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L’assemblea dei soci ha approvato il nuovo Piano di sviluppo, nel quale è deciso il rincaro dell’acqua in bolletta a partire dal 2024
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
C’ è un’emergenza che non passa mai di moda nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle strutture di cura. Anzi, la pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle pare non abbia fatto altro che accrescere le statistiche delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. I numeri parlano da soli: 1.600 aggressioni l’anno certificate dall’Inail. Vale a dire che ogni giorno in Italia ci sono almeno 4 camici bianchi che finiscono nel mirino. E qualcuno ci rimette persino la vita. segue a pag. 5
Camici bianchi nel mirino
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del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE CALCIO Il Treviso esce dal limbo e torna in D 5 PIANO ANTIZANZARE Pastiglie larvicide in distribuzione al mercato 19 FOTOVOLTAICO Dalla Provincia contributi alle imprese 20 PRESENTATO IL MASTERPLAN Due miliardi per l’aeroporto Marco Polo 25 VIVIAN MAIER Le opere della fotografa Usa a palazzo Sarcinelli 23 ALL’ARSENALE DI VENEZIA Salone nautico tra riscossa della vela e sfida dell’elettrico 26 Servizi alle
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Cinque candidati e quattordici liste
sostegno: si chiude la campagna elettorale per la conquista di Ca’ Sugana Servizio a pag. 19
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TREVISO AL VOTO IL 14 E 15 MAGGIO PER ELEGGERE IL NUOVO SINDACO DELLA CITTÁ
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ATS AUMENTA LE TARIFFE: PER LE FAMIGLIE 6 EURO IN PIÙ AL MESE
MAGGIO 2023 Periodico d’informazione localeAnno XXX n. 104 di Treviso
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raggiunte
Via dall’oblio! Il Treviso Calcio promosso in D
Camici bianchi nel mirino
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
C’è un’emergenza che non passa mai di moda nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle strutture di cura. Anzi, la pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle pare non abbia fatto altro che accrescere le statistiche delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. I numeri parlano da soli: 1.600 aggressioni l’anno certificate dall’Inail, vale a dire una al giorno. Ma le denunce ufficiali, spiega la federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno dai contorni preoccupanti perché per ogni caso che viene allo scoperto ce ne sarebbero almeno 26 che non vengono denunciati. E ancora: il 71% delle aggressioni ha riguardato le donne, dalle operatrici sanitarie alle psicologhe, dalle infermiere ai medici. Il sindacato dei medici e dirigenti sanitari definisce senza giri di parole il fenomeno come “un bollettino di guerra”, al punto che in tanti, almeno uno su tre, se potessero cambierebbero lavoro.
Dopo oltre un decennio di purgatorio e di peregrinaggi a riconcorrere palloni su campetti anonimi, il Treviso ci è riuscito: si scrolla finalmente di dosso quella brutta fine in cui è stato gettato da una sciagurata e malinconica sequenza di cadute societarie. Via dall’oblio. Via, ‘nDemo via. Ecco, le magliette celebrative della promozione dei biancocelesti in serie D, conquistata domenica 23 aprile, la dicono lunga su una sofferenza durata oltre il necessario e il sopportabile. E adesso? Uscito dal limbo grazie a una dirigenza e a un consorzio capaci di mettere il cuore oltre l’ostacolo, adesso per il Treviso è il momento di costruire il futuro. Alla nuova amministrazione comunale il compito – storicamente affatto facile, considerato che in tanti negli anni che furono ci hanno provato e si sono trovati a fronteggiare solo muri di gomma, pur avendo il vantaggio di una squadra che militava in categorie ben superiori – di assumere il ruolo di coordinare attorno al calcio trevigiano e ai suoi appassionati le capacità, le solidità, le garanzie e la serietà per far sì che l’abisso conosciuto venga relegato a una bruttissima pagina dello sport cittadino e italiano. Nel nome di una maglia che ha regalato tanto a questa città e costruito carriere importanti.
A proposito di città. A sostenere il Treviso allo stadio Tenni nell’ultima giornata di campionato c’erano tremilacinquecento persone. In proporzione, paradossalmente più che ai tempi della serie A (quando la capienza massima era di diecimila posti), se si considerano che distinti e una parte dei laterali erano chiusi e la curva ospiti quasi vuota. Non si può non tenerne conto. C’è una passione che negli anni, nonostante la frustrazione dell’oggi anche in virtù dei ricordi di ieri, non è mai venuta meno. Ha accompagnato e sostenuto anno dopo anno e partita dopo partita questo ritorno in scena e adesso merita di poter sognare ancora.
Sara Salin
Al Tenni in 3.500 per sostenere la squadra. Adesso va progettata la strada futura
Ma come? Giusto tre anni fa, mentre stavamo faticosamente uscendo dal primo lockdown, infermieri e medici venivano dipinti come gli eroi del nostro tempo. Era tutta retorica da “ne usciremo migliori”, vien da dire col senno del poi. Ma in questo caso l’intolleranza verso chi si prende cura di noi ha radici ben più antiche. Asciughiamo pure le statistiche dai casi, sempre numerosi, legati a situazioni di disagio psicofisico di alcune categorie di pazienti che più di altre sono soggette ad accessi d’ira e scatti di violenza. In certi ambienti i rischi non mancano ma questo non giustifica il concreto pericolo che quotidianamente affrontano gli operatori della sanità. Professionisti che dovrebbero concentrarsi sull’assistere e curare al meglio si trovano costretti a non abbassare la guardia nemmeno per un istante. “Infermiere, medico, difendi te stesso”, viene da dire. Non dovrebbe essere così, invece contro l’intolleranza e la prevaricazione sembra che al momento non vi sia una cura efficace.
di Treviso
è una testata giornalistica di proprietà di Srl
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Chiuso in redazione il 3 maggio 2023
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Verso il voto
Elezioni 2023. Il 14 e 15 maggio dalle urne uscirà la nuova amministrazione comunale del capoluogo
Treviso è chiamata a scegliere: chi sarà il sindaco dei prossimi cinque anni?
Cinque candidati alla poltrona di primo cittadino e 14 liste che li sostengono nella corsa arrivata alle battute finali Seggi aperti dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì
L’eventuale ballottaggio si terrà il 28 e 29 maggio
Cinque candidati sindaco e quattordici liste. E la corsa per la conquista di Ca’ Sugana sta per giungere al termine, dopo una campagna elettorale a tratti sottotono, in altri più frizzantina, in altri ancora battibeccante, fra scaramucce, polemiche, tensioni e anche (purtroppo) un episodio grave, con le minacce via social di un candidato consigliere, poi estromesso dalla sua lista, ai danni di due avversari politici. A contendersi la poltrona di primo cittadino sono il sindaco uscente Mario Conte, che si ripresenta forte dell’appoggio compatto del centrodestra unito, il neofita della politica Giorgio De Nardi, imprenditore scelto dalla coalizione di centrosinistra, il consigliere comunale uscente Nicolò Rocco, che guida il Terzo Polo, il candidato di Movimento 5 Stelle e Unione Popolare Maurizio Mestriner e Luigino Rancan, ex medico di base ed ex sindaco di Mansuè, sostenuto dal Popolo della Famiglia, che aveva iniziato la campagna elettorale assieme al centrodestra ma, subito dopo le prese di posizione di Conte sull’iscrizione nel registro dell’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali, ha strappato l’alleanza e deciso la corsa in solitaria.
Fuori dai giochi sono rimasti il candidato del Partito Comu-
nista, Ugo Moro, cassato dalla commissione mandamentale perché la documentazione presentata per la candidatura della lista non era in regola (Moro aveva già presenziato a tutti i primi confronti) e Martina Tagliapietra con la lista SudchiamaNord, arrivata fuori tempo massimo.
Nel 2018 Mario Conte fu eletto direttamente al primo turno, senza dover ricorrere al ballottaggio, con il 54,49 per cento, lasciando il sindaco uscente
Giovanni Manildo al 37,63 per cento. Allora i candidati erano sei, con il centrosinistra diviso in tre (oltre a Manildo, Said Chaibi che prese l’1,13 per cento e Maristella Caldato che portò a casa l’1,89 per cento). A completare la rosa, Carla Condurso del Popolo della Famiglia (0,60 per cento) e Domenico Losappio del Movimento 5 Stelle (4,26 per cento) oggi in lista con Treviso Civica.
Come nei numeri di marzo e aprile, anche questo mese proponiamo ai lettori un confronto fra i candidati sindaco su alcuni temi di governo della città – questa volta sul tavolo abbiamo scelto di mettere la possibilità che Treviso passi dall’essere sede universitaria a città universitaria – ma abbiamo anche chiesto loro quale sia il grande progetto o la grande opera che vorrebbe re-
alizzare qualora venisse eletto, quali sono i punti di forza delle candidate e dei canditati delle liste che li accompagnano e li sostengono nella loro corsa e, infine, un appello al voto dei trevigiani. Un voto sul quale peserà molto l’incognita dell’affluenza: nell’ultima tornata amministrativa, quella che consacrò Conte, si presentò alle urne il 59,15 per cento degli aventi diritto.
