Giovani per il territorio 2017

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ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI CULTURALI E NATURALI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Giovani per il territorio

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ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI CULTURALI E NATURALI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Giovani per il territorio 2017 progetti innovativi per gestire e valorizzare i beni culturali in Emilia-Romagna

Giovani per il territorio 2017 a cura di Beatrice Orsini stampa Centro stampa Regione Emilia-Romagna viale Moro 34, Bologna ISBN 9788897281733 Regione Emilia-Romagna Istituto per i beni artistici culturali e naturali via Galliera 21, Bologna


supporto organizzativo-informatico Francesco Angrisano, Anna Bacchelli, Antonio De Bonis, Luca Gamberini, Eros Merli supporto amministrativo-contabile Francesco Amorese, Paola Cristofori, Maria Galati, Mariacristina Zappata, Morena Ballotta presidente Roberto Balzani direttore ad interim Claudio Leombroni consiglio direttivo Andrea Battistini, Giuseppe Bellosi, Vanni Bulgarelli, Francesca Cappelletti responsabile amministrativo Roberto Tommasi

Giovani per il territorio

Bando rivolto ad associazioni giovanili per progetti innovativi di gestione e valorizzazione dei beni culturali Gruppo di lavoro edizione regionale 2017: coordinamento Valentina Galloni valutazione dei progetti Valeria Cicala, Vittorio Ferorelli, Valentina Galloni, Ivan Orsini, Carlo Tovoli segreteria Patrizia Marchi, Ivan Orsini

supporto alla diffusione Marina Mingozzi (Direzione generale Cultura, formazione e lavoro, Regione Emilia-Romagna); Marinella Festi, Gina Pietrantonio, Dora Sprovieri (Ufficio relazioni con il pubblico, Regione Emilia-Romagna) comunicazione Valeria Cicala, Vittorio Ferorelli, Beatrice Orsini, Carlo Tovoli Si ringraziano per la collaborazione tutti i referenti che hanno sviluppato e documentato i progetti ibc.regione.emilia-romagna.it/argomenti/giovani-e-patrimonio facebook.com/groups/GiovaniPerilTerritorio/ youtube.com/channel/UC3HsVcoGuaJvoF_xUl7RafA


Sommario Premessa Roberto Balzani

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Giovani per il territorio Valentina Galloni

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I progetti GUATELLI CONTEMPORANEO INTERNO VERDE L'ACCOGLIENZA LA MIA TORRE PAESAGGI MIGRANTI PIAZZA DUOMO A PARMA SPINADELLO STELLATA...AMATE WAKE THE LION

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Premessa Roberto Balzani

“Giovani per il territorio” continua. L’idea di partenza – il rapporto fra patrimonio, giovani generazioni, cittadinanza attiva, creatività – si rivela di anno in anno vincente, e non solo per la cura che il personale di IBC dedica al successo dell’iniziativa: è la nostra società a cambiare, è la relazione fra il passato, le memorie, gli oggetti e lo spazio fisico in cui viviamo a mutare a grande velocità. I ragazzi intuiscono il senso della trasformazione in corso e noi, grazie a loro, impariamo a percepire diversamente ciò che ritenevamo di aver appreso “per sempre”: i musei, il paesaggio, i luoghi di pregio storico, archeologico e architettonico, ecc. Non si tratta di “consumo” culturale, come spesso un po’ superficialmente si ripete; si tratta di un tratto epistemologico nuovo, di cui bisogna tener conto: se vogliamo immaginare un mondo futuro nel quale ciò che abbiamo portato con noi per secoli possa trovare spazio, non possiamo trascurare il confronto con i “traghettatori”, con i “ponti” che saranno chiamati a scegliere, a selezionare, a decidere. Certo, la sfida non è facile: un’impostazione secolare di tutela/conservazione, accompagnata da uno sguardo collettivo, colto o popolare, sta esaurendosi, lasciando dietro di sé vestigia luminose. D’altro canto, una spinta dal basso a ridefinire i confini di un patrimonio culturale affamato di legittimazione comunitaria è evidente, non solo in Italia ma a livello planetario. Nel nostro Paese questo confronto è reso più acuto dal silenzio delle istituzioni, che tendono ad accentuare l’interesse per la valorizzazione, illudendosi che quell’attività, sbandata sul côté turistico, possa risolvere, da sola, tutto il problema. Ma i problemi si risolvono solo se domande e risposte sono corrette, altrimenti restano vuote formule retoriche, inutili petizioni di principio. Ecco, “Giovani per il territorio” aiuta, senza il paludamento accademico o il disciplinamento scolastico, l’attitudine creativa e, insieme, la costruzione consapevole di un atto di responsabilità verso il patrimonio di tutti: spesso con divertimento e allegria. Il che, di questi tempi, non guasta.

