H2O Magazine spring 2020

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H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..

CHATBOX • RUPERT HARVEY • FLYFISHING MADE IN ITALY • ONLY FLIES • MIREN LOOPS

COLLECTOR’S PAGES • FISHING AND ARTS: LITTORIO VANNUCCINI • BENGT ENGELBREKT

€ 8 for ”catch & release” anglers > € 14 for the rest

EXPERIENCES • MOUNT FALCON ESTATE • PHELPS LAKE • VAL GENOVA • MARINE PARKS OF CUBA






SOMMARIO

www.h2omagazine.net

F I S H I N G

T R A V E L L I N G

EXPERIENCES 8 Mount Falcon Estate 28 Phelps Lake 28 72 Storia della Val Genova 88 Marine Parks of Cuba CHATBOX 20 Rupert Harvey 40 Flyfishing Made in Italy 50 Only Flies 60 Miren Loops COLLECTOR’S PAGES 68 Fishing and arts: Littorio Vannuccini 82 Bengt Engelbrekt


Foto: Alessandro Seletti

CHATBOX • RUPERT HARVEY • FLYFISHING MADE IN ITALY • ONLY FLIES • MIREN LOOPS

Anno XIII - Numero 1 Primavera 2020 1 - montura_2020_adv_H2O_230x280_ese.indd 2

13/03/20 16:23

H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..

COLLECTOR’S PAGES • FISHING AND ARTS: LITTORIO VANNUCCINI • BENGHT ENGELBREKT

€ 8 for ”catch & release” anglers > € 14 for the rest

CONTENTS EXPERIENCES • MOUNT FALCON ESTATE • PHELPS LAKE • VAL GENOVA • MARINE PARKS OF CUBA

Cover by Stephan Dombaj for Catch fishing Heroes

Giorgio Cavatorti

Pescare... Viaggiando

H2O anno XIII Marzo 2020 Direttore Responsabile Sara Ballotta Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti Redazione Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it Hanno collaborato a questo numero: Riccardo de Stabile, Sandro Mediani, Rasmus Ovesen, Edoardo Scapin, Aleksandar Vrtaric Art Director Giuditta Soavi giuditta.soavi@gmail.com Collaborazione Grafica Omar Gade Chief Technology Officier Giovanni Albero Digital Strategist Paolo Artoni Stampa: “Tipografia Bertani” Cavriago (RE) Fotografi di Redazione: Alessandro Seletti Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 - DCB Bologna Una copia € 8,00 Arretrato € 10,00 Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti. Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione.

This issue comes out in the midst of the Coronavirus problem which is clearing all scheduled fishing trips. We cross our fingers for a resolution as fast and painless as possible. Let's start with a nice article on Ireland, which is always one of the best destinations for fishing but also for the reception of its inhabitants. Then we continue with other interesting destinations and some articles on flies, including an enjoyable piece by Aleksandar Vrtaric and an interview with the great Rupert Harvey. We will then talk about some Italian top companies on the fly fishing market and about the artistic creations by Littorio Vannuccini. We close this issue with an article by Sandro Mediani who recommends the right flies to fish in Cuba. We are now distributing the paper version of the Best Lodges catalogue, while you can find the digital version on our website. For paper lovers: we are waiting for you at some fishing fairs ( wishing they will soon take place again) and we will be happy to give you a copy. Questo numero esce nel pieno del problema Coronavirus che sta azzerando tutti i viaggi di pesca programmati. Incrociamo le dita per una risoluzione il più possibile veloce e indolore. Iniziamo subito questo numero della rivista con un bell’articolo sull’Irlanda, che rimane sempre una delle mete migliori per la pesca ma anche per l’accoglienza dei suoi abitanti. Proseguiamo con altre destinazionI interessanti e alcuni articoli sugli artificiali, tra cui un pezzo divertente di Aleksandar Vrtaric e un’ intervista al bravo Rupert Harvey. Parleremo poi di alcune eccellenze italiane nel mercato internazionale della pesca a mosca e delle creazioni artistiche in ceramica raku di Littorio Vannuccini. Chiudiamo il numero con un articolo di Sandro Mediani che ci consiglia qualche mosca giusta per pescare a Cuba. La versione cartacea del catalogo Best Lodges è in distribuzione, mentre potete trovare la versione digitale sul nostro sito. Per gli amanti della carta: vi aspettiamo in qualche fiera della pesca (con l’augurio che ripartano presto), saremo lieti di regalarvene una copia. Giorgio Cavatorti www.h2omagazine.net

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Mount FAlcon

e t a t s E

by Giorgio CAvAtorti 11


L’imponenza di Mount Falcon si vede ancora prima di arrivare, cartelli eleganti e curati annunciano che state per arrivare in un luogo dove nulla è lasciato al caso. Il castello, struttura principale della tenuta, dà l’accoglienza all’interno di un parco con querce e cedri secolari, e sia il giardino, sia la scelta dei passaggi pedonali dimostrano lo studio

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accurato della planimetria dell’area. Siamo in Irlanda, nella contea di Majo, per pescare nel fiume da salmoni Moy e nelle altre acque esclusive di Mount Falcon Estate, a due passi dalla graziosa cittadina di Ballina. Il castello, a due passi dal fiume Moy, fu commissionato nel 1872 da Ultred Knox, il quale diede l’incarico ad un architetto molto in voga

all’epoca, James Franklin Fuller, già noto per aver disegnato il castello di Ashford. Questa struttura, all’interno di un’ area di 2200 acri, fu acquistata nel 1932 da Major e Costance Aldridge, che l’hanno resa, stagione dopo stagione, uno dei più bei lodge per caccia e pesca d’Irlanda. I diritti privati di pesca sul fiume Moy, per oltre 2 miglia in una zona stupenda,


You can see how imposing Mount Falcon is even before getting there, as elegant, well-finished signs announce that you are arriving at a place where nothing is left to chance. The castle, the main facility of the estate, welcomes you in a park with oaks and centuriesold cedars, and both the garden and choice of walkways reveal an accurate

study of the area’s plan. We are in County Majo in Ireland, to fish the River Moy, a salmon river, and the exclusive waters of the Mount Falcon Estate, just a stone’s throw from the nice town of Ballina. The castle, situated a few steps from the River Moy, was commissioned in 1872 by Ultred Knox. He gave the assignment to James Franklin Fuller,

an architect who was very popular at that time, and already well known for having designed Ashford Castle. This facility, inside an area of 2,200 acres, was purchased in 1932 by Major and Constance Aldridge, who made it one of the most gorgeous lodges for hunting and fishing in Ireland, season after season. Its reputation is also well

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hanno inoltre consolidato questa fama. Questo tratto è molto vicino al castello ed è raggiungibile in pochi minuti. Parlare della calda accoglienza, del breakfast eccellente e del ristorante sia superfluo e scontato, le numerose certificazioni e riconoscimenti posti all’ingresso della reception parlano da soli. Molto interessante per la pesca è il lago pieno

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di grosse trote di fronte al castello e ai numerosi lodge sparsi per il parco. Il lago offre la pesca a mosca no kill per gli ospiti, ma è molto interessante anche per chi non vuole cimentarsi nella pesca al salmone, o semplicemente vuole una valida alternativa se le condizioni per il salmoni non sono ottimali. Qui siamo a due passi dalla regione del Connemara

e le possibilità di pesca sono infinite, si può pescare in mare dalla riva e vi sono numerosi laghi sia per lucci che per trote e salmoni, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Le accomodations di Mount Falcon sono di vario tipo, si va dalle camere nel castello full board ai vari cottage in legno, oppure a strutture in pietra antistanti il lago. La


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established by private fishing rights on the River Moy for over 2 miles in a wonderful area. The stretch is very close to the castle and can be reached in a few minutes. Talking about the warm welcome, excellent breakfast and restaurant is redundant and predictable, as the many certifications and acknowledgements placed at

the entrance speak for themselves. What makes fishing very interesting is the lake full of big trout located just opposite the castle and the several lodges scattered in the park. The lake offers no-kill fly fishing for guests, but it is also very interesting for those who do not want to test themselves with salmon fishing, or are simply looking

for a valid alternative if the conditions for salmon are not optimal. We are very close to the region of Connemara and fishing opportunities are endless. You can fish in saltwater from the shore and there are many lakes for pike, trout and salmon. One is decidedly spoilt for choice. The accommodations in Mount Falcon are of various types,

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possibilità di scegliere tra self catering e full board fanno di Mount Falcon una destinazione per tutte le tasche, infatti tutti i cottage e le strutture in pietra hanno cucina, lavanderia e tutto quello che serve per essere indipendenti. La pesca al salmone qui ha un tradizione forse più antica della Scozia, vedere una ragazza di 16 anni estremamente competente che gestisce un piccolo

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negozio di pesca locale non mi era mai capitato. Fare la guida qui è come fare il cameriere in altri paesi, si va dal ragazzo che deve arrotondare nei mesi estivi, al grande professionista che non lascia nulla al caso; è un fenomeno che denota una forte tradizione locale. Credo che Mount Falcon, struttura dotata di tutti i confort compresa spa e palestra, sia una destinazione perfetta per famiglie

e pescatori, adatta ai professionisti della pesca a mosca, che vogliono fare l’esperienza della pesca al salmone ai massimi livelli nelle beat del Moy raccontate nei migliori libri di pesca al salmone e con guide spettacolari, ma anche per chi vuole semplicemente riposarsi immerso nella natura ed ogni tanto catturare qualche bella trota a due passi dal ristorante del lodge.


ranging from full board rooms in the castle to different wooden cottages, or stone buildings in front of the lake. The possibility to choose between self-catering and full board makes Mount Falcon a destination for every pocket. Sure enough all cottages and stone buildings have kitchens, laundry facilities, and everything you need to be independent. Salmon fishing has perhaps an older tradition here than in Scotland, since I have never yet seen

an extremely competent 16-yearold girl manage a small local fishing shop. Working as a guide here is like being a waiter in other countries. You can meet the boy who is trying to boost his wages in summer months and the great professional who leaves nothing to chance; it is a phenomenon which comes from a strong local tradition. I think that Mount Falcon, a facility provided with all the comforts, including spa and gym, is a perfect

destination for families and fishermen. It is ideal for fly fishing professionals who want to experience top-level salmon fishing with excellent guides in the beats of Moy, always mentioned in the best books about salmon fishing. However, it is also for those who simply want to relax and immerse themselves in nature and every now and again feel like catching some beautiful trout just a short distance from the restaurant of the lodge.

