H2O Magazine - autumn 2021

Page 1

H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..

EXPERIENCES • A CRAZY DAY • HOME FOR SALMON! • MAHSEER IN NEPAL • SEABASS IN TUSCANY • FISHING IN MAINE, THE KENNEBEC RIVER • FLORIDA FISHING DAYS

CHATBOX • FISHING WITH DADDY

COLLECTOR’S PAGES • CASTING EVOLUTION IN THE USA • FISHING AND ART: CHRIS BLADEN

1 € 8 for ”catch & release” anglers > € 14 for the rest


2


SUPER NATURAL ADVENTURES Il Deep Creek Lodge é situato a Terrace in British Columbia nel cuore della regione dello Skeena, vicino ai migliori fiumi per la pesca alla Steelhead e ai cinque salmoni del Pacifico. Nel lodge a conduzione famigliare, troverete un ambiente confortevole e accogliente in cui potrete gustare la nostra famosa autentica cucina Italiana. Un posto perfetto per le vostra vacanza di pesca in famiglia, con amici oppure da soli.

The Deep Creek lodge is located in Terrace British Columbia in the heart of the Skeena region, close to the best rivers for Steelhead and Pacifi c Salmon fi shing. At the Lodge in a family atmosphere you will fi nd a clean and comfortable accommodation and taste our famous home made Italian and International cuisine. The perfect place for your fishing holiday with family or friends.

DEEP CREEK LODGE 5255 Deep Creek Drive - Terrace B.C. V8G0C2 - CAN Phone: 1-250-635 4449 info@deepcreeklodge.com > www.deepcreeklodge.com




EXPERIENCES 8 A crazy day 18 Home for Salmon! 18 40 Mahseer in Nepal 40 52 Seabass in Tuscany 68 Fishing in Maine, the Kennebec River 86 Florida Fishing Days

www.h2oflyfishing.com

CHATBOX 30 Fishing with Daddy

SOMMARIO

COLLECTOR’S PAGES 62 Casting Evolution in the USA 80 Fishing and art: Chris Bladen

F I S H I N G

T R A V E L L I N G


Anno XIV - Numero 3 Autunno 2021

visionflyfishing.it

H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..

€ 8 for ”catch & release” anglers > € 14 for the rest

CONTENTS

EXPERIENCES • A CRAZY DAY • HOME FOR SALMON! • MAHSEER IN NEPAL • SEABASS IN TUSCANY • FISHING IN MAINE, THE KENNEBEC RIVER • FLORIDA FISHING DAYS CHATBOX • FISHING WITH DADDY COLLECTOR’S PAGES • CASTING EVOLUTION IN THE USA • FISHING AND ART: CHRIS BLADEN

Cover Ente del Turismo del Montana

Giorgio Cavatorti

Fishing Travelling H2O anno XIV Settembre 2021 Direttore Responsabile Sara Ballotta Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti Redazione Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it Hanno collaborato a questo numero: Adam Burt, Federico Caloi, Guglielmo Ciregia, Riccardo De Stabile, John Labranche, Justin McCarthy Art Director Giuditta Soavi giuditta.soavi@gmail.com Collaborazione Grafica Omar Gade Stampa: “Tipografia Bertani” Cavriago (RE) Fotografi di Redazione: Alessandro Seletti Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 - DCB Bologna Una copia € 8,00 Arretrato € 10,00

Finally, we are returning to normal, the airlines are starting to cover all the routes again, the visa offices have started working again and you can plan some fishing trips without the anxiety of having your flight canceled at the last minute. We have recently completed another course for fishing guides and some excellent people are slowly appearing in this profession. The fairs are also starting up again and in these days we are committed to planning the work for 2022, both for our magazine and for the fishing lodges we are promoting in Europe. In this issue you will read two articles on fishing in Italy, from Trentino to the splendid destination of Castiglione della Pescaia for sea bass and bluefish, next a piece on the Atlantic salmon Reserve, one of the top destinations for fishing for Atlantic salmon, and then Florida, Maine and Nepal. We close this issue with the history of casting evolution, fishing art and the experience of passing on the passion of fishing to children. Enjoy the reading Finalmente si sta tornando alla normalità, le compagnie aeree stanno ricominciando a coprire tutte le tratte, gli uffici visti hanno ricominciato a lavorare e si può pianificare qualche uscita di pesca senza l’ansia di vedersi cancellato il volo all’ultimo minuto. Abbiamo da poco ultimato un altro corso per guide di pesca ed alcuni ottimi elementi si stanno affacciando pian piano a questa professione. Anche le fiere stanno ripartendo e in questi giorni siamo impegnati a programmare il lavoro per il 2022, sia per la nostra rivista che per i lodge di pesca di cui curiamo la promozione europea. In questo numero due articoli sulla pesca in Italia, dal Trentino alla splendida destinazione di Castiglione della Pescaia a pesca di spigole e serra, un pezzo sulla Atlantic salmon Reserve, tra le mete top per la pesca del salmone Atlantico, e poi Florida, Maine e Nepal. Chiudiamo il numero parlando di storia dell’evoluzione del lancio, di arte e dell’esperienza di tramandare la passione della pesca ai propri figli. Buona lettura Giorgio Cavatorti www.h2oflyfishing.com

Our partners

Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti. Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione.

5





A CRAZY DAY Giorgio Cavatorti


Il bello della pesca è probabilmente l’imprevedibilità, il fatto che non si può sapere come sarà la giornata, quale sarà il suo esito, se ti divertirai o se passerai una giornata facendo solo fatica. Se in più si pesca in un fiume nuovo o in un tratto dove non si è mai stati, allora tutto può accadere. Forse è questo che spesso ci spinge ad andare in fiumi lontani facendoci percorrere migliaia di chilometri. Quante giornate sembravano splendide, dove anche le migliori guide avrebbero voluto mettere per iscritto che ne avremmo presi, ma che invece inspiegabilmente non è accaduto nulla, oppure il contrario, quante volte quasi

10

non volevamo uscire per il brutto tempo o un abbassamento improvviso di pressione atmosferica, che solitamente aiuta l’insuccesso, e che poi si sono rivelate giornate miracolose. Probabilmente è questo che ci fa ancora alzare presto la mattina per passare la giornata in mezzo alle montagne: l’imprevedibilità. Se poi la sommiamo al fatto che siamo sempre sicuri di conoscere molto di più di quello che in realtà sappiamo sulla pesca, le giornate con una buona percentuale di incognita sono molte.


The beauty of fishing is probably the unpredictability of how your day will be, how it will turn out, and whether you will have fun or just get tired. Furthermore, should you fish a new river or a stretch where you have never been, anything can happen. It is perhaps for this reason that we often go to rivers that are thousands of kilometers away. Several days may appear wonderful and even the best guides would assure you of a good catch of fish. Then inexplicably, nothing happens. On the contrary, many

times we would not even go out due to bad weather or a sudden drop in atmospheric pressure, which usually leads to failure, and then we enjoy fantastic days. The unpredictability of it all is probably the reason why we still get up early in the morning to spend the day in the middle of the mountains. In addition, the fact that we are always sure that we know more about fishing than we really do, will result in several days with a high percentage of the unknown.


Quel giorno di giugno avevo deciso solo all’ultimo momento di raggiungere Angelo e Michele in Trentino, in un tratto che conosciamo bene. Avrei colto l’occasione di salutare qualche amico e anche di parlare di lavoro, come al solito. Angelo e Michele erano in Trentino da qualche giorno e si stavano divertendo parecchio, qualche giorno con la guida e qualche giorno senza, qualche giornata in lago e qualche altra in torrente. Al mio arrivo decidiamo di provare una riserva a prenotazione e da subito capiamo che la giornata non sarà facile. Sole a picco e un gran caldo, “oggi sarà dura vedere qualcosa prima dell’imbrunire, questo fiume lo conosco, quando c’è così caldo senza una nuvola, non dà nulla”. Cosi piano piano chiudo la

canna e inizio a scendere il fiume guardando Angelo pescare e parlando del prossimo viaggio di pesca che ci aspetta fra qualche settimana. Ma è qui che inizia uno dei pomeriggi più incredibili e imprevedibili della nostra mezza carriera di esperti pescatori. Nella parte finale della riserva Angelo cattura una delle fario più grandi che abbia mai visto, neanche fossimo in Argentina. Che gran fortuna! Qualche foto e ci rimettiamo a parlare ma il lancio successivo è la volta di una fario ancora più grande della prima. Beh, questo sì che è un gran culo! Siamo ancora increduli quando, appena slamata la grossa trota, la mosca cade in acqua e in un nanosecondo è nelle fauci di una fario gigante che parte a razzo verso valle. Angelo comincia di


That day in June, I had decided at the last second to reach Angelo and Michele in Trentino, in a stretch that we all know well. I thought I would use that opportunity to greet some friends and speak about work too. Angelo and Michele had been in Trentino for a few days and they were having a lot of fun, spending some days with a guide and some on their own, fishing on a lake or a stream. When I arrived, we decided to try a reserve though with some doubts, and we immediately understood that the day would not be easy. The sun was beating down and it was very hot, and I thought, “Today we will hardly see anything before dusk. I know this river. It does not give you anything when it is so hot with no clouds.” I slowly closed my rod and began going

down the river, looking at Angelo who was fishing and talking about our next fishing trip in a few weeks. It turned out instead to be the beginning of an incredible afternoon, one of the most unpredictable ones in our career as fishermen. In the final part of the reserve Angelo caught one of the biggest brown trout I have ever seen, as if we were in Argentina. What luck! After some photos, we started to talk again, but the next cast led to an even bigger brown trout.Well, lucky devil! We still could not believe it when, after unhooking that big trout, the fly fell into the water and in a second it was swallowed by a giant brown trout, that dashed downstream. Angelo ran after it, jumping like a roe deer in the middle of the rocks, and I ran after him.


corsa ad inseguirla saltando come un capriolo in mezzo ai sassi e io dietro. Non ho parole. Inseguo Angelo e la trota gigante che salta verso valle, una scena che potrei capire in qualche fiume canadese ma qui proprio non me l’aspettavo. Il pesce cerca di infilarsi in ogni corrente alla velocità di un fulmine, fino a quando finalmente entra nel guadino, merito anche di Michele che nel frattempo ci ha raggiunti. Siamo esterrefatti, liberiamo il grosso pesce e ci riposiamo su un sasso chiedendoci che cosa andiamo a fare dall’altra parte del mondo tra un paio di settimane se qui

vicino a casa ci sono tante trote, e di questa taglia. Decidiamo di risalire il fiume per incamminarci verso l’auto, mancano solo una ventina di metri al ponte deve finisce il tratto, dai, magari un ultimo lancio… un’altra trota, sempre di grossa taglia, non dà neanche il tempo alla mosca di posarsi sull’acqua. Ridiamo mentre raggiungiamo l’auto, sicurissimi che questo pomeriggio miracoloso lo pagheremo caro su qualche altro fiume. È andata cosi, un pomeriggio di giugno in Trentino.


I had no words. I followed Angelo and the giant trout jumping downstream, a scene that you would expect on some Canadian river, but not here at all. The fish tried to go into every current as fast as lightning, till it finally entered the hand net, also thanks to Michele, who had reached us in the meanwhile. Astounded, we freed the big fish and rested on a stone, wondering why we had to go to the other end of the world after a couple of weeks, if we had many trout of such a size near home. We decided to

go upstream to reach our car. Just about 20 meters from the bridge where the stretch ends, we tried our last cast… another trout, big-sized as well, that did not even give the fly the time to lie down on the water. We were laughing while nearing the car, as we were sure that we would pay dearly for a gifted afternoon like this on some other river. That is what happened one afternoon in June in Trentino.

15




Home for

! n o m l a S Justin McCArthy

18



First loves lay special claim to our emotions! I met my first big silver Atlantic salmon 20 years ago on the Home pool of the Kharlovka river. This first encounter would go on to leave ever lasting memories for the remote Northern rivers of Russia’s Kola Peninsula: its waters, wildlife, the tundra, and especially its wild wonderful Atlantic Salmon. After dragging my kit around the world managing fishing camps from the North to South and across the Caribbean, I received an invitation one memorable day from a larger than life British man named Peter C. Power who was in the process of founding the Atlantic Salmon Reserve (ASR) the season I arrived to the Kharlovka camp back in 2002. It was like coming to another planet. Every Saturday from June through September, the Murmansk Airport fills up with international fishers from Russia and around the world. Rynda and Kharlovka guests were separated from the herd

upon arrival with bright coloured ASR stickers attached to their bags and shuttled off to a giant MI-8 helicopter waiting nearby. I can still recall being memorised flying away from the structured cement apartment blocks that surround Murmansk which suddenly gave way to pristine forest. It’s a 1 hour helicopter flight heading northeast above the Arctic circle and it wasn’t not long before the pine thins and birch dominates a vast new taiga environment. The last half hour of the flight was spent staring down at the reindeer trails that scratched across open tundra peppered with giant granite boulders that looked as if they had been dropped randomly like toys from the sky. There was a final awe-inspiring approach along the far coast of the Barents Sea before landing at the Kharlovka camp - situated along the bank of the middle river about 4km from the sea with surroundings that look like moonscape


I primi amori incidono profondamente la nostra memoria! Venti anni fa la Home pool del fiume della penisola di Kola Kharlovka mi ha lasciato incredibili ricordi:le sue acque, la sua fauna selvatica, la tundra e specialmente i suoi fantastici salmoni atlantici selvaggi. Dopo aver trascinato la mia roba per tutto il mondo, gestendo accampamenti di pesca da nord a sud passando per i Caraibi, un giorno memorabile ho ricevuto un invito da una persona straordinaria di nome Peter C. Power, che stava per fondare la Riserva del Salmone Atlantico (ASR) nella stagione in cui io arrivai all’accampamento sul Kharlovka, nel lontano 2002. Fu come arrivare su un altro pianeta. Ogni sabato da giugno a settembre l’aeroporto di Murmansk si riempie di pescatori internazionali provenienti dalla Russia e da tutto il mondo. Gli ospiti del Rynda e del Kharlovka venivano separati dalla folla al loro arrivo con adesivi dai colori sgargianti della Riserva del Salmone Atlantico attaccati ai loro borsoni, dopodiché venivano trasferiti con uno shuttle su un gigante elicottero che li aspettava lì vicino. Ricordo ancora quando decollammo dai condomini in cemento alla periferia di Murmansk, che improvvisamente lasciano spazio alla foresta vergine. Il volo in elicottero durò un’ ora, andando verso nord-est sul circolo artico, e quasi subito si iniziarono a vedere pini e betulle dominare una vasta area di taiga. L’ultima mezz’ora di volo la trascorremmo fissando le tracce delle renne attraverso la tundra – punteggiata di massi giganteschi di granito che sembrava fossero stati lasciati cadere casualmente dal cielo come giocattoli. Da lontano si vedeva la costa del Mare di Barents prima di atterrare all’accampamento di Kharlovka, situato lungo la riva del fiume di mezzo, a circa 4 km dal mare, con i dintorni che hanno l’apparenza di un paesaggio lunare con un sole estivo che non tramonta mai. Per tutti c’erano cabine private in legno, molto carine, docce calde con sauna, un servizio lavanderia, un dottore residente e staff gentilissimo e professionale. La mattina e la sera, alle 8 in punto, la campanella suonava per chiamarci tutti al lodge per la colazione. Il pranzo viene servito dalla guida di fianco al ruscello e la sera si prosegue con prelibatezze locali, compresi pesce fresco, granchi e renne, assieme a una raffinata scelta di vini e un open bar, il tutto condito da buon umore in abbondanza per completare la giornata. Se si fumava, non si potevano gettare i mozziconi sulla sponda del fiume. PCP minacciava di far testare il DNA di ogni mozzicone trovato per identificare il sospetto e inserirlo nella lista nera, così da impedirgli di tornare all’accampamento! È così che le sponde del fiume rimangono incontaminate. Gli accampamenti compresi nella Riserva del Salmone Atlantico sono un’oasi nel mezzo del nulla. La mia prima esperienza di pesca sui fiumi Kharlovka e Litza fu l’avverarsi di un sogno e per me, come per molti, si radicò e crebbe fino a diventare una droga. Ricordo ancora la bellezza delle pool, le dimensioni e le sfide con i pesci, insieme agli scogli, alla pesca


along with a summer sun that never sets.

an oasis in the middle of nowhere.

