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Pezzi unici

di Cinzia Th Torrini

EPISODIO 1 - LA SCELTA

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IIn una notte di pioggia a dirotto un gruppo di ragazzi rientra frettolosamente in una casa-famiglia e in gran velocità questi si cambiano i vestiti e asciugano le tracce d’acqua per terra, per nascondere la loro uscita. Due mesi dopo, in una mattina di sole, vediamo Vanni Bandinelli, falegname e restauratore d’esperienza, percorrere via degli Artigiani a Firenze e fermarsi davanti alla bottega antiquaria di sua moglie, Chiara Fanti, sulla cui vetrina è esposto un foglio con la foto di loro figlio Lorenzo e con scritto “Cerco testimoni - Hanno ucciso mio figlio Lorenzo. Perché?”.

Vanni scambia con lei poche parole, i due sono visibilmente segnati dal dolore ma anche in disaccordo fra loro: da qualche tempo lei si è trasferita a casa di suo fratello Carlo e lui vorrebbe che smettesse di cercare una risposta che probabilmente non arriverà mai sulla morte di loro figlio.

Poco dopo Vanni si dirige con il suo furgoncino alla casa-famiglia che ospita vari giovani coinvolti in percorsi di recupero e arriva mentre questi stanno facendo colazione. Chiede quindi di parlare con Anna Berardi, l’assistente sociale responsabile, e lei gli si fa incontro un po’ stupita del fatto che lui non si ricordasse di averla vista al funerale del figlio. Anna si mostra cordiale e riesce a trattenere Vanni che altrimenti se ne sarebbe andato via in fretta, una volta recuperate le cose di Lorenzo; gli racconta che l’edificio in cui alloggiano è un immobile sequestrato e che la casa-famiglia è un progetto particolare in quanto i ragazzi ospitati hanno tutti problematiche differenti. Accompagna Vanni nella stanza di Lorenzo, che aveva lavorato lì come educatore, e lo lascia rispettosamente solo come lui le chiede.

Nella memoria di Vanni iniziano a scorrere i ricordi, il litigio in bottega quando aveva negato a Lorenzo cinquemila euro senza ascoltare il motivo per cui gli sarebbero serviti e il ragazzo se l’era presa come l’ennesima dimostrazione di mancanza di fiducia nei suoi confronti, nonostante fosse da tempo uscito dal problema della droga. Nel frattempo Anna dice ai ragazzi che sarebbe un’ottima soluzione se Vanni fosse disposto a portare avanti l’attività di Lorenzo: hanno bisogno infatti di proseguire un progetto specifico, come il laboratorio di artigianato del legno, per evitare che due di loro debbano tornare in prigione per il “fine pena”.

Mentre i ragazzi sono piuttosto titubanti, Anna riesce a dissuadere Vanni dall’andare via subito, assicurandogli che Lorenzo non si drogava più e mostrandogli il laboratorio del ragazzo. Gli spiega che proprio grazie all’iniziativa di suo figlio avevano vinto un bando e ottenuto un generoso finanziamento. Racconta che Lorenzo, che aveva un talento straordinario nel suo mestiere, aveva scelto di chiamare il corso Pezzi unici perché diceva che «ognuno di noi è un pezzo unico, come se fosse un pezzo uscito dalle mani di un artigiano». La donna tenta di convincerlo a proseguire il laboratorio ma lui si mostra irremovibile.

Poco dopo Vanni si dirige alla sua bottega, su cui si legge l’insegna Bandinelli dal 1860: la guarda dal di fuori ma non apre e Marcello, fabbro che lavora nella bottega a fianco e che gli è amico da una vita, lo esorta a riprendere il lavoro e a riaprire il laboratorio chiuso ormai da troppo tempo.

Dopo aver letto il progetto di Lorenzo per i giovani della casa-famiglia, Vanni si convince ad accettare la proposta di Anna e fa trasportare tavoli e materiali usati dai ragazzi nella sua bottega, che riapre proprio per svolgere lì il laboratorio. L’arrivo dei cinque giovani dalle caratteristiche un po’ sopra le righe non passa inosservato agli occhi di artigiani e passanti della via: Lapo si fa notare per i

Origine: Italia 2019 Produzione: Rai Fiction, Indiana Production, Cassiopea Film Production Regia: Cinzia Th Torrini Soggetto: Cinzia Th Torrini , Fabrizio Lucherini, Donatella Diamanti Sceneggiatura: Isabella Aguilar, Donatella Diamanti, Fabrizio Lucherini, Cinzia TH Torrini Interpreti: Sergio Castellitto (Vanni Bandinelli), Irene Ferri (Anna Berardi), Moisé Curia (Elia), Anna Manuelli (Erica), Lucrezia Massari (Jess), Leonardo Pazzagli (Lapo), Carolina Sala (Valentina), Lorenzo de Moor (Lorenzo Bandinelli), Fabrizia Sacchi (Chiara Fanti), Marco Cocci (Carlo Fanti), Giorgio Panariello (Marcello), Margherita Tiesi (Beatrice), Renato Marchetti (Tommaso), Sandra Ceccarelli (Linda), Katia Beni (Sandra), Antonio Zavatteri (ispettore), Andrea Muzzi (don Gianni), Giulio Berruti (Roberto Tucci), Loretta Goggi (negoziante di Bergamo), Stefano Rossi Giordani (Lucio Rendini). Durata: 12 episodi di 50 minuti ciascuno trasmessi in 6 puntate Uscita: dal 17 novembre al 22 dicembre su RaiUno

tatuaggi e Valentina, la sua ragazza, per i capelli biondi e rosa; poi vi sono Jess, ragazza alta e bruna, Erica dai capelli biondi e blu, ed Elia, un tipo dall’aria molto sicura di sé che non perde occasione per regalare un sorriso eloquente a Beatrice, figlia di Marcello, non appena la vede per la prima volta.

Dopo che Anna ha dato a Vanni il registro presenze e gli ha raccomandato di non lasciare allontanare nessuno di loro in assenza di una sua autorizzazione, ha inizio la prima giornata di lavoro. Vanni mostra subito il suo carattere ruvido e burbero, mettendo i ragazzi duramente all’opera per ripulire e riordinare tutto. Quando Valentina sta per spolverare una scacchiera di legno, lui la ferma con tono di eccessivo rimprovero e poi sprofonda nei ricordi: rivediamo una sera di pioggia a dirotto in cui si era fermato in laboratorio oltre l’orario di chiusura per aspettare Lorenzo e sua moglie e poi l’amico Marcello raccomandargli di non essere troppo severo con il ragazzo, che in realtà non sarebbe mai arrivato quindi lo rivediamo a casa con Chiara, rispondere alla telefonata della polizia che li informava della morte del giovane, e poco dopo entrambi sul posto dove era stato rinvenuto il corpo, sempre sotto una pioggia battente.

A fine giornata Anna va a prendere i ragazzi che si lamentano di aver faticato parecchio ma di non aver ricevuto nessuna lezione; quando lei successivamente cercherà di dare qualche suggerimento a Vanni per telefono, lui rifiuterà di ascoltare, convinto di voler fare a modo suo. Valentina va in collera con Lapo per non aver preso le sue difese con Vanni, rinfacciandogli di essersi quasi fatta ammazzare per lui, ma appena Anna cerca di saperne di più, la ragazza minimizza e svia il discorso con l’aiuto degli amici. Nel frattempo Carlo, il fratello di Chiara, passa a salutare Vanni dicendogli che non capisce perché abbia accettato un impegno del genere, che gli riporterà costantemente alla mente il figlio; l’uomo risponde che il compenso è buono e forse potrà comprendere qualcosa sulla morte di Lorenzo.

Ha inizio la seconda giornata di laboratorio e questa volta Vanni sembra proprio non voler far fare nulla ai ragazzi che, dapprima perplessi, manifestano poi la loro contrarietà nel dover passare le ore a guardarlo lavorare, finché si crea un vero e proprio momento di tensione fra Lapo e Vanni, fortunatamente conclusosi con la ripresa dell’autocontrollo da parte del ragazzo.

A sera Valentina prova a cercare un dialogo con Vanni raccontandogli che il papà di Lapo, morto tempo addietro, era un falegname, e a un tratto l’uomo domanda a tutti loro se sappiano perché Lorenzo si è ucciso. Risponde solo Elia, dicendo di no. La sera alla casa-famiglia c’è una festa con vari genitori dei ragazzi; Lapo è taciturno e ce l’ha con Valentina per aver parlato del suo passato con Vanni. Lei ribatte che nella sua vita non c’è stato nulla di bello da raccontare, a partire dalle molestie ricevute in famiglia fin da piccola, mentre lui ha avuto qualcosa di positivo come il padre falegname che gli ha trasmesso il suo sapere. Vanni, solo in bottega, rivede nuovamente dei ricordi, cioè il momento in cui in commissariato i poliziotti avevano consegnato a lui e a Chiara gli effetti personali di Lorenzo e lei, da subito convinta che non potesse trattarsi di suicidio, aveva notato la mancanza del cellulare. Subito dopo l’uomo raggiunge la casa-famiglia dove Anna crede che sia stato invitato da qualcuno dei ragazzi; invece le si rivolge in modo piuttosto sgarbato e le chiede di poter avere le schede dei cinque giovani, ma la donna rifiuta, affermando che condizionerebbero il suo atteggiamento e il suo giudizio nei loro confronti. Nottetempo squilla minaccioso un sms nei telefoni dei ragazzi: “Sappiamo chi siete!!! State zitti o pagherete per quello che avete fatto”.

EPISODIO 2 - LA NOTTE BIANCA

La mattina successiva i cinque ragazzi si spaventano vedendo delle croci rosse dipinte sul volto di ciascuno di loro, in segno di minaccia, sul quadro realizzato da Lorenzo. Erica accusa Valentina di essere andata in cerca di guai e lei si giustifica dicendo che ha dovuto farlo per Lapo, il suo ragazzo. Per spiegare l’accaduto ad Anna, Jess si prende la colpa inventando di essere stata lei a dipingere quelle croci per rabbia nei confronti della diffidenza di Vanni, che aveva richiesto le loro schede personali e di tutti coloro che difficilmente si fideranno di loro. Successivamente Anna accompagna il gruppo alla bottega di Vanni e si ferma a parlare con quest’ultimo, tornato da casa di Carlo dove aveva cercato di far sentire la sua vicinanza a Chiara ma lei l’aveva accusato di aver “ammazzato” sia lei sia loro figlio.

Anna gli chiede di spiegarsi di più con i ragazzi e di metterli concretamente all’opera; lui, che accetta con fastidio i consigli dell’assistente sociale, dice allora ai ragazzi di scegliersi un pezzo di legno e di realizzare ciascuno ciò che vuole. Mentre lavorano li osserva da vicino e dà qualche suggerimento spiegandosi più a gesti che a parole. A un tratto chiede a Lapo se la bottega di falegnameria di suo papà è chiusa e subito è Valentina a rispondere che è aperta, gestita da un tale che aveva prestato del denaro alla madre di

Lapo che si trova in clinica per disintossicarsi. Vanni la rimprovera per la sua abitudine di rispondere sempre al posto di Lapo, che infatti non gradisce vengano raccontate tante cose del suo privato.

Finita la giornata di lavoro, Beatrice si ferma per strada a salutare Elia e nota che gli tremano le mani; in quel momento sopraggiunge Erica che le dice di far loro sapere se ci sarà qualche serata di divertimento e i ragazzi si salutano frettolosamente. Nottetempo Jess cede la sua camera, come già aveva fatto in passato, a Erica che ha da poco una relazione con un ragazzo, educatore della comunità, di nome Andrea. Stavolta però Anna se ne accorge, vedendo Jess in giardino, e di fronte alle sue domande la ragazza rivela la verità. L’indomani a colazione Anna comunica ad Andrea che potrà trasferirsi al Centro Infanzia per completare il suo tirocinio e poi dà nuove disposizioni sulle camere, assegnando a una ragazza di nome Francesca la camera singola di Jess e trasferendo quest’ultima insieme a Erica, che se la prende tantissimo con Jess accusandola di essere una spia.

Arrivati alla bottega, Anna e Vanni discutono animatamente: lei gli rimprovera di non voler conoscere i ragazzi e di essere interessato solo ad averne le schede, sottolineando quanto Lorenzo fosse diverso da lui e sapesse prendere le persone per il loro verso; lui se la prende, stanco di constatare come tutti si sentano sempre in diritto di parlare di suo figlio. Una volta solo con i cinque ragazzi, li informa di avere una consegna di quaranta sedie per un ristorante e di essere parecchio indietro sulla tabella di marcia. Loro sono contenti di poter fare finalmente un lavoro vero e si mettono alacremente all’opera dopo che lui ha assegnato le mansioni, divise fra levigatura e cera, misurazione e disegno, intaglio e tornio.

Durante il pranzo alla solita trattoria, Erica per sfogare la sua collera rivela, parlando a Beatrice in disparte, che Elia è un ex tossicodipendente, mentre lui da lontano osserva la scena senza poter sentire. Quando Marcello chiama la figlia al suo tavolo, lei istintivamente sceglie di unirsi a quello dei ragazzi, dove sono seduti tutti tranne Erica che si è messa a un tavolino da sola. Il conflitto fra lei e Jess è ancora molto acceso e a un certo punto quest’ultima lascia il suo posto e dice a Erica di prenderlo pure, quindi esce e va a sedersi davanti all’ingresso della bottega Bandinelli. Lì incontra Carlo, visibilmente attirato da lei, che le si presenta; poi Vanni esce dal suo negozio per andare a mangiare e lascia alla ragazza le chiavi.

A sera, tornati alla casa-famiglia, i ragazzi sono stanchi morti ma soddisfatti. Un educatore informa Lapo del miglioramento delle condizioni di sua mamma in clinica e aggiunge che potrà andare a parlarle quando lo desidera. Il ragazzo però non è affatto sereno e, anche se all’educatore risponde pacatamente di sì, quando si ritrova da solo prende a pugni un muro per sfogare la sua rabbia. A Valentina confida di non voler vedere sua madre e di non volerle parlare; vorrebbe invece più intimità con lei che prende tempo per via dei problemi legati al suo terribile passato di cui l’ha messo a parte. Il litigio fra Erica e Jess prosegue: quando Jess entra in camera, Erica se ne va dicendo a Francesca di prendere il suo posto e infuriandosi quando Jess le dice che Andrea non è innamorato di lei così come non lo è stato Lorenzo.

L’indomani in bottega Vanni chiede spiegazione a Lapo delle sue ferite alle mani, poi dice ai ragazzi di scambiarsi i compiti ma lui rifiuta e gli dice come li avrebbe organizzati Lorenzo, che conosceva i loro punti deboli e le loro capacità. Vanni questa volta non se la prende e nasce a poco a poco un certo affiatamento nel lavoro, che prende un ritmo sempre più serrato.

Il giorno successivo, appena entrati in bottega, i ragazzi vedono Vanni discutere molto animatamente al telefono fino a chiudere in malo modo la chiamata. Con tono brusco che non ammette repliche, l’uomo li manda via, affermando di avere parecchi problemi da risolvere. Indecisi sul da farsi sul marciapiede fuori dal negozio, i ragazzi parlano fra loro e Jess è sul punto di avvertire Anna quando Erica s’incammina da sola determinata a volersi godere qualche ora di libertà. Così fanno anche Valentina e Lapo, e così fanno infine Elia e Jess, andando ciascuno per la sua strada.

