Rivista Via - Dicembre 2020

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TORMENTONI MILANESI

Area C: un mix di ticket e... trappole Non bastano i 5 Euro per entrare, a volte si rischia pure una sanzione salatissima Testo di Maurizio Gussoni

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er accedere all’Area C di Milano occorre pagare il ticket d’ingresso. Ma è noto che quel balzello copre l’ingresso, non certamente il transito sulle corsie preferenziali. Affermazione banale e scontata? A prima vista sì. Ma a Milano tutto è possibile. E questo possibile, anche quando avviene nella formale legalità, spesso prende l’amaro sapore del surreale. Eccone un esempio: Alcune vie della città, come via Lamarmora, corso di Porta Vigentina, corso Italia, corso di Porta Ticinese, via G.B. Vico, corso Magenta, sono accessi all’Area C. Ma, nel contempo, sono pure confini della corsia preferenziale. Quindi, nonostante il regolare assolvimento dell’obbligo

del ticket, l’automobilista che accede da una di quelle strade (se non è in possesso del permesso o del pass invalidi) non prenderà la sanzione per l’Area C, ma prenderà quella per il transito sulla preferenziale. Naturalmente, manco a dirlo, entrambi le prescrizioni sono perfettamente segnalate, a termini di legge. Ma le ridda di cartelli che le segnalano creano confusione. Infatti, un conducente dovrebbe fermarsi (e chi li sente quelli che seguono?) per leggere le due imposizioni, per poi deviare su altra strada. Difficile, se non impossibile. Chi non è pratico del centro (ad ostacoli) di Milano tutto questo non lo sa, tantomeno lo immagina. E, come di prassi, via!”,

Nelle foto, sono confusi e fuorvianti i cartelli degli accessi all’Area C che coincidono con alcune corsie preferenziali. per conto dei propri lettori, si pone una domanda: se questa situazione non è stata pensata solo per privilegiare gli “incassi da sanzioni” (absit iniuria verbis), per quale imperscrutabile motivo non si è pensato di installare una palina luminosa che metta (davvero) in guardia il cittadino dall’invasione della preferenziale? Non è venuto in mente? A meno che.... 

Hai bevuto? Ma l’APP non ti blocca! Monopattini: l’iniziativa è positiva, ma chi beve troppo la può aggirare facilmente Testo di Maurizio Gussoni - Disegno di Margherita Rossi

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a sicurezza ed i monopattini, sarà genetico, pare non vadano affatto d’accordo. Ma, di moda e sorretti dai proclami ecologisti di tanti incompetenti, l’utilizzo di questo mezzo è in crescita esponenziale. E così gli incidenti, spesso conditi da manovre folli e dallo scarso intervento della Polizia Locale. Qualcosa, però, si muove. A parte la campagna tabellonistica del Comune di Milano, che invita ad usarli correttamente (ed il probabile disinteresse ai messaggi da parte degli indisciplinati), la Voi Technology, un’azienda svedese presente a Milano con 750 monopattini a noleggio, qualcosa ha deciso di fare. Infatti ha presentato una APP anti-alcol che, dalle 1 alle 4 di notte, obbliga chi richiede un mezzo a rispondere ad alcune domande. Le risposte saranno il parametro per stabilire il grado di lucidità dell’utente. Peccato, però, che in caso di responso negativo, il monopattino... si avvierà ugualmente! Chissà se all’assessore Granelli piacerà questa scelta, che si basa sull’autodeterminazione responsabile... di chi ha bevuto troppo! 

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