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Giovani per il territorio Valentina Galloni

L’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC), da alcuni anni, ha adottato una politica di avvicinamento dei giovani al patrimonio culturale del loro territorio favorendone la partecipazione attiva e creativa. Una politica attuata principalmente attraverso due concorsi oramai consolidati: uno dedicato agli studenti delle scuole, “Io amo i Beni Culturali”, e uno rivolto alle associazioni culturali giovanili: “Giovani per il territorio”. Quest’ultima iniziativa è stata promossa per la prima volta nel 2012, dapprima testando il concorso in alcune città come Forlì, Ferrara e Reggio Emilia e poi, visto il successo in termini di partecipazione e risultati, estendendolo all’intera regione. Le associazioni giovanili vengono invitate a unirsi in partenariato con un ente proprietario di un bene culturale per presentare, sullo stesso, un progetto innovativo di gestione e valorizzazione. Sono i giovani i veri protagonisti, coloro che lavorano in prima persona per realizzare nuove forme e nuove soluzioni al fine di gestire, comunicare e trasmettere il valore sociale del patrimonio. Sono molti i progetti che ogni anno si presentano al concorso e, per selezionarne dieci, si adottano diversi criteri, tra cui l’originalità, la partecipazione attiva dei giovani, la capacità di coinvolgere la comunità territoriale e di attrarre ulteriori risorse. Requisito per l’ammissione è inoltre la garanzia di ricevere dall’ente titolare del bene, o da un terzo soggetto, un contributo di almeno 2.000 euro. L’IBC finanzia con un contributo di 10.000 euro ognuno dei dieci progetti selezionati, che a loro volta, attraverso un costante monitoraggio e un’attenta opera di documentazione, diventano modelli per altre progettazioni. Nell’edizione del 2017, di cui diamo conto in questo volume, il concorso ha coinvolto dieci associazioni giovanili che hanno lavorato con più di cento istituzioni culturali, enti e associazioni,

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capillarmente diffusi in tutta la regione. Un museo naturalistico, un museo etnografico, un ex acquedotto, una chiesa, un complesso monumentale, una villa, luoghi, giardini e borghi storici, attraverso il lavoro appassionato di questi giovani, sono tornati a nuova vita con iniziative ed eventi capaci di coinvolgere migliaia di cittadini e turisti. I progetti sono stati occasioni importanti per svolgere ricerche e raccogliere materiali storicodocumentali, per realizzare prodotti di comunicazione e valorizzazione turistica, per utilizzare in modo innovativo le nuove tecnologie, per recuperare il legame tra i beni culturali e il paesaggio circostante, per rendere consapevole la comunità territoriale di quanto sia importante il suo patrimonio culturale, per coinvolgere la cittadinanza in progetti di gestione partecipata, per favorire processi di inclusione sociale e creare opportunità di lavoro per giovani professionisti.

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Leggendo quanto scrivono i protagonisti di queste esperienze nei loro rendiconti progettuali, da cui sono tratti i testi e le immagini qui riportati, appare evidente che gli obiettivi che questa iniziativa si prefigge sono stati raggiunti. Partecipare al concorso ha dato ad alcune associazioni un importante impulso iniziale alla loro attività, trasformandole da start up in realtà consolidate; per altre è stata l’occasione di vedere il proprio lavoro riconosciuto e allargare la rete dei partner sul territorio. Ancora una volta, giovani cittadini e istituzioni coinvolte, mossi dalla volontà di prendersi cura del proprio patrimonio, hanno colto l’opportunità offerta dall’iniziativa “Giovani per il Territorio” per catalizzare risorse ed energie, metterle a sistema, e creare centri di innovazione culturale in grado di riflettere sul presente e immaginare un futuro possibile.


I progetti


GUATELLI CONTEMPORANEO 16

Proponenti ▶

Associazione Culturale Spazio Entropia, Parma e Fondazione Museo Ettore Guatelli, Ozzano Taro (Pr)

Altri partner

▶ Educarte, Piacenza; Made in Art, Parma; Comune di Parma, Comune di Sala Baganza, International Council of Museum - Italia, Università degli Studi di Parma, Azienda Usl di Parma, Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici, BAM! Strategie Culturali, Bologna; Istituto Comprensivo “E. Guatelli”, Collecchio (Pr); Associazione degli Amici di Ettore e del Museo Ozzano Taro (Pr); Fogg - art photo gallery, Parma; CUBO Gallery, Parma; Sequence, Parma; Ricredo Trecasali, Parma; Gallani Arredamenti, Parma; Ceramica del Ferlaro Collecchio, Parma; Azienda Agricola Crocizia Langhirano, Parma; Giacomo Mha, Parma; Circolo Rondine Ozzano Taro (Pr).