Vanni intanto raggiunge Cioni, l’uomo con cui era al telefono e che gli aveva commissionato le sedie, nel ristorante di cui è proprietario: discutono animatamente, ma alla fine a Vanni non resta che constatare che Cioni si è già rifornito altrove e le sedie da lui realizzate non servono più. Nel frattempo Erica vede Andrea scendere dalla sua auto in compagnia di un’altra ragazza ed esprime la sua collera rovinando la macchina come può; Jess, fingendo di inciampare e cadere, deruba un passante; Elia entra in un negozio di strumenti musicali e gli viene permesso di provare la batteria in vetrina: suona molto bene, tanto da attirare una piccola folla di passanti ad ascoltarlo, fra cui vediamo Beatrice e Anna che, trovata la bottega di Bandinelli chiusa, si era sentita dire da Marcello che solo

Vanni avrebbe potuto darle spiegazioni. Tempo dopo quest’ultimo raggiunge Anna e i ragazzi alla casa-famiglia per dire loro che si rende inevitabile chiudere il corso, dal momento che si ritrova con la merce invenduta e praticamente rovinato. Ha utilizzato anche l’anticipo versato da Anna per coprire i debiti da cui è sommerso. Lei non la prende affatto bene e manifesta a chiare lettere la sua disapprovazione; lui se ne va assicurando che le restituirà tutto a costo di vendere la bottega.

I ragazzi non si vogliono arrendere alla sconfitta ed è Jess ad avere un’idea che convince subito gli altri: vanno insieme alla trattoria dove Vanni sta pranzando al tavolo con Marcello e altri amici e gliela riferiscono. Hanno pensato a una notte bianca per gli artigiani, occasione preziosa per vendere le sedie. Vanni replica che ormai è tardi e non gli resta che vendere la bottega. Jess allora aggiunge che la notte bianca rientrava fra i progetti di Lorenzo e che lui sarebbe sicuramente andato fino in fondo; Beatrice si attiva immediatamente e va nella sua bottega per cominciare a richiedere per telefono i permessi necessari. I ragazzi la seguono, nonostante Marcello sia un po’ diffidente verso di loro; Erica disegna la locandina e poi vanno via per non abusare dell’ospitalità di Marcello. L’ultimo a uscire è Elia, a cui Beatrice dice di averlo sentito suonare e rivelandogli che Erica l’ha messa a parte della sua tossicodipendenza. Il ragazzo la esorta con tono fermo a non perdere tempo con lui, ma Beatrice si dimostra più sicura di sé del previsto e non sembra farsi scoraggiare facilmente.

A Vanni non resta che cedere all’entusiasmo dei ragazzi: li fa entrare in bottega e li avverte che, appena terminata la notte bianca, chiuderà comunque definitivamente la sua attività. Il lavoro riprende spedito a suon di musica rock scelta da Elia, mentre gli artigiani espongono e distribuiscono ai passanti le locandine. A pranzo nella solita trattoria Chiara raggiunge inaspettatamente i ragazzi: li ringrazia per l’iniziativa e poi chiede il loro aiuto per far luce sulla morte del figlio, offrendo anche il suo denaro. Proprio in quel momento entra Vanni che la ferma e la porta fuori, mentre lei lo rimprovera di essersi arreso e lui ribatte che non è così ma non avrebbe senso agire in quel modo.

La notte bianca accende le luci di Firenze e raccoglie un discreto pubblico, permettendo a Vanni di essere soddisfatto delle vendite. L’uomo accetta anche di farsi fotografare insieme ai ragazzi. Poi all’improvviso arriva un’auto della polizia: un poliziotto raggiunge il loro tavolo e domanda chi sia Erica Giordani. L’episodio si chiude con un rapido flashback della ragazza su quella notte di pioggia, in cui lei inseguiva Lorenzo in una zona di boscaglia vicina all’Arno gridandogli di fermarsi...

EPISODIO 3 - SOSPETTI

All’uscita dal commissariato Anna rimprovera severamente Erica per il suo comportamento irresponsabile e Vanni chiede ai ragazzi da poco arrivati in bottega la verità sul conto di lei, senza riuscire a sapere nulla. In laboratorio arriva, accompagnato da Carlo, un giovane designer in ascesa, di nome Roberto Tucci, che si guarda attorno con curiosità e ammirazione nei confronti della bravura di Vanni e che rimane particolarmente colpito dai disegni di Erica, cui lascia il suo biglietto da visita con grande gioia della ragazza. Vanni però lo tratta con una certa freddezza e pone presto termine alle sue chiacchiere, lasciando intendere che la notte bianca è stata sufficientemente impegnativa e che non è il momento di intrattenersi.

Una volta che il designer se ne è andato, Vanni prende in disparte Anna e le fa nuovamente domande su Erica ma lei difende la privacy della ragazza. A bottega vuota, quest’ultima ritorna da sola a riprendere la cartelletta dei suoi disegni che aveva dimenticato: alle domande di Vanni risponde con qualche vago cenno a uno stalker conosciuto alla casa-famiglia e lui si arrabbia convinto che lo stia prendendo in giro.

Anche Jess mostra di non credere affatto alle parole di Erica quando la sera, nella loro camera, la ragazza le racconta che la causa dell’arrivo della polizia era stata il fatto che era stata ripresa da una telecamera di sorveglianza mentre sfasciava per vendetta l’auto di Andrea; così le due amiche litigano nuovamente. L’indomani mattina Vanni va a casa di Carlo e mostra a Chiara che Erica aveva usato i fogli da disegno di Lorenzo; anche sua moglie infatti li riconosce immediatamente, ma subito dopo lo mette alla porta dal momento che lui le dice di voler far luce da solo sulla questione.

Anna parla in modo molto franco con Erica: le dice che deve smettere di dare agli altri la colpa di quello che fa, le ricorda il suo passato turbolento segnato da episodi di ira aggressiva, la mette davanti al fatto che rischia fortemente di tornare in prigione. Rimasta sola, Erica si abbandona al flusso dei ricordi. Rivediamo il momento in cui Lorenzo le aveva detto di avere talento, la sera tarda in cui si era recata in camera di lui col pretesto di portargli dei disegni e l’intenzione di sedurlo, e l’autocontrollo di lui nonostante non fosse del tut-

to insensibile a lei che gli sembrava diversa dagli altri e che aveva ironicamente giustificato questa differenza col fatto di essere ricca, raccontandogli della sua famiglia.

Si ritorna al presente e in laboratorio Vanni mostra ai ragazzi una scultura di Amore e Psiche, già a buon punto ma non terminata, per la quale richiede la loro collaborazione. L’uomo costringe Erica ad ammettere che il suo album da disegno le era stato regalato da Lorenzo, mostrandole il codice con cui un artigiano personalizzava i fogli per ogni cliente.

A pranzo in trattoria, mentre Marcello vigila sulla crescente simpatia fra Beatrice e Elia, Vanni confida a Carlo i suoi sospetti su una probabile relazione fra Lorenzo e una delle ragazze della comunità e il suo desiderio che Chiara ritorni a casa. Di ritorno in bottega, Erica approfitta della distrazione di Vanni intento a consegnare a Carlo delle tavole d’abete dopo che quest’ultimo aveva raccontato la storia di Amore e Psiche rivolgendosi soprattutto a Jess, per recuperare il numero di telefono del designer. Appena rientrata alla casa-famiglia gli telefona inventando che sia stato Vanni a darle il numero e accettando subito un appuntamento per l’indomani. Nel frattempo Chiara telefona a Vanni per scusarsi della sua reazione eccessiva del giorno prima, ma quando lui, accennando ai ragazzi della casa-famiglia, dice che ha la sensazione che possa essere successo qualcosa di brutto perché a suo parere Lorenzo non era così diverso da loro, lei se la prende di nuovo e chiude la telefonata. Segue un nuovo flashback di Erica: la rivediamo in auto, accompagnata da Lorenzo a casa dei suoi, con una grande scatola-regalo fra le braccia. Arrivati a destinazione, avevano trovato la famiglia di lei intenta a festeggiare il ventitreesimo compleanno della sorella di Erica: nessuno si mostrava felice dell’arrivo di quest’ultima, anzi la madre aveva fatto notare seccatamente a Lorenzo, piuttosto perplesso e a disagio, che non ci dovevano essere arrivi “a sorpresa” dalla casa-famiglia.

Torniamo al presente: il giorno successivo, al risveglio, Erica finge di non stare bene per far sì che Anna vada coi ragazzi alla bottega di Vanni lasciandola sola, in attesa dell’arrivo del dottore. Appena si sente libera, va invece nello studio di Tucci, un grande studio di design che la attira tantissimo: lì l’uomo le conferma che i suoi disegni hanno un grande potenziale e lei gli chiede di poter lavorare da lui, inventando di aver praticamente già concluso il periodo obbligatorio alla casa-famiglia. Lui è un po’ stupito, ma anche attratto da lei, e le promette che cercherà di fare un’eccezione per trovarle un posto. Soddisfatta, Erica si dirige da Vanni e inventa di essere uscita quando si è ripresa; lui la esorta a telefonare subito ad Anna che l’ha chiamato infinite volte e lei si giustifica con la scusa del telefono scarico e gli chiede anche il favore di iniziare lui la chiamata per tranquillizzare Anna.

Vanni non si tira indietro ma poi le fa capire di non credere assolutamente alle sue storie; lei si difende ribattendo di non aver fatto nulla di male, di essere solo andata a trovare un amico. Allora lui risponde sarcasticamente: “Un amico... com’eri amica del mio figliolo?” e lei replica che è pronta a denunciarlo per molestie. Mentre gli altri quattro ragazzi osservano in silenzio lo scontro, stando visibilmente dalla parte dell’uomo, Vanni la mette a scartavetrare due tavole per punizione. Poi, in pausa pranzo fuori dalla bottega, Lapo, Elia e Jess tentano di sapere da Erica la verità ma non ottengono nulla.

Poco dopo Elia raggiunge Beatrice che sta ancora lavorando il ferro e insieme fanno un giro e prendono un gelato: chiacchierano, lui le racconta di aver lasciato il suo gruppo musicale perché suonare lo faceva stare male, lo obbligava ad andare troppo a fondo nelle sue emozioni, e quando sono sul punto di baciarsi sopraggiunge Marcello in bicicletta, sempre diffidente verso Elia.

In bottega Vanni tenta ancora di sapere da Anna la verità su Erica, ma lei fa solo riferimento all’episodio della macchina sfasciata. La sera nella casa-famiglia Jess ottiene da Anna il permesso per un’uscita serale con Carlo; Erica, pur sapendo che la sua situazione è ben più complicata, prova comunque a chiedere a sua volta un permesso, che le servirebbe per andare a un nuovo appuntamento col designer. Anna, cui Erica non spiega la motivazione della richiesta, glielo nega come prevedibile, aggiungendo che se uscisse senza la sua autorizzazione sarebbe lei la prima a portarla in prigione.

Solo, Vanni indaga su Internet e trova un vecchio articolo di giornale a proposito di un negozio nel centro di Firenze dato alle fiamme nella notte da Erica Giordani, appartenente a una nota famiglia fiorentina. Si trattava del negozio della sorella della ragazza.

EPISODIO 4 - LEGNO CONTRO RESINA

Verso sera Chiara raggiunge Vanni all’appuntamento che lui le ha dato e gli dice che sta andando da un medico, un amico di famiglia, che la sta aiutando a prendere seriamente in considerazione l’ipotesi che non ci sia stato nessun colpevole per la morte di Lorenzo: Vanni al contrario la in-

forma dei suoi tentativi d’indagine sul conto dei ragazzi della casa-famiglia e soprattutto di Erica. Dopo alcune insistenze Chiara accetta di cenare con lui, ma quando lui le dice sinceramente che vorrebbe ritornasse a casa, ribatte sicura di volere la separazione perché non riesce a non pensare che se lui fosse stato diverso con Lorenzo, loro figlio sarebbe forse ancora vivo. La stessa sera, nonostante il fermo divieto di Anna, Erica esce dalla casa-famiglia per raggiungere il designer nel suo studio: una volta arrivata trova un’atmosfera intima e accogliente e accetta subito di cenare con Roberto che si era già messo all’opera nel suo spazio cucina. Terminata la cena gli domanda che cosa pensa dei suoi disegni e lui le mostra il prototipo di una lampada realizzata proprio a partire da uno di questi. Erica si commuove credendo che lui apprezzi davvero le sue idee e voglia aiutarla; si fida istintivamente del giovane e fra i due molto presto si accende la passione.

Contemporaneamente Jess era uscita con Carlo che, dopo averla portata in una chiesa di cui a lei aveva già parlato Lorenzo e averle mostrato alcuni affreschi, la porta in un bar con dancing all’aperto: ballano e lui tenta di baciarla ma lei si sottrae e poi, una volta sola al tavolino, ruba alcune banconote dal suo portafoglio. Appena rientrata nella casa-famiglia viene raggiunta da Elia che la fa scendere al piano di sotto dove ci sono anche Lapo e Valentina per parlare di nascosto di un problema serio: Erica non è ancora tornata e, data l’inaffidabilità della ragazza, temono che possa essere entrata in crisi dopo l’arrivo della polizia e che prima o poi possa parlare mettendoli tutti nei guai e facendoli finire in prigione.

La mattina successiva Erica dorme ancora mentre Roberto è pronto a ricevere di lì a non molto i suoi praticanti; approfitta del fatto che lei non lo veda per fotografare con il suo smartphone i disegni della ragazza. Quando quest’ultima si sveglia la avverte dell’arrivo imminente dei collaboratori, lei si spaventa per aver perso la cognizione del tempo e vorrebbe che fosse lui ad avvertire Anna, ma lui rifiuta e quando lei gli domanda se potrà trasferirsi a lavorare lì, lui prende tempo, chiedendole di non parlare con nessuno della cosa per il momento. Erica è piuttosto titubante, non capisce se può credergli o meno, ma il tempo stringe e deve correre alla casa-famiglia.

Appena lei se ne va, a uno dei giovani collaboratori appena entrati Roberto dice di far sparire la lampada-prototipo. Segue un flashback che fa ancora riferimento all’occasione in cui Erica si era fatta accompagnare da Lorenzo dai suoi, a loro insaputa: la ragazza rivede la sua discussione con loro davanti a tutti gli invitati, sua sorella che iniziava a raccontare dell’incendio appiccato nel suo negozio e Lorenzo che non voleva ascoltare e la portava via. Rivede se stessa piangere e sfogarsi con lui per strada, raccontargli di aver invidiato sua sorella perché più libera mentre lei era stata costretta dai genitori a fare il liceo classico al posto dell’artistico ed era stata punita troppo severamente dopo le bocciature, baciarlo all’improvviso e poi vedersi respingere per l’inevitabile distacco imposto dai ruoli.

Si ritorna al presente: proprio mentre Anna sta prendendo le difese di Erica con il collega Tommaso, sostenendo che a suo parere Andrea ha mentito affermando che la ragazza, oltre a sfasciargli l’auto, l’avrebbe anche aggredito e minacciato, e probabilmente ha fatto così per vendicarsi del suo allontanamento deciso da Anna stessa, bussa alla porta del loro ufficio la compagna di stanza di Erica, Francesca. La ragazza rivela a entrambi che Erica non ha trascorso la notte in camera e che è uscita dalla casa dalla porta sul retro. Intanto in bottega Vanni è molto nervoso per l’assenza di Erica e non ottiene alcuna risposta in merito dagli altri ragazzi. Poi lei arriva ed entra nel silenzio generale; Vanni le domanda se aveva avuto una storia con Lorenzo e lei risponde di no, anche se gli aveva voluto bene.

