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Taliesin West

UNA SCUOLA PER UNO STILE DI VITA

Taliesin West è un complesso architettonico progettato da Frank Lloyd Wright, situato nei pressi della città di Scottsdale, Arizona. Nel 1982 viene dichiarato monumento nazionale. Wright iniziò a progettare e costruire il primo nucleo di Taliesin West nel 1937 come sua residenza e studio, ed anche come sede invernale della scuola residenziale di architettura, la Taliesin Fellowship, che aveva fondato cinque anni prima. Taliesin West ospita attualmente la Scuola di Architettura di Taliesin e la sede della Frank Lloyd Wright Foundation. Gli storici lo considerano come uno dei suoi capolavori. Questo complesso, insieme a Taliesin (Est) vicino a Spring Green, nel Wisconsin, esprime le teorie educative e la visione della società di Wright, nonché i suoi concetti architettonici maturi: un vero segno distintivo della sua visione organica dell’architettura, l’impegno a stabilire e coltivare l’equilibrio tra gli ambienti naturali e costruiti e ad armonizzare gli stili di vita generati da tutti. Ideato per la prima volta nel 1937 per sfuggire ai rigidi inverni del Midwest, il clima arido del deserto dell’Arizona si rivelò come luogo d’ispirazione per Wright e i suoi apprendisti. L’atmosfera del deserto di Arizona di Scottsdale era un luogo perfetto come residenza, luogo di lavoro e, soprattutto, un luogo in cui imparare. Taliesin West fu costruito e mantenuto quasi interamente da Wright e dai suoi apprendisti, rendendolo tra le creazioni più personali dell’architetto.

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LA SCUOLA CHE EMERGE DAL DESERTO

Nel 1932 Frank Lloyd Wright e sua moglie Olgivanna crearono la Taliesin Fellowship, una comunità di apprendisti che, con le loro famiglie vivevano, lavoravano e studiavano con l’architetto. La Taliesin Fellowship è stata fin dall’inizio una comunità in cui tutti partecipavano e contribuivano alle attività necessarie della vita quotidiana infatti il programma forniva un ambiente di apprendimento totale che integrava tutti gli aspetti della vita con l’intento di educare esseri umani responsabili, creativi, colti, con un vasto orizzonte culturale, ma nello stesso tempo abili nell’applicare le proprie conoscenze nelle circostanze in cui vivevano. Il termine “Fellowship” che significa comunione ha lo scopo di far maturare uno stile di vita slegato dal puro insegnamento scolastico e basa la propria filosofia sul concetto del “learning by doing” (imparare facendo). Wright insisteva sul fatto che il curriculum non fosse incentrato solo su libri e conferenze, ma che desse piuttosto priorità alle esperienze pratiche e alle connessioni dirette con il mondo naturale. Ogni settimana veniva stilato un elenco di lavoro che assegnava a ciascun membro della Fellowship compiti specifici: ognuno ruotava dai compiti in cucina, ai lavori di costruzione o di redazione in studio. I coniugi Wright credevano che nessun lavoro fosse troppo banale per essere preso sul serio, e che ogni compito dovesse essere fatto bene, sia che si trattasse di preparare la cena, di organizzare i fiori o di svuotare la spazzatura.

La scuola di Taliesin West fondata da Wright è situata nel nel deserto dell’Arizona Meridionale fuori dal centro di Scottsdale alle pendici delle McDowell Mountains G. E. Kidder Smith Image Collection

Frank Llyod Wright e la moglie Olgivanna Lazović nei pressi di Taliesin West. Olgivanna collaborò con il marito per la fondazione della Taliesin Fellowship nel 1932 e della Frank Lloyd Wright Foundation (1940). Foto da The Frank Lloyd Wright Foundation Archives

Il Drafting Studio (1938), primo edificio permanente del complesso, era lo spazio di disegno principale per i praticanti ma anche un ambiente comunitario dove si pranzava, ci si riuniva e si ascoltava musica. G. E. Kidder Smith Image Collection Questa equa distribuzione del lavoro aveva creato una comunità molto affiatata, nonostante qualsiasi differenza di età, o di stato sociale o finanziario. Il duro lavoro era ricompensato con feste e serate formali, con musica, teatro e film ogni settimana. I Wright inoltre riunivano regolarmente tutti per presentazioni e discussioni su una vasta gamma di argomenti e spesso gli stessi membri erano incoraggiati a sviluppare il loro talento nel campo della musica, artigianato, danza, cucina, edilizia e agricoltura.