web ▶ museoguatelli.it/guatellicontemporaneo

Il Museo Ettore Guatelli nasce negli anni Cinquanta grazie al maestro Ettore Guatelli che, dopo aver raccolto materiali di uso quotidiano legati al mondo contadino, li allestisce in maniera originale all’interno della propria abitazione: pareti, soffitti, travi e finestre divengono tavolozze sulle quali creare immagini e figure astratte utilizzando oggetti poveri. Il progetto culturale "Guatelli Contemporaneo" ha cercato di dar vita a una pluralità di percorsi e interpretazioni all’interno dell’opera del maestro, mirati alla valorizzazione del bene costituito dal suo Museo. È stato scritto un bando di concorso “OWIO – museum’s residency”, analizzando in via preliminare i progetti di residenza artistica, per aprire una residenza a tre giovani artisti. I vincitori, Aurora Biancardi, Mimì Enna e Cosimo Veneziano, hanno studiato il museo e la sua storia, per comprenderne a fondo la realtà, proseguendo la ricerca per altri due mesi oltre la residenza, con momenti di studio individuale e sviluppo artistico. I progetti site-specific, frutto della elaborazione degli artisti, sono stati presenta-

ti al pubblico nel giorno di inaugurazione dell’intera rassegna “Guatelli Contemporaneo” e accompagnati da visite guidate al museo. Il progetto ha coinvolto molti giovani under 35 e professionisti che non superavano i 40 anni, oltre ai bambini delle scuole primarie e secondarie che hanno partecipato a laboratori didattici e visite guidate. Molte le iniziative organizzate: tavole rotonde e conferenze, workshop e tour fotografici, una passeggiata notturna, alcune mostre, una sfilata di moda e laboratori per bambini e famiglie, diffusi attraverso i social network, i video e le interviste ai protagonisti con l'ausilio di materiali a stampa quali flyer e brochure cartacee, manifesti e stendardi. È stato registrato un forte aumento di interesse del pubblico nei confronti del Museo, incuriosito dalla possibilità di interpretare liberamente questo luogo in chiave contemporanea. Il risultato più importante è che, per i visitatori, il Museo non è più solo un museo della civiltà contadina.

Guatelli contemporaneo

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INTERNO VERDE 2017 Proponenti ▶

Associazione Ilturco (Fe) e Comune di Ferrara

Altri partner

▶ Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio - Centro operativo di Ferrara, Regione Emilia-Romagna - coordinamento youngERcard, Comune di Ferrara, Università degli Studi di Ferrara, Visit Ferrara, Fondazione Villa Ghigi, Bologna, FAI - Fondo Ambiente Italiano, sezione di Ferrara, Arci Ferrara, Punto 3, Garden Club Ferrara.

web ▶ internoverde.it facebook.com/ilturco.internoverde/

Il Giardino delle Duchesse si trova a Ferrara accanto al Palazzo Municipale e fu voluto da Ercole I d’Este alla fine del Quattrocento per Eleonora d’Aragona e Margherita Gonzaga. I documenti dell’epoca lo descrivono come un angolo di paradiso ricco di aiuole di bosso, piante medicinali e ornamentali, alberi da frutto e una fontana dorata. Dell’antica magnificenza oggi restano solo le tracce dei grandi archi a tutto sesto e di una loggetta. Dal 2012 il Comune lo ha parzialmente riaperto al pubblico ospitando piccole manifestazioni ed eventi, dopo un intervento di ripristino consistito nella pulizia e nella messa in sicurezza dell’area.

cartoline pubblicitarie, magliette e shopper, quaderni, spillette e pannelli per la mostra oltre a quattro video che documentano la manifestazione e il coinvolgimento di chi ha lavorato per il festival e dei proprietari dei giardini.

Il progetto, presentato in occasione del Salone del Restauro 2017, ha contribuito, inoltre, all'organizzazione di visite e aperture straordinarie al Giardino. L'area è stata anche utilizzata come sede di due mostre: una realizzata con gli elaborati frutto di un laboratorio di progettazione, l'altra con le migliori fotografie acquisite grazie al contest "FraMe". Sono stati organizzati, inoltre, due incontri dedicati rispettivamente al restauro Il festival Interno Verde 2017, nato dall'e- del giardino antico e al tema della riqualifisperienza del 2016 dell’associazione Ilturco, cazione del Giardino delle Duchesse. ha voluto unire il Giardino delle Duchesse all’apertura dei 50 giardini di Ferrara come Il progetto è stato presentato, inoltre, come nuovo percorso di valorizzazione. Attraver- modello di coinvolgimento della cittadinanso il festival si è cercato di proseguire la za e dei giovani a Lendinara in occasione campagna di sensibilizzazione già avviata e degli "Youth Days", evento formativo curato favorire tra residenti e turisti una maggiore dalla cooperativa "Il Raggio Verde". consapevolezza di questo patrimonio ver- L’associazione Ilturco organizzerà Interno de, come luogo di grande significato storico Verde anche nel 2018 e, quando il Giardino e architettonico. In questa occasione sono delle Duchesse sarà liberato del cantiere, si stati realizzati una mappa e un libro con allestirà la mostra dei progetti realizzati dufoto e descrizioni dei giardini aperti, alcune rante il workshop.