Sopraggiunge poi Anna che informa Vanni di essere intenzionata a togliere Erica dal corso, come dice alla ragazza stessa nel loro tragitto in macchina di ritorno alla casa-famiglia. Erica allora è davvero disperata nel sentirsi dire da Anna che la sua pratica verrà rimessa al giudice data la sua pericolosa irresponsabilità e si accorge di quanto ci terrebbe a poter rimanere alla casa-famiglia. Confida ad Anna di aver passato la notte con un uomo che la aiuterà ma di cui non può rivelarle il nome e le chiede tempo fino all’indomani mattina.

A sera tutti rientrano alla casa-famiglia ed Erica telefona al designer ma trova la segreteria telefonica. Segue un flashback: ricorda Lorenzo raggiungerla in auto e rimproverarla per averlo chiamato senza ragione nel suo giorno libero, dirle con grande fermezza di non essere il suo ragazzo e di non poterle più essere amico se lei se ne approfitta; ricorda di essersela presa e di avergli chiesto dove andava quando usciva la notte, di essersi sentita rispondere di stare alla larga dal suo privato, finché lei si era messa a piangere e lui l’aveva consolata ripetendole però che stava esagerando.

Torniamo al presente e la ritroviamo nella sua camera con Francesca, con in mano il telefono che non dà risposte. Tenta di uscire ma fuori in corridoio trova Tommaso a fare la guardia ed è costretta a rientrare. L’indomani Erica scopre dal cellulare che il designer ha messo sul sito del suo studio i disegni di lei, spacciandoli per suoi; Jess la mette alle corde per sapere la verità e strappandole di mano il telefono capisce da sola, da una foto di Roberto, che Erica sta nascondendo di avere una storia con lui. Ma Erica, su tutte le furie per essere stata ingannata dall’uomo, ribatte di non avere alcuna relazione e non le racconta nulla dei disegni.

Nel frattempo Erica è al centro della conversazione fra Vanni e Anna, che parlano in bottega in disparte dagli altri ragazzi: lui la mette a parte dell’album da disegno del figlio e Anna ipotizza che Erica possa averlo preso da sola, per ricordo; inoltre Vanni le dice di aver fatto ricerche e di aver letto del negozio incendiato. Proprio mentre Anna gli confida di essere molto preoccupata per la ragazza, ormai rimasta sola, viene raggiunta dalla telefonata del collega Tommaso, che la informa che Erica è sparita. Da Jess vengono a sapere dei rapporti di lei col designer e, guardando il sito dello studio di quest’ultimo, trovano i disegni della ragazza: comprendono allora la collera di lei e. temendo che possa stare per compiere uno dei suoi soliti gesti vendicativi visto che in bottega manca un attrezzo da lavoro che potrebbe diventare un’arma, Vanni e Anna si precipitano allo studio di design. Per la prima volta si fidano a lasciare gli altri quattro ragazzi da soli in laboratorio e per la prima volta Vanni prende nettamente le difese di Erica: una volta arrivati nello studio di Roberto infatti, - dove naturalmente era già presente anche la ragazza -, Vanni dichiara la sua appropriazione indebita senza mezzi termini, in presenza dei vari tirocinanti, e dice di essere pronto ad andare fino in fondo alla faccenda se sarà necessario.

Allora Roberto, che prima cercava di difendere la sua posizione e di metterli sbrigativamente alla porta, fa marcia indietro e assicura di togliere al più presto i disegni di Erica dal sito. Anna, Vanni e lei se ne vanno allora soddisfatti; fuori dallo studio Vanni dice a Erica che Anna l’ha convinto a darle una seconda possibilità a patto che lei rispetti le sue regole, e aggiunge che alcuni disegni sono davvero di qualità. Istintivamente Erica lo abbraccia con entusiasmo, contenta che l’abbia difesa e che le offra una nuova opportunità.

Una volta rientrato in bottega, Vanni vede con grande stupore che la scultura in legno di Amore e Psiche è stata portata a termine dai ragazzi, che si sono fatti trascinare dalla voglia di Lapo di aiutare l’artigiano per fargli rispettare la consegna. Lo stupore diventa però molto presto rabbia quando Vanni si accorge che la punta di un’ala è spezzata: si mette alacremente all’opera, facendo scaldare la colla a Lapo, e prova a riaggiustare la scultura. L’operazione sembra proprio andare a buon fine. Prima che i ragazzi tornino alla casa-famiglia, Vanni dice di non essersi dimenticato dell’arnese sparito: Lapo allora prende coraggio e gli mostra la cornice da lui realizzata, in cui ha sistemato la foto di gruppo che si erano scattati nella notte bianca, restituendogli la sgorbia. Vanni lo perdona ma gli raccomanda d’ora in avanti di chiedere gli attrezzi, anziché prenderli di nascosto. Poi sulla porta chiede a Erica di Lorenzo, le domanda se secondo lei si sia ucciso, e lei risponde di sì, perché era tormentato.

A bottega vuota, Vanni appende la foto a una parete. Alla casa-famiglia squilla il cellulare di Lapo e lui dice a Valentina che adesso sono nei guai. L’ultima inquadratura è sulla madre di lui, Linda, che si lascia alle spalle la comunità di recupero e ritorna in libertà.

EPISODIO 5 - LE DISGRAZIE NON VENGONO MAI SOLE

Vanni telefona a Chiara e le assicura che Lorenzo non ha mai avuto una relazione con Erica, poi le chiede insistentemente di ritornare a casa ma lei ancora non se la sente. Jess va a cercare Carlo nel suo negozio ma ci trova una giovane donna, vistosamente gelosa, che vuole mandarla subito via: le due litigano venendo alle mani e facendo cadere a terra e rompere alcuni oggetti, poi Jess se ne va incurante dei richiami di Carlo. Durante la colazione nella casa-famiglia Valentina informa gli altri del fatto che Linda, la madre di Lapo, è uscita dalla comunità e in giornata verrà a trovarlo; in disparte dagli altri ragazzi, il gruppo di Elia, Jess, Erica, Lapo e Valentina si ritrova poi a discutere e concordare qualcosa di segreto. Segue un flashback in cui Lorenzo aveva chiesto a Lapo se lui sapesse che sua madre aveva un compagno e lui aveva risposto che sperava se ne fosse liberata definitivamente, ma la sua speranza era stata infranta nel vederla arrivare la sera alla casa-famiglia con evidenti segni di botte al volto.

Si ritorna al presente e in bottega Valentina spiega a Vanni la motivazione dell’assenza di Lapo e gli chiede di essere comprensivo al suo ritorno, se lo troverà più nervoso del solito. La scena si sposta allora nella casa-famiglia dove si

assiste all’arrivo di Linda, che saluta il figlio piuttosto affettuosamente e gli dice che non si droga più da due mesi, da quando cioè l’aveva trovata lui.

Ha luogo un nuovo flashback: in una chiesa Lorenzo commentava degli affreschi ma Lapo era terribilmente preoccupato per le mancate risposte di sua mamma alle sue chiamate. Voleva precipitarsi a casa convinto che fosse successo qualcosa, e allora Lorenzo aveva interrotto la spiegazione e l’aveva accompagnato insieme a Valentina, Jess e Elia. Il presentimento di Lapo aveva trovato purtroppo conferma: sua madre era stesa sul pavimento in preda alle convulsioni da overdose: Lapo e Lorenzo le si erano subito avvicinati per soccorrerla e avevano chiamato l’ambulanza.

Ritorniamo al presente: Linda dice a Lapo che ricorda la presenza di un altro uomo a soccorrerla oltre a lui e il figlio le risponde che si trattava di quelli del 118; lei non ci crede e gli domanda se si trattasse di Fabio, misteriosamente sparito da quando lei è uscita dal coma. Lapo le risponde che è un comportamento prevedibile per uno spacciatore e ribadisce che non si è più fatto vedere nemmeno da lui, ma lei è convinta che lui menta e le nasconda qualcosa, e se ne va in collera dicendosi determinata a scoprire dov’è Fabio e che fine ha fatto la droga.

All’arrivo di Lapo in bottega, Vanni si mostra molto paziente e pur rimanendo di poche parole come al suo solito, invita il ragazzo a passare dietro al banco, dalla stessa parte da cui sta lavorando lui, e lo guida nel fare un lavoro di precisione, cosa che rende Lapo orgoglioso. Quando Vanni si allontana raggiungendo il suo amico Marcello, le ragazze gli domandano se non si sia lasciato scappare nulla con sua madre e lui conferma che lei non può sospettare niente. Vanni si ferma un po’ da Marcello che è alle prese con due sconosciuti che vorrebbero lasciargli della merce da sistemare, cosa che lui non vuole assolutamente fare temendo sia merce rubata; nel frattempo Beatrice raggiunge i ragazzi e parla con Elia, lasciando con lui il retrobottega e trasferendosi nello spazio del negozio aperto al pubblico. Entra una signora vivace, dai modi decisi e un po’ altezzosi, accompagnata dal nipote adolescente che lei rimprovera come gran scansafatiche davanti a loro due; dice di essere una commerciante di Bergamo e osserva ammirata vari oggetti ma si stupisce per il costo elevato e aspetta di parlare con il titolare.

Suo nipote, annoiato dall’attesa, va nel laboratorio e offende i ragazzi definendoli “schiavi”, in particolare se la prende con Valentina quando lei gli dice che non può stare lì e non può toccare un arnese particolarmente pericoloso. A quel punto Lapo perde la pazienza e il ragazzino finisce per farsi male alla spalla e al braccio. Beatrice si precipita a chiamare Vanni e presto arriva l’ambulanza che porta al pronto soccorso il ragazzo, mentre sua zia, tutte le furie, si dice pronta a fare causa a Vanni, che con lei non si mostra intimidito ma poi confida a Carlo la sua paura di finire in un nuovo guaio. A sera Elia suggerisce a Lapo di dire a sua madre che oltre a lui a soccorrerla c’era Lorenzo, affinché non sospetti altro.

Il giorno successivo la commerciante di Bergamo accetta la proposta di incontro di Vanni e così si ritrovano insieme a cercare un accordo, in presenza anche del nipote, puntualmente zittito dalla zia che vuole ingigantire i danni riportati per ricavarne il maggiore vantaggio possibile e che non perde occasione per vantare le sue due boutiques di lusso. Pretende che Vanni le prepari da zero entro una settimana una specchiera grande in foglia d’oro antico, su misure scelte da lei, e sul modello di una vista nel negozio, e vuole anche un vaso dalla lavorazione pregiata. All’uomo non resta che accettare, pur sapendo che non sarà semplice realizzare in una sola settimana quello che di solito richiede un mese di lavoro. Grazie all’impegno tenace dei ragazzi, tutti tranne Lapo cui Vanni proibisce di lavorare per via dell’infortunio che si è procurato alla mano dando un pugno contro un pezzo di legno, l’impresa impossibile viene realizzata e la signora soddisfatta depone le armi e se ne torna a Bergamo con il nipote. Per la prima volta Vanni fa un complimento ai ragazzi ma poi, a bottega vuota, dice ad Anna che non se la sente più di tenere Lapo in laboratorio, ritenendola una responsabilità troppo grande.

All’uscita Beatrice invita Elia a uscire con lei e lui, un po’ titubante, decide di accettare. Mentre Vanni sta chiudendo il negozio, Lapo lo raggiunge, lo ringrazia per come ha accettato di risolvere la questione con la bergamasca, e gli fa capire che è disposto a sopportare qualunque fatica e a seguire scrupolosamente tutte le regole pur di poter continuare a lavorare e soprattutto a fare gli intagli. Vanni, contento di trovare nel ragazzo una sincera passione per il mestiere, accetta.

A sera Beatrice attende invano Elia che non si presenta all’appuntamento e si ricorda solo grazie a Jess di avvertire la ragazza con un

sms; Lapo e Valentina, con il permesso di Anna, si recano a cena a casa della madre di lui. L’appartamento è visibilmente trascurato, ci piove dentro e molte cose sono in disordine; anche la cena è quasi immangiabile ma Valentina fa di tutto per mostrarsi gentile e dice alla donna che Lapo è il più bravo di tutti al corso. Poi il discorso finisce presto per cadere sulla droga: quando il figlio le ricorda che ha rischiato di morire, lei risponde che Fabio le aveva detto di non toccare quel crack, poi ricomincia a tempestarlo di domande su di lui.

In un flashback vediamo Lapo guardare sua madre da dietro i vetri della terapia intensiva e scambiare alcune parole con Fabio. Quando quest’ultimo aveva esclamato che la donna se l’era meritato perché non avrebbe dovuto toccare quella roba, Lapo aveva reagito d’istinto e stava per colpire l’uomo ma era stato fortunatamente fermato da Lorenzo, che aveva detto a Fabio che di Lapo da quel momento in avanti si sarebbe occupata la casa-famiglia. Una volta che lo spacciatore se n’era andato, Lorenzo aveva domandato al ragazzo se aveva cominciato a fare pugilato per difendersi da quel delinquente.

Ritorniamo al presente: Lapo dice a sua madre che l’uomo che lei si ricorda averla soccorsa insieme a lui era proprio Lorenzo; lei gli domanda per quale ragione non gliel’abbia detto subito e dice di doverlo ringraziare, ma il ragazzo controbatte che non ce n’è bisogno. All’ennesima domanda su Fabio, Lapo fa per andare via ma la donna si mette davanti alla porta e ha luogo un forte litigio in cui lui le dice di provare vergogna per lei e di non farsi più vedere alla casa-famiglia e lei replica che lui le ha rovinato la vita e avrebbe voluto che non fosse mai nato. Lapo fa per aggredirla spingendola contro la parete ma Valentina riesce a fargli riprendere il controllo e insieme se ne vanno via in scooter.

EPISODIO 6 - LE VERITÀ NASCOSTE

Due ispettori della ASL arrivano a fare dei controlli nella bottega di Vanni e, dichiarandola non a norma, mettono i sigilli, così da impedirgli di lavorare e da interrompere di conseguenza anche il corso. Mentre lui è solo nel negozio, la madre di Lapo gli fa cenno dalla strada di volergli parlare: gli dice chi è, gli parla di suo figlio come di un violento, e aggiunge che vorrebbe ringraziare Lorenzo per averle salvato la vita, scoprendo così che il ragazzo era morto tre mesi prima. Da questo momento in Vanni nasce l’idea che Lapo possa aver a che fare con la morte di suo figlio; mentre è ancora solo nel negozio, a sera, lo raggiunge Chiara che vorrebbe convincerlo ad accettare un prestito da suo fratello Carlo per pagare i lavori necessari alla risistemazione dei locali, ma Vanni non ne vuole sapere. Lei lo osserva mentre lui guarda gli attrezzi che ha da cinque generazioni e da cui ora sarebbe pronto a separarsi se indispensabile per ricavare denaro. Le dice che ha bisogno di continuare a osservare i ragazzi per scoprire qualcosa sulla fine di Lorenzo, le riferisce di aver saputo da Linda che lui era presente quando lei era finita in overdose e lui non smette di sospettare che fosse ricaduto nel tunnel della droga.Chiara, addolorata, se ne va.