There were cosy private wood cabins for all, hot showers with a sauna, laundry service, a resident doctor, along with knowledgeable and delightful staff everywhere. Mornings and evenings - at exactly 8 o’clock, the bell would ring summoning us all to the lodge that offered every service you could think of for breakfast. Lunch is served by your guide stream side with hot soup when the time is right. This is followed on in the evening by local delicacies including fresh fish, crab and reindeer along with a considered choice of wines and open bar back in the lodge along with plenty of good spirits to complete the day.

My first fishing experience on the Kharlovka and Litza rivers was a dream come true and for me, like many - would take root and flourish into an addiction. Overwhelmed with the beauty, size and challenge, I can still recall the pools, the rocks and the wading, my guide Big Dima who also happened to be one of the top fisheries scientists on the Kola, along with every large silver salmon I went on to encounter.

If you smoked, then you were not allowed to drop your butts on the bank or river. PCP would threaten to have any butt found DNA tested to identify the suspect and have him blacklisted from returning to camp! So, the river banks were (and remain to this day) pristine. The ASR camps are

since become like an inner tattoo, I was offered the oppurtunity of a Lifetime to stay on and join the ASR team. The Atlantic Salmon Reserve The ASR includes the fisheries on the Rynda, Zolotaya, Kharlovka, and Eastern Litza rivers and the territory covered by their watersheds. The ASR is the world’s first conservation area for Atlantic Salmon, Sea Trout, Wild Brown Trout and Arctic Char. The primary aim is to sustain and develop the fantastic Salmon and Trout fishing within this area, whilst preserving and protecting this pristine and uninhabited wilderness for the benefit of future generations. In 2011, Vladimir Rybalchenko took over the realm and immediately began to make it his mission to expand the ASR mandate working with government to fund the only offshore

22

Returning back to the lodge with that 1000-yard stare on what I thought would be the conclusion of an amazing first experience, PCP suggested that I continue on for another week to get to know the Rynda and Zolotaya rivers which offered another variety of pocket water, tails, long calm pools and riffles - the likes I hadn’t experienced before. Following two of the most memorable weeks in salmon fishing paradise, that will forever be cemented in my mind and has

marine anti-poaching salmon patrol securing the coast of the Barents Sea from the Norwegian border across the north coast of the Kola Peninsula. At that time, an affinity group including Vladimir created the non-commercial partnership “Russian Salmon” (now Russian Salmon Association) on the base of Russian Salmon Fund. Since then the scale and the range of tasks of the Association have dramatically extended. The Association focuses on preserving Russian nature and the unique wild salmon stocks. The RSA has been successfully involved in a number of vital national and international initiatives. Recent achievements include legislation and regulatory work with different governmental institutions regarding federal Law on recreational fishing - allowing private owners to control admission thereby preserving fish stocks. In addition, and as a result of the RSA's efforts - the Norwegian side changed regulating measures of coastal fishing in the


in wading e alla mia guida Big Dima, che si dà il caso fosse anche uno dei maggiori studiosi di salmoni della penisola di Kola - così come ricordo ogni grosso salmone argentato che mi capitò di incontrare. Dopo il viaggio di ritorno al lodge, con lo sguardo che spaziava su quel paesaggio che doveva segnare la conclusione di una prima straordinaria esperienza di pesca, PCP mi propose di proseguire per un’altra settimana per conoscere i fiumi Rynda e Zolotaya, che offrivano una diversa varietà di pocket, tails, lunghe pool calme e increspature – quello che non avevo sperimentato prima. Dopo due delle settimane più memorabili nel paradiso della pesca al salmone, che saranno per sempre impresse nella mia mente e che da allora sono diventate come un tatuaggio interno, mi offrirono l’opportunità di unirmi al team della Riserva del Salmone Atlantico.

creò la partnership non-commerciale “Salmone russo” (ora Associazione del Salmone russo) sulla base del Fondo del Salmone Russo. Da allora l’entità e la gamma delle attività svolte dall’Associazione si sono ampliate enormemente. L’Associazione è focalizzata sulla conservazione dei salmoni selvaggi ed è stata coinvolta con successo in un buon numero di importanti iniziative nazionali e internazionali. I risultati ottenuti di recente comprendono il lavoro legislativo e normativo portato avanti insieme a diverse istituzioni governative riguardo le leggi federali sulla pesca ricreativa che permettono ai proprietari privati di controllare l’accesso, preservando così gli stock ittici. Inoltre, un risultato degli sforzi dell’Associazione fu che il lato norvegese modificò la regolamentazione della pesca costiera nella parte settentrionale del Paese, riprogrammando l’inizio della pesca da parte dei Sami indigeni per una settimana fino al 6 giugno e tagliando il numero dei giorni di pesca da tre a due a settimana. Questo è stato un passo estremamente importante

La Riserva del Salmone Atlantico La Riserva del Salmone Atlantico comprende i fiumi Rynda, Zolotaya, Kharlovka e Litza orientale e il territorio compreso nei loro bacini idrici. La Riserva del Salmone Atlantico è la prima area protetta al mondo per il salmone atlantico, la trota di mare, la trota fario selvaggia e il salmerino. Lo scopo primario è quello di sostenere e sviluppare la fantastica pesca al salmone e alla trota in quest’area primigenia e disabitata, preservandola e proteggendola a beneficio delle future generazioni. Nel 2011 Vladimir Rybalchenko acquistò la riserva e cominciò ad ampliarla, lavorando col governo, per farne l’unico pattugliamento marino anti-bracconaggio offshore che controlla la costa del Mare di Barents Sea dal confine norvegese fino alla costa settentrionale della penisola di Kola. A quel tempo, un gruppo di affinità comprendente Vladimir

verso la tutela degli stock di salmoni della Kola russa, perché è in giugno che i salmoni più grossi – il cosiddetto stock genetico – migrano lungo la costa norvegese. Vladimir è anche il presidente di Farlows UK - Russia, partner di Mako Reels e un orgoglioso membro del London Fly Fishers’ Club (club londinese dei pescatori a mosca). Vladimir e la sua famiglia sono tutti appassionati pescatori internazionali. Vladimir stesso pesca per circa 25 settimane all’anno in tutto il mondo, tra cui 6 settimane nella Riserva del Salmone Atlantico - non per niente, Rybalchenko in lingua ucraina significa pescatore. L’esperienza sul Rynda Il Rynda, che significa Campanella in russo ed era chiamato la regina della Riserva del Salmone Atlantico dal suo fondatore, è un fiume veramente classico, di perfette dimensioni, che scorre

23


northern part of the country by rescheduling start of fishing by the indigenous Saamis for one week till June 6 and cutting number of fishing days from three to two per week. This was an extremely important step towards preserving Russian Kola salmon stocks because it is June when the largest salmon – the socalled genetic stock – migrate along the Norwegian coast. Vladimir is also the president of Farlows UK - Russia, partner of Mako Reels, as well as a proud member of the London Fly Fishers’ Club. Vladimir and his family are all passionate international fishers. Vladimir himself fishes some 25 weeks worldwide a year including some 6 weeks a season on the ASR - fittingly, Rybalchenko means fisherman in Ukrainian. The Rynda experience The Rynda which means The Bell in Russian and was referred as the Queen of the ASR rivers by its founder is a truly classic, perfectly sized river that twists turns and glides over some 13kms of pristine tundra. There are more than 75 pools with hundreds of pockets and glides including 3 falls from the remote Swan lake well up on the tundra to the Barents Sea. While there aren't as many large salmon as there are in Kharlovka and Litza rivers, fish over 30 pounds are landed in this charming river every season. There are no roads in this neck of the Arctic tundra, just reindeer trails along with the odd dollop of bear - wolverine poo to keep you on your toes! The Rynda accommodates no more than 12 guests a week with some of the finest accommodations service and fishing anywhere. It’s remote terrain on the far north Arctic coast and some think it offers the finest salmon-fishing experience in the world, including Forbes who ranked the Rynda and Kharlovka as the best salmon lodges in the world. While the Rynda is a pleasure and having your own comfortable en-suite cabin with fresh introduced Kamchatka King crab and all the fixings far away from it all in the middle of nowhere is nice, it is the dedicated staff and the salmon that thrive through this special river that keep the guests returning back every season for more. The Rynda is a flyfishers river! The Rynda can be broken up in 5 unique beats with 2 guests sharing a new beat every day. Once a week each pair of guests will have the opportunity to fly 8 minutes across the tundra to the Zolotaya River where only 2 rods a day enjoy the entire 4 kms from the lake on the upper river to the Sea. Zolotaya means Golden in Russian. This special little river


serpeggiando attraverso circa 13 km di tundra incontaminata. Ci sono più di 75 pool, con centinaia di sacche (pockets) e scivoli (glides), comprese 3 cascate dal remoto lago del Cigno (Swan lake) fin su alla tundra del Mare di Barents. Non ci sono così tanti grossi salmoni come nei fiumi Kharlovka e Litza, però in questo incantevole fiume si pescano ogni stagione dei pesci oltre le 30 libbre.

Il Rynda è un vero piacere ed è bello avere la propria cabina con bagno privato, vedersi servito freschissimo granchio reale della Kamchatka con tutte le salse, lontani da tutto, nel mezzo del nulla! Grazie allo staff dedicato e ai salmoni che prosperano in questo fiume speciale, gli ospiti tornano ogni stagione, perché non ne hanno mai abbastanza. Il Rynda è un fiume per pescatori a mosca!

Non ci sono strade in questa striscia di tundra artica, solo tracce di renne e strani mucchietti di popò d’orsi che vi fanno stare in allerta! Sul Rynda non possono soggiornare più di 12 ospiti a settimana, ai quali vengono offerte eccellenti sistemazioni, con servizi e pesca ovunque.

Il Rynda si può suddividere in 5 uniche beat con 2 ospiti che condividono una nuova beat ogni giorno. Una volta a settimana ogni coppia di ospiti ha l’opportunità di attraversare in volo la tundra per raggiungere il fiume Zolotaya, dove solo 2 canne al giorno possono pescare sui 4 km che collegano il lago, sul tratto superiore del fiume, al mare. Zolotaya significa dorato in russo. Questo piccolo fiume speciale ha visto salmoni fino a 38 libbre e il modo migliore di pescarci è con una canna a una mano o una canna corta switch da riva. La pool russa è come un acquario dove si possono vedere i salmoni da un accampamento di tende

È un territorio remoto sulla lontana costa artica settentrionale e alcuni pensano che offra la migliore esperienza di pesca al salmone al mondo – compreso Forbes, che ha classificato il Rynda e il Kharlovka come i migliori lodge da salmoni al mondo.


has seen salmon to 38 pounds and is best fished with a single hand or short switch rod from the bank. The Russia pool is like an aquarium where the salmon can be seen stacked up from a tented camp on the bank where guests have the option to stay the night and make the most of what can be the highlight of the adventure. The mighty Kharlovka The Kharlovka River is the King of the Northern rivers. The lower section contains 4 generous pools along with plenty of side pockets above the estuary that fish well from both banks. This is where all the action is during the early spring weeks due to the heavy flows, cool water temps below 5C and also because there is a 1 kilometre section of rapids leading up to the Home pool where the Kharlovka camp is situated on the high bank. The only tributary on the lower river named the Little Kharlovka flows in from the far bank. With long rapids below and a heavy section

through the falls and disappear into the upper 30kms of remote upper river. The great Eastern Litza river Many who have fished the river will confess that the Litza is the best Salmon River in the world! – beautify rugged with boulders the size of a trucks and lots of Big salmon. There is a fabled insurmountable 10+ meter falls pool some 9km up from the sea with thousands of large multi sea winter salmon that congregate in the pockets and pools below. The Litza presents the angler with a full range of challenges from big heavy pools and rapids on the lower river to series of six productive pools in secession through the middle Tent camp section. The upper 2 kilometres from a bend appropriately named the Dream pool leading up to the legendary Flat Stone pool where many of the biggest salmon rest. There are

26

not far above called the Washing Machine, this is the middle step of the river where all salmon rest. Mikael Frodin and other international ASR veterans have written articles describing the Kharlovka Home pool as the best Home pool in the world. The Kharlovka is a big fish river with spring salmon that average 18 pounds. Every season there are many landed over 30 pounds along with some hooked and landed over 40 - however they are difficult to wear out and bring to bank as they can take off and run your line down rapids below in minutes. Salmon on the Kharlovka are shaped like torpedoes. This is because they have evolved from the characteristics and location of a river. Nine kilometres up from the Barents Sea, the Kharlovka falls act as a barrier through the spring and early summer weeks when the vast majority of the large salmon enter the river. Stacking up from late May through sometime in late July when the flow-temp-moon and other factors come just right for approx. 50% of the strongest salmon will leap up to 3 meters

numerous pockets above (and below) before reaching the falls. Salmon from the Litza have evolved with a deep shape along with large tails that have become an advantage when spawning over larger sized gravels and stones. There are 4 demanding beats on the Litza with stimulating connecting trails that require fitness to fully access. Only those that have fished this special river will understand its power and potential. Fishing the ASR is a fantasy come true with two of the most comfortable remote lodges that access for four of the wildest far away big Atlantic salmon rivers on earth. If there is ever a destination where friends and guests leave looking forward to coming back next year, and the year after... and after that, it's a fishing trip to the ASR. Paradise is a River on the far North coast. Na Zdorovie!


sulla sponda, dove gli ospiti hanno l’opzione di restare la notte e approfittare di questo momento speciale della loro avventura. Il possente Kharlovka Il fiume Kharlovka è il re dei fiumi settentrionali. Il tratto inferiore contiene 4 generose pool, assieme a molte sacche laterali (side pocket) al di sopra dell’estuario in cui si può pescare bene da ambo le rive. È qui che c’è tutto il movimento nelle prime settimane di primavera dovuto alle grosse portate d’acqua, alle temperature dell’acqua sotto ai 5°C e anche perché c’è un kilometro di rapide che porta alla pool Home, dove sull’alta riva si trova l’accampamento Kharlovka. L’unico affluente sul tratto inferiore del fiume, detto Piccolo Kharlovka, vi confluisce dalla riva lontana. Mikael Frodin e gli altri veterani internazionali della Riserva del Salmone Atlantico hanno scritto articoli che descrivono la Kharlovka Home pool come la migliore Home pool al mondo.