QUANDO SI VOTA
Si vota domenica 14 maggio dalle 7 alle 23 e lunedì 15 maggio dalle 7 alle 15. L’eventuale ballottaggio è fissato per domenica 28 e lunedì 29 maggio con gli stessi orari. Le sezioni sul territorio comunale sono 77.
QUANTI SONO GLI ELETTORI
Sono 70.61 1 le trevigiane e i trevigiani chiamati alle urne per eleggere il sindaco e il nuovo consiglio comunale, che saranno in carica per i prossimi cinque anni, fino al 2028. Le elettrici sono 37.250, mentre gli elettori sono 33.361 (i dati sono della Prefettura di Treviso, aggiornati a inizio mese).
IL VOTO NELLA MARCA
Ma non si vota solo nel capoluogo: le elezioni amministrative sono in program-
ma anche ad Arcade, Castello di Godego, Istrana, Mareno di Piave, Moriago della Battaglia, Motta di Livenza, Nervesa della Battaglia, San Biagio di Callalta e Vedelago. Per un totale di 143.272 elettori.
COSA SERVE
Per poter votare è necessario presentarsi al proprio seggio muniti di documento di identità valido e di tessera elettorale. Chi l’avesse smarrita oppure chi ha esaurito gli spazi per i timbri che certificano l’avvenuta votazione può richiedere una nuova tessera in Comune.
VARIAZIONE SEDI ELETTORALI
A causa dei lavori di ristrutturazione della scuola media Stefanini di viale Terza Armata, le sezioni n. 18, 29 e 31 sono state trasferite nella scuola primaria Primo Maggio di via San Bartolomeo.
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IL VOTO IN PILLOLE
Sara Salin
Treviso 2023/2028.
Da sede universitaria a città universitaria Una trasformazione che si deve e si può fare
La domanda
Secondo lei è possibile trasformare – e come – la Treviso sede universitaria in Treviso città universitaria?
Maurizio Mestriner
“L’Università non deve essere trasferita in altri quartieri della città: deve rimanere dove si trova oggi. Cercheremo di rafforzare la rete di relazioni delle sedi trevigiane delle Università di Padova e Venezia con il territorio, la cittadinanza e i portatori di interesse allo scopo di contribuire ad alimentare un sistema di connessioni virtuose per creare situazioni vantaggiose tanto per il Comune che per le Università. Siamo apertissimi a interventi mirati, che possano valorizzare la città e dare benefici alle Università, ad esempio collaborazione alla realizzazione di progetti per la partecipazione a bandi europei che possano coinvolgere città e Università. Progetti di summer school dedicate agli iscritti a lauree specialistiche, laureati, dottorandi e dottori di ricerca, sul modello di altre esperienze a livello internazionale. Sarà compito del Comune intercettare una rete di alloggi in convenzione a basso costo per studenti”.
Luigino Rancan
“Dobbiamo considerare che le città universitarie, sia le grandi come Padova che le piccole come Camerino, hanno una storia lunghissima e una tradizione ben consolidata. Per riuscire a trasformare Treviso in questo senso ci vorranno tempi lunghi e una
precisa volontà politica. Un’idea politica di ampio respiro potrebbe essere la trasformazione delle singole sedi accademiche presenti in varie città venete in un’unica Università del Veneto, dove accanto alle grandi strutture esistenti si affianchino le altre città capoluogo di provincia con propri specifici corsi di laurea a vantaggio di tutti gli studenti del Veneto e d’Italia. A Treviso città di alti studi dovrebbero aggregarsi altre sedi provinciali tipo l’Enologia di Conegliano e H Farm. Il Comune deve farsi parte attiva per dare una risposta residenziale agli studenti con la collaborazione delle associazioni di categoria e della diocesi”.
Nicolò Rocco
“In testa ho una frase che
mi accompagna: Treviso sta aumentando facoltà e studenti, ora deve diventare città universitaria. Può farlo ma servono due elementi. Una vocazione universitaria specifica e i servizi. Dobbiamo essere onesti, non possiamo competere con chi ha 800 anni di storia, ma possiamo caratterizzarci come una città universitaria capace di mettere in connessione lo studio universitario con le imprese e la pubblica amministrazione, magari diventando un punto di riferimento per gli studi interfacoltà sulla sostenibilità. Per i servizi mancano strutture come una mensa ma partirei con una cosa banale: prolungare gli orari della biblioteca la sera e nei weekend”.
Giorgio De Nardi
“Treviso deve diventare un polo universitario competitivo specialistico in grado di sfornare le competenze che serviranno al mercato e alla società come per la transizione digitale e green. Per fare ciò è necessario avere l’Università di Treviso e non solo a Treviso. Occorre potenziare spazi per lo studio, aggregazione sociale sportiva e culturale, alloggi a prezzi congrui e servizi agli studenti: dai trasporti, all’assistenza medica, sino ad allestire strutture di co-study e co-working dove il sistema bibliotecario cittadino può diventare il centro pulsante di attività culturali. Il trasporto pubblico va esteso in frequenza e prolungamento delle corse durante l’orario notturno. Vogliamo
favorire le politiche per gli alloggi universitari, sfruttando l’opportunità della Cittadella delle istituzioni o del campus presso Sant’Artemio. Una città volta al futuro necessita di ampliare connessioni wifi veloci gratuite in tutto il territorio cittadino. Infine, andrà potenziato il già esistente sistema di bike-sharing utile per garantire lo spostamento veloce nelle zone della città”.
Mario Conte
“Una città diventa universitaria quando gli studenti, oltre alle sedi delle varie Scuole o Facoltà, trova anche servizi efficienti collegati. Per questo vogliamo dare ai ragazzi l’opportunità non solo di venire a Treviso per le lezioni, siano esse nella nuova sede di Ca’ Foscari all’ex Ipab Turazza, grazie allo storico accordo raggiunto con l’università, a San Leonardo o alla Cittadella della Salute ma anche dare loro la possibilità di alloggiare, mangiare e fruire dei servizi offerti dalle varie attività. Nei prossimi cinque anni vogliamo raddoppiare gli spazi delle biblioteche, portare alloggi e mense facilmente accessibili ma soprattutto fornire agli studenti facilitazioni. Per esempio, se lo studente universitario ha una speciale scontistica nella lavanderia, o al negozio di abbigliamento, sarà fortemente incentivato a fare di Treviso la sua città”.
www.lapiazzaweb.it 8 Candidati sindaco a confronto
Il tema mette tutti d’accordo, anche sulla fondamentale necessità di potenziamento dei servizi
La sede universitaria
Treviso 2023/2028. I cinque sfidanti sognano di realizzare opere che richiamano la loro diversa idea di città futura
Ambiente, famiglia, cultura, park e sport Ecco i primi grandi progetti sul tavolo
La domanda
Ha un grande progetto o una grande opera per la città che vorrebbe realizzare se eletto sindaco?
Maurizio Mestriner
“La prima cosa su cui concentrarci è portare in tempi brevi a Treviso politiche di democrazia energetica, promuovendo le comunità energetiche, condividendo azioni di formazione per i cittadini e le aziende realizzando, ovunque sia possibile e sostenibile, impianti di fotovoltaico che partecipino alle comunità energetiche e condividano con i cittadini l’energia messa in rete a supporto di famiglie imprese e associazioni. Un’azione circolare che migliora l’ambiente, la qualità della vita, allevia le spese mensili delle famiglie e combatte la povertà energetica. Strutturare gli uffici con risorse formate per accompagnare i cittadini nella transizione energetica. Di certo le grandi opere di cui ha bisogno Treviso non sono quelle di asfaltare e cementificare gli ormai pochi spazi rimasti verdi, ma sono piuttosto un grande piano di potenziamento del servizio di trasporto pubblico e favorire il recupero e la ristrutturazione degli edifici già esistenti pubblici e privati, che sono tantissimi da dedicare sia per i servizi che per l’edilizia residenziale pubblica”.
Luigino Rancan
“La nostra è la visione di una città di famiglie giovani con bambini che sappiano affrontare tutti i problemi della vita in autonomia e, se necessario, con l’aiuto del Comune, delle altre aziende delegate ai servizi sociali e sanitari e con il supporto di un volontariato attivo, valorizzato e supportato. Un sogno sarebbe quello di avere una città che dà valore alla vita dal momento del concepimento alla morte naturale, quindi una Treviso senza aborti, senza eutanasia, senza suicidi assistiti, un rispetto totale della natura umana e del creato. Questa visione porta in sé una missione con progetti grandi: natalità
in aumento, buona assistenza agli anziani e ai disabili, educazione con scuole e università idonee, alta cultura con strutture e iniziative all’altezza della sua storia anche recente tipo le grandi mostre di Goldin, una viabilità e una mobilità che rendano bello vivere a Treviso, verde pubblico, recupero degli edifici in degrado con residenzialità economicamente sostenibile per le famiglie, integrazione degli immigrati”.
