e dei provvedimenti restrittivi imposti dal Governo. Nonostante questo regime di incertezza, avviato all’inizio di marzo, il comparto ha dimostrato di avere ben chiaro come dover affrontare la situazione: provvedendo a reagire prontamente; comprendendo quali fossero le azioni da porre in essere per essere pronto a rispondere a una chiamata governativa di riapertura e focalizzando con razionalità tutti gli strumenti necessari per una ripresa delle attività. Sin dal primo momento il comparto ha preso atto dei provvedimenti di chiusura e si è dato da fare responsabilmente per mettere in sicurezza tutti gli utenti e tutti dipendenti. E per questo ha provveduto a chiudere tutti i punti di gioco siano essi in sale (bingo, scommesse, dedicate con Awp e Vlt) siano essi in esercizi generalisti (peraltro a loro volta destinatari dei provvedimenti di chiusura, eccezion fatta per le rivendite di tabacchi). Per la stessa ragione ha provveduto a porre in essere negli uffici e nei magazzini delle proprie aziende ogni azione per la tutela dei lavoratori attivando tutte le misure per l’attuazione del distanziamento sociale indicato nei provvedimenti di metà marzo tra cui l’ormai noto a tutto smart working. In tale contesto emergenziale il comparto ha assicurato allo stesso tempo il compimento di tutti gli adempimenti concessori connessi ad esempio alle comunicazioni e alle rilevazioni di legge, pur tenendo conto delle difficoltà collegate alle avvenute chiusure degli esercizi.
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A cura di Geronimo Cardia
Con freddezza, ha poi calcolato senza tentennamenti la magnitudo del problema economico valutando, come detto il mese scorso, in 750 milioni di euro la perdita mensile di gettito erariale e in 600 milioni di euro la perdita di ricavi mensili delle imprese coinvolte. Per questo il comparto, immediatamente dopo aver provveduto a mettere in sicurezza la salute dei propri utenti e dipendenti e a porre in essere tutti gli adempimenti concessori, ha fatto squadra per individuare con chiarezza quali fossero i provvedimenti emergenziali necessari per mettere salvare gli equilibri finanziari e di liquidità delle proprie aziende, siano esse concessionarie che di filiera. Il tutto, prendendo poi atto dei provvedimenti governativi effettivamente adottati in termini di differimento e rateizzazione di pagamenti delle imposte sul gioco nonché di misure di ammortizzatori sociali quali la cassa integrazione ed fondo integrativo salariale. Il passo logico immediatamente successivo è poi quello relativo all’individuazione della soluzione agli interrogativi posti da tutti gli operatori riguardo al futuro. Ed ecco che il comparto, in modo coeso ancora una volta, è riuscito ad esprimere un sentimento comune nel valutare da vicino quali siano le azioni da porre in essere per presentarsi pronto a rispondere a una chiamata governativa di riapertura. Il tutto nella consapevolezza: di rappresentare un comparto che assicura lo svolgimento di un servizio pubblico, il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, il confinamento dell’offerta illegale dai territori, nonché importanti livelli di gettito erariale oltre che rilevanti livelli occupazionali, nonché di dispor-
P H . B A R T H E L E M Y- D E - M A Z E N O D, U N S P L A S H
La Ricostruzione e la Consulta dei giochi
LA RICOSTRUZIONE E LA CONSULTA DEI GIOCHI
re di una rete distributiva (sale scommesse, sale bingo, sale giochi, bar e ricevitorie) che strutturalmente detiene le caratteristiche che consentono la riapertura al pari dei negozi commerciali. Oltre all’aspetto strutturale richiamato ed imposto dalle enorme di settore (dato ad esempio dal controllo degli accessi ai punti vendita, dal distanziamento fisiologico tra gli utenti e dai sistemi automatizzati dei prodotti in cui è limitato il coinvolgimento del personale e la ripartizione della gran parte delle aree) il comparto ha ritenuto di porre in essere la declinazione di tutte le altre specifiche misure di protezione della salute dei personale e degli utenti ai fini della loro messa in sicurezza dalla diffusione del Covid-19 (quali, tra gli altri, la previsione dell’utilizzo di protezioni individuali, l’apposizione di dispenser che consentano l’igenizzazione delle mani, la previsione di percorsi obbligati che assicurino il necessario distanziamento e l’installazione di separatori o distanze tra le fonti di gioco). In questo modo, con il conforto di esperti specializzati e con l’importante consenso delle forze sindacali, emerge l’idoneità del comparto del gioco pubblico a rispondere adeguatamente alla chiamata governativa della riapertura per i negozi commerciali. Una cosa è certa, guadagnata la riapertura in un contesto in cui l’emergenza sanitaria lo consente, il comparto del gioco pubblico si trova di fronte a una nuova, grande sfida: quella della ripartenza che assicuri alle proprie imprese tutti gli strumenti per uscire dalla fase di rischio di compromissione dell’equilibrio finanziario e riconquistare per quanto possibile e quanto prima possibile la necessaria stabilità. Ed ecco che le misure poste all’ordine del giorno dell’agenda governativa sono quelle del prolungamento delle sospensioni e delle rateizzazioni dei versamenti di imposte sul gioco anche per periodi successivi alla fine del lockdown, peraltro da basarsi non in acconto su stime di raccolta del passato non più attendibili, ma su dati a consuntivo e dunque effettivi. E’ infatti chiaro che per riconquistare la stabilità dell’equilibrio finanziario occorrerà tempo e che alla riapertura non coinciderà, ovviamente, una fase di attività paragonabile a quella del passato non foss’altro che per il protrarsi di misure che continueranno ad imporre il distanziamento sociale per tutta la fase di contenimento in attesa della individuazione di un vaccino o più semplicemente di una cura. Stesso prolungamento si impone per gli ammortizzatori sociali che andranno assicurati anche per il prosieguo. Almeno per tutto il 2020.
L'impatto del Covid-19 sui giochi*
-750 €
la perdita mensile di gettito erariale
-600 €
la perdita di ricavi mensili per le imprese
mln
mln
* Dati riferiti a marzo 2020, Fonte: Acadi-Confcommercio
PRESSIONE FISCALE E QUESTIONE TERRITORIALE - Sotto il profilo economico/finanziario “la misura delle misure” di cui occorrerà veramente discutersi è poi quella del contenimento della pressione fiscale sul gioco pubblico che come è noto agisce in larghissima misura sui margini delle aziende del comparto e non direttamente sull’utente, sul prezzo del prodotto di gioco. Mai come in questi mesi occorre richiamare la nota dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio che già anni fa ha rilevato l’idoneità dei continui aumenti di tassazione a compromettere la stabilità del sistema. Altro tema fondamentale per la ripartenza è quello di trovare finalmente la soluzione alla questione territoriale dei distanziometri espulsivi, la cancellazione delle misure che non contrastano il disturbo da gioco d’azzardo e la previsione di quelle efficaci quali il registro di esclusione (peraltro previsto per l’on line), l’apposizione di misure tecnologiche di controllo del gioco, da attuarsi solo con una gestione corretta delle concessioni, delle loro eventuali proroghe in modo da assicurare quella stabilità che costituisce pilastro imprescindibile per lo svolgimento di importanti investimenti. In queste settimane, va detto, il comparto ha dato grande prova di maturità in quanto, dopo una stagione durata circa un anno che ha interessato tutto il 2019 in cui si è preso atto che in effetti le forze rappresentative stavano tutte convergendo su temi oggettivi totalmente condivisibili (quali fiscalità, questione territoriale e stabilità), si è finalmente trovato il modo di dare anche vita ad iniziative di coordinamento paragonabili a quelle di una vera e propria consulta permanente, una Consulta permanente del gioco pubblico. Nell’ambito della consulta, senza che nessuna forza possa rallentare le iniziative delle altre, si trova il giusto contesto per approfondire i temi che sono oggettivamente di interesse comune e per proporre le giuste soluzioni. L’AUTORE Se, come si auspica, il tutto Geronimo Cardia durerà, allora la politica poAvvocato, dottore commercialista e trà avere un argomento in revisore contabile meno per non ascoltare le Studio Cardia e Cardia giuste richieste, di un intero www.gclegal.It comparto.
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Riforme e riordino non solo ripartenza LA FILIERA DEL GIOCO PUBBLICO E, IN PARTICOLARE, QUELLA DEGLI APPARECCHI IN MANIERA UNITARIA, RIVOLGE UN APPELLO ALLE ISTITUZIONI PER AFFRONTARE LA CRISI COVID-19 E CONSENTIRE IL RIAVVIO DELL’ATTIVITÀ IN SICUREZZA. MA NON BASTA RIAPRIRE, SERVONO RIFORME E SOSTEGNO ALLE IMPRESE O STAVOLTA SI RISCHIA DAVVERO LA CHIUSURA.
Un
appello unitario al Governo per chiedere risposte immediate in piena emergenza sanitaria. È quello rivolto dalle associazioni e dalle organizzazioni di settore che rappresentano in Italia il comparto del gioco pubblico e la filiera degli apparecchi da intrattenimento che, per la prima volta in maniera corale, hanno redatto un documento di sintesi il cui obiettivo è la tutela dei consumatori, la prevenzione della salute dei giocatori e la salvaguardia del gettito erariale, chiedendo di stabilire regole specifiche per la fruizione dei prodotti, anche differenti da quelle che oggi disciplinano l’attività. Nel “Manifesto”, sottoscritto da Acadi (Confcommercio), Acmi, As.Tro, Federazione amusement Confesercenti, Fiegl Confesercenti, Sistema Gioco Italia (Confindustria), Sapar, e inviato anche alle principali istituzioni coinvolte nei processi decisionali, le associazioni sollecitano la riapertura delle attività attraverso soluzioni organizzative e misure di prevenzione sanitaria per consentire la ripresa delle attività di tutti i giochi, al pari dei negozi commerciali. Gli effetti devastanti della crisi epidemiologica, evidenziano le sigle associative, emergono in tutta la loro gravità con forti ricadute sulla sopravvivenza delle imprese e sull’impatto occupazionale.
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La filiera del gioco è ormai ferma da oltre due mesi – come abbiamo visto nelle pagine iniziale di questo numero - e in questa drammatica situazione si registra anche una perdita di rilevanti introiti per lo Stato. Con la situazione peggiore che viene probabilmente vissuta dagli operatori degli apparecchi da intrattenimento, che già si trovavano in difficoltà prima del lockdown, e senza bisogno del coronavirus. Come evidenzia il direttore generale di Acmi Interactive, Gennaro Parlati, in rappresentanza dei produttori: “I nostri operatori vivono quotidianamente nell’incertezza, alla quale sono relegati ormai da anni, già molto prima della pandemia. In questo caso, poi, c’è stato un ulteriore spostamento dell’intera emergenza che rende oggi impossibile qualsiasi previsione e ogni tipo di programmazione aziendale ed economica. Se pensiamo che il nostro settore viene da anni di conflitto giuridico e normativo tra Stato e Regioni che prima riguardava specificamente il nostro settore, e che ora si è espanso all’intera nazionale e a più ambiti, a partire dalla gestione della sanità, si potrà forse capire anche dall’esterno quanto sia difficile essere un operatore del gioco”. Adesso, quindi, è arrivato il momento di prendere il toro per le corna e iniziare a delineare il futuro. Anche per i giochi. “Serve un intervento serio, prima di tutto, a sostegno dell’e-
conomia, che riguardi tutti: tutti i settori e tutti i lavoratori. Una sorta di nuovo ‘piano Marshall’ – spiega Parlati - come invocato da più parti, che possa contemplare tutte le esigenze, quindi anche quelle del nostro settore. Solo quando le imprese avranno una base di certezze si potrà ricostruire il futuro dell’economia e quindi del Paese. Credo da sempre e molto alla capacità del popolo italiano di rialzarsi e per questo sono convinto che anche questa volta ce la faremo. Ma non possiamo certo basarci sui meri buoni auspici: servono fatti, e una programmazione seria e oculata per realizzarli”. Secondo Parlati, il documento unitario sottoscritto dalle associazione è già un primo risultato e “il frutto di un grande operazione perché dimostra la presa di cosciuenza dell’intera filiera del problema. Nell’auspicio generale che questa ritrovata unione possa essere l’inizio di un percorso di unità serio e concreto. È un atto che si rendeva necessario e indispensabile ma spero che non ci si limiti soltanto a questo manifesto e che si possa proseguire su questa strada”. Ma per salvare davvero il settore, serve comunque il supporto del Governo e dello Stato. Per questo il dirigente di Acmi anticipa che l’associazione dei costruttori intende portare avanti una serie di iniziative ancora congiuntamente con le altre sigle, tra le quali la richiesta di interventi economici su misura per le imprese del gioco: da un intervento relativo al versamento del Preu, legato all’impossibilità di eseguire il cambio macchine programmato dalla filiera e mai completato, a una serie di interventi che riguardino i versamenti vari e le imposte, ma anche ai contratti di lavoro e tutto ciò che sarà ritenuto utile per dare liquidità alle imprese. Non è quindi una questione esclusivamente di date, secondo Parlati, ma di certezze, più in generale. Per tale ragione, spiega Parlati, questo mese che separa gli addetti ai lavori dal 1 giugno che potrebbe rappresentare la data della riapertura anche per il gioco, “sarà un mese di lavoro serrato durante il quale definiremo un manifesto con i requisiti minimi che dovranno essere garantiti per ripartire”. (Ac)
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attenta e proattiva nel rinnovare il comparto Vlt e Awp. Anche quest’ultimo segmento, infatti, non ha mai spento i motori per affrontare il ritorno in grande stile sul mercato con un portfolio prodotti completamente rinnovato: il dipartimento ricerca e sviluppo del Gruppo ha continuato, SEDE ROMA infatti, la progettazione di nuovi giochi per mantenere costante il rinnovamento dell’offerta. Oltre al lancio di Atlantic Night e di altre multigame garantite dal marchio Elsy, la software house del Gruppo, Novomatic Italia sarà lieta di pregiarsi di un’esclusiva che arriva direttamente dalla casa madre austriaca con il lancio del nuovo titolo SEDE RIMINI Gaminator, un vero unicum sul mercato disponibile in versione definire autonomamente la configuradoppio monitor touch, e nel tradizionazione degli Hopper e i tagli di bancole layout sigle monitor no touch. note e monete al loro interno; inoltre, Ai nuovi giochi si affiancheranno, per i nuovi Novocash saranno dotati di un il comparto Awp, due restyling eccelkit di sicurezza che inibirà l’accesso al lenti pronti a rinnovare anche le personale non autorizzato agli stacker location di gioco: nuovo look che contengono le somme ed i ticket quindi per il celebre cabinet giocati. Infine è allo studio un nuovo Super Pub Fv 762 e per il Nodesign del cabinet del cambiamonete vocash Small arricchito di imche riveda le sue forme sia in termini portanti funzionalità. ergonomici che estetici. Proprio lato servizi dunque La squadra Novomatic è sempre in ferNovomatic non smette di mento ed è continuamente impegnata a stupire e, dopo il successo otmettere in campo tutta la professionalitenuto e riscontrato da una tà, la preparazione, le risorse necessarie massiva distribuzione nelle affinché, una volta alle spalle la fase più migliori sale del network Vlt, dura dell’emergenza, si possa in ogni anche il Novocash Vlt infatti contesto, sia nelle sale giochi, sia nelle porterà sul mercato, alla riparproposte di prodotti e nuove soluzioni tenza, innovazioni tali da rencommerciali, avviare un corso rinnovaderlo ancora più funzionale al to, una nuova vita per il settore che parte concetto di automazione ed in dalla grande fiducia in un lavoro in cui linea con le esigenze di mesresponsabilità, specializzazione e grinta sa in sicurezza delle sale. Infatti, si sposano con la legalità, la sicurezza e sui prossimi modelli in distribuzione le tutele per i consumatori finali e ovsaranno implementate funzionalità che viamente per tutti i partner commerciali aumenteranno la sua customizzazione. che conoscono e si fidano del Gruppo Ogni gestore di sala potrà per esempio da sempre.
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onostante la fase di lockdown, Novomatic Italia non si è mai fermata e ha portato avanti alcune attività strategiche, propedeutiche a preparare al meglio la fase della riapertura delle sale e del business Vlt e Awp, oltre che di tutte le verticali di prodotto gestite dal Gruppo in Italia. Per quanto riguarda il lato Vlt, diversi sono i progetti portati a compimento e di cui presto i clienti partner potranno beneficiare: in ambito giochi ci sono infatti molte novità in arrivo, visto che in quest’ultimo mese Novomatic ha finalizzato la certificazione di nuovi e vecchi titoli (quest’ultimi in una veste ottimizzata) che hanno portato alla progettazione e alla messa a disposizione di configurazioni migliorate, sia in termini di appeal che in termini di performance. Sul fronte videolottery quindi, molte sono le iniziative in serbo: alla ripartenza verranno introdotti fin da subito i nuovi giochi Octavian, come Queen Cleopatra Evolution, una versione rinnovata del gioco già live, Burning Wild, un grande successo internazionale e Clover Power Hd, il primo titolo in alta risoluzione che andrà ad arricchire l’offerta di gioco sui cabinet Vip Chair. Tutti proporranno in anteprima anche le nuove funzionalità Turbo Spin e Bonus Spin e, grazie all’utilizzo della nuova toolbar, si vivrà un’esperienza di gioco diversa ed innovativa. Nel corso dell’estate verrà lanciato anche Wave Patrol, il primo titolo Novomatic con bet minimo a 20 cent che amplierà ulteriormente l’offerta introducendo una funzionalità mai vista prima. Infine, anche in autunno proseguirà il lancio periodico di nuovi titoli, soprattutto di quelli in HD finalizzati a rispondere alle esigenze della propria clientela che da sempre è abituata a vedere in Novomatic una compagine
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NOVOMATIC ITALIA IN ATTESA DI RIPARTIRE IL LAVORO CONTINUA DIETRO LE QUINTE
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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Francesco Scardovi Studio Associato Scardovi e Giordani
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UN APPELLO AL SISTEMA BANCARIO NAZIONALE PER SOSTENERE (ANCHE) IL SETTORE DEL GIOCO PUBBLICO, GRAVEMENTE COLPITO DALL’’EMERGENZA COVID-19, NEL RISPETTO DI QUANTO PREVISTO DAI DECRETI DEL GOVERNO una istruttoria più complessa. Modalità e requisiti sono chiaramente indicati nel cosiddetto decreto Liquidità dell’8 aprile scorso. La stessa Abi - Associazione Bancaria Italiana - con una serie di circolari e comunicati ha invitato il sistema bancario ad agevolare il ricorso al credito da parte delle imprese.
operano sul territorio possano essere riconosciute istituzionalmente al pari delle altre o se debbano continuare ad essere discriminate e tali da non meritare neanche un’ancora di salvataggio a tutela dei propri dipendenti, anche in un periodo di crisi così generale.
VERSO LA RIAPERTURA GRADUALE IL CODICE ETICO Ma la cosa che già si sta verificando e che qui denunciamo ha del vergognoso: alcuni istituti bancari stanno negando il diritto di accesso ai finanziamenti a gestori e raccoglitori, sulla base del famoso codice etico già sbandierato ben prima dell’avvento del Covid, per le attività connesse al gioco d’azzardo, che sembra però valere solo per le piccole imprese Già il decreto Cura Italia del 17 marzo aveva ricompreso le aziende del settore tra quelle più colpite dall’emergenza, destinatarie dei primi provvedimenti di sostegno. E lo stesso principio vale a maggior ragione ove la banca viene chiamata al rispetto delle procedure di evidenza pubblica dettate dal decreto, con garanzia della Cassa depositi e prestiti, in conformità con la normativa europea in tema di aiuti di Stato. Il diniego di accesso al credito, per le aziende che non avessero posizioni già deteriorate prima del 29 febbraio 2020, è dunque inaccettabile oltre che illegittimo sotto diversi profili, sia civili (per abuso di posizione dominante) che penali (per ipotesi di omissione o ritardo nell’atto d’ufficio, art. 328 Cp, in quanto le banche sono da considerare in questa fase delicata e di vera emergenza sociale incaricati di pubblico servizio). È dunque necessario e urgente che l’Amministrazione pubblica e la stessa Abi intervengano per chiarire definitivamente se le migliaia di imprese che
Chiudiamo con una raccomandazione importante: l’accesso al credito per gli operatori del gioco è legittimo e dovuto; ma in mancanza di diversi provvedimenti di sostegno, che prevedano contribuzioni a fondo perduto, rappresenta comunque nuovo debito da rimborsare, per quanto garantito dallo Stato e finalizzato a sostenere le imprese durante la crisi in vista della ripresa dell’attività, che sarà, per forza di cose, limitata e graduale. Pertanto si raccomanda di prestare massima attenzione ai propri equilibri economici e finanziari, già fortemente penalizzati prima dell’emergenza, dai progressivi incrementi di tassazione imposti dalla legge e dagli investimenti avviati per l’ennesimo aggiornamento degli apparecchi. Occorrerà, per quanto possibile, rimodulare i costi operativi oltre a selezionare i locali e gli apparecchi da rifornire di fondi cassa, in funzione di un piano previsionale di entrate che con molta probabilità, fino alla sconfitta definitiva del virus, saranno sensibilmente inferiori, specie per le zone geografiche più colpite, a quelle mediamente realizzate prima dell’emergenza; sempre nel massimo rispetto delle misure e dei protocolli indicati in materia igienico sanitaria. Con la fondata speranza che possa arrivare presto la cura per sconfiggere definitivamente il “mostro” permettendo a tutti noi di riprendere la vita di prima.