Lo straordinario Litza orientale Molti che hanno pescato in questo fiume confesseranno che il Litza è il migliore fiume da salmone al mondo, magnificamente accidentato, con massi grandi come camion e molti grossi salmoni. C’è una favolosa pool con cascate impareggiabili superiori ai 10 metri, a circa 9 km sopra il mare, con migliaia di salmoni che trascorrono l’inverno in mare riunendosi nelle sacche (pockets) e nelle pool sottostanti. Il Litza presenta al pescatore un’intera serie di sfide, dalle grosse pool pesanti alle rapide nelle acque basse, fino a serie di sei pool produttive in successione attraverso la sezione mediana dell’accampamento di tende. I 2 chilometri superiori formano una curva denominata appropriatamente Pool dei Sogni, che porta alla leggendaria Flat Stone pool (pool della pietra piatta), dove vanno a riposarsi alcuni dei salmoni di maggiori dimensioni. Ci sono numerose sacche sopra (e sotto) prima di

Il Kharlovka è un fiume con grossi pesci dove i salmoni primaverili pesano in media 18 libbre. Ogni stagione ne vengono pescati molti che superano le 30 libbre, oltre ad alcuni allamati e tratti a riva che superano le 40 libbre – sono però difficili da stancare e trarre a riva, visto che con uno scatto possono trascinare la vostra coda lungo le rapide sottostanti in pochi minuti. I salmoni del Kharlovka hanno la forma di siluri. Questo è dovuto al fatto che si sono evoluti in base alle caratteristiche e alla posizione del fiume. Nove kilometri più su dal mare di Barents, le cascate del Kharlovka fanno da barriera durante le settimane di primavera e prima estate, quando la grande maggioranza dei grossi salmoni entra nel fiume. Ammassandosi a partire dalla fine di maggio, talvolta sino alla fine di giugno, quando il flusso d’acqua, la temperatura, la luna e altri fattori sono ideali, circa il 50% dei salmoni più forti faranno un balzo fino a 3 metri attraverso le cascate e spariranno nei 30 km a monte del remoto tratto superiore del fiume.

raggiungere le cascate. I salmoni del Litza si sono evoluti fino ad assumere una forma particolare con grosse code che si rivelano un vantaggio quando si tratta di deporre uova nella ghiaia e tra sassi di grosse dimensioni. Ci sono 4 beat impegnative sul Litza, con stimolanti canali di riflusso (trails) che richiedono doti atletiche per accedervi. Solo chi ha pescato in questo fiume speciale può capire il suo potere e potenziale. Pescare nella Riserva del Salmone Atlantico è come un sogno che si avvera, con due comodissimi lodge che accedono a quattro dei più selvaggi e remoti fiumi da salmone atlantico al mondo. Se c’è una destinazione dove amici e ospiti non vedono l’ora di tornare l’anno dopo, e quello dopo ancora... e anche dopo, quella è la Riserva del Salmone Atlantico. Il paradiso è un fiume sulla lontana costa settentrionale. Na Zdorovie!

27


ARRIVA L’ESTATE. E TI LASCERÀ SENZA PAROLE.



30


FISHING WITH

y d d a D di Federico Caloi

31


“L’ombra di mio padre due volte la mia, lui cammina e io correvo, sopra il sentiero di aghi di pino, la montagna era verde…” Questa magnifica poesia di De Gregori mi ha accompagnato per tutta la vita sedimentando nella memoria il ricordo dell’esperienza che ha segnato la mia esistenza.

32

Era un caldo pomeriggio di fine estate e l’odore dell’erba tagliata s’infilava nelle finestre socchiuse del vecchio casolare

di montagna. Quel giorno tutto doveva filare liscio. Sì certo, perché quel giorno sarei andato a pesca con papà. Ricordo ancora i preparativi febbrili: la cannetta da spinning, un vecchio mulinello arrugginito e la scatola di metallo con dentro una manciata di piccoli Martin del tre. Lui camminava ed io correvo, lui faceva tre passi ed io il doppio dei suoi. Lui fissava il sentiero ed io guardavo i suoi baffi giganti inciampando dentro ogni buca.

Lo spettacolo che vidi quando arrivammo a destinazione, al pari del racconto epico che ne seguì, è giusto che rimangano custoditi nei ricordi di chi li ha vissuti. Posso solo dire che quel giorno capii che sarei diventato un pescatore. Ma non un pescatore qualsiasi. Avrei voluto diventare un artista: esattamente come papà. Talvolta, però, succede che i sentieri della vita siano imprevedibili. È difficile spiegare cosa accadde in seguito, ma quella fu l’ultima occasione in cui noi due trascorremmo del tempo sulle rive di un fiume. Tuttavia, sebbene le nostre strade presero indirizzi differenti, l’amore per questa passione aveva già messo le radici nel profondo della mia anima. Un fiume, un mulinello, una canna da pesca e del tempo libero per tuffarsi in un mondo magico. Quel ragazzino, oggi, si chiama Tommaso ed è mio figlio. Tante cose sono cambiate da quel lontano pomeriggio d’estate e, se devo essere onesto, non sempre in meglio. Le lancette dell’orologio corrono veloci, al pari dei mesi sul calendario. I fiumi sono sempre più inquinati e il pesce scarseggia. La risorgiva sotto casa, quella che un tempo regalava fario con le ali e copiose schiuse di insetti, offre pessimi pesci d’allevamento e coltivazioni intensive che hanno preso il posto dei più rustici campi di grano. Così, il sabato mattina, sfidando la sorte, prendo Tommaso e lo accompagno sulle rive del fiume. Siamo soli, ma il paesaggio attorno a noi è sempre magnifico. I casolari arrampicati sulle colline circostanti sembrano disegnati da Van Gogh e le montagne della Lessinia, sullo sfondo sono ancora imbiancate di neve. Camminiamo e parliamo. Io lo ascolto e cerco di farlo ragionare. Ha solo otto anni e conversare con lui mi rende felice.

Chi mi conosce sa che ho un desiderio, che coltivo dal giorno in cui mio figlio è nato. Portarlo in Canada. Accompagnarlo nell’unico posto dove la mia anima trova pace, per pescare l’uno accanto all’altro nei fiumi che hanno reso leggendaria la pesca con la mosca. Fotografare un orso, attraversare un bosco alle prime luci dell’alba, condividere l’emozione di una cattura. Mi accontenterei di vedere le sue reazioni di stupore, nell’illusione che siano pari alle mie. Vivere le vigilie con la stessa identica agitazione, nella speranza che un pesce abbocchi. Non importa quanto grande sarà. L’importante è suggellare il momento. Passare il testimone. Guardare negli occhi di un bambino il nostro entusiasmo che si rinnova. Ciò che conta è stare insieme. Quando arriviamo sul fiume, però, tutto si ferma e comincia l’avventura. Lo vedo che mi imita, osserva i miei comportamenti e cerca di replicarli. Indossa gli stivali, armeggia con gli innesti della canna e tenta goffamente di infilarli l’uno nell’altro. Poi si sistema il cappellino sulla fronte e mi afferra la mano, come se volesse sincerarsi che io gli sarò accanto. Perché in quel momento sono la sua certezza. E dovrò esserlo fino alla fine dei miei giorni. Pesca e vita, un connubio inseparabile il cui confine, per alcuni di noi, è diventato talmente labile da confondersi in una cosa sola. Qualche tempo fa una persona cara mi disse: “Ho capito che non vai a pesca per passione. La tua è una storia d’amore totalizzante.” Non risposi, limitandomi ad annuire. Il giorno dopo, ironia del destino, accadde un episodio, che


“My father’s shadow was twice as big as mine, he walked while I ran along the path of pine needles, the mountain was green…” This wonderful poetry by De Gregori has accompanied me all my life, preserving in my memory the experience that has marked my existence. It was a hot afternoon in late summer and the scent of cut grass

drifted through the half-closed windows of the old farmhouse in the mountains. Everything was supposed to go smoothly that day. Of course it would, because that day I was going fishing with daddy. I still remember the feverish preparations: a small spinning rod, an old rusted reel and the metal box containing a handful of small 3’ Martins. He walked while I ran, he made three steps and I made twice as

much. He stared at the path and I looked at his giant moustache, tripping in every hole. The show I saw when we got to our destination should be imbedded in the memories of those who lived it, as well as the following epic tale. All I can say is that I understood on that day that I would become a fisherman. Not any kind of fisherman. I would become an artist, exactly like daddy. However, the paths of life are sometimes unpredictable. It is hard to explain what happened thereafter, but that

was the last opportunity we had to spend some time on the banks of a river. Nevertheless, even if our paths took different directions, this passion had already taken root in my heart. I just need a river, a reel, a fishing rod and some free time to dive into a magical world. Today’s boy is called Tommaso, he is my only son. Many things have changed since that faraway summer afternoon and, if I must be honest, not always for the better.

33


34

credo rimarrà impresso nella nostra memoria per sempre. Era uno dei primi sabati di primavera, quelli in cui i colori magici dell’Adige, ricordano da lontano i nobili fiumi canadesi. Acqua cristallina, temperatura gradevole, bassa pressione e qualche bollata sporadica da inseguire come i cercatori d’oro facevano sui greti sassosi del Klondike. Tommaso ed io, dopo aver attraversato un lungo ghiaione, ci accingiamo a guadare dove la corrente spinge di meno. Per

me è un gioco da ragazzi. Per lui un’avventura senza eguali. Arriviamo sull’isolotto sassoso che crea una lingua in mezzo al fiume e lo faccio iniziare posizionandolo a metà lama. Si muove con disinvoltura, lancia alla grande e la Branko Killer che gli ho montato scende in controluce come un fiocco di cotone. Sapendo bene quanto avaro possa essere l’Adige, mi allontano una cinquantina di metri per sondare in caccia la testa della buca.

Una decina di minuti più tardi, sento un urlo che rompe il silenzio: “Papà, ce l’ho!” Alzo la testa, pensando ad uno scherzo, e vedo la sua otto piedi piegata fino al manico e lui con le gambe aperte che combatte come un marinaio alle prese con un marlin. Non faccio nemmeno in tempo a pensare in che modo aiutarlo, che il pesce se ne va, portandosi via mosca, finale e le speranze di un ragazzino che per qualche secondo ha toccato il cielo con un dito. “Quanto era grossa, papà?” “Parecchio, figliolo.” “Tanto così?”, mi fa cenno lui allargando le braccia. “Forse anche di più.” Poi, all’improvviso, la delusione prende il sopravvento ed un pianto disperato lo coglie di sorpresa, rendendo vano ogni tentativo di consolazione. “Tesoro, lo sai quanti pesci ho perso?”, provo allora a consolarlo, avvolgendolo tra le braccia. “Sono le sconfitte più amare che rendono i successi più dolci.” “Dici davvero, papà?” “La prossima volta la catturerai. E se non sarà la prossima, sarà quella dopo. Adesso, prendi i panini dallo zaino e godiamoci il panorama.” Quel giorno, però, gli dei del fiume avevano in serbo altre emozioni. Una mezz’ora più tardi, alzai la testa verso monte e vidi, in controluce, un movimento d’acqua sospetto. Senza indugiare un secondo, scelsi il filo di corrente più clemente e risalii il fiume per quasi cento metri, nella speranza di non aver preso un abbaglio.

Quando giunsi in prossimità del punto che avevo intercettato, la vidi sotto il pelo dell’acqua, in tutta la sua magnificenza. Una marmorata enorme che bollava in solitudine scartando ora a destra, ora a sinistra, per inghiottire quanti più insetti possibile. Mi fermai di colpo e rimasi immobile, determinato a fare le cose con calma. In fondo alla piana c’era un tifoso speciale da non deludere per nessuna ragione al mondo. Il tempo di controllare il finale, cambiare la mosca, provare un primo lancio corto. Al secondo passaggio, la trota scartò di lato e salì decisa. “Tommyyyy, ce l’ho.” “Papaaaaaaaaaà.” Sin dalla prima sfilata, nel momento esatto in cui il pesce puntò dritto verso un tronco sommerso, capii che si trattava di un avversario speciale. Il coronamento di una giornata meravigliosa. Il coronamento di un sogno durato anni. La marmorata da trofeo, catturata sotto gli occhi di mio figlio. “Portala da me…”, sentivo urlare in lontananza. “Come fosse un gioco”, borbottai a denti stretti, nel tentativo di trovare la strategia migliore. Il problema è che mi trovavo in mezzo al fiume, senza guadino, con la frizione che cantava a squarciagola e un avversario che puntava dritto verso le rapide. Non potevo sbagliare e dentro di me pregavo che la sorte fosse dalla mia parte. Eppure quel giorno mi sentivo invincibile. Mi piegai sulle gambe e cominciai a recuperare qualche metro di coda nella speranza che il finale tenesse. “Forza papà…”, urlava intanto Sampei in fondo alla lama. Una decina di minuti più tardi il grosso era fatto. Mancava solo il passaggio più complicato. Convincere la trota a non buttarsi


The hands of the clock run fast, just like calendar months. Rivers are every day more polluted and fish scarcer. The resurgence river near home that used to give us winged brown trout and hatching insects offers very bad farmed fish and intensive cultivation instead of the wheat fields of long ago. Thus, I took Tommaso with me on Saturday morning, tempting fate, and accompanied him to the banks of the river. We were alone, but the landscape around us was amazing as usual. The farmhouses clinging on the surrounding hills looked like as if they had been painted by Van Gogh and the Lessinia mountains in the background were still white with snow. We walked and talked. I listened to him and tried to reason with him. He was only eight years old and conversing with him made me happy. Anyone who knows me knows what I have longed for since my son was born, that is to take him to Canada. Taking him to the only place where my soul finds peace, to fish next to one another in the rivers that have made fly fishing legendary. Taking a photograph of a bear, going through a wood at the crack of dawn, sharing the emotion of a catch. I would be happy to see his astonished reaction, in the illusion that they would be equal to mine. Living the eve of the next day in just as much anxiety, in the hope that the fish will bite. It does not matter how big it will be. The important thing is to record the moment. Pass the baton. Seeing a renewed enthusiasm in a child’s eyes. All that matters is to stay together. When we got to the river, however, everything stopped and the adventure began.