Interno verde

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L'ACCOGLIENZA 32

Proponenti ▶

Associazione A Passo d'uomo, Rimini e Comune di Gemmano, Rimini

Altri partner

▶ Movimento Centrale Rimini, A.S.T.Ri – Serra Teatro, Rimini, Artista Franco Pozzi, Rimini, Associazione culturale Alternativa, Rimini, Fattoria Caracol, Cooperativa Agricola Terre Solidali, Gemmano (Rn).

web ▶ apassoduomo.org

Il progetto ha inteso valorizzare la chiesa situata a Gemmano nella frazione di Farneto. Di origini seicentesche, fu sconsacrata e acquisita dal Comune che, nel 2008, l'ha restaurata per trasformarla in centro culturale, senza mai utilizzarla. L'interno è spoglio con navata centrale e abside circolare. L'edificio si trova di fronte a un sentiero che ha come tema dominante la memoria per la presenza di antichi lavatoi, rifugi di guerra e monumenti ai caduti della seconda guerra mondiale. Gemmano, infatti, fu profondamente segnata dalla guerra essendo collocata lungo la Linea Gotica. Il progetto dedicato a Farneto è nato dall’offerta dal comune di Gemmano all'Associazione "A passo d'uomo" di gestire la chiesa come sede di eventi. Sono stati attivati laboratori per costruire momenti dedicati alla chiesa. E' stato valorizzato il risultato nato dall’interazione tra conoscenze e capacità dei gestori e i caratteri del luogo. A conclusione di ogni evento la chiesa e i luoghi coinvolti sono stati sempre ricondotti allo stato di partenza. I pochi mezzi utilizzati sono stati ricavati dal contesto, come l’allestimento "Thinking of a shelter - Immaginare un riparo" realizzato con una scultura fatta di rami recisi, o presi a noleggio, come la strumentazione per lo spettacolo "Echi

della battaglia”, o grazie a prestiti temporanei, come l'attrezzatura utilizzata per i tre aperitivi con musica Divine ComeDj. Sono state organizzate passeggiate alla scoperta del paesaggio del Farneto e alla ricerca di piante coloranti, in occasione di un workshop di bodypainting. La chiesa ha inoltre ospitato una mostra, un'installazione e un laboratorio di teatrodanza. Il percorso si è concluso con un coworking volto ad acquisire proposte e idee per costruire il calendario di attività per il 2018.

L'accoglienza

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LA CORTE MANCANTE Proponenti ▶

Associazione Urban Stone Sculpture Park (USSP Fanano) e Comune di Fanano, Modena

Altri partner

▶ Associazione Ottonello Ottonelli, Fanano (Mo), Istituto Comprensivo di Sestola, Sestola (Mo), APT Fanano, Fanano (Mo), Ceramiche Caesar, Fiorano (Mo), Accademia Belle Arti, Carrara (MS).

Il bene culturale da valorizzare è il “Parco Urbano di sculture in pietra” che accoglie 250 opere scultoree a bassorilievo e tuttotondo in arenaria, realizzate durante le 17 edizioni del Simposio Internazionale di Fanano. Il progetto è nato per creare un nuovo spazio urbano di condivisione in continuità con il Parco Urbano in un'area del centro storico in parte abbandonata, "mancante", da cui il nome del progetto. L'area urbana da “rivitalizzare” era quella dell’ex bocciodromo nel centro del paese, ormai abbandonata, che nel 2015 è stata sede del progetto "A passo di pietra". Questa performance-art ha portato alla creazione di un lastricato in pietra realizzato da artisti e artigiani, ora parte integrante del Museo. L'obiettivo è stato rendere lo spazio nuovamente fruibile come sala museale, luogo di aggregazione per eventi, nonché come spazio dinamico di collegamento tra il paese e il Museo. L’area da riqualificare ha la particolarità di essere ribassata rispetto al paese, quindi facilmente visibile da diversi punti del centro storico.

