LEGITTIMATI COMPORTAMENTI SCONSIDERATI
Sulle strade un codice di insicurezza Introdotte modifiche al Codice della Strada discutibili nella forma e nella sostanza. Una legge che produrrà vittime fisiche e vittime giudiziarie. Servono invece precise regole per innalzare i livelli di sicurezza. E bisogna che siano conosciute e fatte rispettare Testo di prof. Cesare Stevan – Presidente Commissione Mobilità ACM
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uò essere attrattivo come gioco intellettuale coniugare “genio” e “sregolatezza”, ma è del tutto inaccettabile lo sgretolamento delle regole che avviene sotto la spinta dell’ignoranza, dell’incompetenza e del più vieto opportunismo che, lungi dal porsi il problema di come diffondere una cultura contemporanea della mobilità nella sicurezza per tutti, si ingegna per poter giungere a legittimare comportamenti del tutto sconsiderati e lesivi dei principi stessi di una civile convivenza. La procedura seguita per introdurre alcune modifiche al Codice della Strada, è purtroppo quella di utilizzare un contenitore di provvedimenti diversi in cui il più delle volte si fatica a identificare un minimo legame logico. L’istruttoria e il dibattito nelle sedi istituzionali ha visto impegnate più commissioni con le conseguenti inevitabili frammentazioni dei contenuti e perdita di una visione complessiva del problema in esame. Trascurando la, spero
non solo mia, sorpresa nell’ascoltare la del tutto condivisibile (ma tardiva) dichiarazione del Presidente di ACI Sticchi Damiani, fatta all’uscita del provvedimento, dalla quale era fin troppo evincibile il mancato, concreto coinvolgimento dell’esperienza in materia della nostra Associazione. Vorrei che dalle considerazioni che vengono fatte su questo numero di via! potesse emergere un giudizio capace di cogliere ciò che di positivo può essere accolto (soprattutto valutabile in termini si semplificazione e di snellimento burocratico) e ciò che non può e non deve essere accettato perchè in contrasto con un punto cardine dell’attività di ACI qual è quello della sicurezza, e con la stessa costituzione rispetto all’uguaglianza dei cittadini senza pregiudizio per i mezzi che scelgono per muoversi ivi compresa “la marcia a piedi”. E il cenno non è peregrino perché i primi percorsi su “corsie dedicate” hanno riguardato la messa in sicurezza proprio dei
pedoni. Un codice e “il Codice della Strada” è il riferimento e la regola per armonizzare i comportamenti di tutti i cittadini, comunque si muovano, senza acritiche demonizzazioni o angelizzazioni del mezzo scelto. L’obbligo di conoscenza delle regole è indispensabile per tutti e la conoscenza va accertata (non può limitarsi a una opzione informativa di educazione stradale); chiunque utilizzi un mezzo deve essere identificabile e rispondere in termini di responsabilità penale e civile per eventuali incidenti che causa; si escluda il controsenso (pericolosissimo) del “contromano”. Soprattutto in un Paese che molto giustamente ha legiferato sull’ “omicidio stradale” è inderogabile il rispetto di regole valide per tutti. Se si vuole aggiornare e migliorare il Codice della Strada, lo si faccia in modo organico e ovviamente siamo disponibili a dare per quanto possibile il nostro contributo, lo stesso che affidiamo alle osservazioni critiche di queste pagine.
CIRCOLAZIONE DEI CICLISTI
Piu’ sicurezza solo nelle intenzioni del legislatore Aumenteranno incidenti e danni alle persone per colpa di norme che destano grandi perplessità. Il nodo della certezza della sanzione Testo di Filippo Rosada - Avvocato
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on il Decreto Rilancio n. 34/2020, il legislatore è intervenuto con modifiche di un certo rilievo anche per quanto concerne il Codice della Strada. Il principio ispiratore enunciato all’art. 1 (come modificato) è il seguente: la sicurezza e la
tutela della salute delle persone nonché la tutela dell’ambiente, nella circolazione stradale, rientrano tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato. Seguono, quindi, una serie di norme volte ad agevolare, secondo l’intenzione del
legislatore, la circolazione in sicurezza dei velocipedi (inclusi anche i monopattini e gli altri mezzi della micromobilità elettrica), quali: l’istituzione di strade ad alta intensità ciclistica con diritto di precedenza dei velocipedi; cautele durante i
sorpassi ai veicoli a due ruote con particolare attenzione alla distanza laterale; biciclette anche su strade adibite ai servizi pubblici; istituzione della corsia ciclabile e della casa avanzata. Da una prima lettura, appare poter affermare come
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