I saw him imitating me, observing my behavior and trying to reproduce it. He was wearing boots, messing about the rod grafts and awkwardly trying to stick one into another. Then he arranged his hat on his forehead and grasped my hand, as if he wanted to make sure that I would be next to him. As a matter of fact, I was his guarantee in that moment. And I must be so until the end of my days. Fishing and life, an inseparable connection whose boundary line has become so thin, for some of us, that they have fused together. Some time ago, a dear person told me: “I know now that you do not fish out of passion. Yours is an all-encompassing love story.” I did not reply and just nodded. The day after, by irony of fate, an episode occurred that will remain impressed in my memory for ever, I think. It was one of the first spring afternoons, one of those when the magic colors of Adige River resemble somewhat the noble Canadian rivers: crystal-clear water, pleasant temperature, low pressure and some rises to search for as gold prospectors did on Klondike’s pebbly riverbed. After crossing a long scree, Tommaso and I were preparing to wade where there was less current. It was a piece of cake for me and an unparalleled adventure for him. We got to the stony islet that created a strip in the middle of the river and I made him position himself halfway. He moved with ease, cast greatly and the Branko Killer I had mounted went down in backlight like a cotton ball. As I knew well how mean Adige River can be, I moved about fifty meters away to search for the head of the hole.

About ten minutes later, I heard a cry breaking the silence: “Daddy, I’ve got it!” I raised my head, thinking it was a joke, and I saw his 8 feet rod bent up to the handle, while he was fighting like a sailor against a marlin, legs wide apart. I did not even have the time to think how to help him and the fish was already gone, after taking away the fly, leader and hopes of a boy who had touched the sky with a finger for a few

seconds. “How big was it, daddy?” “Very big, son.” “So big?” he asked me while opening his arms. “Perhaps even bigger.” Then, all of a sudden, disappointment took hold of him, he began to cry desperately and every attempt to comfort him was useless.

35


36

nella rapida. Quando arrivammo al bivio che separava i nostri destini, le alzai la testa e capii che la regina dell’Adige aveva deciso di darmi una mano. Stremata dalla lunga battaglia, si fece guidare verso la morta in attesa che il piccolo “gillie” arrivasse con i rinforzi. Qualche secondo più tardi, mio figlio ed io stavamo ammirando il più bel pesce che abbia mai catturato sulle rive dell’Adige.

Il tempo di scattare qualche foto e di salutare una marmorata da cartolina, che ci ritrovammo entrambi con le gambe in ammollo, a contemplare in silenzio la magia del fiume. “Papi, posso dirti una cosa?” “Certo figliolo…” “Sei un pescatore straordinario!” “No Tommy, ti sbagli. Sono solo un sognatore.” “Allora voglio diventare un sognatore come te.”

“Te lo auguro con tutto il cuore”,ribattei di riflesso,nascondendo per un attimo le mie preoccupazioni. Nel frattempo, però, assaporiamo questi frammenti di vita perché presto faranno parte del passato. Una mosca che rimane attaccata al cappello, un pesce che se ne va, le lacrime per la sconfitta, un tramonto che segna la fine di una giornata indimenticabile trascorsa sulle rive di un fiume accanto ai nostri bambini.

Loro cresceranno mentre noi diventeremo vecchi. Ma la passione rimarrà la stessa. Una coda stesa nell’acqua ed una bollata fragorosa che ci farà battere il cuore. L’emozione di Tommaso alle prese con un pesce gigante ed io, seduto sulla riva, che finalmente potrò vedere realizzato il mio sogno più grande. Padre e figlio, uniti in un abbraccio ideale che solo la magia del fiume potrà sublimare.


“Baby, do you know how many fish I lost?” I tried to console him by hugging him. “The bitterest defeats make success even sweeter.” “Do you really mean it, daddy?” “Next time you will catch it. And if not next time, then the time after that. Take the sandwiches out of the rucksack now and let’s enjoy the view.” That day, however, the gods of the river had other emotions

in store for us. Half an hour later I looked up at the mountain and saw, against the light, a suspicious movement in the water. Without lingering I chose the mildest trickle of current and went up the river for almost one hundred meters, hoping that I had not gotten the wrong impression. When I was near the point I had spotted, I saw it below the water surface, in all its magnificence. It was a huge marble

trout rising alone, turning sometimes right, sometimes left, so as to swallow as many insects as possible. I stopped suddenly and stood still, determined to take it slow. At the bottom of the plain there was a special fishing fan that could not be disappointed for anything in the world. I just had the time to check the leader, change the fly, try a first short cast. When passing for the second time, the trout turned sideward and rapidly rose. “Tommyyyy, I’ve got it.” “Daddyyyyyyyyy.” Since the first pull, in the exact moment when the fish headed straight to a submerged trunk, I understood that it was a special rival. The crowning glory of a wonderful day. The fulfilment of a dream that had lasted for years. A trophy marble trout caught in the sight of my son. “Bring it to me…” I heard him shout in the distance. “As if it were easy” I muttered grudgingly, trying to find the best strategy. The problem was that I stood in the middle of the river, without a hand net, with the clutch whistling and my rival heading straight to the rapids. I could not afford a mistake and inside me I begged that I would be lucky. Yet I felt invincible that day. I bent on my legs and I began to retrieve some meters of line, hoping that the leader would be strong enough. “Come on, daddy…” Sampei shouted from the bottom. About ten minutes later, the bulk of the work was done. Only the most complicated step still failed. Persuading the trout not to jump into the rapid.

When we got to the turning point that separated our destinies, I raised my head and understood that Adige’s queen had decided to lend me a hand. Exhausted by the long battle, it let me guide it towards the dead branch of the river while the young “gillie” was coming with backup. A few seconds later my son and I were admiring the most beautiful fish I have ever caught on the banks of the Adige. After shooting some photographs and saying farewell to that picture-perfect marble trout, we were both sitting with our legs in the water, silently admiring the magic of the river. “Dad, can I tell you something?” “Of course you can, son…” “You are an amazing fisherman!” “No, Tommy, you are wrong. I am just a dreamer.” “Then I would like to become a dreamer like you.” “I wish that for you with all my heart” I instantly replied, hiding my worries for a moment. In the meanwhile, however, we enjoyed those fragments of life, because they would be soon part of the past: a fly that remains attached to the hat, a fish escaping, tears for the defeat, a sunset closing an unforgettable day spent on the banks of a river together with our children. They will grow up while we get old. But our passion will remain the same, just like a line lying on the water and a thunderous rise that will make our heart beat, Tommaso’s emotion while fighting against a huge fish and me, sitting on the bank after fulfilling my greatest dream. Father and son, united in an ideal hug that only the magic of the river can exalt.

37



pescareshow.it



41

Adam Burt

MAhseer in NepAl


This is the story of my dream trip. I think that if you love fishing, there is nothing more exciting than exploring new rivers in a country where you don’t know anyone who has ever been there. I traveled with my fishing rod from east to west of the Himalayas in search of waters. My trip lasted more than two months and began in a very remote town called Simikot, in the province of Humla in Nepal. WEEKS 1 and 2 Everything started when I was held back by the Nepalese army because I did not have the right papers. So after imploring the government, I was given access to explore the upper Karnali River. I was also immediately told that all the last travelers had died along the way that I intended to cover. Furthermore, if I did not come back within 20 days, I would have to finance the research expedition. After signing various documents, I began my excursion of a couple of fishing weeks on the upper stretch of the mythical Karnali River. Ghaghara, also called Karnali, is a perpetual cross-border river that has its origin on the Tibetan plateau, near the Manasarovar Lake. It crosses Himalaya in Nepal and unites with the Sharda River in Brahmaghat, India. Together, they form the Ghaghara River, an important tributary of the Ganges on the left side. With a length of 507 kilometers, it is the longest river in Nepal. The total length of the Ghaghara River is 1,080 kilometers, up to its confluence with the Ganges in Revelganj, in Bihar. It is the biggest tributary of the Ganges as regards volume. The wonderful Himalayan landscape was breathtaking. A thousand years ago, the terraced rice fields were carved out of the mountainside with great difficulty and rough huts carved in stone hosted the Humla people. I fished in the towns of Gopka and Tali, where the river had a white gravel bottom, and I reached an impassable waterfall: it took me a whole day to climb it. In the town of Gopka, the old people of the village told me that I was one of the few white men they had ever seen. In that moment, from angler I had turned to explorer; I think that I was the first Canadian to enter the province of

42


Questa è la storia del mio viaggio dei sogni; credo che se ami la pesca non c'è niente di più esaltante che esplorare nuovi fiumi in un paese dove non conosci nessuno che ci sia mai stato. Da est a ovest ho viaggiato per l'Himalaya alla ricerca di corsi d'acqua con la mia canna da pesca. Il mio viaggio è durato più di due mesi ed è iniziato in una città molto remota chiamata Simikot nella provincia di Humla in Nepal. SETTIMANA 1 e 2 Tutto è iniziato quando sono stato trattenuto dall'esercito nepalese per non avere le scartoffie adeguate, ho implorato e mi è stato dato il permesso per potere esplorare il fiume Karnali superiore. Mi è stato anche detto immediatamente che gli ultimi viaggiatori erano tutti morti sul sentiero che avevo scelto di percorrere inoltre, se non fossi tornato entro 20 giorni, mi sarei dovuto occupare del finanziamento per la spedizione di ricerca. Dopo aver firmato vari documenti ho iniziato la mia escursione di un paio di settimane per pescare nelle acque della parte alta del leggendario fiume Karnali. Ghaghara, chiamato anche Karnali è un fiume transfrontaliero perenne che ha origine sull'altopiano tibetano vicino al lago Manasarovar. Attraversa l'Himalaya in Nepal e si unisce al fiume Sharda a Brahmaghat in India. Insieme formano il fiume Ghaghara, un importante affluente della riva sinistra del Gange. Con una lunghezza di 507 chilometri è il fiume più lungo del Nepal. La lunghezza totale del fiume Ghaghara fino alla sua confluenza con il Gange a Revelganj nel Bihar è di 1.080 chilometri. È il più grande affluente del Gange per volume. Lo splendido paesaggio himalayano è da mozzare il fiato. Mille anni fa i campi di riso terrazzati furono strappati alla montagna con grande difficoltà e ruvide capanne di pietra scavate ospitavano il popolo di Humla. Ho pescato nelle città di Gopka e Tali dove il fiume aveva dei fondali di ghiaia bianca e sono arrivato ad una cascata impraticabile dove mi ci è voluto un giorno intero per scalarla. Nella città di Gopka gli anziani del villaggio mi hanno detto che ero fra i pochi bianchi che avevano visto. È stato in quel momento che da pescatore sono diventato esploratore; credo di essere stato il primo canadese ad entrare nella provincia di Humla in Nepal, una valle devastata dalla guerra meno di

43



un decennio fa. Unipani è un bellissimo villaggio a circa 2 giorni di cammino lungo il fiume dall'aeroporto di Simikot, ma il caldo torrido e le notti fredde mi hanno reso la vita difficile. E’ stato a Unipani che ho iniziato a pescare con la gente del posto mentre loro lanciavano le reti nel fiume. Per la maggior parte dei giorni la mia canna da pesca mi ha lasciato a mani vuote. A quanto pare, la primavera non è la stagione migliore per pescare. Un'avventura come questa è destinata a metterti alla prova in tutti i modi. La settimana successiva mi sono ammalato a causa delle cattive condizioni dell'acqua potabile. Rimesso a posto il fisico, dopo una decina di giorni, sono arrivato nella città di Raha, dopodiché, temendo gli avvertimenti dell'esercito, ho deciso di tornare a Simikot. Unipani è bellissimo e mi mancherà questa terra selvaggia e incontaminata. SETTIMANA 3/4 Sentendomi un po’più forte, ho fatto un giro in barca lungo il fiume Karnali, il più grande affluente del sistema del fiume Bheri.Durante questo viaggio di duecento chilometri ho sperimentato il mio primo incontro con il Masheer. In termini canadesi, il Bheri è il fiume Thompson del Nepal. Mi sento di dire che pescare Masheer in Nepal, e in special modo in questo fiume, è stata un'esperienza profonda. E’ un fiume molto selvaggio e pericoloso, io l’ho disceso con una zattera di fortuna ma non mi sento di consigliarlo a nessuno, personalmente non ci tornerò. Il problema è che, anche se la pesca è buona, se dovesse succedere qualcosa, non c’è modo di essere tratti in salvo. Un fiume invece che mi sento di consigliare vivamente è il Seti Karnali. Qui ci sono compagnie di rafting affidabili per aiutarti a pescare con la mosca. Questo fiume è fantastico a settembre e ottobre. SETTIMANA 5/6: Pokhara e i Madi Il fiume Madi Nadi, appena ad est di Pokhara, per me è stato una benedizione. Attraverso la sua acqua trasparente e pulita potevo vedere mahseer quasi in tutte le pool. Ho trascorso intere giornate a fare pattinare le mosche a galla. Il Madi Nadi è a solo un'ora di distanza da Pokhara ed è il posto giusto per mangiare bene, dormire in Hotel di livello e pescare con guide professioniste. Il fiume è caratterizzato da grandi letti di

45


Humla in Nepal, a valley destroyed by the war less than 10 years ago. Unipani is a beautiful village about a two-day walk along the river from the Simikot Airport. The scorching heat and cold nights made my life difficult. In Unipani I started fishing with locals, while they were casting their nets in the river. For most days my fishing rod left me empty-handed. Spring was apparently not the best season for fishing. An adventure like that is bound to test you in all ways. The next week I got sick due to the bad conditions of the drinking water. Ten days after recovering, I got to the town of Raha, and after that, fearing the warnings of the army, I decided to go back to Simikot. Unipani was great and I will miss this wild and uncontaminated land. WEEKS 3/4 When I felt a bit better, I went on a boat tour along the Karnali River, the biggest tributary of the Bheri River system. During this 200-km trip, I came across the Masheer for the first time. In Canadian terms, Bheri is the Thompson River in Nepal. I want to say that fishing Masheer in Nepal, and particularly in this river, was a profound experience. It is a very wild and dangerous river. I descended it on a makeshift raft, but I would not recommend it to anyone, and personally I will not do it again. Fishing is good, but the problem is that if something occurs, there is no way to rescue you. A river that I warmly recommend to you instead, is the Seti Karnali River. There you will find reliable rafting companies that help you fly fish. This river is fantastic in September and October. WEEKS 5/6: Pokhara and the Madi River The Madi Nadi River just east of Pokhara was a blessing to me. Through its crystal clear and clean water, I could see Mahseer in almost all the pools. I spent whole days drifting the flies on the surface. The Madi Nadi River is just one hour from Pokhara and it is the right place to eat well, sleep in a top hotel and fish with professional guides. The river is characterized by big gravel beds with a lot of Masheer, even if they are not giant ones, and the beauty of the area is breathtaking.