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acronimo di “Sos”, famoso codice Morse sviluppatosi fin dall’inizio del secolo scorso quale disperata richiesta di soccorso, e tradotto nei diversi paesi con termini coloriti (dall’inglese “save our souls” salvate le nostre anime - all’italianissimo “salvateci o soccombiamo”) mai come oggi assume un significato vitale per la salvaguardia della continuità economica delle imprese italiane, comprese quelle della raccolta di gioco legale. Anche se, alla data dell’articolo, ci saremmo aspettati (e ancora auspichiamo), aiuti di Stato ben più incisivi e concreti a seguito della forzata chiusura delle attività in atto oramai da 2 mesi, è innegabile che la possibilità di accedere a finanziamenti bancari garantiti, con durata fino a 6 anni e 24 mesi di preammortamento (cioè con esborso dei soli interessi, comunque molto ridotti) possa rappresentare uno strumento finanziario fondamentale per l’uscita dall’emergenza, tenuto conto anche degli investimenti avviati e poi interrotti dai gestori per l’aggiornamento delle slot introdotte dalla legge di Bilancio 2020. Ciò vale per i finanziamenti “facilitati” e interamente garantiti, fino a 25mila euro, ma anche per quelli più strutturati, con garanzia pubblica ricompresa tra il 70 ed il 90 percento dell’importo, che comunque non potranno eccedere il maggiore tra il 25 percento del fatturato e il doppio del costo del personale dell’ultimo bilancio approvato (o dell’esercizio 2019 con dati autocertificati dal legale rappresentante): operazioni che prevedono
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Sos banche salvateci o soccombiamo
A cura di Francesco Scardovi
comma 7
IL MOMENTO DI RIPARTIRE L'incertezza su quando poter riavviare le sale gioco sta mettendo a dura prova il mondo dell'amusement, con un rischio anche in termini occupazionali
ANDREA LO MASSARO
La
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grave emergenza che tutto il nostro Paese sta attraversando, a causa di questo silenzioso e subdolo virus che ha messo in ginocchio la vita e la normalità del meraviglioso paese che è l’Italia, ha colpito in maniera devastante il settore dell’amusement, con la chiusura forzata delle sale giochi prevista dal Dpcm dell’8 marzo, indistintamente su tutto il territorio nazionale”. È la drammatica situazione del settore del gioco del puro intrattenimento riportata da Andrea Lo Massaro, vicepresidente dell’associazione degli operatori di gioco, Sapar. “Purtroppo le sale giochi, già penalizzate da un inverno mite, sono chiuse, prive di liquidità, con il personale in cassa integrazione e lo stesso vale per i distributori, che si trovano in aggiunta con i pagamenti degli investimenti fatti per la stagione invernale da pagare, senza avere quel flusso di denaro che normalmente serve per il corretto funzionamento delle aziende”. Cosa vi aspettate dalle istituzioni? “Il Governo, al posto di sparare col bazooka e di far perdere intere giornate a compilare format per indennizzi ridicoli, dovrebbe fornire finanziamenti a fondo perduto, at-
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di Michela Carboni
traverso parametri commisurati al fatturato degli ultimi tre anni. Poi, finita l’emergenza, dovrebbe convocare dei tavoli di lavoro per riformare una legge ormai obsoleta e autolimitante. Altro tema riguarda le regolamentazioni territoriali che vanno eliminate, soprattutto per il mondo dell’intrattenimento”. Che peso sta avendo l’emergenza Covid 19 sull’occupazione? “L’incertezza di come e quando riaprire il mercato sta congelando per il momento l’assunzione del personale delle ‘sale estive’, visto che per il periodo pasquale e per i ponti e festività del 25 aprile e primo maggio non si aprirà come di consueto e di solito il personale riprendeva a pieno regime con giugno. Per il personale delle sale annuali invece c’è lo spettro della continuazione della cassa integrazione. Molto dipenderà dai futuri provvedimenti governativi”. In che modo il mondo dell’amusement potrà ripartire dopo questa emergenza? “Mi auguro che il Governo metta nelle condizioni di ripartire tutti, nessuno escluso, seppur garantendo il rispetto della salute pubblica con il distanziamento sociale ed i protocolli sanitari, senza ulteriori incombenze burocratiche o
procedurali per delle attività che lavorano per 3 / 4 ore giornaliere, già fortemente provate da questo lockdown”. La prossima fiera di settore che occasione sarà per il mondo del gioco di puro intrattenimento? “Come sempre le fiere sono il momento dove l’industria mette in contatto la domanda e l’offerta, proponendo soluzioni e tecnologie da mettere al servizio della clientela, oltre che per consolidare i rapporti tra aziende. Sicuramente c’è la voglia da parte di tutti di continuare ad investire in quelle tecnologie non replicabili da casa, in modo da invitare le famiglie a frequentare le nostre sale”. Dalle aziende estere di amusement che notizie vi giungono per quanto riguarda la produzione e la tenuta del mercato? “Sul versante asiatico c’è molto fervore e ampia scelta nelle proposte - seppure a volte difficilmente importabili a causa della normativa nazionale - la produzione è ripresa. Speriamo che i rallentamenti a causa del Covid – 19 non incidano negativamente nella consegna degli ordinativi già effettuati dai distributori italiani. Concludo con uno slogan: #acasacisiamogiastati!”.
flipper
Non ci resta che il virtual di Vincenzo Giacometti
Con la sospensione del ranking di flipper sportivo e l’interruzione di tutti gli eventi “live” che costringe al rinvio anche il Mondiale, per i giocatori l’unico modo di allenarsi è quello offerto dalle piattaforme digitali
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opo l’interruzione di ogni competizione a livello globale e alla momentanea sospensione del ranking fino a data da destinarsi, che avevamo già annunciato nel numero precedente, il flipper sportivo deve rinunciare anche al Mondiale 2020. Ma solo momentaneamente. Sì, perché l’International flipper pinball association (Ifpa), la federazione che gestisce la disciplina nel mondo, ha appena annunciato le nuove date della Coppa del Mondo che slitta al 13-15 novembre. L’edizione 2020 della competizione iridata, denominata Ifpa17 World Championship, era stata fissata inizialmente per il fine settimana del 29-31 maggio 2020, presso la sede del The Pinball Asylum di Fort Myers, in Florida. A causa del diffondersi del coronavirus e delle conseguenti misure restrittive adottate dai vari governi nazionali, Ifpa ha però dovuto aggiornare le date individuando una nuova finestra utile a metà novembre – “salvo ulteriori complicazion” – precisa tutta la federazione, spiegando di “continuare a monitorare l’effettiva funzionalità delle nuove date”, sulla base dell’andamento della pandemia nel mondo
e delle restrizioni adottate nei vari paesi che potrebbero compromettere gli spostamenti di una competizione che riunisce giocatori provenienti da circa 20 nazioni. Nel caso in cui dovesse risultare inapplicabile anche la data di novembre però, a quel punto si andrebbe inevitabilmente a finire al 2021. Come del resto è già successo alle Olimpiadi. In ogni caso, i 64 giocatori già iscritti all’evento manterranno il diritto di partecipazione per la nuova data. Come pure, i giocatori che originariamente avevano rifiutato il loro invito a partecipare in quanto impossibilitati nelle date di maggio, avranno diritto a un accesso prioritario nell’elenco dei giocatori in attesa, venendo quindi ripescati nel caso in cui uno degli attuali partecipanti dovesse rifiutare. Per l’Italia, come noto, quest’anno sono tre i giocatori che hanno diritto di partecipazione: oltre ai “soliti” Daniele Acciari e Roberto Pedroni, che hanno accesso diretto al Mondiale essendo i primi due giocatori del ranking italiano, nelle scorse settimane si era aggiunto alla formazione “azzurra” per la Florida anche Flavio Baddaria, grazie al podio conquistato all’European championship series di Fulda, in Germania. E ora non rimane che aspetta-
re i prossimi mesi, per capire se le restrizioni a livello internazionale verranno rimosse e se si potrà tornare progressivamente alla normalità e, quindi, anche alle competizioni di flipper sportivo. I F PA I TAL I A E FA R SIG H T ST U D IOS SOSTENGONO I GIOCATORI CHE RESTANO A CASA Il flipper sportivo, come tutte le discipline di “aggregazione”, è stato completamente compromesso dall’emergenza Covid-19. Poiché non tutti i giocatori hanno la fortuna di avere un flipper in casa, questo periodo di “quarantena” forzata imposto dal Governo si traduce in una totale astinenza. L’unica possibilità che hanno i giocatori per tenersi in qualche modo allenati, come noto, è l’utilizzo delle versioni virtuali del flipper, con le applicazioni che riproducono flipper reali in versione digitale, che offrono la possibilità ai giocatori professionisti di allenarsi studiando tecniche e tattiche oltre ad approfondire la conoscenza delle regole di un determinato gioco. Per questa ragione, allo scopo di allietare la permanenza in casa dei giocatori di flipper sportivo della Penisola, Ifpa Italia – aderendo alla campagna #IORESTOACASA – grazie al supporto di Stern Pinball e Farsight Studios, offre la possibilità di scaricare e utilizzare gratuitamente l’applicazione Stern Pinball Arcade, che mette a disposizione una serie di flipper reali targati Stern, in versione digitale. In particolare, gli sviluppatori di FarSight hanno messo a disposizione il pacchetto “Stern Pack 1”, che in via del tutto eccezionale viene offerto gratuitamente per gli utenti segnalati da Ifpa Italia. L’iniziativa è quindi mirata a supportare i giocatori di flipper in questi giorni di permanenza tra le mura domestiche, consentendo di coltivare la propria passione e rimanere allenati in vista della ripresa delle competizioni ufficiali.
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scommesse
QUOTA UNO A QUARANTENA Il lockdown ha bloccato tutti gli sport nazionali e internazionali e, su tutti, il calcio che da solo continua a raccogliere oltre 8 scommesse su 10. I bookmaker non hanno potuto incrociare quote e lavagne, ecco come hanno reagito Better, Snaitech, Microgame e Betaland. di Cesare Antonini
Marco Becca (Ceo Lottomatica Scommesse)
«Innovazione costante anche in quarantena» Lo stop di tutti i campionati, dal calcio al basket a tutte le discipline, motori compresi ha portato sia i bookmaker che gli scommettitori alla ricerca di mercati alternativi. Su cosa hanno scommesso gli utenti? “Hanno scommesso sui pochi campionati di calcio rimasti aperti, su discipline sportive minori (il tennis tavolo ha ottenuto un ottimo gradimento) e in misura minore sugli eventi di spettacolo – spiega il Ceo di Lottomatica Scommesse, Marco Becca - molto rilevante la crescita del Virtual Betting, soprattutto per quanto riguarda il nostro prodotto ‘Legend’, che utilizza ‘clips’ di partite reali”. Se dovesse continuare il blocco dello sport e il fermo dei betting shop, potrebbero essere gli esports un mercato utile per attenuare la raccolta mancante? Ci sono stati dei problemi con alcune scommesse, cosa serve per stabilizzare il mercato
in questione? “Lottomatica ha un approccio molto cauto verso questo settore; mi pare presto per poter dire che questo evidente boom degli eSports possa tramutarsi in una vera opportunità per il settore. Perché questo avvenga bisogna arrivare a ottenere livelli di sicurezza e compliance a 360 che ad oggi probabilmente non sono ancora completamente raggiungibili”, prosegue Becca. Avete messo in piedi nuove strategie e nuovi strumenti online e digitali in questo senso? “Abbiamo mantenuto le direttrici di sviluppo che avevamo già in essere, che prevedono innovazione costante su tutti i prodotti offerti. Insomma, nessuna accelerazione particolare ma un mantenimento dell’alto livello di innovazione che avevamo pianificato”, concludono da Lottomatica Scommesse.
Maria Chiara Polselli (direttore Bu retail Snaitech)
«Un nuovo approccio alle tecnologie e al canale digital» Come ha vissuto questa fase di chiusura forzata di tutti i campionati, dal calcio al basket a tutte le discipline, motori compresi, la business unit retail di Snaitech diretta da Mariachiara Polselli? Il lockdown ha portato sia i bookmaker che gli scommettitori alla ricerca di mercati alternativi. Su cosa hanno scommesso gli utenti? “Il betting online sta registrando molta sofferenza, essendo diminuito quasi del tutto il palinsesto sportivo. L’ultima proposta dei nostri quotisti è inerente i pronostici sullo share dei programmi televisivi, mentre continuiamo a garantire la possibilità di scommettere sul sito snai.it sulle discipline ancora attive: eSports, i campionati di calcio ancora in 54
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svolgimento (come Nicaragua, Tagikistan, Bielorussia) e il tennis tavolo, che sta diventando il re delle scommesse. È innegabile che si tratti di una situazione drammatica, mai vista prima e neanche immaginabile fino a qualche mese fa, ma oggi siamo tutti chiamati ad assumerci la responsabilità delle nostre azioni, insieme agli altri e in un tempo limitato. Noi decidiamo del nostro futuro”. Tante però in Snaitech, le nuove strategie, nuovi strumenti e prodotti online che virano verso il canale digital in questa fase di grande cambiamento e adattamento degli operatori: “Sarà nuovo soprattutto l’approccio alle tecnologie e al canale digital. Durante i mesi di lockdown, la propensione all’uti-
SCOMMESSE QUOTA UNO A QUARANTENA
lizzo del e-commerce è cresciuta in tutti i settori. I clienti che torneranno nel punto vendita, dunque, concepiranno i device self service e le piattaforme di gioco a distanza in modo completamente diverso. Per il mercato online continuiamo a rispondere alle esigenze dei clienti sfruttando un palinsesto che abbraccia eventi di altri sport da tutto il mondo. Abbiamo lanciato Snai Trivia, un quiz con presentatore a cui tutti possono partecipare gratuitamente. È entrato nella routine quotidiana il talk show Radio
Snai Live. Chiacchieriamo con Adam Grapes, Josè Altafini e tanti ospiti di ippica e degli sport normalmente considerati ‘minori’ che adesso hanno la loro occasione di visibilità. Un’altra possibilità di intrattenimento sono gli streaming attivati da Youtube e Twitch, una piattaforma di livestreaming di videogiochi, leader del settore nelle trasmissioni di eventi e competizioni eSports,per guardare le dirette durante tutto il giorno”, conclude Mariachiara Polselli.
Marco Castaldo (Ceo Microgame)
«Reazione veloce, chiara e immediata nei confronti dei players» “L’interruzione di tutti i campionati è avvenuta in momento in cui le competizioni, in particolare quelle europee di calcio, stavano entrando nella fase finale della stagione. Anche le competizioni stagionali come il tennis ed il ciclismo hanno accumulato ritardi e posticipi tutti da verificare e confermare. Tutto ciò ha comportato una ristrutturazione dell’offerta di gioco e su questo Microgame si è mossa d’anticipo, con estrema velocità e chiarezza nei confronti dei giocatori”. Anche Microgame col suo Ceo, Marco Castaldo, fa il punto sugli effetti dello stop di tutti i campionati e degli sport a livello nazionale e internazionale e, di conseguenza dei “mercati” di betting. Un momento difficile ma, come sempre, l’azienda spiega di aver reagito prontamente. E gli scommettitori, invece, come hanno risposto? “Ad oggi gli utenti si stanno orientando su sport alternativi, dal tennis tavolo alle freccette fino agli eSports, L’attenzione sul calcio per quanto possibile c’è ed esiste ma è confinata all’offerta di gioco che è possibile creare”. Se dovesse continuare il blocco dello sport e il fermo dei betting shop, potrebbero essere gli eSports un mercato utile per attenua-
re la raccolta mancante? Ci sono stati dei problemi con alcune scommesse, cosa serve per stabilizzare il mercato in questione? “Nella nostra proposta prematch e live sono già inseriti i principali campionati di eSports – conferma Castaldo – ma quando si parla di videogames competitivi bisogna tuttavia distinguere i videogiochi tradizionali già oggetto di questa disciplina, quali ad esempio League of Legends, da quelli che costituiscono un alter ego digitale dei giochi sportivi reali, come ad esempio Fifa 2020. In questo periodo la nostra proposta è stata innovativa perché ha visto, tra i primi in assoluto, l’introduzione dei tornei Fifa 2020 che fanno riferimento alle principali leghe calcistiche, come ad esempio i quadrangolari Everybody Plays Home offerti all’interno del format eSerieA. Il mercato in questione va tuttavia caratterizzato in maniera più definita soprattutto se ci riferiamo ai videogiochi di tipo sportivo, questa sarà l’evoluzione alla quale Microgame vorrà partecipare da attore protagonista. Bisognerà lavorare su più fronti, sui regolamenti, sulla definizione delle competizioni e sulle problematiche di rischio annesse a questo nuovo settore emergente”, concludono da Microgame.
Carmelo Mazza (Ceo Betaland)
«Affiliazioni e presenza social per fronteggiare il momento» Visione decisamente realistica quella di Betaland, il bookmaker di Oia Services, che analizza lo stop di tutti i campionati, dal calcio al basket a tutte le discipline, motori compresi per il lockdown vissuto più o meno in tutto il mondo e, in primis nel nostro Paese. Ecco la risposta del Ceo, Carmelo Mazza, alla domanda chiave di questo soeciale, su cosa hanno scommesso gli utenti? “Io direi, un po’ provocatoriamente, che non hanno scommesso. Abbiamo visto alcuni affezionati scommettere su eventi non sportivi ammessi in palinsesto. Il campionato bielorusso poi è diventato la manifestazione cult del momento. Ma, a dire il vero, stiamo vedendo una progressiva gelata delle scommesse sportive”. E se non dovesse ripartire nessuna competizione? Le notizie di queste giorni narrano di contrattazioni difficoltose ed estenuanti. In quel senso solo gli eSports potrebbero davvero aiutare le lavagne dei bookmaker? “Personalmente non
credo che gli eSports possano attenuare un blocco prolungato dello sport e dei betting shop – spiega Mazza – i videogames competitivi sono chiaramente un prodotto di medio-lungo termine, il cui potenziale è legato all’ingresso nella maggiore età di fasce di utenti al momento sotto i 18 anni. Non nego che guardo a questa evoluzione con una certa curiosità ma anche con un pizzico di scetticismo: ma forse è solo dovuto all’appartenere ad una diversa generazione. In questa fase come avete reagito alle difficoltà? “Abbiamo rafforzato i rapporti con i nostri affiliati web e stiamo valutando una maggiore presenza sui canali social. Ovviamente nel rispetto delle maglie strette previste dal decreto dignità che non consente certo iniziative eclatanti. Anche se, devo dire, non sempre è chiarissimo cosa è legittimo fare e cosa no e non vorremmo trovarci a essere spiazzati da operatori spregiudicati”, conclude Mazza.