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Hotel

Erlenhof

L’hotel Erlenhof offre l’accoglienza ideale per pescare nella famosa riserva del fiume Gail a Kotschach Mauthen, riserva adatta sia per principianti sia per esperti pescatori a mosca. L’hotel è situato vicinissimo al fiume ed è perfetto non solo per la pesca, ma anche per escursioni a piedi o in bicicletta. Erlenhof is the ideal hotel for fishing in the famous reserve of the Gail River in Kotschach Mauthen, a reserve suitable for beginners as well as for experienced flyfishermen. The hotel is located very close to the river and it is perfect not only for fishing, but also for hiking or cycling. www.erlenhof.at



interview

RUPERT HARVEY 22


> To start this interview, tell me something about yourself. How and when did you start making your own flies? I grew up in a small town in the Natal Midlands, South Africa, called Nottingham Road. Being a small farming community I ended up in a boarding school in Underberg at the foot hills of the Drakensburg Mountains. One afternoon I walked into the School dinner room and a class mate was sitting at the table with a mound of feathers and skins tying nymphs and dry flies and I was hooked. That weekend I begged and basically wined until my father caved, got in the car and drove and hour and a half to find a fishing store that sold fly tying kits. For the first five years my main targets were brown and rainbow trout, small mouth and large mouth bass and I built my critters to match food. My Saltwater experience started on a holiday when I was

about 14 years old down to Umgazana estuary where I caught my first fish on a fly in the saltwater. It was small but it hooked me. I then spent another year tying and dreaming of shrimps, crabs and baitfish. Eventually my father took up a post down in the wild coast, in the Eastern Cape, the salt took over my life and I have lived and breathed saltwater, tying, ever since then. Over the years I have tied thousands of flies, honed my tying style and have learnt lots of tricks and tips along the way. 12 years ago I started tying commercially for a few select people and through word of mouth the business grew to a point I decided to start custom tying and 8 years ago I started an online store www.ukflies.com > What came first, tying flies or fishing? I have been behind the vice for a good 27 years now, I call it

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> Innanzitutto, dimmi qualcosa di te. Come e quando hai cominciato a farti le mosche da solo? Sono cresciuto nella piccola città di Nottingham Road nel Natal Midlands, in Sudafrica. Trattandosi di una piccola comunità rurale, finii in un convitto a Underberg, ai piedi dei Monti dei Draghi. Un pomeriggio, mentre stavo andando nel refettorio della scuola, vidi un compagno di classe seduto a tavola con un ammasso di piume e pelli, intento a costruire ninfe e mosche secche, e ne venni catturato. Quel weekend piansi finché mio padre non cedette, entrò in macchina e guidò per un’ora e mezza per trovare un negozio di pesca che vendesse dei kit per la costruzione delle mosche. Per i primi cinque anni i miei principali obiettivi furono le trote fario e iridee, i persici di Dolomieu, le persicotrote, e ho costruito le mie creaturine in base alle loro abitudini alimentari. La mia esperienza in acque marine cominciò durante una vacanza, quando avevo circa 14 anni, all’estuario dell’Umgazana, quando presi il mio primo pesce con una mosca in acqua salata. Era piccolo, ma mi “allamò”. Trascorsi un altro anno a fare mosche sognando gamberetti, granchi e pesci foraggio. Qualche anno dopo mio padre ebbe un posto a Capo Est, e il sale cominciò a dominare la mia vita e da allora ho vissuto e respirato acqua salata. Nel corso degli anni ho costruito migliaia di mosche, ho affinato il mio stile e imparato un sacco di trucchi. 12 anni fa ho cominciato a costruire per pochi clienti selezionati e col passaparola l’attività si è ingrandita al punto che decisi di cominciare a fare mosche personalizzate, così 8 anni fa ho avviato una vendita online www.ukflies.com. > Cos’è venuto prima, la costruzione delle mosche o la pesca? Sto dietro alla morsa da 27 anni abbondanti e io la chiamo passione, mia moglie la chiama ossessione. In realtà costruivo mosche da oltre un anno quando ho preso in mano per la prima volta una canna. Tuttora preferisco legare della lanugine agli ami, non mi fraintendere, amo anche la pesca, ma trovo che ci sia qualcosa di speciale nella costruzione delle mosche.

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a passion, my wife calls it an obsession. I actually tied flies for well over a year before I ever picked up a fly rod. To this day I still prefer strapping fluff to hooks, don’t get me wrong, love fishing too, but for me there is just something about fly tying. > Any advice to those who want to start tying flies? Practice is the only thing that will improve your tying skills, it takes time to learn. When I started tying, I was only 10 or 11 years old and was always stoked, no matter how ugly the fly was. I improved but slowly and after six months, my flies still looked like I was tying them blindfolded with mittens on my hands. Being pre internet days when you needed information you went to your local fly shop. There I met a guy, Pietermaritzburg, who was happy to spend a few hours with me, demonstrating and giving me some "tips" and "how to" on the basic patterns, but the thing that

struck me the most was when he said: ”always tie three in a row and you will improve faster as you will get used to the proportions of each pattern”. And I still do it to these days with any new pattern I tie. > What do you think is the most innovative tying material of recent times? I would say the introduction of UV resin, it’s the tyer’s best friend. > What is your favourite fishing destination? I would love to go back and fish my home waters again in South Africa, the trout streams of the Drakensburg mountains of the estuaries of the Eastern Cape in the salt. But my top destinations I would like to fish in the future are Farquhar, Garden of the Queen in Cuba, Tismane and Rio Marie.

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> Un consiglio per chi vuole cominciare a costruire mosche? La pratica è l’unica cosa che migliora l’abilità, ci vuole tempo per imparare. Quando ho cominciato a costruire avevo solo 10 o 11 anni ed ero sempre entusiasta, per quanto la mosca fosse brutta. Migliorai, ma lentamente, e dopo sei mesi le mie mosche avevano ancora un aspetto orribile, che sembrava le avessi fatte con gli occhi bendati e le manopole alle mani. Visto che all’epoca non c’era internet, quando si aveva bisogno di informazioni si andava al negozio locale di mosche. Lì incontrai un tizio, Pietermaritzburg, che era felice di trascorrere alcune ore con me, facendo alcune dimostrazioni e dandomi consigli su come costruire i modelli di base, ma quello che mi colpì di più furono le sue parole quando disse: “fai una mosca sempre tre volte di seguito e migliorerai più

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velocemente, visto che ti abituerai alle proporzioni di ogni modello”. E io lo faccio ancora oggi con qualsiasi nuovo modello che costruisco. > Quale pensi sia stato il materiale più innovativo ? Direi l’introduzione della resina UV, è la migliore amica del costruttore. > Qual è la tua destinazione di pesca preferita? Mi piacerebbe tornare a pescare nelle acque di casa mia in Sudafrica, nei torrenti da trote dei Monti dei Draghi e negli estuari salati di Capo Est. Ma ai primi posti nella classifica delle destinazioni dove vorrei pescare ci sono l’atollo di Farquhar, i Giardini della Regina a Cuba, Tismane e Rio Marie.


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Realizzati per la libertà. Progettati per la responsabilità.

I nostri nuovi Waders Swiftcurrent Expedition sono il risultato di un'innovazione costante, di un'attenzione ai dettagli meticolosa e del nostro impegno nel salvare il nostro pianeta. Sono più leggeri, più resistenti, progettati per muoversi meglio dentro e fuori dall'acqua e realizzati con tessuto esterno riciclato al 100%.

Un altro giorno in paradiso. Mikey Wier impegnato in un guado alla ricerca di trote arcobaleno nel Nord della California. JEREMIAH WATT © 2020 Patagonia, Inc.


: e k a L s p l he

P

Fly Fishing for Trophy Pike in the CAnAdiAn Wilderness TEXT: RASMUS OVESEN > PHOTOS: RASMUS OVESEN AND ANDERS OVESEN



After two days of arduous travelling, the propeller-driven air freighter will touch down on Phelps Lake’s vast water surface and moor at Wolf Bay Lodge in the middle of the Canadian wilderness. The skiff cuts across the flat water with surgical precision. It navigates at a high speed through narrow passages, wide-open expanses and big bays. And being surrounded by nothing but forest, I soon lose all sense of orientation and locality. It’s an intoxicating feeling and it is further amplified when – after a 20-minute boat ride - we arrive at a big, shallow bay, the engine is cut off and a deafening silence descends upon us. THE PIKE ARE STILL IN THE SHALLOWS. The spawning – and a long, ice-cold winter – is but a dimming memory, and the fish are hungry. Now, as Jason explains, it’s simply a matter of finding the fish. They tend to school up in the many bays; the shallow ones with dark, muddy bottoms where the water gets warmed effectively up by the sun and

baitfish are fairly abundant. We still have no idea, however, that we’ll be sight-fishing for them in less than half a meter of water – and, on several occasions, in and along flooded meadows. It doesn’t take long before we find the first few fish. They are hovering above the bottom along shorelines or in places where cabbage beds have slowly started to seep from the silty lake floor. They’re not downright easy to see – not even though the water is surprisingly clear, but it’s obvious that these fish are all small males. We’re soon busy warming up. And it doesn’t take long before the first few pike have shut their spike mat-like jaws around our flies. Despite the fact that they’re looking rather apathetic, as they stand there semi-petrified along the bottom, they - sure enough - are hungry and aggressive. They promptly react at the sight of our rabbit Zonkers, hunt them down with gluttonous ferocity and, oftentimes, inhale


Dopo due giorni di duro viaggio, l’idrovolante si posa sulla vasta superficie d’acqua del lago Phelps e nella brughiera del Wolf Bay Lodge, nel bel mezzo della natura incontaminata del Canada. Lo skiff attraversa l’acqua della flat con precisione chirurgica. Naviga ad alta velocità attraverso passaggi stretti, tratti apertissimi e grandi baie. Essendo circondato da nient’altro che foreste, io ben presto perdo l’orientamento e il senso dello spazio. È una sensazione inebriante, ulteriormente amplificata quando – dopo venti minuti di barca – arriviamo a una grande baia poco profonda, il motore si spegne e un silenzio assordante scende su di noi. I LUCCI SONO ANCORA NELLE ACQUE POCO PROFONDE. La deposizione delle uova – e un lungo, gelido inverno – è solo un flebile ricordo e i pesci sono affamati. Ora, come spiega Jason, si tratta semplicemente di trovare i pesci. Tendono ad aggregarsi nelle numerose baie; in quelle poco profonde, coi bui fondali melmosi, l’acqua si riscalda bene al sole e i pesci esca sono piuttosto abbondanti. Noi tuttora

non immaginiamo, però, che li pescheremo a vista in meno di mezzo metro d’acqua e, in parecchie occasioni, su prati allagati. Subito troviamo i primi pesci. Volteggiano sopra al fondale lungo la costa o in luoghi dove i letti di cavoli hanno lentamente cominciato a diffondersi dal fondale sedimentoso del lago. Non sono esattamente facili da vedere – neppure se l’acqua è sorprendentemente cristallina – ma è ovvio che questi pesci sono tutti piccoli esemplari di maschi. Siamo in fase di riscaldamento. E non passa molto prima che alcuni lucci chiudano le loro ampie fauci dentate sulle nostre mosche. Benché appaiano piuttosto apatici quando si trovano sul fondale, semi-pietrificati, sono in realtà affamati e aggressivi. Reagiscono prontamente alla vista dei nostri Zonkers di coniglio, li scovano con avida ferocia e spesso li ingoiano lì sul posto, lungo il lato della barca, facendo schizzare l’acqua.


them right along the boat-side in big, splashy explosions of water.

pike underneath two bowed moss-clad pine trees, inside a patch of flooded meadow grass.

It’s been a while since my brother and I have fished for pike, but we’re quickly reminded why we both love to target this lightning-quick and sinister predatory fish. We haven’t travelled this far, however, to fish for small pike and the guide is quite well aware of it. So, having rekindled our reflexes, shortly, on a handful of smaller pike, we therefore move on to another one of the lake’s countless bays.

The fish isn’t alone! Several skittish male pike, which by comparison look distinctly immature and juvenile, stick to the big female – with their lives as a potential stake. With lightly-trembling fins and a tense, aggressive look on her face, she seems likely, at any given moment, to suddenly lunge a malicious attack on one of her suiters. That impression is further enhanced, shortly after, when I cast and place my light-grey rabbit-strip Zonker on the edge of the flooded grass. As the fly hits the water, the big pike is instantly on it – with several smaller pike dragging vigilantly behind.

HAVING RECONNOITRED an additional three bays, we finally make it to a small outpouching in the northern corner of the lake. The bay inside, which is backlit by the drowsy beams of the evening-sun, doesn’t look like much at first. The entrance is so shallow that we need to use oars to get in, and at first glance across the dark, ochrecoloured water, there are no signs of pike. It isn’t until we reach the far corner of the bay that I see the shadow of a big

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I provide the fly with a little bit of action, making it wind and twist pulsatingly below the surface. The pike instantly shoots forward, ploughing purposefully through the water, and all of a sudden the fly has disappeared into the massive


È da un po’ che io e mio fratello non andiamo a pesca di lucci, ma ben presto ci torna in mente perché entrambi amiamo prendere di mira questo pesce predatorio velocissimo e sinistro. Non siamo però venuti così lontano per pescare piccoli lucci e la guida ne è abbastanza consapevole. Dunque, dopo aver riacceso i nostri riflessi, in breve, dopo una manciata di lucci più piccoli, ci spostiamo verso un’altra delle innumerevoli baie del lago. DOPO AVER PERLUSTRATO altre tre baie, alla fine facciamo una piccola deviazione nell’angolo settentrionale del lago. La baia al suo interno, illuminata dai raggi assonnati del sole della sera, all’inizio non promette molto. L’ingresso è così poco profondo che abbiamo bisogno di usare remi per entrare e, a prima vista, attraverso l’acqua scura color ocra, non vi sono tracce di lucci. Solo quando raggiungiamo l’angolo più lontano della baia vedo l’ombra di un grosso luccio sotto due pini ricurvi rivestiti di muschio, su un appezzamento di prato erboso allagato.