Quando Vanni confida all’amico Marcello e a sua figlia Beatrice le sue preoccupazioni economiche, loro si dicono subito disposti ad aiutarlo, con la condizione imposta da Marcello di chiudere quel corso fonte di tanti problemi. Vanni replica che troverà da solo una soluzione e che riuscirà a portare avanti il corso; la sua attenzione cade poi su un pezzo di legno che Marcello intuisce esser stato dimenticato nel suo laboratorio da quei giovani di colore che gli avevano portato della merce a suo parere sospetta, e ritenendolo di un certo valore, si mette in macchina diretto alla chiesa da cui il pezzo era arrivato. Raggiunta la chiesa sulle colline fuori città, vede che ci sono in corso dei lavori cui partecipa anche il prete, don Gianni, un tipo simpatico che gli racconta di essere anche ingegnere civile e gli mostra il vecchio pulpito da cui proveniva quel legno. Vanni resta ammirato e, dicendosi convinto che il luogo lo meriterebbe, gli propone un bel restauro; il prete però non ha fondi per pagare, infatti gli immigrati che lavorano lì rientrano in un progetto di integrazione e non sono stipendiati da lui. Vanni allora gli propone uno scambio di favori: lui e i suoi cinque apprendisti lavoreranno al restauro del vecchio pulpito gratuitamente. Il prete è felice di accettare.

A sera Beatrice raggiunge la casa-famiglia per parlare con Elia e comprendere le ragioni del suo silenzio e del suo comportamento in occasione del loro appuntamento mancato; il chiarimento diventa in realtà uno scontro perché il ragazzo le chiede scusa ma quando lei gli domanda se si stesse scusando per non essere andato all’appuntamento oppure per aver accettato, Elia resta esitante in silenzio. Lei non gli dà tempo e velocemente si rimette in auto verso casa.

Il giorno successivo a colazione Valentina nota che Erica sta disegnando dei fiori che le fanno riaffiorare alla memoria quelli che aveva visto in un quadro che Lorenzo giudicava bellissimo, per vedere e fotografare il quale si era infiltrato nottetempo in una proprietà privata, mentre lei e

Lapo avrebbero dovuto aspettarlo all’ingresso. La ragazza domanda a Erica se abbia inventato lei quel disegno o se l’abbia copiato, ma Erica taglia corto senza rispondere. Contemporaneamente Vanni espone a Anna la sua ipotesi di lavoro per far proseguire il corso dei ragazzi; lei risponde che spera di non commettere con quei ragazzi lo stesso errore fatto con Lorenzo, quando gli aveva affidato una responsabilità troppo grossa, e poi accetta.

Il lavoro nella chiesa ha inizio e Vanni dice ai ragazzi che per prima cosa dovranno capire cosa restaurare e cosa invece rifare da capo; è evidente la sua ferma intenzione di fare un lavoro a regola d’arte e Jess propone di fare subito una foto delle condizioni del pulpito per poterla poi mettere su un futuro sito internet della bottega, pubblicizzando così l’opera di restauro. Le attività si avviano alacremente; mentre gli altri lavorano fuori dalla chiesa, Vanni chiama Lapo dicendogli di andare da lui con un certo attrezzo per lavorare sul pulpito. Il ragazzo lo raggiunge e Vanni dapprima gli fa dei complimenti per la sua bravura, poi però gli rivolge domande su Lorenzo e il suo tono diventa sempre più aggressivo; alla fine spaventa il ragazzo premendogli contro una pesante scala di legno e Lapo urla per il dolore alle mani. Poi la tensione si scioglie e il ragazzo non racconta nulla dell’episodio a Valentina anche se lei intuisce che è accaduto qualcosa fra lui e Bandinelli. L’indomani quest’ultimo si scusa con Lapo ma poi diventa nuovamente aggressivo cercando di scoprire la verità sulla morte del figlio; l’atteggiamento duro e minaccioso dell’uomo non passa inosservato agli occhi di Anna che assiste alla scena un po’ a distanza e poi gliene chiede spiegazioni. A lei l’uomo dice del suo incontro con la madre di Lapo che gli ha parlato del figlio come di un violento e le confida di non credere più all’ipotesi del suicidio.

Anna ritiene folle pensare a Lapo come a un assassino e, quando Vanni insiste per sapere se abbia notato qualcosa di strano o diverso in Lorenzo negli ultimi tempi, lei risponde che tutti si sono accorti che è più teso del solito dopo l’episodio dell’overdose di Linda, che probabilmente è stato un trauma anche per lui. Nel frattempo Lapo dice agli amici che Vanni ce l’ha ancora con lui per la faccenda della signora di Bergamo, non facendo parola delle domande su Lorenzo. Il lavoro riprende e arriva Beatrice a consegnare dei materiali: Jess spinge letteralmente Elia verso di lei per costringerlo a parlarle e lui finalmente le chiede scusa per non essere andato all’appuntamento. Intanto il prete osserva incantato la bravura di Vanni e gli dice di avere nelle mani una vera e propria arte che sta donando ai suoi apprendisti. Arriva anche Carlo a dare una supervisione ma la sua attenzione è rivolta soprattutto a Jess, a cui fa uno scherzo fuori dalla chiesa afferrandola di spalle e facendola spaventare e arrabbiare. La ragazza gli spiega di avere sempre paura che possa ricomparire il suo ex, Lucio, a tormentarla, e poi ritorna dai compagni.

A sera al ritorno in casa-famiglia Anna e i ragazzi trovano Linda ad aspettare Lapo: Anna mette a loro disposizione il suo ufficio e lì il ragazzo dice alla madre di non volerla più rivedere; lei non si dà pace, è convinta che al suo compagno Fabio sia successo qualcosa e che Lapo si sia preso il crack. Si apre un ampio flashback: vediamo Fabio arrivare in macchina a un appuntamento con Lapo e, in tono molto adirato e minaccioso, lo sentiamo intimare al ragazzo di riportargli entro sera la droga sparita. Quindi rivediamo Lapo, in casa-famiglia, chiedere con aria disperata a Erica, Elia e Jess chi di loro abbia preso la droga, e in quel momento entrare nella stanza Lorenzo. Quest’ultimo rivela loro di essere stato un tossicodipendente e dice di aver preso e distrutto la droga trovata a casa di Linda: Lapo va su tutte le furie, convinto che Fabio non gli risparmierà la vita, ma Lorenzo insiste nel rassicurarlo, nel dirgli che la casa-famiglia lo proteggerà.

Si ritorna al presente: Linda è convinta che Lapo abbia venduto la droga e si dice pronta a raccontare tutto agli amici di Fabio se lui non le darà i soldi guadagnati. Terminato il loro colloquio, agli amici Lapo continua a dire che sua madre non sospetta di nulla ma poi in privato a Valentina racconta la verità. Lei esclama che quello che è successo con Fabio è stata colpa sua e lui dice che ormai hanno una sola via percorribile: recuperare il denaro da dare a sua madre alla festa del convento e poi scappare insieme. Lei è pronta a seguirlo. In un nuovo flashback rivediamo Valentina travestita da prostituta mentre aspetta l’arrivo di Fabio cui ha dato un appuntamento di sua iniziativa; gli propone un accordo che lui finge di accettare, ossia divertirsi con lei e lasciare in pace Lapo che non ha la droga. Fabio la fa salire in auto e la porta in campagna; al calar delle tenebre e sotto la pioggia si consuma la violenza, mentre la ragazza si rende conto di essere caduta in una trappola senza vie d’uscita e che non sarà nemmeno d’aiuto per Lapo. Quando Fabio esce dall’auto per fumare, lei tenta di scappare ma viene subito riacciuffata da lui che telefona a Lapo facendogli sentire la voce di lei e rendendola un

ulteriore strumento di ricatto per riavere la droga.

Si ritorna al presente: la conclusione del restauro del pulpito viene festeggiata con un bel pranzo all’aperto cui partecipano il prete e gli immigrati che lavorano presso la chiesa insieme a Vanni e ai suoi cinque ragazzi. A un tratto Elia nota che Valentina e Lapo si alzano da tavola e si allontanano; il ragazzo raggiunge l’amico e gli chiede di parlargli dei suoi problemi ma lui taglia corto e non spiega nulla. In un ultimo flashback rivediamo Lapo aggredire Lorenzo con un pugno e poi stringergli le mani al collo e venire fortunatamente fermato da Elia e dalle ragazze, mentre Lapo grida: “Se succede qualcosa a Valentina io giuro che t’ammazzo!”.

Torniamo al presente: Elia segue silenziosamente a distanza Lapo e Valentina e quando, dal portone della chiesa, li vede tentare di rubare un crocefisso e altri oggetti di valore dall’altare, interviene domandando cosa stiano facendo ed esclamando che non vuole che finiscano tutti nei guai, questa volta in modo irrimediabile. Senza che nessuno di loro se ne accorga, sopraggiunge anche Vanni che si apposta in un luogo nascosto della chiesa da cui riesce a sentire distintamente le loro voci: Valentina risponde a Elia che devono per forza dare a Linda il denaro della droga e Elia dice che penserà lui a trovare una soluzione. L’ultimo scambio di battute è fra lui e Lapo. Elia esclama: “Hai visto com’è andata a finire con Lorenzo?”, Lapo ribatte: “Non è stata colpa mia, bastava che Lorenzo non si portasse via la droga”, Elia risponde: “Ci siamo dentro tutti”.

EPISODIO 7 - SOLDI, DROGA E ROCK’N’ROLL

Al suo rientro a casa Vanni trova inaspettatamente la moglie Chiara intenta a cercare fra i vestiti di Lorenzo un maglione che non trova. Il clima fra loro è disteso ed escono insieme a fare una camminata, durante la quale lei gli domanda delle sue supposizioni su Lapo e Vanni risponde che, da quanto ha ascoltato a loro insaputa, Lorenzo avrebbe rubato della droga. Vanni ipotizza che abbia spacciato per bisogno di denaro e ripensa al passato, quando suo figlio gli aveva chiesto cinquemila euro e lui glieli aveva negati; ma di questo episodio non fa parola con la moglie.

Nella casa-famiglia Lapo, molto teso, dice a Elia che la prossima volta che Vanni lo attaccherà gli racconterà tutta la verità. Mentre si festeggia il ritorno a casa di Francesca, una ragazza della comunità, Elia ricorda i terribili momenti in cui era schiavo della cocaina, a tal punto da non riuscire più a suonare durante un concerto. Mentre è tormentato da questi ricordi, riceve la telefonata di Bea cui sceglie di non rispondere. Vanni e Marcello mangiano insieme in trattoria: il primo confida di essere inquieto al pensiero del denaro negato a Lorenzo e il secondo confida la sua preoccupazione per la decisione della figlia di andare a vivere da sola e per il probabile intensificarsi della sua relazione con Elia.

A festa finita quest’ultimo ricorda un lontano giorno d’estate in cui aveva visto Lorenzo, allora per lui sconosciuto, chiedere una dose a uno spacciatore; poi lo ricorda al primo ingresso nella casa-famiglia, quando Anna l’aveva presentato come pittore e artigiano che avrebbe sviluppato con loro un progetto nuovo. Parallelamente Vanni si incontra con Chiara e questa volta le rivela di non aver dato al figlio la somma che lui aveva chiesto; la reazione della moglie è molto forte: gli domanda per quale ragione non ne abbia parlato anche con lei e, nuovamente in collera con Vanni, si dispera.

Di sera tardi la madre di Lapo fa una velocissima comparsa alla casa-famiglia, per mettere ancora una volta pressione al figlio che, nottetempo, confida a Valentina le sue paure. Se non riuscirà a trovare il denaro che Linda vuole, dovrà rivelarle la verità; la ragazza non vuole assolutamente che questo accada, temendo più di ogni altra cosa che la polizia li separi.

L’indomani al risveglio Valentina non trova più da nessuna parte il cagnolino Pinocchio, cui era molto affezionata, ma non può dedicarsi a cercarlo perché è tempo di andare da Vanni. Quest’ultimo incontra Carlo che, mentre apre il suo negozio, chiede all’uomo che intenzioni abbia rispetto al concorso del comune cui vorrebbe partecipare Sandra, proprietaria di un’altra bottega artigiana nelle vicinanze. Vanni però, ancora di cattivo umore per la lite con Chiara, è di poche parole, esattamente come con Marcello che lo raggiunge di lì a poco. L’amico vorrebbe da lui un consiglio sulla decisione di Beatrice, sentendosi doppiamente responsabile verso di lei perché vedovo; Vanni sta sulle sue, essendosi sentito accusare il giorno precedente di avere portato solo guai con il corso per i ragazzi della comunità. Quando da Vanni arriva Sandra a chiedere della decisione per il concorso del comune, lui esclama subito che è intenzione sia sua che di Marcello partecipare; l’amico, fra lo scherzoso e il serio, aggiunge che se ne andrà per un periodo in ferie e lascerà la sua bottega nelle mani della figlia, che lo guarda stupita. Nel frattempo Anna telefona al suo collega Tommaso incaricandolo di cercare il cane scomparso, poi rag-

giunge il pulmino e vi trova la moglie di Vanni: la donna le domanda in modo molto diretto se secondo lei sia possibile che Lorenzo abbia rubato della droga come suo marito ha sentito dire da alcuni ragazzi; Anna, presa così alla sprovvista, rimane perplessa e si ripromette in cuor suo di fare luce sulla faccenda.

Nella bottega di Vanni i ragazzi ascoltano insieme a lui Sandra, che illustra il regolamento del concorso: devono scegliere un’area verde da riqualificare e trovare un’idea per l’arredo e dovranno realizzare modello e disegno da portare in Comune. Ciascun concorrente costruirà i suoi pezzi nel proprio laboratorio e poi l’assemblaggio avverrà in contemporanea nello spazio all’aperto assegnato. Beatrice propone un giardino vicino alle case popolari ed Erica ha l’idea di una giostra; gli altri sono subito d’accordo e il lavoro inizia speditamente.

Una volta tornata alla casa-famiglia, Anna si sente riferire da Tommaso che del cane non c’è alcuna traccia e gli chiede chi fosse in servizio la notte della morte di Lorenzo; lui le risponde che erano di turno la Bianchi e Andrea. Poco dopo Anna telefona a don Lattanzi, direttore di un’altra comunità di recupero, per chiedergli il fascicolo di Lorenzo Bandinelli; lui è molto gentile e amichevole ma, trattandosi di documentazione riservata, può solo invitarla a raggiungerlo per consultarla in sede.

Mentre sono al lavoro Jess e Elia notano il nervosismo di Vanni, che a un tratto si avvicina e domanda loro se Lorenzo fosse un bravo maestro; sentendosi rispondere di sì, e che era anche un amico, l’uomo domanda a Elia se avessero l’abitudine di drogarsi insieme. Il ragazzo risponde con fermezza che avevano smesso entrambi.

Segue un flashback in cui Elia ricorda il momento in cui Lorenzo aveva trovato fra le sue cose una dose di droga e anziché portargliela via, gliel’aveva lasciata in camera dicendogli che avrebbe potuto e dovuto farcela a starle lontano fino a dimenticarla, esattamente come ci era riuscito lui. Si torna al presente ed Elia esce dal laboratorio per fumare, mentre gli tremano le mani e gli scende qualche lacrima. Lo raggiunge Beatrice dicendogli che l’ha chiamato tante volte il giorno prima e mostrandogli sul telefono la foto della casa da lei presa in affitto; lui però le risponde freddamente di avere altro per la testa e di non aver voglia di “giocare ai fidanzatini”, al che lei se ne va mortificata. Intanto Marcello ritorna in bottega, pronto a dare una mano per la realizzazione dei disegni di Erica, che ha attribuito a ciascuno dei ragazzi simbolicamente uno degli animali della giostra, sulla cui cima ha pensato di porre il disegno del sole e della luna, per ricordare Lorenzo.

