GEROLAMO GIOVENONE - Un Capolavoro ritrovato

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Un percorso di tutela per la tavola inedita di Gerolamo Giovenone: dalla dichiarazione di interesse culturale al restauro

istituzioni museali coinvolte e i privati che hanno unito le forze al fine di recuperare un’opera finora ignota e apparsa subito come un documento significativo della pittura rinascimentale piemontese, nuovo tassello per la comprensione del percorso artistico e biografico di Giovenone e per gli inizi di Bernardino Lanino, restituirla al nostro comune patrimonio di cittadini, renderla fruibile e valorizzarla. Si tratta, dunque, di una vicenda esemplare che riporta la tavola nel territorio da cui proviene e ne permette la fruizione all’interno di una collezione che ospita un nucleo importante di opere di Giovenone e della bottega, consentendo confronti diretti e ricostruendone il contesto di riferimento. L’attività di tutela si esplica anche attraverso le valutazioni tecnico-scientifiche effettuate dal personale specializzato in servizio presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che possono concludersi con il riconoscimento

SOFIA VILLANO

La felice scoperta della tavola inedita di Gerolamo Giovenone e l’iter che ha portato al provvedimento di dichiarazione di interesse artistico e storico particolarmente importante dell’opera sono esempi concreti di quanto l’attività di tutela sul territorio da parte delle Soprintendenze continui a essere viva e presente nonostante le difficoltà oggettive dovute a una cronica carenza di personale e risorse. Le Soprintendenze, pur mutando assetto a seguito delle recenti riforme ministeriali, hanno continuato a esercitare le funzioni previste dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 e s.m.i.) e a lavorare con abnegazione alla catalogazione, allo studio e alla salvaguardia del patrimonio culturale italiano anche in questi anni di profonda crisi economica, segnati da progressivi tagli al settore e da una sempre minore consapevolezza dell’importanza che rivestono per la nostra storia, nel contesto della più ampia civiltà europea, quelle testimonianze materiali e immateriali diffuse sul territorio, considerate marginali, ma che spesso rappresentano l’identità di una comunità o sono l’espressione di linguaggi figurativi alternativi rispetto alla più nota e celebrata produzione artistica centro-italiana e veneta. Il restauro del dipinto e la sua prossima collocazione permanente presso il Museo Borgogna di Vercelli sono stati possibili grazie al dialogo costruttivo instauratosi tra gli organi di tutela, le

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Lo stato dell’opera prima del restauro

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