Il pesce non è solo! Diversi lucci maschi iperattivi, che al confronto appaiono distintamente giovani e immaturi, seguono da vicino la grossa femmina – facendo da potenziali pali con le loro vite. Con le pinne leggermente tremanti e uno sguardo teso e aggressivo, lei sembra in procinto di lanciare da un momento all’altro un violento attacco a uno dei suoi spasimanti. Quest’impressione è confermata poco dopo, quando lancio e piazzo il mio Zonker grigio chiaro fatto di una striscia di coniglio ai margini del manto erboso allagato. Quando la mosca colpisce l’acqua, il grosso luccio vi si avventa sopra – con tanti lucci più piccoli che procedono vigilanti dietro di lui. Do un po’ di azione alla mosca, facendola serpeggiare e ruotare vivacemente sotto la superficie. Il luccio scatta subito in avanti, saettando con decisione attraverso l’acqua, e improvvisamente la mosca è sparita all’interno delle fauci seghettate del pesce. D’istinto ho impostato l’amo – così prontamente che il manico di sughero cigola – e ora sento il


cavity inside the fish’ jagged jaws. I set the hook instinctively – so promptly that the cork handle squeaks, and I now feel the weight of the fish as it thrashes about whirling up the muddy bottom and sending cascades of water meter-high into the air. A hectic fight, with several explosive runs, ensues. The fish, however, is solidly hooked and eventually the fish yields to the persistent pressure from the fly rod’s powerful carbon fibres, and it capsizes close to the boat. It’s bigger than first anticipated, and it is with much effort and strain that I manage to lift it aboard the skiff. A QUICK MEASUREMENT reveals a length of 125 wellproportioned centimetres. My dream of catching a big wilderness pike has come true – and in a spectacularly visual way. We shoot a quick series of pictures in the shallow water along the bank, and as the fish thrusts itself free of my hand and powerfully swims away from the scene of the crime, I draw a sigh of relief. Mission accomplished!

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LESS THAN TWO HOURS LATER we have caught an additional seven full-grown pike with three of them well in excess of 120 centimetres; all of them sight-fished with thunderously brutal takes as a result in the shallow water along the shoreline. Furthermore, we have cast at a couple of fish in the vicinity of 135cm – fish, that for whatever reason, just didn’t respond to our flies. As we wrap up and head back to the lodge, we’re in a state of shock. Never before have we experienced such hectic pike fishing with so many big fish. But as we’re about to find out, during the next five days, this is nothing out of the ordinary on Phelps Lake. During our stay here, we sightfish another 200 pike with 40 of them well over one meter and several additional fish in the 110 - 120-centimeter span. Furthermore, we get to experience some cool dry fly- and nymph fishing for trophy lake whitefish and, not least, some sweat-dripping streamer fishing for the feisty lake char that school up along Phelps Lake’s drop offs. But that’s a completely different story of course...


peso del pesce che si dimena creando turbinii nel fondale melmoso e proiettando nell’aria cascate d’acqua alte metri. Ne segue una lotta frenetica, con molte risalite esplosive. Il pesce, però, è ben allamato e alla fine cede alla persistente pressione delle possenti fibre in carbonio della canna e si capovolge in prossimità della barca. È più grosso di quanto pensavo e mi costa molto sforzo e tensione sollevarlo per portarlo a bordo dello skiff. UNA VELOCE MISURAZIONE rivela una lunghezza di 125 centimetri ben proporzionati. Il mio sogno di prendere un grosso luccio si è realizzato – e in modo spettacolare. Scattiamo una veloce serie di foto lungo la riva e, quando il pesce si svincola dalle mie mani per nuotare via dalla scena del crimine, io tiro un sospiro di sollievo. Missione compiuta! MENO DI DUE ORE DOPO abbiamo preso altri sette lucci,

tre dei quali superano i 120 centimetri; tutti sono stati pescati a vista con prese fragorosamente brutali per l’acqua poco profonda lungo la costa. Inoltre, abbiamo lanciato ad un paio di pesci vicini ai 135 cm – pesci che, per qualche ragione, non hanno reagito alle nostre mosche. Mentre facciamo armi e bagagli e ci dirigiamo al lodge, siamo in uno stato di shock. Mai prima avevamo sperimentato una pesca al luccio così frenetica, con tanti pesci di grosse dimensioni. Ma stiamo per scoprire, nei cinque giorni seguenti, che questo non è insolito nel lago Phelps. Durante il nostro soggiorno qui peschiamo a vista altri 200 lucci, 40 dei quali ben oltre il metro, e parecchi altri pesci dai 110 ai 120 centimetri. Inoltre sperimentiamo una buona pesca con mosca secca e ninfa per coregoni di lago da trofeo e, non da ultimo, la faticosa pesca degli energici salmerini di lago che popolano i punti isolati del lago Phelps. Ma questa è tutta un’altra storia...


PHELPS LAKE Phelps Lake is a massive lake in the northeastern corner of the Canadian province, Saskatchewan. It’s a glacial lake with a surface area of about 130 km2, and with the exception of a few areas with up to 30 meters of depth, it is an incredibly shallow lake – something that makes it an ideal habitat for pike. With more than 300 islands, countless reefs, backwaters, bays and tributaries with clear water, you couldn’t possibly charter all the good fishing spots in a full week. And since there are an additional 60 km2 of prime fishing waters to be reached on foot or via channels and tributaries, you could argue that Phelps Lake represents a whole fishing area, rather than just a single body of water. The season stretches from the middle of June, from ice out, until the end of August, at which point winter is already looming. At the beginning of the season you can experience some

incredibly exciting sight-fishing for pike. At this time of year, these fish will have just finished spawning in the myriad of shallow bays and flooded meadows around the lake, and they will be both hungry and aggressive. During the summer months and onwards till the end of the season, the fishing is typically translocated to the many drop offs, reefs and islands, where Lily pad- and cabbage beds rise from the bottom. In addition to the spectacular pike fishing, it is also possible to catch trophy white fish and giant lake char (Salvelinus namaykush) on Phelps Lake. The latter can be found in tremendous numbers, especially at the southend of the lake, where the depth drops to about 30 meters. At the beginning of the season, fast-sinking lines and weighted streamers are used to connect with them, but as summer progresses and the water heats up, they rise towards the surface. Here, they can be fished

with floating and intermediate lines, and although the average size is relatively modest – around 2-3 kilos – it’s by far uncommon to catch fish in the vicinity of 10 kilos. Although these fish are minimally targeted, specimens in excess of 20 kilos are caught every year – and 30 kilos+ fish are certainly around. WOLF BAY LODGE Wolf Bay Lodge is the only lodge with a license to guide and fish on Phelps Lake, and since the lake is extremely secluded – and the only way to get there is by hydroplane – the fishing pressure is very minimal. The lodge, which has been in operation since the early 90s, has an authentic wilderness feel and is rather rudimentary and basic without compromising comfort. In total, there’s room for six fishermen at the lodge, and they all fish from Linder skiffs with big casting platforms in front.


LAGO PHELPS Il lago Phelps è un lago enorme nell’angolo nord-orientale della provincia canadese di Saskatchewan. È un lago glaciale con una superficie di circa 130 km2 e, ad eccezione di alcune zone profonde fino a 30 metri, è un lago incredibilmente poco profondo, il che lo rende l’habitat ideale per i lucci. Con più di 300 isole, innumerevoli barriere coralline, zone isolate, baie e affluenti dall’acqua cristallina, una settimana non basta per provare tutti gli spot. E visto che ci sono altri 60 km2 di acque che offrono una pesca eccellente e sono raggiungibili a piedi o attraverso canali e affluenti, si potrebbe sostenere che il lago Phelps rappresenta un’intera area di pesca piuttosto che solo un singolo specchio d’acqua. La stagione si estende dalla metà di giugno, quando si sciolgono i ghiacci, sino a fine agosto, quando l’inverno è già alle porte. All’inizio

della stagione si può fare una pesca al luccio incredibilmente entusiasmante, a vista. In questo periodo dell’anno i pesci avranno terminato di deporre le uova nella miriade di baie poco profonde e prati allagati attorno al lago, e saranno tanto affamati quanto aggressivi. Dai mesi estivi in poi, sino alla fine della stagione, la pesca trasloca di norma sulle molte calette, barriere coralline e isole, dove foglie di ninfea e letti di cavoli si elevano dal fondale. Oltre alla spettacolare pesca al luccio, è possibile anche prendere pesci bianchi da trofeo e giganteschi salmerini di lago (Salvelinus namaykush) sul lago Phelps. Questi ultimi si possono trovare in numeri eccezionali, specialmente all’estremità meridionale del lago, dove la profondità arriva a circa 30 metri. All’inizio della stagione, code a rapido affondamento e streamer piombati, ma col progredire dell’estate, quando le acque si scaldano, sono loro che salgono in superficie.

Lì si possono pescare con code galleggianti e intermedie, e benché la taglia media sia relativamente modesta – circa 2-3 chili – è di gran lunga poco comune prendere pesci vicini ai 10 chili. Sebbene questi pesci vengano presi di mira pochissimo, vengono catturati ogni anno esemplari di 20 chili e in giro ci sono sicuramente pesci di oltre i 30 chili. WOLF BAY LODGE Il Wolf Bay Lodge è l’unico lodge con licenza per avere una guida e pescare sul lago Phelps e, visto che il lago è estremamente isolato – l’unico modo per arrivarci è per mezzo di un idroplano – la pressione di pesca è ridotta al minimo. Il lodge, che è operativo dall’inizio degli anni Novanta, conserva un’atmosfera autentica, è piuttosto semplice e basilare, ma confortevole. Al lodge c’è posto per sei pescatori.


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SUPER NATURAL ADVENTURES Il Deep Creek Lodge ĂŠ situato a Terrace in British Columbia nel cuore della regione dello Skeena, vicino ai migliori fiumi per la pesca alla Steelhead e ai cinque salmoni del Pacifico. Nel lodge a conduzione famigliare, troverete un ambiente confortevole e accogliente in cui potrete gustare la nostra famosa autentica cucina Italiana. Un posto perfetto per le vostra vacanza di pesca in famiglia, con amici oppure da soli. The Deep Creek lodge is located in Terrace British Columbia in the heart of the Skeena region, close to the best rivers for Steelhead and Pacific Salmon fishing. At the Lodge in a family atmosphere you will find a clean and comfortable accommodation and taste our famous home made Italian and International cuisine. The perfect place for your fishing holiday with family or friends.

DEEP CREEK LODGE 5255 Deep Creek Drive Terrace B.C. V8G0C2 - CAN Phone: 1-250-635 4449

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g n i h s i F y Fl y l a t I n i e Mad A CURA DELLA REDAZIONE

Nonostante la pessima gestione politica di quasi tutti i fiumi italiani, credo che l’Italia possa vantare alcune eccellenze nella produzione di articoli per la pesca, in special modo per la pesca a mosca. Ecco tre esempi di ottime aziende italiane: Despite the very bad management of almost all Italian rivers, I think that Italy can boast some excellent fly fishing items. Here are three examples of very good Italian companies:


i l l e r a v i V o Franc La ditta Franco Vivarelli è nata nel 1982 con il progetto dichiarato di realizzare il sogno del suo fondatore: creare un mulinello leggero per pescare e spostarsi rapidamente lungo il fiume. La ricerca e lo studio hanno portato al traguardo finale: un mulinello semiautomatico che permette un recupero veloce della coda, senza interrompere l’azione di pesca. Nasce così il semiautomatico di qualità, ultraleggero e con un’altissima capacità di recupero. Uno strumento che evita al pescatore il problema dei cambi di impugnatura: non servono entrambe le mani per riavvolgere la coda e, per spostarsi agevolmente

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sul fiume, è sufficiente il dito indice sulla leva. Questa caratteristica lo rende insostituibile nella pesca in torrente, ambiente per cui fu ideato, perché la praticità del recupero non obbliga a tenere la coda in spire tra le mani ed evita che si incastri sotto ai sassi trascinata dalla corrente, salvandosi così da intrecci o deterioramenti. Nel tempo questa azienda si è ritagliata una nicchia di mercato, grazie anche ad una rete di seri distributori in tutto il mondo e, nonostante le numerose imitazioni da parte di diversi produttori, continua a rimanere sinonimo di qualità e serietà.