Anna chiude il suo ufficio e si mette in auto; s’intuisce che qualcuno la sta osservando e seguendo. Lei raggiunge Andrea sotto casa sua e gli chiede a che ora della sera lui e la Bianchi avessero smesso di lavorare la notte della tragedia, essendo sparito il relativo registro. Gli domanda anche se avesse notato qualcosa di strano. Lui risponde di aver smesso di lavorare intorno alle ventitre e ricorda che all’alba, prima che si sapesse della morte di Lorenzo, era andato a tranquillizzare il cane che abbaiava e aveva visto uno dei ragazzi, che aveva affermato di aver fatto due passi perché non riusciva a dormire: si trattava di Elia.

Al ritorno del pulmino alla casa-famiglia, Anna nota che la serratura è stata forzata e dice subito ai ragazzi di andare a controllare se nelle loro camere manca qualcosa. Erica vede che Jess tiene della refurtiva nascosta in una piccola cassetta di legno. Nel frattempo Elia e Lapo trovano il cane morto e su suggerimento di Elia decidono di farlo sparire perché Valentina non venga mai a saperlo e non perda il controllo rivelando tutto. Nottetempo scavano una buca in giardino per seppellirlo; Erica li vede e racconta loro ciò che ha visto da Jess: tutti e tre insieme svegliano quest’ultima e le riferiscono l’accaduto, che sono convinti sia un avvertimento seguito alle minacce da parte di Linda. Poi Elia e Erica le portano via con la forza i gioielli, dicendo che è come se lo facesse Lorenzo, dato che adesso ne hanno bisogno tutti.

Vanni va da Chiara dicendosi disposto a firmare la separazione se lo desidera e le dà il golf di Lorenzo che teneva a riavere.

EPISODIO 8 - QUELLA NOTTE SUL FIUME

L’episodio si apre con un flashback in cui Elia ricorda il momento in cui lui e Lorenzo, appena usciti dalla pasticceria dove avevano ritirato le torte per una delle feste organizzate da Anna per i ragazzi della comunità, avevano incontrato Damiano, lo spacciatore cui Lorenzo doveva molto denaro. Lorenzo aveva confidato a Elia che non sapeva come risolvere il problema dato che suo papà non era intenzionato a fargli prestiti. Si torna al presente e Anna fa chiamare Elia nel suo ufficio: gli dice che è stato rubato il registro di febbraio e che la notte in cui Lorenzo è morto lui era fuori, come testimoniato da Andrea che l’ha visto tornare all’alba. Elia dopo qualche esitazione assicura di non aver rubato quel registro e di non essere stato con Lorenzo la notte della

tragedia, in cui era andato al concerto dove cantava sua sorella. Poi Anna accompagna i ragazzi alla bottega di Vanni e, mentre questi iniziano a preparare il plastico, va con lui in un bar per parlargli in privato; Elia però li segue e ascolta la loro conversazione. Anna chiede spiegazione sulla domanda fattale da Chiara e lui ipotizza che suo figlio ed Elia abbiano rubato la droga e poi abbiamo avuto una discussione: in quel momento Elia si fa vedere e interviene dicendo che lui e Lorenzo erano amici e che non gli avrebbe mai fatto del male. Poi dice che Lorenzo aveva rubato la droga a qualcuno, non sa a chi, e aveva dato la colpa a loro ed era seguita una discussione, ma lui e gli altri quattro ragazzi non c’entrano nulla con la sua morte.

Vanni allora domanda per quale ragione suo figlio avrebbe rubato la droga se ormai non ne faceva più uso e si apre un nuovo flashback, in cui si vede Elia osservare Lorenzo mentre, una notte, nasconde e porta via qualcosa, forse droga; poi si vede Elia raggiungerlo mentre Lorenzo sta per allontanarsi dalla casa-famiglia e chiedergli delle spiegazioni che il giovane gli aveva negato. Torniamo al presente e Elia risponde a Vanni che forse suo figlio aveva dei debiti, che era strano ultimamente, ma a lui non aveva rivelato nulla. Vanni lo manda a lavorare con gli altri e, una volta rimasti soli, Anna gli fornisce le schede dei ragazzi e il fascicolo personale di Lorenzo, consegnandogli anche la diffida a uno spacciatore con precedenti per rissa, Damiano, che non poteva avvicinarsi a suo figlio. Solo al tavolino, Vanni legge una dichiarazione di suo figlio, in cui questo scriveva che sua mamma era sempre stata debole con lui mentre suo papà era stato un vero maestro, e si commuove.

Poco dopo Vanni torna in bottega e chiede a Marcello di occuparsi dei ragazzi per l’intera mattinata, sapendo di poter contare sull’amico che si vede costretto ad accettare; mentre Jess è ancora fortemente in collera con gli altri per averle portato via i gioielli, Elia su suggerimento di Erica si offre di accompagnare Beatrice in Comune a consegnare il plastico. Durante il tragitto sul furgone Elia mostra una galanteria che non manifestava da tempo e, seguendo il consiglio di Erica cui in un primo tempo si era opposto, gioca bene le sue carte per ottenere da Beatrice il favore di cui hanno bisogno: dice di voler riprendere a suonare e di aver bisogno di rimettere in sesto la batteria; le consegna i gioielli rubati da Jess, inventando di averli ricevuti dai suoi genitori dopo la recente morte di sua nonna; le chiede di andare dal Compro oro lei inizialmente è diffidente ma per amore del ragazzo accetta e lui la bacia appassionatamente. Nel frattempo Vanni va a cercare Damiano e, trovatolo, si presenta come il padre di Lorenzo e gli domanda cos’abbia fatto a suo figlio; lo spacciatore risponde con tono sarcastico di non avergli fatto nulla e di essere stato fortunato perché il ragazzo gli aveva restituito tutto il denaro poco prima di morire Vanni non si trattiene dal tirargli un pugno e si accende una lite violenta, interrotta dai poliziotti che lo portano via. I ragazzi, accompagnati da Carlo, tornano così in anticipo alla casa-famiglia e Valentina ricomincia subito a cercare il cane per il quale non si dà pace: Lapo vorrebbe dirle la verità ma si trattiene per rispettare l’accordo con Elia, ossia risolvere prima la questione con Linda. Intanto alla stazione di polizia Vanni dà sfogo al suo dolore per la morte del figlio, lo spacciatore in libertà e le indagini secondo lui poco approfondite che sono state svolte e che vorrebbero che lui si accontentasse dell’apparenza di un suicidio. Dichiara con assoluta fermezza che, fosse anche l’ultima cosa che farà, riuscirà da solo a trovare l’assassino di Lorenzo.

A sera in casa-famiglia Lapo cerca di consolare Valentina per il cane, promettendole che lui per lei ci sarà sempre, e in quel momento arriva Beatrice che gli chiede di chiamare Elia. Una volta salito quest’ultimo sull’auto di Beatrice, la ragazza gli dà tremila euro lasciandogli credere di averli ricavati dalla vendita dei gioielli, mentre si tratta del denaro che aveva risparmiato per prendere in affitto l’appartamento cui ha invece scelto di rinunciare. Lui la ringrazia e le propone di fare un giro insieme ma lei dice di dover rientrare presto; in realtà non si fida completamente del comportamento di Elia e teme che sia dettato esclusivamente da un interesse opportunistico. Rimasto solo, Elia consegna i tremila euro a Lapo che senza perdere tempo si dirige in scooter a casa della madre: arrivato, le dà il denaro e le dice che da quel momento in avanti dovrà sparire, altrimenti sarà lui a chiamare la polizia; le dice apertamente che sa che è stata lei a uccidere il cane.

Ritornato alla casa-famiglia trova Valentina ad aspettarlo: le racconta quello che ha fatto, le spiega del denaro ricavato dai gioielli di Jess, e infine a malincuore le rivela che il cane è stato ucciso. Lei si dispera e istintivamente se la prende con lui per averle taciuto

la verità, poi si calma e dice di voler stare da sola fuori nel giardino per tutta la notte, a piangere per l’animale che non tornerà più. Lui la stupisce restando a farle compagnia in silenzio. A un tratto Valentina, felice di sentirsi amata, lo sorprende a sua volta, dimostrandosi pronta ad amarlo completamente, senza più dubbi e paure.

L’indomani Damiano raggiunge Vanni e con fare intimidatorio lo esorta a stargli alla larga e lo incarica di riferire a Elia che sa che è stato lui a fare il suo nome e che non esiterà a fargli del male se gli creerà ancora problemi. Quando Anna arriva in bottega con i ragazzi, Vanni le racconta brevemente l’episodio della scazzottata e poi con un pretesto esce con Elia. Mentre camminano l’uomo gli fa domande per cercare di fare luce sulla fine di Lorenzo e Elia gli risponde con calma, raccontando che Lorenzo non gli aveva detto di aver pagato i suoi debiti a Damiano e di aver notato che negli ultimi tempi, di notte, spesso il suo amico si allontanava dalla casa-famiglia come un ladro. Vanni gli dice che ha bisogno di una prova della verità e allora il ragazzo gli propone di portarlo in un luogo dove una notte aveva seguito Lorenzo senza che quest’ultimo se ne accorgesse, un posto dove Lorenzo andava di frequente. Si mettono in marcia con il furgone e arrivano così a un capannone abbandonato fuori città: lì osservano i resti inceneriti di un vecchio fuoco e l’attenzione di Vanni viene colpita da un coriandolo di tela (con raffigurato un fiore) bruciacchiata, così come quella di Elia, da una stagnola contenente una sostanza difficile da riconoscere. Poco dopo Vanni si sente confermare per telefono da Anna che Elia ha trascorso la famosa notte al concerto della sorella, da lei ascoltata di persona.

Alla premiazione del concorso indetto dal Comune i ragazzi devono amaramente accettare la sconfitta e la stessa Sandra, che aveva proposto di partecipare, è molto arrabbiata; quando sopraggiunge Vanni, a cerimonia conclusa, mette subito tutti a tacere dicendo loro che non potevano illudersi di conseguire una vittoria semplice e contemporaneamente spronandoli a inseguire nuovi obiettivi. Fra la folla Beatrice riconosce la sorella di Elia e gli dice di andare a salutarla; nel dialogo fra i due emerge che la sorella ha deciso di coprirlo confermando ad Anna il falso, ossia la sua presenza al concerto e il suo essersi fermato a casa sua fino all’alba.

Tempo dopo ritroviamo Vanni nel laboratorio del suo amico Primo Turri, al cui sguardo esperto sottopone i due elementi trovati al capannone: l’uomo riconosce in uno dei due un tipo di colore che richiede una lavorazione particolare e nell’altro, per quanto bruciacchiato, il minuscolo frammento di un dipinto rubato mesi prima, che mostra a Vanni raffigurato nella foto di un articolo di giornale.

A sera, a casa di Marcello e Beatrice, la ragazza non cena ed è visibilmente giù di corda; quando il padre le chiede se nella casa nuova ci sono già le inferriate, pronto a metterle in caso contrario, lei risponde che non si trasferisce più, cosa che lo lascia perplesso. Quindi Beatrice esce e raggiunge in auto la casa-famiglia ma. appena arrivata, rimette in moto la macchina sulla via del ritorno. Nel frattempo Elia, che poco prima si era liberato definitivamente dell’ultima dose di droga conservata in camera sua, la chiama sul telefonino che lei ha lasciato nella borsa dimenticata sul divano di casa. Marcello sente il telefono squillare a lungo, lo cerca nella borsa, lo trova e vede la chiamata di Elia, ma contemporaneamente trova anche i gioielli dati dal ragazzo alla figlia.

Nel giardino della casa-famiglia i ragazzi fanno una specie di funerale al cane, lasciando sulla sua tomba dei fiori fatti a mano. L’episodio si chiude con un flashback di Jess: nella notte della tragedia loro cinque, sotto una pioggia a dirotto, trascinavano il corpo senza vita di Fabio dentro a un’auto che spingevano fino a farla inabissare nell’Arno.

EPISODIO 9 - IL VERO E IL FALSO

Al ritorno a casa di Bea, Marcello le chiede spiegazioni sui gioielli trovati e le dice chiaramente di non poter credere a scuse inverosimili, avendo intuito che non possono che provenire da Elia. Non nasconde affatto la sua preoccupazione per il futuro di lei, ma al contempo trattiene la sua ira vedendola affranta dopo una notte in bianco. Vanni raggiunge Carlo nel suo negozio e gli porta l’articolo di giornale con la notizia di un’Annunciazione rubata; gli fa notare la data e il fatto che la morte di Lorenzo risalga ad appena due giorni dopo, quindi gli racconta del capannone abbandonato dove l’ha portato Elia e gli mostra il colore trovato; aggiunge che se Lorenzo avesse fatto un falso di quel quadro per ricavarne il denaro necessario ad estinguere il suo debito tutto tornerebbe. All’apertura delle botteghe e all’arrivo dei ragazzi Marcello ferma Elia per parlargli a tu per tu in assenza della figlia: il ragazzo ammette subito di esser stato lui ad aver dato l’oro a Bea ma assicura anche di non averlo rubato, e dice di ritenere Bea una persona speciale. Lei arriva proprio allora e dice a suo papà che non vuole intromissioni, subi-

to dopo Elia riferisce agli altri in bottega che l’oro di Jess non è stato venduto. Intanto vengono consegnati per essere restaurati da Vanni dei mobili antichi e molto pregiati, appartenenti a una famiglia nobile di Firenze; il lavoro è di grande responsabilità ma richiede anche di essere svolto in poco tempo e Vanni sceglie di avvalersi della collaborazione dei giovani con cui dovrà inevitabilmente essere più severo del solito. Per farli rendere conto di ciò che avranno fra le mani li porta a visitare la casa museo del proprietario che gli ha affidato il lavoro, mostrando loro un antico quadro che ritrae i mobili dipinti e che sorprende i ragazzi per la sua bellezza e il fascino del passato. Nel frattempo Carlo si reca dall’amico di Vanni, Turri, che vedendolo gli dice subito che è ancora presto per avere le risposte che Vanni aspetta; Carlo allora risponde che è lui a dovergli dire qualcosa

Durante la pausa pranzo Vanni invita Anna che accetta contenta, felice del fatto che lui abbia affidato ai ragazzi un lavoro importante; a un tratto, senza preavviso, lui le dice con aria sicura che lei si nasconde nella psicologia per scappare da qualcosa; Anna replica che in realtà non scappa ma rincorre, e sarebbe sul punto di alzarsi da tavola e andar via se lui non insistesse per farla rimanere. Nella trattoria è vuoto il tavolo di Marcello e Bea, che hanno preferito restare nella loro bottega. La ragazza intenta a lavorare fuori dal negozio non esita a rientrare immediatamente al passaggio di Elia e Jess lo esorta ad affrontare l’argomento per capire se lei si è messa nei guai per recuperare il denaro. Elia allora entra nella bottega di Marcello determinato a parlare a Beatrice in presenza del padre: lei si vede in qualche modo costretta a rivelare di aver usato la caparra per la casa nuova per aiutarlo ed Elia, sinceramente mortificato, assicura a Marcello che restituirà tutto il denaro e lascerà in pace sua figlia. Bea segue in strada Elia che si dirige speditamente al pulmino dove gli altri lo stanno aspettando, gli restituisce l’oro e gli dice che non le importa quanto è accaduto, a lei interessa solo stare con lui. Elia replica freddamente che non hanno nulla in comune, che si è solo approfittato di lei, e rincara la dose dicendo che lei e suo papà gli fanno pena. In lacrime lei se ne va e lui restituisce a Jess i gioielli. Segue un breve flashback in cui vediamo Jess nottetempo in camera di Lorenzo sfogliare il suo blocco da disegno mentre lui dormiva.