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LEDRITTE DELMAESTRO di Gianni Carra
Prepariamoci a scommettere dopo il virus campionati. La Serie A prima dello stop vedeva la Juventus favorita da 1.45 a 1.70, mentre l’Inter, dopo la sconfitta a Torino, si poteva giocare anche a 8. La quota più interessante è quella della Lazio, giocabile a 3.50, anche se si ritrova a 1 punto di svantaggio dalla Juventus, ma con il vantaggio di non dover disputare incontri di Coppa. In un anno dove è successo quello che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato, non sorprenderebbe che la ripartenza potrebbe cambiare totalmente i valori in campo, quindi la Lazio è una giocata appetibile. In Francia il Psg non avrebbe nessuna quota perché si ritrova con 13 punti di vantaggio ed una partita in meno. Anche in Premier League il Liverpool con 25 punti di vantaggio attende solo la matematica per festeggiare il titolo. In Bundesliga il Bayern, a sette giornate dal termine, si ritrova 4 punti di vantaggio dal Dortmund e 5 dal Lipsia: provare una scommessa sulle due squadre quotate oltre a 6.00 è sicuramente un tentativo interessante. Prima dell’inizio del campionato spagnolo, la favorita numero uno era il Barcellona. Ma i campioni del Real Madrid, dopo una brutta partenza sono riusciti a passare favoriti per i bookmaker. Le probabilità sono 50 e 50, in questo caso CIRO IMMOBILE, SS LAZIO
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La
pandemia ha significato un brusco cambiamento di abitudini sociali. Il distanziamento ha influito pesantemente sul mondo dello sport, sia di vertice che di base. Rinviati appuntamenti prestigiosi come le Olimpiadi, gli Europei di calcio, il Tour de France, il Giro d’Italia, Wimbledon e altre grandi manifestazioni. Ma alla fine tutto tornerà come prima? Intanto il mondo del calcio spinge per terminare tutti i campionati e le coppe europee, ma gli scommettitori, soprattutto i professionisti, come riprenderanno le loro abitudini? In questi due mesi di quarantena solo qualche campionato di calcio ha proseguito il cammino, come la Bielorussia, il Nicaragua e il Turkmenistan, mentre per chi non poteva fare a meno dell’ebbrezza del betting, il tennis tavolo, per la massa “ping pong”, è stato uno sport che ha riscosso molte scommesse. In questo periodo di “domiciliari forzati”, molti hanno studiato nuovi metodi da applicare per quando tornerà la normalità. Andiamo a scoprire le dritte da giocare se i campionati e le competizioni europee calcistiche dovessero riprendere. Ad oggi tutti i bookmaker hanno sospeso le quote sui vincenti dei vari
Chi è Gianni Carra
Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)
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Cinquantotto anni, un passato sui campi da tennis, serie C1 nel 1984, ha insegnato nei vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi italiani, nel 1992 diventa collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse e speaker dell’ippodromo di San Siro. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker, prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team Vipbox.it, poi nel luglio del 2013, il salto di qualità: Carra diventa l’unico poker-pro di PaddyPower.it. e cura alcune rubriche radiofoniche e televisive, tra cui il seguitissimo programma “Qui studio a voi stadio” su Telelombardia, prima come uomo Paddy Power poi come opinionista. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e sul blog “Le Dritte del Maestro, www.ledrittedelmaestro.com, dove il suo motto è “mano passata mano finita”. Dal 2016 si è trasferito in Sardegna dove cura anche il calcio locale sardo. Collabora con varie testate giornalistiche e da 6 anni con Gioco News.
bisogna giocare la squadra con la quota più alta. Tutti i bookmaker italiani hanno sospeso le quote antepost anche per le coppe Europee. La Champions League deve ancora definire il tabellone dei quarti di finale, attualmente gli ottavi sono stati superati dal Psg, Atalanta, Atletico Madrid e Lipsia. Ora siamo in attesa delle partite di ritorno dove due squadre italiane sono ancora impegnate, la Juventus che attende il Lione dopo la sconfitta esterna per 1-0, e il Napoli che dovrà affrontare in Spagna il Barcellona dopo il pareggio casalingo per 1-1. La favorita resta il Manchester City che prima della chiusura delle quote si giocava a 3.75, il City dovrà affrontare il Real Madrid dopo la vittoria in casa dei madrileni 2-1, il Bayern si scommette a 4.00, il Psg a 6.00 il Barcellona a 8.00 l’Atletico Madrid a 14.00. Le italiane hanno le seguenti quote: Juventus 13.00, Napoli 70.00 e Atalanta 26.00. La giocata più sensata potrebbe essere quella sul Paris Saint Germain quotata oltre i 6.00. Ovviamente sono numeri che valgono tutto e niente, perché siamo in attesa di sapere se ripartirà il mondo del calcio e soprattutto a quali condizioni. Giocare a porte chiuse sarà una prima regola che potrà cambiare i valori in campo, ma l’importante è che questa volta vinciamo la scommessa più importante: battere questo “maledetto” virus.
P H . K E E N A N C O N S TA N C E , U N S P L A S H
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POKER DEAD OR LIVE NEL 2020? Con il rinvio a data da destinarsi delle World Series Of Poker è caduta anche l’ultima speranza di ritorno alla normalità per gli appassionati dei tornei dal vivo. Impossibile dire adesso quando si riprenderà, vediamo semmai come. E se c’è qualche speranza nel 2020. di Cesare Antonini
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Hanno aspettato il più a lungo possibile ma non era un’offesa ai malati (e ai morti) di Covid-19 e neanche una volontà di inseguire il profitto a ogni costo. Semplicemente spostare oltre 60 tornei dal vivo e due mesi di poker festival in un’altra data dell’anno potrebbe essere impossibile. Per questo la sensazione è che le World Series of Poker potrebbero non andare in scena nel 2020. Come detto a metà mese di aprile, alla fine, la decisione che tutti aspettavano, quella che nessuno avrebbe mai immaginato ad inizio anno, è arrivata: la 51esima edizione delle World Series of Poker, che sarebbe dovuta iniziare martedì 26 maggio dal Rio All-Suite Hotel & Casino di Las Vegas, è stata ufficialmente rinviata a seguito dell’emergenza di sanità pubblica causata dal Covid-19. Nell’annuncio l’organizzazione ha già previsto lo spostamento all’autunno 2020, con date ed eventi ancora da determinare con esattezza ma, come detto, per un conference centre come il Rio All Suite Hotel and Casino, sarà difficile trovare così tanti giorni liberi. “Anche quest’anno ci impegniamo a offrire lo spettacolo delle World Series of Poker, ma abbiamo bisogno di più tempo per offrire il tradizionale evento dando priorità al benessere PROMOSPACE
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ADDIO (O ARRIVEDERCI) WSOP degli ospiti e dello staff ”, ha dichiarato Ty Stewart, direttore esecutivo delle World Series of Poker. “Nel frattempo, i tornei ufficiali Wsop dovrebbero essere giocati online quest’estate, e presto annunceremo i dettagli di una series estesa di tornei da giocare su Wsop.com e attraverso partnership con operatori internazionali, che consentiranno ai giocatori di inseguire la gloria delle World Series dalle loro case”. Il programma delle Wsop 2020 sarà rivisitato a seguito del rinvio e sono previsti notevoli cambiamenti. Quando l’edizione di quest’anno avrà luogo, includerà il Poker’s World Championship, il $10.000 buy-in Main Event Championship, con il montepremi più ricco di anno in anno. Una volta finalizzati i dettagli per le Wsop 2020 rinviate verranno comunicati i programmi. Il prossimo evento dal vivo sul calendario delle Wsop, rimane il Global Casino Championship, che è ancora in programma per l’11-13 agosto 2020 al Cherokee Harrah’s Casino nella Carolina del Nord. E rimangono ancora nello schedule mondiale le Wsop Europe, ospitate presso il Resort King’s a Rozvadov, Repubblica Ceca e fissate per l’autunno 2020. Intanto con 100 milioni di dollari sul piatto e la partnership GGPoker le World Series sbancano anche online per tutto il mese di maggio. Purtroppo non per i players italiani ma per il nostro Paese potrebbe esserci qualche sorpresa.
POKER DEAD OR LIVE NEL 2020?
LA FASE 2 A SANREMO CON UNA RICETTA MA TANTI DUBBI La proposta è concreta, così i players già c’hanno giocato. Seppur per pochi giorni e per tre tornei. Ma il Casinò di Sanremo e la Texapoker sarebbero pronti a ripartire non appena la sala da gioco riaprirà i battenti e, ovviamente, col permesso dell’autorità. Tuttavia la proposta ha avuto reazioni difformi e ha anche ricevuto molte critiche. “Stiamo aspettando indicazioni dal Governo centrale (e ovviamente dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Ndr) sulla base delle valutazioni che ufficializzerà l’esecutivo finita l’esecutivo 2. Non appena avuto il nulla osta siamo pronti per riaprire i tavoli da poker e promettiamo di adottare al 100 percento tutte le caratteristiche per assicurare la salute dei players e degli impiegati”. A Gioco News parla Alex Anfossi, di Texapoker, l’organizzazione live che si occupa dei tavoli del Casinò di Sanremo, in riferimento all’ipotetica ripartenza che, mentre scriviamo, è fissata almeno dopo la Fase 2, forse nel mese di giugno. Come spesso abbiamo citato in questi giorni, in Italia e nei casinò che sono frequentati dai players azzurri, Sanremo ha rappresentato un’esperienza decisamente pionieristica. “Erano i primi di marzo, dall’1 al 3, con precisione - spiega Anfossi - e abbiamo avuto un’ottima risposta da parte dei nostri giocatori, soprattutto il sabato. Il format 5 Max era piaciuto ma è ovvio che sia una formula totalmente differente rispetto alla modalità full ring e i players si devono abituare. Ma era stato apprezzato molto il fatto che avevamo cercato di fare il massimo per mettere in sicurezza giocatori e lavoratori”.
Prima di agganciare una riflessione a questo ultimo passaggio, ecco cosa scriveva Texapoker in quei giorni che ormai sembrano lontani anni luce: “Seguendo le direttive governative sull’igiene riguardanti il caso Coronavirus, la Texapoker ha potuto procedere con la riapertura della sala, con tornei che si svolgeranno in modalità 5 Max”. Tornando alla riflessione: “Spesso si pone attenzione solo alla sicurezza dei players che è primaria ma lo è anche quella dei dealer, dei lavoratori che spesso vengono dimenticati e che mettono a repentaglio la loro salute per cifre decisamente esigue rispetto al rischio che corrono”, continua Anfossi. Come si ripartirà quindi? “Seguiremo le indicazioni dell’ultimo periodo in cui si è giocato qui e nella vicina Francia con guanti e mascherine. Provvederemo anche alle strutture in plexiglass per garantire le distanze da giocatore a giocatore. Tutto ciò che utilizzeremo per prevenire la salute dello staff e dei clienti, sarà a carico di Texapoker che si impegnerà a tutelare ogni singola presenza all interno della sala da gioco”. Un aumento sensibile dei costi? “Assolutamente sì conclude Anfossi - ma dobbiamo dare l’esempio, rimettere in moto la macchina e far sì che il movimento riparta, per ridare linfa al gioco live e far tornare al lavoro gli impiegati che sono rimasti a casa da troppo tempo”. In bocca al lupo, e con mascherina!
IL PARERE DEL TD, CHRISTIAN SCALZI Sempre in giro, coi tornei Partypoker Live, il sanremese Christian Scalzi è uno dei tournament director più importanti al mondo, che ha diretto tornei di poker live per i brand più importanti in tutti i paesi del pianeta. Il Covid-19, inutile dirlo, l’ha relegato in quarantena nella sua casa sulla riviera matuziana. Come sta andando questo momento duro per tutti? “Bisogna stare sul pezzo, sempre – spiega Scalzi – l’online sta andando molto bene e dalla room per cui lavoro mi mi chiedono di dedicarmi di più a questo. Ovviamente abbiamo perso tutti i tornei in programma che erano tantissimi e molto interessanti. Un peccato davvero. Il prossimo ancora in programma è il Merit a Cipro che dovrebbe essere un Millions e poi a ottobre il Wsop Circuit in Brasile. Tutto, però, dipende da come prosegue la pandemia. Dipende anche molto dai voli e dalla sicurezza del gioco in relazione al virus”. Come ripartire? Proprio a Sanremo ci sono già idee e progetti in merito a questo: “Il discorso economico è importante e non va messo in secondo piano se si riesce a
gestire e a proteggere la salute – prosegue Christian Scalzi - alcuni operatori vogliono aprire con le dovute cautele ma i costi da affrontare rischiano di schizzare in alto, specie se devi organizzare un 6 handed. Però più che criticare voglio vedere queste proposte come un’opportunità legando però sempre di più l’online al live, in attesa di aprire di nuovo con le accortezze del caso. Ovviamente per le aziende e gli operatori del live è un danno incredibile. C’erano tantissimi festival e tornei programmati e noi Td, floorman, dealer e anche voi dei media avete perso tantissimo lavoro”. Per adesso anche il ruolo di un Td può spostarsi online? “Il gioco da remoto sta andando molto bene e siccome Partypoker è tornata in Italia da poche settimane c’è un grande lavoro da fare e io cercherò di portare i miei clienti a giocare sul sito al quale ho chiesto un’offerta importante a livello di prizepool garantiti, di bonus e promo”, conclude Scalzi.
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Parigi o cara
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pochi passi dall’ Avenue des Champs-Elysées a Parigi, una delle strade più famose del mondo, circa due anni fa, esattamente il 26 aprile 2018, il primo Club di gioco della capitale francese ha aperto le sue porte. Come molti sanno, anche se in Francia ci sono circa 200 casinò, a Parigi sono vietati. Tuttavia, nella capitale esistevano già dal 16° secolo dei circoli, les Cercles de jeux. Quando nel 1907 lo Stato francese, attraverso una legge apposita, ha stabilito le regole per l’apertura dei casinò, Parigi ne è rimasta esclusa, nessun casinò poteva aprire a meno di 100 km di distanza dalla capitale. I circoli sono rimasti; non sono però autorizzate le slot-machine, né la roulette o il black-jack. Si giocava quindi a baccarà e a diverse varianti di poker. Fino al 2013 esistevano una quindicina di circoli, in cui gli appassionati di gioco che non avevano voglia di fare chilometri per andare in un casinò, potevano tranquillamente trovare di che divertirsi. Ambienti più raffinati o più popolari, ce n’era per tutti i gusti. E i soldi giravano, in gran quantità. I circoli, per il loro statuto giuridico, non subivano gli stessi controlli dei casinò, dove una regolamentazione molto rigida non ha mai permesso deviazioni dalla retta via. Dal 2013 al 2016 quasi tutti i circoli parigini sono stati chiusi dalla Polizia dei Giochi, svariate attività illecite sono state contestate ai dirigenti e ad alcuni impiegati. Perquisizioni, sia nei locali dei circoli, come anche nelle abitazioni private, sono state effettuate; spesso sono state trovate ingenti quantità di denaro, di cui i proprietari non hanno saputo dare valide spiegazioni per giustificarne una lecita provenienza. Conclusione: porte chiuse e tutti a casa, e per qualcuno, anche dietro le sbarre, anche se per brevi periodi. I giocatori, se voleCLUB BARRIERE
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di Giuseppe Testi
vano continuare a cercare l’adrenalina nel tenere in mano le carte, dovevano andare un po’ più lontano. Un vuoto si è creato, come quando togli ai bambini tutti, o quasi, i loro giocattoli preferiti. La tristezza ha preso il posto del piacere di giocare. In questi ultimi anni, molte strade di Parigi hanno visto persone disperate, non perché non avevano un lavoro o una casa, ma perché non potevano più passare i loro pomeriggi, o notti intere, sedute ai tavoli da gioco. Scherzo naturalmente, penso che i milioni di turisti che visitano Parigi con le loro famiglie, non conoscevano nemmeno l’esistenza di questi luoghi. Ma siccome noi parliamo di gioco, noi sì ne siamo interessati. Volete sapere, miei cari lettori, come la storia è andata a finire? Parigi triste per la chiusura dei circoli, si aspettava che qualcosa cambiasse. Non sappiamo chi si sia mosso, quali manovre siano state messe in atto per poter tornare, se non come prima, almeno ad una nuova situazione che permettesse ai patiti del gioco di soddisfare le proprie voglie. E fu così che un bel giorno di maggio, esattamente il 9 dell’anno domini 2017 d.C., un decreto fu emanato, per autorizzare l’apertura di nuovi luoghi di gioco nella capitale. Però termini e regole vennero modificate. Non si parla più di circoli, ma di club, termine più moderno e al passo con l’evoluzione del settore del gioco d’azzardo. Data di entrata in vigore del decreto: 1° gennaio 2018. Abbiamo dovuto aspettare ancora qualche mese, pratiche burocratiche, autorizzazioni e controlli dei luoghi, dei dirigenti, degli impiegati. A fare domanda di autorizzazione per gestire i nuovi club di gioco, sono stati soprattutto i grandi gruppi che gestiscono in larga parte i casinò francesi. I primi dossier sono cominciati ad arrivare sui tavoli del Ministero degli Interni, per avere l’autorizzazione necessaria. Nel frattempo, i probabili candidati a spartirsi la torta del gioco parigino, si sono dati da fare per cercare dei locali idonei, e al tempo stesso, han-
CASINÒ PARIGI O CARA
no cominciato a reclutare gli impiegati, qualcuno dietro i tavoli deve pur starci, e non solo i croupier, ma anche gli ispettori, i capisala, i camerieri, gli addetti alla sicurezza e ancora altri. Il primo gruppo che è riuscito in questa nuova corsa all’oro, è stato il Gruppo Tranchant, forte dei suoi 16 casinò disseminati sul territorio d’Oltralpe, è riuscito in pochi mesi, dopo aver ottenuto il via libera ministeriale, a preparare uno dei luoghi più prestigiosi e di gran classe della capitale. E proprio quel 26 aprile di due anni fa, alle ore 18 in punto, le porte del Paris Elysées Club si sono aperte, permettendo ad un gran numero di giocatori, di poter aspirare a quel tanto agognato posto al tavolo verde. Personalmente ho avuto il piacere e l’onore di far parte di coloro presenti quel giorno all’apertura del prestigioso club. In qualità di direttore di sala di un casinò facente parte dello stesso gruppo, mi è stato chiesto di dare una mano, insieme ad altri colleghi provenienti dai vari casinò del gruppo, ai responsabili del nuovo club, per poter rispondere al meglio alle aspettative della clientela e della Direzione. Per una quindicina di giorni sono rimasto a Parigi, ed è stato per me un nuovo debutto, come quando più di vent’anni fa, ho iniziato la mia avventura nel mondo del gioco. Questa volta però è stato un po’ diverso; forte della mia esperienza, pur nella fatica delle tante cose da fare e delle ore passate a controllare che tutto si svolgesse nel migliore dei modi, mi sono divertito molto, è stato di nuovo realizzare un sogno. E nei momenti di riposo, non siamo macchine ne abbiamo bisogno tutti, ho potuto approfittare di una passeggiata sotto la Torre Eiffel, o di una pizza sugli Champs-Elysées. La pizza era un po’ cara, ma state tranquilli, sono stato remunerato per questo mio piccolo contributo all’opera. Devo dire che sia gli impiegati, come anche i clienti, sono stati molto gentili con me e con gli altri colleghi. Ma chi lo ha detto che i parigini hanno la puzza sotto il naso? Tutto il mondo è paese, e poi ci accomuna il piacere del gioco, anche se non siamo tutti dalla stessa parte del tavolo. E se qualcuno si arrabbia perché ha perso troppo, che sia in provincia o al centro della città più bella del mondo, con un sorriso e una coppa di champagne offerta, torna la tranquillità e la voglia di continuare a perdere, ooops a giocare. Ma tutte le belle avventure hanno una fine. E come il pilota del porto, che porta la nave in mare aperto, per poi lasciarla nelle mani del comandante e dell’equipaggio, così anche noi, io e i miei colleghi, non appena passati i giorni più complicati, quando l’equipaggio del club poteva proseguire senza il nostro aiuto, ce ne siamo tornati a casa, contenti della tranquillità delle città di provincia, e di ritrovare la vita di famiglia. Però quelle passeggiate sulla Senna, e il vociare della clientela asiatica al tavolo del punto e banco, un po’ mi mancano, se ci ripenso. A proposito, non vi ho parlato dei giochi: dato che la roulette non è autorizzata, il poker fa la parte del padrone, con le sue varianti del Tre carte, lo Stud, l’Ultimate, e il Poker 21, che è un misto di black-jack e poker. E poi gli immancabili Texas e Omaha. Come già detto, molti sono i tavoli di Punto e Banco, il gioco amato da James Bond, e dai giocatori cinesi, assidui frequentatori del club.