46


ghiaia, tanti masheer, anche se non di taglia enorme, e la zona è di una bellezza spettacolare. SETTIMANA 7 /8: Lago Fewa. Pesci! Qui ho pescato a mosca per una settimana. Ho pescato anche grosse carpe, e ho dato lezioni di casting ad amici locali. E ogni giorno ci siamo bevuti birra in riva al lago. Il tutto a dieci minuti a piedi dall'hotel. Il lago Fewa è la capitale della pesca nepalese. Non si può andare a Pokhara senza una canna da pesca perché il fiume Madi Nadi è vicino e il lago Fewa è pieno di pesci. Inoltre l'area Pokhara ha molti piccoli ruscelli nascosti interessanti. SETTIMANA 9: Dolalghat Nepal, fiume Indrawati. Un giorno, mentre pescavo, ho visto dei bambini che raccoglievano rocce dal fiume, toglievano gli insetti acquatici che vivevano nelle rocce e li mettevano dentro delle bottiglie d'acqua. Incuriosito, mi sono avvicinato per chiedere cosa stessero facendo. I bambini hanno detto "matcha", che vuol dire pesce nella loro lingua. Quindi hanno messo sugli ami queste ninfe su canne di bambù in stile tenkara e hanno lanciato le loro lenze nel fiume. È stato fantastico, ho trovato la forma himalayana della pesca a mosca. Questi bambini non avevano idea delle moderne tecniche di pesca a mosca. Sapevano solo ciò che i loro padri avevano insegnato loro. Ho trascorso svariate settimane a pescare catturando pochi Masheer e questi bambini davano da mangiare alle loro famiglie con sacchi di pesce tutti i giorni. Avevano ami vecchissimi e lenze ormai distrutte. Ho detto ai ragazzi di prendere ciascuno due cose dalla mia borsa e tenerle perché il mio viaggio era finito. Code e mosche furono le prime a sparire, seguite da materiali per la costruzione di artificiali . Tre dei sei ragazzi corsero subito a casa, uno cominciò a urlare "Matcha, matcha, matcha", un altro andò a prendere suo padre. Questi venne da me e disse: "Namaste mio amico", e fece dire a suo figlio "grazie" in inglese. Dissi: "Spero che i ragazzi prenderanno molto matcha per le loro famiglie. Il padre mi disse: "Sai quanti matcha riusciremo a catturare ora? I ragazzi non dovranno più tribolare per le canne da pesca, le lenze o gli ami". Era surreale, era la pesca che ci aveva uniti. Fu in quel momento che terminai la mia escursione di due mesi.

47


WEEKS 7 /8: Fewa Lake Fish! I flyfished for a week there. I also fished big carps and gave casting lessons to local friends. Every day we drank beer by the lake. We could reach everything in 10 minutes on foot from the hotel. The Fewa Lake is the capital of Nepalese fishing. You should not go to Pokhara without a fishing rod because the Madi Nadi River is not far and the Fewa Lake is full of fish. Moreover, there are a lot of small, interesting hidden streams in the area around Pokhara. WEEK 9: Dolalghat Nepal, Indrawati River One day, while I was fishing, I saw some children collecting rocks from the river. They took the aquatic insects that lived in the rocks and put them into water bottles. Driven by curiosity, I went closer and asked what they were doing. The children answered "matcha," which means fish in their language. Then they put these nymphs on the hooks and then on bamboo rods tenkara style, and cast their lines into the river. It was fantastic. I had found the Himalayan form of fly fishing. Those children had no idea about modern fly fishing techniques, but they only knew what their fathers had taught them. I spent several weeks fishing and caught few Masheer, whereas those children caught heaps of fish every day to feed their families. They had very old hooks and almost destroyed lines. I told them they could each take two items from my bag and keep them because my trip was over. Tails and flies were the first to be taken, followed by materials to build artificials. Three of the six boys immediately ran home, and one began to cry out, "Matcha, matcha, matcha." Another one went and came back with his father. The latter approached me and said: "Namaste my friend," and made his son say "thank you" in English. I said: "I hope that the boys will catch lots of matcha for their families”. The father told me: "Do you know how many matcha we will be able to catch now? The boys will not have to struggle any more with fishing rods, lines or hooks." It was surreal that angling had united us. My trip of two months finished at that moment.

48



www.scapinbamboorods.com

STOPPIONI s.n.c. Firenze Italy Tel.+39 0558739615 -Fax +39 0558739648 stonfo@stonfo.com Art.699

MORSETTO AIRONE

360°

Morsetto da viaggio per la costruzione di mosche artificiali. Grazie al suo design particolare e ad una serie di snodi esso può essere richiuso e riposto in una apposita scatola di cm 15X10X2 senza che si debba smontare alcun pezzo. La lavorazione accurata e la scelta dei materiali consentono a questo piccolo morsetto di avere prestazioni eccezionali. L’Airone utilizza la stessa efficiente pinza intercambiabile del morsetto Elite. La testa è inclinabile, rotante a 360° e regolabile in altezza. Munito di frizione sul movimento di rotazione con bloccaggio in qualsiasi posizione. Adatto anche per mancini. Fornito completo di chiave a brugola e istruzioni per l’uso.

angolo regolabile adjustable angle mors orientable

altezza regolabile adjustable height hauteur réglable

LEGGERISSIMO gr 420

www.stonfo.com

MEMBER



Seabass in

y n a c s u T Guglielmo CiregiA

52


53


54

La Toscana è considerata da molti una delle più affascinanti regioni della nostra penisola, l'arte, il buon cibo, il vino e certamente le sue spiagge, la rendono una delle mete più gettonate del turismo balneare in Italia e all'estero. Ma è a Sud della Toscana che troviamo una delle sue gemme più splendenti, la Maremma, una zona così speciale dal punto di vista naturalistico e culinario da essere ormai conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. In questa zona la verde campagna di vigne e uliveti lascia pian piano il posto ad una costa dalle molteplici sfaccettature e con uno degli arcipelaghi più belli

d'Italia, l'Arcipelago Toscano. Per quanto riguarda la pesca Sportiva la Maremma offre diverse opportunità, la costa a Nord conta numerose piccole foci e andando verso Sud si incontra la foce dell'Ombrone, per poi arrivare fino alla Laguna di Orbetello. La pesca a mosca può essere praticata tutto l'anno, in estate e in autunno si possono insidiare grossi pesci Serra, Lampughe e diverse specie di pelagici mentre con i primi caldi primaverili si attivano le Spigole della Laguna di Orbetello, dove è possibile pescare sia da riva che dalla barca o dal Kayak. Nei mesi più freddi però, fuori stagione, quando i turisti non

affollano le spiagge, è possibile praticare la pesca a mosca alla spigola dalla costa, in un contesto davvero unico e affascinante. La costa maremmana si estende dal golfo di Follonica fino al promontorio del monte Argentario, passando da Castiglione della Pescaia e dal parco naturale dei monti dell'Uccellina. Il piccolo borgo medievale costiero di Castiglione della Pescaia offre numerosi spot dove le grosse Spigole si nutrono in condizioni di mare calmo e proprio dietro al paese si trova una delle più importanti zone umide d'Europa, la Diaccia Botrona. Quest’ area acquitrinosa ospita un gran numero di

specie protette e offre ricovero a moltissimi pesci nel periodo della riproduzione, tra cui le anguille, che migrano fino a qui per deporre le uova. Le grosse spigole che si nutrono delle anguille e soprattutto dei loro avannotti, le “Cieche”, si trovano in gran numero sul litorale di questa zona durante tutto il periodo invernale, a partire dal tardo autunno fino ai primi accenni di primavera. Proprio dal “padule” di Castiglione un piccolo canale allacciante si unisce al maretramite la foce del fiume Bruna, il corso d'acqua che passa all'interno del paesello; le acque salmastre della Diaccia Botrona, cariche di pesce


55


56

foraggio e nutrienti, attivano la catena alimentare e mantengono la loro ossigenazione con questo interscambio con il mare. Il porto canale sfocia su una spiaggia dal fondale sabbioso misto a piccoli agglomerati di scogli, un ambiente a dir poco perfetto per la spigola. La mattina alle prime luci dell'alba non è difficile imbattersi in grossi esemplari in caccia a pochi metri davanti alla foce del fiume, la corrente della prima bassa marea della giornata favorisce una pesca in deriva molto tecnica ma allo stesso tempo dinamica e divertente. Una buona canna 9' per coda

7/8 sarebbe sufficiente per le spigole che possiamo allamare. In questa zona, tuttavia, personalmente preferisco pescare con una coda 9, poiché molte volte ci troviamo a lanciare le nostre mosche in pochissima acqua e nel bel mezzo di taglienti scogli, perciò avere un po' più di riserva di potenza nel fusto della canna non è una cattiva idea, visto che spesso si possono incontrare pesci che raggiungono tranquillamente i 3kg. La pesca alla spigola si svolge prevalentemente con coda galleggiante, un terminale che può variare dallo 0.25 allo 0.30 e imitazioni di pesce foraggio o gamberetti. Le surf candy e le flatwing in

colorazione naturale sono le mosche che generalmente danno i maggiori risultati, tuttavia nelle mattinate in cui i pesci sono più attivi è possibile pescare con gurgler e popper anche di generose dimensioni. Anche se la spigola non è famosa per essere una grande combattente, posso assicurarvi che avere in canna uno di questi pesci in 30cm d'acqua con la forte corrente creata dalla bassa marea è davvero emozionante. La mangiata della spigola è inconfondibile, un forte colpo secco sulla coda che si riflette immediatamente in una fuga breve ma potente, per poi vedere la nostra preda agitare la sua

enorme bocca in superficie. Con il calare del sole fino a notte fonda si può incontrare questo magnifico predatore pescando principalmente con imitazioni di piccole anguille e gamberetti, durante la notte è possibile infatti sentire le bollate delle spigole che cacciano il foraggio spinto fuori dalla foce con la seconda bassa marea della giornata. Tra una pescata e l'altra è imperativo visitare il borgo medievale di Castiglione della Pescaia e assaggiare la cucina di pesce locale, oppure visitare una delle molte aziende vinicole a due passi dal paese per immergersi nella cultura enogastronomica locale.


Tuscany is considered by many as one of the most fascinating regions of our peninsula. Art, excellent food, wine and, of course, its beaches make it one of the most popular seaside tourism destinations in Italy and abroad. But it is in the south of Tuscany that we find the Maremma, one of its most amazing gems. It is a special area from the naturalistic and culinary point of view that is known and appreciated all over the world. In this area, the green country with vineyards and olive trees slowly gives way to a coast with several nuances and to one of the most

beautiful archipelagos in Italy. As regards sport fishing, the Maremma offers several opportunities. The northern coast has many small river mouths and going towards the south, you will encounter the Ombrone River Mouth and finally reach the Orbetello Lagoon. Fly fishing can be practiced all year round, and in summer and autumn you can chase after big bluefish, dolphin fish and various species of pelagic fish. The warm spring activates the seabass of the Orbetello lagoon, where you can fish from the shore and from the boat or kayak. In the colder months, however,

when it is not the season for tourists to crowd the beaches, you can practice fly fishing for seabass from the coast, in a really unique and fascinating environment. The Maremma coast stretches from the Gulf of Follonica up to the Monte Argentario promontory, passing through Castiglione della Pescaia and the natural park of the Uccellina Mountains. The small coastal medieval village of Castiglione della Pescaia offers several spots where big seabass feed in the calm sea and, just behind the village there is one of the most important wetlands in Europe, called Diaccia Botrona.

This marshy area hosts a big number of protected species and shelters many fishes in spawning time, including eels that migrate there to spawn. Large seabass that feed on eels and particularly on their fries, called “Cieche,” are abundant on the coast of this area all winter, starting from late autumn till early spring. A small canal connects the “marsh” of Castiglione to the sea through the mouth of the Bruna River, the watercourse that crosses the village. The brackish water of Diaccia Botrona, full of forage fish and nutrients, activates the food chain and keeps their

57


58


oxygenation thanks to this interchange with the sea. The port’s canal flows into a beach with a sandy bed mixed with small groups of rocks, which form a perfect environment, to say the least, for the seabass. At the crack of dawn, it is not hard to come across big specimens hunting at a few meters in front of the river mouth, as the first low tide fosters a kind of drifting fishing that is at the same time very technical, but also dynamic and funny. A good 9' rod for 7/8 tail would be enough for the seabass that we can

hook. In this area, however, I personally prefer to fish with a 9 tail, because several times we happen to cast our flies into very little water and in the middle of cutting rocks. Therefore you’d better have some power reserve in the stem of the rod; it is not a bad idea because you can come across fish that easily weigh as much as 3 kg. Fishing for seabass is mostly made with a floating tail, a leader that can vary from 0.25 to 0.30 and imitations of forage fish or shrimps. Surf candies and flatwing flies in natural colors

usually give the best results. However, in the mornings when the fish are most active, you can catch them with gurglers and poppers, that are even big-sized. Even if the seabass is not known for being a great fighter, I assure you that it is very exciting to hook one of these fish in 30 cm of water, with the strong current created by the low tide. The way the seabass feed is unmistakable: they make a strong snap with the tail, then they try a short, but powerful getaway and, finally, our prey shakes its huge mouth on the surface. From sunset to late night, you can come across this

wonderful predator, most of all by fishing with imitations of small eels and shrimps. In fact, at night you can hear the seabass that move around hunting the forage fish pulled out of the mouth by the second low tide of the day. Between fishing sessions, you must visit the village of Castiglione della Pescaia and taste the cuisine, or visit one of the several wineries not the village, so as to immerse yourself in the local wine culture.

medieval local fish far from food and

59



®

www.francovivarelli.com


CLASSIC TACKLE

CASTING EVOLUTION IN THE USA di Riccardo di Stabile

Uno degli stereotipi del “pescatore a mosca di un tempo” è un gentleman in tweed e colletto inamidato che guada il suo ruscello da trote preferito, facendo lanci eleganti e precisi, con un libro immaginario tra il suo fianco e il gomito del braccio con cui lancia. Senz’ombra di dubbio molti hanno lanciato esattamente in questo modo, ma la lettura dei vari testi d’istruzioni del tardo Ottocento e di inizio Novecento rivela che, allora come ora, i pescatori hanno sempre trovato un modo di lanciare consono al loro temperamento. H.P. Wells, che era favorevole a usare poco il gomito e molto il polso, criticò gli altri approcci nel suo libro “Canne e attrezzatura da mosca” (1885). So di essere in disaccordo con i precetti di molti scrittori e con la pratica di molti eccellenti pescatori, quando affermo che il gomito debba restare sempre vicino al fianco. Alcuni lanciano a un braccio di distanza, e in buona parte con l’articolazione della spalla. Si tratta di un metodo assolutamente sbagliato, faticoso, inefficace, che presenta “la grazia di un’anatra di campagna”. Altri lanciano con il gomito adiacente o vicino al corpo ma, giusto prima che le mosche prendano il volo, estendono il