The Franco Vivarelli company was established in 1982 with the mission of fulfilling its founder’s dream: the creation of a light reel for fishing and moving rapidly along the river. Research and study have led to the final goal of achieving a semi-automatic reel that enables speedy retrieval of the line, without interrupting the fishing action. Hence the high quality, ultralight, semiautomatic reel was constructed, with very good retrieval ability. This instrument allows the fisherman to avoid the problem of handling changes: you do not need both hands to rewind the line and move easily along the river; you just need your index finger on the lever. This feature makes it unreplaceable for fishing in a stream, the environment it was designed for. Because of the practicality of the retrieval, you are not obliged to keep hold of the line, and driven by the current, it avoids getting entangled under the stones, so that it is preserved from twists or deterioration. With the passing of time, this company carved a niche in the market, also thanks to a network of serious distributors all over the world. Despite the many imitations by several manufacturers, it continues to be a synonym for quality and seriousness.


The Stoppioni s.n.c. company has been operating under its Stonfo trademark for 40 years at an international level (its activity began in 1978), specializing in the production of accessories for every type of sport fishing. Its founder is Ivo Stoppioni, an excellent fisherman and competitor. With the help of his wife and sons, Alessio and Alessandro, he managed to make the company grow, so that it immediately stood out for the quality and innovation of its products. Collaboration with the Effevuemme company owned by the Pieri family was very important and still continues today. The company makes plastic moulds and components of fine workmanship. All the members of the company are fond of fishing and so they personally test the various techniques and products in national and international waters, before their introduction into the market. Stonfo products are known and appreciated by fishermen because of the high quality of the materials, their excellent finish, and the innovative solutions they offer; we could say that some of the products have “made history,” making the brand famous. Specific products for fly fishing, like the series of accessories called “Elite,” made after more complex designs and working technologies, and clamps like the “Kaiman” and “Tubefly,” as well as the “Tansformer,” have placed this company at the top of the world’s Fly fishing market.


Stonfo Azienda specializzata nella produzione di accessori per ogni tipo di pesca sportiva, la Ditta Stoppioni s.n.c., opera con il suo marchio Stonfo da 40 anni a livello internazionale. (Inizio attività nel 1978). Il suo fondatore è Ivo Stoppioni ,ottimo pescatore ed agonista che, con l’aiuto della moglie Grazia ed i figli Alessio ed Alessandro, è riuscito a far crescere l’azienda che si è subito contraddistinta per la qualità e l’innovazione dei suoi prodotti. Importantissima è stata la collaborazione, che continua tuttora, con la Effevuemme della famiglia Pieri, un’azienda a conduzione familiare che produce stampi e particolari in plastica di pregiata fattura. Tutti i soci dell’azienda sono appassionati di pesca e si cimentano nelle varie tecniche in acque nazionali ed internazionali, collaudando loro stessi i prodotti prima dell’immissione sul mercato. I prodotti Stonfo sono conosciuti ed apprezzati dai pescatori per l'alta qualità dei materiali impiegati, per l'eccellente finitura e per le soluzioni innovative che presentano, alcuni potremmo dire che ne hanno “fatto la storia”, rendendo famoso il marchio. Prodotti specifici per la pesca a mosca, come la serie di accessori denominata “Elite”, realizzata su disegni più complessi e con tecnologie di lavorazione più avanzate, e morsetti come il “Kaiman” e “Tubefly” e il “Tansformer”, hanno consolidato questa azienda ai vertici del mercato mondiale del Flyfishing.

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Euro Tank

Forse non tutti sanno che una delle principali aziende che produce kayak a livello mondiale è in Italia e per la precisione in provincia di Lodi. L’azienda EuroTank infatti è proprietaria e produttrice di alcuni dei più importanti marchi a livello mondiale come Rainbow Kayaks, Rainbow Fishing, DragoRossi e H2O. Ispirati dalla passione per l’acqua, la filosofia di Rainbow Kayaks è che il kayak debba essere facile, accessibile a tutti e, soprattutto, divertente. È per questo che da più di 25 anni l’azienda italiana produce kayak, hardbelly boat, canoe e sit on top con passione e professionalità. Tutti i Kayak, Hardbelly, e canoe vengono prodotti in polietilene ad alta densità con il sistema di stampaggio rotazionale e sono ai massimi standard di durabilità e robustezza. Creati per raggiungere gli spot di pesca dove solo un kayak potrà arrivare, i kayak Fishing di Rainbow sono specificamente equipaggiati per uso sportivo

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e per la pesca. Tutti gli accessori sono inoltre personalizzabili secondo le esigenze specifiche di ciascun pescatore. Ogni dettaglio dei kayak dell’azienda lodigiana testimonia la qualità del Made in Italy che ha reso Rainbow Kayaks uno dei marchi più conosciuti al mondo. Rainbow Kayaks ha sempre avuto un occhio di riguardo alle tematiche ambientali e alla salvaguardia del nostro pianeta. Tutti i kayak e canoe dell’azienda italiana sono prodotti utilizzando l’energia pulita del sistema fotovoltaico. Il fotovoltaico permette di produrre energia elettrica senza alcuna emissione di gas serra, a differenza delle fonti energetiche fossili, altamente inquinanti. E’ calcolato che, per ogni kilowattora di energia fotovoltaica prodotta, si evita l’emissione in atmosfera di oltre 500 grammi di anidride carbonica.


Perhaps not everybody knows that one of the main companies that manufactures kayaks worldwide is located in Italy, precisely in the province of Lodi. In fact, the EuroTank company owns and manufactures some of the most important brands in the world, like Rainbow Kayaks, Rainbow Fishing, DragoRossi and H2O. Inspired by the passion for water, Rainbow Kayaks’ philosophy is that the kayak must be easy, accessible to everybody and, most of all, fun to use. For this reason the Italian company has been manufacturing kayaks, hardbelly boats, and canoes, and sit on top kayaks with passion and professionalism for over 25 years now. All Kayaks, Hardbellies and canoes are made in high density polyethylene with a rotating printing system, and reach the maximum standards of durability and strength. Created to reach the fishing spots where only a kayak can traverse, Rainbow fishing kayaks are specifically equipped for sport use and fishing. All accessories are furthermore customizable according to the specific needs of each fisherman. Every detail of the kayaks by this company from Lodi testifies to the “Made in Italy” quality, which has made Rainbow Kayaks one of the most renowned brands in the world. Rainbow Kayaks has always paid special attention to environmental problems and the preservation of our planet. All kayaks and canoes of the Italian company are made by using the clean energy of the photovoltaic system, which allows electrical energy to be produced without any greenhouse gas emissions, differently from fossil fuels, which are highly polluting. It has been calculated that for every kilowatt-hour of produced photovoltaic energy, the emission of over 500 grams of carbon dioxide into the atmosphere will be avoided.



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Only Flies By Aleksandar Vrtaric


YOU CAN TIE THEM BETTER (OR HOW TO TURN YOUR TRASH FLIES INTO GOLD) As beautiful as it may seem and as artsy as it can be, fly fishing is not always all that magical. In fact, when it comes to the newbies, it can easily look like a true nightmare – be it the waving and whipping with that silly fly line that can't seem to listen and behave normal, no matter what you do and how hard you try, trying to figure out the difference between all those fly line profiles or understanding how the whole thing with those insects works. The stuff gets frantic. Once a newbie gets over it and manages to make a few casts that actually work, he will eagerly hit the water and try to catch a fish or two using the flies they bought or got from a good and kind veteran. That's just when another huge problem appears – flies! You only bought 10 of them, the kind guy gave you another 10 and you managed to leave 13 of them hanging in trees, you hooked a rock with 3 of them and both of those big fish swam away with a couple

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of best working ones. You came back home with only 2 flies left and you're thinking there's no way you'll paying again. You can't ask for more free flies, it's not nice and it does take someone's time and money. It may happen after 20 flies you bought or got for free or after 1000 of them. It depends how much money you make but the thing will eventually happen and it is quite inevitable. That moment will change everyting and it will start by saying this: „That's it, the hell with it. I'm tying my own flies“. This is the right call and the proper thing to do but the enthusiasm usually goes away right after tying your first handful of flies. For heavens's sake, those flies look horrible It has been seen countless times and it's just a scenario that keeps repeating. When guys start tying their own flies, they end up tying a bunch of flies and filling the XXL box with both ugly and not working flies. Well, this is nothing to worry about. When you start doing things for


PUOI FARE DI MEGLIO COME FAR BRILLARE LE TUE BRUTTE MOSCHE Per quanto possa apparire bella e artistica, la pesca a mosca non conserva sempre tutta quella magia. In effetti, quando si tratta di neofiti, può apparire facilmente come un vero incubo – che si tratti di quella stupida mosca che sventola e va a sbattersi in modo assolutamente anomalo, che non ti ascolta, non importa cosa tu faccia e quanto ci provi, o di capire come funziona tutta la faccenda con quegli insetti. La questione si fa seria. Una volta che il neofita supera questa prima fase e

dopo aver comprato 20 mosche oppure anche dopo 1000. Dipende da quanti soldi guadagnate, ma alla fine capiterà ed è abbastanza inevitabile. Ed è in quel momento che direte: „E va bene, al diavolo. Mi costruisco le mosche da solo“. Benissimo, ma l’entusiasmo solitamente passa dopo aver fatto le prime mosche. Mamma mia queste mosche sono orribili! È successo innumerevoli volte ed è una scena che si ripete. Quando si cominciano a produrre le proprie mosche, si

riesce a fare alcuni lanci che funzionano davvero, poi non farà che colpire l’acqua ansiosamente, cercando di prendere un pesce o due usando le mosche che ha comperato o avute da un vecchio pescatore. Ecco che compare un altro problema – le mosche! Ne avete comprate solo 10, il buonuomo ve ne ha date altre 10 e voi siete riusciti a lasciarne 13 sugli alberi, con altre 3 avete allamato delle rocce e due grossi pesci se ne sono andati portandone con sé un paio delle migliori. Voi ve ne tornate a casa con solo 2 mosche rimaste e state giusto pensando che non ne comprerete più. Non potete chiedere altre mosche gratis, non è carino. Questo può succedere

finisce per riempire la scatola XXL con mosche brutte che non funzionano. Beh, non bisogna preoccuparsi. Quando si comincia a fare le cose per la prima volta, non si ha esperienza e semplicemente non possono venire bene subito. Costruire le proprie mosche è una cosa straordinaria e fa risparmiare un sacco di soldi. Creare mosche con le proprie mani è tutta un'altra cosa e, una volta acquistati strumenti e materiali, sarete a posto per molti anni e non avrete più spese. I principianti tendono però a demoralizzarsi dopo aver fatto qualche brutta mosca, che non fa neppure quello che dovrebbe, e guardare le mosche degli altri non fa che aumentare la loro frustrazione.