CLUB TR ANCHANT Nel corso del 2019 altri 6 club si sono aggiunti: l’Imperial Club, nel quartiere cinese, il Club Montmartre, il Circus Club del gruppo belga Ardent, il Club Barrière Paris, e il Joa Royale e il Club Berri. Fra pochi giorni è prevista l’apertura di un ottavo club: il Club Pierre Charron, facente parte di un gruppo monegasco. Sicuramente ci sarà una bella concorrenza, ogni club avrà il suo bel da farsi per accaparrarsi la clientela, con offerte irresistibili, sale lussuose e accoglienti, impiegati impeccabili per la loro cortesia e professionalità, offerte di gioco sempre più innovanti: tornei di poker, tavoli riservati ad una clientela Vip, spettacoli, inviti ad eventi particolari. Anche se ognuno avrà una fetta, sicuramente la torta è grande, e tutti saranno soddisfatti, esercenti, clienti e impiegati, questi ultimi se saranno bravi a farsi dare delle belle mance. Perché, non dimentichiamolo, vivere a Parigi, costa un po’. Ma se ci andate per lavoro, o per un romantico weekend, non dimenticate di passare una serata in un Club di gioco: e se siete fortunati, vi sarete pagati il viaggio. In bocca al lupo, o meglio, bonne chance! In questo particolare momento, mentre scrivo, tutti i club di Parigi, come anche tutti i casinò francesi, sono chiusi a causa dell’emergenza sanitaria mondiale. Impiegati e clienti sono costretti a rimanere chiusi in casa, e a uscire solo per fare la spesa o una breve passeggiata. Peccato non poter approfittare di questa splendida primavera. A Parigi un’ordinanza vieta di correre fino alle 19. Molte persone amano correre, per disintossicare fisico e mente dallo stress accumulato; degli amici parigini mi hanno detto che alle 19 in punto, i lungosenna son pieni di maratoneti. Mi auguro, cari lettori, che quando leggerete questo articolo, tutto sarà tornato alla normalità, e magari uno di voi starà leggendo la rivista su un volo che lo porta a Parigi, per un weekend romantico con la fidanzata. “Tesoro mi porti sugli Champs-Elysées stasera?” “Certo, amore, ti porto in un localino bellissimo, vedrai ti piacerà.” “Che bello, almeno per una sera pensi solo a me, e non a quella coppia d’assi che non ti arriva mai fra le mani.” Ah Parigi, la capitale dell’amore!
LUI CHI È?!?
Originario di Pescara, Giuseppe Testi è direttore di sala presso il Seven Casino di Amnéville les Thermes, nella regione Lorena, in Francia. Ha iniziato a lavorare nei casinò francesi nel 1996, debuttando a Deauville come croupier. Ha lavorato in diversi casinò, attualmente si occupa della gestione della sala, sia del reparto slot, come dei giochi tradizionali. Si è occupato inoltre di formazione dei croupier, sia in Italia che in Francia. Dal 2018 è coach professionale, per accompagnare le persone, sia in ambito privato che aziendale.
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care online in un casino live è quindi possibile. Non è un controsenso, è un’opportunità, da cogliere al volo, perché non torneremo in tempi brevi alla normalità. Servono investimenti e in questo periodo è difficile pensare che vengano coraggiosamente affrontati per innegabili difficoltà economiche. Precisiamo che si tratta di sempre e solo suggerimenti, che speriamo qualcuno apprezzi. Gli spazi, anche in questo caso, giocheranno a favore di questa nuova modalità di gioco, dovranno essere ristudiati e arredati diversamente, ma siamo certi che la creatività aiuterà a raggiungere lo scopo. Un breve accenno lo dedichiamo ai cosiddetti servizi complementari, bar e ristoranti in primis. Gli spazi ampi in cui sono già collocati saranno funzionali per un loro rilancio e potranno anche rappresentare una leva per attrarre nuovi clienti a fronte della garanzia di tutela della salute del cliente che potranno assicurare rispetto alla meno fortunata concorrenza che opera al di fuori dei casinò. Non rappresenteranno una fonte di ricavo entusiasmante, ma contribuiranno comunque a combattere la tremenda crisi che il Covid-19 ha portato con sé.
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giocatori, eliminando il “bout de table” (il croupier che lavora in posizione opposta al capo tavolo). I rastrelli consentiranno di ricevere le puntate dal cliente, di pagare le vincite, nel rispetto della distanza minima che verrà imposta. Per rendere fruibile tutta l’offerta, non vediamo alternative rispetto a una sua rivoluzione. Il che significa rivedere anche la conformazione dei tavoli da gioco. Siamo certi che gli addetti ai lavori sapranno trovare soluzioni, ma non nel breve periodo, in cui il volume di affari sarà pesantemente condizionato dalle restrizioni imposte per evitare il contagio. Dalle pagine di questa rubrica abbiamo più volte invocato il ricorso all’innovazione da parte di chi possiede e/o gestisce i casinò, facendo forse storcere il naso ai puristi che mai vorrebbero vedere modificata la liturgia che viene celebrata nel gestire il gioco. Amiamo anche noi quella liturgia che rappresenta la vera e unica essenza dell’azzardo, ma nella drammatica situazione che stiamo vivendo, il cui termine è ignoto, diventa quasi un obbligo accantonarla. Si può far giocare da remoto i clienti all’interno del casinò. Esistono software e sistemi già disponibili e alcuni li hanno adottati con successo. Gio-
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sione per il divertimento, il desiderio di evasione che il gioco sa regalare saranno sufficienti a far superare i timori che ognuno di noi dopo una lunga quarantena giustamente vive? Noi crediamo di sì e lo auspichiamo, fermo restando che molto conteranno la capacità di comunicare e gli interventi che i casinò sapranno mettere in campo per rassicurare il cliente. Vero è che esistono sicuramente delle difficoltà nel far rispettare il distanziamento all’interno delle aree di gioco. Gioca a favore delle aziende dell’azzardo la disponibilità di grandi spazi che si riveleranno molto utili in ottica di riapertura. A nostro parere sarà meno critico gestire l’offerta dei giochi elettronici, il parco slot a disposizione dei casinò è normalmente ampio, tracciare percorsi di accesso e di uscita dalle varie sale e mantenere le distanza tra i giocatori non sarà impresa particolarmente ardua. Diversa prospettiva riguarda i giochi cosiddetti tradizionali, quindi i tavoli. Il distanziamento rende difficile praticarli, almeno la maggior parte di essi, e le criticità da affrontare saranno molteplici. In alcuni casi non basterà il contingentamento dei giocatori contemporaneamente presenti al tavolo, per l’inevitabile vicinanza con il croupier che deve gestire la partita. Pensiamo ai tavoli di black jack, di punto banco, di poker, ma anche di fairoulette. Forse la sola roulette francese potrà essere “omologata” tenendo lontani dal cilindro i
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el momento in cui ci apprestiamo a scrivere la rubrica Panno Nero lo scenario nazionale, con riferimento al drammatico tema Covid-19 è alquanto indefinito. Maggio, salvo imprevisti, dovrebbe consentire un allentamento dell’attuale lockdown con una progressiva ripresa delle attività imprenditoriali e commerciali oltre a concedere la circolazione delle persone seppure con vincoli territoriali. Comitati scientifici e Task Force stanno elaborando piani dettagliati per comporre documenti nei quali verranno fissati protocolli rigidi per tutelare la salute delle persone in generale e in particolare di chi tornerà al lavoro. Come sempre, noi rivolgiamo lo sguardo a quelle attività che ci sono care e di cui ci siamo lungamente occupati nelle pagine di questa rubrica. Anche per il mondo del gioco d’azzardo è difficile fare previsioni, non è infatti ancora nota la scadenza in cui i casinò potranno riaprire i battenti, non è nemmeno chiaro a quale categoria o tipologia di attività verranno associati nel percorso di allentamento delle norme oggi in vigore. Le case da gioco sono luoghi dove è possibile si verifichino assembramenti, anche se - lo precisiamo con tristezza - negli ultimi anni tali situazioni erano limitate a poche giornate nel corso dell’anno. Il primo argomento che ci preme approfondire è quello relativo alla clientela sulla quale è inevitabile porsi il dubbio rispetto a come si comporterà. La pas-
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STREET FIGHTER II THE WORLD WARRIOR SLOT Il top dei videogame conquista anche le slot | Nome_ Street Fighter II: The World Warrior Slot | Data di rilascio_ maggio 2020 | Produttore_ Net Ent | Disponibile su_ desktop e mobile | Payout_ 96,02-96,08%
›› grafica
Per portare una vera e propria icona del videogame tra i rulli di una slot, bisogna prima di tutto partire dalla grafica. La quale non dovrà soltanto essere di altissima qualità (materia sulla quale NetEnt ha già dimostrato di non aver nulla da temere, anzi), ma anche particolarmente accurata nella scelta della simbologia e dei contenuti da riprodurre. Per questa ragione, gli sviluppatori hanno deciso di creare una grafica tipica del genere di Street Fighter II, in modo da assicurare la massima rispondenza al marchio e al gioco arcade originale. E ci sono decisamente riusiciti. Non solo; per onorare al meglio il gioco, la slot di NetEnt presenta personaggi iconici come Ryu, Ken, E. Honda, Chun-Li, Blanka e così via, e le ambientazioni tipiche del videogame. Per un risultato a dir poco spettacolare.
Provala subito!
›› sound
Le premesse fatte relativamente alla sezione grafica valgono anche per le sonorità. Come pure il risultato, visto che, provando questa nuovissima slot, sembra proprio di essere di fronte al videogame originale, invece di avere a che far con dei rulli digitali. Le musiche del gioco sono perfettamente aderenti al celebre titolo Capcom rendendo nel migliori dei modi l’atomosfera originale di Street Fighter che di certo conquisterà l’attenzione degli amanti del videogioco senza tempo, che registra ancora oggi una fitta schiera di seguaci in tutto il mondo. Nella slot di NetEnt, però, le sonorità del videogioco si fondono a quelle più tipiche di un gioco da casinò e la commistione è decisamente ideale e coinvolgente.
›› giocabilità
Street Fighter II: The World Warrior è una slot a 5 rulli e 5 linee di pagamento a volatilità medio-alta con un Rtp variabile tra il 96,02 e il 96,08 percento, in base al personaggio che si scegliere per il proprio combattimento virtuale. All’inizio della sequenza di spin, 25 simboli cadono sulla griglia 5×5. Le vincite vengono assegnate quando quattro o più simboli corrispondenti atterrano orizzontalmente e/o verticalmente, collegati in un cluster. Tutti i simboli vincenti andranno in frantumi e scompariranno per fare spazio ai nuovi in posizione, portando potenzialmente a una serie di vittorie nella stessa sequenza. Una rotazione termina quando non si verificano nuovi cluster vincenti dopo una valanga. I combattimenti sono naturalmente l’attrazione principale, per un gioco sviluppato in battaglie, che si svolgono tra una rullata e l’altra. Prima dell’inizio di una battaglia, si deve scegliere uno degli 8 personaggi che combatteranno un avversario casuale e ogni combattente ha un modificatore che si innescherà in punti specifici e aiuterà a creare cluster vincenti. Il personaggio scelto apparirà sulla sinistra dello schermo e la battaglia inizia quando si girano i rulli. Un giro vincente con i simboli del personaggio scelto infliggerà danno all’avversario pari ai simboli del cluster mentre una combo con i simboli dell’avversario infliggerà allo stesso modo danno al proprio combattente.
›› bonus
Come detto, il gioco è basato sul combattimento e come in ogni battaglia, ci sono solo due possibili esiti. Perdere la battaglia assegnerà il gioco bonus “Smash auto” in cui, proprio come nel videogioco, il nostro personaggio dovrà distruggere la macchina per ricevere una ricompensa compresa tra 5 e 15 volte la puntata media usata durante la battaglia. Il gioco tornerà quindi alla schermata principale in cui puoi decidere di iniziare la battaglia successiva con lo stesso personaggio o cambiarne uno nuovo. Vincere una battaglia attiverà invece la funzione free spin: “Beat the Boss”. Il round non ha un numero prestabilito di giri gratuiti e si dovranno affrontare fino a quattro boss, ognuno dei quali offre un moltiplicatore di vincita di valore crescente. Quando si perde una battaglia il round bonus finisce, vincendo si avanza invece al boss successivo. Battere il boss finale Mr Bison darà una ricompensa extra di 100 volte la posta.
il nostro giudizio.
NetEnt ha fatto un lavoro egregio nell’integrare tutte le parti principali del videogioco in una slot che, oltre a essere decisamente accattivante dal punto di vista grafico e delle animazioni, risulta anche pregevole dal punto di vista della giocabilità, con ampi extra e funzionalità avanzate che segnano nuovamente il passo nella storia delle slot virtuali.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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Giocare con la voce La vita, i dischi e gli incontri – da Pasolini a De Gregori – di Giovanna Marini, la folk-singer che ha fatto (e raccolto) la storia della musicale popolare italiana
INTERVISTE
di Francesca Mancosu
In
queste settimane di “reclusione forzata” fra le quattro mura della propria casa, può comunque capitare di fare incontri straordinari, anche se a distanza. Come quello che la sorte – e il telefono – ci hanno permesso di fare con Giovanna Marini, fondamentale “ponte” verso il grande pubblico per la conoscenza del canto politico e sociale e delle musiche popolari tramandate oralmente, che cerca, studia e raccoglie instancabilmente da ormai 60 anni. Un lavoro che prosegue ancora oggi, con le lezioni – in questi giorni faticosamente portate avanti online – agli studenti della Scuola di musica popolare del Testaccio di Roma, da lei fondata nel 1974, e con la (ri)scoperta delle tradizioni dei territori, fermata, solo momentaneamente, dall’avanzata del coronavirus. “Ad aprile dovevamo andare a San Marzano a registrare tutti i canti della Passione napoletani che sono molto interessanti”, racconta. “Non abbiamo potuto farlo, purtroppo, visto che questa situazione ci ha fatto ridurre le cose all’osso, obbligandoci a non cogliere più niente nella sua interezza”. Senza dimenticare la produzione di dischi, dagli storici album pubblicati con le Edizioni del sole fino al Cd “Cantata a Riace”, uscito nel 2019, e di colonne
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sonore, accompagnando tutte le opere di Citto Maselli, “Fabbrica” di Ascanio Celestini e “I-Tigi. Canto per Ustica” di Marco Paolini, e pochi mesi fa il documentario “A Sud della musica - La voce libera di Giovanna Marini”, a lei dedicato. Un viaggio scandito dagli incontri con personaggi che hanno condiviso parte del suo cammino o le hanno “indicato la strada”. In primis Pier Paolo Pasolini, al quale nel corso della sua carriera ha dedicato diversi dischi. “Lo incontrai fra il 1959 e il 1960 ad una cena dove io dovevo suonare la chitarra per intrattenere gli ospiti (diplomata in chitarra classica, si era perfezionata accanto ad André Segovia, Ndr) che erano tutti eminenti personaggi: Umberto Eco, Masolino D’Amico, Enzo Siciliano. Mi chiese di cantare ma io mi rifiutai perché pensavo che intendesse qualcosa tipo ‘Jingle bells’, visto che era Natale, e poi mi suggerì di ascoltare alcuni dischi di musica popolare che erano appena stati pubblicati dalle Edizioni Avanti, dei socialisti. Io per di più ignoravo che Pasolini aveva appena pubblicato il ‘Canzoniere italiano’, nel 1958. Tempo dopo lo rividi a casa di Laura Betti (con cui Pasolini ebbe un lungo sodalizio artistico e umano, Ndr), mentre lavoravamo a un disco di canzoni intelligenti, che poi Cochi e Renato hanno messo in circolo con garbo nella loro trasmissione ‘Il povero e il contadino’. Ogni tanto lui metteva la testa dentro, ci diceva due o tre cose su quello che sentiva, ci dava un suo parere. Io da quelle parole lì imparavo un sacco di cose. Per me lui è stato una folgorazione”. Lungo il cammino poi Giovanna ha lavorato con tantissimi altri artisti“straordinari”, fra i quali figura anche Dario Fo, con cui ha allestito lo spettacolo di canti popolari “Ci ragiono
e canto” (nel 1965), Paolo Pietrangeli, conosciuto ai tempi del leggendario Folk studio di Roma, che vide gli esordi di alcuni dei maggiori cantautori italiani, da Rino Gaetano ad Antonello Venditti e Francesco De Gregori, del quale racconta un tenero ricordo. “Lo vidi per la prima volta poco dopo la nascita del ‘Nuovo canzoniere Italiano’ (gruppo musicale che dal 1964 reinterpretò brani popolari legati alla protesta sociale, al lavoro, alla Resistenza, Ndr). Aveva 16 anni e mi colpì per la sua bellezza, sembrava un dipinto, uno degli angeli di Raffaello. Voleva sempre cantare con noi, ma trovava che il canto politico ‘diretto’ fosse una totale mancanza di poesia, e io gli davo ragione. Negli anni seguenti provò più volte a dirmi di ‘fare un disco insieme’, perchè gli piacevano i canti anarchici, delle mondine, ma io l’ho sempre scoraggiato. E poi, quasi 20 anni fa lui comparve a Monte Porzio Catone, dove vivevo da un po’, e mi disse: ‘Dai, facciamolo ‘sto disco adesso, che ti frega’. Gli ho detto ‘sì, hai ragione’ e l’ho fatto (Il fischio del vapore, che le valse la Targa Tenco, dopo il Premio conquistato come cantautrice nel 1983, Ndr), ed è stato bello. I tempi erano maturi. Si poteva cantare queste cose cogliendone gli aspetti più belli”.
INTERVISTE
Aradori, professione Capitano con gli eSports all’orizzonte di Jack Bonora
Con 150 maglie azzurre e 4.500 punti segnati in carriera, in quarantena si dedica alla Playstation e racconta a Gioco News la poker passion dei suoi colleghi e le sue mire nei videogiochi competitivi
S
ettantamila followers su Instagram. Ormai un articolo nel 2020 bisogna cominciarlo così, perché la “mitica” spunta blu, innegabilmente, qualifica. Nel suo caso credo valga di più la maglia azzurra della Nazionale di basket, che ha vestito per oltre 150 volte, peraltro spesso da capitano. Pietro Aradori, 31 anni, da Lograto, Brescia: una vera e propria macchina da canestri. In Serie A ha superato quota 4.500 punti segnati. Sarebbero stati incrementati ulteriormente se non fosse stato interrotto il campionato a causa dell’emergenza Covid-19 e, allora, a lui, come a tutti, non resta che rimanere a casa e, magari, dedicarsi alla Playstation. “Ma si, l’ho ripescata! In realtà prima non avevo molto tempo, perché mi allenavo due volte al giorno, adesso, purtroppo, ne ho molto di più – commenta Aradori - certo continuo a mantenermi in forma, da buon professionista, sia a livello alimentare che atletico, però posso anche dedicarmi a Fifa, Nba, Tennis e Formula 1. Mi sono sempre piaciuti e mi stanno riempiendo le giornate, anche se il mio tempo libero ho sempre preferito trascorrerlo in
mezzo alla gente, amo l’aggregazione, la chiacchierata, le risate tra amici”. Adesso stanno furoreggiando gli eSports: “Me ne sono accorto! E vi racconto anche come. Adidas è il mio sponsor da tantissimi anni e un giorno, ad un evento al Toqueville di Milano, mi hanno presentato un ragazzo che l’azienda ha sponsorizzato. Sono stato come sempre molto socievole e ho fatto alcune foto insieme a lui, che ho immediatamente postato su Instagram, dove ho un notevole seguito.Beh, i miei compagni di squadra sono letteralmente impazziti!”. “Ma quello è Power, un mito assoluto! Il campionissimo di Fortnite!”, hanno commentato i compagni di Aradori, che prosegue: “Matteo Fantinelli addirittura mi ha detto che spendeva nove euro al mese per vederlo giocare online. Ma non mi meraviglio, perché Matteo é appassionato di gioco, in particolare di Texas hold’em. È un ragazzo equilibrato e sono certo che la sua gestione sia perfetta, credo sia un regular cash game a limiti non elevati. Ovviamente resta un divertimento, perché fa giustamente vita da sportivo, che, peraltro, gli è valsa la convocazione in Nazionale.
