H2O Magazine autumn 2022

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€ 8 for ”catch & release” anglers > € 14 for the rest H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P.. EXPERIENCES BACK TO PATAGONIA FLYFISHING IN GREENLAND FLY FISHING IN THE HIGH ARGENTINA VALLEY NORTHERN NORWAY: FLY FISHING FOR SEA-RUN ARCTIC CHAR MAYA BONEFISH CHATBOX INTERVIEW: MAURO BORSELLI INTERVIEW: PETER RIPPIN ITW COLLECTOR’S PAGES HISTORY: HOOKS AND BARBLESS HOOKS FISHING AND ART: ANNIE MARGARITA
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EXPERIENCES 8 Back to Patagonia 18 Flyfishing in Greenland 30 Fly fishing in the high Argentina Valley 48 Northern Norway: Fly Fishing for Sea-run Arctic Char 86 Maya Bonefish CHATBOX 60 Interview: Mauro Borselli 70 Interview: Peter Rippin ITW COLLECTOR’S PAGES 42 History: hooks and Barbless hooks 80 Fishing and art: Annie Margarita www.h2oflyfishing.com FISHING TRAVELLING C O N T E N T S

Many cold destinations in this issue: from the interview with Peter Rippin by Antonio on East Ranga in Iceland, to Greenland and to northern Norway for arctic char with Rasmus Ovesen. We continue with an article on the Jurassic lake, a destination that is particularly close to our heart, where we booked the new lodge (Strobel Lodge) for the whole of November and December 2023, then a piece on Mexico where the excellent quality / price ratio makes it an attractive destination. We go on with a beautiful article by Fulvio Oliva on the Argentina stream, a paradise not yet lost in Liguria, to follow an interview with Mauro Borselli, the most innovative fly maker on the Italian scene. This issue comes out while we are preparing for the Vicenza fair in November, an event that promises to be important. The novelty of this edition will be an area dedicated to fishing trips, with the presence of lodge managers, outfitters and guides.We look forward to welcoming you to our stand.

Numero con molte destinazioni fredde: dall’intervista a Peter Rippin a cura di Antonio sull’ Est Ranga in Islanda, alla Groenlandia e alta Norvegia a pesca di salmerini artici in compagnia di Rasmus Ovesen. Si prosegue con un articolo sul Jurassic lake, destinazione che ci sta particolarmente a cuore, dove abbiamo prenotato il nuovo lodge (Strobel Lodge) per tutto novembre e dicembre 2023 e poi un pezzo sul Messico dove l’ottimo rapporto qualità / prezzo lo rende una meta appetibile. Fulvio Oliva ci porta sul torrente Argentina, un paradiso non ancora perduto in Liguria. Chiudiamo con un’ intervista a Mauro Borselli, il costruttore più innovativo del panorama italiano. Questo numero esce mentre siamo in preparazione per la fiera di Vicenza di novembre, un appuntamento che si preannuncia importante. La novità di questa edizione sarà un’ area dedicata ai viaggi di pesca con la presenza di gestori di lodge, outfitter e guide. Vi aspettiamo nel nostro stand per un saluto.

5 for ”catch release” anglers 14 for the rest Anno XV Numero Autunno 2022 H2O Magazine-trimestrale pesca, turismo tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv.in 27/02/2004 46) art.1, comma CN/BO caso mancato recapito inviare al CPO Bologna per restituzione mittente previo pagamento resi. Contiene EXPERIENCES BACK TO PATAGONIA FLYFISHING IN GREENLAND FLY FISHING IN THE HIGH ARGENTINA VALLEY INTERVIEW: PETER RIPPIN ITW COLLECTOR’S PAGES HISTORY: HOOKS AND BARBLESS HOOKS FISHING AND ART: ANNIE MARGARITA
Buona lettura Giorgio Cavatorti info@cavatortigiorgio.it
H2O anno XV
Settembre
2022 Direttore Responsabile Sara Ballotta Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti Redazione Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it Hanno collaborato a questo numero: Federico Bellini, Lars Elmehed, Fulvio Oliva, Rasmus Ovesen, Morice Smith, Riccardo De Stabile Art Director Giuditta Soavi giuditta.soavi@gmail.com Collaborazione Grafica Omar Gade Stampa: “Tipografia Bertani” Cavriago (RE) Fotografi di Redazione: Alessandro Seletti, Alberto Zanghieri Social Media Manager: Fulvio Oliva Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 - DCB Bologna Una copia € 8,00 Arretrato € 10,00 Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti. Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione. CONTENTS
Giorgio Cavatorti Cover:
fotografia di redazione
EVERYTHING ABOUT FLY TYING AND MUCH MORE 60 Fly Tyers from within and outside of Germany will be presenting their best patterns: Dry and wet ies, salmon ies (classical and modern), nymphs, streamers, realistic ies, etc. ■ About 40 exhibitors from Germany and other countries ■ Fly tying clinic ■ Fly tying theater for live demonstrations ■ Fly tying for children and youth ■ Workshops on tying techniques and tools ■ Food including sandwiches, pizza, co ee and cake, mulled wine, and much more Fürstenfeld Event Forum | Saturday and Sunday from 9:00 am to 5:00 pm www. bendingfeathers.com November 19 and 20, 2022 tied by Sacha Pütz
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Back to Patagonia

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Dopo un paio d’anni di stop dovuto al Covid, siamo finalmente tornati in Patagonia Argentina, paese che ha pagato a caro prezzo con un lungo lockdown la recente pandemia. Cambio di aereo a Buenos Aires per El Calafate ed eccoci nel nuovo lodge della Famiglia Alba sulle rive del Jiurassic lake. Il lodge, di proprietà di Estancia laguna Verde, la realtà più importante che organizza la pesca nel Jiurassic lake, è stato costruito da poco

tempo nella parte di lago meno accessibile e fino a poco tempo fa praticamente impescata. La struttura ha la stessa qualità della sua gemella sull’altra sponda del lago, stesso standard di cibo e servizio e 3 camere doppie che possono essere usate come singole. Qui la pesca è sempre guidata e i ragazzi locali fanno di tutto per rendervi la settimana più divertente e interessante possibile. Credo che chi ha viaggiato molto sarà d’accordo

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con me nell’affermare che le guide argentine sono da sempre le migliori per professionalità e disponibilità. Da questo lodge si può raggiungere il Barrancoso, unico affluente del lago, con un trasferimento di poco più di un’ora, lo stesso vale per le numerose lagune, ottima alternativa in caso di vento troppo aggressivo. L’organizzazione è impeccabile come del resto anche negli altri lodge della proprietà. Ottimo asado e buon

vino non mancano mai, così come la professionalità di tutti gli addetti del lodge. La scelta di questo nuovo lodge però è dovuta alla pesca che, da quanto ci dice Luciano il proprietario del lodge, è ottima, non essendoci molta pressione da almeno due anni. Sono passati ormai alcuni anni dalla prima volta in cui andai al Jiurassic lake e la voglia di ritrovare le condizioni dei primi viaggi, quando queste trote enormi venivano a mangiare a

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After a lull of a couple of years due to Covid, we were finally back in Argentinian Patagonia, a country that has paid dearly for the recent pandemic with a long lockdown. We changed plane in Buenos Aires to go to El Calafate and there we were in the new lodge owned by the Alba Family on the banks of the Jurassic Lake. The lodge, which belongs to Estancia Laguna Verde, the most important company that organizes fishing

trips on the Jurassic Lake, had been recently built in the less accessible part of the lake, and was practically unfished then. The property has the same quality as its twin on the other side of the lake, the same standard of food and service and 3 double rooms that can be used as single ones. Fishing is always guided here, and the local guys do everything to make the week as enjoyable and interesting as possible. I believe that those who

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have travelled a lot will agree with me in stating that Argentine guides have always been the best in terms of professionalism and availability. From this lodge you can reach the Barrancoso, the only tributary of the lake, with a transfer of just over an hour. The same goes for the numerous lagoons, an excellent alternative in case of too aggressive winds. The organization is as impeccable as in the other lodges of the property.

Excellent asado and good wine are never lacking, as also the professionalism of all the employees of the lodge. According to what Luciano, the lodge’s owner, tells us, the choice of this new lodge, however, was due to fishing, which is excellent since there has not been much pressure for at least 2 years. A few years have passed since the first time I went to the Jurassic Lake, and the desire to find the conditions of the first trips, when

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galla qualsiasi grossa mosca lanciata sulla superficie, mi ha fatto decidere per quest’area del lago. Inoltre non sono mai andato nel mese di novembre che dicono sia perfetto per l’affluente Barrancoso, che ha molta più acqua e facilita la risalita delle trote iridee dal lago. Tutte le aspettative sono state soddisfatte nonostante il vento, questo luogo infatti non è affrontabile con code del 6 o 7, ma occorre avere pesi e profili in grado di

tagliare il vento. Anche alcune canne per code 7, 8 con code skagit da 400 grains e running integrata hanno lavorato molto bene e con un polyleader in punta da 8,10 piedi per addolcire la posa ci hanno messo in condizioni di pescare a secca con grosse mosche. E’ un lago che non finisce mai di stupire per la dimensione incredibile delle trote e soprattutto per la sua bellezza, due ragioni che lo rendono una meta da non perdere.

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these huge trout came to eat any big fly thrown on the surface, made me decide on this area of the lake. Furthermore, I never went there in November, which is said to be perfect for the Barrancoso tributary, as it has much more water and facilitates the run of rainbow trout from the lake. All my expectations were met despite the wind. In fact, this place cannot be faced with a 6, 7 line but you must have weights and profiles capable of

cutting the wind. Some rods for line 7” and 8” with 400-grain skagit tails and integrated running worked very well too. With an 8.10 foot polyleader on the top to soften the laying, they put us in conditions for dry-fishing with big flies. It is a lake that never ceases to amaze because of the incredible size of the trout and its beauty, two reasons that make it a destination not to be missed.

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FLYFISHING IN Greenland

Fly fishing is the act of trying to catch a fish using an angled technique where the bait usually looks like a fly that has landed on top of the water. It is sometimes considered artwork, not only because of the technical considerations required based on location and fish, but also because one can travel to the most beautiful places in the world to do it. One of these places is Greenland. If you would like to have an introduction to flyfishing

in general, check this out.

Greenland is mostly (but not always) dry in the summer. The rivers often cut their way through a rocky landscape with little vegetation. As a consequence, hiking to and along the rivers is often much easier than other places in the world where bogs and dense vegetation make natural barriers between

La pesca a mosca è l’atto di cercare di catturare un pesce usando una coda la cui esca di solito sembra una mosca che si è posata sull'acqua. A volte è considerata un’arte, non solo per le qualità tecniche richieste in base alla posizione e al pesce, ma anche perché si può viaggiare nei posti più belli del mondo per praticarla. Uno di questi posti è la Groenlandia. La Groenlandia è per lo più (ma non sempre) secca in estate. I

fiumi spesso si fanno strada attraverso un paesaggio roccioso con poca vegetazione. Di conseguenza l’escursionismo verso e lungo i fiumi è spesso molto più facile rispetto ad altri luoghi del mondo dove le paludi e la fitta vegetazione creano barriere naturali tra il pescatore e il fiume. Un altro vantaggio è la mancanza di vegetazione alta intorno ai fiumi, che potrebbe impigliare la mosca. D’altro canto non c'è nulla che possa

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the fly fisherman and the river. Another advantage is the lack of high vegetation around the rivers that may entangle the fly.

Of course, on the flip side, there is nothing to slow down the sometimes fiercely wind from blowing directly into your face.

The rivers of Greenland are pristine with mostly crystal clear water, making sight fishing a possibility. The excitement of

casting for a visible fish is simply unparalleled. The closest thing is using a streaming caddish fly (or a foam fly) and seeing a bulge behind the fly as you let it skate across the surface. When the fly is in the water and you see the fish reacting to it (or not) the hardest part is often to wait for it to actually take the fly before attempting to set the hook. The flipside to sight fishing is that if you can see the fish, the fish can see you. So sight fishing

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rallentare il vento, a volte feroce, che soffia direttamente sulla vostra faccia.

I fiumi della Groenlandia sono incontaminati, con acque per lo più cristalline che rendono possibile la pesca a vista. L’eccitazione del lancio per un pesce visibile è semplicemente impareggiabile. La cosa migliore è usare una mosca molto

visibile in foam, il risultato sarà vedere un rigonfiamento dietro la mosca mentre la si lascia pattinare sulla superficie. Quando la mosca è in acqua e si vede il pesce reagire (o non reagire), la parte più difficile è spesso aspettare che prenda effettivamente la mosca prima di tentare di allamarlo. Il rovescio della medaglia della pesca a vista è che, se voi riuscite a vedere il pesce, il pesce può vedere voi. Quindi la pesca a vista richiede un po’

requires a bit of stealth.

