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È per il tuo bene

più profondo; una Palestina di oggi con i problemi, le crudeltà, le sofferenze di ieri, come se due millenni fossero passati invano o non fossero passati per niente.

Allora l’unione di una giovane vergine con un vecchio artigiano dette origine alla svolta più clamorosa della storia dell’uomo. Forse si sentiva la necessità che un impero, apparentemente invincibile come quello romano, spietato e senza debolezze, fosse costretto a fermarsi davanti a un avversario grandioso fatto di sentimento, di giustizia e di pace.

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Il regista Giulio Base conferisce al mistero di allora la possibilità di misurarsi oggi con un altro impero, quello del razzismo, del rifiuto dell’altro, della disperazione, della povertà. Naturalmente l’accostamento è ideato da un laico che una volta proposta l’idea si ferma e lascia lo spettatore libero di proseguire e definire la storia secondo la propria coscienza e la propria fantasia. Noi abbiamo preferito vedere in quell’abbraccio finale in cui Giuseppe si stringe a Bikira la cancellazione di ogni pregiudizio e di ogni ostilità, l’accoglienza disinteressata di un vecchio falegname nei confronti di chiunque bussi alla sua porta, non importa proveniente da dove o da chi.

Ivano Marescotti continua ad asciugare il suo sistema espressivo nell’eliminazione di ogni movimento superfluo; la rarefazione del suo recitare si è consolidata ormai in un’espressione forte e delicata insieme. Virginia Diop usa tutta la sua acerba e giovane inesperienza per la sua umana e freschissima presenza scenica.

Fabrizio Moresco

di Rolando Ravello È PER IL TUO BENE

Origine: Italia, 2019 Produzione: Prodotto da Roberto Sessa per Picomedia, in Collaborazione con Medusa Film Regia: Rolando Ravello Soggetto: daremake del film Es por tu bien di Carlos Therón (2017) Sceneggiatura: Rolando Ravello, Fabio Bonifacci Interpreti: Marco Giallini (Arturo), Vincenzo Salemme (Antonio), Giuseppe Battiston (Sergio), Isabella Ferrari (Isabella), Valentina Lodovini (Paola), Claudia Pandolfi (Alice), Matilde Gioli (Valentina) Durata: 96’ Distribuzione: Medusa Uscita: 11 maggio 2020

AArturo, avvocato benestante, è al matrimonio della figlia Valentina insieme ai due cognati Sergio e Antonio, anche loro padri di due figlie. Tutto è pronto per le nozze. Ma la sposa, proprio al momento di entrare in chiesa, scappa con una ragazza nera che le ha appena dichiarato il suo amore.

Intanto anche Antonio ha i suoi problemi: la moglie Paola lo informa che la figlia Marta si è fidanzata con un rapper. Anche Sergio viene a sapere dalla moglie Alice che la figlia Sara ha un nuovo fidanzato, un fotografo.

Il giorno dopo, Arturo, Sergio e Antonio si impegnano a far scappare i fidanzati delle loro figlie. Le loro mogli, le tre sorelle Isabella, Paola e Alice, pensano invece di non conoscere affatto le proprie ragazze.

Arturo affronta la figlia, la ragazza gli dice che lei deve cercare la sua felicità e vorrebbe invitare la sua compagna Alexia a cena. Marta dice al papà Antonio di essere innamorata del rapper Simone detto “il Biondo”. Nel frattempo Sergio resta scioccato nel vedere che il nuovo fidanzato della figlia è Luigi Poggi, un donnaiolo che conosce da tempo e che ha più o meno la sua età.

Arturo è costretto a invitare a cena Alexia e scopre che la ragazza, militante ecologista, era stata aiutata dal suo studio legale per iniziativa di Valentina. Alla fine della serata, Isabella, conquistata dall’amore delle ragazze, consegna loro le chiavi dell’appartamento che era stato acquistato per la figlia. Le due ragazze dicono di volersi sposare per far avere la cittadinanza ad Alexia e avere un figlio. Anche Antonio invita a cena Simone facendo domande sulla sua carriera di rapper ma inanellando una serie di gaffes. Il giorno dopo l’uomo scopre che sua figlia si è fatta le canne in casa insieme al Biondo. Sergio intanto manda in ospedale Luigi dopo averlo aggredito.

I tre padri si riuniscono per concertare un piano d’azione. Pensano di corrompere il Biondo che è in cerca solo di soldi. Sergio gli telefona e gli offre 3.000 euro (che dovrà sborsare Arturo) affinché lasci Marta. Per quanto riguarda Luigi, pensano di farlo cadere in fallo con una escort.

Ma le mogli ci mettono del loro. Alice caccia di casa Sergio dopo che l’uomo ha nuovamente preso a pugni Luigi mentre Paola si convince che Simone è un bravo ragazzo, sensibile e intelligente.

Poco dopo Alice convince Sergio a chiedere scusa a Luigi portandolo all’inaugurazione della sua mostra fotografica; l’uomo gli chiede perdono ma subito dopo va su tutte le furie quando scopre che la modella di tutte le foto senza veli è la figlia.