Ecco, li si potrà divertire, perché tutti in ritiro la sera amano farsi il torneino: io, devo essere sincero, mi limito a guardare”. Un altro che gioca molto è Danilo Gallinari: “Con lui siamo praticamente cresciuti insieme, entrambi nati nel 1988, abbiamo vissuto tutte le giovanili a Casalpusterlengo e poi abbiamo fatto del basket una professione – prosegue il capitano azzurro – lui è addirittura diventato una stella Nba, ma non sono rimasto sorpreso, perché bastava vederlo da ragazzino per capire che era un giocatore fuori dal comune. E comunque mi raccontava che alcuni suoi compagni di squadra, oltreoceano, non disdegnavano ‘pokerini ‘con cifre importanti, ma lui evitava accuratamente, anche se se la cavava piuttosto bene, perché voleva che rimanesse un simpatico passatempo”. A proposito di Stati Uniti, c’è un altro giocatore che ha stupito Aradori: “Nel mio incontro con Power sono rimasto estasiato da Martin Leuneen, giocatore americano da tanti anni in Italia. Con lui avevo già giocato a Cantù e ricordo che non mancava mai di andare al Casinò di Campione a giocare ad Omaha. Non mi meraviglio affatto che fosse vincente, perché il suo soprannome, nel mondo del basket, era “Il professore”, per la sua infinita intelligenza. Non é mai stato un atleta eccelso, ma poteva spiegare il basket a tutti!”. Quarantena a parte, però, il basket, quello vero, rimane il main game: “Beh, insomma, intanto finché il fisico regge vedo di far canestro sul campo, quando sarò un po’ più vecchio magari cercherò un videogioco che non mi faccia perdere la buona abitudine. Sta a vedere che divento un professionista come Power!”, conclude Pietro Aradori.
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KAMPALA UGANDA
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Un po’ in tutto il mondo l’emergenza Covid-19 ha cambiato gli equilibri nell’industria dei giochi, e ancor più in quella delle scommesse, a causa del prolungato fermo degli eventi sportivi. Così, anche i sudafricani – che di solito puntano su corse dei cavalli, partite di calcio e numbers games - hanno cambiato mire. Gli analisti del settore registrano infatti un’ascesa del betting sugli eSports: sebbene gli sport elettronici sudafricani siano ancora lontani dalle tendenze internazionali, ora è possibile scommettere sugli esiti di videogame come Defense of the ancients (Dota), League of legends e StarCraft, sulla maggior parte delle piattaforme online locali. Inoltre, sta diventando sempre più popolare cimentarsi in partite di calcio quasi reali nel gioco multipiattaforma Fifa. Così, la maggior parte dei siti di scommesse in Sudafrica ha introdotto simulazioni sportive e persino partite animate che producono risultati basati su un disegno o un algoritmo di database casuali. Betting World ad esempio ha lanciato Jika, una corsa di cavalli animata, e con la stessa tecnologia si può puntare anche sul calcio animato, con una partita “giocata” ogni sei minuti. Prodotti che erano già in cantiere ma che il Covid-19 ha costretto ad anticipare, e che stanno attraendo tanti nuovi clienti.
La costruzione del casinò-resort Palm Exotica a Watamu, in Kenya, è stata sospesa fino a quando non riceverà una licenza di valutazione dell’impatto ambientale. A deciderlo Nema, l’autorità nazionale di gestione ambientale del Paese, che non è soddisfatta dei progetti attuali e non lascerà che il costruttore continui a realizzare il sito da 268 milioni di dollari, comprensivo di suite residenziali arredate, ristoranti eclettici e un casinò aperto 24 ore al giorno. Secondo il direttore generale della Nema, Mamo Mamo, il casinò-resort impatterebbe troppo sul territorio - sarebbe l’edificio più alto dell’Africa, svettando per 370 metri – e sul fragile ambiente marino circostante. L’autorità quindi ha detto di non poter rilasciare una licenza di valutazione dell’impatto ambientale ai sensi delle disposizioni di legge e ha ordinato agli investitori - italiani - di ridisegnare il progetto per conformarsi al quadro di pianificazione esistente o di cercare un posto alternativo. I residenti locali, che sperano nella creazione di una “piccola Dubai”, hanno protestato senza successo finora. L’unica via possibile sarebbe cambiare drasticamente il faraonico progetto, che al momento contempla un’area di costruzione totale di 209.026 metri quadrati e cinque anni di tempo per realizzarlo.
Cresce di anno in anno lo sviluppo dell’industria dei giochi nella parte orientale del continente e cresce anche il numero delle edizioni di Sports betting East Africa, appuntamento organizzato da Eventus International e in calendario il 20 e 21 ottobre 2020 a Kampala, in Uganda. La sesta edizione del celebre summit sulle scommesse sportive - che avrà fra i suoi media partner anche Gioco News – si conferma un focus vitale per gli operatori, i regolatori e i giocatori, per conoscere le ultime novità e i futuri trend del settore. Fra i temi in agenda infatti ci sono gli sviluppi delle scommesse sportive in Africa orientale, compreso il ruolo degli operatori nell’innovazione dei prodotti, gli approfondimenti di esperti e dei principali leader del comparto, le nuove tecnologie, soluzioni di pagamento e software Secondo Isaac Imaka, presidente del Responsible gaming and betting operators network e speaker di Sbea + 2020, “per un Paese come l’Uganda dove il business delle scommesse e del gioco è nella sua fase nascente, questo evento dà sia agli operatori sia al regolatore una piattaforma per discutere e comprendere i bisogni degli altri e ora si sta gradualmente dirigendo verso un punto in cui entrambi si ritrovano come partner nello sviluppo del settore con politiche che funzionano per tutti”.
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Sports betting East Africa, appuntamento a ottobre in Uganda
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Progetto a rischio per il casinò più alto dell’Africa
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Calcio e cavalli? Ora i sudafricani puntano sugli sport simulati
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RENDERING DEL PALM EXOTICA A WA TA M U, K E N Y A
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SODDISFARE I GIOCATORI PIÙ ESIGENTI Ian Donegan esamina come i “kiddie ride” per bambini hanno tenuto il passo con i tempi che cambiano
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ventiva, è tornato ad aggiornare le giostre generiche, migliorare i sistemi di pagamento e persino diffonderli un po’ nelle aree associate in cui ora possono essere considerati i “kiddie ride”. Ne è un esempio, secondo David Robinson di World of Rides, la gamma di giochi per genitori e figli di Battle Bumper Cars, Bumper Boats, Outlander Adventures e Jurassic and Safari Adventures, dove in tutte possono sedersi insieme. “Dopo Brexit ci aspettavamo un’ottima estate per gli affari, ma il coronavirus si è messo in mezzo”, spiega Robinson. “Ma prima o poi succederà lo stesso e abbiamo scoperto che l’industria dei kiddie ride è pronta e disposta ad aggiornarsi e prepararsi a tutto”. Paolo Sidoli di Sb Machines, del Galles, è d’accordo. Questa famiglia gallese-italiana dell’industria di lunga data mantiene i suoi collegamenti e distribuisce famosi marchi della Penisola come Memopark, Cogan, Lidea e Italresina. “Stiamo lavorando con operatori di sale, parchi divertimento, Fec, zoo, centri commerciali, supermercati e villaggi turistici e sono pronti a investire se il prodotto si rivelerà giusto”, afferma Sidoli. L’azienda produce dalle quattro alle sei giostre l’anno, dalla gamma di modelli a pilota singolo a quelli a più posti, unità di medie e grandi dimensioni ed esperienze che possono richiedere anche due sterline a corsa. L’ampliamento della gamma di prodotti kiddie ride è un tema comune. In Jnc, Sam Coleman, ENGLISHPAGES
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uesti giorni i cosiddetti “kiddie ride” sono molto lontani dalla vecchia immagine incrinata di una macchina stanca e obsoleta che veniva tirata fuori da un supermercato al mattino, collegata e poi rimessa dentro di notte. Questi giochi, cioè, che sono tradizionalmente durati per anni davanti una sala giochi sul mare, posizionati per incoraggiare i bambini piccoli a trascinare i genitori all’interno e rimanerci un po’. Anche se queste stesse condizioni prevalgono ancora in molti casi, l’attrezzatura utilizzata oggi è molto diversa – o, almeno, dovrebbe esserlo, se si vuole sfruttare al pieno la potenza di questi giochi dal punto di vista degli incassi. Il kiddie ride è andato avanti. Il genere si è evoluto da quello che era un movimento semplice, avanti e indietro, accompagnato da musica metallica. Ciò che l’industria definisce una “bassa soglia della noia” tra i bambini più piccoli, anche all’età di tre o quattro anni, è un fattore vitale. Un semplice movimento avanti e indietro non è più accettabile se si vuole massimizzare la rendita proveniente da questi giochi. Negli ultimi anni il movimento a quattro vie è diventato la norma; videogiochi integrati, effetti sonori aggiornati, clacson e fischietti e, soprattutto, prodotti con licenza, hanno rivoluzionato l’industria. Una compressione dei margini e l’assenza di opportunità di licenza ha portato a un numero minimo di nomi importanti accanto ai vecchi favoriti come Bob the Builder, Postman Pat, Peppa Pig e Scooby Doo. Per questo il settore, da sempre all’insegna dell’inPROMOSPACE
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A cura di Ian Donegan
responsabile delle vendite e del marketing, ha i suoi Happy Bus, Go Go Pony e Krazy Kars ancora molto in voga, ma oltre all’importanza delle licenze, sottolinea che anche il video è una componente vitale. “L’interattività può aggiungere fascino, riflettendo l’apprendimento e i modelli comportamentali moderni e può aiutare i genitori a mantenere i loro bambini mentalmente stimolati più a lungo”, spiega. Anche la flessibilità è importante. Ormai gran parte dei giochi può offrire le opzioni di gettoniera, banconote o partita gratuita; o addirittura il controllo radio o carte magnetiche. Quindi ora l’industria è costretta ad aggiungere un maggiore livello di interattività e ulteriori “fronzoli”. Questo perché il giocatore, anche se con pochi anni e di bassa statura, è diventato più esigente. Ma ha anche aggiunto maggiore affidabilità per l’operatore, sia attraverso il funzionamento a batteria o di rete, il controllo remoto e migliori sistemi di pagamento. I fornitori hanno ampliato la loro gamma in aree più fantasiose, come autoscontro e barche. Il prezzo della partita si sta chiaramente avvicinando a 2 euro, 2 sterline, o anche multipli di 0,25 centesimi di dollari negli Stati Uniti per partita. Per giustificarlo gli sviluppatori devono fornire agli operatori qualcosa di cui uno dei profili di clientela più esigenti del settore del tempo libero sarà soddisfatto. E non è certo un’impresa da poco.
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A cura di Vincenzo Giacometti
LA RIVOLUZIONE DEL RETAIL ANCHE NEL GAMING La tanto attesa “Fase 2” non riguarda i giochi: o, almeno, non del tutto. Al di là dei bar, per veder ripartire le sale da gioco e le agenzie di scommesse, bisognerà attendere la “fase tre”. Ma intanto, arrivano le prime soluzioni di allestimento dei locali basate sulle nuove misure di prevenzione.
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isognerà aspettare (almeno) il mese prossimo per rialzare la saracinesca dei locali di gioco specializzati: le location che offrono esclusivamente gaming al loro interno, come sale slot e Vlt, sale bingo e agenzie di scommesse. Un mese di ritardo (salvo ulteriori proroghe), o giù di lì, rispetto alla maggior parte delle altre attività commerciali e produttive che possono tornare ad aprire già dal mese corrente. Salvo qualche piccola eccezione. Di certo, in questo caso, nessuno potrà dire “beati gli ultimi”: tuttavia per gli operatori di gioco questa prolungata attesa potrà servire per mettere in piedi soluzioni adeguate per organizzare i propri locali nel migliori dei modi per fare fronte alle nuove esigenze e alle disposizioni governative previste per il contenimento della pandemia. Stando alle linee guida diramate dall’Esecutivo con l’ultimo decreto del 26 aprile, redatto con il contributo della task force tecnico-scientifica, sono previste alcune regole da adottare negli ambienti aperti al pubblico che, con tutta probabilità, verranno estese anche al comparto dei giochi. Ciò significa, dunque, che al momento della ripartenza non potrà più essere consentito l’utilizzo di casse troppo vicine, dovendo garantire almeno un metro di distanza tra i clienti e la possibilità effettiva che i clienti possano evitare di “tossire in direzione della persona vicina”, girandosi quindi di lato.
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Ma anche queste accortezze non risolvono comunque il rischio di assembramento, volontario o involontario, all’interno delle sale. Per questo c’è chi pensa addirtitura all’impiego di un qualcosa di simile a un “vigile urbano” per dirigere il traffico interno. La logica soluzione sarebbe quella di utilizzare l’idea dei tavoli dei ristoranti che già viene usata nei ristoranti cinesi, ma con ulteriori pannelli in plexiglass, in modo da distanziare sia i clienti che i cassieri; oltre a dotare i corridoi di appositi canali di entrata ed uscita, sempre con pareti in plexiglass, al fine di evitare l’assembramento voluto o involontario tra i clienti in attesa, con apposita segnaletica e istruzioni. Una soluzione già adottata in diversi ambienti, come gli uffici postali o i supermercati, che comporta l’immediata conseguenza di una riduzione dei servizi, visto che in uno spazio dove prima di utlizzavano otto casse oggi se ne potranno prevedere al massimo tre, per poter mantenere la distanza minima tra gli utenti serviti. Fermo restando che l’ingresso nei locali sarà consentito a un massimo di pochi utenti alla volta, in base alla capienza generale. Il resto degli avventori sarà costretto a fare la fila fuori dalla porta di ingresso. Con vari aspetti negativi, non solo per il considerevole spreco di spazio, ma anche per l’inevitabile dimezzamento del personale di sala e per i disagi che ravviseranno gli
utenti nel dover aspettare il proprio turno. Per allietare questa attesa, tuttavia, i gestori dei punti potranno ipotizzare alcune soluzioni: per esempio offrendo dei monitor anche in spazi esterni e magari, laddove possibile, creare delle aree di attesa tipo plateatico, sempre nel rispetto delle distanze. Ovviamente queste soluzioni valgono per sale superiori ai 40 metri quadrati, come da norme già in vigore, insieme a tutte le altre disposizioni igienicosanitarie per il Covid-19. Le pareti divisorie potranno non supereranno i due metri di altezza dal pavimento, più che sufficienti anche per la tranquillità igienico-sanitaria della clientela. Soluzioni similari, con accorgimenti architettonici supplementari, si possono prevedere per bar e sale bingo, in modo da garantire sia il distanziamento e sia il “non assembramento”, consentendo un maggior numero di clienti in sicurezza igienica sanitaria. Sarà sempre necessaria, in ogni caso, la sanificazione delle superfici in plexiglass più volte al giorno e una maggiore areazione del locale. Tutto questo, tuttavia, risulta fattibile per gli ambienti più ampi: con il problema che si pone, dunque, per tutte le sale con metratura inferiore ai 40 metri quadrati dove questo tipo di soluzione diventa difficilmente praticabile, con il rischio di una notevole mortalità tra le location di gioco, all’indomani della ripartenza.
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A cura di Anna Muzio
Intelligenza artificiale a caccia del cliente Grazie all’analisi dei dati e a tecnologie avanzate è possibile collegare il brand con i punti vendita sul territorio raggiungendo il cliente con comunicazioni personalizzate. Ma soprattutto avere un quadro preciso dei trend di consumo locali. Ce ne parla Jakala.
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egli ultimi tempi si è parlato spesso, nelle cronache anche politiche, del ruolo degli annunci personalizzati su social network. Mirati ai vari target e geolocalizzati, e gestiti da una Intelligenza artificiale che seleziona il tipo di messaggio da proporre a un determinato target e in quale momento – che si stia promuovendo un candidato politico, un’importante decisione nazionale, una birra o una bevanda. Dietro a tutto ciò ci sono tecniche sofisticate alla portata di grandi aziende, ma che possono coinvolgere anche il punto vendita sul territorio, come bar, hotel o ristoranti. Come spiegano Luca Amendola e Gianluigi Crippa, partner di Jakala, azienda nata vent’anni fa a Milano e che ha oggi cinque sedi in Italia e in 16 altri Paesi e 450 clienti attivi – tra cui Coca Cola, Heineken, L’Oreal, Nestle, Ferrero, Rovagnati – e che si occupa di marketing technologies nell’ambito del retail e del largo consumo. Attivando sinergie tra brand e HoReCa e ottimizzando la distribuzione sul territorio. “Miglioriamo le performance di vendita e marketing in modo misurabile. Partiamo dal dato, e lo trasformiamo in qualcosa di utile e comprensibile per il business” esordisce Amendola. Quali approcci o metodologia utilizzate? “Aiutiamo ad avvicinare le persone ai contenuti di brand in modo mirato a seconda del target e della location, lavorando in una determinata zona con un network di retailer, locali del fuoricasa e piccoli rivenditori”. In che modo? “Individuiamo i gusti dei consumatori e il dato sociodemografico. Nel pieno IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO
Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www.mixerplanet.com.
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rispetto della legge: ad esempio possiamo identificare la densità di persone che passa davanti a quel determinato locale. Incrociando i dati possiamo individuare le tendenze di quella specifica zona di mercato e fare previsioni sui consumi. Questo può essere utile anche per gestire l’indirizzamento dei prodotti nell’area impattando sulle strategie di approvvigionamento, soprattutto dei prodotti freschi. Possiamo inoltre identificare i momenti di maggiore frequentazione come colazione, pranzo o cena o dopo cena”. Come fate a capire i gusti delle persone? “Tramite iniziative online che portano a conoscere meglio i dati del consumatore attraverso questionari in cambio di sconti o vantaggi. Rilevando inoltre con il social listening i prodotti preferiti o analizzando le reazioni del consumatore a strategie di coinvolgimento sia sul digitale che sul fisico. Conoscere i gusti permette di coinvolgere il consumatore in modo proficuo, così che spesso parlerà bene del brand diventando brand-advocate”. Una volta che avete identificato i potenziali consumatori, come li coinvolgete? “Abbiamo una serie di leve, dall’engagement ingenerato attraverso i contenuti personalizzati (content marketing), ai programmi di loyalty con accumulo punti, alle promozioni sul territorio ai concorsi, fino a specifiche pubblicità rilevanti per il consumatore. Il tutto convogliato tramite digital, newsletter, sms, social network ma anche pannelli pubblicitari e materiale cartaceo, se adatto in quel contesto”. Qual è il vantaggio per i brand? “Possono ottimizzare l’offerta e personalizzare l’esperienza delle persone verso il brand, in base al dato raccolto consensualmente dal consumatore. Uno stesso prodotto ad esempio può essere presentato in modo diverso a target diversi. Ci saranno dei messaggi preparati da copywriter o esperti per i diversi target, e l’intelligenza artificiale tramite l’analisi di milioni di persone individua quel e il messaggio piu adatto. Possiamo inol-
tre attivare strategie di trade marketing differenziate grazie al dato, per supportare specifici segmenti di HoReCa”. Fate anche azioni B2B? “Sì, aiutiamo i brand a calibrare la comunicazione alla rete di vendita e ottimizziamo la distribuzione tra brand e rete. Aiutiamo anche a capire i bisogni del locale e quali prodotti conviene proporre. Ad esempio, un bar che e solito acquistare sempre lo stesso prodotto potrebbe essere diffidente verso gli altri. Ma se viene a conoscere in modo mirato che tra la sua clientela c’è l’esigenza di quel prodotto potra dare alla clientela una risposta migliore, più tarata sulle sue esigenze e gusti”. Quanto è importante personalizzare il messaggio? “Secondo alcuni studi di Harvard Business School e di McKinsey con la personalizzazione dei contenuti, dei prodotti e dei servizi si ottiene un incremento di vendite dal 15 al 30 percento e un’ottimizzazione dei costi di marketing del 50 percento. Il tutto convogliato tramite digital, ormai il canale principale. Nel 2019 secondo un’indagine di Gartner il 23 percento del budget delle aziende e stato speso nei social, il 20 percento in iniziative su web – come banner o Google”. E il cliente come risponde? “La logica è quella di non stressare il cliente con una comunicazione eccessiva, anzi di mandare meno messaggi ma mirati. Se ti piacciono le birre bionde non ti disturberò mai per parlarti di una birra scura. Dunque meno messaggi e più di qualità, erogati al momento giusto quando sei a casa in riposo, o in pausa pranzo: anche il momento di invio viene curato e ottimizzato. Grazie all’intelligenza artificiale calibriamo su milioni di persone il momento e il contenuto, ‘pescando’ da una base di messaggi creati da copywriter o esperti di prodotto accoppiamo il prodotto e il messaggio a quell’individuo, in modo che l’accoppiata contenuto e persona sia sempre rilevante e il messaggio ben gradito e mai disturbante”.