As you embark on your quest deep into the fjords, and journey away from the hustle and bustle of everyday life, it is easy to fall into the mindset that you are on an adventure. You might even be the first person that year to trek out this far to fish at that particular river. Whether this is true or not, there is no doubt

that the peace and tranquility of Greenland’s backcountry, the breathing in of the purest air with only your guide and companions with you, will make you feel like you are the only people in the world. And if you are thirsty, you can drink directly from the freshwater streams.

It feels like stepping back in time to when the glaciers just

di furtività.

Mentre vi preparate alla ricerca nelle profondità dei fiordi e vi allontanate dal trambusto della vita quotidiana, è facile avere la sensazione di stare per vivere un’avventura. Potreste anche essere la prima persona quell’anno ad andare così lontano per pescare in quel particolare fiume. Che questo sia vero o no,

non lo sappiamo, ma è fuori dubbio che la pace e la tranquillità dell’entroterra della Groenlandia, vi faranno sentire come se foste le uniche persone al mondo. E se avete sete, potete bere direttamente dai ruscelli d’acqua dolce. Sembra di fare un salto indietro nel tempo, quando i ghiacciai si erano appena ritirati e i fiumi erano stati colonizzati da feroci salmerini alpini.

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retreated, and the rivers became colonized by fierce strong arctic char.

A fly fishing trip can be a day trip or a multi day tour. On a day trip, you will typically go to the harbour in the morning for a boat shuttle to the river. Depending on the river, you may have to hike a while to get to the best fishing spots. The day will then be spent fishing until you return to town in the evening.

The level of guide services and food included are subject to the provider. On a multi day tour, you will have the chance to really slow down your pulse and explore the surroundings. Multi day tours typically entail staying at a lodge or tent camp. There are plenty of things to do besides fishing. Take a walk in the mountains, look at the local wildlife. Depending on location you may be able to see caribou, muskox, all kinds of birds, and lots of rocks.

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Una battuta di pesca a mosca può essere una gita di un giorno o un tour di più giorni. Per una gita di un giorno in genere andrete al porto al mattino per un servizio navetta in barca che vi porta al fiume. A seconda del fiume potrebbe essere necessario fare un po’ di trekking per raggiungere i migliori punti di pesca. Trascorrerete poi la giornata a pescare fino al rientro in città la sera. Il livello dei servizi di guida e del cibo incluso dipende dal fornitore.

In un tour di più giorni avrete la possibilità di rallentare

davvero il battito cardiaco ed esplorare i dintorni. I tour di più giorni in genere comportano il soggiorno in un lodge o in un accampamento di tende.

Ci sono molte cose da fare oltre alla pesca, come una passeggiata in montagna o osservare la fauna locale. A seconda del luogo potreste essere in grado di vedere caribù, buoi muschiati, tutti i tipi di uccelli e molte rocce particolari. Un viaggio in Groenlandia è un viaggio dentro se stessi.

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Fly fishing in the high Argentina Valley

Fulvio Oliva

Il Monte Saccarello svetta tra le Alpi Liguri con i suoi 2.201 metri, conquistandosi il posto di monte più alto della Liguria, e dà vita al torrente Argentina, le cui acque cristalline scorrono attraverso i paesaggi mozzafiato dell’omonima valle in cui è possibile scorgere anche borghi arroccati. Tra questi ritroviamo il paese di Triora, uno dei borghi più belli d’Italia, noto per il famoso processo alle streghe avvenuto tra il 1587 e il 1589. Infatti, è possibile visitare il museo della stregoneria e la cabotina, ovvero la casa in cui vivevano le streghe, la quale una volta raggiunta svela all’improvviso un panorama spettacolare: così la dorsale orientale della valle Argentina è davanti ai vostri occhi, pronta a lasciarvi a bocca aperta. Insomma, in valle Argentina è bene armarsi di macchina fotografica, perché qui la natura è caratterizzata da un’estrema diversità.

Una piccola nota che forse è importante aggiungere è che la zona è stata anche lo sfondo di tragici eventi avvenuti durante il Secondo Conflitto Mondiale, ma anche sede di numerose forze partigiane che hanno combattuto con tenacia per la liberazione.

Triora è un paese singolare con molto da offrire, addentriamoci allora tra i suoi caratteristici carruggi, che ci portano al suo centro storico, costituito anche dalle mura dell’antico castello risalente al XII secolo. Spostandoci al di fuori del paese, a qualche km di distanza, possiamo imbatterci nel suggestivo ponte di Loreto, costruito ad un’altezza di circa 112 metri sul torrente Argentina.

Per quanto riguarda i prodotti tipici del paese, fa da protagonista il profumatissimo pane di Triora. Questo pane si distingue perché viene cotto per circa un’ora su delle tavole di legno cosparse di crusca, questo tipo di cottura conferisce una crosta molto più dura di tutti gli altri pani, mantenendo l’interno morbido e compatto.

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Monte Saccarello stands out among the Ligurian Alps with its elevation of 2,201 meters. It is the highest mountain in Liguria, and gives life to the Argentina stream, the crystalline waters of which flow through the breath-taking landscapes of the homonymous valley where villages are perched. Among these we find the town of Triora, one of the most beautiful villages in Italy, and known for the famous witch trials that took place between 1587 and 1589. In fact, you can visit the witchcraft museum and the cabotina, or the house where the witches lived, which suddenly reveals a spectacular panorama once you have reached it: thus, the eastern ridge of the Argentina valley is in front of your eyes, ready to leave you speechless. In short, in the Argentina valley you’d better arm yourself with a camera, because nature here is characterized by extreme diversity.

A small note that is perhaps important to add is that the area was also the background of tragic events that took place during the Second World War, and the seat of numerous partisan forces that fought tenaciously for liberation.

Triora is an extraordinary town with a lot to offer. So let's go into its characteristic alleys leading us to its historic centre, which also includes the walls of the ancient castle dating back to the 12th century. If we move a few kilometres away outside the town, we can come across the attractive Loreto bridge, built at a height of about 112 meters over the Argentina stream.

As for the typical products of the village, the fragrant Triora bread is the best known. This bread stands out because it is baked for about an hour on wooden boards sprinkled with bran: this type of cooking gives a much harder crust than all other breads, keeping the inside soft and compact.

The area also has a wide range of outdoor

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activities to offer, including mountain biking, hiking, climbing and much more, not to mention the water of the Argentina stream, which is excellent for Fly Fishing. This activity has been developing continuously in recent times, especially thanks to the commitment of the Fishermen's Association of the High Argentina Valley, whose members have improved the quality of the stream through annual inputs of Mediterranean brown trout fry, by inserting a suitable signposting and maintaining access to the river. Their intent is to also allow tourists to try their hand at this wonderful experience in nature. In addition, many initiatives have also been undertaken for children, allowing them to discover this sport.

Important opportunities for the valley have included an important event in collaboration with “H2O magazine,” which took place in Triora on the weekend of 7-8 May 2022. During those days, the first Rise Fly Fishing Film Festival in Italy and the second course for fishing guides took place, allowing many fans of the sector from all over Italy to come together and share the wonders that this valley has to offer.

The best months for fly fishing are April, May and June, as the water levels are excellent thanks to the spring rains and melting snow. As for the fish that swim in these waters, we can say that they are purely wild and therefore very selective. We can then add that it is the Dry Fly to be used, above all. Now let's talk about the equipment you need to better face your fishing days in this area. First, a pair of waders equipped with boots are essential; the preferable flies are hunting ones, such as the Royal Coachman, Sedge, and March Brown. But

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La zona ha da offrire anche una vasta gamma di attività outdoor, tra cui un giro in mountain bike, trekking, arrampicate e tanto altro. Ma non dimentichiamoci delle acque del torrente Argentina, ottime per il Fly Fishing. Quest’attività negli ultimi tempi si sta sviluppando sempre di più, soprattutto grazie all’impegno dell’Associazione Pescatori dell’Alta Valle Argentina, i cui componenti incrementano la qualità del torrente attraverso immissioni annue di avannotti di trota fario mediterranea, inserendo un’adatta segnaletica e occupandosi del mantenimento degli accessi al fiume. Il loro intento è anche quello di permettere ai turisti di cimentarsi in questa esperienza meravigliosa nella natura. Inoltre, sono state intraprese anche molte iniziative per i più piccoli, permettendo loro di scoprire questo sport.

A proposito di importanti opportunità per la valle, nel weekend del 7- 8 maggio 2022, un importante evento in collaborazione con “H2O magazine”, ha avuto luogo a Triora. Durante queste giornate è stata presentata la prima data in Italia del Rise Fly Fishing Film Festival e il secondo corso di guide di pesca, che ha permesso a molti appassionati del settore provenienti da tutt’Italia di ritrovarsi per condividere le meraviglie che questa valle ha da offrire.

I mesi migliori per pescare a mosca sono aprile, maggio e giugno, in quanto i livelli d’acqua sono ottimi grazie alle piogge primaverili e allo scioglimento della neve. Per quanto riguarda i pesci che nuotano in queste acque possiamo dire che sono prettamente selvatici, dunque molto selettivi, e aggiungiamo che è soprattutto la Dry Fly a fare da padrona. Parliamo ora dell’attrezzatura necessaria per affrontare al meglio le vostre giornate di pesca in questa zona. Innanzitutto, sono essenziali un paio di waders dotati di scarponcino; le mosche preferibili sono quelle da caccia, come la Royal Coachman, Sedge, March Brown, ma nelle calde serate estive, diventando le trote molto più

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in the warm summer evenings, when the trout are much more suspicious, it will be necessary to adapt to the hatches of the moment, so you can also use very small hooks, particularly of size #16 with flies in CDC. It is advisable to use size 9’ rods to be able to easily switch from dry fly to nymph. Lovers of the dry fly can otherwise use the 7' and with both it is good to use the 3/4 tails, which are perfect for avoiding noise when laying and don't make the fish suspicious.

The section managed by the Association starts from the Lucca bridge, located a few kilometres above the town of Molini di Triora, and ends at the springs located above the last village in the Verdeggia valley. The first kilometres of the section are set in a totally wild postcard scenery characterized by crystalline blades carved into the rock. Here the space is very open, allowing you to cast much more easily, and with luck you can come across large fish, especially in the evening.

From a descriptive point of view, upstream it is rather a mountain stream and therefore with less water flow. But it is still spectacular because of its natural setting and the characteristic bridges that surmount it. The setting is therefore wild, full of holes and scrapes at the bottom of rocky gorges.

You can reach the stream through very comfortable paths, which could also be considered as relaxing walks surrounded by greenery. It is incredible how this corner of the Ligurian hinterland can guarantee moments of serenity and breaths of fragrant mountain air. In conclusion, we can still add that this generous area does not only allow an unforgettable mountain experience, but also offers the opportunity to reach, in just one hour by car, the beautiful beaches of the Ligurian Sea. There is no doubt that it is therefore also an excellent destination for a family holiday to get to know the Ligurian landscapes at 360°.

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diffidenti, sarà necessario adattarsi alle schiuse del momento, quindi si potrà andare anche su ami molto piccoli, in particolare di taglia #16 con mosche in CDC. È consigliabile utilizzare canne di misura 9’ per poter passare facilmente dalla mosca secca alla ninfa, altrimenti per gli amanti della secca è possibile adoperare la 7’ e con entrambe è bene usare le code 3/4 che sono perfette per evitare il rumore nella posa e non insospettire il pesce.

Il tratto gestito dall’Associazione comincia dal ponte di Lucca, localizzato qualche km al di sopra del comune di Molini di Triora, e termina in corrispondenza delle sorgenti situate sopra l’ultimo borgo della vallata, Verdeggia. I primi km del tratto si presentano in uno scenario da cartolina totalmente selvaggio, caratterizzato da lame cristalline scavate nella roccia. Qui lo spazio si presenta molto aperto e permette di lanciare molto più facilmente e con fortuna ci si può imbattere in pesci di taglia, soprattutto nelle ore serali.

Dal punto di vista descrittivo a monte il torrente si presenta più a carattere montano e quindi con meno portata d’acqua ma comunque spettacolare per la sua cornice naturale e per i suoi ponti caratteristici che vanno a sormontarlo. L’ambientazione è dunque selvatica, ricca di buche e raschi in fondo a gole rocciose. È possibile raggiungere il torrente attraverso sentieri molto comodi e che potrebbero presentarsi anche come rilassanti passeggiate immerse nel verde. Incredibile come questo angolo di entroterra della Liguria possa garantire momenti di serenità, mentre si respira l’aria profumata di montagna.