La Compagnia era, in qualche modo, la realizzazione delle idee che l’architetto aveva già espresso in forma scritta, in particolare in “The Disappearing City” (La città che scompare), un libro scritto nello stesso periodo in cui fondò la scuola, in cui avanzava un ideale di società basato su fattorie individuali che permettevano ai cittadini di coltivare la propria terra. La sua idea di scuola che unisse casa, fattoria e industria, deve essere vista come un tentativo di recuperare alcuni dei valori delle relazioni sociali preindustriali, come una critica verso il capitalismo del “laissez-faire” e la disuguaglianza sociale. Secondo Wright il cittadino deve protendere verso una propria individualità caratteristica di un sistema democratico. Se l’uomo si trovasse in una città democratica arricchirebbe con il proprio operato e il proprio pensiero la vita della comunità grazie alla propria individualità. I maggiori benefici che si potrebbero trarre da una città libera provengono da gli stessi uomini che lavorano liberamente perché amano la propria attività.

Wright e la moglie basavano il proprio insegnamento scolastico sul concetto del “learning by doing” e stilavano un elenco di lavoro che assegnava a ciascun membro della Fellowship compiti specifici, tra cui l’impegno nei campi. Foto da The Frank Lloyd Wright Foundation Archives

Sopra una foto del Movements Pavilion, che era in origine un padiglione per danza e danzaterapia. Distrutto da un incendio nel 1963, venne ricostruito nel 1964 rimpiazzando legno e tela con acciaio e fibra di vetro. Scena da Urizen (“Beasts”), 1963. Foto di Don Kalec, cortesia di OAD Archives.

Frank Lloyd Wright e diversi colleghi discutono su un progetto di archittetura nel Drafting Room. Foto di Pedro E. Guerrero

Cinque apprendisti impegnati nella costruzione di Taliesin West, 1947. Foto di Pedro E. Guerrero

L’idea e la struttura architettonica di tipo organico di Taliesin West, e di tutte le Taliesin in generale, è fortemente influenzata dalla fascinazione di Wright per l’ideale di una comunità autosufficiente, nella quale si potesse vivere e lavorare in comunione con la natura, come quelle dei primi pionieri o delle tribù native americane. John Dewey, riformatore educativo e autore di Democrazia e Educazione, fu uno dei primi a lanciare l’allarme sulla minaccia rappresentata dall’industrializzazione sia per l’istruzione che per la democrazia. La pratica di indirizzare i bambini della classe operaia verso programmi professionali, le ragazze verso le scienze domestiche, i bambini maschi benestanti nelle università aveva riprodotto gerarchie di classe e pregiudizi di genere. I sistemi scolastici avevano naturalizzato queste disuguaglianze. Wright sosteneva che i bambini crescessero ammassati con migliaia di persone in scuole costruite come fabbriche, che correvano come fabbriche, che “producevano” essere umani come prodotti privi di un proprio giudizio, così come le fabbriche producevano scarpe. Il suo modello di istruzione invece basava le proprie fondamenta su concetti quali democrazia, integrazione, equità all’accesso verso l’istruzione, cultura multidisciplinare, rapporto con la natura, approccio pratico. Di importanza fondamentale nella scuola di Wright doveva essere la qualità invece della quantità. Wright traeva ispirazione dall’idea giapponese di una cultura in cui ogni oggetto, ogni umano, ogni azione si integrano per fare di un’intera civiltà un’opera d’arte.

UN’ARCHITETTURA ORGANICA IN ARIZONA

Wright iniziò a progettare e costruire il primo nucleo di Taliesin West nel 1937 come sua residenza e studio, ed anche come sede invernale della scuola residenziale di architettura, la Taliesin Fellowship, che aveva fondato cinque anni prima. Il complesso venne realizzato all’interno di una proprietà di 240 ettari ai piedi del Monte McDowell, nel Deserto di Sonora, con l’idea che facesse da complemento alla proprietà estiva di Wright a Spring Green, nel Wisconsin (che aveva chiamato Taliesin da una parola gallese che significa “cima scintillante”). Nel progettare (e riprogettare) il complesso, Wright trovò le occasioni per ridefinire i principi di quella “Architettura della Prateria” (Praire School architecture) che aveva declinato a Taliesin, adattandoli e facendo in modo che rispondessero ad un nuovo contesto e a un clima diverso (“ l’Arizona ha bisogno della sua architettura”, aveva esclamato nel 1927 durante la sua prima visita nello stato) e spingendo più in la’ alcuni dei suoi caratteri distintivi; linee e superfici ad andamento prevalentemente orizzontale, gronde fortemente sporgenti, lunghe finestre a nastro, adozione di materiali costruttivi di provenienza locale e un uso discreto della decorazione.