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siano a base di frutta, creme o cioccolato, le sue creazioni evocano quasi tutte il mondo dipinto da Wes Anderson nei suoi inconfondibili film. Geometriche, dalle tinte pastello e un po’ retrò. E declinate nella forma di macarons, cioccolatini, biscotti, caramelle e monoporzioni. Loretta Fanella, pastry chef cresciuta nelle cucine di Ferran Adrià a Barcellona, Carlo Cracco a Milano e Giorgio Pinchiorri a Firenze, le idea e le prepara da ormai vent’anni. Sempre con la stessa passione e maestria. “Fin da bambina ho nutrito un forte interesse per il mondo dolce; ricordo la mia prima torta, fatta a dieci anni per il primo compleanno della mia sorellina. Oggi è normale per un bambino fare un dolce, ma prima non era così scontato”, ricorda. All’epoca, in realtà, desiderava fare la stilista, ma ben presto all’ago e filo ha sostituito gli stampi da forno e la sac a poche. “Io non ho fatto tantissime esperienze, ma quelle che ho fatto sono state forti ed importanti. Da ognuna di queste ho preso qualcosa, che mi ha fatto crescere e mi ha fatto diventare quella che sono. Cracco ad esempio mi ha dato la possibilità di mettermi in gioco a soli ventuno anni in una piazza come Milano dandomi la responsabilità della pasticceria e della panificazione. Ferran e Albert Adria’ de El Bulli hanno
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A cura di Francesca Mancosu
Loretta Fanella Giochi di zucchero
stravolto il mio modo di fare pasticceria e di creare un dolce, con loro ho avuto la fortuna di vivere da vicino la nascita delle VANNUCCHI nuove tecniche di cucina contemporanea. All’Enoteca Pinchiorri, tempio della cucina tradizionale del nostro Paese, invece ho potuto esperire l’eccellenza italiana, classe, eleganza e massimo rispetto per la materia prima”. Poi, nel 2019, il grande salto, con l’apertura a Livorno del “suo” Pastry Lab. “Dopo dodici anni di attività di consulenza ho deciso di dar vita alla mia azienda e a un progetto nuovo, a un nuovo modo di fare pasticceria, che abbracciasse la parte formativa, la parte ristorazione e la parte privata. Quello che facciamo è preparare una linea di dessert da ristorazione per varie tipologie di ristoranti, a cui do la possibilità di mantenere il mio brand sulla carta dei dessert, ma pensiamo anche al pubblico di casa, dando la possibilità di prenotare il dolce di compleanno,
per una cena speciale o da regalare, per la prima comunione o la torta di matrimonio. Poi produciamo anche tutti i dolci tradizionali, panettone e colombe, torrone, pastiera o uova di Pasqua. La sera il laboratorio si trasforma in Academy per un pubblico professionale o amatoriale, o per i bambini. Organizziamo anche corsi privati cuciti su misura per ogni esigenza”. In parallelo, la pastry chef pensa anche ad altri progetti, dopo la pubblicazione di due libri - “Oltre”, una raccolta di trentasei dolci articolati, tradotto in quattro lingue, e “Dessert al piatto. Frutta, creme, cioccolato nella pasticceria contemporanea” - e la partecipazione a diverse trasmissioni tv, da “La prova del cuoco” a “Il più grande pasticcere”, come racconta lei stessa. “In questi giorni stiamo partendo con il nostro shop on line, dove si possono acquistare alcuni dei nostri prodotti e riceverli a casa in qualsiasi parte d’Italia. Abbiamo in cantiere anche alcune collaborazioni con grandi aziende italiane, che purtroppo dopo l’emergenza coronavirus sono saltate al prossimo anno”.
La ricetta della pastry chef FIORE DI CILIEGIO Ingredienti per 4 persone Per la crema alla vaniglia: 300 g panna fresca, 200 g latte,150 g zucchero, 4 tuorli d’uovo, 75 g maizena,1 pizzico di sale, 1/2 bacca vaniglia Per il biscotto alla mandorla: 140 g burro morbido, 45 g zucchero a velo, 5 g tuorli, 125 g farina, 15 g maizena, 12 g fecola di patate, 2 g sale, 40 g pasta di mandorle
Per il sorbetto alle ciliege: 220 g acqua, 160 g zucchero, 75 g glucosio, 3 g stabilizzante per sorbetti, 400 g purea di ciliege Per la gelatina ai fiori di sambuco: 120 g acqua, 45 g sciroppo ai fiori di sambuco, 2 g colla di pesce Per le decorazioni di cioccolato: 250 g cioccolato bianco temperato, zucchero semolato colorato di rosa
Preparazione Per la crema alla vaniglia: mettere tutti gli ingredienti nel bicchiere del bimby e cuocere fino a 90°. Lasciar raffreddare con la vaniglia in abbattitore. Per il biscotto alla mandorla: montare il burro morbido con lo zucchero nella planetaria. Aggiungere i tuorli, il sale e la pasta di mandorle. A finire terminare con le farine setacciate mescolando delicatamente l’impasto per non smontarlo troppo. Si può utilizzare subito o dopo averlo fatto riposare in frigorifero per un paio d’ore. Cuocere a pezzi irregolari in forno caldo a 175° per circa 20 minuti. Per il sorbetto alle ciliege: scaldare l’acqua con lo zucchero, il glucosio e lo stabilizzante a 70°. Togliere dal fuoco e unire la purea. Frullare con un mixer per 3 minuti e lasciar maturare per 12 ore. Passare nella macchina per gelati. Per la gelatina ai fiori di sambuco: scaldare l’acqua a 35°, aggiungere la gelatina reidratata e a seguire lo sciroppo. Mescolare e lasciar raffreddare in frigorifero a 5°. Per le decorazioni di cioccolato: temperare il cioccolato e con l’aiuto di un cornetto di carta disegnare dei ramoscelli sullo zucchero e prima che solidifichi ricoprire con altro zucchero, per ottenere l’effetto cristallo. Lasciar raffreddare in un ambiente fresco per circa un’ora prima di utilizzarlo. Assemblare il tutto in modo da replicare una composizione equilibrata e pulita sul piatto e guarnire con ciliege, foglie di verbena, fiori di violetta gialla e foglioline di menta.
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Valorant come nasce un titolo eSports
A cura di Daniele Duso
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ANNA DONLON
opo mesi di annunci, lo scorso 7 aprile il publisher Riot Games ha lanciato ufficialmente la versione closed beta di Valorant. Si tratta della prima versione giocabile del nuovo videogame del genere tactical shooter della casa statunitense, creato già pensando al suo sviluppo competitivo. Il nuovo titolo, infatti, ha attirato sin da subito l’attenzione degli appassionati del gioco a squadre (si gioca cinque contro cinque), con ognuno dei cinque personaggi dotato di abilità uniche, e nel quale una squadra si impone sull’altra dopo una serie di round di gioco. Il nuovo titolo è stato reso disponibile inizialmente solo in Europa, Canada, Russia, Turchia e Stati Uniti, una prima limitazione che deriva dall’emergenza dettata dalla diffusione del Covid-19, come ha dichiarato Anna Donlon (nella foto), Executive Producer di Valorant: “Il nostro obiettivo era di portare la clo-
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sed beta di Valorant al maggior numero di giocatori in tutto il mondo e il più velocemente possibile, ma la pandemia di Covid-19 ha interferito con questi piani. Per ora, dobbiamo concentrarci sulle regioni dove ci sentiamo più pronti”. Parole che fanno capire cosa è Valorant per Riot Games: un titolo studiato proprio per avere successo, per sfruttare al massimo il filone degli sparatutto mutuando i tratti essenziali dei titoli simili che hanno avuto maggior successo, come Counter Strike: Global Offensive e Rainbow Six: Siege, Overwatch e Apex Legends. Proprio con Apex Legends, poco più di un anno fa, il publisher Electronic Arts ha tracciato un percorso simile, inserendosi nel nutrito carniere dei battle royale, e riuscendo in breve a ritagliarsi uno spazio tutt’altro che indifferente. Ora, anche per Valorant, da un lato c’è l’effetto novità che incuriosisce sempre (come è stato per il gioco di Electronic Arts), ma il resto è merito di un’attenta e oculata pianificazione. L’annuncio, fatto qualche mese prima (Riot cominciò a parlare del suo nuovo gioco, chiamandolo “Project A”, sul finire del 2019), poi i vari leaks rilasciati ad arte, infine la pubblicazione della versione closed beta (che nei primi venti giorni ha collezionato oltre 75 milioni di ore di visualizzazioni su Twitch), doppiamente utile: a testare il terreno dei fan e raccogliere idee (e critiche) per migliorare ulteriormente il prodotto. E poi c’è la costruzione del gioco e la sua preparazione alla scena esportiva: “la modalità competitiva – ha spiega-
Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
to il membro senior del team di sviluppo di Valorant, Ian “Brighteyz” Fielding – userà le stesse regole di gioco e lo stesso formato della modalità non classificata, ma si concentrerà sulla competizione vera e propria con un sistema di livelli che indicano la bravura e il talento di ogni singolo giocatore. Il sistema competitivo di Valorant è ancora nelle sue fasi iniziali e si evolverà nel tempo, ma i test della closed beta sono indispensabili per mettere insieme una piattaforma di competizione stabile e affidabile”. Un mix di rivalità, che crea adrenalina e offre ricompense crescenti; il gioco di squadra, che punta sul legame creato da senso di appartenenza, e dal senso di responsabilità nei confronti degli altri membri; e poi l’esperienza di gioco, piacevole, veloce, semplice (con tanti elementi già conosciuti) ma avvincente (con elementi di novità). Ci saranno otto gradi di gioco – riporta la nota di Riot Games - ciascuno diviso in tre livelli, ma vincere le partite non sarà il fattore più importante per salire di grado. Insomma, pare esserci tutto, e sembra non mancare anche un altro degli elementi che fanno grandi gli eSports, ossia il sostegno del publisher. Ma trattandosi di Riot Games si viaggia, molto probabilmente, sul sicuro. Infatti ora manca solo una data d’uscita del videogioco completo, probabilmente in contemporanea alla distribuzione di questa pubblicazione. Dopo di che, ai fan, non resterà che prepararsi a gustare i nuovi tornei in giro per il mondo.
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di Conte. Ma su questo punto, e anche per contenere il rischio di una massiccia migrazione verso il gioco online, riteniamo che i luoghi che offrono occasioni di “gioco” si adeguino ad ospitare clienti nella salvaguardia di tutte le precauzioni richiesta a luoghi pubblici di lavoro o frequentazione (come ristoranti, musei, teatri, biblioteche, etc) e che, a nostro parere, debbano prevedere non solo le mascherine e la distanza sociale, ma anche la sanificazione ripetuta dei luoghi di frequentazione e degli oggetti manipolati (come le tastiere della slot machine ad esempio). Non ultimo la garanzia al fatto che i gestori non siano contagiati, cosa che può solo essere appurata tramite test sierologici e dei tamponi orofaringei. Importante sarebbe inoltre che questi luoghi possano offrire occasioni di “entertainment” non solo collegata al gioco d’azzardo ma anche alla possibilità di socializzare come, nella sua più autentica natura, il gioco (che non sia una illusoria aspettativa di guadagno…) dovrebbe offrire. Attenzione però a un “veicolo” che da sempre si accompagna alle epidemie: il passaggio del denaro, oltre che delle carte o altri “strumenti di gioco”, come scacchiere, flipper, calciobalilla etc.. Indispensabile quindi l’uso dei guanti, oltre che delle mascherine, e il lavarsi le mani una volta tornati a casa!
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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
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tesi di riaprire, forse già dal 4 maggio (una ipotesi poi smentita dal nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte, che dispone il riavvio di altre tipologie di attività Ndr), le sale giochi sottolineando come “il gioco d’azzardo è tutt’altro che un’attività essenziale, anzi comporta numerosi rischi di carattere sia sociale sia sanitario. Proprio la situazione di lockdown ha avuto il positivo risultato di contenere le forme di abuso e dipendenza da gioco d’azzardo. Sarebbe sorprendente e deplorevole che, in una situazione di generale e grave impoverimento del Paese, si consentisse la riapertura di locali che producono di fatto ulteriore perdite di denaro specie per le fasce più deboli della popolazione. Inoltre, va ricordato un altro aspetto rilevante. Molte delle persone che frequentano le sale giochi hanno un’età avanzata e, dunque, sono particolarmente esposte ai rischi collegati alla diffusione del Covid-19. Per queste ragioni Mettiamoci in gioco chiede al Governo e alle forze politiche che le sale giochi siano tra gli ultimi esercizi commerciali a essere riaperti, quando l’emergenza sanitaria sarà del tutto sotto controllo”. Così è stato, infatti, visto che di riapertura di sale giochi non c’è traccia nel decreto
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bel rebus! Alle aperture del decreto dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che prevede dal 27 aprile la accessibilità agli articoli di “gioco” offerti nelle tabaccherie (ma escludendo successivamente, con una determinazione del giorno 29, la ripartenza di scommesse e slot machine) rispondono le associazioni che si schierano “a tutela” dei giocatori e delle loro famiglie che manifestano il loro timore per il fatto che questo periodo, per molti lontano dalle attività lavorative e nella artificiosa costrizione all’interno delle mura domestiche (per chi le ha…) rappresenti un incentivo in più a evadere attraverso le nota “via di fuga dalla realtà” (specie se non favorevole) ricorrendo alla “droga eccitatoria” del gioco d’azzardo. La Campagna “Mettiamoci in gioco” che rappresenta la più rappresentativa associazione nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, seppure su posizioni non proibizioniste, aveva espresso la propria ferma contrarietà all’ipo-
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co e sostanzialmente esplorativa”. L’amministrazione resistente, inoltre, affermava che i dati richiesti non apparivano indispensabili ai fini della quantificazione dell’onere poiché la misura dello stesso era ragionevolmente individuabile da parte del gestore/esercente “sulla base degli accordi degli accordi conclusi con il singolo concessionario e dalla reportistica contabile che dagli stessi scaturisce”. Sapar e le altre ricorrenti, pertanto, si rivolgevano al Tribunale amministrativo per il Lazio deducendo l’illegittimità del diniego opposto sostenendo che l’Adm avrebbe dovuto limitarsi, ai fini dell’ostensione, ad una valutazione di verosimiglianza e plausibilità del collegamento tra interesse e documento richiesti. Le ricorrenti, in particolare, evidenziavano che: i dati relativi alla raccolta complessiva e quelli relativi alla raccolta di filiera dei singoli concessionari sarebbero stati necessari al fine di calcolare, in forza del criterio proporzionale, l’onere gravante sui singoli operatori; i dati relativi allo storno del c.d. deposito cauzionale sarebbero stati finalizzati a calcolare l’effettiva quota di compensi percepiti dai concessionari; le comunicazioni dei concessionari recanti le somme riversate ad Adm sarebbero poi state indispensabili per verificare la corretta imputazione dei pagamenti fatti dagli stessi, anche con riferimento alle quote di gestori ed esercenti, nonché eventuali errori o abusi che potessero tradursi in segnalazioni indebite di inadempimento a carico dei gestori e degli esercenti; le note, le circolari e gli atti di indirizzo di Adm in materia di criteri di riparto avrebbero un’utilità in re ipsa. Sulla base di tali argomentazioni concludevano richiedendo l’annullamento del diniego opposto ed il conseguente ordine all’Adm di esibire gli atti e i documenti richiesti con l’istanza del 27 agosto 2019. Il Tar del Lazio, pronunciandosi sulla
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on la sentenza n. 03241/2020 in commento, il Tar Lazio ha respinto il ricorso presentato dall’associazione Sapar e da alcune società del settore del gioco lecito contro il diniego opposto dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli all’istanza presentata per aver accesso ai dati relativi ai ricavi di filiera del gioco lecito per l’anno 2015, al fine di quantificare la quota di onere ex art. 1, comma 649, della L. 190/2014, su di essi gravante, nonché al fine di tutelare in giudizio la loro posizione, a fronte delle pretese dei concessionari, laddove queste di discostassero dai criteri fissati per legge. La vicenda trae origine, per l’appunto, dall’impugnazione da parte di Sapar della nota dell’Adm n. 133099 del 20 settembre 2019, con la quale le era stato negato l’accesso richiesto ai sensi dell’art. 22 della L. 241/1990. In particolare Sapar aveva richiesto l’accesso alle certificazioni prodotte dall’Agenzia, nonché ad altri documenti da cui risultassero i dati relativi alla raccolta dal gioco lecito tramite apparecchi ex art. 110, comma 6, Tulps per gli anni 2014 e 2015 o relativi allo storno del c.d. deposito cauzionale. In generale, poi, Sapar aveva richiesto di conoscere le comunicazioni dei concessionari recanti le somme riversate ad Adm e ogni altra nota, comunicazione, corrispondenza, atto, documento, provvedimento comunque utile alla fissazione dei criteri e alla quantificazione dell’onere di stabilità tra gli operatori di filiera. L’amministrazione, rigettando l’istanza, ne motivava il diniego sostenendo che la domanda Giovanni Adamo fosse rivolta ad “ottenere l’elaboFondatore Studio Legale Adamo razione di dati e (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore la certificazione della Materia di Diritto Civile di fatti a carattere nell’Università di Bologna massivo, generi-
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La battaglia dell’accesso agli atti
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questione, ha ritenuto il ricorso infondato nel merito, dispensandosi, per tale ragione, dal trattare le molteplici eccezioni opposte dalle società controinteressate costituitesi in giudizio. In particolare il Collegio, richiamandosi alla giurisprudenza consolidata, ha ricordato che l’interesse all’accesso deve essere: diretto, concreto, attuale e strumentale. Tanto premesso, valutata la tesi dell’Adm con cui “esclusa l’esistenza di note, provvedimenti o corrispondenza relativi a “criteri e modalità di esazione del prelievo”, non noti alle ricorrenti” si evidenziava che: “l’atto di convenzione, che disciplina i rapporti tra il concessionario e l’Agenzia quanto a diritti ed obblighi, riconosce al primo la facoltà di avvalersi di organizzazione propria o di terzi (gestori ed esercenti) nello svolgimento delle attività e delle funzioni affidate in concessione, assumendone in via diretta la responsabilità nei confronti dello Stato, il Tar del Lazio deduceva come siano da considerarsi fondamentali “ai fini della ripartizione e quantificazione della quota di onere ex art. 1, comma 649, della legge n. 190 del 2014, “gli accordi contrattuali all’uopo raggiunti dal concessionario, affidatario unico ed esclusivo dell’esercizio in concessione delle attività e funzioni connesse al gioco mediante apparecchi da intrattenimento, con gestori ed esercenti”. Secondo il collegio, dunque, legittimamente l’Adm ha ritenuto che “le certificazioni” relative agli anni 2014 e 2015 distinte per singolo concessionario non fossero indispensabili per “quantificare la quota di onere ex art. 1, comma 649, l.n. 190 del 2014, gravante sugli istanti”, giacché il gestore/esercente avrebbe potuto agevolmente enucleare i dati richiesti sulla base degli accordi conclusi con il singolo concessionario. Il Tar del Lazio, infine, rigettando il ricorso, ha evidenziato come non spetti al giudice amministrativo la valutazione della plausibilità della prospettazione di parte ricorrente in ordine al criterio genuinamente proporzionale da applicare ai fini della ripartizione dell’onere di stabilità tra gli operatori di filiera, ai sensi della legge n. 208/2015. Il Collegio, a tal riguardo, ha rilevato che tale diversa questione è thema decidendum di un giudizio civile, già definito con una sentenza di primo grado dal Tribunale di Roma e attualmente pendente dinnanzi alla Corte d’appello.
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tenimento, capace di conquistare il giocatore non soltanto attraverso un singolo gioco, come spesso avviene nei multi-game: ma ogni avventore viene tentato di provare la sorte attraverso più di un titolo, specializzandosi quindi su più giochi: tra Cat’s Fortune, Crystal Sky, Gold Creek, Herakles, Los Muertos, New Orlean e Ulisse. Il pezzo forte, dal punto di vista della giocabilità è forse proprio l’ultimo citato, Ulisse, che propone un gioco piuttosto classico, ma vincente, che sa come intrattenere un giocatore.