Part of the stereotype of “fly fishers from the old days” involves a gentleman in tweeds and starched collar wading his favorite trout stream, making stiff, precise casts, ever conscious of the imaginary book he is holding between the elbow of his casting arm and his side. No doubt many did fly cast in just this way, but a reading of the various instructional texts written in the late 1800s and early 1900s reveals that fly casters then, as now, worked it out to suit their temperament. This variety of style was common then

as it is now. H.P. Wells, an advocate of using the elbow only slightly but the wrist a lot, criticized other approaches in his book “ Fly Rods and Fly Tackle” ( 1885).

inefficient, and rivalling in “grace a duck on land”. Others cast with the elbow to or near the body, but just before the flies light extend the arm to its full length, “ as thought they were about to impale something on the point of the rod”. Thanks to the arrival of heavier silk lines in the 1870s and 1880s, the fly fisher of a century ago had a reasonable array of techniques in his casting repertoire. Most instructional texts mentioned only a few, mostly the forward cast, some variation on a side-arm cast, and some form of

roll cast, but much more detailed instructions were also available. Keene, being current on British techniques, listed these in the 1891 edition of his “Fly-fishing and FlyMaking”: overhand cast, wind cast, underhand cast, flip cast, reversed flip cast, spey cast and switch cast. In the late 1800s there were some interesting twist that are not as often encountered today. Perhaps the most important was a difference of opinion over how best to execute the simple forward cast. One school of thought, represented

I am aware that I am variance with the precepts of many writers, as well as with the practice of many excellent anglers, in the direction that the Elbow be invariably closed the side. Some cast at arm’s-length, and largely with the shoulder-joint. This is a thoroughly bad method, fatiguing,


braccio per tutta la sua lunghezza, “come se stessero per impalare qualcuno in punta di canna”. Grazie all’introduzione, negli anni Settanta e Ottanta dell’Ottocento, delle code in seta, più pesanti, il pescatore a mosca di un secolo fa disponeva di una ragionevole gamma di tecniche nel suo repertorio di lancio. La maggior parte dei testi d’istruzioni ne menzionavano solo poche, perlopiù il lancio in avanti (forward cast), qualche variante di side-arm cast e qualche forma di roll cast, ma erano disponibili anche istruzioni ben più dettagliate. Keene, ben informato sulle tecniche britanniche, le

elencò nell’edizione del 1891 di “Pesca a mosca e produzione di mosche”: overhand cast, wind cast, underhand cast, flip cast, reversed flip cast, spey cast e switch cast. Alla fine dell’Ottocento ci furono alcune interessanti controversie, come oggi se ne incontrano raramente. Forse la più importante fu la differenza di opinioni su come meglio eseguire il semplice forward cast. Una scuola di pensiero, rappresentata nientedimeno che da James Henshall, raccomandava che il forward cast non fosse un movimento avanti-e-indietro, ma una stretta ellisse. In “Spirit” del 19 agosto 1843 uno scrittore aveva fatto notare che un simile lancio riduceva la possibilità che la mosca si agganciasse alla

lenza. Entro gli anni Ottanta dell’Ottocento, con l’avvento del bambù, nei tornei di lancio, persino nella categoria di mosca leggera da trota, si raggiungevano spesso gli ottanta piedi e più. I lanciatori di mosche da salmone, usando grosse canne a due mani da quindici o più piedi, superavano i cento. Il lancio a distanza (distance casting) è stato a lungo la forma più teatrale del lancio nella pesca a mosca. Moltissimi sono quelli interessati nell’atletica dei grandi lanciatori a distanza di qualunque epoca, come Frank Steel, il primo a segnare, nel 1932, un perfetto 100 nella gara di precisione per la mosca secca. Il double haul, o double-line haul, o double pull, non ha un’origine chiara. La

prima istruzione che trovò ampia diffusione tra i pescatori sul tiro ben temporizzato della coda, durante il back cast, così da aumentare la velocità e la distanza della lenza, fu forse quella contenuta nel libro “Salmoni e trote” (1902), una raccolta di scritti di vari autori. Sappiamo che Marvin Hedge la mostrò al mondo nel 1934, dopo averla appresa da amici che la usavano sui fiumi da steelhead dell’Oregon nei primi anni Trenta del Novecento. Hedge la svelò in un’afosa giornata di agosto del 1934 al torneo di St. Louis, battendo il record esistente di oltre venti piedi. Hedge nel 1937 fu anche invitato a Parigi da Charles Ritz, che aveva sentito parlare dei suoi lanci strabilianti.


by no less than James Henshall, recommended that the forward cast was not back-and-forth motion but a narrow ellipse. In the “Spirit” on August 19, 1843, a writer had recommended the same technique, as did others later, also pointing out that such a cast reduced the chance of the fly hanging up on the lines. By the 1880s, with the advent of bamboo, the tournament casters, even in the light-trout-fly category, were regularly hitting eighty feet and more. The salmon fly casters, using the large two-handed rods of fifteen or more feet, were going over one hundred. Distance casting has been the most dramatic form of fly casting for a long time. A great many more people are interested in the athletics of the great distance casters of any age like Frank Steel, first to score a perfect 100 in the dry fly accuracy competition in 1932. The double haul, or double-line haul, or double pull, has no clear point of origin. The first widelypublished instruction to anglers on the well-timed tug of the line, either during the back cast, that will increase line speed and distance, was possibly in the book “Salmon and Trout” ( 1902), a collection of writings by various authors. Marvin Hedge, we know , showed it into the world in 1934, having learned it from friends who used it around Oregon Steelhead rivers in the early 1930s. Hedge unveiled it on a sweltering August day in 1934 at a St. Louis tournament, breaking the existing record by more than twenty feet. Hedge was also invited to Paris in 1937 by Charles Ritz , who had heard of his extraordinary casts.


A un passo dal fiume Il fiume Sarca, che percorre tutta la Val Rendena, scorre proprio a fianco del nostro camping.

CAMPING VAL RENDENA Via Civico 117 38094 Porte di Rendena (Tn) Tel. +39 0465 801669 Fax +39 0465 801669 info@campingvalrendena.com www.campingvalrendena.com


fly away



Fishing in Maine, the

c e b e n n e K r e v Ri By John Labranche Photos: Ente del turismo del Maine


The Kennebec river is one of the most beautiful river in Maine for fly fishing and I think there is nothing better than giving detailed information about where to fish. The Skowhegan Gorge and the “Great Eddy” are a real “Diamond in the Rough”. This section receives relatively little pressure and boasts a surprisingly strong population of stocked brown trout with some rather large fish caught each year. The river in Skowhegan offers a convenient parking, good shore fishing, some wading and good access for small watercraft at the public boat launch just west of Wesserunsett Stream. Being at the bottom of a mile long gorge, The Eddy remains surprisingly cool and very well oxygenated throughout the warmest of periods. Additionally, although not as heavy as some stretches, the Eddy does see some solid hatches including tiny BWOs which hatch through early winter. The biggest issue is the limited wading access. Is The Eddy worth a try?

I personally think so and as such, when my time is limited, I stop by, jump out, and throw a few casts! While the Eddy is not a “Destination”, in and of itself, it can be a great stopping off point for anglers heading north who are running out of daylight and want an alternative to the often crowded Shawmut Dam fishery (especially on Friday nights!) Fairfield/ Shawmut Dam Very popular with local anglers from central/southern Maine, aggressively promoted by local sports writers and newspapers, and touted by the Maine DIF&W as a “World Class Brown Trout Fishery”, Shawmut Dam is one of the most heavily fished waters in the state. As with most rivers, the hatches on the Kennebec start downriver and move their way up. As such, we will follow them to ensure that our customers are at the right place at the right time! Shawmut is as far downriver as we will go for trout due to the distance

and urban nature of the lower fisheries. The float trips in Shawmut are short in distance but the driftboats allow us to access water not normally accessible to the wading fishermen. If Shawmut is your destination, for the unguided angler staying in the area or passing through on their way north, Shawmut offers parking, good public access, relatively safe wading conditions, strong hatches, and decent populations of both stocked and hold-over brown and rainbow trout. Madison/ The Pines Just outside Skowhegan the river runs southwest and away from Route 201. It is this section that the Kennebec is furthest away from 201 and out of hearing distance from the procession of log trucks coming down from the north. In Madison at what is known as “The Pines”, we have what is arguably the finest “Walk-In” Brown Trout fishery in the entire state with a semi-remote setting, diverse and


Il fiume Kennebec è uno dei fiumi più belli del Maine per la pesca a mosca e penso che non ci sia nulla di meglio che fornirvi informazioni dettagliate su dove pescare. La Gola di Skowhegan e il “Grande Eddy” sono un vero “diamante allo stato grezzo”. Questo tratto è sottoposto a una pressione di pesca relativamente bassa e vanta una popolazione sorprendentemente cospicua di trote fario, di cui vengono catturati ogni anno alcuni esemplari abbastanza grossi. Il fiume a Skowhegan offre alcuni parcheggi comodi, una buona pesca dalla riva, qualche camminata da fare e un buon accesso per piccoli natanti al porto pubblico che si trova

giusto a ovest del ruscello Wesserunsett. Trovandosi sul fondo di una gola lunga un miglio, l’Eddy resta sorprendentemente fresco e molto ben ossigenato nei periodi più caldi dell’anno. Inoltre, anche se non come su alcuni tratti, l’Eddy presenta alcune consistenti schiuse di insetti, compresi i minuscoli BWO, che schiudono all’inizio dell’inverno. Fairfield/ Diga di Shawmut Molto popolare tra i pescatori locali del Maine centrale e meridionale, fortemente pubblicizzata dai quotidiani e dagli scrittori sportivi del posto e presentata dal Maine DIF&W come “riserva della

trota fario di importanza internazionale”, la diga di Shawmut è una delle acque dove si pesca di più in tutto lo Stato. Come nella maggior parte dei fiumi, le schiuse sul Kennebec cominciano a valle e risalgono. Noi dunque le seguiamo, per assicurarci che i nostri clienti siano al posto giusto al momento giusto! Noi a trote non peschiamo a valle di Shawmut. Le escursioni a Shawmut coprono brevi distanze, ma la barca ci consentirà di accedere a punti normalmente non accessibili a piedi. Se Shawmut è la vostra meta, per i pescatori senza guide che soggiornano nell’area o che ci passano andando verso nord, Shawmut offre

71


reliable hatches, phenomenal growth rates, large parking and easy wading (in all but the highest water). Between the large pool just downstream of The Pines (The Powerlines) and the lower dam in downtown Madison, there are almost two miles of continuous riffles, pools, runs and drops which, with the exception of a few popular spots, receive little if any fishing pressure. With the abundant Stoneflies, Caddis, Mayflies and Sculpin available, the fish (Mostly Browns with the occasional Rainbow or Salmon) in this section have a Length-to-Weight ratio that is better than any other section of the

72

river. Solon/ Carratunk Falls Above the upper dam in Madison, the river runs through a rural and semiremote wooded area with limited shore side development, ancient Native American petroglyths and abundant wildlife including Eagles, Ducks, Beaver, Otter, Deer and the occasional Moose. As in Madison, the river in Solon is far enough away from Route 201 to be out of hearing range of the log trucks! With Browns, Rainbows, Brook Trout and Landlocked Salmon, and 5+ miles of

driftable water, this section is arguably the finest “Float” fishery in New England! Between the 201A bridge and the primitive boat launch on the Dump Road in North Anson, there are miles of river with trout scattered throughout the entire length. With miles of river and numerous channels, there is more water than you can effectively fish in a day. Bingham/ Wyman Dam Just 20 miles north of the shop in Bingham, you will find Maine’s (and arguably New England’s!) finest trophy “Tailwater” (i.e., Wyman Dam) and one of the only (and


parcheggio, un buon accesso pubblico, condizioni relativamente sicure per la pesca da riva, forti schiuse e buone popolazioni di trote fario e iridee sia ripopolate che selvagge. Madison/ I Pini Appena fuori Skowhegan il fiume scorre a sud-ovest, lontano dalla strada 201. È questo il tratto del Kennebec più lontano dalla 201 e qui non si sentono le file di camion provenienti dal nord. A Madison, in quel luogo che è conosciuto come “I Pini”, abbiamo probabilmente la migliore riserva da trote fario “senza prenotazione” di tutto lo Stato, con un’ambientazione semi-remota, diverse schiuse su cui fare affidamento, fenomenali tassi di crescita e ampi parcheggi. Tra la vasta pool appena a valle dei Pini (gli Elettrodotti) e la diga inferiore al centro di Madison, ci sono almeno due miglia di continue increspature, pool, risalite e discese che, ad eccezione di pochi spot popolari, non sono sottoposti a nessuna o pochissima pressione di pesca. Con le abbondanti

mosche Stoneflies (plecotteri), Caddis, Mayflies (efemere) e Sculpin disponibili, i pesci (per lo più fario con occasionali iridee) in questo tratto hanno un rapporto lunghezza-peso che è migliore rispetto a qualsiasi altro tratto del fiume. Solon/ Cascate di Carratunk Al di sopra della diga superiore a Madison, il fiume scorre attraverso una zona boschiva rurale e semi-remota con uno sviluppo limitato sulle sue sponde, dove si trovano invece antichi petroglifi dei nativi americani e un’abbondante fauna che comprende aquile, anatre, castori, lontre, cervi e occasionalmente alci. Come a Madison, il fiume a Solon è abbastanza lontano dalla strada 201 per non sentire il rumore proveniente dalle file di camion! Con le fario, le iridee, i salmerini, i salmoni stanziali e le sue oltre 5 miglia di acque su cui andare alla deriva, questo tratto è probabilmente il miglior tratto da mosca secca del New England! Tra il ponte 201A e l’antico ormeggio sulla Dump Road a North Anson, ci sono

migliaia di fiumi con trote sparse per tutto il loro corso. Con miglia di fiume e numerosi canali, c’è più acqua di quella dove si possa effettivamente pescare in un giorno. Bingham/ Diga di Wyman Appena 20 miglia a nord del negozio di Bingham troverete le migliori “acque grigie” (“Tailwater”) da trofei del Maine (e probabilmente del New England) e una delle zone migliori per trote iridee dell’intero Stato: la diga di Wyman. L’accesso a piedi in questo tratto di fiume è abbastanza buono e si trova alla diga, agli elettrodotti appena sotto la diga sulla sponda occidentale, alla foce del torrente Austin e dai binari abbandonati della ferrovia (ora una pista ciclabile) poco più a sud del vecchio aeroporto Gadabout Gaddis. Bingham è molto popolare anche come tratto da secca, con oltre 3 miglia di raschi e canali intrecciati terminanti nella morta di Solon sopra le cascate di Carratunk, che nel periodo giusto possono offrire un’eccellente pesca con


unquestionably the strongest!) “Wild” Rainbow Trout fisheries found in the state. Wade-In access in this section of river is decent and can be found at the Dam, the Powerlines just below the dam on the west shore, off the mouth of Austin Stream and off the abandon Railroad Tracks (now a bike path) just south of the old Gadabout Gaddis Airport. Please note that wading can be difficult and sometimes dangerous in this section of the river due to the frequent and unpredictable (if you are not familiar with the release schedule) dam releases as well as the loose “marble-sized” gravel bottom and slippery rocks. Bingham is also a very popular Float Trip section with over 3 miles of riffles, runs and braided channels which terminate in the Solon Deadwater above Carratunk Falls which if hit at the right time can offer outstanding dry fly fishing in a “Pond Like” setting. The Forks/ Carratunk Above Wyman Lake, the river parallels

