9 minute read

PARMIGIANI FLEURIER

Next Article
MAGISTER THE BOOK

MAGISTER THE BOOK

PARMIGIANI FLEURIER

IL NOSTRO OBIETTIVO LA QUALITÀ ASSOLUTA

Advertisement

L’ARRIVO DI NUOVI MODELLI, PRIMO FRA TUTTI IL TONDAGRAPH GT, HA AMPLIATO IL PUBBLICO E RINGIOVANITO LA COLLEZIONE DELLA CASA SVIZZERA,ANDANDO INCONTRO A GUSTI PIÙ MODERNI. NE PARLIAMO CON LUCA CASTELLANI

Di Paolo Gobbi

L’evoluzione sottile ma significativa per una maggiore chiarezza di lettura è stata una priorità di Parmigiani Fleurier; il Tondagraph GT Steel Silver Black ne è un esempio: i numeri arancioni e i dettagli apparsi sul quadrante nero del suo predecessore sono stati sostituiti con elementi a contrasto in bianco.

PARMIGIANI FLEURIER ha portato l’eleganza e la raffinata artigianalità dei suoi orologi, in un nuovo e più sportivo segmento del lusso. Lo ha fatto lo scorso anno con il lancio della collezione Tonda GT: immediato il suo successo e ampio il riscontro da parte della comunità degli appassionati per il suo design senza tempo, che ha portato il look lussuosamente raffinato della collezione Tonda in un contesto maggiormente quotidiano. Parliamo di questo e del mercato italiano con Luca Castellani, direttore commerciale della Casa svizzera.

Chi è Luca Castellani?

«Con quasi ventidue anni di esperienza, comincio a sentire qualche peso sulle spalle.

Da tre anni sono il direttore commerciale mondo di Parmigiani Fleuerier. Mi occupo anche del Medioriente ma non dell’Asia, che rimane il mio obiettivo futuro.»

Si potrebbe definire un globetrotter?

«Sì, un globetrotter da oltre cento voli all’anno: tanti alberghi, la valigia sempre pronta... Mi divido tra Svizzera e Germania e poi, a seconda di dove c’è bisogno, vado. Il mio è un lavoro di supervisione sulle filiali che abbiamo nel mondo, seguo i distributori.»

Come vede il mercato orologiero a livello mondiale?

«Sta andando a due velocità, nel senso che abbiamo dei mercati che in generale (non parlo nello specifico di Parmigiani) funzionano. Il Giappone, ad esempio, va molto bene, anche per quel che riguarda la nostra offerta. Negli Stati Uniti erano già abituati a comprare online e non ad andare in negozio e con la pandemia questa abitudine si è rafforzata. I mercati europei sono in grande sofferenza: senza i turisti stranieri, soprattutto i cinesi, la Svizzera e la Francia sono in difficoltà.

La Germania invece sta andando molto bene: qui la netta diminuzione del cliente straniero è stata compensata da una crescita della clientela locale. Anche in Italia lavoriamo molto bene: abbiamo una crescita a doppie cifre ogni mese.»

Il vostro mercato italiano?

«Stiamo crescendo, poco, ma con l’obiettivo di arrivare a dieci punti vendita: oggi ne abbiamo sei. L’Italia è un mercato molto particolare. L’italiano cerca prima di tutto - ahimè - l’investimento. Ciononostante c’è un crescendo di clienti che vogliono comprare per il piacere di indossare ma soprattutto di poter raccontare. Questi sono i nostri clienti e, ancor prima, i nostri dettaglianti. Cerchiamo quei retailer che hanno voglia di raccontare il prodotto e di presentarlo. Quando troviamo quel tipo di concessionario, diventa decisamente più facile. Poi quest’anno c’è stato un prodotto come il Tonda GT, che piace molto.»

Luca Castellani, Chief Commercial Officier Parmigiani Fleurier.

Il prodotto è fondamentale.

«Sicuramente. Nel passato abbiamo pagato la mancanza di un prodotto che guardasse al pubblico e alle sue esigenze. Quando abbiamo cominciato ad aprirci alle indicazioni del mercato, piano piano abbiamo fatto un prodotto che piace e che funziona. Ad esempio il Tonda GT è un bel prodotto, quando te lo metti al polso ti trasmette delle sensazioni.»