stricato artistico, la creazione di uno spazio scenico, l'installazione di nuove opere e la ricollocazione di opere esistenti realizzate da maestranze locali, artisti internazionali, ragazzi dell’Accademia Belle Arti di Carrara e persone esterne alla comunità. Ogni intervento ha coinvolto sia artisti internazionali della pietra che ragazzi delle scuole medie di Fanano nella realizzazione di elementi duraturi e polifunzionali. Sono stati organizzati, inoltre, dei laboratori in situ aperti alla cittadinanza e ai turisti. L’iniziativa principale è stata il Simposio di Scultura su pietra che ha prodotto 7 sculture dedicate alle “Arti Antiche” e destinate al nuovo spazio urbano che accoglie anche una piccola area eventi con gradonata e quinte in legno, pavimentazione in cls pigmentato con 100 inserti artistici in pietre diverse e il “Muro dei Racconti”, dedicato ai principali passaggi della storia che lega Fanano e la pietra, con elementi in fotoceramica oltre a tre cartelloni sulla Piazza, prospicenti l’area.

Le attività hanno contribuito ad avvicinare la popolazione ai temi della qualificazione L'opera di rivitalizzazione ha preso forma dello spazio urbano e a rinnovare i rapporti mediante una serie di interventi quali il la- culturali con le realtà giovanili esterne.

web ▶ simposiodifanano.eu facebook.com/usspfanano La corte mancante

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La corte mancante

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LA MIA TORRE 48

Proponenti ▶

Associazione "San Mauro Pascoli Calcio e Corte di Giovedia" e Comune di San Mauro Pascoli (FC)

Altri partner

▶ Pro Loco Aisém, San Mauro Pascoli (FC)

web ▶ facebook.com/VillaTorloniaParcoPoesiaPascoli/

Villa Torlonia, detta “La Torre”, è una villa romagnola del XVII secolo. Si trova sulla strada che collega San Mauro Pascoli a Bellaria-Igea Marina e ha una superficie di circa 8.500 mq. È composta da un corpo centrale con corte interna e due edifici: uno occupato dalla chiesetta dei Santi Pietro e Paolo e dalla casa della famiglia Pascoli mentre l’altro dalla Casa dei Fattori. La Villa è stata al centro dei possedimenti rurali di proprietà dei Torlonia, un tempo amministrati da Ruggero, padre di Giovanni Pascoli. La Torre ospitò la maturazione dolorosa della poesia pascoliana. Qui, infatti, la famiglia vide tornare la fedele "cavallina storna", che riportava a casa il padre assassinato da sconosciuti. L'attuale Torre ha origine dall’antica Giovedia (Tempio di Giove), dove, secondo la tradizione locale, Giulio Cesare si sarebbe fermato dopo aver attraversato il Rubicone.

I protagonisti del progetto sono stati i giovani che si sono occupati della progettazione e della realizzazione delle attività, riappropriandosi del proprio patrimonio culturale. Per due giorni la Villa è stata aperta alla cittadinanza, con il coinvolgimento dei cittadini sammauresi per riportarli a rivivere e riappropriarsi del bene, grazie a una grande festa con musica, teatro, laboratori artigianali e dei mestieri, visite guidate, percorsi naturalistici ed enogastronomici. I giovani delle associazioni si sono alternati nelle visite guidate settimanali dedicate alla storia letteraria del Pascoli, alle vicende dei Torlonia, alla storia locale e alle tradizioni gastronomiche romagnole. È stata infine organizzata una rievocazione storica con accampamenti, stand gastronomici e percorsi di conoscenza delle erbe spontanee e preparazione di tisane e amuleti, spettacoli di falconeria, danze, duelli e cortei storici e il processo a Paolo e Francesca.

Il progetto ha avuto come obiettivo la valorizzazione della Villa sia come "bene" che per il suo significato all'interno del territo- Le iniziative hanno contribuito ad aumenrio romagnolo, cercando di attivare nuove tare la fruizione della Villa e di tutto il pacollaborazioni e creare nuove sinergie per trimonio culturale presente nel territorio. diversicare l'offerta turistica.

La mia torre

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PAESAGGI MIGRANTI 56

Proponenti ▶

Associazione Chiocciola la casa del nomade, Pennabilli (Rn) ed Ente Parco Sasso Simone e Simoncello, Pennabilli (Rn)

Altri partner

▶ Associazione Ultimo Punto - Artisti in Piazza Festival, Pennabilli (Rn), MEDS - Meeting of Europeans Design Students, Zagreb, Croazia, Pro Loco Pennabilli, Pennabilli (Rn), Comune di Pennabilli, Pennabilli (Rn), Associazione Culturale Tonino Guerra, Pennabilli (Rn), Associazione Mostra Antiquariato Pennabilli, Pennabilli (Rn), Coltivario, Rimini, Villaggio Arcadia, Saludecio (Rn).