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the first time, you have no experience and you just can't do things by reflex. Tying your own flies is an amazing thing and it saves a lot of money – just imagine the amount of money you would spend on flies during the period of 10 or 20 years. Creating something with your own hands is something completely different and once you put some money in buying tools and materials, you are good for many years and it will not cost a lot at all. Now, the newbies tend to end up being disappointed and after tying a bunch of ugly flies that don't even do what they should do and looking other tiers flies leads to misery. It kind of looks like the first time with fly rod and fly line. Whatever you do, it just doesn't get there. It's wrong. Others do it easily and it looks so nice, yet no matter how hard you try, the whole

thing looks like shit. Keep your head up because tying flies is not only easy but it's also fun and it saves lots of money. By learning a few things and keeping them in mind, you can quickly tie sweet and lovely flies that will catch fish like crazy.

spend their lives, what they eat and how they look in all of their stages. This is a process and you have to know about insects just like carp anglers know about carp food throught the entire season. You can't just buy random stuff in the nearby supermarket and roll your boilies. So, read some stuff about water insects and terrestrial ones that are important for fly fishing and then be sure to take a few walks by your favorite waters. Check the vegetation underwater, look for some life in those rapids, flip a few rocks and see what you can find. Taking photographs is always a smart thing to do. Doing all this will give you a specific idea of what kinds of flies you have to tie, so instead of tying stupid flies with bullshit unnecessary details you previously have seen on Internet, you will sit down and tie

a fast and simple, killer pattern for your favorite waters. Another big mistake, probably the biggest one, is using too many materials and skipping the right techniques. To do things the right way, you have to think a little. So, you got the photographs of those nymphs you found under the rocks. You have some materials and it is really not hard to think and see which one would do the best job. You can buy materials in a fly shop but if you get creative, you will find them literally everywhere around you. If your imitation needs to sink, tie it the best you can so if it needs to sink fast, tie it that way. Some need to sink slow, some need to stick to the bottom or maybe drift away and some need to float. Using too many materials and tying on unnecessary things will only do harm and this is why you need to be

Know the flaws to get rid of them There are many things that can go wrong when it comes to tying flies and the first thing to remember and to stick to it is that you shouldn't even begin with fly tying without the basic knowledge about insects. You don't have to go scientific or learn Latin names for every single bug there is but you do have to know where insects live, how they


È un po' come le prime volte con la canna. Qualsiasi cosa si faccia, non va bene, è sbagliata. Altri ci riescono facilmente ed è così bello a vedersi, ma voi, per quanto ci proviate, fate solo un gran pasticcio. Tenete duro, perché costruire mosche non è facile, però è anche divertente e vi fa risparmiare molti soldi. Imparando alcune cose e tenendole a mente, potete creare velocemente delle mosche carine e graziose che vi faranno prendere un sacco di pesci. Conoscete i difetti e sbarazzatevene Ci sono molte cose che possono andare male all’inizio e la prima regola è che non si può cominciare a costruire mosche senza possedere nozioni di base sugli insetti. Non c’è bisogno di diventare scienziati o di imparare il nome latino di ogni baco esistente, ma bisogna sapere dove vivono gli insetti, come trascorrono il tempo, di cosa si cibano e che aspetto hanno in ciascuna delle loro fasi. E’conoscere gli insetti esattamente come i pescatori di carpe sanno cosa mangiano le carpe per

tutta la stagione. Non si può comprare della roba a caso al supermercato e fare le proprie esche. Leggete invece un po’ di cose sugli insetti acquatici e terrestri che sono importanti per la pesca a mosca e poi fatevi qualche passeggiata lungo i vostri corsi d’acqua preferiti. Controllate la vegetazione che c’è sott’acqua, osservate la vita in quelle rapide, capovolgete alcuni sassi e guardate cosa riuscite a scovare. Fare fotografie è sempre una buona idea. Fare tutto questo vi darà un’idea più chiara del tipo di mosche che volete costruire, dunque invece andare su internet a cercare dei tutorial, sedetevi e fate un modello killer veloce e semplice per le vostre acque preferite. Un altro grosso errore, probabilmente il più grande, è usare troppi materiali e non adottare le tecniche giuste. Per fare le cose nel modo giusto, bisogna pensarci un po’. Dunque, avete le fotografie di quelle ninfe che avete trovato sotto le rocce, avete i materiali giusti che potete acquistare in un negozio di mosche, ma che, con un po’ di creatività, potete trovare ovunque. Se la vostra imitazione deve affondare, costruitela come meglio potete, vedrete che alcune devono affondare

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careful. The same goes with techniques. There are a few ways to tie on the material onto the hook and a few ways to finish the fly. They are there for a reason and that is to tie neat and working flies that imitate real insects in the proper way. Doing things messily will only result in ugly and bulky flies that won't attract fish. Counting numbers of ribbing wraps or feather fibers might seem funny but doing and repeating these little things will make your flies shine. How junk becomes gold. By learning these basic but golden rules, your tying will improve fast and it will only keep improving, leading to that level where you can look or think of an insect and come up and tie your own imitation in just a few minutes. That imitation will work and it will work like crazy! It doesn't happen over night but anyone who starts tying should know that tying flies is something that requires some

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knowledge and skill. There is no room for sloppiness and there should be no room in your fly box for ugly looking flies. Remember this: all flies are there to imitate a certain insect and that means that you have to do your best to copy that – check the length of the tail, the wings, the size and the body contours. Be as neat and as precise as you can! You can do better and you know it. So, the next time you tie something that looks like shit, don't put it in your box because it will have no use. In fact, pull out all those junk flies you have already stuffed in the box. Take a razor blade and slide it horizontally along the hook shank, just be sure to watch your fingers. Then think a little and stare at the naked hook for a few moments. Think some more. Think of your flies like they are a dish. Pesto Genovese is very simple to make but it tastes delicious. It is simple but amazing because it has all the good stuff mixed in a perfect ratio. With that in mind, take a deep breath and start tying a new fly but this time, make it shine. Do things right and tie yourself some gold!


lentamente, alcune devono stare attaccate al fondale o forse andare alla deriva, e altre devono galleggiare. Usare troppi materiali e legarli su cose non necessarie farà solo del danno e questo è il motivo per cui dovete prestare attenzione. Lo stesso vale per le tecniche. Ci sono alcuni modi per legare il materiale sull’amo e alcuni modi di rifinire la mosca. Ci sono per una ragione, cioè per costruire mosche curate che funzionino, imitando gli insetti reali nel modo giusto. Fare le cose disordinatamente produrrà solo mosche brutte e ingombranti che non attraggono pesci. Contare i numeri di

risvolti a coste o di fibre di piume potrebbe apparire strano, ma fare e ripetere questi piccoli gesti farà risplendere le vostre mosche.

succede di punto in bianco, ma costruire mosche è qualcosa che richiede conoscenze e abilità. Non c’è spazio per il pressapochismo e la vostra scatola non dovrebbe contenere mosche brutte. Ricordate: tutte le mosche devono imitare un certo insetto e questo significa che voi dovete fare del vostro meglio per copiarlo – verificate la lunghezza della coda, le ali, le dimensioni e i contorni del corpo. Siate il più possibile accurati e precisi! Potete far meglio e lo sapete, dunque, la prossima volta che costruite qualcosa che fa schifo, non mettetelo nella vostra scatola, perché non servirebbe a nulla. Anzi, tirate fuori tutte quelle mosche di scarto che avevate

già infilato nella vostra scatola. Prendete la lama di un rasoio e fatela scorrere orizzontalmente lungo il gambo dell’amo, giusto per essere sicuri di osservarvi le dita. Riflettete un po’ e guardate per alcuni istanti l’amo spoglio. Riflettete ancora un po’. Pensate alle vostre mosche come se fossero una pietanza. Il pesto alla genovese è molto semplice da fare, eppure ha un sapore delizioso. È semplice, ma straordinario, perché ha tutti gli ingredienti buoni mischiati in proporzioni perfette. Tenendo questo a mente, respirate forte e cominciate a fare una nuova mosca, ma stavolta fatela brillare.

Come gli scarti diventano oro. Imparando queste fondamentali regole d’oro, le vostre mosche miglioreranno rapidamente e andrà sempre meglio, fino a raggiungere quel livello in cui riuscirete a fare un’imitazione di un insetto in pochi minuti, e funzionerà anche bene! Non

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A un passo dal fiume Il fiume Sarca, che percorre tutta la Val Rendena, scorre proprio a fianco del nostro camping.

CAMPING VAL RENDENA Via Civico 117 38094 Porte di Rendena (Tn) Tel. +39 0465 801669 Fax +39 0465 801669 info@campingvalrendena.com www.campingvalrendena.com



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interview

MIREN LOOPS Foto: Jagoba Garabieta 1. HOW DID YOUR PASSION FOR FLY FISHING START AND WHEN?: My passion started about six years ago thanks to my boyfriend, an experienced fly fishing angler. I began to love fly fishing through the fly casting taking it as a game on the grass. From the beginning, I got absolutely hypnotized by the loops unrolling in the air. When I was ready, he took me to the river. There, after watching how the trout were feeding on the surface and how we could cheat them with patterns we had made at home, I fell in love with fly fishing with dry flies. I have the privilege of living in Basque Country, a small region in Northern Spain with a strategic location. That means that, in just a few hour drive, you can reach many of the best trout fishing areas in Spain. That’s why we dedicate most of our spare time to fly fishing.

2. TELL US SOMETHING ABOUT FISHING IN SPAIN: Spain is a privileged country for fishing, especially for trout fly fishing using ultralight equipment and dry flies. While not yet comparable in size to the enormous trout in Northern Europe, the temperate weather, together with the lack of wind, thousands of kilometers of water and the no-kill policies make dry fly fishing enjoyable for seven months. But let’s not fool ourselves. In Spain trout fly fishing is not an easy task. We’re forced to use extra long leaders and small flies which turn it into an exciting challenge. That’s why Spanish fly fishermen have become the world’s best anglers and a favourite in international competitions. Carp and barbel fly fishing is also very popular, including other predator species that live in our countless lakes. Unluckily in the Northern regions, which don’t follow the catch and release philosophy, the population of salmon are in total decline.

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1. COME E QUANDO È COMINCIATA LA TUA PASSIONE PER LA PESCA A MOSCA? La mia passione è cominciata circa sei anni fa grazie al mio ragazzo, un esperto pescatore a mosca. Ho cominciato ad amare la pesca a mosca attraverso il lancio, prendendolo come un gioco sull’erba. Sono rimasta subito ipnotizzata dagli anelli che si srotolavano nell’aria. Quando fui pronta, lui mi portò al fiume. Là, dopo aver visto le trote cibarsi in superficie e come noi potevamo ingannarle con modelli che avevamo costruito a casa, mi innamorai della pesca con lamosca secca. Ho il privilegio di vivere nei Paesi Baschi, una piccola regione della Spagna settentrionale in una posizione strategica. Ciò significa che, in sole quattro ore di macchina, si possono raggiungere molte delle migliori zone per la pesca alla trota. Ecco perché dedichiamo la maggior parte del nostro tempo libero alla pesca.

2. RACCONTACI QUALCOSA DELLA PESCA IN SPAGNA: La Spagna è un Paese privilegiato per la pesca, specialmente per la pesca alla trota con attrezzatura ultraleggera e mosche secche. Anche se non c’è paragone, per taglia, con le enormi trote dell’Europa settentrionale, il clima temperato, l’assenza di vento, le migliaia di chilometri di acque e le politiche nokill rendono la pesca a mosca secca piacevole per sette mesi. Non illudiamoci, però. In Spagna la pesca alla trota non è facile. Dobbiamo usare mosche piccole che la rendono una sfida entusiasmante. Ecco perché i pescatori a mosca spagnoli sono diventati i migliori al mondo e favoriti nelle gare internazionali. Anche la pesca a mosca delle carpe e dei barbi è molto popolare, insieme ad altre specie predatrici che vivono nei nostri laghi. Sfortunatamente nelle regioni del nord, che non seguono la filosofia del catch and release, le popolazioni di salmoni sono in totale declino.

3. SAPPIAMO CHE SEI TESTIMONIAL DELLA MARCA GUIDELINE: PUOI DIRCI QUALCOSA IN PIÙ DI QUEST’ESPERIENZA? Guideline è un marchio con una filosofia ambientalista in perfetta sintonia col mio modo di intendere la pesca. Quando Christopher Rownes mi propose di essere ambasciatrice della marca, sono rimasta davvero sbalordita. Era un mix di felicità, sorpresa e responsabilità. Devo ammettere che far parte di un marchio così importante, a stretto contatto con eccellenti pescatori, mi spaventava un po’. Non volevo deluderli, ma finora tutto sta andando per il meglio. Conoscevo il marchio e, dopo aver testato i loro prodotti, direi che per me è uno dei marchi col miglior rapporto qualità-prezzo. Non ha nulla da invidiare ai migliori marchi americani. L’unico difetto che riesco a trovare (se proprio devo trovarne uno) è la mancanza di una linea specifica di abbigliamento da donna. Non mi dispiacerebbe collaborare con loro per risolvere il problema!