Nicolò Rocco
“Vorrei realizzare un auditorium per la cultura nella zona dell’ex Dogana con un progetto di rigenerazione urbana. Uno spazio modulabile e polifunzionale, capace di avere sale per la produzione artistica, spazi espositivi e trasformarsi all’occorrenza in un luogo capace di ospitare 2000 spettatori per congressi o concerti di qualità. Credo sarebbe fondamentale per rispondere da una parte alla richiesta di spazi da parte delle associazioni, dall’altra proiettare la città verso una dimensione artistica e convegnistica di nicchia. Treviso è la Città del Festival diffuso, ma gli stessi Festival avrebbero una capacità attrattiva ancora maggiore con spazi più grandi”.
Giorgio De Nardi
“Un sistema di parcheggi multipiano diffusi dentro e fuori mura che funzioni bene,
integrato con una rete ciclopedonale estesa e sicura in tutto il territorio comunale e con dei servizi di trasporto pubblico locale adeguato alle moderne necessità per liberare il Centro dalle auto. Piccole navette elettriche circolari che colleghino Piazza dei Signori, Stazione FS, Miani, Appiani, ex Foro Boario, Del Negro, Piazza dei Signori, servendo PUT e Centro Città. Obiettivo finale: sostituire i 2400 stalli/ parcheggi a vista con 2400 alberi in centro. L’abbandono del Park Vittoria con 450 posti auto interrati libererebbe risorse per realizzarne oltre 1000 in parcheggi multipiano. La loro realizzazione sarebbe garantita in sei mesi. In caso di scavi in Centro Storico i tempi diventerebbero imprevedibili”.
Mario Conte
“Due opere che considero fondamentali e che saranno subito messe in cantiere sono dedicate allo sport. La nostra Città ha bisogno di palestre polifunzionali e vogliamo dare la possibilità a tutte le nostre società sportive di offrire a chi pratica sport a livello agonistico ma anche amatoriale luoghi adeguati. Importanti saranno anche le rotonde ‘da Pino’ e ‘Corti’ per risolvere i problemi del traffico in viale della Repubblica e il restauro dell’ex Polveriera per renderlo un luogo dedicato ai giovani”.
www.lapiazzaweb.it 9 Candidati sindaco a confronto Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Porta San Tomaso
Candidati sindaco a confronto
Treviso 2023/2028. I punti di forza di candidate e candidati in corsa per un posto a Palazzo dei Trecento
Un esercito di donne, uomini e molti giovani pronti a mettersi a servizio della comunità
La domanda
Quali sono i punti di forza della squadra di candidate e candidati al consiglio comunale che la accompagnano in questa competizione elettorale?
Maurizio Mestriner
“Il gruppo di cittadini candidati in consiglio comunale da parte di Movimento 5 Stelle e Unione Popolare è valorizzato e caratterizzato in primis da anni di vita nei quartieri e in città. Ne conoscono esigenze e debolezze su cui lavorare per migliorare la qualità di vita di tutti i trevigiani. Abbiamo tra le nostre fila esperti in energia e transizione ecologica, trasporti, mobilità, nuove tecnologie e sociale. Il punto di forza principale è che rappresentiamo una rottura rispetto al passato e alla politica vista in tanti anni di amministrazione cittadina, perché presentiamo una politica libera dai centri di potere e priva di conflitti di interesse, per mettere in campo quelle soluzioni che per tanti anni tutti quelli che sono passati hanno raccontato ma non hanno mai realizzato. La nostra squadra di candidati è ‘stanca’ ogni volta di sentirsi dire dai trevigiani ‘tanto non cambierà mai nulla’, ma proprio questo offre a tutti la motivazione per non arrendersi mai e fare di più e meglio”.
Luigino Rancan
“La bellezza, questa è stata la risposta immediata di una delle nostre candidate. Penso abbia ragione, tenendo conto che tutti i 32 candidati, per due terzi donne, hanno accettato la candidatura per puro spirito di servizio e senza alcuna pretesa di qualcosa, neanche la visibilità. Sono già tutti volontari in varie associazioni come Centro aiuto alla vita, Croce rossa, donatori Avis, associazioni famigliari, gruppo studio anti-sette, centri aiuti agli anziani, San Vincenzo. Nella lista sono presenti varie professioni: quattro medici, due avvocati, dirigenti di strutture statali, un imprenditore, alcune insegnanti, impiegate e casalinghe. Altro punto di forza è la coesione del gruppo e l’univocità delle idee su come trasformare Treviso partendo dai nostri principi base: vita, famiglia, libertà educativa e giustizia sociale”.
Nicolò Rocco
“Siamo un gruppo coeso che ha scelto subito di firmare un manifesto dei valori: per parlare di un tema bisogna formarsi e utilizzare i dati, non si attaccano mai le persone ma si discutono le idee, se una proposta è buona la si appoggia a prescindere dalla parte politica che la avanza. I miei candidati oltre al curriculum professionale hanno presentato tutte le loro esperienze nel mondo del volon-
tariato e dell’associazionismo, è lì, dove il proprio impegno supera la quantificazione economica, che si impara a dedicarsi a qualcosa. Inoltre la mia è la squadra più giovane, con un terzo dei candidati che ha meno di 35 anni: studenti, giovani lavoratori, giovani madri e padri di famiglia”.
Giorgio De Nardi
“Sono orgoglioso della squadra di 172 candidate e candidati impegnati con me nella riprogettazione e rilancio della nostra meravigliosa città. Insieme abbiamo messo al centro del nostro programma l’obiettivo di uno sviluppo moderno, green e digitale della città, i diritti sociali, la salute, la sicurezza, la prosperità. Sono tutti temi che contribuiranno a posizionare la nostra Treviso come città a misura d’uomo, con il migliore stile di vita in Italia. É un team composto da persone che hanno un profondo senso civico di cosa significa lavorare per la città di oggi e domani. Oltre alle loro competenze tecniche e alla loro attitudine a lavorare in squadra, abbiamo puntato ad avere i quartieri ben rappresentati da persone preparate e motivate, con diversi giovani che si affacciano per la prima volta al mondo della politica, insieme a figure più esperte di amministrazione pubblica locale”.
Mario Conte
“Ci presentiamo ai trevigiani con una squadra di uomini e donne del ‘fare’, professionisti e persone che hanno competenze in tutti i settori in cui può snodarsi l’ambito amministrativo. Ma soprattutto, ci presentiamo al voto con una squadra unita dallo spirito di comunità per consegnare ai trevigiani una città in grado di offrire ancora più servizi e opportunità. La squadra di candidati è fortemente radicata nel territorio, conosce e frequenta centro storico e quartieri ed è proprio nelle vie e nelle piazze che vogliamo continuare a costruire la Treviso dei prossimi 30 anni: parchi urbani, degli spazi per le famiglie, per i ragazzi e per gli anziani, delle strade e dei percorsi ciclabili in sicurezza”.
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Treviso 2023/2028. I candidati di M5S-Unione Popolare, Popolo della Famiglia e Terzo Polo in corsa per Ca’ Sugana
Il messaggio ai trevigiani alle urne che arriva da Mestriner, Rancan e Rocco
MAURIZIO MESTRINER
Movimento 5 Stelle – Unione Popolare
Il progetto politico di coalizione tra M5S e Unione Popolare per il futuro di Treviso è il risultato dell’ascolto dei tanti cittadini, associazioni, donne e giovani che in questi anni hanno condiviso idee e proposte, segnalando problematiche da risolvere per una città migliore. Un progetto aperto e libero dai conflitti di interesse che diventa programma, dove le persone possano trovare risposte adeguate alle loro richieste, e sia reale la partecipazione democratica e trasparente di tutta la città. La politica è fatta prima di tutto dai cittadini che vivono Treviso, dalle scelte che tutti facciamo quotidianamente negli acquisti o come ci spostiamo sul territorio, il voto è l’arma per migliorare la città e definirne la direzione.
LUIGINO RANCAN
Il Popolo della Famiglia
Gentilissime elettrici e cari elettori, l’appello che vi rivolgo in qualità di candidato sindaco e a nome di tutti i candidati consiglieri de “Il Popolo della Famiglia” è di orientare il vostro voto verso il nostro partito che ha una visione politica alternativa al pensiero unico che domina la nostra società civile.
I principi che ci ispirano, vita, famiglia, libertà educativa e giustizia sociale, sono da sempre patrimonio della nostra città e vanno recuperati e attuati nella loro totalità.
Chiediamo il vostro voto perché Treviso deve alzare lo sguardo e guardare verso un futuro migliore.
Grazie.
NICOLÒ ROCCO
Azione – Futura – Italia Viva – Calenda –Rocco Sindaco
Treviso è una bellissima città, con una grande tradizione e una buona qualità della vita. Chi vuole che rimanga com’è può votare Mario Conte, chi pensa che Treviso possa sorprendersi e scommettere sul futuro ha in me e nella mia squadra l’unica alternativa credibile.