web ▶ musss.it instagram.com museosassosimonesimoncello paesaggimigranti-17.com facebook.com/paesaggimigranti instagram.com/paesaggimigranti

Il bene culturale gestito e valorizzato è il MUSSS, Museo Naturalistico del Parco Sasso Simone e Simoncello a Pennabilli. Si tratta di una struttura dell’Ente Parco che raccoglie tassidermie e ricostruzioni degli habitat e svolge la funzione di centro visite e punto informativo sulla rete sentieristica. È stato aperto nel 2004 e, tuttavia, appare poco utilizzato, poiché si trova in posizione periferica sia rispetto al paese che ai principali accessi alla rete escursionistica. Il progetto nasce dalla convinzione che un piccolo Museo, per essere accogliente ed efficace, deve trasformarsi in un “organismo complesso” e riconnettersi con il territorio del Parco. È iniziato cosi un percorso di progettazione e rinnovamento chiamato "Paesaggi Migranti", grazie al quale molti giovani hanno potuto vivere diversi momenti formativi in ambito ambientale, artistico e pedagogico e avviare collaborazioni, affinare i sistemi di comunicazione, ripensare alle modalità di fruizione e alle proposte educative del Museo. È stato possibile ripensare alla sua funzione nel territorio, vedendolo come uno spazio vivo, punto di riferimento e dibattito sui temi del territorio, capace di individuare e valorizzare i beni naturali, culturali e identitari che lo circondano. Attraverso un processo partecipativo fat-

to di eventi, escursioni e dibattiti, è stata creata una rete di luoghi, destinati alla scoperta del territorio, per collegare tra loro il museo, il paesaggio, la comunità e i visitatori. Tramite ricerche e consulenze è stata costruita una strategia comunicativa e sono stati abbelliti alcuni luoghi come l'area adiacente alla scuola, il parco Begni, il giardino Biodiversità e alcuni sentieri. Sono state attivate residenze per artisti, è stato rinnovato il sito web e sono stati organizzati laboratori di stampa su stoffa e per la produzione di colori naturali, oltre a incontri di formazione e alla creazione di una collezione permanente all'interno del museo con i reperti antropici e naturali raccolti dai ragazzi durante le escursioni nel parco. Ora il Museo, nella sua complessità, è pronto per ospitare scuole, famiglie, bambini, adulti e chiunque voglia conoscere il mondo che lo circonda.

Paesaggi migranti

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PIAZZA DUOMO A PARMA IN 3D DA VEDERE, DA TOCCARE 64

Proponenti ▶

Associazione 3D Lab, Parma e Fabbriceria della Basilica Cattedrale di Parma

Altri partner

▶ Officine On/Off, Parma, La Girobussola ONLUS, Bologna, Grupposcuola soc.cop ONLUS, Parma, FabLab Parma.

web ▶ 3d-archeolab.it/portfolio-items/piazza-duomo-aparma-in-3d-da-vedere-da-toccare/

Le attività del progetto sono state incentrate sul complesso di Piazza Duomo di Parma, che comprende la Cattedrale, il Battistero e il Museo Diocesano. L'area è particolarmente significativa sia nella storia religiosa di Parma che nella storia della città dall’età romana. Il Museo Diocesano conserva, infatti, i reperti rinvenuti sotto Piazza Duomo, che permettono di seguire la trasformazione di una ricca domus nella prima basilica paleocristiana della città. La Cattedrale e il Battistero costituiscono una testimonianza d’arte a partire dal medioevo e conservano i bassorilievi dell’Antelami e gli affreschi del Correggio. Il primo passo è stato realizzare ausili per permettere la conoscenza “tattile” dei luoghi e delle opere del complesso. Sono state prodotte mappe tattili del Duomo, del Battistero e del Museo Diocesano, che ne illustrano le caratteristiche storico-architettoniche. I supporti sono funzionali a comprendere la relazione tra gli edifici del complesso e la funzione del Museo. Sono poi stati sviluppati supporti per la conoscenza “tattile” di ciò che è contenuto all’interno dei luoghi, in particolare, schede a rilievo e riproduzioni in stampa 3D che rappresentano le opere principali: gli af-

freschi del Correggio del Duomo, i mosaici del Battistero, le sculture dell’Antelami e i reperti archeologici del Museo Diocesano. Per consentire una visita alle collezioni a chi non ha la possibilità di recarsi fisicamente nei luoghi del complesso, è stato creato, inoltre, un Museo Virtuale fruibile online da PC, smartphone e visori di realtà virtuale grazie a modelli 3D di oggetti rappresentativi e fotografie immersive di luoghi particolarmente rilevanti o normalmente chiusi al pubblico, corredati da descrizioni dettagliate. Le fasi del progetto sono state comunicate attraverso post sui siti 3d-archeolab.it e 3d-virtualmuseum.it. Il Museo Virtuale è inoltre pensato per stimolare la curiosità dei giovani verso il proprio patrimonio culturale con soluzioni a loro più familiari. Il percorso tattile è già in corso di ampliamento e i contenuti del Museo Virtuale continuano ad essere implementati con nuovi modelli 3D. Nel 2018 saranno attivati nuovi laboratori per le scuole.