Concludendo, possiamo ancora aggiungere che questo generoso territorio, oltre a permettere un’esperienza montana indimenticabile, offre anche l’opportunità di raggiungere, in una sola ora di auto, le bellissime spiagge del Mar Ligure. Che dire, è quindi anche un’ottima meta per una vacanza in famiglia per conoscere i paesaggi liguri a 360°.

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CLASSIC TACKLE

HOOKS AND BARBLESS HOOKS

Il processo di taglio dell’ardiglione in un amo è molto particolare; ai tempi dell’amo fatto a mano si faceva con uno scalpello affilato che veniva premuto nel filo morbido e sollevato leggermente, creando l’ardiglione prima che il filo fosse piegato o ricotto. Gli ardiglioni hanno fatto parte dell'amo sin dagli albori e si possono trovare sia sugli ami in osso che in quelli di legno utilizzati dai nativi americani molto prima dello scambio colombiano. Fin dagli inizi delle manifatture di ami rinascimentali i pescatori hanno limato gli ardiglioni dei loro ami per facilitare la rimozione dell’amo dalla bocca del pesce. Questa pratica non ha mai

preso piede in larga misura, ma a volte si trovano esemplari di ami primitivi modificati con l'ardiglione limato o "smussato", cioè arricciati con una pinza in modo che l’ardiglione non funzioni più. Nessuno sa chi abbia prodotto il primo amo senza ardiglione, ma è noto che i pescatori giapponesi hanno utilizzato tali ami fin dal 1800 e che alla metà del diciannovesimo secolo tali esemplari erano di uso comune sia in Giappone che in Cina. Il noto esperto di pesca A.N. Cheney scrisse nel 1886: "Allego una mosca giapponese montata su un amo giapponese, anch’esso proveniente direttamente dal Giappone, che mi è stato

di Riccardo di Stabile

The process of cutting the barb in a hook is called "bearding", back in the days of the hand-formed hook this was done with a sharp chisel which was pressed into the soft wire and lifted slightly, creating the barb before the wire was bent or annealed. Barbs have been a part of the hook since the earliest days, and can be found on both bone and wooden hooks utilized by Native Americans long before the Columbian Exchange. Since the dawn of the hook manufactories of the Renaissance, fishermen have been filing the barbs of their hooks in order to make it

simple to remove the hook from the fish’s mouth. This practice certainly never caught on to any large degree, but specimens of early hooks are sometimes found modified with either the barb filed off or “blunted”, i.e. crimped with a pliers so that the barb no longer functions. No one knows who manufactured the first barbless hook, but it is known that Japanese fishermen have utilized such hooks since as early as 1800, and that by the middle of the nineteenth century such specimens were in common use in both Japan and China. Noted fishing expert A.N.

regalato dal signor J.N. Magna di Boston. Notate che questo è un amo senza ardiglione. L'amo senza ardiglione è un'invenzione e un brevetto relativamente recente in questo Paese, ma un gentiluomo giapponese a cui ho mostrato una delle mosche mi dice che l'amo senza ardiglione in Giappone risale a prima di quanto la sua memoria possa ricordare. In queste circostanze non credo ... (si possa considerare) la realizzazione di ami senza ardiglione un’“arte perduta” che è stata reinventata da un intraprendente yankee."

Anche se l'amo senza ardiglione veniva prodotto in Giappone,

in America non fu di uso comune fino agli anni Settanta dell’Ottocento. Seth Green, uno dei titani della pesca americana, fu il primo a renderlo popolare. Conosciuto affettuosamente come "Zio Seth", Seth Green (1817-1888) è stato considerato "il padre della cultura ittica negli Stati Uniti" e inoltre è stato un importante ambientalista, pescatore e campione di lancio. Come ha dichiarato il noto storico della pesca Cliff Netherton, "le sue superbe dimostrazioni dalla piattaforma di lancio hanno incoraggiato molti sportivi a diventare pescatori a mosca". I suoi numerosi contributi includono il Caledonia Fish Hatchery,

Cheney wrote in 1886: "I enclose a Japanese fly tied on a Japanese hook that is also direct from Japan, and was given to me by Mr. J.N. Magna of Boston. Please note that this is a barbless hook. The barbless hook is a comparatively recent invention and patent in this country, but a Japanese gentleman to whom I showed one of the flies tells me that the barbless hook in Japan dates back further than his memory. Under these circumstances I do not think... (we would consider) the making of barbless hooks a “ lost art” that was re-invented by an enterprising Yankee."

Even if the barbless hook was being manufactured in Japan, concerning America, the barbless hook was not in common use until the 1870s. Seth Green, one of the great titans of American fishing, was responsible for first popularizing them. Known affectionately “Uncle Seth”, Seth Green ( 1817-1888) has been hailed as “the father of fish culture in the United States” and moreover was an important early conservationist, fisherman, and champion fly caster. As noted fishing historian Cliff Netherton declared, “His superb demonstrations of the casting platform encouraged many sportsmen to become fly fishermen” . His

un esperimento pionieristico di cultura ittica a New York per il quale nel 1868 è stato nominato commissario ittico dello Stato di New York, e la pubblicazione di un’opera fondamentale sulla cultura ittica. Una delle sue imprese meno note è stata quella di pubblicizzare per la prima volta in America l'uso dell'amo senza ardiglione, che lui chiamava "amo con punta ad ago". Ha presentato per la prima volta il suo uso al pubblico sportivo americano in una lettera a "Forest and Stream" del 25 novembre 1875. La lettera fu un successo, ma suscitò alcune controversie. Un pescatore che seguì con grande interesse i dibattiti sull'amo

senza ardiglione fu Butler Edgar di Espy, Pennsylvania. Proprio mentre i primi dibattiti sugli ami senza ardiglione stavano riempendo le pagine dei giornali sportivi americani nel 1875, Edgar decise di creare un amo con tutti i vantaggi degli ami ad ago di Zio Seth e nessuno degli svantaggi. Per questa impresa ottenne il brevetto n. 196648 il 30 ottobre 1877 per quello che sarebbe diventato noto come "l’amo senza ardiglione di Edgar". L’amo fu subito prodotto in Inghilterra e distribuito in esclusiva in America da Williams Mills and Son, uno dei più importanti distributori di attrezzatura da pesca dell'epoca.

numerous contributions include the Caledonia fish Hatchery, a pioneering fish culture experiment in New York for which he has been named New York State Fish Commissioner in 1868, and the publishing of a seminal work on fish culture. One of these lesser known accomplishments was to publicize for the first time in America the use of the Barbless hook, which he referred to as “ needle point hooks”. He first brought their use before the American sporting public in a letter to “ Forest and Stream” dated 25 November 1875. This published letter was a success, but with some disputes. One fisherman who followed

the barbless hook debates with great interest was Butler Edgar of Espy, Pennsylvania. Just as the first debates on the barbless hooks were hitting the pages of American sporting journals in 1875, Edgar put his mind to creating a hook with all the benefits of Uncle Seth needle-point hooks and none of the drawbacks. For this effort he was awarded Patent 196648 on 30 Oct. 1877 for what would become known as “ The Edgar Barbless hook” . Initially, this hook was manufactured in England and exclusively distributed in America by Williams Mills and Son, one of the most important fishing tackle distributor of that period.

Northern Norway: Fly Fishing forSea-run Arctic Char

AS A CHILD, I was very fascinated with arctic char, but one thing puzzled me: The Danish name for arctic char is “fjeldørred”, which basically means “highland trout”. It implies a fish that belongs to the rivers and lakes of the inland mountain ranges – a fish that I’ve always associated with the grand and picturesque expanses to the far, cold north. Its Latin name ”Salvelinus alpinus” underlines its geographic affiliation, but I was always confounded by the fact that the Latin epithet “salmo”, which characterizes all the salmonid species I knew from my home country, didn’t apply to the arctic char. As I

would later discover, this mysterious species wasn’t actually a trout – at least not in the taxonomic sense of the word, but rather a close relative of the trout, a “char”.

The Salvelinus genus belongs to the salmonid family and counts a large number of sub-species, which require cold, clean, and oxygen-rich water to thrive and reproduce. Among others, the Salvelinus-family counts the following char: dolly varden, lake char, brook trout and bull trout (Yes, even the Americans are confused). These salmonids differ from trout in

that their distribution is much more Northernly circumpolar, (or in other words “arctic”), and by having light spots over dark flanks, small scales, and white fin slashes. Furthermore, opposite of trout, their vomers only have teeth at the very front end.

Canadian lake char and brook trout have been stocked with varying degrees of success in Scandinavia, but arctic char is the only subspecies of the Salvelinus-family which occurs naturally in Norway (and Northern Europe as such). It’s an

incredibly adaptive species of fish and a master of disguise with lots of genetic variations, which can vary in appearance when it comes to colorations, body shape, and size depending on their environments, feeding habits, and altitude. In Lake Thingvallavatn in Iceland, for instance, there are four phenotypically unique subspecies of arctic char, which vary dramatically in everything from size, diet, behaviour, and colorations. One of these is an almost char-coal coloured dwarf-species, which lives in cracks and faults along the rugged lava shorelines.

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In early June, during what can only be described as Spring in Northern Norway, I visited the area around Tromsø. The main purpose of my visit was actually to fly fish for sea trout along the open coastal shores and in the fjords, but a different species quickly caught my attention: The sea-run arctic char. It turned out I was in for a unique encounter with a shy and wary fish, a fish with a surprisingly explosive temperament and brutal powers.

In the Northern estuaries and in fjords fed by glacial and

highland rivers, it’s very common for populations of arctic char to migrate between fresh- and saltwater, just like their local anadromous cousin, the sea trout. They spawn and overwinter in the rivers and then scurry downstream and head for the colossal and varied hunting grounds provided by the ocean – and here, they become increasingly chrome. Just like the local sea trout – but perhaps to an even greater extent, sea-run arctic char school up and hunt actively together. But while sea trout, oftentimes, head out into deeper water to hunt for bigger prey such as sprattus, sandeel, and herring, the sea-

run arctic char can usually be found right along the shoreline where they display a well-developed taste for small prey items such as gammarus, mysis, and small shrimp.

During the four days of fishing that were available to me, I found myself becoming increasingly focused on the sea-run arctic char and the incredibly exciting sight-fishing opportunities they presented. I gradually cracked a few codes: Found out that it was primarily during low tide that the fish would actively feed along the shoreline; and that bays and straits close to

river outlets or fjord mouths, where tidal currents would lick up against dead water, would often house schools of fish. At the same time, I developed the cool and calm needed to set up correctly when casting to spotted fish. If the fish weren’t circling in a constricted area, they would usually be moving fairly rapidly along the coastal shorelines, and I soon realised that it was pointless to rush things.

Getting stealthily ahead of the fish and placing a discrete cast well ahead of them was pivotal. Otherwise, they would spook.

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DA BAMBINO ero molto affascinato dal salmerino alpino, ma una cosa mi lasciava perplesso: il nome danese del salmerino alpino è “fjeldørred”, che in pratica significa “trota dell'altopiano”. Implica un pesce che appartiene ai fiumi e ai laghi delle catene montuose interne, un pesce che ho sempre associato alle grandi e pittoresche distese dell'estremo, freddo nord. Il suo nome latino, "Salvelinus alpinus", ne sottolinea l'appartenenza geografica, ma sono sempre stato confuso dal fatto che l'epiteto latino "salmo", che caratterizza tutte le specie di salmonidi che conoscevo dal mio paese d'origine,

non si applicasse al salmerino alpino. Come avrei scoperto in seguito, questa specie misteriosa non era in realtà una trota, almeno non nel senso tassonomico della parola, ma piuttosto un parente stretto della trota, un "salmerino".

Il salmerino di lago canadese e la trota di fiume sono stati allevati con vari gradi di successo in Scandinavia, ma il salmerino alpino è l'unica sottospecie della famiglia Salvelinus che si trova naturalmente in Norvegia (e nel Nord Europa). È una specie di pesce incredibilmente adattabile e un maestro

del travestimento con molte variazioni genetiche che possono cambiare nell'aspetto quando si tratta di colorazioni, forma del corpo e dimensioni a seconda dell'ambiente, delle abitudini alimentari e dell'altitudine.