Don Silvio porta a casa di Chiara un foglietto con disegnato un fiore che aveva trovato in tasca agli abiti di Lorenzo portati in parrocchia da Vanni: il fiore è identico a quello raffigurato nel minuscolo pezzetto di tela trovato al capannone. Intanto Turri si reca da Vanni e, in presenza di Carlo, gli dice che l’originale del quadro su cui gli aveva chiesto di indagare è all’estero e che non sono stati commissionati falsi; Vanni fatica a crederci, date le condizioni in cui Lorenzo ha lavorato, cioè di notte e in un capannone fuori città. Carlo vorrebbe che Vanni accettasse le informazioni ricevute mettendoci una pietra sopra.

Quella notte Jess, prima di dormire, si spaventa a morte vedendo suo marito Lucio guardarla da fuori la sua finestra. Gli urla di andarsene e lui mette in moto il suo scooter sparendo prima che gli altri lo possano vedere, mentre Anna sente le grida e osserva dalla sua finestra.

L’indomani Vanni torna al capannone, determinato a capire qualcosa di più. Contemporaneamente Carlo vede sua sorella Chiara guardare con grandissima attenzione il disegno del fiore fatto da Lorenzo, e lei gli dice che ha la sensazione che suo figlio gliel’abbia “mandato” per dirle qualcosa. In un flashback di Carlo vediamo Lorenzo uscire dalla bottega del padre, incrociarlo per strada e dirgli di aver chiesto aiuto e di non aver ottenuto nulla, quindi incamminarsi con lui che gli rivolge alcune domande per sapere di che cifra abbia bisogno e per quale motivo.

Si torna al presente: Anna chiama il direttore del carcere dove si trovava il marito di Jess, Lucio Rendini, della cui esistenza sapevano solo lei ed Elia, e viene a sapere che è stato rimesso in libertà da due giorni per buona condotta. Nella bottega di Vanni si lavora in silenzio a ritmo intenso, poi Jess in preda a un attacco d’ansia va in bagno ed Elia di lì a poco la raggiunge e la trova in lacrime; la rassicura dicendole di non aver paura di Lucio dal momento che non è sola; poi lei gli dice che le manca Lorenzo e gli rivela ciò che lui non avrebbe mai immaginato, ossia che stavano insieme.

Segue una sequenza dei ricordi di Jess: una notte nella camera di Lorenzo lui le racconta del debito che aveva con uno spacciatore e del fatto che suo papà non intende aiutarlo; dice che sarebbe bello poter cambiare il passato, essere diversi allora lei, prendendolo in parola, gli propone un gioco: regalarsi una giornata in cui potersi immaginare un passato e un presente diversi. Così l’indomani si danno appuntamento per una lunga passeggiata, in cui giocano con le loro identità, assaporando la libertà di due ragazzi spensierati, e alla fine lei lo bacia, lui ri-

cambia e fra i due si accende la passione.

Torniamo al presente: ancora nel bagno e lontani dagli altri, Elia le dice di aver seguito Lorenzo, quando nottetempo qualcuno andava a prenderlo con un furgone e lo portava al capannone. A un tratto le grida di rabbia di Lapo li interrompono: il ragazzo ha rovesciato del colore sulla tela di un quadro di grande valore e sta perdendo il controllo. Appena Jess e Elia tornano ai loro posti Vanni dice loro di dichiarare davanti a tutti la verità, e poi richiama severamente Lapo, dicendogli che deve controllare la collera ma anche che è il più bravo di tutti, talmente bravo da poter rimediare da solo. Il ragazzo recupera la calma e si mette subito all’opera, seguendo scrupolosamente le sue istruzioni.

Il giorno successivo l’errore è rimediato del tutto; Anna parla con Vanni fuori dalla bottega, dicendogli che ha ragione lui e che lei scappa riempiendosi della vita degli altri per non sentire il vuoto che c’è nella sua e di cui ancora non riesce a parlare. Chiara, uscita dal suo negozio, sta per raggiungere Vanni con il disegno di Lorenzo da mostrargli ma, vedendolo accarezzare il volto di Anna, ritorna sui suoi passi. La sera Beatrice si fa del male ubriacandosi e fumando droga leggera chiusa in camera sua e mostrando tutto a Elia in un video che gli manda per telefono, chiedendogli se adesso è alla sua altezza ed esclamando che non ci vuole niente a essere come lui. Nel frattempo Carlo si reca nella bottega di Vanni e lo invita a mangiare fuori con lui per festeggiare la conclusione del lavoro andato a buon fine, ma Vanni replica di essere stanco e di voler tornare l’indomani al capannone con la polizia: vuole che si approfondiscano le ricerche avendo visto che, scendendo per i campi, si arriva all’Arno in un punto in cui converge la corrente, cosa che lo fa sperare di poter trovare qualche elemento utile. Allora Carlo si offre di accompagnarlo e gli dice di non contattare per ora la polizia, poi sul tardi va alla casa-famiglia in cerca di Jess; ha voglia di stare con lei e la bacia ma lei lo respinge e a lui non resta che andarsene. Intanto nella sua camera Elia prova a scrivere un messaggio di scuse a Bea ma non riesce a finirlo.

In un flashback di Jess lei ricorda la notte in cui aveva chiesto a Lorenzo di lasciare tutto, di abbandonare il lavoro anche se non finito e andare via, dal momento che aspettava un bambino.

Nelle scene finali Carlo va in un box con una tanica di benzina: il posto è pieno di oggetti d’arredo e vi è anche la copia del famoso quadro dell’Annunciazione. L’episodio si chiude sul pianto disperato dell’uomo.

EPISODIO 10 - CACCIA AI LADRI

Una volta arrivati al capannone, Vanni mostra a Carlo il punto dove tutto è stato bruciato e vuole scoprire chi è il proprietario di quello spazio: il cognato si dice pronto a informarsi direttamente al catasto, poi gli arriva una telefonata di lavoro ed entrambi tornano in città.

Sola in camera sua Jess pensa al bambino in arrivo e riceve un sms di Lucio in cui il marito le scrive di non avere paura di lui, che vuole solo riprendere da dove erano rimasti. Lei si reca nell’ufficio di Anna dove questa le conferma che il giorno prima Lucio ha ricevuto la diffida ad avvicinarsi a lei, ma questo non basta a tranquillizzarla, dato che da mesi aspettava che lui firmasse i documenti del divorzio, cosa che invece non è ancora avvenuta.

Al negozio di Vanni arriva il proprietario dei mobili antichi che li ritira soddisfatto del lavoro e lo invita a una serata di gala nel suo palazzo; Vanni accetta a condizione che possano partecipare anche i cinque ragazzi. Rimasto solo con loro, apre uno sgabuzzino in cui tiene i lavori arretrati e sospesi con una chiave che colpisce l’attenzione di Jess: la ragazza nota il portachiavi e si ricorda di una notte in cui, in camera di Lorenzo, aveva trovato una chiave con un foglietto su cui c’era scritto un indirizzo e gli aveva chiesto spiegazioni su dove andasse di notte. Lorenzo le aveva risposto che stava facendo un lavoro grazie a cui avrebbe ricevuto una grossa somma ma non poteva darle altre informazioni. Poi Anna e Vanni sorprendono i ragazzi portandoli in un negozio di sartoria per acquistare degli abiti adatti alla festa, che possono permettersi di pagare da soli con il denaro guadagnato dal restauro. Soli al tavolino di un bar, Anna e Vanni parlano dei ragazzi e di Lorenzo, e a un tratto lui, sempre tormentato dai sensi di colpa, le dice che forse meriterebbe un’altra possibilità e lei sorridente gli risponde che è un tipo d’altri tempi, contenta delle sue parole.

Nel negozio di Carlo si presenta un tizio con aria piuttosto minacciosa con cui si capisce che Carlo si era messo in affari; l’uomo afferma che girano voci che non gli piacciono, qualcuno sta facendo domande con la scusa di essere interessato a un quadro; Carlo ribatte di aver già sistemato tutto e l’uomo gli lascia intendere che potrebbe ricattarlo per mantenere il silenzio. Mentre lavora in bottega Jess riceve un altro sms di Lucio e, andando a guardare fuori, lo vede in strada; Elia la segue e a lui la ragazza confida che deve andar-

sene il prima possibile, poi in un flashback vediamo Lucio in preda ai suoi attacchi di violenza.

Rientrata quindi con gli altri alla casa-famiglia, Jess chiede a Valentina di accompagnarla a prendere la corriera per Firenze, perché se è in compagnia di qualcuno Lucio non le si avvicina. Arrivata in città, vende i gioielli rubati a un ricettatore che le offre ottocento euro e la certezza di un reciproco vantaggioso silenzio, poi va al negozio di Carlo dove Chiara gli sta chiedendo se anche Vanni e Anna parteciperanno alla festa, accennando all’intimità che aveva visto fra loro mentre stava per portare al marito il disegno del fiore fatto da Lorenzo, e Carlo non perde occasione per dissuaderla dal portarglielo.

Rimasto solo con Jess, Carlo chiude il negozio e va con lei nel retro, offrendole champagne e vantando la sua collezione di quadri e pezzi d’antiquariato; lei fa dell’ironia sul suo passato di ladra, lui si vanta della sua abilità nel riuscire ad aggiudicarsi i pezzi migliori sul mercato per poi rivenderli e le mostra un libro che descrive il palazzo dove si terrà la festa.

A sera Elia è molto preoccupato nel vedere che Jess tarda a rientrare e non risponde al telefono, quindi chiede a Lapo di andare in paese con lui; allora Valentina, arrabbiata con Lapo che ha voluto passare del tempo da solo nei campi al pomeriggio, rivela loro che Jess era andata a Firenze. Appena rientrata Jess, gli altri quattro si rifugiano con lei in una stanza per parlare senza nessun’altro nelle vicinanze: Erica è molto arrabbiata per come la ragazza ha taciuto con tutti, tranne che con Elia, a proposito di suo marito; anche gli altri a questo punto hanno paura che Lucio possa averli seguiti la notte della tragedia e Jess dice che molto presto se ne andrà da lì e avranno un problema in meno

Elia si dà la colpa di quanto è successo, dichiarando di aver rubato la droga che poi Lorenzo gli ha trovato addosso e che ha buttato via: anche questa è un’altra rivelazione shock per gli altri e le tensioni esplodono. Valentina esclama di voler andare alla polizia a raccontare della violenza subita da Fabio e accusa Lapo di averla indirettamente costretta a finire in quella situazione, dato che non sopportava più di vederlo in crisi. Davanti a quelle parole e allo sfogo adirato della ragazza, Lapo non si trattiene dal darle uno schiaffo e lei se ne va di corsa in lacrime dicendogli che da quel momento la loro storia è finita. In quel mentre arriva Anna e i ragazzi non possono che ammettere l’evidenza del litigio. Ritornano nelle loro camere e Jess legge il libro datole da Carlo cercando indicazioni su una porta segreta e disegnando una piantina da portare con sé.

La sera della festa Elia entra nella camera di Jess, che nasconde subito la piantina del palazzo nella sua borsetta, e le dice che vorrebbe tornare indietro e cambiare le cose; lei risponde che se ha ancora paura di innamorarsi vuol dire che non si sente completamente libero dalla droga; a differenza di lui infatti Lorenzo era riuscito a tornare ad amare qualcuno. Quando lui le chiede se si amassero tanto lei risponde di sì e gli rivela di aspettare un bambino, allora Elia l’abbraccia.

Ci ritroviamo poco dopo all’interno del palazzo nobiliare dove la festa ha avuto inizio e dove arrivano Vanni e Anna con i cinque ragazzi, tutti molto eleganti, trovando già nel salone dei balli Marcello e Beatrice. L’atmosfera è allegra e Anna riesce a trascinare nelle danze perfino Vanni; Lapo cerca di fare pace con Valentina che non vuole e Beatrice riesce a far ingelosire Elia ballando con un ragazzo appena conosciuto. Erica tiene costantemente d’occhio Jess e quando la vede allontanarsi da sola la segue: fermata da un agente della sicurezza, non appena ha tentato di imboccare un corridoio Jess finge di chiedere indicazioni per il bagno e trova le scale. Inizia a salire ed Erica la segue a distanza, mentre Carlo telefona a Jess che gli risponde di essere andata in bagno e di stare per rientrare nel salone. Erica perde le tracce di Jess quando quest’ultima trova la porta segreta e, forzandone la serratura, la apre per poi richiudersi dall’interno della sala in cui è entrata. Allora Erica corre di nuovo a piano terra e avverte Lapo del fatto che Jess sta combinando qualcosa. Insieme vanno a chiamare Elia che in giardino ha approfittato di una telefonata ricevuta dall’accompagnatore di Bea per parlarle a tu per tu e dirle che sarebbe lui a doverle assomigliare, e non il contrario. Li interrompono proprio quando Bea sta per baciarlo e lo portano a chiedere aiuto a Vanni che immediatamente lascia il ballo e segue i ragazzi.

Mentre sta rubando dei gioielli da un cofanetto Jess vede girare la serratura e entrare Lucio a volto coperto; gli lancia addosso una sedia per rallentarlo e corre a precipizio nel corridoio fuori, ma l’unica porta aperta dà su una terrazza dove lui presto la raggiunge. Lei minaccia di urlare ma lui esclama che non le conviene farsi trovare con la refurtiva; discutono e lui, che vorrebbe costringerla con la forza a non divorziare, estrae un coltello. Lucio vorrebbe che lei si

calasse giù dalla terrazza insieme a lui, che non appena sente i rumori di qualcuno che si avvicina, si precipita di sotto grazie alle corde che si era portato; lei grida chiamando aiuto, e poi si accascia a terra per un dolore improvviso.

Appena vede Vanni gli dice che teme che sia successo qualcosa al bambino e poi perde i sensi. La ritroviamo al suo risveglio in ospedale, con Anna al suo fianco, che subito la rassicura sulle condizioni del bambino e le chiede se sia di Lucio. Jess risponde che è di Lorenzo. Anna esce in corridoio ad avvertire i ragazzi e Vanni del risveglio, e poi non esita a metterlo al corrente di una notizia così importante.

Successivamente, lasciato l’ospedale, Carlo dice a Vanni che ha spiegato al proprietario del palazzo che Jess è stata costretta a rubare dal marito uscito di prigione e Vanni lo informa del bambino: Carlo è stupito all’idea che Lorenzo e Jess fossero stati insieme e aggiunge che il marito di Jess potrebbe aver scoperto tutto e ucciso per questo motivo Lorenzo.

Segue un lungo flashback conclusivo: Carlo ricorda la sera in cui al tavolino di un bar aveva proposto a Lorenzo un lavoro per il quale avrebbe ricevuto già l’indomani un anticipo e poi una cifra superiore ai cinquemila euro di cui aveva bisogno. Lorenzo si era stupito all’idea che lui frequentasse certi giri. Poi ricorda la telefonata in cui aveva detto al ragazzo di avere un problema, dato che il proprietario del quadro aveva denunciato il furto e coloro che avevano commissionato il furto non volevano più l’opera; molto arrabbiato Lorenzo aveva insistito per avere il compenso che gli spettava, avendo portato a termine il lavoro, e gli aveva dato appuntamento al capannone senza ammettere repliche. Quindi si erano incontrati là e Lorenzo aveva detto che se non poteva essere pagato si sarebbe ripreso il quadro che aveva fatto e che Carlo aveva nascosto in un luogo segreto. Lorenzo lo aveva minacciato di rivelare tutto e di rovinarlo; Carlo con aria molto aggressiva aveva replicato che, se avesse detto una sola parola a qualcuno, l’avrebbe ammazzato.

EPISODIO 11 - GENITORI E FIGLI

Uscendo dall’ospedale Jess manifesta ad Anna tutta la sua paura per il fatto che Lucio non sia ancora stato preso dalla polizia; Anna le dà l’ecografia che aveva dimenticato e le chiede se è contenta che il bambino sia un maschio. Frettolosamente Jess risponde che per lei non fa differenza dal momento che lo darà via appena nato. Le raggiunge Vanni che domanda alla ragazza per quale ragione non gli abbia mai detto della sua relazione con Lorenzo e a poco a poco perde la pazienza attirando con le grida l’attenzione dei passanti; Anna gli dice di smetterla e rassicura la ragazza mentre arrivano all’auto per tornare alla casa-famiglia.

Ritroviamo di lì a poco Vanni con Marcello all’interno di un antico setificio di Firenze: Teresa, la proprietaria, si fida solo di lui per la delicata riparazione di un vecchio orditoio e di tre telai di cui ha urgente bisogno; inizialmente Vanni rifiuta ma poi si lascia convincere. Segue un flashback sulle tracce della memoria di Jess: rivediamo Lorenzo abbracciarla in lacrime e parlare al figlio che da poco aveva saputo che lei aspettava, dicendogli che gli voleva bene nonostante fosse diventato un assassino; poi rivolgendosi alla ragazza le aveva detto che, se un giorno fosse stato ritrovato il corpo di Fabio, avrebbe dovuto dire che Lorenzo aveva fatto tutto da solo, e le aveva assicurato che i suoi genitori l’avrebbero aiutata per il bambino.

Si torna al presente e Jess dice a Elia che per ora non intende rivelare agli altri di aspettare il figlio di Lorenzo. Alla festa di compleanno organizzata da Anna per i diciotto anni di Valentina la ragazza, ancora in lite con Lapo, si mostra molto triste e quando lui le porta il suo regalo, una tavola di legno che ha scolpito nel pomeriggio in cui le aveva detto di voler stare da solo, raffigurante il volto di lei e il cagnolino che amava tanto, la ragazza risponde che non le piace e che non vuole più nulla da lui. Poco dopo arriva Carlo che parla con Jess in disparte dagli altri e le chiede, adesso che ha saputo della sua storia con Lorenzo, se lui le sia mai davvero piaciuto; lei risponde di sì ma non vuole proseguire, soprattutto per il figlio che aspetta, e lui si mostra deluso ma comprensivo. Lapo, , amareggiato per la cattiva riuscita del suo tentativo di riappacificazione, si dirige alla bottega di Vanni, infrangendo la regola che impedisce loro di allontanarsi la sera se privi di permesso. Vanni acconsente ad aiutarlo e telefona subito ad Anna per avvertirla; appena terminata la telefonata, lei percepisce dei rumori e la presenza di qualcuno che li sta osservando di nascosto. Poi si vede una moto andare via. In cucina Erica si rivolge a Jess intenta a rigovernare: le chiede il perché del suo silenzio con lei che pensava di potersi ritenere sua amica, al di là dei litigi, e vorrebbe sapere chi è il padre ma Jess su questo punto non le risponde.

All’una di notte Lapo non è ancora del tutto soddisfatto del suo lavoro che vorrebbe completare scolpendo dei fiori: schizza un di-

segno e aggiunge di aver visto quel tipo di fiore in un quadro che Lorenzo aveva mostrato a lui e Valentina nottetempo in una villa. Vanni tira fuori da un cassetto l’articolo di giornale raffigurante il quadro rubato e il pezzetto di tela bruciacchiato con un fiore. Quindi chiede al ragazzo di raccontare tutto. L’indomani mattina presto Vanni va a casa di Carlo e in presenza di Chiara gli mostra l’articolo di giornale in cui a suo parere è contenuto il motivo per cui è stato ucciso Lorenzo. Racconta che quest’ultimo aveva portato due ragazzi della casa-famiglia a vedere il quadro dell’Annunciazione in una villa privata, di nascosto e col favore delle tenebre, il quadro di cui Lorenzo secondo Vanni aveva realizzato un falso.

Subito Chiara prende e mostra a Vanni il disegno del fiore che non gli aveva più portato e che secondo lei conferma che la sua intuizione è giusta. Carlo ascolta in silenzio, Vanni dice che non gli piace il cambiamento della versione dei fatti che ha visto in Turri, e lo esorta a seguirlo da lui per chiedere spiegazioni. Allora Carlo dice che è stato lui a chiedere a Turri di mentire per evitare che Vanni e Chiara continuassero a tormentarsi indagando a vuoto. Quindi Vanni va da solo alla polizia per sapere se Lucio, il marito di Jess, è mai stato coinvolto in furti di quadri, in un giro di falsi. Lì per lì l’ispettore risponde che non può rilasciare informazioni ma poi promette di cercarle.

Mentre fra Valentina e Lapo non è ancora tornato il sereno, nonostante il lavoro di lui durato tutta la notte per perfezionare la scultura di legno, i ragazzi aspettano di entrare in bottega ma Vanni non ne vuole sapere di vedere lì Jess. Anna discute in modo acceso con lui che, non riuscendo a perdonare alla ragazza il suo silenzio sulla relazione con suo figlio, esclama davanti a tutti gli altri, completamente ignari, che non si può nemmeno essere certi che il bambino sia proprio di Lorenzo. A quelle parole Jess scappa via in lacrime in una corsa sfrenata, finché vede non lontano da lei Lucio e fugge prendendo il primo taxi che le capita sottomano.

In bottega gli altri lavorano e si scambiano sottovoce qualche parola sull’accaduto: Erica è fortemente in collera con Jess, mentre Elia e Valentina la difendono. Quest’ultima si sfoga gridando a Vanni che Lorenzo era migliore di lui, li aiutava senza giudicarli, mentre Vanni “sa aggiustare i mobili ma rompe le persone”. Lapo e Elia la tranquillizzano e le tolgono un arnese di mano, tutto ciò mentre Anna riesce a rintracciare Jess ed è contenta quando vede con i suoi occhi che, dopo aver tentato di rubare il portafoglio a un turistaa, la ragazza ci ripensa e glielo restituisce. Jess le confida tutta la sua angoscia per la pena che deve ancora scontare e per il bambino che non sa come crescere.

Vanni inizia i lavori al setificio, coinvolgendo anche i ragazzi. A un tratto un giovane lavorante dall’aria perbene nota Erica e aggancia discorso con lei mostrandole una stanza piena di tessuti pregiati, dove le dice che studia conservazione e restauro all’università. Chiara intanto cammina sola per le strade della città e la sua mente viene invasa dai ricordi: rivede il giorno in cui Lorenzo era andato a trovarla alle bancarelle artigiane dicendo di voler trascorrere la sera a casa e lei gli aveva risposto che non era possibile per via delle regole della comunità; lui allora se l’era presa e aveva replicato che lei era sempre succube di Vanni ed era lui a non volerlo a casa.

Si torna al presente e Chiara si dirige alla casa-famiglia per parlare con Jess: la ragazza le mostra un quadro di Lorenzo, Chiara dice che proprio per questo desiderio di dedicarsi unicamente alla pittura erano nati tanti scontri fra Lorenzo e suo padre e chiede a Jess se lei sapeva che Lorenzo stava realizzando il falso di un quadro rubato. Jess risponde che non gliene aveva mai parlato e ammette di essere stata una ladra come suo marito e di essere stata in prigione per furto. Quando Chiara le domanda se creda al suicidio di Lorenzo la ragazza risponde di no. Nel frattempo Anna va nella bottega di Vanni per convincerlo a riprendere Jess al corso dato che quel diploma è davvero importante per lei, ma lui risponde di essere perseguitato dall’immagine di suo figlio a terra con la testa sfondata sulla riva dell’Arno e dal mistero di quella fine. Allora Anna gli mostra una vecchia foto che ritrae lei e sua sorella Giulia a sedici anni, e gli racconta che una sera le aveva chiesto di accompagnarla a una festa fuori città perché aveva perso il treno e lei le aveva risposto di no perché doveva studiare; sua sorella se l’era presa ed era andata via sbattendo la porta. Quella era stata l’ultima volta in cui l’aveva vista. All’improvviso Vanni la bacia, lei ricambia, poi lui dice che è stato uno sbaglio, ma di lì a poco li ritroviamo a casa sua dove si accende la passione e trascorrono la notte insieme.

L’indomani all’alba Jess riceve una foto dal telefono di Lorenzo, che non era mai stato ritrovato: si tratta di una foto, priva di testo, della maglia insanguinata che Lorenzo aveva portato a casa e poi buttato via in un bidone; la ragazza deduce che Lucio li ha seguiti ed è a conoscenza di tutto. Riflette e poi invia un sms: “Hai ragione, non ci so stare senza di te”.

Al risveglio Anna non trova Vanni di fianco a sé e guarda degli oggetti su un ripiano, fra cui una foto di Lorenzo, ricordando che una sera gli aveva chiesto come mai fosse visibilmente teso nell’ultimo periodo e non aveva ricevuto spiegazioni. Mentre esce in strada per rientrare alla casa-famiglia Chiara la vede, poi va da Vanni e gli dice di aver parlato con Jess e di credere che il bambino sia di Lorenzo. Lui, più diffidente, le dice di essere in attesa di notizie dalla polizia. Già vicina alla porta, lei gli domanda se si sia innamorato di Anna e lui risponde un “no” che ha tutta l’aria di un “sì”.

EPISODIO 12 - CONFESSIONI

I ragazzi arrivano in bottega per una nuova giornata di lavoro, accompagnati da Anna che riferisce per telefono al collega Tommaso di non riuscire a mettersi in contatto con Jess e di aspettare comunque a chiamare la polizia; Marcello scambia due parole con Elia, dicendogli che non gli resta che accettare la sua unione con Beatrice, ma che non esiterà a intervenire non appena sorgeranno dei problemi, e il ragazzo lo sorprende esclamando che non toccherà Beatrice nemmeno con il suo permesso, oltre che confermando che al più presto gli restituirà il denaro. Anna e Vanni parlano sottovoce fra loro mentre i ragazzi sono in un’altra stanza: lui si scusa per essere andato via da casa senza salutarla e le dice che non rinnega nulla anche se la situazione è complessa. Poi l’uomo assegna ai ragazzi un lavoro appena commissionato, la realizzazione di una pedana e di una passerella per una sfilata di moda; questa volta affida loro ogni responsabilità e a Lapo, che nel frattempo fa finalmente pace con Valentina e le dice che vuole sposarla, la coordinazione dei lavori.

Contemporaneamente, Jess ruba il portafoglio di un turista straniero intento ad acquistare i biglietti di viaggio a un distributore automatico e raggiunge Lucio, cui aveva dato appuntamento. Gli dà quel portafoglio come regalo, gli chiede se è stato lui a uccidere Lorenzo e l’uomo si insospettisce e cerca di capire se lei abbia addosso un registratore; sapendo di esercitare ancora un certo ascendente su di lui, Jess lo bacia e gli dice che potranno andarsene insieme, raggiungere una certa Giulia, raccogliere un bel po’ di denaro con i furti e scappare all’estero. Lui è stupito ma anche attratto da lei che all’improvviso gli chiede il favore di tenerle la borsa mentre va in bagno; mentre lui aspetta, lei corre dai poliziotti nelle vicinanze cui dice di averlo visto rubare il portafoglio a un turista, fornendone la descrizione. Poi Jess va di corsa alla bottega di Vanni, dove entra ancora trafelata e gli dice che ha fatto arrestare Lucio, che lei e Lorenzo si volevano bene, implorandolo di crederle. Lui sembra non darle retta, in realtà vuole correre a precipizio in commissariato e chiede a Marcello di stare con i ragazzi.

Jess racconta l’accaduto a Carlo e accetta l’invito di lui a trascorrere del tempo insieme in campagna; lui le dice di avere intenzioni serie, lei risponde di avere ancora due mesi da scontare, poi lui le fa qualche domanda sul falso del quadro e lei immediatamente se la prende, pensando che la ritenga corresponsabile della morte di Lorenzo, e se ne va via. Intanto dalla polizia Vanni si sente dire che Lucio usciva spesso di prigione con dei permessi ma la notte della morte di Lorenzo era in carcere e riferisce tutto a Chiara, che vorrebbe sapere a chi appartiene il misterioso capannone, cosa su cui Vanni sta ancora aspettando notizie da Carlo.

Tornato in bottega Vanni aiuta i ragazzi per procedere ad alto ritmo con il lavoro e dice a Jess che è certo che la notte della tragedia Lucio fosse in prigione; quindi la riprende nel corso. Poi, di nascosto da lui, Jess mostra agli altri quattro la foto con la maglia insanguinata, che pensava fosse stata mandata da Lucio, tanto da farle ipotizzare che fosse stato lui l’assassino. Si ritrovano tutti in preda a domande senza risposta.

Mentre tornano in bottega dopo la pausa pranzo Elia, vedendo Carlo sulla porta del suo negozio, suggerisce a Jess di non perdere un’opportunità che potrebbe migliorarle la vita; lei allora si scusa con Carlo per il suo comportamento e dice che Lorenzo non le ha mai voluto dire cosa stesse facendo. In un brevissimo frammento in flashback, vediamo Carlo ricordare quando, dopo il suo litigio al capannone con Lorenzo, l’aveva anche colpito facendolo cadere a terra.

I ragazzi decidono che è il momento di essere uniti più che mai per fronteggiare la situazione e cercare di capire qualcosa sui misteriosi messaggi ricevuti, e mettono il massimo impegno nel lavoro, tanto che a sera Vanni e Anna cenano nel laboratorio perché nessuno dei cinque aveva dato segno di voler interrompere il lvoro. L’indomani li ritroviamo all’interno del palazzo dove viene allestito lo spazio per la sfilata e Vanni incontra Sandra cui domanda il favore di avere qualche informazione sul capannone, ricordandosi che lei aveva un cognato geometra in comune. Intanto Luca, lo studente universitario appassio-

nato di tessuti, vedendo il talento di Erica nel disegnare, le dice che potrebbe metterla in contatto con un’amica di sua mamma che seleziona disegni per il setificio; la ragazza accetta ma gli dice esplicitamente che non vuole essere presa in giro.

Quando ha luogo la sfilata il risultato del lavoro è ottimo e i ragazzi festeggiano scattandosi una foto ricordo in cui coinvolgono anche Vanni. Poi ritroviamo Jess nel negozio di Carlo: lui le regala una collana di grande valore, lei dice di stare bene con lui e di desiderare una vita normale; si baciano e squilla il telefono. Mentre lui risponde da un’altra stanza, Jess vede per caso, in un contenitore pieno di chiavi, quelle trovate in camera di Lorenzo e di cui gli aveva invano chiesto spiegazione; al ritorno di Carlo lei non ne fa parola. Poco dopo Sandra raggiunge Vanni con in mano dei documenti del catasto che provano che attualmente il capannone appartiene a una ditta di Prato, ma fino a due settimane addietro apparteneva a Carlo.

La notizia è per Vanni come un fulmine a ciel sereno. La sera, accettato l’invito di Chiara, lo ritroviamo a cena in terrazza a casa di Carlo, che propone un brindisi al loro riavvicinamento; allora Vanni propone sarcasticamente un brindisi ai successi economici del cognato che può permettersi una casa sul Ponte Vecchio, una villa a Giannutri, e d’un tratto si alza dicendo che non è serata e andando via frettolosamente, mentre Carlo lo segue per un bel tratto di strada e alla fine lo raggiunge. Vanni allora gli dice con tono accusatorio che è stato lui a far eseguire a Lorenzo il falso di quel quadro, che ha scoperto che il capannone era suo, e che quindi dev’essere stato lui a portarlo in quel luogo.

Carlo cerca di sviare il discorso, dicendo che Lorenzo era un tossicodipendente e che potrebbe essere finito in un brutto giro; infine aggiunge che senza il quadro Vanni non ha nessuna prova concreta e che, per quanto ne sa lui, quel quadro non esiste. Vengono alle mani e Vanni gli dà uno schiaffo ma in quel momento li raggiunge Chiara, allora lui se ne va e Carlo rimane con lei ma senza darle spiegazioni.

Di sera tardi, alla casa-famiglia, Elia vede che Jess è sola nel loro rifugio segreto: va da lei e le dice di avere ricucito con Bea, poi pensa che lei sia tornata a rubare vedendola con la collana fra le mani ma Jess spiega che si tratta del regalo di Carlo e quindi gli confida la sua paura. Teme che sia stato quest’ultimo a uccidere Lorenzo ed è sicura che c’entri col quadro falso: racconta delle chiavi viste nel suo negozio, le stesse per cui aveva discusso con Lorenzo e rivela di essere andata a ispezionare il luogo di cui aveva trovato l’indirizzo su un foglietto quando temeva che lui la tradisse, scoprendo così che si trattava delle chiavi di un box. Elia le dice che deve informare Vanni, altrimenti lo farà lui.

L’indomani mattina la vede salire sullo scooter della casa-famiglia e non gli resta che seguirla coinvolgendo anche Lapo: la vediamo arrivare al “Self depositi”, il luogo dei box, e rintracciare rapidamente quello che cercava, l’A13, per forzarne la serratura e sollevarne la saracinesca, completamente ignara del fatto che Carlo dalla sua auto stesse vedendo tutto attraverso una webcam.

Elia e Lapo arrivano sul posto, le telefonano senza ottenere risposta, e cominciano ad aggirarsi rapidamente fra i labirintici corridoi, senza poterla vedere dal momento che lei aveva riabbassato la saracinesca dall’interno; Lapo telefona a Vanni già alla guida del suo furgone dicendo di correre lì. Mentre Jess continua a cercare ciò che non trova, Carlo entra nel parcheggio; lei finalmente trova in uno scomparto quasi invisibile raso terra la famosa tela dell’Annunciazione arrotolata. In quel momento Carlo la sorprende alle spalle, lei prova a colpirlo ma lui l’afferra stringendole il braccio attorno al collo e lei urla. Mentre lui la sta minacciando di non rivelare nulla, Vanni lo colpisce facendolo cadere e Lapo ed Elia lo tengono fermo; Jess comincia a tranquillizzarsi.

In commissariato Chiara e Vanni ricevono finalmente delle spiegazioni: la banda derubava i collezionisti chiedendo un riscatto inferiore al costo dell’opera e, quando i proprietari accettavano, rifilava loro dei falsi fatti a regola d’arte; lo schema è saltato quando il proprietario del quadro dell’Annunciazione ha respinto il ricatto al mittente denunciando il furto. Quando Chiara domanda se anche suo figlio facesse parte della banda, l’ispettore le conferma di no, era stato coinvolto solo quella volta per delle sue specifiche competenze.

In corridoio la donna vede Carlo accompagnato dagli agenti e gli grida di dirle in faccia la verità, mentre lui continua a ripetere di non aver ucciso Lorenzo, poi Vanni la riaccompagna a casa. Lo ritroviamo in seguito alla casa-famiglia, dove raduna i cinque ragazzi e Anna nella stanza dove c’era il quadro dipinto da Lorenzo: dice loro quello che Carlo continua a ripetere e dice anche che dopo la fine del corso gli pia-

cerebbe che rimanessero a lavorare nella sua bottega. A un tratto Valentina sta per parlare e rivelargli la verità fino allora nascosta ma Erica la ferma e Anna se ne accorge, così come non può non vedere la discussione animata che si accende fra i ragazzi, nello spazio al di fuori della casa-famiglia, una volta andato via Vanni, e intuire che ci sono ancora realtà nascoste.

Mentre stanno parlando e, a differenza di Erica che vuole che si continui a mantenere il silenzio, Jess e Valentina sarebbero pronte a dire quanto sanno a Vanni, suona il cellulare di Erica e a chiamarla è Luca, il ragazzo conosciuto al setificio, per metterla in contatto con la signora che si occupa dei disegni; Erica gli dice che vorrebbe andare al mare e in quel momento il suo telefono si spegne. Allora la ragazza si precipita all’interno della casa-famiglia, raggiungendo la sua stanza e collegando il telefono al caricabatterie, ma questo non si riaccende.

Erica si inginocchia a terra e da una mattonella nascosta in fondo alla parete tira fuori un altro cellulare, sul cui retro campeggia un teschio su fondo rosso. Mentre lo sta maneggiando Anna la osserva dalla porta semichiusa e al sopraggiungere degli altri ragazzi entra nella stanza: il cellulare cade dalle mani di Erica che si sente in trappola e Valentina guardandolo lo riconosce subito come quello di Fabio. Si apre un flashback in cui si vede Erica recuperare dalla stanza di Lorenzo l’album con i suoi disegni e il telefono di Fabio.

Si torna al presente: Elia dice che era Lorenzo ad avere il telefono di Fabio, Lapo accusa Erica di aver inviato i misteriosi messaggi per spaventarli, Anna la protegge dall’atteggiamento aggressivo dei due ragazzi; all’improvviso però Jess riconosce un altro cellulare presente nella camera, quello di Lorenzo, e a quel punto accusa Erica di averlo ucciso, mentre quest’ultima si abbandona a grida disperate in cui ripete che non avrebbe voluto che accadesse ciò che è accaduto, e che lei amava Lorenzo.

Si apre un lungo flashback che pone fine a ogni enigma: in una notte di diluvio Lorenzo si aggira inquieto in una zona di boscaglia, mentre telefona a suo padre, dicendogli che dovrebbe parlargli di persona di una cosa importante, e chiude la telefonata dicendo che si vedranno presto in bottega. Quindi si accorge della presenza di Erica e le dice che deve smettere di seguirlo; lei gli chiede se ha fatto a botte; lui le risponde che è bellissima ma che lui è innamorato di un’altra e che rimarrà comunque sempre suo amico, perché tiene a lei; Erika reagisce male, gridando che si ucciderà e si dirige speditamente verso un punto scosceso dal quale s’intravede il fiume; Lorenzo la segue e l’afferra, lei si divincola e poi gli dà uno spintone gridando di lasciarla. Lui allora cade rotolando sul terreno in rapida pendenza verso l’Arno, precipitando e restando immobile, mentre il suo telefono cade e riceve una chiamata. Erica l’aveva raccolto e tenuto con sé.

Si torna al presente: Erica chiede scusa, tutti sono senza parole, arriva la polizia e poco dopo arriva anche Vanni. Vede la ragazza trascinata dai poliziotti come una bestia ferita, il suo sguardo disperato; lei si slancia in un’imprevedibile corsa verso di lui, lo abbraccia e gli grida “Io l’avrei voluto un padre come te Vanni!”, mentre gli agenti la raggiungono e la riportano a forza verso l’auto con cui la portano via. Poi Anna e Vanni ascoltano finalmente tutto ciò che ancora non sapevano dai ragazzi, in una stanza della casa-famiglia: Elia racconta di aver preso la droga che Lorenzo ha distrutto e che da allora sono iniziate le minacce di Fabio; Lapo racconta l’iniziativa di Valentina, anche lei spiega come sono andate le cose, e rivelano di quando Fabio l’ha sequestrata. Raccontano del loro essere andati a salvarla, di Fabio che stava picchiando violentemente Lapo costretto a terra e dell’intervento di Lorenzo che aveva scagliato una pietra contro Fabio per salvare la vita a Lapo.

Fabio era morto ma Lorenzo non era un assassino, i ragazzi dicono con sincera convinzione che tutto ciò che aveva fatto l’aveva fatto per loro. Poi spiegano che avevano caricato il corpo di Fabio nella sua auto e avevano spinto quest’ultima nel fiume; non avrebbero mai immaginato che fosse stata Erica a inviare sms minacciosi al telefono di Jess, erano convinti si trattasse degli amici di Fabio. Dopo aver ascoltato, Anna dice di non volerne più sapere nulla e che non li perdonerà mai. Esce alla ricerca di un posto dove stare sola; Vanni chiama i ragazzi per nome, a uno a uno, poi raggiunge Anna ferma in piedi davanti allo steccato e in lacrime; lei dice di aver sbagliato tutto, lui le chiede perché abbia deciso di andare via e dice che fra lui e Chiara è rimasto l’affetto ma i cocci non si aggiusteranno facilmente. Poi mostra una calma che lei mai avrebbe immaginato soprattutto dopo quanto hanno sentito dai ragazzi: Vanni dice che tutti i mesi passati insieme li hanno cambiati e hanno cambiato anche i ragazzi, e rivelare adesso alla polizia ciò che hanno saputo significherebbe farli sprofondare in un nuovo tunnel rovinando i risultati

raggiunti e la fiducia conquistata. È proprio Vanni a dirle, con un tono fermo e allo stesso tempo sereno, che non riveleranno nulla alla polizia, poi s’incammina verso la casa-famiglia e lei si commuove e sorride.

Tempo dopo Vanni corre ad abbracciare e baciare Marcello mentre questo è intento a lavorare il ferro, comunicandogli che è stata loro assegnata dall’assessore la sede per la nuova scuola. Vanno tutti a visitarla, in gran parte è da risistemare ma per loro è una grande vittoria. Oltre ai ragazzi sono naturalmente presenti anche Anna, Marcello e Beatrice, Sandra Chiara tiene in braccio il bambino di Jess e Lorenzo, chiamato con il nome di suo papà, poi lo prende in braccio Vanni e gli dice che la scuola sarà dedicata a Lorenzo che era un “pezzo unico speciale”, migliore di lui. Si brinda. Infine Vanni guarda una parete bianca, tutta da mettere a posto, e sorride contento. Su quella parete vuota potranno scrivere insieme la nuova pagina del loro futuro.

“Nessun artigiano metterebbe la sua vita nelle mani di qualcun altro, perché la sua vita è nelle sue stesse mani”: così aveva scritto Lorenzo, il giovane educatore della casa-famiglia morto in circostanze misteriose e al centro della vicenda, figlio del protagonista Vanni Bandinelli, in una relazione sul laboratorio di falegnameria da lui ideato per i ragazzi della comunità. Invece, alla prova dei fatti, sia Lorenzo sia il padre affidano agli altri molto più di quanto avrebbero immaginato di saper o voler fare, e attraverso gli altri riscoprono se stessi e il profondissimo, viscerale affetto che li lega al proprio mestiere. Pezzi unici non si accontenta di ritratti abbozzati, ma dimostra una capacità di narrazione raffinata e al tempo stesso essenziale, in grado di cogliere con un autentico labor limae le tante sfaccettature psicologiche di personaggi complessi.

La fiction inoltre esalta con appropriate scenografie e inquadrature talvolta di estremo dettaglio l’artigianato di pregio, lasciandone intuire il valore storico oltre che artistico. Spalanca così le porte della bottega di Vanni facendoci perlustrare ogni angolo del suo negozio sulla strada e del suo laboratorio sul retro, colmo di oggetti in lavorazione e di arnesi da lavoro che l’uomo tratta con un rispetto sacro, essendo appartenuti alla sua famiglia da cinque generazioni.

L’esperienza, il perfezionismo, la dedizione totale al proprio mestiere si fanno spettacolo nelle mani di Vanni per la gioia degli occhi del più profano degli spettatori, e a poco a poco cominciano a farsi strada anche nei suoi apprendisti, ribelli e complicati. Il laboratorio di falegnameria diventa a tutti gli effetti la strada del loro riscatto esistenziale, mentre episodio dopo episodio fa da sfondo a disavventure e misteri, litigi e silenzi.

Mentre la solidità interiore di Vanni, noto agli amici per la sua severità e il suo caratteraccio, è tormentata dai sensi di colpa verso il figlio che pensa di non aver saputo comprendere e aiutare, Elia, Erica, Jess, Lapo e Valentina svelano, più o meno consapevolmente, le loro fragilità così come le loro doti. L’uomo da una parte e i giovani dall’altra vivono parallelamente un percorso di formazione fondato sul valore della fiducia. Un percorso che coinvolge anche l’assistente responsabile della casa-famiglia, Anna Berardi, ben interpretata da Irene Ferri con una recitazione molto naturale: anche lei deve fare i conti con un evento del passato che ha segnato per sempre la sua vita.

Per tutti il viaggio interiore è lungo e pieno di ostacoli: non esisterebbe la dimensione thriller infatti se Pezzi unici non fosse anche un puzzle di frammenti astutamente sparpagliati fra passato e presente, segreti e rivelazioni, menzogne e verità. Ottime le interpretazioni di Sergio Castellitto e Giorgio Panariello nelle vesti di Vanni Bandinelli e di Marcello: trasmettono la genuinità dell’amicizia fra un restauratore e un fabbro vicini di bottega e non molto diversi di carattere, la sobrietà del loro vivere e la passione per l’arte che le loro mani custodiscono.

Nell’insieme complessivo della struttura, gli episodi alternano in misura equilibrata sequenze di immagini incentrate sui cinque ragazzi protagonisti e altre che introducono il grande pubblico nell’atmosfera e nell’alacre attività delle botteghe artigiane fiorentine, descrivendo non solo la lavorazione del legno ma anche quella del ferro e dei tessuti, con variegate scene di interni che spaziano da negozi di antiquariato a un antico setificio.

D’obbligo la riflessione che ne scaturisce, in un’epoca così frenetica come quella contemporanea, sul valore di ogni “pezzo unico” pazientemente realizzato; altrettanto inevitabile per lo spettatore il tentativo di rimettere insieme, pezzetto dopo pezzetto, tutti gli elementi di una verità frantumata che attende di essere riportata alla luce, lungo il filo di una narrazione che si sa ritagliare spazi di tranquilla quotidianità senza disperdere il ritmo vivace della componente thriller.

JlEana cErVai

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