febbraio 2021
I RAGAZZI
DALLA PARTE DEGLI ANIMALI
ZIONALI GIORNATE NA
Aiutaci re a libera gli orsi eller del Cast
PELO O E CONTROPEL
Gli zoo ioni sono prignso senza se www.piccoleimpronte.lav.it Supplemento al n.2 febbraio 2021 (177) di “Impronte” - Rivista Animalista Poste Italiane SpA sped. in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma
in questo numero 1 Editoriale ...e in più la striscia di BatBilbo 2 Ultime notizie 4 Pelo e Contropelo Lo zoo è un posto meraviglioso per animali e bambini Gli zoo sono prigioni senza senso 6 Il Fumetto BatBilbo e 3 orsetti prigionieri a Casteller 8 Concorso Bambini e animali, una storia di amicizia
10 Zampa d’oro Giovani animaliste crescono: grazie Sibilla! 11 Joe in cucina Panini con gocce di cioccolato 12 Giochi La chiave per la libertà 13 LAV Story I giorni del virus 15 Attivamente Libertà per gli orsi prigionieri 18 Amici animali L’orso bruno 22 Il Fumetto Zoo challenge 26 Diversi ma uguali ntrale e Sei zampe di meraviglia c o t r Inse hera c 28 Informativa privacy La mas so dell’or 29 L’Angolo della posta 30 L’Intervista I nostri amici Veggie Brothers 33 Il Quiz SUPPLEMENTO AD IMPRONTE anno XXXVIII n. 2 (177) febbraio 2021
DIRETTORE RESPONSABILE GIANLUCA FELICETTI
CURATRICE EDITORIALE ILARIA MARUCELLI
DIREZIONE E REDAZIONE
SEDE NAZIONALE LAV ONLUS VIALE REGINA MARGHERITA, 177 00198 ROMA
REDAZIONE
GIACOMO BOTTINELLI, MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, FLIC, JOY, PEPE
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE
PIER PAOLO PUXEDDU+FRANCESCA VITALE
HANNO COLLABORATO
KENIA E BIANCA JADE BIZZOCCHI, DAVIDE CECCON, ANGELA CONGIU, FABIO REDAELLI, ALESSANDRO TELVE
DISEGNO DI COPERTINA FABIO REDAELLI
Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente a LAV ONLUS, viale Regina Margherita 177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: privacy@lav.it
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CARTA BURGO RESPECTA 100
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AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 ISCR. ROC 2263 - 2001
STAMPA
ARTI GRAFICHE “LA MODERNA” VIA ENRICO FERMI, 13/17 ICI 00012 GUIDONIA AR C MONTECELIO (RM)
CART
PICCOLE IMPRONTE
100% CARTA RICICLATA
PACKAGING IN MATER-BI
100 %
biodegradabile e compostabile
CHIUSO IN TIPOGRAFIA 21 GENNAIO 2021
QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO A LAV ONLUS
GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro
VERSAMENTI INTESTATI A LAV ONLUS
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LAV È FIRMATARIA DI UN PROTOCOLLO D’INTESA CON IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE CHE SOSTIENE E PROMUOVE L’EDUCAZIONE AL RISPETTO PER GLI ANIMALI NELLE SCUOLE
Editoriale Sognare per credere N
Ilaria Marucelli
professione: giornalista cibo preferito: penne al ragù di lenticchie cosa non sopporta: chi pensa che i bambini siano solo bambini cosa vuole fare da grande: tornare bambina hobby: cinema e fotografia letture preferite: poesie
BatBilbo
on mi piacciono i muri. O meglio, mi piacciono i muri dove ci si può arrampicare, farci rimbalzare la palla, disegnarci sopra. Non mi piacciono i muri fatti per rinchiudere qualcuno. Penso ai nostri amici reclusi negli zoo, obbligati a crescere “in cattività” (e basta la parola per capire che non è qualcosa di buono...). Animali catturati, rapiti alle loro famiglie, rinchiusi dentro le gabbie, separati dal mondo dalle sbarre, attraverso le quali passano solo le risa dei bambini, lo sbeffeggiare degli adulti, la carta di una merendina e qualche guscio di frutta secca. Gli animali degli zoo sono infelici, tristi, depressi e non potrebbe essere altrimenti, anche quando dentro le gabbie ci sono nati. Perché la libertà è un bisogno, naturale e insostituibile, di ogni essere vivente. Di tutti, nessuno escluso. Durante il lungo periodo della pandemia che ci ha allontanato dai nonni, dagli amici, dalla scuola, dalle passeggiate… lo abbiamo capito fin troppo bene. E allora che aspettiamo? Cominciamo a immaginare che tutti i muri possano cadere. Tutti, anche quelli che ci separano dagli altri animali. Un sogno, vero? Forse, ma sono i sogni che ci accompagnano per mano incontro al futuro. Come diceva quella bella canzone? «Tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente e il sogno realtà diverrà!». Sognare per credere.
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Ultime notizie Mai più cavalli uccisi in Grecia
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ora in poi questi splendidi quadrupedi saranno trattati come cani e gatti e quindi non potranno più essere sfruttati per farne carne, pelle o cuoio. Una bellissima notizia, risultato del grande lavoro delle associazioni animaliste e dei rischi legati all’emergenza Covid. Impegniamoci tutti per salvare anche i cavalli nel nostro Paese, il primo in Europa per la macellazione dei nostri amici e per il consumo di carne equina. Perché, come ci insegna la Grecia, i cavalli sono splendidi amici e non cibo.