Esterno di Taliesin Wesr del giardino con fontana

A sinistra: Studenti sui gradini all’ingresso sul giardino del Drafting Room Foto da G. E. Kidder Smith Image Collection

In alto a sinistra: Frank Loyd Wright sopra i gradini del giardino durante la costruzione. Foto da The Frank Lloyd Wright Foundation Archives

Sotto a sinistra: Foto esterno da una finestra del Drafting Room Foto di Ezra Stoller

A destra: Foto fontana all’ingresso di Taliesin West Foto di Pedro E. Guerrero

In Arizona, Wright mise a punto anche un nuovo tipo di sistema costruttivo, che chiamò “Desert Masonry”, ottenuto riempiendo le casseforme in legno con pietre locali di colore diverso, meticolosamente selezionate e posizionate, aggiungendo poi un calcestruzzo ‘asciutto’, realizzato con cemento Portland, sabbia e pochissima acqua (il sito era ricco di sabbia e roccia mentre l’acqua era assai scarsa). Un altro elemento fondamentale fu la gestione della luce naturale, da un lato sfruttando copiosamente il sole dell’Arizona per illuminare gli spazi interni del complesso attraverso un attento orientamento degli edifici e un gran numero di aperture nei tetti tamponate in tessuto (poi sostituto con pannelli traslucidi in plastica acrilica), dall’altro introducendo profondi sporti di gronda per evitare un irraggiamento solare eccessivo all’interno delle stanze. Analogamente, ventilazione e raffrescamento naturali erano ottenuti utilizzando i venti prevalenti nel sito, attraverso aperture e lucernari privi di vetri, accoppiati a specchi d’acqua e vegetazione. Wright progettò infatti anche le sistemazioni esterne del complesso, posizionando con cura alberi e arbusti locali e grandi massi decorati con graffiti nativo-americani.

Foto del Historical Core che collega le strutture di Taliesin e sullo sfondo lo studio di Wright Foto da G. E. Kidder Smith Image Collection

Il complesso di Taliesin West oggi è formato da edifici collegati da percorsi pedonali e giardini. Il nucleo originario comprendeva circa 2.700 metri quadrati di spazi coperti. I primi edifici ad essere realizzati, (il cosiddetto Historical Core come viene chiamato oggi, costruito tra il 1938 e il 1941), furono lo studio di Wright, la grande sala multifunzionale nota come Drafting Room, la cucina e la prima sala da pranzo, l’abitazione dell’architetto della sua famiglia, il teatro “Kiva” (poi convertito in biblioteca), gli alloggi per i collaboratori più stretti dell’architetto, un piccolo campanile, ed una officina. Nei decenni seguenti, fino alla morte di Wright nel 1959 ed anche in seguito, Taliesin West venne ripetutamente modificata ed ampliata con l’aggiunta di altri edifici, tra cui una nuova sala da pranzo, un teatro cabaret, un padiglione musicale, una torre idrica, nuovi laboratori e residenze per i praticanti, il personale e gli ospiti. ll Drafting Studio era il cuore di Taliesin West, lo spazio di disegno principale per i praticanti ma anche un ambiente comunitario dove si pranzava, ci si riuniva e si ascoltava musica.

Interno del Garden Room, inizialmente pensata come soggiorno dell’appartamento della famiglia Wright Hedrich Blessing Collection

Moviment Pavillion è il più ampio spazio per spettacoli di Taliesin West, 126 posti con platea a gradoni e un impressionante tetto a capanna traslucido. Foto da flickr.com

Arredamento iniziale del soggiorno della Famiglia Wright nel Garden Room Hedrich Blessing Collection Sala della Kiva era in origine un teatro, cinema e spazio per spettacoli semi-interrato. Trasformato in una biblioteca nel 1949, è uno dei pochi edifici a Taliesin West interamente costruiti (pareti e copertura) in “Muratura del Deserto”. Foto da Andrew Pielage

E’ realizzato con pareti in solida muratura che sostengono un tetto inclinato costituito da una serie di travi a C in legno di sequoia, un tempo coperte da pannelli mobili in tessuto (in plastica traslucida oggi). Lo studio di Wright, realizzato in origine nel 1938 e completamente ricostruito venti anni dopo, appare come una versione ridotta della Drafting Room, con spesse pareti in muratura e un tetto inclinato in legno di sequoia con pannelli ombreggianti in tessuto. Il Kiva (che prende il nome da un termine che indica un locale sacro sotterraneo nella lingua Puebla) era in origine un teatro, cinema e spazio per spettacoli semi-interrato. Trasformato in una biblioteca nel 1949, è uno dei pochi edifici a Taliesin West interamente costruiti (pareti e copertura) in “Muratura del Deserto”. L’appartamento di Wright comprende due camere da letto, un tinello, una galleria, una cucina e una sala da bagno che si aprono su un giardino privato recintato. La Garden Room era stata inizialmente pensata come soggiorno dell’appartamento di Wright, ma poco dopo il completamento venne trasformata in uno spazio di socializzazione per tutti quelli che risiedevano a Taliesin West. Spazio luminoso coperto da un tetto inclinato in legno e tessuto, la Garden Room si apre su una terrazza esterna, la Sunset Terrace.