Sempre più preda di crisi di nervi, i tre padri giurano guerra ai fidanzati.

I tre pensano di inscenare un furto a casa di Arturo per poi far ricadere la colpa su Alexia. Poi vanno da un pusher per acquistare della droga per incastrare il Biondo e nascondono una telecamera nella borsa della escort che incontra Luigi per un servizio fotografico. Ma l’uomo non cade nella trappola.

Dopo un pasticciato furto, Alexia viene arrestata, Valentina dice di non volerla più vedere.

Poco dopo, Antonio litiga con i suoi complici perché non si sente appoggiato. Tornato a casa, l’uomo viene cacciato dalla moglie perché ha scoperto che aveva tentato di corrompere Simone. Antonio tenta allora di convincere la mamma del rapper che era stata trovata della droga nello zaino del figlio. Ma l’arrivo dei due ragazzi smaschera il piano di Antonio che aveva con sé solo della farina.

Per riparare, Sergio va da Luigi e gli dà il benvenuto in famiglia. Poco dopo, a casa, Marta è in lacrime perché Luigi l’ha lasciata per colpa del padre dicendo che andrà in America a presentare la mostra da solo. Alice caccia di casa il marito.

Tornato a casa, Arturo si accorge che ha combinato un grosso guaio ora che Alexia rischia l’espulsione e ha un principio di infarto. In ospedale, i tre uomini ammettono le loro colpe. Appena saputo che Alexia sta per essere espulsa, Arturo si precipita in aeroporto. Anche Sergio va dalla figlia e la invita a correre in aeroporto con lui perché Luigi è pazzo di lei.

Nel frattempo Antonio difende Simone da un’irruzione della polizia nel suo covo di musica rap.

All’aeroporto Arturo riesce a evitare il rimpatrio di Alexia autoaccusandosi del furto mentre Sergio riesce a far riconciliare Luigi e Marta facendoli partire insieme.

Arturo dal carcere fa il discorso in diretta web per il matrimonio di Valentina e Alexia. “N “Non sposate le nostre figlie!”: questo potrebbe essere il sottotitolo di questa commedia, parafrasando il titolo di un divertente film francese di qualche anno fa.

A dire il vero È per il tuo bene, anche se sembra essere una sorta di prequel italiano della citata commedia interpretata da Christian Clavier (dove quattro figlie fanno quattro matrimoni non proprio graditi ai genitori conservatori e un filino razzisti), è il remake firmato Rolando Ravello della pellicola spagnola Es por tu bien diretta da Carlos Théron nel 2017.

Tre padri contro tre figlie che si innamorano di persone sbagliate (almeno agli occhi degli iper protettivi papà): una infatti diserta un matrimonio a due passi dall’altare per scappare con una ragazza nera, vegana ed ecologista militante, un’altra si innamora di un fotografo dongiovanni che ha quasi l’età di suo padre (e posa nuda per lui), la terza si fidanza con un rapper.

Insomma, nulla di gradito a tre padri borghesi a caccia della buona sistemazione per le figlie: e meno male che ci sono le mamme! Più mature, oculate e capaci di andare oltre le apparenze per arrivare al cuore.

Tra una gag e l’altra nel film sembra esserci un tentativo di inserire temi sociali tra un innamoramento e l’altro: l’omosessualità, l’integrazione razziale, le relazioni fra diverse generazioni, rabbia giovanile. Ma si tratta di problemi solo accennati e poco approfonditi, perché alla fine tutto è ricoperto dalla solita spruzzata di buoni sentimenti che anima il classico happy end.

Certo a guardarli in azione (e a sentirli parlare) i tre padri appaiono una perfetta incarnazione del maschio medio italiano: tradizionalisti e un po’ reazionari se paragonati alle mogli di più sagge e aperte vedute. Le reazioni di fronte a figlie lesbiche o fidanzate con rapper ossigenati fanno apparire i tre maschi come vittime predestinate a soccombere in un inno alla forza delle donne (madri e figlie compongono un bel gruppetto di femmine vincenti e volitive).

Perdenti o meno, sono comunque i tre uomini a tenere il pallino della comicità.

I momenti che strappano qualche risata sono affidati unicamente alla bravura dei tre attori protagonisti: un Giallini avvocato benestante, un Salemme poliziotto napoletano e un focoso Battiston incapace di contare fino a dieci prima di sfogare la sua ira. Le scene più buffe sono quelle che coinvolgono i tre padri in situazioni rocambolesche al fine di incastrare i tre partner sbagliati delle loro adorate bambine. E ovviamente combineranno un pasticcio dietro l’altro.

Certo la commedia di Ravello (qui alla sua quarta prova da regista) è messa in scena con uno stile divenuto un po’ troppo consueto per un certo tipo di ambientazione romana, borghese e corale. Ma le tre storie sono ben intrecciate (la sceneggiatura porta la firma dello stesso Ravello insieme a Fabio Bonifacci), così come le gag dei tre padri. Tra queste spiccano la scena nel bagno della scuola inseguiti da una bidella, l’incontro con il pusher per l’acquisto della droga e quello con il ricettatore-sfasciacarrozze.

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