La città deve mantenere la sua tradizione ma allo stesso tempo affrontare alcuni nodi problematici: una viabilità ferma da trent’anni, 67 giornate di sforamento dei limiti delle polveri sottili, 5.000 persone non autosufficienti che faticano a trovare risposte, la generazione dei trentenni che deve scegliere la città per lavorare e costruire una famiglia. Il mio approccio all’amministrazione nasce da dieci anni di esperienza in consiglio comunale sia in maggioranza che all’opposizione. So che per il cambiamento servono studio, fatica, tempo e un confronto quotidiano per i cittadini. Ma senza cambiamento non c’è futuro. E Treviso può cambiare in meglio rimanendo la città di provincia di cui tutti siamo innamorati.
www.lapiazzaweb.it 12 Appello al voto
Treviso 2023/2028. I candidati delle due coalizioni di centrosinistra e centrodestra si rivolgono agli elettori
Giorgio De Nardi chiede di non rassegnarsi Mario Conte vuole proseguire il lavoro fatto
In questi 5 anni Treviso ha perso posizioni, centralità, competitività, qualità della vita. Pensare che “tanto tutto sarà sempre così” e “il Comune non può farci più di tanto” è il modo migliore per scegliere di non cambiare mai niente e di non portare la città al livello che merita e che ha tutte le potenzialità per raggiungere. Treviso è bellissima e non merita di rassegnarsi. Ma c’è bisogno di una direzione. Non venendo dalla politica, ho provato a mettermi in gioco
con le mie caratteristiche che, da imprenditore, ho imparato a coltivare: darsi degli obiettivi ambiziosi, studiare le risorse e il percorso in modo concreto e misurabile e uscire dalla condizione di “comodità” per mettersi in gioco. Forse sono un idealista, ma credo che ci sia bisogno di un percorso coraggioso, visionario e lungimirante per compiere quell’indispensabile salto di qualità che merita. Soltanto così potremmo essere la città che tutti vorremmo.
Cinque anni fa è iniziato un nuovo progetto di città che guarda all’ambiente, alla sostenibilità, all’attenzione al sociale.
Ci ripresentiamo al voto con entusiasmo per portare avanti la nostra idea della Treviso del presente e del futuro e proseguire il lavoro del primo mandato, che vedrà consegnare ai cittadini una serie di opere fondamentali per la città, dalla riqualificazione della Caserma Salsa al nuovo centro di
sostegno alle marginalità, dal restauro delle mura alle nuove piste ciclabili.
L’appello che faccio ai cittadini è quello di partecipare, di dare un segnale forte all’insegna della continuità per dare alla città quel respiro internazionale che merita.
Famiglia, Sostenibilità e Futuro sono i tre temi su cui abbiamo voluto fondare il programma e saranno, sin dal primo giorno di mandato, le nostre priorità.
www.lapiazzaweb.it 14 Appello al voto
GIORGIO DE NARDI
De Nardi Sindaco - Partito Democratico - Treviso CivicaCoalizione Civica - Europa Verde - Volt
MARIO CONTE
Lista Mario Conte Sindaco - Lega - Fratelli d’ItaliaCon Te Forza Italia Coraggio Italia
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ATS. L’assemblea dei soci ha approvato il nuovo piano di sviluppo al 2027
Dal 2024 aumenterà la tariffa dell’acqua La famiglia media spenderà 6 euro in più al mese
La tariffa dell’acqua crescerà dell’8 per cento. Lo ha deciso il 19 aprile scorso l’assemblea dei soci di Alto Trevigiano Servizi in sede di approvazione del nuovo piano di sviluppo dell’azienda. Una crescita definita “sostenibile”: riguarderà il biennio 2024-2025 e si fermerà nel biennio successivo. L’obiettivo dichiarato è dare valore al bene acqua. In ogni caso – affermano i soci – quella di Ats rimane la tariffa tra le più basse a livello europeo. E la quota media di investimenti per abitante (una cifra che supera gli 80 euro, contro la media italiana di 46 euro per abitante), assicurano i soci, già dal 2020 è sopra la media nazionale.
Ats prevede che l’aumento tariffario per i consumi per
quest’anno e per i prossimi quattro anni vedrà il passaggio del costo a metro cubo dagli attuali 2,43 euro ai 2,93 euro del 2027 per una famiglia media di tre persone con un consumo di 140 metri cubi annui. Un aumento a regime pari a 6 euro al mese a famiglia. Un dato calcolato sui consumi fatturati. Il piano quadriennale di svi-
luppo (2023-2027) mette in campo investimenti per 160 milioni di euro e una serie di azioni in cui impegnarli. Come il potenziamento degli impianti di depurazione. L’ottimizzazione degli interventi sulle infrastrutture di acquedotto e fognatura. La ristrutturazione di alcuni siti aziendali, come la sede di Treviso e il nuovo polo di Farra di Soligo, per garantire un servizio migliore al territorio. La digitalizzazione del rapporto con i cittadini, con l’implementazione del sito internet, lo sviluppo della nuova app e il rafforzamento del progetto “zero paper”, oltre alla collaborazione con il Gruppo Hera per gestire le richieste contrattuali e offrire maggiore disponibilità di luoghi e orario. Infine, il rafforzamento delle
partnership con le società sportive, gli enti benefici, le associazioni che abbiamo nella propria policy l’incentivo dell’abbandono dell’uso della plastica e l’utilizzo dell’acqua di rubinetto con bicchieri biodegradabili e non più con bottiglie di plastica usa e getta. “Gli investimenti sono necessari per garantire
un benessere collettivo e una sostenibilità ambientale che il territorio ci chiede anche in previsione dei cambiamenti climatici che ci stiamo preparando ad affrontare”, ha dichiarato al termine dell’assemblea il direttore generale di Ats Pierpaolo Florian.
Sara Salin
Definiti obiettivi e strategie per guidare l’impresa verso nuove tappe di crescita attraverso l’impegno quotidiano per il cittadino e il territorio e garantire un servizio con competenza, qualità e innovazione nel rispetto del ciclo naturale dell’acqua.
Alto Trevigiano Servizi Spa
ha presentato in occasione dell’assemblea dei soci il proprio Piano quadriennale di Sviluppo 2023-2027 e la nuova riorganizzazione aziendale; progetti messi in campo per affrontare le sfide del settore e dell’ambiente che ci circonda e garantire così un servizio idrico integrato
sempre più efficacie seguendo i valori che contraddistinguono l’attività di ATS: Attenzione alle persone, Trasparenza verso il cliente, Innovazione, Rispetto dell’ambiente, Qualità del servizio e Vicinanza alle comunità locali e al territorio con un piano di investimenti totali di 160 milioni di euro.
Piano antizanzare, partita la distribuzione gratuita delle pastiglie larvicide
Fino al 3 giugno nei giorni di mercato cittadino settimanale (martedì e sabato) sarà possibile ritirare gratuitamente agli stand appositamente allestiti vicino a Porta San Tomaso dal Comune di Treviso le confezioni di pastiglie antilarvali per combattere la diffusione delle zanzare. Le pastiglie vengono consegnate ai residenti nel territorio comunale: è necessario essere muniti di documento di identità che attesti la residenza. In alternativa il ritiro può essere fatto dall’amministratore di condominio o da un suo delegato. L’iniziativa fa parte del piano 2023 antizanzare, avviato a metà aprile con i primi interventi larvicidi nelle
caditoie. Il trattamento riguarda tutte le principali specie, oltre alla zanzara tigre, la cui diffusione è favorita dal mutamento climatico. Il programma messo a punto dal Comune prevede una serie di interventi in base alla zonizzazione del territorio, ma anche appunto il coinvolgimento dei privati cittadini, ai quali viene chiesto di mantenere le proprie aree pulite e libere da sterpaglie e da altri materiali che possono favorire la presenza di acqua stagnante. Il programma dei prossimi interventi larvicidi: ZONA A (Centro Storico): 22 maggio, 26 giugno, 31 luglio, 4 settembre, 9 ottobre; ZONA B (Santa Maria
del Rovere, Selvana, Fiera): 23 maggio, 27 giugno, 1° agosto, 5 settembre, 10 ottobre; ZONA C (Chiesa Votiva, San Lazzaro, San Zeno, Sant’Angelo, Sant’Antonino): 24 maggio, 28 giugno, 2 agosto, 6 settembre, 11 ottobre; ZONA D (Canizzano, San Giuseppe e Santa Maria del Sile): 25 maggio, 29 giugno, 3 agosto, 7 settembre, 12 ottobre. ZONA E (Santa Bona, San Liberale, San Paolo, Monigo e San Pelaio): 26 maggio, 30 giugno, 4 agosto, 8 settembre, 13 ottobre. Gli interventi di disinfestazione larvicida sui fossati si terranno il 22 e 23 maggio, 26 e 27 giugno, 31 luglio e 1° agosto, 4 e 5 settembre.