Nel lago Thingvallavatn in Islanda, ad esempio, ci sono quattro sottospecie fenotipicamente uniche di salmerino alpino che variano notevolmente in tutto, dalle dimensioni alla dieta, al comportamento e alle colorazioni. Una di queste è una specie nana color carbone, che vive in fessure e faglie lungo le

frastagliate coste laviche. All'inizio di giugno, durante quella che può essere definita la primavera nella Norvegia settentrionale, ho visitato l'area intorno a Tromsø. Lo scopo principale della mia visita era in realtà quello di pescare trote di mare lungo le aperte zone costiere e nei fiordi, ma una specie diversa ha subito attirato la mia attenzione: il salmerino alpino di mare. Stavo per fare un incontro unico con un pesce timido e diffidente, un pesce con un temperamento sorprendentemente esplosivo e poteri brutali.

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Negli estuari settentrionali e nei fiordi alimentati da fiumi glaciali e di montagna è molto comune che le popolazioni di salmerino alpino migrino tra acqua dolce e salata, proprio come la loro cugina anadroma locale, la trota di mare. Depongono le uova e svernano nei fiumi, quindi si precipitano a valle e si dirigono verso i colossali e variegati terreni di caccia forniti dall'oceano - e qui diventano sempre più cromati. Proprio come le trote di mare locali, ma forse in misura ancora maggiore, i salmerini alpini di mare si allenano

e cacciano attivamente insieme. Ma mentre la trota di mare spesso si dirige verso acque più profonde per cacciare prede più grandi, il salmerino alpino si trova solitamente lungo la costa, dove mostra un gusto ben sviluppato per piccole prede come gammarus, mysis e piccoli gamberetti.

Durante i quattro giorni di pesca a mia disposizione, mi sono ritrovato a concentrarmi sempre di più sul salmerino alpino e sulle opportunità di pesca a vista incredibilmente eccitanti

che offriva. A poco a poco ho decifrato alcuni codici: ho scoperto che era principalmente durante la bassa marea che i pesci si nutrivano attivamente lungo la costa; e che le baie e gli stretti vicino agli sbocchi dei fiumi o alle foci dei fiordi, dove le correnti di marea lambivano l'acqua morta, spesso ospitavano banchi di pesci. Allo stesso tempo ho sviluppato la pacatezza e la calma necessarie per impostare correttamente il lancio sui pesci avvistati. Se i pesci non giravano in un'area ristretta, di solito si muovevano abbastanza rapidamente lungo le coste, e presto mi resi conto che era inutile affrettare

le cose.

Appostarsi furtivamente davanti ai pesci e piazzare un lancio discreto davanti a loro è stato fondamentale. Altrimenti si sarebbero spaventati.

Il primo salmerino alpino che ho tratto a riva è stato un pesce robusto di circa 55 centimetri che ha ingoiato la mia mosca mentre giaceva sospesa a pelo d’acqua all'estremità di un terminale lungo e sottile. La mosca, che era una piccola imitazione di gammarus con un po' di schiuma nel carapace, è

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The first sea-run arctic char I landed was a robustly built fish in the vicinity of 55 centimetres that inhaled my fly as it lay suspended in the surface film at the end of a long and thin leader. The fly, which was a small gammarus imitation with a bit of foam in its carapace, disappeared in a small whirl while I was breathlessly waiting for a small school of fish to approach. I had followed the school along the coastline for a bit of time before finally getting into the right position and placing my cast. And as the fly disappeared and I set the hook, the water exploded, and the fish took off with such brute force that I

was temporarily stunned. The fish fought diligently and with greater stamina than any seatrout I’d ever caught of similar size, and I had to put maximum pressure on the gear to tire it out and bring it towards the landing net.

Once in the net, I marvelled at a handsome fish that was completely different from the many arctic char that I’d caught previously in rivers and mountain lakes. It was as bright chrome as an immaculate April sea trout but completely devoid of spots. The flanks were like shining mirrors, and it was

as if whatever silvery substance that permeated the fish had a liquid quality to it. As if catalysed by relentless centrifugal forces, the silver in its flanks seemed to seep into its tail root radiating along the fin rays. A startling glow, somewhere between olive green and marine blue saturated its back, and along the gills and jaws a golden shimmer was subtly visible like a reminiscence of the spawning colours the fish had been adorned in during winter.

The eyes shimmered iridescently as if bursting with gold dust.

The strikingly beautiful male sea-run arctic char was the first out of twelve fish I caught and released during a sea trout trip that gradually ran more and more off its tracks – a trip that brought with it a new obsession with a fish that wasn’t previously on my radar. The fact that I lost a massive specimen that was undoubtedly in excess of two kilos on the second to last day didn’t exactly put a damper on my newfound enthusiasm – on the contrary! Now, there is a good chance that next time I journey up North my sea trout equipment won’t see much action.

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scomparsa in un piccolo vortice mentre aspettavo senza fiato che un piccolo banco di pesci si avvicinasse. Avevo seguito il banco lungo la costa per un po' di tempo prima di mettermi finalmente nella posizione giusta per lanciare. E quando la mosca è scomparsa, ho posato l'amo, l'acqua è esplosa e il pesce è decollato con una tale forza bruta che sono rimasto per un momento stordito. Il pesce ha lottato per bene e con una resistenza maggiore di qualsiasi trota di mare che avessi mai catturato di dimensioni simili, e io ho dovuto esercitare la massima pressione sull'attrezzatura per stancarlo e portarlo

verso il guadino.

Una volta nella rete, ho ammirato con meraviglia un bel pesce completamente diverso dai tanti salmerini alpini che avevo catturato in precedenza nei fiumi e nei laghi di montagna. Era cromato brillante come un'immacolata trota di mare in aprile, ma completamente privo di macchie. I fianchi erano come specchi lucenti, ed era come se la sostanza argentea che permeava il pesce avesse una qualità liquida. Come catalizzato da incessanti forze centrifughe, l'argento nei suoi

fianchi sembrava filtrare nella radice della coda irradiandosi lungo i raggi della pinna. Un bagliore sorprendente, a metà tra il verde oliva e il blu marino, inondava il suo dorso, e lungo le branchie e le mascelle era leggermente visibile un luccichio dorato, come una reminiscenza dei colori che avevano adornato i pesci in inverno durante la deposizione delle uova.

Gli occhi brillavano iridescenti come se scoppiassero di polvere d'oro.

Quel salmerino alpino maschio straordinariamente bello

è stato il primo di dodici pesci che ho catturato e rilasciato durante un viaggio di pesca alla trota di mare che, gradualmente, è andato sempre più fuori dal seminato, un viaggio che ha portato con sé una nuova ossessione per un pesce che non era in precedenza sul mio radar. Il fatto di aver perso un esemplare enorme che superava senza dubbio i due chili, il penultimo giorno, non ha esattamente messo a tacere il mio ritrovato entusiasmo, anzi! Ora ci sono buone probabilità che la prossima volta che viaggio verso nord la mia attrezzatura per la trota di mare non veda molta azione.

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Kamchatka

+375 33 6666739
wilderness fishing www.chavanga.com Atlantic salmon Kola Peninsula Chavanga Company London UK chavangafishing@gmail.com
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interview MAURO BORSELLI

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Fotografie: Alberto Galeazzo e Marco Simonini

Finalmente troviamo lo spazio per pubblicare un’ intervista all’ottimo costruttore di artificiali Mauro Borselli. Negli ultimi anni è stato sicuramente il costruttore più innovativo e rivoluzionario in Italia. Mauro ha iniziato ad usare il foam e la micro ciniglia quando la maggior parte dei costruttori non sapeva neanche cosa fossero, e ancora adesso non finisce mai di sperimentare nuovi materiali e nuovi sistemi per dare naturalezza nei movimenti ai propri artificiali. Come diciamo sempre in fiera, se cerchi Mauro, non lo trovi al morsetto ma in vasca a far vedere come lavorano le sue creature…

> Allora Mauro, parlando dei tuoi esordi, cosa ti ha fatto scattare la molla di rivoluzionare la costruzione delle mosche artificiali?

All’età di 15-16 anni, nel 1980-81, ho cominciato a pescare a mosca costruendo le prime rudimentali imitazioni necessarie ad insidiare i pesci del Piave, Brenta, Astico e Sile. Non avendo frequentato corsi nei Fly Clubs o letto libri, agivo da totale autodidatta, per cui in quella prima fase il mio personale percorso alieutico non é stato influenzato da nessuno.Tale circostanza mi ha permesso di uscire dai tradizionali schemi di costruzione, senza subire alcun limite creativo, sia nella scelta dei materiali, sia nella realizzazione delle differenti imitazioni che servivano per pescare trote, temoli e cavedani nei fiumi che frequentavo. L’iniziale assenza di una cultura “classica” del Fly Tying, pertanto, non è stata di certo un limite, ma, al contrario, si è rivelata una grande opportunità, poiché mi ha permesso di creare gli artificiali con differenti tipologie di materiali e con qualsiasi modalità d’esecuzione, con l’unico obiettivo di replicare gli insetti e gli altri esseri viventi che entravano nel ciclo vitale dell’ecosistema acquatico. Ne consegue che agli esordi non avevo alcun interesse a rivoluzionare nulla, anche perché all’epoca ero completamente all’oscuro di ciò che accadeva nel mondo esterno del Fly Fishing. Cercavo semplicemente di interagire con i salmonidi, timallidi e ciprinidi dei corsi d’acqua del Veneto, dove mi recavo appena possibile raggiungendoli in autostop, bicicletta, motorino, corriera, treno e, solo successivamente, in automobile.

> È nato prima il Borselli costruttore o il pescatore?

Ho iniziato a 4-5 anni grazie ai miei genitori che amavano la pesca, ho continuato a pescare con le esche naturali in acqua dolce e salata anche dopo la morte di mio padre, avvenuta quando avevo 10 anni. Mi piacevano tutte le attrezzature e le tecniche, dalla canna fissa, alla passata, al tocco, a quella a fondo, col vivo e col morto manovrato, poi a 14 anni sono passato alla pesca a Spinning che mi ha aperto la mente e ho cominciato ad utilizzare le esche artificiali per insidiare lucci, black bass, cavedani, persici reali, cheppie e trote, infine, dopo un anno e mezzo, sono approdato alla pesca a mosca. Pertanto, il mio excursus alieutico è stato graduale e mediato, scandito

da vari steps evolutivi tutti importanti per alimentare la corretta formazione di un giovane angler. Io credo che non vi siano tecniche migliori di altre, in quanto la pesca è Una, essendo i pescatori legati dal filo conduttore della medesima passione, anche se il Fly Fishing permette di raggiungere alti livelli di virtuosismo grazie al Fly Tying ed al Fly Cast. Con la pesca a mosca finalmente ho trovato la quadra, in quanto da ragazzo ero un discreto disegnatore, tanto che avevo vinto dei premi per alcune pubblicazioni di fumetti e al contempo mi piaceva molto anche il modellismo, per cui nel Fly Tying ho potuto coniugare l’arte, il manierismo e la pesca, dando concretezza alla pura creatività finalizzata all’inganno dei pesci. Il “disegno” è stato fondamentale per la progettazione delle imitazioni su carta, fornendo in via preliminare un quadro piuttosto preciso di ciò che poi sarei andato a realizzare al morsetto, evitando inutili dispersioni e sprechi di materiale in fase esecutiva. Il “modellismo” mi ha fornito la manualità e le basi della tecnica di “assemblamento” per incollaggio dei diversi materiali che compongono un artificiale, i quali potevano essere bloccati anche in modo diverso dal semplice “avvolgimento” del filo di montaggio.

> Quali ritieni siano stati i materiali più interessanti degli ultimi anni?

Sin dalle origini della pesca a mosca, i materiali hanno sempre condizionato le scelte operative dei Fly Tiers, i quali inizialmente utilizzavano quello che passava il convento; nell’arco del tempo si è evoluto lo stato della tecnica in ogni settore dello scibile umano e, pertanto, anche in quello della costruzione delle Flies. In particolare, appare limitante pensare al Fly Tying in rapporto ai soli materiali naturali tradizionali e ciò in ragione dell’avvento di quelli di sintesi, che, se ben strutturati e sfruttati, garantiscono performance incredibili, impossibili da replicare con i primi. Tra i materiali che negli ultimi 40 anni hanno radicalmente modificato il modo di realizzare gli artificiali metterei al primo

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We have finally found the space to publish an interview with Mauro Borselli, the excellent lures maker. In recent years he has certainly been the most innovative and revolutionary manufacturer in Italy. Mauro started using foam and micro chenille when most of the builders did not even know what they were. Even now he never stops experimenting with new materials and new systems to give natural movements to his lures. As we always say at the fair, if you are looking for Mauro, you will not find him at the clamp, but in the tank to show how his creatures work…

> Well Mauro, just about your beginnings, what triggered you to revolutionize the making of artificial flies?