4. QUALE SPECIE PESCHI PIÙ VOLENTIERI? Senza dubbio la pesca che amo di più è quella alla trota fario selvatica con mosca secca. Sono la pescatrice più felice al mondo quando pesco in pool lunghe e lente, nelle giornate calde e nuvolose, in cerca di grosse trote selvatiche che si cibano di modelli minuscoli. Effettivamente dedico l’intera stagione alla pesca alle trote fario selvagge. Fuori stagione le lascio riposare e mi concentro sul lancio sull’erba e riempio le mie scatole di mosche. 5. HAI DEI VIAGGI IN PROGRAMMA PER IL PROSSIMO FUTURO? Io ho pescato solo in Spagna. Non ho sentito il bisogno di viaggiare all’estero, ma, ovviamente, non lo rifiuterei. Mi piacerebbe prendere un salmone in Norvegia, una grossa trota fario selvatica in Islanda o a Kola, un grosso dorado in Sudamerica, visitare le flat del Mare Caraibico con la mia


3. WE KNOW YOU ARE A TESTIMONIAL OF GUIDELINE BRAND, CAN YOU TELL US MORE ABOUT THIS EXPERIENCE? Guideline is a brand with a conservationist philosophy which fitted in with my way of understanding fly fishing. When Christopher Rownes suggested me being a brand ambassador I was really astonished. It was a mix between happiness, surprise and responsibility. I must admit that being part of such an important brand, hand in hand with excellent fly fishermen, scared me a little. I didn’t want to disappoint them but everything is going well. I knew the brand and after having tested their products I would say that for me it’s one of the brands with the best value for money. It has nothing to envy to the best American brands. The only fault I can find (if I have to find ine) I would say the lack of specific women’s fly fishing clothing. I wouldn’t mind collaborating with them to solve it! 4. WHICH SPECIES DO YOU LIKE TO FISH MOST? Without any doubt, the fishing I like the most is the wild brown trout on dry fly. I’m the happiest angler in the world while fishing in slow and long pools, in warm and cloudy days, looking for big and wild trout eating micro patterns. In fact, I dedicate all the season to wild brown trout fishing. Out of season, I let them rest and I focus on improving my fly casting on the grass and filling my fly boxes. 5. ANY TRAVEL IN THE NEXT FUTURE? I have only fished in Spain. I haven’t felt the need to travel abroad but obviously, I don’t reject it. I would like to catch a salmon in Norway, a big wild brown trout in Iceland or Kola, a great dorado in South America, visit the flats in the Caribbean Sea with my rod or why not, enjoy the fly fishing in the Seychelles islands! Maybe one day! It would be a dream come true! But for the moment, I feel lucky to fish in Spain. 6. HOW DO YOU SEE THE FUTURE FOR WOMEN WHO FISH? It’s not very common to see female fly anglers in Spain but fortunately, little-by-little the number is increasing. I feel impressed when I see all the women who practice fly fishing in the US. It’s amazing! The fact that every year we’re becoming a larger group with more and more influence in the fly fishing industry makes me really happy. We have to show that fly fishing does not depend on gender. Undoubtedly, one of the most male-dominated outdoor sport is changing and I hope to be able to contribute and see how the number of female anglers increases. I’m optimistic. What I don’t like are those girls who show more skin than necessary while fishing so as to attract the attention through social media. I respect it but I don’t share it. It has nothing to do with fly fishing philosophy.


canna oppure, perché no, godermi la pesca a mosca alle Seychelles! Forse un giorno! Sarebbe un sogno! Ma per il momento mi sento fortunata a pescare in Spagna. 6. COME VEDI IL FUTURO PER LE DONNE PESCATRICI? Non è molto comune vedere delle pescatrici in Spagna, ma fortunatamente, a poco a poco, il loro numero sta crescendo. Mi stupisco quando vedo quante donne praticano la pesca a mosca negli Stati Uniti. È straordinario! Il fatto che ogni anno diventiamo più numerose, con sempre più influenza sull’industria della pesca, mi rende davvero felice. Dobbiamo dimostrare che la pesca a mosca non dipende dal genere. Indubbiamente la situazione sta cambiando e io spero di riuscire a contribuire a questo cambiamento, vedendo aumentare il numero delle pescatrici. Sono ottimista. Quello che non mi piace sono le ragazze che mostrano più pelle del necessario quando pescano, così da attirare l’attenzione dei social media. Lo rispetto, ma non lo condivido. Non ha nulla a che vedere con la filosofia della pesca a mosca. 7.LE DISCIPLINE PIÙ IMPORTANTI CHE FANNO PARTE DELLA PESCA A MOSCA SONO LA COSTRUZIONE E IL LANCIO: QUALE TI PIACE DI PIÙ? Prima di imparare a pescare, ho imparato a lanciare. Mi sono innamorata del lancio e successivamente della pesca a mosca. La bellezza di un anello quando si srotola rende questo tipo di pesca speciale e diversa dalle altre, ecco perché mi considero una fanatica e faccio pratica sull’erba ogni volta che posso. Quello della costruzione è un mondo infinito e affascinante. Ogni anno costruisco alcune mosche per me, ma non posso definirmi una costruttrice, devo migliorare la mia pazienza e la mia abilità. Inoltre il mio ragazzo è un eccellente costruttore e io non ho bisogno di più di una dozzina di modelli per stagione. Ecco perché sono così pigra. 8. COSA PENSI DEL FUTURO DELLA PESCA DAL PUNTO DI VISTA DALLA SUA CONSERVAZIONE? Sono una pescatrice di trote fario selvatiche e una grande fan della filosofia del “catch and release”.Le popolazioni di salmonidi dipendono dalla buona conservazione dei nostri fiumi e la pesca no-kill è l’unico modo per far durare la nostra passione. I pesci hanno dimostrato che, se non li uccidiamo, sono capaci di recuperare le loro popolazioni anche in fiumi danneggiati. Non credo nelle ripopolazioni come metodo di recupero. Penso che vadano bene solo in quei luoghi dove i pesci non si possono riprodurre da soli, altrimenti generiamo solo inquinamenti genetici che sono responsabili dell’estinzione delle specie native. La Spagna non ha mai rappresentato un buon esempio di gestione delle risorse naturali, ma le recenti politiche di conservazione in alcune regioni hanno dimostrato la capacità di recupero dei pesci, se non li uccidiamo. In questo senso sono ottimista.


7.THE MOST IMPORTANT DISCIPLINES THAT ARE PART OF THE FLY FISHING ARE TYING AND CASTING, WHICH ONE DO YOU ENJOY MOST? Before learning to fish, I learnt to cast. I fell in love with fly casting and with fly fishing afterwards. The beauty that a loop shows while unrolling makes this type of fishing special and different from the others, that’s why I consider myself a fanatic and I practice on the grass whenever I can. Tying is an infinite and fascinating world. I tie a few flies for me each year but I can’t define myself as a tyer because I have to improve my patience and my ability. Furthermore, my boyfriend is an excellent tyer and I don’t need more than a dozen patterns each season. That’s why I feel so layabout. 8. WHAT DO YOU THINK OF THE FUTURE OF FISHING FROM THE POINT OF VIEW OF ITS PRESERVATION? I’m a wild brown trout female angler and a strong supporter

of the “catch and release” philosophy. The salmonid populations depend on the good preservation of our rivers, and the no-kill fishing is the only way to maintain our passion for many years. Fish have proved that if we don’t kill them they’re capable of recovering their populations even in damaged rivers. So I don’t believe in repopulations as a recovering method. I think it is ok only in those places where fish can’t reproduce themselves. If not, we only generate genetic pollutions which are responsible for the extinction of native species. Spain has never been the best example as for natural resource management but the recent preservation policies in some regions have demonstrated the ability fish have to recover their populations if we don’t kill them, so I’m positive in that sense.

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Set da viaggio completo di 8 utensili per la costruzione di mosche artificiali e streamers. Fornito in una robusta ed elegante scatolina il cui interno in gomma è sagomato per dare ad ogni utensile un preciso alloggiamento. All’interno dettagliate istruzioni per l’uso dei vari utensili. Il set comprende: Forbicine bobinatore Bobtec1 con tensionamento del filo regolabile Passafilo Annodatore-Annodatore conico Spillo di montaggio Pinza per hackles Rotodubbing mini Pettine Comb LEGGERISSIMO gr 200

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FISHING AND ARTS

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o i r o t L it i n i c c u n n a V


Appassionato pescatore fin da bambino, da Montepulciano (SI) dove è nato, si è ritirato nell’alto Molise a Roccasicura (IS), dove gestisce con i famigliari un splendido agriturismo (www.iltratturo.it). La conoscenza e la frequentazione di alcuni famosi pittori e scultori hanno contribuito a far nascere in lui la passione per la lavorazione della pietra e della “terra”, legandolo sempre più al vincolo uomo-

natura. Ha cominciato così a sperimentare con l’argilla e a modellarla per dare vita alla materia. Nella tranquillità e nella quiete della sua dimora in mezzo a boschi e torrenti incontaminati, da alcuni anni si dedica alla ceramica. I suoi maestri ispiratori sono gli artisti della “Magna Grecia” e Antonio Zaccarella che gli ha svelato i segreti della ceramica Raku.

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A passionate fisherman since he was a child, from Montepulciano (IS) where he was born, Littorio Vannuccini has moved to Roccasicura (IS) where he manages a nice B&B with his family ( www.il tratturo. it). In his life he has met some well-known painters and sculptors who have increased his passion for working stone and earth, linking him more and more to nature.

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He began “ to play� with clay and model it to give life to matter. In the tranquility and quiet of his home in the midst of pristine woods and streams, he has been dedicating himself to ceramics for some years. His inspiring teachers are the artists of "Magna Grecia" and Antonio Zaccarella who revealed the secrets of Raku ceramics to him.




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By Riccardo de Stabile

StoriA dellA VAl GenovA


La val Genova in Trentino, dove scorre la parte alta del fiume Sarca, ha una storia antichissima. Otto secoli di storia, perché il primo documento conosciuto che cita la Val Genova è una pergamena conservata tanto nell'archivio comunale di Giustino quanto in quello di Massimeno e datata 21 maggio 1224 dove si legge "... quod a Pebordù in foris per totam vallem de Zenoa plane nullum habitaculum debeat esse cum ..... bestiis a state et autumno.". Ed anche "... quod a Pebordù in foris usque ad pissum Ardis et a Çembrugis vallis de Zenua, qui sunt ab una parte et ab alia inferius, sunt jura S. Mariae de Brixia ...".

Questo è l'esempio più antico ed è chiarissimo, ma da allora il toponimo si ritrova con frequenza in ogni secolo fino ai giorni nostri. Citiamo solo qualcuno dei numerosissimi esempi in pergamene e documenti cartacei sparsi per gli archivi trentini: 1295, Giustino "montis vallis Zenovae"; 1336, Bocenago e Strembo "in valle Zenoe"; 1345, Bocenago "montis Careti jacentis in valle da Zenoa"; 1349, Lomaso "alio capite vallis Zenoae, sive aqua, quae labitur per vallem Zenoae"; 1388, Strembo e Bocenago "in valle dicta Val Dezenoa"; 1498, Giustino " vallis Zenoe"; 1533, Massimeno, Strembo, Mortaso "... in fundo vallis Genuae penes Sarcham"; 1558, Mortaso e


The Genova Valley in Trentino, where the upper part of the Sarca River flows, has a very ancient history. It is eight centuries old, because the first known document that mentions the Genova Valley is a parchment kept both in Giustino’s and Massimeno’s municipal archives dated 21 May 1224, which says "... quod a Pebordù in foris per totam vallem de Zenoa plane nullum habitaculum debeat esse cum ..... bestiis a state et autumno." And then continues as "... quod a Pebordù in foris usque ad pissum Ardis et a Çembrugis vallis de Zenua, qui sunt ab una parte et ab alia inferius, sunt jura S. Mariae de Brixia ... " This is the oldest and very clear evidence, but since then the place name has been frequently found in every century until today. Let’s mention just some of several examples in parchments and paper documents scattered in Trentino’s archives: 1295, Giustino "montis vallis Zenovae"; 1336, Bocenago e Strembo "in valle Zenoe"; 1345, Bocenago "montis Careti jacentis in valle da Zenoa"; 1349, Lomaso "alio capite vallis Zenoae, sive aqua, quae labitur per vallem Zenoae"; 1388, Strembo e Bocenago "in valle dicta Val Dezenoa"; 1498, Giustino " vallis Zenoe"; 1533, Massimeno, Strembo, Mortaso "... in fundo vallis Genuae penes Sarcham"; 1558, Mortaso e Strembo "ac vias per vallem de Zenova"; 1568, in Mortaso’s Charta della Regola art. 147 "valle di Zenova"; 1584, Strembo "in valle appellata Val de Zenova"; 1612, Pinzolo, Caderzone, Carisolo "loco


