GRAN PREMIO D’ITALIA
Lo sport che vince La F1 festeggia il Centenario della più importante corsa italiana. Monza riparte e diventa emblema dei tanti successi tricolori di questo magico anno sportivo Testo di Paolo Moroni
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Alla Parabolica, ora Curva Alboreto, con la Ferrari che fu del compianto Michele
La direttrice dell’autodromo Alessandra Zinno e il presidente di AC Milano Geronimo La Russa con gli “addetti ai lavori”: una rappresentanza degli oltre 300 Ufficiali di Gara, di cui 40 Commissari tecnici e 20 Commissari di Percorso.
e l’estate sportiva italiana 2021, con la sua messe di successi clamorosi e sorprendenti, sarà tra quelle da incorniciare e ricordare, nel novero delle discipline che hanno dato lustro alle insegne tricolori c’è anche l’automobilismo, la Formula 1, il Gran Premio d’Italia. Non hanno vinto un pilota o una macchina italiani, ma non importa: ha vinto il Gran Premio, ha vinto lo sport, lo sport italiano. Europei di Calcio, Olimpiadi e Paralimpiadi, Pallavolo, Tennis e Ciclismo, tutto a livelli internazionali e mondiali. Una lista d’oro a cui si è aggiunto il nostro Gran Premio, tornato a occupare il posto che merita dopo la triste recita dell’anno scorso senza pubblico e con tanti timori. Quest’anno la più importante gara automobilistica italiana, pur in un contesto ancora instabile e tra molte difficoltà, è rinata ed è riuscita ad imporsi con salda determinazione, anche per celebrare degnamente il suo centesimo compleanno con replica l’anno prossimo per il secolo di vita della pista di Monza che dal 1922 è la “casa” del GPI. Certo il pubblico non è stato quello oceanico delle edizioni storiche e recenti quando la Ferrari vinceva gare e titoli, ma gli sportivi c’erano, si sono visti, fatti sentire ed hanno goduto di uno spettacolo di primo livello. Mancava loro solo la consistenza del numero. Ma il preavviso con il quale le autorità hanno deciso di dar via libera alla manifestazione (fine luglio) ha penalizzato la prevendita dei biglietti, soprattutto all’estero. E il divieto di mettere in vendita, come misura anti assembramento, gli ingressi semplici, meno costosi e più numerosi, i cosiddetti “prati” (circa 100 mila posti) hanno sacrificato l’offerta già in partenza. Solo posti nelle tribune e con una capienza dimezzata (ovvero 28 mila posti a disposizione) che purtroppo non è andata esaurita neppure il giorno della corsa. Sono state infatti registrate circa 46 mila presenze nei tre giorni, di cui 20 mila la domenica.
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