3d-virtualmuseum.it/il-museo-virtuale-di-piazzaduomo-a-parma

Piazza Duomo a Parma in 3D

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SPI N ADELLO: CENTRO VISITA PARTECIPATO DEL PARCO FLUVIALE

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Proponenti ▶

Associazione Spazi Indecisi Forlì e Comune di Forlimpopoli (FC)

Altri partner

▶ Coop. Casa del Cuculo - Fratta Terme (FC), Associazione I Meandri - Forlimpopoli (FC), Comune di Meldola (FC), Comune di Forlimpopoli Ass. Atrium - Architetture of totalitarian regimes of the 20th Century in Europe's Urban Memory (FC), Unica Reti Spa - Savignano Sul Rubicone (FC), Savignano Immagini APS Savignano (Rn), Boschi Romagnoli - Forlimpopoli (FC), Quota 900 - Corniolo (FC), Rotta Culturale Europea Atrium e Gruppo Scout 1 - Forlimpopoli (FC), Strada dei Vini e dei Sapori Forli Cesena Bertinoro (FC).

web ▶ spinadello.it facebook.com/Spinadello

La centrale di sollevamento dell’Acquedotto Spinadello è un’importante opera idraulica, inaugurata nel 1939 e attiva fino al 1986. Garantiva la fornitura idrica ai comuni di Lugo, Cotignola, Bertinoro e Forlimpopoli. Oggi l’edificio pompe dell’ex Consorzio dell’Acquedotto Spinadello è di proprietà di Unica Reti che lo ha concesso in comodato al Comune di Forlimpopoli. Il progetto ha inteso trasformare l’ex acquedotto in un vero e proprio centro visite partecipato in grado di coinvolgere nuove progettualità del territorio, aumentando il numero di giorni di apertura e il numero di attività per la cittadinanza e sperimentare un percorso di rigenerazione urbana dell’area sostenibile a livello economico, sociale ed ambientale.

itinerari per esplorare l’area, le informazioni storiche dei punti significativi e naturalistiche sulle specie presenti. Numerosi sono stati gli eventi all'interno dell'acquedotto, l’area verde e il parco delle Fonti, tranne il convegno sul Lupo, fra cui: mostre, passeggiate, workshop di birdwatching, merende, attività di geocaching ecc. È stata, inoltre, documentata con i giovani del territorio la presenza di una libellula rara.

I sentieri principali del parco sono stati identificati attraverso una segnaletica e rappresentati su mappe sia cartacee che in formato gpx. Le foto scattate durante il progetto sono state esposte in una mostra permanente e sia la flora rinvenuta nell'aL’area circostante è di grande interesse rea dell'acquedotto che la fauna invetebranaturalistico e archeologico. Vicina al cor- ta sono state inserite in una check list. so dell’Ausa nel punto di confluenza nel Ronco, è un luogo di nidificazione di molte Il percorso avviato grazie al bando, è staspecie di volatili e in età romana era attra- to un passo decisivo verso un processo di versato dalla strada che collegava Ravenna rigenerazione urbana continuativo dello alla vallata del Bidente. Spinadello e dell’area circostante e ha permesso di testare un modello di gestione e Si è partiti dalla costruzione di un’identi- in dialogo con l’amministrazione di Forlimtà visiva e comunicativa dell'acquedotto popoli e Meldola. grazie a un progetto grafico unitario. Il sito web oggi raccoglie gli eventi e i principali

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STELLATA... AMATE 80

Proponenti ▶

Gruppo Archeologico di Bondeno (Fe) e Comune di Bondeno (Fe)

Altri partner

▶ ARC Stellata ‘97, Stellata, Bondeno (Fe), Pro Loco Stellata, Stellata, Bondeno (Fe), Centro Sociale Ricreativo “Ariosto”, Stellata, Bondeno (Fe), Termoidraulica Calori Alessandro, Stienta (Ro), ASA-Associazione Studi Astronomici, Stellata, Bondeno (Fe), Pizzeria del Borgo, Stellata, Bondeno (Fe), Corte Stellata, Stellata, Bondeno (Fe) Lucciole nella Nebbia, Stellata, Bondeno (Fe), Consorzio di Bonifica di Burana (Mo).

