GEROLAMO GIOVENONE - Un Capolavoro ritrovato

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Biografia di Gerolamo Giovenone

o in altri di questi anni. Tale circostanza avvalora l’ipotesi che Gerolamo abbia lasciato Vercelli per frequentare la bottega e i cantieri dello Spanzotti. Va ascritto al 1508, grazie alla testimonianza di un’antica fonte documentaria, il trittico eseguito da Gerolamo per la cappella Meschiatis dedicata a San Defendente nella chiesa di San Domenico a Biella (i due laterali con le Sante Apollonia e Dorotea e Santa Lucia e Defendente sono oggi nella Pinacoteca dei Musei del Castello Sforzesco di Milano).

A CURA DI FILIPPO TIMO

1485-1490 Va collocata in questi anni la nascita di Gerolamo Giovenone, figlio del maestro carpentiere Amedeo e di Guencina de Rotario. La coppia ebbe altri due figli maschi: Giovanni Pietro, primogenito, e Giuseppe (con ogni probabilità, il minore dei tre). Amedeo è originario di Barengo, borgo del contado di Novara situato a meno di 20 km a nord-ovest della città, che allora era sotto il controllo di Milano.

1513 Gerolamo dipinge la Disputa di Cristo al tempio (opera firmata e datata, oggi al Cummer Museum di Jacksonville, Florida), replica di un modello conservato ai Musei Civici di Torino realizzato da Defendente nel solco evidentissimo dell’insegnamento di Spanzotti e forse con la sua partecipazione diretta.

1506-1507 Benché non vi siano documenti d’archivio a dimostrarlo con piena certezza, si ritiene che in questi anni Gerolamo si stia formando come pittore al seguito del maestro casalese Giovanni Martino Spanzotti, alla bottega del quale lavora anche Defendente Ferrari. Diverse opere giovanili attribuite alla mano di Gerolamo rivelano l’impronta della formazione spanzottiana e la vicinanza, se non la collaborazione diretta, con Defendente.

1514 Gerolamo realizza Madonna in trono col Bambino fra i santi Abbondio e Domenico, la committente Ludovica Buronzo e i suoi figli, dipinta per la cappella di Sant’Abbondio nella chiesa dei domenicani di Vercelli, dedicata a San Paolo, e ora conservata presso la Galleria Sabauda di Torino.

1515 Gerolamo sposa Apollonia, figlia di Zanino Bagnaterra. La data del matrimonio è incerta, mentre è conservato il contratto di dote, stipulato il giorno 16 giugno. Probabilmente a seguito delle nozze, Gerolamo si trasferisce e apre una bottega di pittura nel quartiere San Lorenzo a Vercelli. Sono questi gli anni in cui Gerolamo rielabora in modo più maturo la lezione di Spanzotti e Defendente, trovando una cifra stilistica autonoma e di intensa qualità.

1508 Amedeo e il figlio Giovanni Pietro realizzano la carpenteria di un polittico per la confraternita di Sant’Anna di Vercelli, oggi diviso fra la Galleria Sabauda di Torino e la National Gallery di Londra. La realizzazione del dipinto è affidata al pittore valsesiano Gaudenzio Ferrari. In questo periodo la famiglia di Amedeo risiede a Vercelli, dove ha già impiantato una propria bottega di carpenteria, ma il figlio Gerolamo non compare nel documento appena ricordato

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