Strembo "ac vias per vallem de Zenova"; 1568, nella Carta di Regola di Mortaso art. 147 "valle di Zenova"; 1584, Strembo "in valle appellata Val de Zenova"; 1612, Pinzolo, Caderzone, Carisolo "loco dicto li gazi de Zenova"; 1613, Strembo "Fulgarida et Covna pertinentiarum Vallis Genuae"; 1758, Carisolo, Strada di Val Genova; 1777, Carta di Regola di Massimeno art. 25, "valle di Genova". Qualche esempio lo estraiamo anche tra le numerosissime citazioni che si trovano all'Archivio di Stato di Trento nel Capitanato Distrettuale di Tione: 1794, "Concorrenza per formar la strada di Zenova"; 1850, "L'alluvione rovina la strada

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della valle di Genova; 1868, "nella Valle di Genova", "Val di Genova"; 1876, Guardia boschiva in Val di Genova; 1892, "Divisione della Val di Genova"; 1912, "Teleferica Vidi in Val di Genova". Fin qui le citazioni documentarie, dove è necessario ribadire che in latino la desinenza ae, oppure per comodità dell'amanuense, solo la desinenza e, (Zenoae, Zenoe, Genuae, Zenue), indica il genitivo singolare e si traduce con di. Ad onor del vero si riscontra anche qualche rarissimo esempio di "Val Genova", come in una pergamena del 1559 nell'archivio comunale di Strembo e in un accenno


dicto li gazi de Zenova"; 1613, Strembo "Fulgarida et Covna pertinentiarum Vallis Genuae"; 1758, Carisolo, Strada di Val Genova; 1777, Massimeno’s Charta della Regola art. 25, "valle di Genova." Some examples can be taken from the many quotes which are to be found in the State Archives in Trento, in Tione’s District Captaincy: 1794, "Concorrenza per formar la strada di Zenova"; 1850, "L'alluvione rovina la strada della valle di Genova”; 1868, "nella Valle di Genova," "Val di Genova"; 1876, “Guardia boschiva in Val di Genova”; 1892, "Divisione della Val di Genova"; 1912, "Teleferica

Vidi in Val di Genova". These were quotes from documents, whereby it must be pointed out that in Latin the ending, “ae” or just the ending “e” for the scribe’s convenience (Zenoae, Zenoe, Genuae, Zenue), indicates the genitive singular and is translated by “di.” To tell the truth, there are also a few rare testimonies of "Val Genova," like in a parchment of 1559 in the municipal archive of Strembo and in a mention by Michelangelo Mariani in his "Cronaca" of 1673, in which he writes "la Valle detta Genova," but these are exceptions which confirm the


di Michelangelo Mariani nella sua "Cronaca" del 1673, dove scrive "la Valle detta Genova", ma sono eccezioni che confermano la regola, se non diamo credito al pur valido Giuseppe Rabensteiner, i. r. Cancellista di Tione che lo stesso Valenti giudica "infaticabile e paziente lavoratore", che nelle trascrizioni e regesti delle pergamene riporta quasi sempre "Val Genova" trascurando la desinenza ae del genitivo singolare. Così la cartografia IGM, Carlo Gambillo nel 1882, Silvestro Valenti nei primi anni del Novecento, Cesare Battisti nelle sue opere geoetnologiche, riportano sempre il toponimo Valle di Genova, per non parlare di Karl Sonkler, Julius Pajer, Vittorio Stenico, Casimiro Rossi. Con la legge n° 7 del 12 settembre 1967 il Consiglio Provinciale aveva approvato

il Piano Urbanistico Provinciale che riconosceva la Val di Genova come area protetta, gettando le basi per il futuro Parco Naturale Adamello Brenta. A partire dagli anni novanta del secolo scorso, ecco che, sempre più frequentemente, l'esatta, antica, dizione Val di Genova viene sostituita con Val Genova. La pesca in questa parte del fiume è praticata con buoni risultati ad inizio e a fine stagione, in quanto nei mesi estivi è facile che il Sarca sia velato per il disgelo. Prima della costruzione di alcuni sbarramenti si potevano vedere numerose grandi trote marmorate del lago di Garda che risalivano fin qui per riprodursi, spettacolo a cui saltuariamente si può ancora assistere durante i mesi invernali.


rule, unless we believe the even persuasive Giuseppe Rabensteiner, Tione’s records officer, who is judged by the same Valenti as a "tireless and patient worker," who almost always reports "Val Genova" in his copies and registers of parchments, thus omitting the ending “ae� of the genitive singular. Carlo Gambillo in 1882, Silvestro Valenti in the first years of the 20th century, and Cesare Battisti in his geo-ethnologic works, always use the place name Valle di Genova o,n IGM cartography not to mention Karl Sonkler, Julius Pajer, Vittorio Stenico, and Casimiro Rossi. With Law no. 7 of 12 September 1967, the Provincial Council had approved the Provincial Town Plan, which acknowledged the Val di Genova as a protected area, laying the foundations for the future Natural Park Adamello Brenta. Starting from the 1990s, the exact, old denomination Val di Genova was replaced more and more frequently by Val Genova. In this part of the river, fishing is practiced with good results in the early and late season, as in the summer months the Sarca River might not be fished for thawing. Before the construction of some dikes, several big marble trout from the Garda lake could be seen running up here to spawn, a sight that can still be admired now and then in the winter months.


fly away


” o t e l p m o C e r o t a c s e "Il P ità c i l p m e s a l a Riscopeprtesca a mosca della

Nel suo nuovissimo film sulla pesca a mosca "Il Pescatore Completo", il marchio outdoor Patagonia punta sulla semplicità e sulla sostenibilità. Ambientato nella splendida valle del Sesia, nel nord Italia, il film narra la storia di Arturo Pugno, che utilizza ancora una tecnica di pesca a mosca che ha avuto origine nella sua valle nativa secoli fa. Lo stile di pesca a mosca della Valsesia è costituito solo da una canna, originariamente realizzata in legno di nocciolo, e da una lenza in crine di cavallo intrecciato. La tecnica è simile alla Tenkara, emersa in Giappone più di 200 anni fa In its newest fly fishing film “Il Pescatore Completo”, outdoor brand Patagonia focuses on simplicity and sustainability. Set in the beautiful Sesia valley in Northern Italy, the film follows Arturo Pugno who still uses a fly fishing technique that originated in his native valley centuries ago. The Valsesiana fly fishing style consists of only a rod, originally made from hazelnut wood, and a fixed line from braided horse hair. The technique is similar to Tenkara which emerged in Japan more than 200 years ago.


CLASSIC TACKLE

BENGT ENGELBREKT di Edoardo Scapin

Bengt Engelbrekt fece la sua prima esperienza di pesca grazie a un gentiluomo inglese che nel 1961, in Norvegia, gli mostrò come lanciare una mosca secca. Nel 1975 cominciò a fabbricare canne da mosca in bambù con una fresatrice. Fu però solo nel 1977 che costruì il suo primo mulinello da trota e nel 1988/90 i due primi mulinelli da salmone. La sua ditta nacque ufficialmente nel 1990 col nome di Engelbrekt Reels and Rods Company. Il primo mulinello che Bengt fece negli anni settanta aveva le seguenti caratteristiche: WF4F e 80 metri di backing, piccolo di diametro 2 1/2” e ampio, aveva l’aspetto di un classico mulinello americano da mosca, ma con la caratteristica moderna di riuscire a frenare ai margini della bobina. Engelbrekt costruì questo mulinello per sé, ma ai suoi amici di pesca piacque così tanto che decise di fare una serie di 13 mulinelli della stessa misura. Venne chiamato TR4 Autograph ed era 2 3/8” di diametro. Il mulinello da mosca Autograph ha 6 misure, dalla TR1 3” alla TR6 2”. La frizione è del tipo “semplice click”, ma con una ruota dentata più grossa per ottenere una frenata più liscia. I mulinelli sono d’alluminio ad alta resistenza, vengono usati

anche acciaio inox, bronzo fosforoso e titano, i manici sono di avorio di mammut lanoso di almeno 20000 anni fa, due placche d’argento sono intarsiate a mano, una col nome del cliente e l’altra col suo Autografo. Alla fine degli anni ottanta, molti erano convinti che Engelbrekt avrebbe prodotto un mulinello da salmone, così lui pensò a quali mulinelli da salmone facessero più effetto sui pescatori. Hardy Perfect era uno di questi e gli altri erano i diversi modelli di Edward vom Hofe. All’inizio degli anni novanta costruì due prototipi, SA1 3 " e SA5/0 4 1/8", il più piccolo e il più grande delle sei misure della serie Autograph. Poi i suoi amici testarono il mulinello più piccolo in giro per il mondo, nella penisola di Kola in Russia, in Norvegia, Islanda, USA, Canada e ovviamente in Svezia. Basandosi sui commenti raccolti in quei viaggi di pesca, vennero progettati i mulinelli Autograph che sono tuttora fabbricati. Le loro caratteristiche sono: due sistemi frenanti, un grosso freno a disco controllato da un pulsante in cima al lato del manico. Il secondo è un freno da combattimento


Bengt Engelbrekt had his first fishing experience thanks to an English gentleman that showed him how to cast a dry fly in 1961 in Norway. In 1975 he started to make bamboo fly rods with a milling machine. But it was in 1977 that he built his first trout reel and in 1988/90 the two first salmon reels. His company was officially born in 1990 under the name : Engelbrekt Reels and Rods Company. The first reel that Bengt made in the seventies had the following specs. Take a WF4F and 80 meter backing, small in diameter 2 1/2 ”and wide and have the look of a classic American fly reel, but with a modern feature to be able to brake on the spool edge. He built this reel for himself but his fishing friends liked it so much that he decided to make a series of 13 reels of the same size. This reel was named TR4 Autograph ,2 3/8” in diameter. The Autograph fly reel consists of 6 sizes from TR1 3” to TR6 2”. The brake is a simple click type but with a bigger gear wheel to have a smoother brake. Reels are made of high strength aluminium bar, stainless steel, phosphor bronze and titan are also used, handles are made of ivory from the woolly mammoth at least 20000 years old, two silver plaques that are hand engraved, one with the customer‘s name and one with his Autograph. At the end of the eighties, several people thought he would produce a salmon reel, so he considered which salmon reels made the most impression on fishermen. Hardy Perfect was one and Edward vom Hofe‘s different models the others. In the early nineties he made two prototypes, SA1 3 " and SA5/0 4 1/8", the smallest and the largest of his six sizes in the Autograph series. Then his buddies tested the smallest reel around the world Kola Peninsula in Russia, Norway, Iceland, USA, Canada and of course Sweden. From the comments about those fishing trips he


applicato premendo sul fianco della targhetta sull’altro lato, come su un Perfect, ma senza superficie rotante. I materiali sono gli stessi dei modelli da trota. I mulinelli sono disponibili come moltiplicatore o azione singola. Per quanto riguarda l’aspetto, il mulinello ha il classico manico a S americano, come quelli di vom Hofes, Bogdan, Zwarg, Walker ecc. Dal 1980 circa, Engelbrekt cominciò a riparare e restaurare i mulinelli in ebanite di Edward vom Hofe e altri; piĂš di 500 sono passati tra le sue mani nel corso degli anni.