In 1980-81 at the age of 15-16 I started fly fishing by making the first rudimentary imitations necessary to lure the fish of the Piave, Brenta, Astico and Sile. As I had not attended any courses in Fly Clubs or read books, I acted as a total self-taught person. In that first phase my personal fishing path was not influenced by anyone. This circumstance allowed me to get out of the traditional building schemes, without suffering any creative limit, both in the choice of materials and in the realization of the different imitations that were used to fish for trout, grayling and chub in the rivers I frequented. The initial absence of a "classic" culture of Fly Tying, therefore, was certainly not a limit. On the contrary, it turned out to be a great opportunity, as it allowed me to create lures with different types of materials and with any technique of execution, with the sole objective of replicating the insects and other living beings that entered the life cycle of the aquatic ecosystem. Therefore, at the beginning I had no interest in revolutionizing anything, also because I was completely unaware then of what was happening in the outside world of Fly Fishing. I was simply trying to interact with the salmonids, graylings and cyprinids of the waterways in Veneto, as often as I could, reaching the spots in many ways: hitchhiking, by bicycle, moped, bus, train and only later by car.

> Were you first a builder or a fisherman?

I started at the age of 4-5 thanks to my parents who loved fishing. I continued to fish with natural baits in fresh and salt water even after my father died when I was 10 years old. I liked all the equipment and techniques, from the fixed rod to the drift, to the touch, to deep fishing, and with the live and maneuvered dead baits. Then at 14 I switched to spin fishing, which opened my mind. I then started to use artificial baits to lure pike, black bass, chub, perch, shads and trout; finally, after one and a half years, I took on fly fishing. Therefore, my fishing excursus was gradual and mediated, and marked by various evolutionary steps which were all important to fuel the correct training of a young angler. I believe that there are no better techniques than others, as fishing is always fishing. Fishermen are linked by the common thread of the same passion, even if fly fishing allows you to reach high levels of virtuosity thanks to fly tying and fly casting. With fly fishing I finally found the right place for me. I was such a decent designer as a boy that I won prizes for some comic publications and at the same time also really liked modelling. So in Fly Tying I was able to combine art, mannerism and fishing, giving substance to pure creativity aimed at deceiving fish. The “drawing” was fundamental for the design of the imitations on paper, providing a rather precise picture of what I would then create at the clamp, and avoiding useless waste of material in the execution phase. The "modeling" gave me the manual skills and the basics of the "assembly" technique to glue the different materials that make up an artificial lure, which could also be blocked in a different way by simply "winding" the assembly wire.

> What have been, in your opinion, the most interesting materials in recent years?

Since the origins of fly fishing, the materials have always conditioned the operational choices of the Fly Tiers, who initially

posto il Foam (poliuretano microcellettato), che ha ampliato enormemente il raggio d’azione dei costruttori soprattutto per le imitazioni galleggianti, ma che in passato in Italia è stato fortemente avversato da una corrente di pensiero ortodossa legata al solo impiego di piume, peli e dubbings. A tal fine, apro un piccola parentesi, in quanto appare senz’altro infondata la tesi ultimamente sostenuta da alcuni sulla “non eticità” del ricorso ai materiali sintetici, perché giudicati inquinanti rispetto a quelli naturali, come se le sorti dell’intero pianeta dipendessero da qualche centinaio di artificiali persi in acqua, mentre, al contrario, non ritengo per molto tempo ancora eticamente sostenibile l’utilizzo di parti di esseri viventi per costruire le mosche, poiché contrario ai principi stessi su cui si fonda il moderno Fly Fishing. Altri materiali rivoluzionari, a mio avviso, sono state le ciniglie ed in particolare le microciniglie, che hanno aperto la strada a nuove modalità di costruzione. A tal fine mi piace ricordare il “New Dub”, un prodotto Made in Italy creato da Gigi Goldoni, commercializzato dal 1990 in poi da Giorgio Benecchi, grazie al quale ho introdotto un nuovo modo di realizzare gli extended bodies delle imitazioni di insetti che in America è confluito nelle “Palomino Flies”, molto conosciute ed apprezzate a livello mondiale. Ma a mio parere la vera rivoluzione in questo settore è stata determinata dall’avvento delle colle, basti pensare al subingresso di quelle “Cianoacriliche” a presa istantanea che permettevano di eseguire dei passaggi costruttivi per incollaggio dei materiali sintetici impossibili da realizzare con quelli naturali. Fondamentali anche le “Bicomponenti”, molto utilizzate per le salt water flies e i primi collanti “UV” che oggi hanno raggiunto un’altissima qualità di prestazioni grazie a mescole più o meno dense o elastiche e ad un’ampia varietà di colori che permettono di realizzare dettagli e rifiniture su ogni tipologia di artificiale. Per ultimo, voglio aggiungere anche un nuovo materiale prodotto su mio progetto dalla italiana Textreme di Biella, costituito da una frangia ad altissima densità di filamenti (320 fili e lamine per 1 cm. di lunghezza) col quale vengono realizzati artificiali di varie dimensioni denominati “Flash Flies”, unitamente ai “Flash Flies Tying kits” che permettono a qualsiasi

costruttore, anche inesperto, di assemblare in modo semplice e intuitivo uno streamer olografico cangiante, facile da lanciare alle massime distanze e soprattutto indistruttibile.

> Adesso parlaci un po’ del tuo sistema di sostituzione delle code e di altre parti

Nei primi anni del 1990 ho iniziato a pescare a mosca anche altre specie, tra cui i lucci, tale circostanza mi ha costretto ad utilizzare attrezzature più robuste e artificiali voluminosi e lunghi, decisamente differenti da quelli ordinari che usavo per le trote. Ci ho messo del tempo per adattarmi ai nuovi habitats tipici delle acque del piano e tali ambienti hanno fortemente condizionato le mie scelte costruttive, costringendomi a creare imitazioni piombate di bait fishes che venivano recuperate ad effetto Jig in prossimità degli ostacoli e dei fasci d’alghe del sottoriva dove gli esocidi sostavano in agguato. Dopo aver registrato le prime entusiasmanti catture, ben presto mi resi conto che gli artificiali erano soggetti ad una precoce usura, poiché le code venivano facilmente rotte dai denti taglienti dei pesci allamati, risultando inutilizzabili. Nel 1992 ho quindi elaborato e brevettato un sistema per rendere intercambiabili le tails dei miei streamers ricorrendo all’impiego del “Velcro System” che aveva un’ottima tenuta in acqua. Ero così in grado di sostituire all’istante le code danneggiate e di bloccare tails di differente materiale, colore, lunghezza o profilo, modificando l’azione e il movimento stesso delle mie flies. Parallelamente verificai che il peso dei corposi artificiali da luccio risultava fondamentale per farli affondare velocemente in zona strike e, poiché quello fisso di cui erano dotati i singoli streamers si rivelava spesso insufficiente e a volte eccessivo, studiai un sistema capace di rendere i piombi intercambiabili. Questo migliorò incredibilmente le mie performance operative, riducendo drasticamente il numero di esche da costruire, visto che, grazie “all’Interchangeable Weight System, ero in grado di utilizzare la stessa imitazione in situazioni completamente diverse, rendendola neutra, leggermente o fortemente

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used what was available at the moment. With the passing of time, the state of the art has evolved in every sector of human knowledge and, therefore, also in the construction of Flies. In particular, it seems limiting to think of Fly Tying in relation to traditional natural materials only. This was due to the advent of synthetic ones, which if well-structured and exploited, guarantee incredible performances, impossible to replicate with the former. Among the materials that in the last 40 years have radically changed the way of making artificial lures, I would put foam (micro-cellular polyurethane) in the first place. This has enormously expanded the range of action of manufacturers especially for floating imitations, which Italy strongly opposed in the past because of a conservative view of the sole use of feathers, hair and dubbings. To this end, let me digress, because the thesis recently supported by some on the "unethical" use of synthetic materials, judged as polluting compared to natural ones, seems unfounded. It is as if the fate of the entire planet depended on a few hundred lures lost in the water. I have not believed for a long time that the use of parts of living beings to build flies was still ethically sustainable, as it is contrary to the very principles on which modern Fly Fishing is based. Other revolutionary materials, in my opinion, were the chenille and in particular the micro-chenille, which paved the way for new construction methods. To this end, I like to remember the "New Dub," a “Made in Italy” product created by Gigi Goldoni, marketed from 1990 onwards by Giorgio Benecchi. It is thanks to this that I have introduced a new way of making the extended bodies of imitation insects that in America has merged into the "Palomino Flies," well-known and appreciated worldwide. But in my opinion, the real revolution in this sector was determined by the advent of glues. Just think of the sub-entry of the instant setting of "Cyanoacrylates" that made it possible to carry out the building steps by glueing synthetic materials that were impossible to achieve with natural ones. Widely used for saltwater flies, "Bicomponents" are also fundamental. The first "UV" glues have achieved a very high quality of performance today, thanks to more or less dense or elastic compounds. Then there is a wide variety of colours that allow the creation of details and finishes on every type of lure. Lastly, I also want to add a new material produced on my project by the Italian Textreme from Biella, consisting of a fringe with a very high density of filaments (320 threads and sheets for 1 cm in length), with which lures of various sizes called " Flash Flies” are made, together with the “Flash Flies Tying kits” that allow even an inexperienced maker to assemble in a simple and intuitive way, an iridescent holographic streamer that is easy to cast at maximum distances and is indestructible above all.

> Now tell us a little about your system of replacing tails and other parts.

In the early 1990s I started fly fishing other species, including pike; this forced me to use more robust equipment and long voluminous artificials that were definitely

different from the ordinary ones I used for trout. It took me some time to adapt to the new habitats typical of the waters of the plain. These environments strongly influenced my building choices, forcing me to create leaded imitations of bait fishes that were recovered with a Jig effect near obstacles and bundles of seaweed under the banks, where the pikes were waiting in ambush. After recording the first exciting catches, I soon realized that the lures were subject to premature wear, as the tails were easily broken by the sharp teeth of the hooked fish, making them unusable. In 1992, I therefore developed and patented a system to make the tails of my streamers interchangeable by using the "Velcro System," which had an excellent seal in the water. I was thus able to instantly replace the damaged tails and block tails of different material, colour, length or profile by modifying the action and movement of my flies. At the same time, I checked that the weight of the pike lures was essential to make them sink quickly in the strike zone. Since the fixed one with which the individual streamers were equipped was often insufficient and sometimes excessive, I studied a system capable of making the leads interchangeable. This dramatically improved my operational performance, drastically reducing the number of baits to build. Thanks to the Interchangeable Weight System, I was able to use the same imitation bait in completely different situations, making it neutral, or slightly or heavily leaded. Over the last 30 years I have improved all the interchangeability systems of the elements of my lures. I added other important accessories, such as the plastic lips in minnow and popper style, the spinner fly pins, but above all, the anti-algae, an element, the latter, which in my opinion is all too neglected in the creation of streamers and other imitations destined to lure all predators, which very often must be recovered in the presence of obstacles and covers. Finally, I also reduced the size, so as to be able to apply the interchangeable system of leads, metal eyes and beads even to medium and small sized imitations, such as those of insects, shrimps, worms, clams, snails, etc., making all my baits customizable and versatile.

piombata. Nell’arco degli ultimi 30 anni ho migliorato tutti i sistemi di intercambiabilità degli elementi dei miei artificiali, aggiungendo altri accessori importanti, come ad esempio le plastic lips in minnow e popper style, i perni spinner fly, ma soprattutto, gli anti-alga, un elemento, quest’ultimo, che a mio parere è fin troppo trascurato nella realizzazione degli streamers e altre imitazioni destinate all’insidia di tutti i predatori, che molto spesso devono essere recuperate in presenza di ostacoli e covers. Infine ne ho ridotto anche le dimensioni in modo da poter applicare il sistema intercambiabile dei piombi, occhi metallici e beads anche alle imitazioni di media e piccola taglia, come quelle degli insetti, gamberetti, vermi, vongole, chiocciole ecc., rendendo customizzabili e polivalenti tutte le mie esche.

> Quali sono i progetti a cui stai lavorando?