www.lapiazzaweb.it 19 27 105x245 Scarica gratuitamente la nuova App del giornale più diffuso del Veneto. L’INFORMAZIONE LOCALE A PORTATA DI CLICK. Cosa succede in città Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Per i prossimi quattro anni piano di investimenti da 160 milioni
Pierpaolo Florian, direttore generale Ats
Ambiente. Contributi a fondo perduto per dismettere i tetti in amianto e installare impianti fotovoltaici
Bando da 800mila euro per le imprese La Provincia incentiva le comunità energetiche
Micro, piccole e medie imprese potranno contare sui contributi a fondo perduto messi sul piatto dalla Provincia di Treviso per incentivare la dismissione delle coperture in amianto, installando sui tetti impianti fotovoltaici e agevolare la creazione di comunità energetiche. O ttocentomila euro, a tanto ammonta il bando aperto in questi giorni dall’ente trevigiano. Che ha un duplice obiettivo: promuovere le energie rinnovabili e tutelare l’ambiente. Il bando si inserisce nell’ambito del piano di investimenti da oltre 104 milioni di euro che la Provincia sta impiegando per costruire edifici scolastici superiori ecosostenibili e per offrire alla cittadinanza, alle imprese e ai comuni contributi a sostegno della mobilità green, della sostituzione delle caldaie, dell’installazione di nuovi climatizzatori, della pulizia delle canne fumarie e della redazione dei Paesc (i piani d’azione per l’energia sostenibile e il clima, redatti dai sindaci). Il valore dell’incentivo offerto dal Sant’Artemio può arrivare fino al 40 per cento della spesa sostenuta dalle aziende per la realizzazione dell’intervento e viene calcolato in modo proporzionale alla dimensione dell’impresa, oltre che ad alcune “premialità” assegnate secondo la tabella contenuta nel bando pubblicato sul sito della Provincia di Treviso. Farà differenza, per esempio, se un’azienda presenterà domanda per dismettere unicamente la vecchia copertura in amianto oppure se deciderà di aderire a una comunità energetica. Su quest’ultimo argomento, le comunità energetiche, negli ultimi mesi sempre in Provincia sono stati organizzati incontri formativi rivolti agli enti locali (vi hanno partecipato oltre 400 fra amministratori locali e tecnici) ed è stato realizzato uno sportello dedicato, così come chiede la Regione del Veneto.
Il presidente Stefano Marcon spiega che il bando altro non è che la prosecuzione dell’im-
pegno dell’ente sulla strada della transizione ecologica dell’area da lui rappresentata, “con un occhio di riguardo alla riduzione dei consumi e dell’impatto sul territorio”. Sono infatti sei in questo momento i bandi attivi in materia ambientale. “Invito le piccole e medie imprese a richiedere l’incentivo a fondo perduto che permette loro di avere non solo un sostegno nel breve termine, ottenendo un aiuto economico per installare un impianto fotovoltaico, ma
anche e soprattutto – aggiunge Marcon – nel medio-lungo termine, perché potranno beneficiare di una riduzione
dei costi in bolletta, salvaguardando al contempo l’ambiente, con effetti sulla qualità dell’aria e sulla salute”.
Bici e turismo sostenibili Il 20 maggio arriva la “Cansiglio Bike Day”
Un’intera giornata dedicata alla bicicletta, per promuovere il turismo sostenibile. Con l’altopiano del Cansiglio e le sue quattro leggendarie salite chiuse al traffico motorizzato per lasciare unicamente spazio agli appassionati delle due ruote. Accadrà sabato 20 maggio, quando andrà in scena la prima edizione della Cansiglio Bike Day. Un evento che anticiperà il passaggio, proprio quest’anno, del 106esimo Giro d’Italia, che ha scelto i tornanti che si snodano fra le province di Treviso, Belluno e Pordenone, per arrivare ai mille metri di altitudine, dove cresce una delle più belle foreste italiane, che fu “Bosco da Reme” della Serenissima.
L’iniziativa, presentata a Palazzo dei Trecento dal presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, coinvolge due regioni e tre province. Per partecipare basta iscriversi sul sito www. cansigliobikeday.it e scegliere uno dei versanti di scalata che si intende affrontare. Il primo va da Vittorio Veneto a Fregona: una salita molto regolare tutta asfaltata che passa per Osigo e sale alla Crosetta (20 chilometri di lunghezza, un dislivello di 987 metri, pendenza massima dell’11%). Il secondo porta da Farra d’Alpago a Malga Mezzomiglio fino a Campon: 18 chilometri con un dislivello di 973 metri e una pendenza fino al 16% per un percorso con tratti molto impegnativi da affrontare con bici Gravel o MTB. Il terzo va da Caneva a Sarone (Pordenone) con una salita tutta asfaltata per 17,5 chilometri, un dislivello di 900 metri e una pendenza massina dell’11%. Il quarto è il tratto panoramico di Piancavallo tutto in quota, con una salita prevalentemente su sterrato: 33 chilometri per un dislivello di 690 metri e una pendenza massima del 10%.
www.lapiazzaweb.it 20 Notizie di Marca
La mostra. Fino all’11 giugno a Conegliano l’esposizione con 93 autoritratti della famosa “icona dell’obiettivo”
Vivian Maier, la fotografia come ricerca di sé A Palazzo Sarcinelli “Shadows and Mirrors”
La seconda metà del Novecento vista con gli occhi e negli occhi di un’icona della storia della fotografia. È quello che si presenta ai visitatori della nuova mostra allestita a Palazzo Sarcinelli di Conegliano, “Vivian Maier. Shadows and Mirrors”. Una collezione di 93 autoritratti della grande fotografa, anzi della tata-fotografa statunitense, nata a New York nel 1926, bambinaia di professione e fotografa per passione. Una passione di cui però nessuno sapeva, almeno fino a pochi anni prima della sua morte, avvenuta nel 2009. Come racconta Concita De Gregorio nel suo libro (divenuto anche spettacolo teatrale) “Un’ultima cosa”, Maier – collezionista di molte cose, fra cui un accumulo di migliaia di ritagli di giornale – nel suo bagno aveva creato una camera oscura: ma le sue foto non erano per nessuno, le scattava per sé e negli anni ha chiuso migliaia di negativi mai sviluppati in centinaia di scatole. Curata da Anne Morin in collaborazione con Tessa Demichel e Daniel Buso, la mostra – aperta il 23 marzo scorso e visitabile fino all’11 giugno – racconta tutto questo: l’incessante ricerca di Maier di trovare un senso e una definizione del proprio essere. Prima con una
Rolleiflex e poi con una Leica, la fotografa ci trasporta idealmente per le strade di New York e Chicago. Continui giochi di ombre e di riflessi mostrano la presenza-assenza dell’artista che, con i suoi autoritratti, cerca di mettersi in relazione con il mondo circostante. Il suo stile ha origine da una visione artistica che parte al di qua dell’obiettivo fotografico, perché per Vivian Maier fotografare altro non era che un percorso di definizione della propria identità. Tanto che, appunto, i suoi negativi rimasero chiusi in una scatola e mai stampati. Oltre quarant’anni di scatti, che vanno dai primi anni Cinquanta fino al 2007, anno in cui le sue fotografie videro per la prima volta la luce. Un lavoro immenso, fatto di oltre 120mila negativi, film in super 8 e 16 millimetri, registrazioni audio, centinaia di rullini e pellicole non sviluppate. Fotografa per hobby, ma alla fine collocata dagli storici nella “hall of fame” accanto a personalità straordinarie del calibro di Diane Arbus, Robert Frank, Helen Levitt e Garry Winograd. Di tutto questo patri-
Nata a New York nel 1926, bambinaia di professione e fotografa per passione di cui però nessuno sapeva, almeno fino a pochi anni prima della sua morte
monio artistico, Palazzo Sarcinelli mette in mostra il lavoro di Maier sull’autoritratto, con un nutrito corpus di opere caratterizzato da grande varietà espressiva e complessità di realizzazione tecnica. Un percorso organizzato in tre sezioni. L’ombra (shadow, appunto), ovvero la tecnica utilizzata per proiettare la propria figura. Il riflesso (reflection), con l’aggiunta di qualcosa di nuovo alla fotografia, grazie all’idea di auto-rappresentazione che va dal riconoscibile all’irriconoscibile. E in fine il mirror, lo specchio, oggetto spesso presente nelle sue immagini. Uno strumento attraverso il quale Maier affronta il proprio sguardo.
Sara Salin
A “Pieve Incontra” arrivano Tobia Scarpa, Brunello Cucinelli e Dario Fabbri
Quinta edizione molto speciale, quella che sta andando in scena con “Pieve Incontra”. Dopo il sold out registrato all’apertura della rassegna culturale, il 21 aprile scorso, quando sul palco del teatro Careni di Pieve di Soligo è arrivato il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, c’è grande attesa per i prossimi ospiti. Tutti di fama, spessore e argomenti che saranno trattati. Il cartellone – non a caso questa edizione 2023 è intitolata “Icone” – propone per martedì 16 maggio l’incontro con l’architetto e designer Tobia Scarpa. Mercoledì
QUA LA ZAMPA!
Partecipa al contest fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi fedeli amici
7 giugno sarà la volta di Dario Fabbri, esperto di geopolitica e direttore di “Domino”. Infine sabato 5 luglio l’ospite sarà Brunello Cucinelli, stilista e imprenditore, al quale è stato recentemente conferito il premio internazionale
“Neiman Marcus Award”, che il settore del lusso consegna ogni anno alle figure che hanno maggiormente influenzato la moda.