Il bene valorizzato consiste nell’intero borgo storico di Stellata, una struttura urbana particolare, dovuta al suo antico ruolo di porto sul fiume Po. Esso conserva numerose emergenze architettoniche, tra cui la Casa Ariosto di proprietà comunale, ora sede del Gruppo Archeologico di Bondeno e del Museo Civico Archeologico e la Rocca Possente, fortilizio del XVI secolo. Il progetto nasce dall’idea di implementare l’offerta turistica a Stellata. Per ricostruire una “storia” del borgo che potesse essere comunicata e tramandata sia ai turisti che ai giovani locali sono state raccolte testimonianze orali, fotografiche, scritte e bibliografiche secondo tre fasi: Passato, Presente e Futuro. La prima, ha previsto la raccolta del materiale “grezzo”: interviste videoregistrate agli abitanti del paese; raccolta documentaria, fotografica e bibliografica; esecuzione di visitor studies, questionari proposti a turisti e locali.

forma di brevi articoli su storia, arte, natura, personaggi relativi al borgo, confluiti in una guida turistica. Nella terza fase, si è passati all'applicazione pratica delle strategie con la creazione di un archivio stabile presso un locale del Museo per raccogliere e mettere a disposizione dei cittadini e degli studiosi il materiale sulla storia e la cultura del paese. È stata, inoltre, allestita presso il Museo la mostra “Il Gorilla Quadrumano: quarantatrè anni dopo 1975-2018” e presentato il video documentario “Il Gorilla a Stellata 40 anni dopo: intervista a Giuliano Scabia”, con riprese originali accanto a filmati d’epoca inediti. L’esperienza, ben accolta dagli abitanti del borgo, dai rappresentanti di enti e associazioni e dai turisti, proseguirà in quanto volano efficace e vincente per il rilancio del borgo.

Durante la seconda fase, è stato aperto il sito web stellatamate.it dove sono stati pubblicati i primi prodotti, creati elaborando la documentazione raccolta sotto

web ▶ stellatamate.it Stellata AmaTe

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Proponenti ▶

Associazione MAP e Kilowatt Soc. Coop, Bologna

Altri partner

▶ APS Social Lab, APS Eixample, APS snark-space making.

web ▶ baumhaus.network/progetto/wake-the-lion/

La Gabbia del Leone è una struttura storica collocata all’interno dei Giardini Margherita. Il nome deriva dal suo precedente utilizzo, poichè, fino agli anni Ottanta, ospitava due leoni. L'edificio è composto da uno spazio interno a semicerchio con affaccio su un secondo semicerchio esterno. Nel corso del 2014 è stato affidato a Kilowatt Soc. Coop. all’interno del progetto "Le Serre dei Giardini". Oggi è uno spazio polivalente al servizio della città che ospita progetti artistici, attività di formazione, attività olistiche, incontri, convegni e presentazioni di iniziative culturali. Partendo dalla scarsità di spazi per i ragazzi, dedicati ad attività educative extrascolastiche non sportive, si è pensato di costruire un percorso di coinvolgimento di 13 ragazzi e ragazze del Liceo Artistico Francesco Arcangeli di Bologna (Quartiere Santo Stefano). Il progetto si è svolto in alternanza scuola-lavoro per studenti fra la terza e la quinta superiore seguendo alcune fasi: strutturazione dei contenuti e degli eventi attraverso gli strumenti della co-progettazione snark-space making per costruire un concept e il calendario dei quattro eventi; ideazione e re-

alizzazione della grafica coordinata e della campagna comunicativa, formulazione del budget e contatto con gli artisti. Con il supporto di grafici professionisti i ragazzi hanno ideato il logo e la grafica dell’ “invasione artistica” da collocare nelle Serre, che hanno chiamato "OHM - omini hand made". I ragazzi hanno lavorato sull’idea della Gabbia riflettendo su come è cambiato il modo di divertirsi nel corso degli anni, concentrandosi, in particolare, sul circo contemporaneo e le arti di strada. L’obiettivo era allontanarsi dallo sfruttamento degli animali, partendo dalla storia dei leoni e dimostrare come altre forme di divertimento possano essere più rispettose e inclusive. A partire dagli spunti emersi dal questionario online rivolto al pubblico delle Serre, i ragazzi hanno elaborato un programma incentrato sull’arte, la musica e la giocoleria, con un’attenzione particolare all’intrattenimento dei più piccoli. L'esperienza si potrebbe ripetere in altri luoghi e spazi della città poichè, il format con cui è stata pensata, è adattabile a diversi contesti e luoghi e può essere indirizzato anche ad altre scuole superiori.

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Finito di stampare a Bologna dal Centro stampa della Regione Emilia-Romagna nel mese di maggio 2018


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