I progetti sono molti, in primo luogo lavoro costantemente per migliorare le performance dei sistemi intercambiabili sopraccitati, al fine di calibrarli alle nuove flies che creo sempre sulla base delle esigenze di pesca attiva. Tra i progetti recenti andati in porto, un posto di tutto rispetto nella X Flies box se l’è guadagnato il “Flash Worm/Eel”, imitante un vermone o un’anguilla col corpo twistato in cactus chenille, che ci ha regalato ottimi risultati con numerose catture di Catfishes di taglia interessante .Un’altra esca formidabile è stata la “Flash Perca Special” espressamente concepita per l’insidia del luccio perca, dotata di una silhouette particolare dressata sull’amo in modo atipico, proprio per esaltare la precisa modalità con cui deve essere recuperata. Anche la progettazione del “Flash/ Poly Mouse” mi ha impegnato parecchio, sia dal punto di vista concettuale, sia sui test pratici, trattandosi di un’ imitazione di topo dedicata alla pesca del luccio e dell’hucho, con cui abbiamo allamato parecchi predatori. Un discorso a parte merita il progetto futuristico delle “Glass Flies”, una serie di artificiali realistici imitanti crostacei, vongole, chiocciole, bait fishes, calamari, seppie, heads ecc., ma anche insetti

come cavallette, stone flies, sedge nei loro diversi stadi di trasformazione. L’idea è talmente innovativa che di fatto potrà essere realmente capita e digerita solo tra un ventennio, come molte delle cose che ho realizzato in passato che hanno anticipato i tempi di 15-20 anni e largamente impiegate solo recentemente. Mi vengono in mente per esempio le mosche con Extended Body in foam e microciniglia, ma pure il Killer Foam, dotato di paletta plastica in minnow style, il Tail Waggin Lure con coda elastica in padle style e altri di cui ho scritto più di 30 anni fa. Infine con Gilberto Alberti della Textreme stiamo perfezionando la serie di frange ad alta densità di filamenti con nuovi materiali e colorazioni che andranno ad integrare i “Flash Fly Tying Kits” che ho progettato e che sono stati messi in produzione solo dopo 5 anni di test e costanti verifiche su molte specie di pesci, squali inclusi.

> Hai qualche consiglio da dare ai giovani che si avvicinano oggi al mondo della costruzione?

Purtroppo la pesca a mosca in Italia, dopo una fase di grande espansione, da oltre un decennio é in forte regresso e sono sempre meno i ragazzi di 15-16 anni che approdano a questa tecnica. Occorre insegnare ai ragazzi il Fly Fishing per pescare le specie presenti nei fiumi, canali e specchi d’acqua che sono in grado di frequentare assiduamente, ove la cattura di lucci, black bass, cat fishes, aspi, luccio perca, persici reali, cavedani, scardole, carpe, carassi, breme, barbi ecc., ben presto diventerà il loro appassionante obiettivo. Potranno approdare alla pesca a mosca insettivora classica in un momento successivo, quando saranno più maturi ed economicamente indipendenti per permettersi di affrontare i costi delle trasferte, i permessi, i pernottamenti e quant’altro. La pesca in generale e la pesca a mosca in particolare richiedono pratica, esercizio e dedizione, per cui alla fine (pur essendo edificante) risulta perfettamente inutile insegnare nozioni tecniche ed entomologiche a chi, di fatto, non potrà poi metterle subito in pratica per la mancanza dei presupposti su cui le stesse si fondano (schiuse di insetti, trote, temoli, acque correnti ecc.).

Ai giovani che si avvicinano al mondo del Fly Fishing posso solo dire di insistere, di non scoraggiarsi mai, di pensare a divertirsi col quello che hanno a disposizione, di fermarsi ad osservare cosa accade in acqua, di godere di ogni piccolo grande risultato raggiunto, di ragionare con la loro testa senza farsi condizionare da inutili preconcetti, di non mollare. La pesca a mosca è maestra di vita perchè richiede pazienza, perseveranza e costante applicazione, tutte doti che in seguito risulteranno utili anche nella vita familiare, sociale e lavorativa di ogni giorno.

Infine, quando costruite una mosca, non perdete tempo a fotografarla, ma lanciatela subito in acqua perché solo i pesci che vorrete insidiare saranno gli unici giudici insindacabili della bontà o meno del lavoro svolto.

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> What are the projects you are working on?

There are many projects. First of all, I constantly work to improve the performance of the aforementioned interchangeable systems, in order to calibrate them to the new flies that I always create based on the needs of active fishing. Among the recent projects that went through, the "Flash Worm/Eel," imitating a big worm or an eel with a twisted body in chenille cactus, earned a respectable place in the X Flies box, which gave us excellent results with numerous catches of Catfishes of interesting sizes. Another formidable lure was the "Flash Perca Special." This was expressly conceived for the zander, with a particular silhouette dressed on the hook in an atypical way, just to enhance the precise way it must be retrieved. The design of the "Flash/Poly Mouse" also involved me a lot, both from a conceptual point of view and on practical tests, since it is an imitation of a mouse dedicated to pike and hucho fishing, with which we have hooked many predators. The futuristic project of the "Glass Flies" deserves a separate mention: it is a series of realistic artificials imitating crustaceans, clams, snails, bait fishes, squid, cuttlefish, heads, etc., but also insects such as grasshoppers, stone flies, and sedges in their different stages of transformation. The idea is so innovative that in fact it will only be truly understood and digested in 20 years, like many of the things I have done in the past, that have anticipated the times by 15-20 years and have only recently been widely used. For example, I remember flies with Extended Body in foam and micro-chenille, but also the Killer Foam equipped with a plastic minnow style paddle, the Tail Waggin Lure with an elastic tail in paddle style and others I have written about more than 30 years ago. Finally, with Gilberto Alberti of Textreme we are perfecting the series of high density filament fringes with new materials and colours that will integrate the "Flash Fly Tying Kits" that I designed and that were put into production only after 5 years of testing and constant checks on many species of fish, including sharks.

> Have you got any advice for young people approaching the world of building today?

Unfortunately, fly fishing in Italy, after a phase of great expansion, has been in sharp decline for over a decade. Fewer and fewer 15-16-year-olds approach this technique. Students must be taught Fly Fishing to fish for the species present in rivers, canals and bodies of water that they are able to frequent assiduously, where the catch of pike, black bass, cat fishes, asp, zander, perch, chubs, rudds, carps, crucian carps, breams, barbels, etc., will soon become their exciting goal. They will be able to approach classic insectivorous fly fishing at a later time, when they are more mature and economically independent to afford the costs of travels, permits, overnight stays and so on. Fishing in general and fly fishing in particular require practice, exercise and dedication. So in the end (although edifying) it is perfectly useless to teach technical and entomological notions to those who, in fact, will not be able to put them into practice immediately for the lack of the conditions on which they are based (hatching of insects, trout, grayling, running waters, etc.).

To young people who approach the world of Fly Fishing, I can only advice them to persist, never be discouraged, think about having fun with what they have available, stop and observe what happens in the water, enjoy every little great result achieved, think for themselves without being conditioned by useless preconceptions, and not to give up. Fly fishing is a teacher of life because it requires patience, perseverance and constant application. All these skills will later be useful in family life, and also daily social and working life.

Finally, when you build a fly, do not waste time taking photographs, but throw it immediately into the water because only the fish you want to lure will be the sole unquestionable judges of whether or not your work has been successful.

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PETER RiPPiN iTW interview

Ho conosciuto Peter la prima volta che ho pescato sulla Yokanga, in Russia. Da subito mi ha dato l’impressione di avere un concetto di ospitalità molto simile a quello mediterraneo e non è una cosa da poco per persone che vivono a latitudini più settentrionali delle nostre… Un paio di anni fa ha iniziato a gestire il lodge sull’East Ranga, non vi nascondo che sono sempre stato un po’ scettico riguardo all’Islanda, ma mi sono dovuto ricredere perché la qualità delle pool di questo fiume è altissima e i pesci, nonostante vengano riprodotti artificialmente, hanno caratteristiche assolutamente selvatiche. Rispetto molto Peter perché è sempre pronto a risolvere i problemi e ad aiutare gli altri, dote molto rara nella società contemporanea.

I got to know Peter the first time I fished the Yokanga River in Russia. He immediately gave me the impression of having a concept of hospitality very similar to the Mediterranean one and it is no small thing for people who live in more northern latitudes than ours ... A couple of years ago he started managing the lodge on East Ranga, I do not deny that I have always been a bit sceptical about Iceland, but I had to change my mind because the quality of the pools of this river is very high and the fish, despite being artificially reproduced, have absolutely wild characteristics. I have a lot of respect for Peter because he is always ready to solve problems and help others, which is very rare in contemporary society.

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intervistA A curA di Federico Bellini FOTOGRAFiE Di JAck Selby

> Ciao Peter! Racconta un po’ chi sei ai lettori di H2O…

Ho quarantanove anni e tutto è iniziato, facendo la guida in Argentina nel 1997 sul Rio Gallegos e sul Rio Grande dove ho conosciuto i gestori del Ponoi che mi hanno invitato a lavorare da loro in Russia l’estate successiva. In seguito sono diventato Operation Manager per una compagnia di nome Shackleton con l’obiettivo di girare il mondo alla ricerca delle migliori destinazioni di pesca da prendere in gestione. Mi sono divertito un sacco e ho avuto la fortuna di avere una moglie molto comprensiva perché anche lei ha lavorato come manager sul Ponoi quando facevo la guida. Nel 2005 ho preso in gestione il lodge sul Laxa in Kjos, in Islanda dove facevo la guida e mi prendevo cura dei clienti. Nel 2006 ho fondato Fly Fish Iceland, la prima compagnia che ho diretto in prima persona e dalla quale è nata Fly Fish Seychelles con cui ho gestito Alfonse Island. Ad un certo punto ci hanno proposto di gestire anche la Yokanga in Russia e abbiamo ampliato i nostri programmi in Islanda, e così è nata Fly Fisher Group con Roddy

Hall e Henry Mountain. Nel 2015 FFG è stata assorbita da Roxtons, una delle più grandi agenzie di viaggi sportivi nel Regno Unito. Nel 2019 ho avuto l’opportunità con un amico di comprare il lodge sull’East Ranga dalla Lax-a di Anni Baldursson, ero esaltatissimo perché si stava realizzando un sogno, ma la pandemia mi ha fatto pensare che avremmo subito perso un sacco di soldi… In realtà, siamo stati fortunati perché l’Islanda non ha chiuso le frontiere al turismo e abbiamo avuto una stagione incredibile, con pesci freschi che continuavano a entrare a ogni marea. Nel 2020 ho lasciato Roxtons e ho fondato Ripp Sporting con l’obiettivo di gestire poche destinazioni di pesca di altissimo livello e avere un rapporto molto stretto e personale con i nostri clienti.

> Sull’East Ranga state portando avanti un programma di riproduzione assistita dei pesci di cui si parla da tanto tempo, qual è il tuo punto di vista a riguardo?

Se tu mi avessi chiesto dieci anni fa se un giorno avrei condotto

un lodge che ha il 98% dei pesci riprodotti artificialmente, ti avrei detto sicuramente di no perché ho sempre pensato alla salvaguardia dei pesci selvatici e a non "incasinare" troppo un ecosistema naturale. La prima volta che sono stato sull’East Ranga ero convinto che sarei tornato a casa pieno di perplessità, invece non ho trovato nulla che non mi piacesse. Negli anni settanta, a causa di un’ eruzione, le aree di deposizione dei pesci sono state distrutte dalla cenere lavica, prima di questo evento era il miglior fiume d’Islanda per le trote di mare. La riproduzione naturale avviene ancora in alcuni dei laterali, anche se la percentuale è molto bassa, ma spero che questo fenomeno migliori man mano che la cenere vulcanica venga portata via dalla corrente.

Il problema del nostro sport è che il numero di salmoni selvatici sta collassando rapidamente e le aree più meridionali sembrano ancora più afflitte da questo fenomeno. Il rischio è di arrivare al punto in cui le nuove generazioni non riescano a prendere un salmone nemmeno dedicando molto tempo a questo tipo di pesca, perdano completamente l’interesse in questo sport e pensino

che la pesca al salmone atlantico appartenga solo al passato. È una situazione triste e che mi fa paura, ma grazie ai fiumi con un programma di riproduzione assistita come l’East Ranga, si potrà ancora provare la gioia di avere un salmone attaccato all’amo, sentirne la forza durante il combattimento e capire perché alla gente piace così tanto questa pesca.

> Potresti descriverci le caratteristiche di questo fiume?