Noi dobbiamo costruire edifici più grandiosi su una base più solida, un ideale di architettura organica che si accordi con l’ideale della vera democrazia.

Sopra ed a sinistra esempi di come viene sfruttata la luce naturale anche negli ambienti al piano terra Foto da gettyimages.no

Interno del Garden Room, successivamente, poco dopo il completamento, venne trasformata in uno spazio di socializzazione per tutti quelli che risiedevano a Taliesin West Foto di Carol M. Highsmith Il Movements Pavilion anche conosciuto come Music Pavilion o semplicemente Pavilion, era in origine un padiglione per danza e danzaterapia. Distrutto da un incendio nel 1963, venne ricostruito nel 1964 rimpiazzando legno e tela con acciaio e fibra di vetro. È Il più ampio spazio per spettacoli di Taliesin West, 126 posti con platea a gradoni e un impressionante tetto a capanna traslucido. Il Cabaret (1950), invece, è un teatro semi-interrato per spettacoli dal vivo e proiezioni cinematografiche, in origine con sedute a gradoni per circa 50 spettatori, che rimpiazzò il più piccolo Kiva come spazio eventi principale del complesso. Tetto e pareti sono realizzati in muratura, la soletta di copertura è anche rinforzata con travi in acciaio; si caratterizza per un particolare apparato decorativo di ispirazione asiatica.

Grazie all’approccio intelligente e ragionato, Taliesin West è ancora oggi un insieme architettonico eccezionalmente coerente nei suoi aspetti più significativi Vero e proprio “work in progress”, il complesso venne costruito dai praticanti di Wright, in gran parte a mano, utilizzando pietra locale, calcestruzzo, legno di sequoia, acciaio, vetro recuperato e tessuto. Anche i mobili furono disegnati e realizzati da Wright e dai suoi studenti, in base al principio dell’ “imparare facendo” su cui la Taliesin Fellowship si fondava.

CHANDIGARH

In India, nel Pujab, prende vita nel 1953 il progetto di Le Corbusier per una grande città a misura d’uomo

Chandigarh rappresenta la proiezione moderna del sogno urbanistico rinascimentale della “città ideale”, progettata al tavolo da disegno per risolvere i problemi della società quando ancora si credeva nella funzione salvifica dell’urbanistica come scienza sociale. È Ritenuta il capolavoro di Le Corbusier, tra le figure più influenti della storia dell’ architettura contemporanea, viene ricordato come maestro del Movimento Moderno. Pioniere nell’uso del calcestruzzo armato per l’architettura, è stato anche uno dei padri dell’urbanistica contemporanea. Membro fondatore dei Congrès Internationaux d’Architecture moderne, fuse l’architettura con i bisogni sociali dell’uomo medio, rivelandosi geniale pensatore della realtà del suo tempo. Assieme a Mies van der Rohe e Walter Gropius, Le Corbusier ha contribuito alla creazione del Movimento Moderno. Lo stile si definisce per forme lineari, interni aperti e strutture “senza peso”. Naturalmente, la filosofia di Le Corbusier punta tanto alla funzione, quanto alla forma. Gran parte del suo lavoro si incentra infatti sulle modalità con cui l’architettura è in grado di influire sui paesaggi sociali. I principi della sua “Unité d’Habitation” sono esemplificativi della sua visione: blocchi di appartamenti che offrono spaziose soluzioni abitative e vie dedicate allo shop ping o ad altri servizi. Queste case diventano così per le masse luoghi non solo dove abitare, ma dove vivere. Secondo il pensiero di Le Corbusier non esisteva una sostanziale distinzione tra l’urbanistica e l’architettura, discipline che egli tentò di coniugare con demiurgica perizia. La sua attenzione era principalmente rivolta a studiare un sistema di relazioni che, partendo dalla singola unità abitativa intesa come cellula di un insieme, si estendeva all’edificio, al quartiere e all’intero ambiente costruito.

L’Unité d’Habitation di Marsiglia è la magistrale sintesi di questa teoria e racchiude in sé tutti i princìpi archi-tettonici da lui ideati, divenendo la somma delle funzioni prettamente domestiche coniugate a quelle urba-nistiche, poiché è stata concepita come una vera e propria «città verticale» caratterizzata da spazi individuali inseriti in un ampio contesto di aree comuni; questo equilibrio fu supportato dall’impiego delle più moderne tecniche progettuali e costruttive già scoperte in precedenza dal Razionalismo e dall’esperienza del Bauhaus, con un largo uso del cemento armato e di materiali innovativi.

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