I mulinelli vengono consegnati in scatole di pelle cucite a mano e vengono prodotti solo su ordinazione. Combinazioni di colori: nero, nero e argento, non vengono fatti in oro. Vengono fabbricati anche mulinelli su misura come da specifiche del cliente. Garanzia a vita sui materiali e sulla fabbricazione. Tutte le parti dei mulinelli sono prodotte a mano. www.engelbrektreels.se


designed the Autograph reels that are still made today. Its features are: Two brake systems, one large diskbrake which is controlled by a button on the top of the handle side. The second is a fighting brake which is applied by pressing on the side of the other side plate,as on a Perfect but without a rotating surface. The materials are the same as in the trout models. The reels are available as multiplier or single action. The look of the reel is classic USA S- handle, like the ones by vom Hofes, Bogdan, Zwarg, Walker etc. From around 1980 he started repairing and renovating Edward vom Hofe‘s and other ebonite reels, over the years more than 500 have gone through his hands. Reels are delivered in hand sewn leather cases. And only made to order. Color schemes: black, black and silver, no golden ones are made. Taylor made reels are also produced to customers specs. Lifetime warranty on materials and workmanship. All parts of reels are made on manual machines. www.engelbrektreels.se


Per info pesca www.pescatorisolandri.com



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Top 8 flies for fishing in the

a b u C f o s k ar p Marine Testo di Sandro Mediani, foto di Sandro Mediani e Stephan Dombaj

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E’ di nuovo quel momento dell’anno; finalmente inizio ad intravedere i futuri viaggi di pesca in saltwater. Esamino con cura tutta l’attrezzatura, verifico che non manchi nulla e che tutto sia in ordine; canne, mulinelli, terminali, pinze, abbigliamento, accessori e mosche. Man mano che controllo ogni singolo componente la mente comincia a viaggiare, emergono i ricordi dei viaggi precedenti e cresce l’adrenalina. In particolare, quando apro le scatole delle mosche, sono molte le emozioni che riaffiorano : “ah questa mosca è micidiale”, oppure: “con questa ho preso i pesci

più belli”, e ancora: “e questa? Incredibile i pesci che ho attaccato….”. Ho avuto la fortuna di fare un buon numero di viaggi di pesca in saltwater, perciò ho un ricordo di pesca ben definito per molte delle mosche che ho nelle scatole. Per me è fondamentale scegliere le mosche giuste in ogni viaggio. E’ un aspetto a cui dedico moltissima attenzione. I Parchi Marini di Cuba sono gli hot spots dove ho pescato di più in assoluto. I Jardines de la Reina, Cayo Largo, la Isla de la Joventud, Zapata e Cayo Cruz, sono i luoghi dove ho iniziato e dove ho accumulato la maggior parte della mia esperienza

di pesca a mosca in mare.

quantità di pesci presenti ed il livello altissimo di pesca a mosca che producono questi spots sono solo una naturale conseguenza della Gestione Sostenibile e della protezione delle aree marine.

Luoghi incredibili, protetti e controllati, dove la pesca commerciale è severamente bandita, dove il numero dei pescatori ammessi è sempre lo stesso da quasi 30 anni e dove è consentita la sola pesca a mosca. La protezione degli ambienti, unita alla gestione sostenibile garantita da Avalon Outdoor, permette agli ecosistemi naturali di godere di grande salute ed ha permesso di creare il primo ed unico “Santuario della Pesca a Mosca in Saltwater”. La grande

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Nei parchi marini di Cuba sono molte le mosche utilizzabili con successo, tuttavia ce ne sono alcune che nel tempo si sono rivelate migliori di altre. Ecco quindi la mia personale selezione delle 8 top mosche per pescare nei parchi marini di Cuba:


That time of the year has come again; at last I begin to foresee my future fishing trips in saltwater. I carefully examine all the equipment, check that nothing is missing and that everything is fine: rods, reels, leaders, pliers, clothing, accessories and flies. While checking every single item, my mind starts wondering, memories of my previous trips come up and adrenalin increases. In particular, when I open my fly boxes, a lot of emotions emerge: “ah, this fly is deadly,” or “with this one I caught the most beautiful fish,” and again, “what about this one?

Incredible how many fish I lured….” I have been on many fishing trips in saltwater, so I have well-defined memories of most flies in my boxes.

are the places where I began and where I have collected most of my fly fishing experience in saltwater. Commercial fishing is strictly forbidden in these incredible, protected and controlled places, where the number of fishermen admitted has always been the same for almost 30 years and where only fly fishing is allowed. The preservation of the environment, together with the sustainable management guaranteed by Avalon Outdoor, enables natural ecosystems to enjoy good health and this has allowed to create the first and unique “Sanctuary for fly

fishing in saltwater. The big quantity of fish and the top level fly fishing in these spots are only a natural consequence of the Sustainable Management and preservation of marine areas.

For me it is essential to choose the right flies for each trip. It is an aspect I pay a lot of attention to. The marine parks of Cuba are absolutely the hot spots where I have fished the most. The Jardines de la Reina, Cayo Largo, la Isla de la Joventud, Zapata and Cayo Cruz

In the marine parks of Cuba, a lot of flies can be used successfully. However experience has shown that some are better than others. Here is my personal selection of the 8 top flies for fishing in the marine parks of Cuba:

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1- THE AVALON FLY La Avalon fly nasce a Cuba, in particolare nelle acque di Cayo Largo, dove Mauro Ginevri, insieme alle guide del posto, inventa e sviluppa questo particolare “Shrimp Pattern” pensando ad una mosca dedicata ai Permit della zona. Quello che probabilmente non sapevano è che la Avalon Fly si rivelerà estremamente efficace in tutti i Parchi Marini di Cuba (e non solo). Ad oggi sono più di 900 i Permit catturati con questa mosca. L’unica nota stonata di questa imitazione

di gambero è che piace tantissimo anche a Bonefish, Jacks, Snappers, Barracuda e Aguglie, che non esitano ad attaccarla a volte letteralmente anticipando il Permit di pochi attimi… provare per credere!

residenti sono pesci che vivono tutto l’anno in queste aree. Sono esemplari di taglia compresa tra circa i 5 ed i 15 kg, vengono definiti “Baby” e si possono insidiare con una canna 9’#10.

nelle acque di tutti gli oceani. Anche nei parchi marini di Cuba la Gotcha dimostra il motivo di tanta celebrità.

3- THE GOTCHA FLY Probabilmente è la mosca più famosa della storia per la pesca dei Bonefish. Conosciuta e replicata in tutto il mondo in molte varianti, è una mosca semplice ed estremamente efficace

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2- THE TARPON TOAD E’ la mosca ideale per insidiare i Tarpon residenti nei parchi marini di Cuba. Le varianti di colore Tan/Trancio Bianco/ Chartreuse, oppure Full Tan funzionano molto bene. I Tarpon

4- THE FLEXO CRAB Nato per pescare pesci in altre zone del mondo, il Flexo Crab si adatta perfettamente alle flats di Cuba. Ho avuto il piacere di provare il Flexo Crab nelle acque di Cayo Cruz per la prima volta nel 2013. Da allora ho usato e testato diverse varianti di Flexo Crab nella pesca dei Permit in diversi hot


1- THE AVALON FLY The Avalon fly was created in Cuba, in particular on the waters of Cayo Largo, where Mauro Ginevri, together with the local guides, invented and developed this special “Shrimp Pattern” based on a fly for the Permit of that area. What they did not probably know is that the Avalon Fly would turn out to be extremely efficient in all marine parks of Cuba (and not only there). Today more than 900 Permit have been caught with this fly. The only discordant note in this shrimp imitation is that even Bonefish, Jacks, Snappers, Barracuda and eagles like it very much and they do not hesitate to attack it, sometimes even a few seconds before the Permit does… seeing is believing! 2- THE TARPON TOAD It is the ideal fly to lure the tarpon living in the marine parks of Cuba. The color options Tan/ Trancio Bianco/Chartreuse or Full Tan work very well. The resident tarpon are fish that live all year round in these areas. Specimens are between 5 and 15 kg, they are called “Baby” and can be lured with a 9’#10 rod. 3- THE GOTCHA FLY It is probably the most famous fly for bonefish fishing. It is wellknown and remade all over the world in several variants, and an easy fly which is extremely efficient in the ocean waters. Also in the marine parks of Cuba, the Gotcha proves why it is so celebrated. 4- THE FLEXO CRAB Born to be used for other areas of the world, the Flexo Crab is perfectly suitable for the flats of Cuba. I had the pleasure to test the Flexo Crab in the water of Cayo Cruz for the first time in 2013. Since then, I have used and tested several variants of the Flexo Crab for permit fishing in various hot spots of Cuba. The results were amazing. 5- THE BAITFISH FLY It is forbidden by law to go and fish in Cuba without taking at least a dozen baitfish flies with you…the reason is easy: the water of the marine parks of Cuba is very rich in forage fish, in particular sardines, which make literally all predators go crazy. With this fly you can lure successfully: tarpon, snook, various types of jack, barracuda, pargo, cubere, groupers and sharks. The ideal size for this fly is a length of about 10 cm, and

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spots di Cuba. I risultati sono stati sorprendenti. 5- THE BAITFISH FLY E’ vietato dalla legge recarsi a pescare a Cuba senza portare almeno una dozzina di Baitfish Fly…. il motivo è semplice: le acque dei parchi Marini di Cuba sono ricchissimi di pesce foraggio, in particolare di sardine che fanno letteralmente impazzire tutti i predatori. Con questa mosca si possono insidiare con successo: Tarpon, Snook, vari tipi di Jack, Barracuda, Pargo, Cubere, Cernie e Squali. La misura ideale per questa mosca è circa 10 cm di lunghezza, il colore è scontato ;-) 6- THE TARPON BUNNY La Tarpon Bunny è la classica mosca da Tarpon. Questa è la mosca ideale per i Tarpon migratori che transitano nei Parchi Marini di Cuba da fine marzo a fine giugno. Gli abbinamenti di colori rosso/nero e nero/viola sono i più comuni, ma ci si può sbizzarrire: arancio/ viola, bianco/chartreuse, Full Tan. Spesso anche Jack Crevalle, Barracuda, Snapper e altri pesci attaccano con voracità questa mosca. 7- THE CUBAN SHRIMP Uso questa mosca con continuità da alcuni anni per pescare i Bonefish. Ho avuto ottimi risultati in tutte le acque di Cuba. E’ la mosca ideale con cui insidiare i Bonefish di taglia, che si muovono in piccoli gruppi da 3-4 pesci, oppure esemplari singoli. Semplicemente, non si può farne a meno. 8- THE BRUSH FLY Utilizzata moltissimo in altri mari, ho provato per la prima volta la Brush Fly ai Jardines de la Reina quasi per caso qualche anno fa. Da quel momento non ho più fatto un viaggio in saltwater senza avere nelle scatole una ventina di Brush Fly verdi e bianche. Una mosca che si è rivelata un vero e proprio jolly tra le rocce, i coralli e i canali dei parchi marini di Cuba. Tarpon, Jack Crevalle, Horse-Eye, Cubere, Pargo, Barracuda, Cernie e Squali sono le specie che adorano la Brush Fly. Consigliata una buona scorta di mosche. Per maggiori informazioni sulla pesca a mosca nei parchi marini di Cuba e sulle migliori mosche: Sandro Mediani mediofly@ gmail.com +393296197573

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the colour is predictable. 6- THE TARPON BUNNY The Tarpon Bunny is the classical tarpon fly. It is the ideal fly for migratory tarpon passing through the marine parks of Cuba from late March to late June. The color combinations red/black and black/violet are the most common ones, but you can indulge in: orange/violet, white/chartreuse,

in small groups of 3-4 fishes, or single specimens. You cannot simply do without it. 8- THE BRUSH FLY The Brush Fly is very used in other seas and I tried it for the first time at the Jardines de la Reina, almost by chance a few years ago. Since then, I have never made a saltwater trip again without having about 20 green and white Brush flies in my boxes. This fly has turned out to be a real jolly

and Full Tan.Also jack crevalle, barracuda, snapper and other fish often attack this fly greedily. 7- THE CUBAN SHRIMP I have been using this fly with no interruption for a few years to fish for bonefish. I achieved very good results in all the waters of Cuba. It is the ideal fly to lure good-sized bonefish, which move

among the rocks, corals and canals of the marine parks of Cuba. Tarpon, jack crevalle, horse-eye, cubere, pargo, barracuda, groupers and sharks are the species that adore the Brush Fly. A good reserve of flies is recommended. For further information on fly fishing in the marine parks of Cuba and on the best flies: Sandro Mediani mediofly@gmail.com +393296197573

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Foto: Alessandro Seletti


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