CAPITOLO 1
PARMIGIANI FLEURIER
IL NOSTRO OBIETTIVO LA QUALITÀ ASSOLUTA L’ARRIVO DI NUOVI MODELLI, PRIMO FRA TUTTI IL TONDAGRAPH GT, HA AMPLIATO IL PUBBLICO E RINGIOVANITO LA COLLEZIONE DELLA CASA SVIZZERA,ANDANDO INCONTRO A GUSTI PIÙ MODERNI. NE PARLIAMO CON LUCA CASTELLANI Di Paolo Gobbi
PARMIGIANI FLEURIER ha portato l’eleganza e la raffinata artigianalità dei suoi orologi, in un nuovo e più sportivo segmento del lusso. Lo ha fatto lo scorso anno con il lancio della collezione Tonda GT: immediato il suo successo e ampio il riscontro da parte della comunità degli appassionati per il suo design senza tempo, che ha portato il look lussuosamente raffinato della collezione Tonda in un contesto maggiormente quotidiano. Parliamo di questo e del mercato italiano con Luca Castellani, direttore commerciale della Casa svizzera.
Chi è Luca Castellani? «Con quasi ventidue anni di esperienza, comincio a sentire qualche peso sulle spalle. Da tre anni sono il direttore commerciale mondo di Parmigiani Fleuerier. Mi occupo anche del Medioriente ma non dell’Asia, che rimane il mio obiettivo futuro.»
L’evoluzione sottile ma significativa per una maggiore chiarezza di lettura è stata una priorità di Parmigiani Fleurier; il Tondagraph GT Steel Silver Black ne è un esempio: i numeri arancioni e i dettagli apparsi sul quadrante nero del suo predecessore sono stati sostituiti con elementi a contrasto in bianco.
50
Si potrebbe definire un globetrotter? «Sì, un globetrotter da oltre cento voli all’anno: tanti alberghi, la valigia sempre pronta... Mi divido tra Svizzera e Germania e poi, a seconda di dove c’è bisogno, vado. Il mio è un lavoro di supervisione sulle filiali che abbiamo nel mondo, seguo i distributori.» Come vede il mercato orologiero a livello mondiale? «Sta andando a due velocità, nel senso che abbiamo dei mercati che in generale (non parlo nello specifico di Parmigiani) funzionano. Il Giappone, ad esempio, va molto bene, anche per quel che riguarda la nostra offerta. Negli Stati Uniti erano già abituati a comprare online e non ad andare in negozio e con la pandemia questa abitudine si è rafforzata. I mercati europei sono in grande sofferenza: senza i turisti stranieri, soprattutto i cinesi, la Svizzera e la Francia sono in difficoltà.
La Germania invece sta andando molto bene: qui la netta diminuzione del cliente straniero è stata compensata da una crescita della clientela locale. Anche in Italia lavoriamo molto bene: abbiamo una crescita a doppie cifre ogni mese.» Il vostro mercato italiano? «Stiamo crescendo, poco, ma con l’obiettivo di arrivare a dieci punti vendita: oggi ne abbiamo sei. L’Italia è un mercato molto particolare. L’italiano cerca prima di tutto - ahimè - l’investimento. Ciononostante c’è un crescendo di clienti che vogliono comprare per il piacere di indossare ma soprattutto di poter raccontare. Questi sono i nostri clienti e, ancor prima, i nostri dettaglianti. Cerchiamo quei retailer che hanno voglia di raccontare il prodotto e di presentarlo. Quando troviamo quel tipo di concessionario, diventa decisamente più facile. Poi quest’anno c’è stato un prodotto come il Tonda GT, che piace molto.»