Qual è il vostro target?

«Il nostro è un cliente che ha delle disponibilità economiche, se pensiamo che il Tonda GT nella versione più economica costa circa 13.500 euro e per il crono calendario annuale tocchiamo i 18.500 euro. La sua età rispetto a qualche anno addietro si è leggermente abbassata, ma partiamo sempre dai 40 anni in su. È un cliente che già conosce l’orologeria, conosce il marchio, quello che fa e che non ha bisogno di avere un orologio che sia subito fortemente riconoscibile, che sia uno status o appartenga a un marchio noto a chiunque. Però allo stesso tempo è una persona che ha voglia di raccontare e scoprire quello che ha al polso.»

Il fatto di non essere troppo conosciuto o troppo visibile, di non sbandierare l’etichetta del prezzo al polso non trasforma Parmigiani Fleurier in una sorta di status “al contrario” rispetto alla media?

«Sarebbe già un bel risultato. Però quello su cui stiamo lavorando è proprio la riconoscibilità del prodotto, in quanto in passato avevamo troppe referenze differenti tra di loro. Oggi la cassa del Tonda GT non ti dice subito: è un Parmigiani. Però se l’analizzi nello specifico, se vai a guardare bene, ha molti legami con le casse del passato, con quella del Tonda 1950 con le anse create da Michel Parmigiani in persona. Vi abbiamo inserito alcuni elementi tipici delle nostre collezioni e stiamo lavorando perché diventi l’icona del marchio.»

Cosa fa quando vede “per caso” un Parmigiani indossato al polso?

«Come prima cosa sorrido e sono contento, ma questo ormai succede da quindici anni a questa parte, da quando ho cominciato a lavorare per i marchi di nicchia. In ogni caso, quando accade è sempre una bella soddisfazione. Mi piace poi chiedere il motivo dell’acquisto e le risposte che ricevo sono sempre più o meno simili: “quando lo ho messo mi è piaciuto, si è creato un feeling, lo posso indossare sia con i jeans che con l’abito elegante...”. Questo secondo me ci dimostra che stiamo lavorando bene.»

Per ampliare la conoscenza e affermare un’icona bisogna lavorare sulla comunicazione.

«Sì e lo stiamo facendo. Il marchio è piccolo, con piccoli budget. Però abbiamo dei concessionari – e non parlo solo in Italia ma in generale in Europa– che si sono innamorati del marchio e lo vendono molto bene. Ci siamo resi conto che il retailer ha ancora la forza di far scegliere il cliente, di aiutarlo e consigliarlo nella scelta.»

Con le grandi catene è più complicato? «No, non ho riscontrato grandi differenze: ad esempio con Wempe è stato importante soprattutto il rapporto che abbiamo instaurato con le persone che lavorano all’interno del negozio.»

Ha parlato dell’importanza del retailer ed in effetti qualsiasi vendita si risolve in 70 centimetri: questa è circa la distanza che c’è tra venditore e acquirente. Ora provi a mettersi dall’altra parte del bancone e spieghi al nostro lettore perché potrebbe acquistare un Parmigiani.

«Gli direi che un Parmigiani Fleurier è prima di tutto un prodotto di qualità assoluta. Lo dimostra il fatto che abbiamo una produzione verticale e realizziamo in manifattura il 90% dei componenti di ogni singolo segnatempo. Le uniche due cose che acquistiamo esternamente sono il vetro e i cinturini, che quasi sempre sono realizzati da Hermès, che detiene anche il 25% di Vaucher.»

Essere diversi dalla massa è un valore?

«Sì, è quello che noi vorremmo essere. Parmigiani Fleurier è una nicchia: produciamo tra i 2.000 e i 2.500 orologi all’anno, che sono pochissimi rispetto a tutto il resto del panorama orologiero di alta gamma.»

Sempre più marche comunicano e vendono online. Voi come usate la rete?

«Abbiamo cominciato l’esperienza online negli Stati Uniti. Nel mio lavoro preferisco la vecchia scuola: viaggiare, vedere il dettagliante, proporre l’orologio. Sono ancora convinto che il retailer avrà sempre un ruolo fondamentale. È per quello che dobbiamo lavorare sempre di più sulla qualità dei nostri dettaglianti.»

