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Il sole
2 che l’uomo fosse stato creato da Dio libero, e che il suo destino non fosse scritto nelle stelle. Abbiamo visto in precedenza che i Padri interpretarono l’episodio dei Magi come una sconfitta dell’astrologia.
Il sole
Il sole è un simbolo comune a tutte le culture. In queste pagine ci limiteremo alla sfera culturale greco-romana in cui il cristianesimo si è inserito e sviluppato. L’avanzata dell’evangelizzazione nell’impero romano coincide con quella delle religioni orientali, in cui il culto solare occupa ampio spazio. L’Impero si orientalizza, gli imperatori si comportano come sovrani orientali divinizzati, cui va reso un culto. Negli ambienti intellettuali si sviluppa la concezione panteista del mondo, che serve da base ideologica alle pretese universaliste dell’Impero. Cresce il bisogno di una religione popolare unificatrice. Dal momento che la religione arcaica degli antichi Romani non è sufficiente, si sviluppa un culto solare sincretico, dalla forte connotazione orientale, soprattutto siriana. Il culto di Mitra, che è anche una religione solare, ha avuto larga diffusione a cominciare dall’esercito. L’emergere di questo culto solare trova la sua consacrazione al tempo dell’imperatore Aureliano, che instaura ufficialmente il culto del «Sole invitto» (Sol invictus), assurto in tal modo a protettore accreditato dell’imperatore e dello Stato. Nel 274, Aureliano gli consacra un magnifico tempio nel foro.
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È in questo contesto che il cristianesimo svilupperà la propria simbologia solare. Essa esisteva sin dalle origini, associata alla simbologia della luce. I cristiani vedranno nella profezia di Malachia un annuncio di Cristo: egli proclama che, nel giorno di Yahweh, «sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia» (Malachia 3,20). Non aveva Gesù proclamato di essere «la luce del mondo»? Per i cristiani, Cristo è il sole che illumina la nuova creazione. Attraverso il battesimo, egli fa del catecumeno una «nuova creatura», illuminata dalla luce della vita eterna. «Illuminato» diventa sinonimo di battezzato. Cristo, spiega Clemente Alessandrino, «il ‘sole di giustizia’ che cavalca l’universo visita allo stesso modo tutto il genere umano, imitando il Padre che ‘su tutti gli uomini fa sorgere il suo sole’ (...) Egli trasformò l’occidente in oriente e crocifisse la morte cambiandola in vita, avendo strappato l’uomo dalla rovina lo elevò al cielo, tramutando la corruzione in incorruttibilità, e trasportando la terra nei cieli»5 . Ciò è comprensibile, se si pensa che nell’arte cristiana Cristo assume le sembianze di Helios, il Sole invitto sul suo carro, come si può constatare in un mosaico del III secolo, scoperto al di sotto della basilica di S. Pietro a Roma. Così come il sole è al centro dei dodici segni nelle rappresentazioni della ruota zodiacale, Cristo presiede il collegio dei dodici apostoli, che illumina della sua luce (→ Apostoli). Il primo giorno della settimana, detto «giorno del sole», diverrà il «giorno del Signore», la «domenica» (dominicus dies). Del resto, era sempre di domenica, il giorno del sole, che la Chiesa celebrava la festa di Pasqua, giorno della resurrezione del Signore, e non il 14 nisan, secondo la tradizione ebraica. La Pasqua è una festa solare, una festa della luce, come l’Epifania e, soprattutto, il Natale. È quest’ultima festa, celebrazione della
86 SIMBOLI TRATTI DALLA NATURA 1. Testa di Helios-Sol, pannello in opus sectile, III secolo d.C., tarsie di marmi colorati provenienti dal Mitreo di S. Prisca sul Colle Aventino, Museo Nazionale Romano, Roma.