Route 201 flowing through an otherwise remote valley all the way up to The Forks offering miles of wade-in fishing for primarily “wild” Brook Trout, Landlocked Salmon, the occasional Brown or Rainbow, and Smallmouth Bass. Radically fluctuating water levels from Harris Dam require that the angler fish very early or late in the day in order to take advantage of low-water periods. Additionally, like the stretch below Wyman Dam, the angler must be constantly on the watch for rising water. While not as productive as the river between Shawmut and Wyman Dam, this stretch of river does offer an enjoyable Float Trip (best suited for our raft) through 8+ miles of semi-wilderness continuous riffle water for “wild” native Brook Trout. With miles of freestone riverbed and crystal clear water, this could be the “Madison” of the east! The Gorge/ East Outlet Above The Forks, the Kennebec River flows through a remote and rugged

gorge with limited and difficult access. The Gorge contains populations of “wild” brook trout and landlocked salmon that can attain trophy sizes. Radically fluctuating water levels from Harris Dam requires that the angler fish very early or late in the day in order to take advantage of low-water periods. Additionally, the angler must be constantly on the watch for rising water (and wearing a life jacket is not a bad idea!). The Kennebec above Indian Pond is actually two rivers, the West and East Outlets, which flow out of Moosehead Lake and into Indian Pond. Of primary interest to the trout fisherman is the East Outlet which boasts spring and fall runs of Landlocked Salmon. Most wading anglers concentrate their efforts on the section of river between Moosehead Lake and the “Sandy Beach” just downstream of the highway bridge on the north shore. Additionally, this is a popular Driftboat section seeing increased traffic each year, particularly in October.


mosca secca in uno splendido contesto. Le Forche/ Carratunk Al di sopra del lago Wyman, il fiume scorre parallelo alla Strada 201 attraverso una valle remota fino alle Forche, offrendo miglia di pesca a guado principalmente per i salmerini “selvaggi”, i salmoni stanziali, occasionalmente le trote fario o iridee e il pesce persico. I livelli dell’acqua, che fluttuano notevolmente dalla diga di Harris Dam, fanno sì che i pescatori debbano uscire molto presto o tardi, in modo da trarre vantaggio dai momenti della giornata in cui l’acqua è bassa. In più, come nel tratto al di sotto della diga di Wyman, il pescatore deve

stare costantemente attento all’acqua che sale. La Gola Sopra le Forche, il fiume Kennebec attraversa una gola remota e frastagliata con accesso difficoltoso e limitato. La Gola contiene popolazioni di salmerini “selvaggi” e salmoni stanziali che possono raggiungere dimensioni da trofeo. Siccome i livelli dell’acqua hanno fluttuazioni considerevoli a partire dalla diga di Harris, bisogna pescare molto presto o tardi per potersi avvantaggiare dei periodi in cui l’acqua è bassa. Inoltre, il pescatore deve stare costantemente attento all’acqua che sale (e indossare

un giubbotto di salvataggio non è una cattiva idea!). Il Kennebec al di sopra al Laghetto Indiano consiste in realtà in due fiumi, il West e East Outlet, che dal lago di Moosehead sgorgano nel Laghetto Indiano. Di primario interesse per il pescatore di trote è l’East Outlet, che vanta risalite di salmoni stanziali in primavera e in autunno. La maggior parte dei pescatori a guado concentrano i loro sforzi sul tratto del fiume tra il lago di Moosehead e la “Spiaggia Sabbiosa”, giusto a valle del ponte autostradale sulla riva settentrionale. Inoltre, questo è un tratto per barche alla deriva che vede ogni anno sempre più traffico, soprattutto in ottobre.

75



GERMANY‘S BIGGEST FISHING TRADE SHOW MEET & GREET:

November 12–14, 2021

TORSTEN AHRENS · DANIEL ANDRIANI · ANGELANNI · INGOLF AUGUSTIN · SALAH EL BARBOUCHI · BIG L · CHRISTOPHER BÖSE · JOHANNES DIETEL · DICHT AM FISCH · FISHING MANIACS · FLYRUS · HORST HENNINGS · KEN IYOBE · FRÉDÉRIC JULLIAN · DIRK OST · PIKE PATROL · THOMAS SCHLAGETER · DUSTIN SCHÖNE · MARC PTACOVSKY · JAN PUSCH · SIMON TORENBEEK · ENRICO DI VENTURA · FELIX WECKESSER · TONI WEHN · VEIT WILDE · ZANDERKANT subject to change

DA F V

STR O

®

PRO

FESSIONAL

TMCT MARINE EQUIPMENT

Fishing

es Lin

FT

deutscher angelfischerverband e.v.

www.stroft.de

BOOT&FUN_2021_AngelWelt_Ad_H2O_Magazine_220x132mm_Anschnitt_eng.indd 1

10.09.2021 13:53:36


COGLIE NEL SEGNO LA PRIMA EDIZIONE DI FLY FISHING FESTIVAL: SPECIALIZZAZIONE, SOSTENIBILITÀ E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO SONO PAROLE D’ORDINE DI UN NUOVO FORMAT CHE GUARDA GIÀ OLTRE CONFINE Si è conclusa la prima edizione di Fly Fishing Festival con risultati positivi che hanno posto le basi e i presupposti per il futuro, preannunciando un interesse internazionale per il territorio trentino e il mondo della pesca, a conferma del potenziale di una proposta green unica nel suo genere per gli appassionati del settore. Particolarmente apprezzata la parte esperienziale, dai corsi di avvicinamento alla pesca offerti dalle principali scuole nazionali quali la Scuola Italiana di Pesca a Mosca, la Claudio Carrara Fly Fishing school e Trentino Fly Club, la Nazionale Italiana di Fly Casting, la European Fly Fishing Association, l'internazionale Game Angling Instructors' Association e la Scuola Nazionale di Lancio UNPeM. Molti gli accompagnatori che hanno approfittato delle attività outdoor proposte per scoprire il territorio delle Giudicarie, provenienti da molte regioni d’Italia, ma anche da Olanda e Germania. L’arrivederci al 2022, per la seconda edizione di Fly Fishing Festival, è già una promessa che verrà sicuramente mantenuta.


THE FIRST EDITION OF THE FLY FISHING FESTIVAL HITS ALL THE RIGHT NOTES: SPECIALISATION, SUSTAINABILITY AND THE LOCAL AREA. THESE ARE THE KEY WORDS TO DESCRIBE THE NEW FORMAT WHICH GOES BEYOND BOUNDARIES. The first edition of the Fly Fishing Festival draws to a positive close, laying the foundations and conditions for the future, heralding an international interest in the Trentino area and the world of fishing, confirming the potential of a unique, green event for fishing enthusiasts. The experiential part was particularly appreciated, such as the fishing courses offered by leading organisations and national schools, such as the Italian Fly Fishing School, the Claudio Carrara Fly Fishing School and the Trentino Fly Club, the Italian National Fly Casting Group, the European Fly Fishing Association, the international Game Angling Instructors' Association, the National Casting School UNPeM and the Tenkara group. Many of those accompanying the fishermen took advantage of the choice of outdoor activities on offer to get to know the Giudicarie area better. They came from various parts of Italy as well as Holland and Germany. Goodbye then, until 2022, for the second edition of the Fly Fishing Festival, a promise that hs been made and that will definitely be kept.



FISHING AND ART

Chris Bladen Molto acclamato per le sue sculture in bronzo di pesci e uccelli selvatici, l’artista Chris Bladen di Città del Capo si sforza di catturare l’essenza di ciascuna specie, le sfumature dei loro movimenti e le finezze dei loro profili, dando loro vita col bronzo. Da appassionato pescatore a mosca catch-and-release ed entusiasta birdwatcher, Chris ha affinato il suo incredibile occhio per i dettagli tramite i suoi incontri con pesci e uccelli. Si premura di studiare ogni specie che andrà a ritrarre, viaggiando in lungo e in largo per vederle da vicino.

Chris fa parte di quella rara stirpe di scultori coinvolti nell’intero processo di creazione di una scultura – dallo schizzo, lo stampo e la gettata fino alla patinatura chimica – ed è noto per le sue tecniche estremamente vivaci di patinatura. Le sue opere sono state acquistate da collezionisti di tutto il mondo. Attualmente espone alla Charles Greig Gallery di Johannesburg, al Jouel e al Quadrant di Victoria, alle Seychelles, all’Africa Nova, al Cape Quarter di Città del Capo, alla Ebony/Curated di Franschhoek.


Widely acclaimed for his bronze sculptures of wild fish and birds, Cape Town-based artist Chris Bladen strives to capture the essence of each species, the nuances of their movement and subtleties of their outline, bringing them to life in bronze. As an avid catch-and-release fly-fisherman and enthusiastic birder, Chris has honed his incredible eye for detail through his encounters with fish and birds. He makes a science of studying each species he plans to portray, travelling extensively to see them up close.

About Chris Chris Bladen grew up close to nature, fostering his keen interest in nature and its workings, with fish and birds always topping the list. At the same time, he was also exposed to art. His dad trained young sculptors in the fine craft of stone carving, focusing on ‘seeing’ anatomical form and structure in the material. Fascinated, Chris started carving fish in wood and stone in his early teens. Formally trained as a dental technician, Chris worked in laboratories in London and South Africa, and credits the skills he learned from making dental crowns for his trained eye in precision sculpting and his immaculate attention to detail. As a fly fisherman, Chris pursues anything from trout,

82

Chris is one the rare breed of sculptors who’s involved in the entire process of creating a bronze sculpture – from sketching, moulding and casting right through to the chemical patination, and is known for his extraordinarily vibrant patination techniques. His work has been acquired by collectors across the globe. He currently has works on exhibition at the Charles Greig Gallery in Johannesburg, Jouel, The Quadrant, in Victoria, Seychelles, Africa Nova, Cape Quarter, Cape Town, Ebony/Curated, Franschhoek.

bonefish and permit on remote flats to billfish roaming the open seas. Once hooked, he has the opportunity to look at, hold and capture these species on camera. But the ultimate pleasure is releasing these wonderful specimens back into their natural environment. Back in the studio, photographs are studied in intricate detail, and then the sculptural process begins in earnest. With each piece he produces, Chris hopes to inspire an appreciation of the beauty of our marine and bird life, and the desire to respect and conserve them. ‘Each piece I work on is an intense relationship,’ says Chris. ‘I sometimes have to fight my way through the sculpting proses, searching, trying and destroying until it suddenly jumps out at me. Perhaps I am not a natural, but I do work hard at perfecting my methods.’


A proposito di Chris Chris Bladen è cresciuto a contatto con la natura, nutrendo un forte interesse per le sue dinamiche interne, e in primo luogo per pesci e uccelli. Allo stesso tempo, era esposto al mondo dell’arte. Suo padre addestrava giovani scultori nell’arte raffinata della lavorazione della pietra, concentrandosi sulla ‘vista’ della forma anatomica e della struttura del materiale. Affascinato, da giovane adolescente Chris cominciò a intagliare pesci nel legno e nella pietra. Dopo aver ricevuto una formazione come tecnico dentista, Chris ha lavorato in laboratori di Londra e del Sudafrica e attribuisce il suo occhio per il dettaglio e la precisione alle abilità apprese facendo corone per i denti. Come pescatore a mosca Chris va in cerca di qualunque cosa che spazi dalle trote, bonefish e permit su flat remote alle aguglie in alto mare. Una volta allamati, ha la possibilità di guardarli, trattenerli e catturarli con uno scatto. Il piacere ultimo è però rilasciare questi esemplari stupendi nel loro ambiente naturale. Una volta tornato allo studio, le fotografie vengono studiate nei dettagli e poi il processo scultoreo comincia sul serio. Con ogni pezzo che produce Chris spera di ispirare un apprezzamento della bellezza della nostra vita marina e avifaunistica e il desiderio di rispettarle e preservarle. ‘Ogni pezzo che lavoro costituisce per me una relazione intensa,’ dice Chris. ‘Talvolta devo muovermi tra diverse pose, cercando, provando e distruggendo finché non emerge quella giusta. Forse non sono un talento naturale, ma devo lavorare sodo per perfezionare i miei metodi.’

83


STOPPIONI s.n.c. Firenze Italy Tel.+39 0558739615 -Fax +39 0558739648 stonfo@stonfo.com

Art.711

TRAVEL TOOL SET

Set da viaggio completo di 8 utensili per la costruzione di mosche artificiali e streamers. Fornito in una robusta ed elegante scatolina il cui interno in gomma è sagomato per dare ad ogni utensile un preciso alloggiamento. All’interno dettagliate istruzioni per l’uso dei vari utensili. Il set comprende: Forbicine bobinatore Bobtec1 con tensionamento del filo regolabile Passafilo Annodatore-Annodatore conico Spillo di montaggio Pinza per hackles Rotodubbing mini Pettine Comb LEGGERISSIMO gr 200

www.stonfo.com

MEMBER


Ponoi is undoubtedly the most reliable salmon river on Kola Peninsula, Russia. Enjoy 70 km of fly fishing in true Wilderness Luxury. It is these simple facts that make Ryabaga Camp on the Ponoi ‘Incomparable’. For inquires or more information: Atlantic Salmon Travel Ltd. Steve Estela Phone: +54 911 3830 3588; +7911 3114543 E-mail: steveestela@atlanticsalmontravel.com Frontiers US office phone: 1-800-245-1950 email: info@frontierstravel.com UK office phone: +44 (0)1285 700 940 email: info@frontierstrvl.co.uk

www.ponoiriver.com ponoiriverco Ponoi River Company


86


Floridaing Days F ish

di John Labranche Fotografie John Labranche ed Ente del turismo della Florida

87


From atop the poling platform at the stern of my boat, I had a good view of the waters around me. It was a clear day so spotting a snook or a redfish, two of the most popular backwater fish in south Florida, was simply a matter of looking in the right direction at the right time. “There, three o’clock,” I blurted out to my daughter. “Cast over there, now.” Jenny responded with a deadly accurate cast and a few minutes later she was removing the hook from a five-pound redfish. And so it went – another day in angler’s paradise. From an angler’s perspective, Florida is one of the top destinations in the world. There are an abundance of salt water angling opportunities throughout the state from the panhandle and Jacksonville to Naples and Key West. The best fishing is in south Florida – southward from Tampa on the west coast and Cape Canaveral on the east coast. Year-round warm weather and sunshine most every day results in few days that aren’t good fishing days. Catching redfish, snook, sea trout, tarpon, grouper, snapper, dolphin fish and an assortment of other species in the estuaries and nearshore waters isn’t a sure thing, but it’s darn close. Here’s a whirlwind tour of some of the top fishing destinations and what you can expect to catch.