Cartellone ambizioso e parterre d’eccezione, quello messo in piedi ancora una volta dall’amministrazione comunale di Pieve, che dal 2017 organizza la manifestazione, ideata, curata e condotta dal-
la giornalista Adriana Rasera. Lo scorso anno, quando il tema erano sostenibilità ambientale e biodiversità, al Careni arrivarono figure di spessore come Stefano Mancuso, Telmo Pievani, Umberto Guidoni e Davide Tabarelli. “Quattro appuntamenti che si svilupperanno intorno ad altrettante icone italiane, di cui il nostro Paese va fiero. Ci è sembrato interessante – spiega la vicesindaco e assessora alla cultura Luisa Cigagna – focalizzare l’attenzione sul vissuto professionale e sull’impegno personale di ciascuna”. Tutti gli incontri iniziano alle 20.45. (s.s.)
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Cultura Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Eccoli i vincitori del contest di Carnevale de LaPiazza!
Dopo un’appassionante gara a colpi di costumi e trucco, ecco i vincitori del contest “Carnevale in Piazza” che ha infiammato i mesi di febbraio e marzo su laPiazzaweb.it Sono venuti in sede de la Piazza proprio i primi classificati per ritirare i loro premi!
Ad arrivare in cima al podio, al terzo posto i FOX. Nata nel 2005 e originaria di Legnaro, è una società di hockey in line composta da promettenti e giovani atleti. A ritirare il premio di 100 euro in buono spesa Despar, sono venuti i rappresentanti delle categorie mini hockey, U12 e U18 Davide, Filippo e Aryan assieme alle loro due coordinatrici Marta e Anna. Bravi ragazzi e in bocca al lupo per le prossime competizioni!
Sul secondo gradino del podio invece è salita “Ocio al Mocio”! La dolce e bellissima Angelica, di soli 12 anni, con il suo super e originale travestimento da “mocio” ha catturato l’attenzione dei votanti che l’hanno premiata con la medaglia d’argento. A lei va il premio di 150 euro in buono spesa Despar.
Standing ovation per la più piccola, che a soli 10 mesi, è riuscita a battere gli altri partecipanti. Sofia, con la sua maschera da Minnie , ha rapito i cuori dei lettori de LaPiazzaweb.it che proprio non hanno saputo resisterle. A mamma Andree il ricco premio di 250 euro di buono Antenore Energia consegnato dal delegato Manuel Viola.
Dopo questa colorata competizione tocca ai nostri amici animali
mettersi in gioco nel contest “Qua la zampa!”. Anche questa volta basta andare su laPiazzaweb.it e caricare una foto del proprio pet. C’è tempo fino al 30 giugno! Per le 3 foto più votate ancora buo-
ni Antenore e Despar, ma anche fino a 175 kg in alimenti per il tuo amico peloso! Tutto il regolamento sul sito. Rimettete le mani agli obiettivi, e che abbia inizio una nuova sfida!
www.lapiazzaweb.it 24 Il concorso
Partecipa al contest fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi fedeli amici
#Regione
Due miliardi per l’aeroporto Marco Polo
Un investimento di 2 miliardi di euro con l’obiettivo di arrivare a 20 milioni di passeggeri al 2037. Sono i dati del Masterplan 2023–2037 dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo gateway intercontinentale nazionale. Un piano che si fonda su quattro valori: concretezza, responsabilità, sostenibilità, fare rete, come sottolineato dal presidente del gruppo Save Enrico Marchi, che ha presentato il progetto in Regione Veneto, affiancato dal presidente Luca Zaia.
Sotto i riflettori lo strumento di programmazione degli interventi di sviluppo che interesseranno l’aeroporto nei prossimi anni, basato sulle previsioni dei progressivi incrementi del traffico. In particolare, le proiezioni di traffico al 2037 sono di 20,8 milioni di passeggeri, un dato che rende necessari gli interventi previsti, senza i quali lo scalo raggiungerebbe il livello di saturazione di 12,5 milioni di passeggeri già nel 2026. Quanto ai costi, l’85% dell’impegno economico totale è di competenza di SAVE, il restante 15% potrebbe essere a carico di imprese terze private. Dei 2 miliardi complessivi, 380 milioni andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale.
I dettagli dell’intervento Nessuna seconda pista: il Masterplan2037 conferma lo schema con singola pista di volo. È comunque prevista l’estensione della pista di rullaggio esistente “affinché abbia lunghezza pari alla pista secondaria, con gli obiettivi di aumentare la capacità del sistema, migliorare l’operatività, collegare la nuova area destinata ai vettori courier prevista a nord-est del sedime aeroportuale” fa sapere Save: “La pista secondaria è usata
come via di rullaggio (taxiway) e solo in caso di chiusura della pista principale come pista di volo”.
Previsti due nuovi interventi di ampliamento laterale al terminal esistente, sia a nord (area Schengen) che a sud (area extra-Schengen) per un totale di circa 100.000 mq, che si aggiungeranno agli attuali 90.000 mq. “Gli ampliamenti del terminal e in generale tutti i nuovi edifici previsti nel Piano saranno realizzati secondo i più alti standard adottati a livello internazionale, che promuovono un approccio orientato alla sostenibilità a partire dal progetto e dalla scelta dell’ubicazione delle infrastrutture, e comprendono il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito” specifica Save.
Attenzione all’ambiente
E proprio sul fronte della sostenibilità ambientale sono diversi gli interventi, secondo macro filoni. Il primo, la transizione energetica, con l’obiettivo di azzerare entro il 2030 le emissioni nette di CO2 prodotte dall’attività dell’aeroporto e dismettere ogni
utilizzo di combustibili di origine fossile. Secondo, l’obiettivo principale di ridurre al minimo il consumo di acqua potabile, utilizzando le acque del nuovo depuratore inaugurato lo scorso marzo e le acque meteoriche. Terzo, economia circolare e gestione dei rifiuti. Infine, lo sviluppo dell’aeroporto in armonia con il contesto ambientale e il territorio circostante è una priorità. Tra i principali interventi in quest’ambito, vi sono la riqualificazione ambientale di aree come quelle a ridosso del fiume Dese, lo sviluppo di progetti che favoriscono la biodiversità, il costante monitoraggio e il ripristino dell’assetto morfologico di zone barenali. E ancora, la mobilità di accesso all’aeroporto cambierà radicalmente nei prossimi anni a favore di una drastica riduzione di emissioni di CO2, in particolare con la realizzazione del collegamento con il sistema ferroviario e la creazione di un nuovo polo di intermodalità dedicato agli autobus e ad altri sistemi di trasporto pubblico. È previsto, poi, lo sviluppo della nuova mobilità aerea avanzata, che prevede l’utilizzo di droni a propulsione elettrica per il trasporto di merci e persone, e che necessita di una rete di
Marchi e Zaia illustrano i dettagli dell’intervento: un quinto delle risorse andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale
vertiporti, alla quale Save sta da tempo lavorando.
I commenti
“Siamo nel quadrante più vitale d’Europa: il Veneto nel 2022 ha raggiunto 65,9 milioni di presenze turistiche, - ha sottolineato Zaia - 18 milioni di arrivi, una terra fatta di 4mila strutture alberghiere e una straordinaria rete di ospitalità diffusa. Ma il Veneto è anche la Regione capace, sempre nel 2022, di crescere a livello economico di oltre il 4% di PIL rispetto all’anno precedente. Questo strumento di programmazione e sviluppo di un’infrastruttura fondamentale come l’aeroporto, non può che essere davvero un altro, fondamentale, asset di questo territorio. L’interconnessione fra Venezia, il Veneto ed il mondo deve poter crescere, per gestire – grazie a SAVE – l’importante incremento dei flussi turistici che hanno quasi del tutto raggiunto i livelli del pre-pandemia”.
“Il nuovo Masterplan – ha aggiungo Marchi - conferma il nostro impegno per lo sviluppo del Marco Polo, infrastruttura centrale per la mobilità, l’occupazione e l’economia della regione e dell’intero Paese. In untempo in costante trasformazione il Piano, nel-
la sua modularità, disegna il futuro del terzo scalo intercontinentale nazionale con la concretezza e la responsabilità proprie del nostro Gruppo, che ha saputo riunire in un unico sistema gli aeroporti del Nord Est, dimostrando l’efficacia di una gestione in rete, determinante anche nel far fronte alla crisi che ha duramente colpito l’intero settore aeroportuale”. “Puntiamo ai massimi livelli di sostenibilità e innovazione,-ha concluso Monica Scarpa, amministratore delegato di Save - integrando soluzioni ambientali e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica con contenuti sociali e occupazionali. Le attività di ampliamento della rete di voli e il parallelo adeguamento delle infrastrutture, sono accompagnati da una progressiva modifica delle modalità di apporto energetico allo scalo, basate su fonti rinnovabili e autoproduzione di idrogeno, in un’ottica di economia circolare applicata in particolare al riutilizzo dell’acqua e alla gestione dei rifiuti. In questo quadro di sostenibilità ambientale, si inseriscono i progetti di collegamento con il sistema ferroviario e la nuova mobilità aerea avanzata con l’utilizzo di droni per il trasporto di merci e persone”.