È un fiume di dimensioni medie che può essere coperto in modo adeguato con una canna a due mani non particolarmente lunga. L’acqua è sempre fredda, non ha problemi di livelli troppo bassi e ha un ottimo flusso che permette un’eccellente deriva della mosca. Il wading è molto semplice ed è altrettanto facile capire dove i pesci stazionano, questo lo rende un fiume adatto anche ai pescatori alle prime armi. L’area circostante è una riserva naturale per gli uccelli e si può godere di una bellissima vista sul vulcano Hekla e sull’aperta vallata che lo circonda.

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> Peter, can you tell H2O readers who you are?

I am 49 and it all started when I was a guide in Argentina in 1997 on the Rio Gallegos and Rio Grande. There I met the managers of the Ponoi, who invited me to work with them in Russia the following summer. Later I became Operations Manager for a company called Shackleton, with the aim of traveling all over the world in search of the best fishing destinations to take over. I had a lot of fun and was lucky enough to have a very understanding wife, because she also worked as a manager on the Ponoi when I was a guide. In 2005 I took over the lodge on Laxa in Kjos, Iceland, where I was a guide and took care of the clients. In 2006 I founded Fly Fish Iceland, the first company I personally managed and from which Fly Fish Seychelles was born, with which I managed Alfonse Island. At some point we were offered to also manage Yokanga in Russia. So we expanded our programs in Iceland, and Fly Fisher Group was thus born with Roddy Hall and Henry Mountain. In 2015, FFG was absorbed by Roxtons, one of the largest sports travel agencies in the UK. In 2019, together with a friend, I had the opportunity to buy the lodge on East Ranga from Anni Baldursson's Laxa. I was thrilled because a dream was coming true, but the pandemic made me think we would lose a lot of money right away … Actually, we were lucky, because Iceland didn't close its borders to tourism and we had an amazing season, with fresh fish that kept coming in at every tide. In 2020 I left Roxtons and founded Ripp Sporting with the aim of managing a few toplevel fishing destinations and having a very close and personal relationship with our customers.

> On the East Ranga you have been carrying out an assisted reproduction program for fish that has been talked about for a long time, what is your point of view about it?

If you had asked me 10 years ago if I would one day run a lodge that has 98% of the fish reproduced artificially, I would have surely said no, because I have always thought about the preservation of wild fish, without messing up a natural ecosystem too much. The first time I was on the East Ranga I was convinced that I would return home full of perplexities, but I did not find anything to dislike. In the 1970s, due to an eruption, the fish spawning areas were destroyed by lava ash. Before this event it was the best river in Iceland for sea trout. Natural reproduction still occurs in some of the lateral tributaries, although the percentage is very low. But I hope this phenomenon improves as the volcanic ash is carried away by the current. The problem with our sport is that wild salmon numbers are collapsing rapidly, and the southernmost areas seem even more plagued by this phenomenon. The risk is to get to the point where the new generations are unable to catch a salmon even if they spend a lot of time on this type of fishing. They completely lose interest in this sport and think that fishing for Atlantic salmon belongs only to the past. It's a sad and frightening situation, but thanks to rivers with an assisted reproduction program like the East Ranga, you can still feel the joy of hooking a salmon, feel its strength during combat, and understand why people like this kind of fishing so much.

> Could you describe the characteristics of this river?

It is a medium-sized river that can be adequately

> Com’è la giornata tipo per un pescatore ospite di questo lodge?

In Islanda, si può legalmente pescare per dodici ore al giorno su ogni fiume da salmoni. La giornata inizia con la colazione alle ore sette, si va a pescare intorno alle otto accompagnati dalla propria guida e si ritorna al lodge verso l’una per il pranzo. In Islanda la pausa pranzo è solitamente molto lunga perché serve a far riposare anche le pool, ma l’East Ranga, grazie alle sue dimensioni e alla temperatura piuttosto bassa dell’acqua, non soffre di questo problema. Si va a pescare di nuovo intorno alle tre e si torna al lodge verso le otto dove si ha la possibilità di bere un aperitivo prima della cena che viene servita alle nove e trenta. Così facendo, la giornata non risulta eccessivamente lunga e non si corre il rischio di esaurire le energie dopo i primi giorni di pesca.

> Che tipo di approccio consigli per questo fiume?

Numero uno: ascolta sempre la tua guida! Osserva l’acqua prima di iniziare a pescare per capire quali sono le aree più profonde, rivolgiti alla guida per qualunque domanda ti passi per la testa perché nessuna domanda è stupida… La guida può darti tutte le informazioni riguardo alla profondità e alla velocità con cui va presentata la mosca, aumentando così le tue probabilità di successo.

> Il periodo di pesca è piuttosto lungo sull’East Ranga, potresti descriverci le differenze tra l’inizio, la parte centrale e la parte finale della stagione?

L’apertura è il quindici di giugno e i primi pesci ad entrare sono i pesci più grandi, quelli che hanno passato più di un inverno in mare a nutrirsi e possono raggiungere anche la taglia di dieci chili. Sono freschi, grassi e potenti e, grazie alla corrente e alla temperatura dell’acqua, sono aggressivi e offrono dei combattimenti spettacolari. I primi grilse iniziano ad entrare in

luglio e sono di ottime dimensioni, intorno ai tre chili, tre chili e mezzo, mentre su altri fiumi in Islanda sono intorno ai due chili, o poco più. Anche questi pesci offrono un ottimo sport perché sono dei veri combattenti e in ottima salute. La risalita dei grilse inizia ad essere consistente intorno al venti di luglio e raggiunge il picco ai primi di agosto. Anche i pesci più grandi continuano ad entrare dall’oceano durante l’estate, ma la loro percentuale è ridotta rispetto al numero impressionante di grilse. Inoltre, alcuni pesci dopo aver provato a riprodursi naturalmente senza successo, ritornano in mare ad inizio stagione per cibarsi per un paio di mesi e poi rientrano nel fiume in agosto. Si possono riconoscere dal fatto che hanno delle macchie sull’opercolo oppure hanno ancora le pulci di mare nonostante presentino già una leggera colorazione della livrea. A settembre si può avere ancora una risalita di pesci freschi, come è accaduto nel 2020 che è stata la migliore annata di sempre.

> Per quanto riguarda l’attrezzatura da pesca e

l’abbigliamento, cosa suggeriresti a un pescatore intenzionato a venire sull’East Ranga?

Una canna a due mani lunga quattordici piedi per coda nove, con una coda multi tip è l’attrezzatura che ti permette di coprire tutte le situazioni di pesca. Molti pescatori ignorano i vantaggi della coda galleggiante, ma è un’opportunità da non lasciarsi scappare, abbinata a poly leader con diverso grado di affondamento e come mosca una Sunray Shadow, una Collie Dog o una long wing scandinava montata su tubo. Durante il periodo più caldo, anche una switch rod può essere utile e divertente per le pool che non richiedono un lancio lungo. Per quanto riguarda le mosche, vi consiglio una selezione che vada da piccole mosche montate sul tubo fino alla Snaelda di grandi dimensioni e qualche Frances in diverse colorazioni. Sull’East Ranga non servono le mosche molto piccole che si usano su altri fiumi islandesi perché la temperatura dell’acqua è sempre piuttosto bassa. Per quanto riguarda l’abbigliamento da pesca, suggerisco scarponi con suola in feltro

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covered with a not particularly long two-handed rod. The water is always cold, has no problems with too low levels and has an excellent flow that allows excellent drift of the fly. Wading is very simple, and it is equally easy to understand where the fish are stationed, which makes it a river suitable even for novice fishermen. The surrounding area is a natural reserve for birds, and you can enjoy a beautiful view of the Hekla volcano and the open valley that surrounds it.

> What is a typical day like for a fisherman visiting this lodge?

In Iceland, you can legally fish for salmon 12 hours a day on any river. The day begins with breakfast at 7 am, you go fishing around 8 a.m. accompanied by your guide and return to the lodge at around 1 p.m. for lunch. In Iceland, the lunch break is usually very long, because it is also useful to rest the pools. But the East Ranga, thanks to its size and the rather low temperature

of the water, does not suffer from this problem. We go fishing again around 3 p.m. and return to the lodge around 8 p.m. We can have an aperitif before dinner, which is served at 9:30 p.m. By doing so, the day is not excessively long and there is no risk of running out of energy after the first few days of fishing.

> What kind of approach do you recommend for this river?

Number one: always listen to your guide! Observe the water before starting to fish to understand which are the deepest areas, and ask the guide any questions that cross your mind, because no question is stupid ...Your guide can give you all the information about the depth and speed with which the fly must be presented, thus increasing your chances of success.

> The fishing period is quite long on the East Ranga; could you describe the differences between the beginning, the central part and the final part of the season?

The opening is on 15 June and the first fish to enter are the largest. These have spent more than one winter feeding in the sea and can even reach the size of 10 kg. They are fresh, fat and powerful and, thanks to the current and temperature of the water, they are aggressive and offer spectacular fights. The first grilse begin to enter in July and are of excellent sizes of around 3 kg and 3.5 kg, while on other rivers in Iceland they are around 2 kg, or a little more. These fish also offer an excellent sport, because they are real fighters and in excellent health. The run of the grilse begins to be consistent around 12 July and reaches its peak in early August. Even the largest fish continue to enter the ocean during the summer, but their percentage is small compared to the impressive number of grilse. Furthermore, some fish, after trying to reproduce naturally without success, return to the sea at the beginning of the season to feed for a couple of months and then re-enter the river in August. They can be recognized by the fact that they have spots on the operculum or they still have sea fleas despite already having a slight coloration of the

livery. Fresh fish can still run in September, as in 2020, which was the best year ever.

> As for fishing equipment and clothing, what would you suggest to a fisherman wishing to come to East Ranga?

A double-handed rod 14 ft. long by a 9’ swimbait with a multi tip tail is the equipment that allows you to deal with all fishing situations. A lot of anglers ignore the advantages of the floating tail, but it is an opportunity not to be missed, combined with poly leaders with different degrees of sinking and a fly such as a Sunray Shadow, a Collie Dog or a Scandinavian long wing mounted on a tube. During the hottest period, a switch rod can also be useful and fun for pools that don't require a long cast. As for the flies, I recommend a selection ranging from small flies mounted on the tube up to the large Snaelda and a few Frances in different colours. The very small flies that are used on other Icelandic rivers are not needed on the East Ranga, because the

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e chest waders, il tutto verrà disinfettato direttamente al lodge per prevenire il trasferimento di malattie e parassiti presenti al di fuori dell’Islanda. È sempre opportuno vestirsi a strati, il tempo è molto variabile e bisogna sapersi adattare a ogni evento climatico che si può presentare durante l’arco della giornata. Per finire una giacca impermeabile e un paio di occhiali polarizzati per scovare dove stazionano i pesci nelle pool dove è possibile farlo.

> L’Islanda non è particolarmente famosa per i pesci di grosse dimensioni, ma l’East Ranga vanta un buon peso medio delle catture, soprattutto se lo paragoniamo ad altri fiumi islandesi. Qual è la chiave di questo successo?

Questo successo è dovuto all’impostazione della hatchery che seleziona sempre i pesci più grandi come riproduttori, anche i grilse che vengono selezionati per la riproduzione sono quelli di taglia maggiore. Il numero di pesci non è eccessivamente alto, ma la percentuale di quelli grandi aumenta progressivamente di anno in anno. Potrebbe non essere la soluzione ideale per alcuni pescatori, ma per molti è meglio prendere due pesci di taglia invece di quattro più piccoli.

> Il futuro della pesca al salmone atlantico non sembra particolarmente luminoso, ma l’Islanda sembra avere ancora un alto numero di pesci che risalgono e alcuni fiumi sono addirittura più produttivi adesso rispetto a venti anni fa. Cosa sta facendo di giusto l’Islanda e cosa stanno facendo di sbagliato le altre nazioni?

Premetto che è solo la mia opinione e che ci sono un sacco di motivi dietro a questo fenomeno, sicuramente l’Islanda è fortunata perché si trova molto a nord ed è vicina alle aree dove i salmoni si nutrono. Inoltre gli islandesi non hanno paura di tenere sotto controllo la popolazione dei predatori, mentre in altre nazioni è illegale cacciarli. L’Islanda è una nazione che ha un’idea ben precisa sui pesci e riesce ad attribuirgli il giusto valore, sia dal punto di vista economico che ricreativo.

> Penso anche che l’Islanda abbia pochi allevamenti di salmoni rispetto alla Scozia e alla Norvegia…

Sì, sono pochi, ma ci sono sempre più richieste per aprirne di nuovi… La cosa interessante è che in Islanda stanno sperimentando un allevamento dei salmoni a terra che non ha un impatto sull’ambiente perché ha un sistema di filtraggio delle acque di scarico. Questa è la soluzione al problema perché non si può pensare di combattere l’acquacoltura in un mondo che ha sempre più bisogno di cibo.