Florida’s West Coast Only an hour and a half west of the mega theme parks in Orlando is Tampa Bay. The Bay is brackish water, a blend of salt and fresh water, and is brimming with fishing opportunities. Summertime brings the hot weather, near-daily thundershowers and a chance to hook up with a 100-pound plus tarpon. These amazing sportfish make an annual migration northward up the west coast each spring. Hooking a silver king, a name given tarpon because of their silvery skin, is relatively easy. Getting the fish to the boat is another story. The first few minutes – sometimes longer – the fish puts on an aerial acrobatic show, frequently launching itself from the water and throwing its head violently from side to side in an attempt to break free. The tactic frequently works leaving the angler with some brief moments of pure heart-throbbing excitement. About a hundred miles south, near Ft. Myers is Boca Grande Pass, another famous tarpon hangout. The big fish, some in the 150-pound range, hangout in and around the pass in May waiting for some yet unknown internal signal to move offshore into the Gulf of Mexico where the fish spawn. The pass leads into Charlotte Harbor and Pine Island Sound, two areas with expansive shallow water flats many of which have seagrass growing on them. It’s the ideal spot to



90

look for red drum (also known as redfish) and spotted seatrout. South of Ft. Myers, near Marco Island, the coastline turns and heads southeasterly. The shoreline changes from sandy beaches to a maze of mangrove islands, twisting waterways and small bays. Considered by many to be one of the top places to fish in Florida, the Ten Thousand Islands are remote, wild and a great place to wet a line. Snook, perhaps the ultimate salt water sportfish shares the limelight with redfish, spotted seatrout, pompano, and tarpon. Snook are caught year-round but the best season time of the year is May and June when the fish congregate in the passes and begin the spawning cycle. Snook of all sizes are caught, with trophy fish being those over 36 inches long. The fish’s reputation for being a great fighter and tasting great places is at the top of the list of fish to catch for many anglers. Redfish is another popular inhabitant of the Ten Thousand Islands. The peak season for this species is in the fall when schools of fish can move into the shallow waters, places anglers call the flats. This “skinny water”, as the locals call it, is usually less than one foot deep and it’s possible to see the wake the fish push in the water as they traverse the flat in search of a meal. Relying on your ability to see the fish, the idea is to cast your fly in front of the fish and reel it back in so that the

fish and the bait intersect. If successful and if the fish is hungry, you can watch the fish attack the bait. That extra second or two of anticipation provides a pure adrenalin boost to the ensuing battle to get the fish to the boat. The best way to experience the Ten Thousand Islands and guarantee catching fish is to hire a guide for a half or full day of fishing. Their price is ranging from around $250 for a half day to $400 for a full day for one or two . The Atlantic Coast In contrast to the numerous bays along the Gulf of Mexico coast, the Atlantic coast is a ribbon of uninterrupted sandy beaches broken up by the occasional inlet that allows some exchange of water between the ocean and a series of lagoons, the largest and best known of these being the Indian River Lagoon. The lagoons are long narrow bodies of water separating the barrier island beaches from the mainland. Snook redfish, trout and a good number of tarpon and flounder are the primary catches. The snook tend not to be as large as the ones caught along the west coast but still put up a great fight when using light tackle. The lagoon system ends near Palm Beach but the fishing activity goes on and moves offshore. The great Gulf Stream, a current of ocean-blue water that flows northward, sweeps close


Dalla sommità della poppa della mia barca avevo una buona visuale sulle acque circostanti. Era una giornata limpida, quindi scorgere uno snook era semplicemente una questione di guardare nella direzione giusta al momento giusto. “Ecco, a ore 3,” mi affrettai a dire a mia figlia. “Lancia là, ora.” Jenny rispose con un lancio terribilmente accurato e dopo alcuni minuti stava slamando un bel pesce da cinque libbre. Andò così – un’altra giornata nel paradiso dei pescatori. Dalla prospettiva di un pescatore, la Florida è una delle migliori destinazioni al mondo. Le opportunità di pesca in mare sono abbondanti in tutto lo Stato, dalla sottile striscia di Jacksonville a Naples e il Key West. La pesca migliore è nel sud della Florida – a sud di Tampa sulla costa occidentale e Cape Canaveral sulla costa orientale. Il clima caldo tutto l’anno e quasi sempre soleggiato significa che sono veramente poche le giornate non adatte alla pesca. Prendere bonefish, snook, tarponi, cernie, lampughe e una varietà di altre specie negli estuari e nei corsi d’acqua sottocosta non è una certezza, ma poco ci cala. Ecco qui un tour veloce di alcune delle migliori destinazioni per la pesca e di cosa ci si può aspettare di catturare. La costa ovest della Florida A circa un’ora e mezza dal gigantesco parco a tema di Orlando

c’è la Baia di Tampa. La Baia è una zona d’acqua salmastra, un mix di acqua dolce e salata e pullula di opportunità di pesca. L’estate porta tempo caldo, acquazzoni quasi quotidiani e la possibilità di allamare un tarpone di 100 e più libbre. Questi straordinari pesci migrano annualmente verso nord, lungo la costa ovest, ogni primavera. Allamare un re d’argento, un nome dato al tarpone per la sua pelle argentea, è relativamente semplice. Riuscire a portare il pesce in barca è un’altra storia. Nei primi minuti – a volte un po’ più a lungo – il pesce inscena uno show acrobatico in aria, lanciandosi spesso dall’acqua e sbattendo violentemente la testa da un capo all’altro, nel tentativo di liberarsi. La tattica spesso funziona, lasciando al pescatore solo alcuni brevi momenti di batticuore da pura eccitazione. Circa cento miglia più a sud, vicino a Ft. Myers, si trova Boca Grande Pass, un altro famoso ritrovo di tarponi. I grossi pesci, alcuni sulle 150 libbre, si riuniscono al Boca Grande Pass e lì intorno in maggio, aspettando qualche segnale interno ancora ignoto per andare al largo nel golfo del Messico, dove i pesci depongono le uova. Il Pass porta a Charlotte Harbor e Pine Island Sound, due zone con estese flat d’acqua poco profonda, su molte delle quali crescono alghe. È lo spot ideale per andare a caccia di bonefish. A sud di Ft. Myers, vicino a Marco Island, la linea costiera fa una curva verso sudest. Si passa dalle spiagge sabbiose a un groviglio di isole di



mangrovie, canali tortuosi e piccole baie. Considerate da molti come uno dei posti migliori per pescare in Florida, le Diecimila Isole sono remote, selvagge e fantastiche per immergerci una lenza. Gli snook, forse il top dei pesci sportivi d’acqua salata, contendono la scena a redfish, carangidi e tarponi. Gli snook si prendono tutto l’anno, ma il periodo migliore dell’anno è maggio e giugno, quando i pesci si aggregano nei passaggi e cominciano il ciclo di deposizione delle uova. Si prendono redfish e snook di tutte le taglie e i pesci da trofeo sono quelli che superano i 36 pollici. Questi pesci per molti pescatori sono in cima alla lista dei pesci da prendere, visto che hanno la fama di essere molto combattivi e di prediligere luoghi stupendi. Lo scorfano è un altro popolare abitante delle Diecimila Isole. La stagione di punta per questo pesce è l’autunno, quando i branchi di pesci possono spostarsi verso le acque poco profonde, luoghi che i pescatori chiamano flat.“l’acqua magra”, come la chiama la gente del luogo, è solitamente profonda meno di un piede ed è possibile vedere le scie che i pesci fanno nell’acqua quando attraversano la flat in cerca di un pasto. Facendo affidamento sull’abilità nel vedere il pesce, l’idea è quella di lanciare la mosca davanti al pesce e di tirarla indietro in modo che il pesce e l’esca si intersechino. Se funziona e se il pesce ha fame, potete vedere il pesce attaccare

l’esca. Quel secondo o due di anticipo dà una scarica di pura adrenalina alla battaglia seguente per portare il pesce sulla barca. Il modo migliore per vivere le Diecimila Isole e garantirsi delle catture è ingaggiare una guida per mezza giornata o una giornata intera di pesca. Il loro prezzo va da circa $250 per mezza giornata a $400 per un’intera giornata per uno o due. La costa atlantica A differenza delle numerose baie lungo la costa del golfo del Messico, la costa atlantica è una striscia di ininterrotte spiagge sabbiose intervallate da occasionali insenature che permettono un certo scambio d’acqua tra l’oceano e una serie di lagune, fra cui la più grande e meglio conosciuta è la laguna del fiume Indiano. Le lagune sono lunghi tratti stretti d’acqua che separano le spiagge dell’isola barriera dalla terraferma. Snook, redfish, trote e un buon numero di tarponi sono le prime prede. Gli snook tendono a non essere grossi come quelli presi lungo la costa occidentale, ma sono in grado di ingaggiare una grande lotta se si usa attrezzatura leggera. Il sistema lagunare termina vicino a Palm Beach, ma l’attività di pesca prosegue spostandosi al largo. La grande corrente del Golfo, una corrente d’acqua blu come l’oceano che scorre verso nord, lambisce la costa, arrivando


to the shore sometimes coming to within a mile or two from the beaches. In the spring, sailfish begin their migration northward using the Gulf Stream as an ocean expressway. Typically, the Gulf Stream is ten or more miles offshore and requires a big sport fishing boat to access the rich fishing grounds. The Florida Keys A touch of the tropics is what you find in the Florida Keys, a chain of small islands that stretch southwesterly from the southern tip of Florida. You can drive by car from Miami to Key West, the most southern city in the United States, via U.S. Highway 1. Along the way you have the Atlantic Ocean on your left and Florida Bay on your right. The narrow islands are the only land masses separating the two. A typical day might begin in a skiff on the bay side fishing the flats for bonefish in the morning followed by a trip aboard a sport fishing boat for an afternoon trip into the Atlantic to fish for yellowtail snapper and dolphin. That’s dolphin fish, not the friendly mammal made famous in the American show Flipper. To keep the confusion to a minimum, dolphin fish is frequently referred to as Mahi Mahi. Dolphin fishing is unique. These fast growing fish

live their entire lives in the open ocean waters. To find them, boats head offshore in search of wrack lines – lines of floating algae drifting about at the mercy of the wind and tides. Dolphins love to hang around anything that’s floating on the surface and these floating strands of algae are common offshore of the Keys throughout the summer. The fish tend to stay in schools in which all fish are of a similar size. Once you locate a school, catching your limit of fish is as easy as dropping a baited hook in the water. The strong-fighting fish ranks among the most exciting to catch. Just a few miles to the west, amid the calm shallow waters of Florida Bay, is one of the strongest fish, pound for pound, that you can encounter anywhere you fish. A seven pound bonefish can peel the line off a reel so quickly that an unprepared angler can be stripped of all the line on his or her reel in a matter of seconds. To make the chase more exciting, try stalking this fish using a fly rod. You haven’t fished Florida until you’ve battled a bonefish in the Keys. This is only a sampling of the salt water fishing opportunities in the sunshine state. Finding fish in Florida is easy. Catching them can be a challenge. Enjoying the experience – no matter the outcome – pure pleasure.


talvolta a un miglio o due dalle spiagge. In primavera i pesci vela cominciano a migrare verso nord usando la corrente del Golfo come superstrada dell’oceano. Solitamente la corrente del Golfo è dieci o più miglia al largo e richiede una grande barca da pesca sportiva per accedere ai ricchi terreni di pesca. Le Florida Keys Un assaggio di tropici è quello che si trova nelle Florida Keys, una catena di isolotti che si estende a sud-ovest dall’estremità meridionale della Florida. Si può andare in auto da Miami a Key West, la città più a sud degli Stati Uniti, percorrendo la superstrada U.S. Highway 1. Lungo il percorso si ha l’oceano Atlantico sulla sinistra e la Baia della Florida sulla destra. Gli stretti isolotti sono le uniche masse di terra che le separano. Una giornata tipica potrebbe cominciare in uno skiff a lato della baia, pescando bonefish nelle flat di mattina e facendo un giro su una barca da pesca sportiva nel pomeriggio, per pescare lampughe nell’Atlantico. Sono lampughe, non gli amichevoli mammiferi resi famosi dallo show americano Flipper. Per ridurre al minimo la possibilità di confusione, alle lampughe si fa spesso riferimento col nome Mahi Mahi. La pesca alle lampughe è unica. Questi pesci, che crescono velocemente, trascorrono tutta la loro

vita nelle acque aperte dell’oceano. Per cercarli, le barche si dirigono al largo in cerca delle cosiddette ‘wrack lines’ – linee di alghe galleggianti alla deriva in balia del vento e delle maree. Le lampughe amano aggirarsi attorno a qualunque cosa che galleggi in superficie e queste spiagge galleggianti di alghe sono comuni al largo delle Keys per tutta l’estate. I pesci tendono a stare in branchi in cui tutti i pesci sono di taglia simile. Una volta individuato un branco, segnare il proprio record di catture è facile come calare in acqua un amo con esca. Questi pesci, molto combattivi, sono tra i più entusiasmanti da prendere. Giusto alcune miglia a ovest, tra le calme acque della Baia della Florida, c’è uno dei pesci in proporzione più forti che si possano incontrare ovunque si peschi. Un bonefish da sette libbre può staccare la coda da un mulinello così velocemente che un pescatore non preparato può essere restare senza coda nel mulinello nel giro di pochi secondi. Per rendere la caccia più entusiasmante, provate a stuzzicare il pesce con una canna da mosca. Non avete davvero pescato in Florida finché non avete combattuto contro un bonefish nelle Keys. Questo era solo un campione di tutte le opportunità di pesca in acqua salata nello Stato del sole. Trovare pesci in Florida è facile. Prenderli può essere una sfida. Godersi l’esperienza – indipendentemente dall’esito – puro piacere.

95




visionflyfishing.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.