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IL MASTERPLAN. Lo scalo veneziano punta a diventare il terzo in Italia
“Entro il 2037 venti milioni di passeggeri”
Luca Zaia con il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi
Monica Scarpa, amministratore delegato del gruppo Save
L’EVENTO. All’Arsenale di Venezia dal 31 maggio al 4 giugno nei 55mila mq di bacini
Salone Nautico nel segno della vela e dell’elettrico
Venezia capitale della navigazione con cinque giorni dedicati alla passione per la navigazione, tra yacht e superyacht, première italiane e mondiali, prove in acqua, convegni, esposizioni e regate. Torna all’Arsenale di Venezia, dal 31 maggio al 4 giugno, la quarta edizione del Salone Nautico Venezia, che rientra ormai a pieno titolo nel palinsesto dei maggiori eventi della città. Un punto di riferimento per l’Adriatico e tutta la lunga rotta che da Venezia porta a Istanbul lungo il Mediterraneo Orientale.
Venezia torna dunque ad essere protagonista della grande nautica con la quarta edizione del Salone Nautico, che abiterà gli spazi dello storico Arsenale, cuore ancora pulsante della marineria della Serenissima. Un’edizione, questa, concentrata in un numero inferiore di giorni rispetto al passato, in linea con i saloni nazionali e internazionali più importanti, e i cui numeri confermano la vocazione della città verso il mare. Un’edizione, inoltre, che vede un consistente incremento della presenza della vela e dell’elettrico. Il Salone è organizzato da Vela Spa per conto del Comune di Venezia e grazie alla collaborazione della Marina Militare Italiana.
L ’Arsenale è composto da bacini acquei di 55.000 mq, all’interno dei quali saranno installati oltre 1.100 metri lineari di pontili, e 30.000 mq di spazi espositivi esterni. Le grandi tese, che in passato hanno accolto la costruzione delle Galere, accoglieranno il meglio del design e dell’arre-
do nautico e la cantieristica artigianale veneziana per un totale di 5.000 metri quadrati. In totale, saranno più di 220 gli espositori che porteranno a Venezia 300 imbarcazioni, di cui 250 in acqua per una lunghezza totale di 2,7 chilometri. H anno confermato la loro
Sui pontili e a terra troveranno posto 300 imbarcazioni di oltre 220 espositori
Nel segno della sostenibilità le propulsioni e gli allestimenti orientati verso un futuro più ecologico
Green Line 40, Alfastreet Marine, Fap (Falegnameria Artigianale Pesce) e Rand Boats. Tra le novità, invece Free Power, Green Dream Boats, Amperetta e Sea Bubble.
presenza i grandi gruppi leader della costruzione navale nazionale e internazionale.
Tornano Ferretti Group, Azimut Benetti, Sanlorenzo, Sunseeker, Beneteau, Absolute, FIM, Pardo, Sirena e Arcadia. Espongono per la prima volta a Venezia i cantieri Invictus,
Fountaine Pajot 67 a motore, Nautor Swan shadow, Solaris Power, Prestige e Sensesyacht. Significativa la tendenza, spiegano gli esperti, che si registra del ritorno della barca a vela, confermando un fenomeno che dopo il Covid vede un aumento dell’interesse verso l’acquisto di barche a vela, in un rapporto di eco sostenibilità con il mare. Tra le presenze riconfermate compaiono i cantieri Beneteau, Lagoon, Dufour, More, Jeaneau e Pegasus e Italia Yacht, mentre arrivano per la prima volta all’Arsenale Elan, Bavaria, Solaris, Neo Yacht, Nautor Swan con Nautor Swan 65 – l’ammiraglia a vela del Salone – Kufner e Hallberg-Rassy dalla Svezia. G rande crescita si evidenzia anche nel settore dell’elettrico. Un trend che risponde alla richiesta di avere barche sempre più evolute sia dal punto di vista della loro impronta ambientale, che deve essere sempre più ridotta con l’utilizzo di materiali ecosostenibili, sia da quello del maggiore comfort. Da qui la richiesta di spazi più ampi, senza in ogni caso rinunciare al lusso. All’Arsenale tornano X Shore, Candela,
Sempre sul filone della sostenibilità, che vede Venezia in prima linea anche per la sua candidatura a Capitale mondiale, al Salone Nautico Venezia saranno esposte anche le ultime novità nel campo della propulsione verso un futuro più ecologico. E ancora, torna la terza edizione della E-regatta con la scenografica parata sul Canale Grande e con le prove competitive all’interno del bacino dell’Arsenale e presso l’Idroscalo di Venezia. Come sempre trova spazio nel Salone la cantieristica tradizionale veneziana, con le barche che ogni giorno servono alla città per vivere, costruite nei cantieri della laguna con il loro profumo di tradizione ma anche di tecnologia.
I cinque giorni di manifestazione saranno anche l’occasione per dare spazio all’intrattenimento con regate e trofei, con programma molto ricco tra cui spiccano manifestazioni motonautiche come l’arrivo della Pavia Venezia, oltre a molte occasioni di relax per le famiglie e i bambini con attività, punti di ristorazione, voga e vela e riscoperta dei luoghi dell’Arsenale. Molti i convegni in programma, il cui focus sarà l’innovazione, i servizi, la formazione e la sostenibilità; appuntamenti che permetteranno il confronto degli addetti ai lavori sulle tante tematiche che coinvolgono un settore in costante crescita.
www.lapiazzaweb.it 26 Regione
Il viaggio della memoria. L’esperienza dei ragazzi della Riviera del Brenta
“Promemoria Auschwitz”, per non dimenticare
“Sono estremamente pessimista e penso che tra qualche anno, dopo la morte dell’ultimo di noi, la storia della Shoah tra negazionismi e oblii, non ci sarà più: sarà prima ridotta ad un capitolo, poi una riga nei libri di storia e poi non ci sarà più.”
Quelle pronunciate poco tempo fa dalla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, sono parole dure, sconsolate, di chi per tutta la vita ha cercato di mantenere viva la memoria di uno dei punti più neri della storia del Novecento europeo e che oggi vede le sue fatiche messe a rischio.
Un vero e proprio grido di allarme che pone all’attenzione di tutti la necessità di essere parte di una memoria attiva nel passato e utile per costruire il futuro.
È anche col peso di queste parole, che risuonano come un monito forte e un patto tra generazioni, che questa primavera trenta ragazze e ragazzi dei comuni della Riviera del Brenta hanno affrontato “Promemoria_Auschwitz”, il viaggio della Memoria che dal Veneto li ha portati a Cracovia e ai campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau.
Un progetto fortemente voluto dagli amministratori dei comuni di Dolo, Camponogara, Stra, Mira e Vigonovo che ha visto coinvolti partecipanti tra i 18 e i 25 anni. Giovani che hanno seguito una formazione specifica nel corso dell’inverno per poi partire alla volta della Polonia.
Accompagnati dall’associazione di Promozione sociale Deina si sono riuniti ad altri
450 giovani provenienti da Trentino Alto Adige e Tirolo austriaco in un viaggio che li ha portati dentro la storia del Novecento. Quattro giorni intensi: si è iniziato con la visita alla città di Cracovia, il museo della fabbrica di Oskar Schindler, l’antico quartiere ebraico della città e i resti del ghetto costruito dai nazisti. Si è proseguito con la visita al campo di concentramento di Auschwitz e al campo di sterminio di Birkenau, giornata emozionante, densa e faticosa. Infine, in assemblea plenaria, tutti e cinquecento i partecipanti provenienti dalle diverse regioni si sono confrontati sull’esperienza vissuta e su che cosa significhi, oggi, addentrarsi in una delle più grandi tragedie dell’umanità.
Ed è proprio in questo momento, tra la fatica del viaggio, la difficoltà di dover provare a fare sintesi di tutto quello che si è assorbito, e anche un certo smarrimento e timore nel provare a raccontare in pubblico ciò che si prova, è in quel momento, palpabile, che si percepisce l’emozione della nascita di una comunità
viaggiante, fatta di centinaia di teste, occhi, opinioni e punti di vista che si sommano per costruire una nuova consapevolezza, quella della responsabilità collettiva.
Le ragazze e i ragazzi che hanno preso parte al viaggio della Memoria della Riviera del Brenta sanno di non essersi recati in quei luoghi di dolore solo per fare della semplice, anche se sicuramente utile, memoria del passato. I trenta partecipanti della Riviera, insieme alle altre migliaia che ogni anno da tutta Europa si recano in Polonia, non hanno solo visto quanto accaduto, ma lo hanno conosciuto, e da questa conoscenza dell’orrore deriva l’impossibilità di lasciare questo orrore all’oblio.