> C’è qualcosa di nuovo che bolle in pentola per Ripp Sporting in Islanda?

Sì, abbiamo un nuovo progetto nella parte orientale dell’isola, in un’area che toglie il fiato da quanto è bella. È un fiume che ha avuto molto successo tra il 2008 e il 2012, anche questo sarà un progetto a lungo termine e prevede la gestione di una hatchery che andrà ad affiancarsi alla risalita naturale dei salmoni, ti darò in seguito più informazioni riguardo a questa nuova operazione.

> Grazie mille Peter! Non vedo l’ora di pescare un’altra volta sull’East Ranga!

Grazie a te! Non vedo l’ora di averti qui a pescare.

water temperature is always quite low.

As for fishing outfits, I suggest boots with felt soles and chest waders. Everything will be disinfected directly at the lodge to prevent the transfer of diseases and parasites present outside Iceland. It is always advisable to dress in layers. The weather is very variable and you need to know how to adapt to any climatic event that may occur during the day. Finally, bring a waterproof jacket and a pair of polarized glasses to find where the fish are stationed in the pools, where it is possible to do so.

> Iceland is not particularly famous for large fish, but the East Ranga boasts a good average weight of the catches, especially as compared to other Icelandic rivers. What is the key to this success?

This success is due to the hatchery setting that always selects the largest fish as spawners. Even the grilse that are selected for breeding are the largest ones. The number of fish is not excessively high, but the percentage of large ones increases progressively from year to year. It may not be the ideal solution for some anglers, but for many it is better to catch two large fish instead of four smaller ones.

> The future of Atlantic salmon fishing does not look particularly bright, but Iceland still seems to have a high number of fish running and some rivers are even more productive now than they were 20 years ago. What is Iceland doing right and what are other nations doing wrong?

Let me say that it is just my opinion and that there are a lot of reasons behind this phenomenon. Surely Iceland is lucky

because it is located far north and is close to the areas where the salmon feed. Furthermore, Icelanders are not afraid to keep the predator population in check, while in other countries it is illegal to hunt them. Iceland is a nation that has a very specific idea about fish and manages to give it the right value, from economic and recreational points of view.

> I also think that Iceland has fewer salmon farms than Scotland and Norway…

Yes, there are few, but there are more and more requests to open new ones ... The interesting thing is that in Iceland they are experimenting with a salmon farm on land that has no impact on the environment, because it has a wastewater filtering system. This is the solution to the problem, because we cannot think of fighting aquaculture in a world that is increasingly in

need of food.

> Is there something new boiling in the pot for Ripp Sporting in Iceland?

Yes, we have a new project in the eastern part of the island, in an area with a breath-taking beauty. It is a river that was very successful between 2008 and 2012. This will also be a longterm project and involves the management of a hatchery that will go alongside the natural salmon run. I will give you more information about this new operation later.

> Thank you so much Peter! I can’t wait to fish one more time on the East Ranga!

Thanks to you! I can’t wait to have you here to fish.

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FISHING AND ART

AnnieMargarita

Margarita ha cominciato la sua carriera artistica molto presto dipingendo scenografie alla scuola media e raffinati dipinti artistici alle superiori. Dopo il diploma, temendo di diventare un’“artista morta di fame”, si è arruolata nei Marines, lavorando dapprima come meccanico di auto e poi come analista di immagini. E’ appassionata di viaggi

e di altre culture e forme artistiche. Dopo aver lasciato i Marines ha operato a livello internazionale come artista di murali e come artista industriale in 3D per parchi a tema, zoo e acquari, partecipando anche a competizioni ed esposizioni. Da 14 anni è titolare di- Annie Margarita Studios- e dipinge murali, intonaci decorativi e trompe l'oeil

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Margarita started her art career very early by painting scenic backdrops in middle school and then selling fine art paintings in high school. Upon graduation, with the fear of becoming a “starving artist”, she enlisted in the Marines, working as a diesel mechanic then as an imagery analyst. She became passionate about travelling and learning about other cultures and art forms. After leaving the service she worked internationally as a scenic artist in murals and as a 3D industrial artist creating features for theme parks, zoos and aquariums, as well as competing and showing her fine art paintings. She has owned Annie Margarita Studios for 14 years, painting murals and decorative plasters and faux in private homes and businesses. Her experiences, along with a degree in Interior Design, give her creations emotional impact, originality, and she maintains the highest quality in

her works. She has also earned a Bachelor of Science degree at the University of Oregon, College of Design, 2019. Annie is an avid fly fisher and journeyed throughout the United States fishing many famous trout streams before falling in love with the McKenzie River, where she has made her permanent home in Nimrod, Oregon. Recently, a victim of the Holiday Farm Fire, her entire inventory, tools, supplies, workshop and home have been lost. With a new perspective, she has slowed down to make the best art of her life. Her self- taught knowledge of leather craft, making patterns and personal designs, helps her create fly fishing cases and other accessories with a bold painting style that is unique and fascinating. She is well known for her wildlife and drift boat paintings, fly fishing cases, and accessories that have been winning awards, along with being purchased for royal and private collections worldwide.

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in abitazioni private e locali commerciali. Le sue esperienze, unite a un diploma in Interior Design, conferiscono alle sue creazioni un grande impatto emotivo e originalità insieme ad un’altissima qualità. Ha conseguito anche una laurea in Scienze all’Università dell’Oregon, College of Design, nel 2019. Annie è un’appassionata pescatrice a mosca e ha viaggiato attraverso gli Stati Uniti per pescare in molti fiumi prima di innamorarsi del McKenzie e stabilirsi così a Nimrod,

nell’Oregon. Recentemente il suo magazzino, compresi strumenti, provviste, workshop e casa, è andato distrutto in seguito ad un incendio. Ha imparato da autodidatta a lavorare il cuoio e crea scatole per la pesca a mosca e altri accessori con uno stile ardito unico e affascinante. È nota sia per i suoi dipinti di animali selvatici e barche alla deriva, sia per le scatole da pesca a mosca e accessori, ricercati da clienti e collezionisti di tutto il mondo.

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STOPPIONI s.n.c. Firenze Italy Tel.+39 0558739615 -Fax +39 0558739648 stonfo@stonfo.com www.stonfo.com MEMBER Art.711 TRAVEL TOOL TRASET VEL TOOL SET Set da viaggio completo di 8 utensili per la c o s t r u z i o n e d i m o s c h e a r t i f i c i a l i e s t r e a m e r s F o r n i t o i n u n a r o b u s t a e d elegante scatolina il cui interno in gomma è sagomato per dare ad ogni utensile un preciso alloggiamento. All’interno dettagliate istruzioni per l’uso dei vari utensili. Il set comprende: Forbicine bobinatore Bobtec1 con tensionamento del filo regolabile Passafilo Annodatore-Annodatore conico Spillo di montaggio Pinza per hackles Rotodubbing mini Pettine Comb LEGGERISSIMO gr 200

MayaBonefish

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The fertile waters of Mexico's Yucatan Peninsula are one of the best areas for fishing tarpon, bonefish, besides the hard-to-catch-permits and large snooks. The crystal-clear water reminds the more experienced fisherman of the classic flats

of the Florida Keys, Biscayne Bay, or the Bahamas. This beautiful unspoiled area is rich not only in fish, but in lush wildlife and also flora. Several species of birds, turtles and two species of crocodiles live along the coast. Furthermore, this is one

of the few areas with a truly important history. It is here, more than anywhere else, that one can combine quality fishing with top rate tourist-cultural trips. We flew from Canada to Cancun on a Friday in December, stayed overnight at the

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Le fertili acque della penisola dello Yucatan in Messico sono una delle aree migliori di pesca a tarpon e bonefish, oltre ai difficili permit e grossi snook. Le acque sono cristalline e ricordano al pescatore più esperto le classiche

flats delle Florida Keys o della baia di Biscayne oppure quelle delle Bahamas. Questa bellissima area incontaminata è ricca non solo di pesci ma di fauna selvatica e flora lussureggiante. Lungo la costa vivono molte specie di uccelli,

tartarughe, e due specie di coccodrilli. Inoltre questa è una delle poche aree con una storia veramente importante, qui più che altrove è possibile conciliare qualità di pesca con la qualità di un viaggio turistico-culturale. Abbiamo

Marriott in Cancun Airport, and then were fetched the following morning for a 4-hour drive south into the Mayan jungle. Our guide took us to Tulum, Palenque and other very interesting tourist spots full of mystery and charm.

In ancient times, Tulum was in fact the only Mayan city located on the coast and served as an important maritime and land hub for trade. The very origin of the name of the city is linked to the Mayan word, "wall." Tulum is in fact one of the

few Mayan cities to have a fortification consisting of surrounding walls. This rich past has left us a very important (and beautiful!) archaeological site. Palenque is another archaeological site located in the Mexican state of Chiapas, not far

volato dal Canada a Cancun un venerdì di dicembre, pernottato al Cancun Airport Marriott, e poi siamo stati prelevati la mattina seguente per un viaggio di 4 ore verso sud nella giungla Maya. La nostra guida ci ha portato e vedere Tulum, Palenque e altre zone

turistiche molto interessanti, luoghi pieni di mistero e fascino. Tulum, anticamente, era infatti l’unica città Maya situata sulla costa e fungeva da importante snodo marittimo e terrestre per il commercio. L’origine stessa del nome della città si collega alla parola maya “muro”. Tulum

è infatti una delle poche città maya ad avere una fortificazione costituita da mura di cinta. Questo ricco passato ci ha lasciato in eredità un importantissimo (e bellissimo!) sito archeologico. Palenque è un altro sito archeologico situato nello stato messicano del Chiapas, non lontano

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from the Usumacinta River, and about 130 km south of Ciudad del Carmen. It is medium-sized, smaller than other famous sites such as Tikal and Copán, but contains some of the finest works of architecture and sculpture that the Maya

have produced. The area covers about 2.5 km², but it is estimated that less than 10% of the total area that reached the city has been explored, as many structures still remain covered by the forest. At this point the wives could be satisfied. Now

it was our turn. The proximity of these places to our lodge was incredible. We then headed south towards Punta Allen in Tiziano's posada, for a week of bonefish fishing. I often think of bonefish as the saviour of any saltwater fishing

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dal fiume Usumacinta a circa 130 km a sud di Ciudad del Carmen. È un sito di medie dimensioni, più piccolo rispetto ad altri siti famosi come Tikal e Copán, ma contiene alcune delle più belle opere di architettura e scultura che i Maya

abbiano prodotto. L'area abbraccia circa 2,5 km², ma si stima che si sia esplorato meno del 10% della superficie totale che raggiunse la città, in quanto ancora moltissime strutture rimangono coperte dalla foresta. A questo punto il pacchetto

“mogli” era stato accontentato. Ora toccava a noi. E’ incredibile la vicinanza da questi luoghi al lodge in cui siamo diretti, in direzione sud verso Punta Allen nella posada di Tiziano per una settimana di pesca al bonefish. Penso spesso al

destination, both for their quantity and their willingness to take the bait. I don't want this to diminish its value, but I believe that bonefish is the best product for medium-level saltwater trips …… so perfect for me. Mexico has a good

reputation for bonefish fishing for both the quality of the fish and the beautiful setting in which they are caught. In fact, only in a few places in the world can it happen that you see a large turtle or a majestic stingray passing while you are

wade fishing near the mangroves. A few months after the trip, what has remained for me is the memory of the funny catches, excellent food, and total relaxation, together with a cultural experience that is difficult to find elsewhere.

bonefish come al salvatore di qualsiasi destinazione di pesca in acqua salata, sia per la loro quantità, sia per la disponibilità ad abboccare a qualsiasi esca. Non voglio con questo sminuirne il valore, ma credo che il bonefish sia il prodotto migliore per i viaggi in acqua salata di

medio livello… quindi perfetto per me. Il Messico ha una buona reputazione per la pesca al bonefish sia per la qualità dei pesci sia per lo splendido contesto in cui vengono pescati. In pochi luoghi al mondo infatti può accadere di vedere passare una grossa tartatuga o una

maestosa razza mentre si sta pescando in wading vicino alle mangrovie. Dopo alcuni mesi dalla fine del viaggio, mi rimane il ricordo delle catture divertenti, del cibo ottimo e del relax totale insieme ad un’ esperienza culturale difficilmente riscontrabile altrove.

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