La vostra filiera corta, tra la produzione e la commercializzazione, vi permette anche di avere un feedback diretto da parte dell’acquirente? Ascoltate le richieste e le indicazioni degli appassionati della marca?

«Sì. Quando abbiamo iniziato a pensare al Tonda GT lo abbiamo “condiviso” prima con i nostri colleghi e poi con alcuni player mondiali importanti. Bisogna dire che siamo molto più aperti ora a delle critiche costruttive rispetto a prima. Non siamo un marchio taylor made, non facciamo delle cose specifiche. Se il mercato oggi dice che il verde è il “the new blue” e quindi tutti vanno verso il verde, noi non lo utilizziamo se pensiamo che non rispecchi il nostro prodotto… anche se abbiamo avuto delle richieste. Dobbiamo andare per la nostra strada e verso quello che abbiamo creato.»

Non fate orologi tailor made?

No, li facciamo ma non deve diventare il core business dell’azienda: un collezionista può chiedere un orologio personalizzato e lo abbiamo fatto più volte: è il grande vantaggio della verticalizzazione nella produzione.»

Riuscite a personalizzare anche la meccanica?

«In parte sì. L’unica cosa che fondamentalmente non promuovo sono le casse su richiesta. Deve rimanere tutto nell’ambito di una collezione che abbiamo già e dove possiamo fare delle modifiche.»

TONDAGRAPH GT STEEL SILVER BLACK Questo modello presenta una cassa da 42 mm, in acciaio inossidabile lucido e satinato e con una resistenza all’acqua di 100 metri. Il quadrante argento e nero decorato con texture clou triangulaire ha indici rodiati trattati con un rivestimento luminescente nero. Come il suo predecessore con quadrante nero, l’orologio ospita il calibro automatico PF043. Sebbene il nome dell’orologio indichi che si tratta di un cronografo, in realtà è qualcosa di molto più speciale, poiché il calibro PF043 permette l’unione di un cronografo con un calendario annuale. Le iconiche lancette a forma di Delta con rivestimento luminescente nero mostrano l’ora mentre la data appare in una grande doppia apertura alle ore 12. I quadranti secondari posizionati alle ore 9 e 6 ospitano le letture del cronografo e il quadrante secondario alle ore 3 svolge le due funzioni di indicatore dei secondi di corsa e di un display del mese. Come in tutti i calendari annuali, questo indicatore richiede un aggiornamento una sola volta all’anno, da febbraio a marzo.

F.P. JOURNE

FRANCIS FORD COPPOLA “BLUE”

LE DITA MOBILI SEGNANO LE ORE. UN CAPOLAVORO DESTINATO A FARE LA STORIA. UN PEZZO CHE I COLLEZIONISTI PIÙ AVVEDUTI TENTERANNO DI PORTARE A CASA NEL CORSO DELL’ASTA ONLY WATCH 2021

Nel 2021, F.P. Journe celebra il 20° anniversario dell’Octa Calibre 1300 automatico. Oggi per Only Watch propone la versione definitiva di un modello leggendario, con un automa alimentato esclusivamente dalla molla principale del movimento Octa. Come ci si potrebbe aspettare, non è stato un compito facile. I minuti sono guidati da un disco rotante posto a ore 12, mentre le dita mobili appaiono o scompaiono istantaneamente, indicando le ore con la loro posizione. Queste sono state ispirate da una mano meccanica creata da Ambroise Paré (1509-1590), il padre della chirurgia moderna. “Questo orologio è nato nel 2012 mentre cenavamo a casa di Francis Ford Coppola nella Napa Valley. Mi ha chiesto se fosse possibile leggere l’ora con una “mano” posta sul quadrante. Risposi che l’idea era interessante e richiedeva un attento studio. Ma come visualizzare 12 ore con 5 dita? Non è stata una cosa facile e questa sfida complessa mi ha ispirato e motivato. Una volta capito, Francis ha inviato immediatamente gli schizzi per la posizione delle dita. Dopo più di 2 anni, ho potuto finalmente concentrarmi sul “Fecit”. Dopo 7 anni di sviluppo, sono orgoglioso di presentare il prototipo FFC”.

This article is from: