MARKETING
Marketing, territorio ed è subito Brand Urbanis Così si trasformano le città a beneficio di tutti
I
n un qualsiasi corso universitario in cui si parla del marketing, uno dei capitoli che più appassiona gli studenti generalmente è quello del guerilla marketing, una forma di marketing non convenzionale che spesso sfrutta elementi urbani delle città per promuovere determinati brand, grazie alla viralità dei social network queste forme di pubblicità così creative trovano una larga diffusione in un passaparola digitale. Come McDonald che colora di giallo le strisce pedonali per farle sembrare un pacchetto di patatine o Kit Kat che trasforma le panchine in barrette di ciocco-
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n° 02 - 2021
lato. L’altro giorno, ascoltando un webinar dell’agenzia milanese We are Social, è stato ripreso questo argomento in una chiave a me nuova chiamata Brand Urbanis, non più dunque un esercizio di stile di qualche creativo, a volte un po’ fine a se stesso, che si diverte a giocare con gli elementi della città ma un’attività di branding che genera beneficio per le città. “Una pratica che consiste, per i marchi, nel destinare una parte del proprio budget pubblicitario, o di marketing, al finanziamento di un progetto di sviluppo urbano nell’ambito di una collaborazione con la
città e i suoi abitanti”. Con questa definizione vediamo dunque che a essere coinvolti sono brand, città e cittadini in una formula win win dove i primi contribuiscono dunque attivamente allo sviluppo delle città in collaborazione con queste a supporto dei cittadini. Nulla di nuovo sia chiaro, da sempre privati finanziano la realizzazione di opere o la ristrutturazione di edifici per il bene comune, però il brand urbanis vuole dare più spazio al marketing e alla creatività con un maggior ritorno anche per le imprese oltre che per la comunità.