Andare ad Auschwitz così, insieme, come comunità, significa prendersi carico di quel passato ed esserne responsabili non solo per preservarne il ricordo, ma anche per impedire che esso ritorni oggi sotto nuove, terribili forme. La voglia di raccontare e le tante belle azioni di restituzione alle comunità che i partecipanti stanno ora organizzando, sono il modo migliore
Quattro giorni tra Cracovia e i campi di concentramento, l’esperienza e le emozioni dei giovani di fronte ad una delle più grandi tragedie dell’umanità
per rispondere alla chiamata della memoria attiva e necessaria. Non si tratta solo di trenta importanti esperienze, ma di trenta possibilità che intere comunità, in questo caso quelle della Riviera del Brenta, si sono date per poter avere al proprio interno gli anticorpi necessari a combattere il revisionismo e l’indifferenza.
La responsabilità della conoscenza è alla base di quel patto generazionale sulla memoria che ancora oggi è più che mai necessario per rispondere ai timori di chi, come la senatrice Segre, conosce la necessità di combattere l’indifferenza per aver vissuto in prima persona i rischi che l’indifferenza crea.
Chi, come gli accompagnatori di questo viaggio di memoria, ha visto le reazioni dei partecipanti, ha raccolto il loro pensiero e accolto le loro pau-
re, sa che questo tipo di progetti sono la miglior risposta ai giusti timori di chi, avendo conosciuto la brutalità dello sterminio, non vuole che l’oblio possa portare l’umanità a commettere gli stessi tragici errori.
I trenta ragazzi e ragazze della Riviera, insieme ai tanti altri che come loro hanno scelto di caricarsi della responsabilità di conoscere, stanno rispondendo con forza all’appello per non lasciar cadere nel dimenticatoio questa pagina di storia. Fino a quando qualcuno avrà voglia di conoscere e ricordare quanto accaduto, ci sarà la possibilità di ricordare a tutti cosa significa essere umani.
Fino a quando ci sarà chi vorrà conoscere per viaggiare, quella pagina di storia non sarà dimenticata.
Francesco Filippi
• Chi è Francesco Filippi
Classe ‘81, trentino, Storico della mentalità, formatore, organizza viaggi di memoria nei luoghi simbolo della storia europea. Autore di saggi e manuali sul rapporto tra passato e presente
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Le buone pratiche per vivere in salute
I quattro cardini del benessere
Attività fisica, sana alimentazione, riposo e meditazione sono il “segreto” per stare bene con sé stessi
Vivere in modo sano e stare bene con sé stessi, un obiettivo sulla carta condiviso da tutti ma non sempre, complice uno stile di vita frenetico, preso nella giusta considerazione all’interno della routine quotidiana.
Eppure, è estremamente importante una buona “salute per tutti”, tanto da dedicare una Giornata mondiale su questo tema - lo scorso 7 aprile è stata la 75esima - per sensibilizzare l’opinione pubblica e informare sulle buone pratiche che aiutano a vivere meglio.
Come? Praticando attività fisica, con un’alimentazione sana e bilanciata, non trascurando il riposo e ritagliandosi uno spazio di tempo per un po’ di meditazione.
Il benessere come priorità è un traguardo che si raggiunge innanzitutto praticando una corretta attività fisica. La costanza, infatti, comporta molteplici benefici non solo a livello fisico ma anche mentale. L’attività fisica, infatti, non aiuta solo a mantenerci in forma, a tenere sotto controllo il peso corporeo e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e circolatorie, ma produce benefici effetti anche a livello psicologico. L’Organizzazione mondiale della Sanità definisce attività fisica “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico”.
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MAGGIO 2023 on-line: /category/salute/
Salute
La campagna di prevenzione dell’Ulss 5 Polesana
di alcol
I quattro cardini del benessere
“Per attività fisica, s’intende - sono le indicazioni dell’Ulss 6 Euganea - tutto il movimento che viene svolto durante la giornata (gli spostamenti a piedi o in bicicletta, le attività svolte nel tempo libero al lavoro, lo sport, le faccende domestiche il giardinaggio). La cosa migliore però è praticare attività fisica moderata e vigorosa”.
Un altro fattore importante è il tempo in una settimana dedicato all’attività fisica.
“Evidenze scientifiche - si legge dalla pagina Facebook dell’azienda sanitaria padovana - dimostrano che praticare attività fisica moderata e vigorosa per almeno due ore e mezza alla settimana produce effetti benefici sulla riduzione del rischio di sviluppare il tumore mammario, cervico-uterino e del colon retto.
L’effetto benefico dell’attività fisica dipende dall’innesco di meccanismi biologici come l’aumento della sensibilità dei tessuti all’insulina che riduce il livello di glucosio, l’attivazione del metabolismo dei grassi, la riduzione dei livelli di ormoni sessuali, la stimolazione del sistema immunitario, la riduzione del marker dell’infiammazione”.
Non meno importante è il beneficio sulla sfera psicofisica: migliore percezione di sé e delle proprie capacità, stimolo alla socializzazione e alla condivisione. Per stare bene è altrettanto importante un’alimentazione equilibrata, sana e bilanciata.
Sichiama “binge drinking” la pratica assai diffusa tra i giovani di “tracannare” alcolici fino a stordirsi. Un tema su cui l’Ulss 5 Polesana invita a riflettere in occasione del mese di aprile, dedicato alla prevenzione alcologica. Il consumo di alcol, infatti, è purtroppo sempre più diffuso tra i giovani. Ma spesso si ignorano le conseguenze negative dei ricorrenti episodi di ubriachezza e relative al consumo di alcolici in età giovanile. Bere e ubriacarsi fin dall’adolescenza danneggia le cellule di molti organi, tra cui fegato e sistema nervoso centrale: in particolare, tra i 12 e i 25 anni il cervello subisce danni irreversibili per l’incapacità di metabolizzare l’alcol. Inoltre, è un fattore di rischio alla guida: in Italia sono circa 6000 gli incidenti stradali al-
In Italia sono circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 15 ed i 24 anni
col-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 1 5 ed i 24 anni. In più, predispone a comportamenti violenti e autolesionisti, è associato al rischio di gravidanze non desiderate e di malattie a trasmissione sessuale. Infine, porta a disturbi dell’apprendimento, incidendo sul rendimento scolastico.
Nel lungo termine, poi, favorisce l’insorgere di varie malattie croniche come cancro, diabete, malattie cardiovascolari e disturbi psichici, senza contare il fatto che rende più inclini a sviluppare una dipendenza da alcol in età adulta.
La corretta informazione sugli effetti provocati dal consumo di alcolici per i più giovani, ma anche per gli adulti, rappresenta dunque la prima forma di prevenzione.
“L’organismo ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per funzionare correttamente e rendere possibili i processi fisiologici. Alcuni nutrienti infatti sono essenziali per provvedere alla richiesta di energia, per alimentare il ricambio cellulare, altri invece hanno funzioni protettive” sono le indicazioni del Ministero della Salute che in dieci punti elenca le buone abitudini per mangiare sano. 1) É consigliato seguire un’alimentazione varia ed equilibrata sia sul piano qualitativo che quantitativo. 2) Non va mai trascurata la prima colazione che fornisce una buona energia per affrontare gli impegni della giornata. 3) L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare almeno 5 porzioni tra frutta e verdura, al giorno dalle quali trarre le quantità di vitamine necessarie di cui il nostro corpo ha bisogno. 4) É buona abitudine bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, anche senza aspettare di avere sete. 5) É importante cucinare con fantasia, variando gli alimenti anche nei colori. 6) Bisogna sempre fare attenzione alle modalità di preparazione degli alimenti e non eccedere nei condimenti. 7) Limitare il consumo del sale e preferire quello iodato. Non consumare troppi dolci e bevande zuccherate. Aumentare in casa la scelta di frutta e verdura limitando la disponibilità di alimenti e snack troppo calorici. 8) Limitare il consumo di bevande alcoliche, evitandolo in gravidanza. 9) Coinvolgere i bambini nella preparazione dei diversi alimenti giocando con i colori e le differenti consistenze, impareranno a conoscerli. 10) Leggere l’etichetta prima di acquistare un alimento per conoscere cosa contiene e per essere informato sul contenuto di energia e nutrienti.
Un ulteriore elemento a cui bisogna prestare attenzione è la qualità del nostro sonno. Gli esperti consigliano di dormire dalle 7 alle 9 ore a notte; dormire bene è importante per essere vigili e attivi durante la giornata, ma è anche essenziale per il corretto funzionamento della memoria e delle cellule del corpo.
La meditazione è il quarto pilastro del vivere in salute. Di recente è cresciuto l’interesse e la sensibilità verso questo tema.
La meditazione è una pratica che consente di concentrarsi su un unico pensiero, allontanando qualsiasi forma di negatività che può derivare dall’ambiente esterno.
Gli ormoni rilasciati durante la meditazione consentono di essere più rilassati, aiutano a controllare gli stati d’ansia e a sviluppare una maggiore fiducia in sé stessi.
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“Non berti la vita!”, i danni causati dall’abuso
Sempre più ragazzi consumano alcolici e si ubriacano per stordirsi con il “binge drinking”
Giovani e salute