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Una slot in grado di far viaggiare i giocatori: una virtù forse ancor più gradita in questo periodo, alla ripartenza dal lockdown, che ha reso impossibile ogni tipo di spostamento. Con questo gioco, invece, si potranno vivere varie atmosfere diverse: dalla Grecia dei miti passati, all’America dei jazz club, al medioevo di maghi e cavalieri, agli anni della caccia all’oro, oltre a un pizzico d’esoterismo garantito dal Messico delle calaveras e del Dia de los muertos, oltre ai simboli dell’esotica Cina. Insomma, ce n’è per tutti i gusti.
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Una slot non solo varia ma anche variopinta. Sì, perché in ognuna delle sette differenti ambientazioni proposte in ogni titolo offerto da questo multi-game, si ha a che fare con delle immagini e animazioni decisamente riuscite (non solo dal punto di vista della qualità grafica, ottima), e da una scelta particolarmente oculata delle varie simbologie. Anche se il pezzo forte sembra essere la nuova Ulisse, quella che a noi è piaciuta di più è la New Orlean.
EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5
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Anche qui, come per la grafica, si registra un ottimo mix di effetti audio e sonorità in generale, in grado di rappresentare nel migliore dei modi ognuna delle sette ambientazioni. Molto gradevoli le musiche di fondo (di nuovo, la preferita è la New Orlean) e i vari jingles che diventano ancor più coinvolgenti durante le vincite e le fasi salienti del gioco.
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19 /20 I sette titoli che compongono la Top 7 Miami promettono un mix perfetto di giocabilità e intrat-
IL NOSTRO GIUDIZIO: Il multigioco che non ti aspetti. Ca-
pace di far convivere atmosfere ed esperienze di gioco diverse tra loro in un unico prodotto. Il tutto, con la giusta effervescenza garantita da un motore di pagamento molto dinamico e performante, che sa conquistare anche i giocatori più esigenti. Assolutamente da provare.
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Una slot troppo recente per essere giudicata che sconta, soprattutto, il lancio durante un periodo di interruzione generale del mercato a causa dell’emergenza provocata dalla pandemia. Tuttavia, basandosi sull’interesse mostrato da parte dei gestori nei confronti di questo nuovo prodotto, il primo feedback ricevuto dall’azienda sembra essere più che positivo. E se il buongiorno di vede dal mattino...
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Oltre alla convenienza insita in tutti i multi-game e dovuta al fatto che con un unico prodotto si possono avere più giochi diversi (in questo caso, ben sette), bisogna qui considerare anche l’ulteriore virtù dovuta al fatto che il gioco è disponibile sulla maggior parte dei cabinet presenti sul mercato italiano. Rendendolo un prodotto per tutte le tasche e in linea con tutte le esigenze. Grazie inoltre alle iniziative commerciali messe in atto da Novomatic Italia, distributore ufficiale dei titoli ElSy, tutti i gestori possono ottenere anche questa slot a condizioni più che vantaggiose. DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
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Anno produzione_ 2020 | Payout_ 65% | Ciclo_ 28.000
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A cura di Vincenzo Giacometti
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onostante il Covid-19 e l’emergenza mondiale, i dati di The Stars Group per il primo Quarter dell’anno sono stati buoni. E nell’annunciarli, era stata confermata anche l’intenzione di andare avanti con il progetto di “combinazione” con Flutter, l’altro colosso di gaming mondiale che si è legato all’azienda proprietaria di brand come PokerStars, Skybet e Foxbet e altri ancora nei mercati di tutto il mondo. Un annuncio ora ufficiale: “Gli azionisti - rende noto Tsg - hanno approvato la proposta di combinare il business con Flutter Entertainment Plc (‘Flutter’). La risoluzione speciale ha approvato il piano di accordo precedentemente annunciato ai sensi del Business Corporations Act (Ontario) tra The Stars Group e Flutter, in base al quale Flutter acquisirà tutte le azioni ordinarie emesse e in circolazione di The Stars Group”. Circa il 99,99 percento hanno espresso parere favorevole sulla speciale risoluzione che approva l’accordo. La risoluzione speciale è descritta in maggior dettaglio nella circolare informativa sulla gestione di The Stars Group del 26 marzo 2020. Il 21 aprile 2020, anche gli azionisti di Flutter hanno approvato l’accordo. Fatte salve le rimanenti approvazioni normative e le consuete condizioni di chiusura, The Stars Group attualmente prevede che l’accordo si concluderà nel maggio 2020.
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ccordo tra E-Play24 e l’azienda italiana Wmg, una compagnia in grado di stupire costantemente gli appassionati dei casinò grazie a prodotti semplici, ma allo stesso tempo innovativi e divertenti. Wmg Srl, specializzata nella progettazione, sviluppo e distribuzione di software per casinò, è stata tra i primi produttori ad introdurre l’offerta di giochi “terrestri”nei casino online dei migliori concessionari italiani. La Wmg vede il suo successo con la “Fowl Play” ovvero la prima e originale slot delle galline, campione di incassi oltre che una tra le prime slot da bar ad essere immesse sul mercato, oggi disponibile anche nelle versioni Gold, Play e London. Tra le altre slot da mettere in evidenza: Big Ghoulies, Cash Bunny, Haunted House, Montezuma’s Treasure, Pigs & Bricks, Witch Hunter e Yabba Dabba Dosh. Le slot prodotte da Wmg uniscono tradizione e innovazione, oltre ad aggiungere ai meccanismi classici di funzionamento giochi con soluzioni come bonus, linee di pagamento e sistemi di vincita innovativi. “L’inserimento dei titoli Wmg permette di arricchire ancora di più la nostra offerta e soprattutto di soddisfare i gusti dei giocatori che possiamo definire di ‘vecchio stampo’. L’ esempio è dato appunto dalla slot-machine 4 Fowl Play, simbolo per tutti i giocatori dei casinò terrestri, da oggi è disponibile nella sezione Vegas dei canali di commercializzazione della E-Play24”, afferma Alessandro Grasso di E-Play24.
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emergenza sanitaria che ci ha colpito non ha avuto un impatto solo sulla nostra salute e la gestione del sistema sanitario ma anche sulla vita quotidiana. La domanda che tutti ci poniamo è: come cambieranno le nostre abitudini? Come affronteremo d’ora in poi le interazioni con gli altri? Quale sarà la nuova “normalità”? Alberici Spa si unisce a tutti coloro che mettendo al primo posto la salute, desiderano concentrarsi sul futuro, su una ripartenza consapevole e sulla necessità di essere resilienti. In quest’ottica ha applicato il suo know-how e sfruttato le sue risorse per ideare Sanitix24: distributore multiuso dalle dimensioni contenute adatto alla vendita di ogni tipo di prodotto igienizzante. Altamente performante e dal design moderno e ultra-compatto, Sanitix24 è perfetto per qualsiasi tipo di punto vendita. Installabile a muro o su piedistallo, in ambiente chiuso o all’esterno, Sanitix24 è ideale per farmacie, tabaccherie, supermercati, centri commerciali, aziende, uffici pubblici, stazioni, aeroporti, ospedali, stadi e tutti i luoghi in cui si potrebbero creare degli assembramenti di persone o dove può rivelarsi utile un servizio igienizzante express 24H su 24. Sanitix24 racchiude in sé il concetto di sicurezza: oltre alla distribuzione di prodotti igienizzanti, aiuta a smaltire eventuali file nei punti vendita e si rende efficace nel social-distancing evitando contatti diretti e passaggi di denaro fra persone nel rispetto della salute di venditori e acquirenti.
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urraco o Black Jack? Sarà divertente indossare gli orecchini ispirati ai semi di carte da gioco in oro giallo 18K, proposti dal brand Lucedeimieiocchi. Un accessorio molto sfizioso, che può essere abbinato sia a un look casual che a uno più elegante. “Dopotutto due occhi pieni di felicità brillano con la stessa luce dei diamanti. E cosa luccica più di un diamante? Gli occhi della persona a cui lo si regala”, si legge sul sito del brand. In effetti questi orecchini potrebbero essere un regalo gradito non solo da chi ama il gioco. Cuori, fiori, picche e quadri creano un bell’effetto che può andare ad impreziosire il volto di qualsiasi donna ami indossare oggetti particolari e mai scontati.
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chiama Buona fortuna il bracciale di Allure gioielli, in oro giallo con diamanti taglio brillante. Un gioiello unico nel suo genere, che si abbina magnificamente a una mise elegante e stilosa, dando un tocco di fascino a chi lo indossa. Un pezzo che strizza l’occhio anche al mondo del gioco, come l’altro bracciale proposto dal brand, dal nome inequivocabile, Poker. Si tratta di un pezzo con charms in oro giallo, che ripropongono le carte da gioco. Un bracciale sfizioso, che va a impreziosire un look sbarazzino e mai banale.
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di fare il passo definitivo per compiere la propria missione: diventare il marchio sportivo più influente nella cultura del gaming. A nome dell’azienda, Moritz Kloetzner, responsabile Business Development per adidas Football, dichiara: “L’obiettivo di adidas è offrire innovazioni che supportino le attività di ogni atleta, qualunque sia la disciplina praticata. adidas Gmr si colloca a metà tra gaming e mondo reale, perché è lì che si trova il pubblico. Esplorando e sfidando i tradizionali approcci allo sviluppo del prodotto con Jacquard by Google e Ea Sports Fifa Mobile, siamo riusciti a mettere a disposizione dei giocatori un modo completamente nuovo per sfruttare la propria creatività a vantaggio dello sport”. RIFLESSIONI DAORSO
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LOSFIZIO DELGIOCO A cura di Michela Carboni
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nsieme a Ea Sports Fifa Mobile e Jacquard by Google, adidas lancia adidas Gmr, un’innovazione che unisce calcio fisico e digital gaming offrendo agli utenti la possibilità di giocare connessi e migliorare il punteggio complessivo (Ovr) del loro Ultimate Team di Fifa Mobile tramite le rispettive prestazioni calcistiche nel mondo reale, complice il Jacquard Tag di Google. La soletta adidas Gmr può essere posizionata in qualunque tipo di scarpa. Una volta inserita, consente ai giocatori di portare a termine le sfide in strada o in campo per sbloccare ricompense all’interno del gioco, aumentare il punteggio complessivo della propria squadra e competere con i migliori gamer. Supportata dagli avanzati algoritmi di machine learning che contraddistinguono Jacquard Tag, adidas Gmr riconosce i movimenti effettivi eseguiti dai calciatori in campo, rilevando i tiri e la relativa potenza, distanza e velocità. Completando le varie sfide e raggiungendo gli obiettivi a lungo termine, gli utenti otterranno le ricompense in palio e potenzieranno il loro Ultimate Team, migliorando le performance dei calciatori nel mondo virtuale grazie ai risultati ottenuti in quello reale. Dopo il recente contratto con Ninja nell’ambito della campagna Time In, il lancio di adidas Gmr segna una tappa importante nel percorso di adidas verso il settore del phygital gaming, permettendo all’azienda
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ADIDAS STRIZZA L’OCCHIO AGLI ESPORTS
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More digital to react to Covid-19 by Mauro De Fabritiis Mdf Partners, founder
Will the coronavirus emergency permanently change gaming habits globally? Here is the analysis by Mauro De Fabritiis, founder of Mdf Partners, which also illustrates the possible strategies to be implemented for both the land-based and the online gaming
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ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi
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he spread of Covid-19 is generating significant impacts worldwide and producing changes in consumption patterns and lifestyles that will probably remain changed, even after the supposed “return to normal”. The stop of transfers and social distance, imposed as measures to combat the pandemic, have made us aware of the economic interdependence existing between the various countries and the critical issues that the spread of the virus entails in all economic sectors. Tourism, transport, food service, physical entertainment and automotive were the sectors most affected and those that will probably restart last and consequently suffer the worst losses in economic terms. The pandemic affected the entire world economy, focusing on four sites: China (Hubei), East Asia (South Korea, Japan and Singapore), the Middle East (Iran) and Western Europe (Italy, Spain and France). In addition, while the situation in China has stabilized with the implementation of extraordinary public health measures, new cases are emerging elsewhere, including Latin America (especially Brazil), the United States (New York State, California, Oregon and Washington) and Africa (Algeria and Nigeria), suggesting a delay in the times for the global economic recovery. The gaming sector: still early to make predictions Gaming with money winning sector will have longer recovery times than others, following, on the one hand, the fact that much of the industry is tied to the world of physical entertainment and, on the other hand, to the negative meaning and to the social uselessness that characterise it both politically and in public opinion. Worldwide, the sector moves around €450 billion of expenditure, of which about 90 percent via land-based places - gaming rooms, betting shops, bingo halls, casinos, racecourses, bars - which will follow re-opening plans decided by the va-
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rious governments and with adaptation measures in order to preserve the distances between people and avoid gatherings, similar to those followed for other sectors of physical entertainment (cinemas, theaters, concerts, etc..). The stigmatization of the sector, despite the fact that it assures significant employment levels and revenues for the state, will penalize, however, the speed of the recovery plan, also following the difficulty in obtaining state funds, indeed guaranteed for other sectors. The impact of Covid-19 will be heavier for the physical gaming compared to the online gaming which, although affected by the reduction in sports events and the economic situation, will benefit from the favorable situation that is characterizing the various sectors of e-commerce. It is difficult to make predictions in a context that changes daily, but the facts related to the first quarter of 2020 provide us with some indications. The closure, at the international level, from midMarch, of the main physical gaming stores and the absence of sports events, will compromise the results of the year for most companies operating in the physical sector, mainly following the reduction in spending on gaming machines and bets. However, as regards the online there is an increase, albeit limited, in casino games, poker, especially in tournament mode, virtual games and, albeit marginal, esports. A possible sign, the latter, of a change in the attitude of players, who are rediscovering in this period of uncertainty and caution in purchases, gaming forms with lower entertainment costs and more related to fun than to the game itself. Online spending at the end of the year, hypothetically compromised by the pandemic, could improve compared to 2019. The final result will depend on the restart of sporting events which represent in most countries about half of the expenditure.
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Samuele Fraternali, director of the Politecnico di Milano’s Osservatorio Gioco Online e digital
«Online and mobile are booming in all sectors, now we have to work on maintaining and retaining flows»
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to digital”. Do you have an idea of the data? “We have had an exponential impact in some sectors. Surely, in gaming, without accurate data, a boost will be experienced in poker, especially in the casino. Bets, without events, have suffered a stop”. Once this “obligation” phase is over, when a pseudo-normality will return, will the consumer remain faithful to digital? “According to our forecasts, if you went from 1 to 10 in digital consumption in the so-called Phase 1, when we will return to normal life or something similar, we will see a drop but maybe you will spend 5. We will also return to the physical experience, provided that it’s like before Covid-19. In any case, the emergency will have acted as a driving force for the development of these services that the user will enable at various times in his life”. Specifically on gambling? “The reaction in these phases must be analyzed from product to product – Fraternali continues obviously the games most linked to the physical world also suffer on digital. Others can be more faithfully and more easily replicated. Consumers of slot in the bars, for example, haven’t moved en masse to online gaming.” POKER STRATEGY
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Once upon a time, there was the research on online and mobile gaming written by the pool of researchers from the Politecnico di Milano. A permanent observatory on the trend of this gaming segment that now is led by Samuele Fraternali. “Unfortunately, quantitative analyzes are stopped in 2018, due to the complex political situation and we don’t have new data, fresh from research - the director explains, but never despair - however we always follow the games but above all the Digital channel and all the markets connected to it”. The idea is to understand how online (and mobile) gaming is evolving in these lockdown months that have generated, in the meantime, greater collection, especially in March 2020: “All digital markets have seen an acceleration of the consumer towards these sectors in this phase of closing of retail – Fraternali explains - in fact, barriers of various kinds have fallen, pushing the user away from online markets such as digital trust, perceived and associated safety that was still very low or even the ability to move on the web. Many who thought live was always better than online and who had never tried these channels have been forced to do so and appreciated them. All these obstacles have been canceled. The consumer wanted or had to get used RIFLESSIONI DAORSO
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During the other pandemic, that of Sars, e-commerce experienced a real boom; in 2020, in the era of Covid-19, will digital undergo a real acceleration? The two greatest experts Samuele Fraternali and Andrea Manusardi, analyze gaming in full health emergency.
The rush to the online LASLOT DELMESE
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Andrea Manusardi, customer interaction & monitoring research manager at Doxa
«The lockdown has accelerated processes now essential for gaming companies» Covid-19 penalized, but didn’t stop, the basic work of an institution like Doxa. To better understand the topic of this special article, we asked Andrea Manusardi, customer interaction & monitoring research manager, at this research institute. What are the effects on the public gaming sector, which you follow very closely? “It is a situation that has impacted a lot and that will leave important consequences, it is an obvious thing for everyone – Manusardi analyzes - if we talk about the gaming market, the situation is not the simplest. By cutting all the games, there was a very serious cash situation. Everyone is trying to maintain liquidity, many companies are consuming their holidays or have taken measures such as unemployment insurance” Online gaming can comfort, but what will reopening be like? “With the recovery, the world of traditional games could re-
cover fast enough. Online is strongly linked to betting and is highly dependent on the sport phenomenon. You can understand that without the championships, the markets and therefore the ‘raw material’ are missing”. Can multichannel be a solution? “For companies it is fundamental and now it will have to be increasingly used and pushed by the companies. At the restart, the stores will still have limitations and for this reason it is essential to lead and support the transition to online consumers, because not everyone has the same skills. There are still many users who are not so advanced from the digital point of view. For this - Manusardi continues those who have a physical channel can use it to try to bring the player closer to digital. Physical and remote will have to integrate more and more and those who know how to do it better will have benefits”.
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A war on two fronts by Anna Maria Rengo
As it is happening worldwide, European casinos are among the activities suspended for Covid-19, whose return to “normal” is longer and uncertain. Per Jaldung, president of the European Casino Association, highlights the effort that will have to be made to deal with the economic consequences for the industry, because of the forced and due closure caused by the health emergency.
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rom Macau, where they resumed operations on February, the 20th, but with extremely low turnover, to Las Vegas, where Nevada Governor Steve Sisolak closed them, extending the order at least until May, the 1st, casinos all over the world are experiencing an unprecedented crisis, due to the pandemic from Covid-19. In all parts of the planet, apart from a few small exceptions, they were among the first facilities to be closed, and among the last, at least so it seems, to open again, once the emergency will moderate and we will move on to the one that in Italy is called “phase two”. With serious consequences on the economic and employment front, bearing in mind that, for example, most of the Us casinos fired almost all their employees. The Swidsh Per Jaldung, president of the European Casino Association, takes stock of the extremely serious European situation, as well as of a jungle of national rules, but united by the closing order. European Casinos, like all economic activities, are hit hard by the Covid-19 crisis. What kind of initiatives can and will the Eca take to support them? “The Eca is monitoring the situation very closely. Casino operations around the world have closed down without knowing when they will be able to re-open. We are PER JALDUNG
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Is the online market an opportunity for land-based casinos? “It is an opportunity in some jurisdictions, and the Eca will continue its efforts to make European stakeholders and national governments understand that every licensed European casino should also be allowed to offer its products online, either on its own or together with an experienced partner in online gambling – but always under the national laws and regulations. In this regard, one of the biggest concerns for the Eca is the illegal online gaming market that is currently running out of control all over Europe. We will call on governments to establish and/or enforce restrictions like payment and IP-blocking in order to protect customers and to ensure that money spent on gambling is taxed in the country where the gambling occurs. Another concern of ours is that these illegal operators don’t adhere to the rigorous anti-money-laundering framework that applies to all licenced and regulated casino operators in the Eu”. How are land-based casinos revising their business strategies? “This situation can represent an opportunity for landbased casinos to revise their business strategies. For the time being, we do not see any major change of direction, but it is most likely that in the coming months we will see new strategies, like for example establishing an online distribution channel”. What would you feel like saying to casino operators and their employees, in this dramatic and urgent situation? “In these difficult times, we must stand together and try to limit the damage as much as possible, but also seek support from the institutions at both national and European level. The priority is undoubtedly the safety and health of employees and customers, but we would also need concrete support from the government institutions to cope with expected huge economic losses”.
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currently carrying out an ongoing survey amongst our members to find out to what extent they are impacted, what kind of measures they are implementing and how they are handling this dramatic situation. The Eca acts as a point of contact for all its members and shares updates on how to handle the crisis. We will also work with other stakeholders at EU level to call on policy makers to take action to deal with the economic consequences of the pandemic for the land-based casino sector.” In which European countries the situation is particularly severe? “Italy and Spain are among the most affected countries, but every European country is facing severe difficulties. Everybody is fighting a “two front war” at the moment, one against the virus and one for economic survival”. In your opinion, how long will it take to go back to normal? “We are living in uncertain times, and as the situation changes every day, it is very difficult to say if business will get back to normal anytime soon. Different countries are currently establishing plans to figure out how to get back to some kind of normality. We expect that casinos will be among the last businesses to reopen, following restaurants, theatres, and cinemas. However, we recommend our members to stay in touch with respective regulators and other stakeholders to share their planned measures in order to prove to them that they are ready when the time comes”. How will the Covid-19 emergency change the land-based casino business in the immediate future but also in the medium and long term? “In the short term operators are just trying to survive, duck and keep the cost to a minimum. There is no revenue coming in whatsoever. Operators are also aware that once the pandemic is over, it will be a slow start. Some customers might be hesitant to visit casinos and other entertainment facilities where lots of people gather, no matter what the governments decide In the longer term, we expect that everything will be back to a new normality, as experience confirms that casino players like the social dimension that a visit to a casino represents. However, this might take longer than we think, maybe a year or more. Unemployment will rise during the months to come and people will watch how they spend money. The casinos are an integrated part of societies and will come back together will all other businesses, not by themselves. It is important to understand that the casinos are important economic motors and starting the casinos up will help any city to revive and get the wheels turning again like hotels, taxi, flower shops, food deliveries, cleanings services, etcetera”.
A WAR ON TWO FRONTS
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by Ludovico Calvi
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In the pursuit of effective actions against the crisis
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uring these unprecedented times, the ability to communicate effectively is paramount. Establishing clarity and security for your employees and business partners is absolutely key when the situation and the available information are constantly changing. Some confusion has been generated because of the lack of information and the countless media reports offering different perspectives and advice. Several gaming organisations have been overwhelmed with the quantity of communications required and sometimes their approach is driven by the need to push out specific tactical updates, rather than following a planned, strategic and comprehensive communications strategy that deploys regular touchpoints on relevant topics at the right time to targeted audiences, whether internal or external. All in all, the three areas which are emerging as main focus for many gaming corporations these days are: 1) employee well-being, 2) business continuity, 3) cost management and fiscal/financial assistance. Maintaining the care and safety of employees has been by far the primary concern since the beginning of
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meet new challenges. Some gaming companies have reacted promptly by rapidly redeploying resources towards digital channels allowing their organisations to avert the disruption of revenue streams while satisfying changing consumer’s needs and behaviours that continue to evolve swiftly. The quarantine and lockdowns have accelerated the shift from retail to digital channels while regulators in several jurisdictions have cautioned licensed gaming operators to tighten their responsible gaming, cybersecurity and sports integrity provisions to increase consumer confidence in digital gaming transactions. As during the 2008 financial crisis, gaming companies have also reacted quickly to optimize their costs to align to a new and completely unexpected market realities. Significant cost optimisation programs have, in fact, been launched to safeguard profitability and cash flow levels, including review of salary levels. In addition to that, gaming organizations are constantly assessing their eligibility for business tax relief programs offered by various governments. Tax relief can come in the form of changes to tax rates or deferring tax payments to later dates. These types of offers benefit companies since there is a need to manage cash payments and potentially reduce their tax liabilities carrying over into the recovery phase. Direct financial support from various governments in the form of loans or grants is also another area companies are closely looking at, analyzing their degree of eligibility. As we move into the careful phase-in of economy recovery, organizations will need to maintain open, clear, and transparent communications that nurture reconnected working relationships internally with staff, and externally with customers, stakeholders and government parnters.
the crisis. Physical and psychological well-being of employees is a critical focus, aimed at shoring up an individual’s resiliency and personal ability to manage pressure and tension during the lockdown. Deficits in this area has generated a great deal of stress in response to an uncertain future economically and beyond. Gaming organisations are taking advantage of Government-sponsored employee assistance programs with the objective of supporting their staff members, whose regular job functions have been disrupted by COVID-19. There is a desperate need for reassurance among employees and some of these measures can effectively mitigate mounting levels of anxiety and mental health. Since the beginning, the pandemic has impacted the way organizations have been able to operate and guarantee business continuity in a moment of unparalleled crisis. The gaming industry, as any other sector of the Ludovico Calvi economy, had to re• President of Global Lottery Monitoring view organisational System Executive Committee • Member of the American Gaming processes to quickly Association Sport Betting Task Force (Aga) adapt existing pro• Member of the World Lottery Association cess and re-allocate (Wla) Sports Betting Integrity Committee available resources to
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Ian Donegan examines how “kiddie ride” have kept pace with changing times
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hese days, kiddie rides are a far cry from the hackneyed old image of a tired, long outdated machine being wheeled out of a supermarket in the morning, plugged in and then wheeled back in at night. Similarly, rides have traditionally lasted for years at the front of a seaside arcade, positioned to encourage small children to pull their parents inside - to stay awhile. Those conditions still prevail in many cases, but the equipment used today is vastly different - or should be, if the potential of the cash box is to be properly realised. The kiddie ride has moved on. The genre has evolved on from what was a reluctant to-and-fro movement accompanied by tinny music. What the industry describes as a “low boredom threshold” among younger children, even at the ages of three or four, is a vital factor. A simple to-and-fro rocking movement is not longer acceptable if the cashbox is to be maximised. In recent years, fourway movement has become the norm; in-built video games, upgraded sound effects, hooters and whistles and above all, licensed products, have revolutionised the industry. A squeezing of margins and the absence of major league licensing opportunities has resulted in fewer big names taking their place alongside old licensed favourites like Bob the Builder, Postman Pat, Peppa Pig and Scooby Doo. An ever-inventive industry has turned
instead back to upgrading generic rides, improving payment systems and even spreading a little into associated areas that may now be considered “kiddie rides”. An example of that, says David Robinson at World of Rides, is a range of parent-and-child Battle Bumper Cars, Bumper Boats, Outlander Adventures and Jurassic and Safari Adventures, all of which can take their place alongside, in WoR’s case, the long-popular threehorse Gallopers. “We got Brexit out of the way and expected a great stay-at-home summer as a result, but coronavirus got in the way,” said Robinson. “But it will still happen and we have found that the kiddie rides industry is ready and willing to upgrade and prepare for it all.” Paolo Sidoli at SB Machines in Wales, agrees. This long-standing industry Italian-Welsh family maintains its connections and distributes famous Italian ride marques such as Memopark, Cogan, Lidea and Italresina. “We are working with single site operators, piers, amusement parks, FECs, zoos and farm parks, shopping malls, supermarkets and holiday parks, and they are prepared to invest if the product is right,” Sidoli said. Six to four rides a year come from SB, from a range of single rider models to multi-seaters, medium-sized and larger units and experiences that can command £2 a ride. Immediately, they have the Kangaroo carousel, the Hot Air Balloon with video and Unicorn carousel. This widening the range of kiddie ride products is a common theme. At JNC, sales and marketing manager Sam Coleman has his Happy Bus, Go Go Pony and Krazy Kars still selling well for the company, but in addition to the importance of licensing, he sees video has a vital component. “Interactivity can add appeal, reflecting modern-day learning
and behavioural patterns and for the parents it can help keep their children mentally stimulated for longer,” he said. Flexibility is also important. Virtually everyone these days can offer the options of coin-operation, bill operation or free play; the electro-mechanical coin mechanism or even radio control or magnetic swipe cards, reports World of Rides. So now the industry is compelled to add a greater levels of interactivity and further “bells and whistles”. That’s because the player, though short in years and stature, has become more demanding. But it has also added more reliability for the operator, be it through battery or mains operation, remote control and better payment systems. Suppliers have expanded their range into more imaginative areas, such as bumper cars and boats. The price of play is clearly edging towards €2, £2, or even multiples of US$0.25cents in the US per play. To justify that, developers have to provide the operators with something that one of the leisure sector’s most demanding of customer profiles is going to be satisfied with. That is certainly no mean undertaking.
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Ice North America becomes Digital and offers a series of interesting online events, in May, 11 - 15. All for free
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he two most notable and therefore newsworthy aspects of Ice North America are first of all that it is a Digital experience which can be accessed wherever the individual is in the world and secondly, once the decision was made to postpone the in-person Ice North America exhibition and conference scheduled for New Orleans, we opted to make the streamed industry content, discussions and debate totally free”. This is what Dan Stone, marketing manager of Ice North America, tells about the digital event created in response to the Covid-19 emergency. What are the news and the main features of this event and how will it be organized? “There are no hidden costs or paywalls, but we have already seen huge demand for places, so we encourage anyone interested to sign up as soon as possible. We are describing it as the ultimate digital content experience, comprising three hours of outstanding content each day running from Monday, May 11 to Friday, May 15. The topical content is being delivered by 40 industry experts, across 10 sessions and delivering 15+ hours of learning and, while we would much prefer to be engaging with the industry faceto-face in New Orleans,
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as a team we are really excited to be delivering such an exciting initiative and deploying the Ice brand in this format”. What are the main subjects that will be addressed? “Ice North America Digital will deliver a week of daily intelligence and lively debate directly to the screens of delegates based throughout the worlds of gaming and hospitality. The event has been curated to deliver the same expert insights delegates would have received at the in-person exhibition and conference. Wherever it’s relevant or appropriate, the content has been updated and analysed against the backdrop of Covid-19, which has clearly had a profound impact on the global gaming market. In broad terms, the subjects comprise: iGaming, News Reporting, Guest Insights, Non-Gaming Revenue and Integrated Resorts, iLottery, Customer Acquisition and Retention, Paspa, Sports Betting, Payments, and Corporate Citizenship, with insights provided by experts from land-based, sports betting, tribal and hospitality technology industries. The opening module looks at iGaming and whether it represents a threat to the Us gambling eco-system. This is followed by a session entitled ‘Capturing eyeballs and market share: An opportunity for performance marketers?’ which explores the opportunities to harness credible news reporting as a way of building brand recognition. On day two, the first stream looks at how di-
gital marketing can be used to optimize offerings and improving guest insights to drive revenue, followed by the role of non-gaming entertainment in generating income with particular reference to the future of Ir when over 50 percent of all revenue will come from non-gaming activities. Day three will focus on iLottery, how to get noticed in a crowded online space, what’s required to launch and how it can complement retail operations. This will be followed by an analysis of the challenges facing customer acquisition and retention. Thursday, the penultimate day of Ice North America Digital, will analyse where the United States industry is two years after the Paspa repeal and what the future holds for sports betting regulation across the Us. Our final two sessions of Ice North America Digital will ask Is Cash still king and the future for meeting consumer demands for fast, safe and secure transactions. We then have arguably one of the most significant and timely macro issues surrounding sustainability and how the industry in its broadest sense can present itself as a good corporate citizen”. Why should gaming executives attend your event? “The slogan that Clarion Gaming has adopted is ‘Beyond Tomorrow’, which encapsulates what we always work hard to deliver and that’s a vision of the future. Rather than look back on the past, we are always looking to the future, helping our stakeholders to identify opportunities and rise to the challenges. Exactly the same applies to Ice North America Digital, which has been curated to help the industry navigate the way ahead, particularly in light of Covid-19. Understandably, there is an awful lot of uncertainty about what the future looks like and our experts comprising high-profile thought leaders will help the industry to embark on the road to recovery”.
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“Will advertising banning still be enforced after Covid-19?” While battling against Covid-19, European countries are spending a huge amount of incomes and once the battle is over, the state budget has to be supplemented. Will legislators consider lifting advertisement bans in order to allow operators and affiliates to relaunch their activities and start running the business, while paying taxes? Compliance experts and lawyers, regulators are going to join this panel discussion, which will be moderated by Dr. Joerg Hofmann (Partner at Melchers Law). The discussion will be joined by Sören Meius (Estonian Ministry of Finance), Morten Ronde (Ceo at Danish Online Gambling Association and Managing Partner at Nordic Gambling), Joe Ewens (Managing Editor of GamblingCompliance at Vixio), Gustaf Hoffstedt (Secretary-General at the Swedish Trade Association for Online Gambling), and Ivan Liashenko (Chief Marketing Officer at Parimatch). On the 7th of May Mare Balticum will gather 300 gambling industry professionals who can attend virtually from their internet browsers. The gathering will allow virtual delegates to network at virtual tables in the virtual deal room and conduct 1 on 1 meetings with their prospects/clients/partners. TORNEANDO
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Gabnys (Attorney - Gabnys Law Firm), is joined by Beyza Orazova (Head of Sales, iGaming at Dimoco Carrier Billing), Vadim Potapenko (Head of sales at Slotegrator), Dmitry Starostenkov (Ceo at Evenbet Gaming - the leading poker platforms provider), Jan Urbanec (Ceo at Endorphina), Vladimir Malakchi (Chief Business Development Officer at Evoplay Entertainment), and Nadiya Attard (Director of Sales at Relax Gaming). Another panel will cover “the payment industry during Covid-19”. Social distancing is keeping people in their homes and with this comes more online spending. The fiat currencies are doing good during this crisis, however, cryptocurrencies are losing their value fast. “We will analyze if there are growths in the transaction volumes and how the spend is increasing during this period but also keeping an eye on cybersecurity”, the organizers explain. The discussion will be moderated by Dr. Simon Planzer (Partner at Planzer Law), and will be joined by Simon Dorsen (Director of Gaming at Okto - Gaming Fintech solutions), Vytautas Karalevičius (Cofounder at Bankera), Vasilije Lekovic (Director of Gaming at Trustly), Saulius Racevičius (Ceo at ConnectPay), Olga Golikova (Head of Billing at Parimatch), and Marc Riedi (Director, paysafecard Switzerland, a Paysafe Company). CASINÒ FRANCESI
FISCO&SLOT
ig names of the casino, payments, and gambling compliance industry are joining the discussions at European Gaming Media’s (part of Hipther Agency) first virtual conference this year which will take place on the 7th of May. Like the many digital summits, you can easily register on the official website of the event and see the panel from the comfort of your home or office. Those who were already registered for the event before the global pandemic broke out must not do any other procedure and are already registered at the virtual summit but with authentic content. The topic of the event will be: is the online casino industry benefiting of betting crisis, given the stop of sporting competitions? Sports betting enthusiasts are spending more time playing virtual casino tables and with all the land-based gaming halls closed, the online casino industry should be benefiting the most. Among the verticals that have seen an increased activity is the online poker industry. While live tournaments are being canceled, the poker players are moving online and resurrecting the online poker industry. But, is this the real case? The panel that will focus on these issues, will be moderated by Andrius
www.gioconews.it
TORNEANDO
Many topics related to the current events will be in the spotlight on 7th of May, during the virtual edition of the Mare Balticum Gaming Summit
B L’ORA DEL GIOCO
POKER STRATEGY
LEAVVENTURE DAROONEY
LASLOT DELMESE
RIFLESSIONI DAORSO
CASINOS, PAYMENTS AND COMPLIANCE AT THE CENTER OF MBGS VIRTUAL EDITION
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PROMOSPACE
GIOCO &ARTE
GIOCO &ARTE
DALMONDO
DALMONDO
DANON PERDERE
ILUOGHI DELGIOCO
RIFLESSIONI DAORSO
L’OROSCOPO
PROMOSPACE
PER TENTARE LA FORTUNA LOTTO
a cura di Nashira astrologa e sensitiva
30, 34, 88 Ambo, Terno e su Tutte, Roma, Milano
Bob Dylan (Robert Allen Zimmerman)
GIOCARE GIO CONGUSTO
GIOCARE GIO CONGUSTO
NUOVE TENDENZE
NUOVE TENDENZE
NEWSLETTER
1/27/39/65/78/81 3/4/35/50/82/83
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DANON PERDERE
LEAVVENTURE DAROONEY
LEAVVENTURE DAROONEY
SUPERENALOTTO
cantautore, musicista e poeta statunitense Duluth, 24 maggio 1941
TORNEANDO
RIFLESSIONI DAORSO CASINÒ FRANCESI
CASINÒ FRANCESI
TORNEANDO
CASINÒ FRANCESI
CASINÒ FRANCESI
GIOCONEWS #05 MAGGIO 2020
PAROLADI COLLOVATI
PESCI Il momento è difficile per tutti, non siete particolarmente sfortunati! Occhio dunque a non cedere alla tentazione di compatirvi o di dare la colpa a qualcuno o al cattivo fato. Recuperate positività e guardate avanti, c’è del buono anche per voi. Gioco: poco ma buono.
PAROLADI COLLOVATI
SAGITTARIO Ormai il peggio è passato ed è tempo di rimettervi in piena forma e di tornare a progettare settimane e mesi difficili, ma di ripresa. Siete forti e propositivi, con effetti benefici anche sul prossimo, e dunque avete tutte le carte in regola per il ritorno a regime. Fortunati al gioco.
TORNEANDO
ACQUARIO Siete il segno più fortunato del mese e quindi giocate al meglio il jolly che gli astri hanno voluto assegnarvi! Sprizzate energia e solarità, davvero delle doti necessarie per brillare e dare luce anche agli altri. Ma per giocare, è meglio che aspettiate il mese prossimo.
POKER STRATEGY
SCORPIONE Un maggio di speranza, soprattutto per voi, che non siete certamente tra i segni più festosi dello zodiaco. Il sole torna sempre a splendere, anche quando si pensa che pioverà per sempre, e dovete crederci pure voi. Coraggio! Astri benevoli se vorrete giocare un po’.
LEAVVENTURE DAROONEY
LEONE Smettetela di uggiolare e ruggite come sapete fare. Maggio porterà a tutti, ma a voi leoncini in particolare, una ventata di novità positive, fatevi dunque trovare pronti, soprattutto dal punto di vista psicologico. Per giocare meglio attendere giugno!
VERGINE La convivenza prolungata e forzata può mettere alla prova la vostra pazienza. Che ne dite di sorridere al destino comune e ai vostri famigliari? Le giornate passeranno più velocemente e tutti vi saranno grati. Sareste anche fortunati al gioco, ma siate comunque cauti.
CAPRICORNO Questo periodo caratterizzato dall’emergenza Covid-19 vi ha fatto riflettere su quali sono le persone che contano, e su quali invece non meritano la vostra attenzione. Avete tratto le vostre amare e dolci conclusioni, e ora siate consequenziali. Baciati dalla fortuna al gioco.
GIOCARE GIO CONGUSTO
TORO Nonostante la quarantena non vi siete persi d’animo e avete ottenuto risultati decisamente superiori alle vostre attese. Gli astri vi sono vicini e vi suggeriscono di continuare a impegnarvi nella vostra vita quotidiana, in attesa di uno spiraglio di serenità. Fortunati al gioco.
GEMELLI La vostra duplicità si evidenzia anche in questo momento di crisi. Che ne dite di far vincere il gemello ottimista, anziché quello lamentoso che non ha preso l’emergenza per il verso giusto, quindi come occasione di crescita e miglioramento? Gioco: ci sono tempi migliori.
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GIOCARE GIO CONGUSTO
BILANCIA Nuove sfide all’orizzonte, dopo questi mesi difficili e che si spera stiano arrivando a conclusione. Siete stati bravi, e avete fatto tesoro dell’isolamento per riflettere su ciò che siete e che volete. È quasi giunto il momento di passare all’azione! Benino al gioco, niente di più.
POKER STRATEGY
CANCRO Non esitate nelle vostre decisioni, perchè a volte è proprio nei momenti di difficoltà che si può avere la lucidità necessaria per fare quello che si “sapeva” da tempo. Per voi si prospetta un futuro migliore, e anche in tempi rapidi. Fortunati al gioco, come nella vita.
LEAVVENTURE DAROONEY
RIFLESSIONI DAORSO
ARIETE Il periodo è difficilissimo per tutti ma come sempre la vostra tenacia è un valido aiuto per affrontarlo e per dare sostegno al prossimo. Cercate sempre di restare saldi, in quanto sono in molti ad avere bisogno di voi! Siate prudenti al gioco, almeno fino a metà mese.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)