Milioni di firme contro le gabbie
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na valanga di firme contro le gabbie! Un milione e mezzo di cittadini europei (tra i quali, grazie all’impegno di LAV, anche moltissimi italiani) hanno fatto sentire la loro voce contro la crudeltà di rinchiudere gli animali d’allevamento dietro le sbarre. Una spinta storica per migliorare la vita dei nostri amici di pelo e penna. Ora la Commissione Europea dovrà rispondere a questo grido per la giustizia, promuovendo sistemi di allevamento più rispettosi. E anche se noi vogliamo la libertà per ogni essere vivente, è comunque un’ottima notizia, perché la vita in gabbia non è vita.
Dalla parte degli animali selvatici
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uone notizie anche dalla Francia: il Ministro dell’Ecologia ha riconosciuto l’importanza del benessere anche per gli animali selvatici. Significativi passi avanti sono previsti nei prossimi anni. Gli allevamenti di visoni saranno vietati e gli acquari chiusi, accogliendo orche e delfini in un centro di recupero. Per i circhi si cercherà di trovare una soluzione per sistemare al meglio i cinquecento animali ancora sfruttati sotto al tendone. Un grande passo nella giusta direzione, anche se ci vorrà tempo e grande impegno di tutti per realizzare questo cambiamento di civiltà.
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Salviamo i canguri dalla caccia
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i ricordate la campagna LAV #Salvacanguri? Siamo lieti di annunciarvi che ha portato un altro straordinario risultato! Dopo Diadora e Versace, anche il gruppo Prada e Salvatore Ferragamo (importanti e celebri marchi della moda) non utilizzeranno mai più pelli di canguro, prodotte con la caccia crudele e a prezzo di grandi sofferenze. Siamo contenti che sempre più aziende si mostrino sensibili alla tutela dei canguri, ma continua il nostro impegno per salvare milioni di questi affascinanti marsupiali!
Senia, maialina coraggiosa
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ai visto il bellissimo film Babe, maialino coraggioso? Questa è la vera storia di Senia, un’intrepida maialina che si è salvata la vita fuggendo dal camion diretto al macello! Destinata a finire nei piatti sottoforma di salumi, Senia si è ribellata a un destino ingiusto e crudele con una vera e propria fuga per la libertà. Il suo gesto ha commosso e fatto riflettere ed è stato deciso di salvarle la vita. Oggi si trova al rifugio Tana del Bianconiglio, un posto ideale dove vivere in pace e felice insieme ad altri compagni liberati dallo sfruttamento. Buona vita, Senia!
Basta cavalli sfruttati
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a Reggia di Caserta, uno storico palazzo reale conosciuto in tutto il mondo, utilizza le carrozze per far visitare il proprio meraviglioso parco. La scorsa estate, per il caldo e la stanchezza, un cavallo è stramazzato a terra, morendo sotto gli occhi di tutti. Una morte senza senso, solo per far divertire i turisti e magari scattarsi un selfie. Una tragedia che fa riflettere e impone una scelta di civiltà. E la direttrice della Reggia decide finalmente di utilizzare mezzi elettrici al posto dei nostri amici di zoccolo. Un ricordo e un saluto commosso a questo cavallo, di cui non conosciamo nemmeno il nome: il suo sacrificio salverà molti altri animali.
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Pelo Gli zoo sono prigioni o luoghi accoglienti? Gli animali in gabbia soffrono oppure vivono protetti dalle insidie della natura? Queste strutture sono un luogo educativo per
Lo zoo è un posto meraviglioso per animali e bambini C
are ragazze e cari ragazzi, un caloroso benvenuto nel nostro zoo, soprattutto da parte dei nostri amici animali. Volete fare il giro del mondo? Qui non servono 80 giorni, bastano poco più di 80 minuti per conoscere meravigliosi esemplari che abitano le praterie, le savane, le foreste... Sì, i documentari sono belli. Certo, sui libri sono raccontate curiosità e abitudini degli animali. Ma niente potrà mai sostituire l’emozione di trovarsi davanti a un vero elefante
o l’urgenza di allungare il collo per incontrare gli occhi di una giraffa. Pensate alla scuola: tutti avete fatto lezione a distanza. Ma non si sta meglio in classe, gomito a gomito con compagni e insegnanti, piuttosto che vederli dentro uno schermo? Gli zoo sono questo: animali in carne e ossa, pelo e squame, ali e proboscide! Per questo tutti i bambini li amano. Emozione e sentimento quindi. Ma non solo questo. Gli zoo sono importanti per studiare gli animali al di fuori del loro habitat, ma soprattutto per garantire la salvezza a tante specie in via di estinzione. E infine, da noi gli animali non soffrono. Ce ne prendiamo cura con attenzione e rispetto, cercando di offrire loro un ambiente adatto e stimolante. Hanno perso la libertà, è vero, ma ci guadagnano in cure, cibo, attenzione e protezione. Insomma: viva gli zoo, un posto meraviglioso per animali e bambini.
Certo, sui libri sono raccontate curiosità e abitudini degli animali. Ma niente potrà mai sostituire l’emozione di trovarsi davanti a un vero elefante!
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Contropelo i bambini o insegnano solo a sfruttare gli animali trattandoli come oggetti? Di questo parlano, come sempre con opinioni opposte, i nostri due personaggi.
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vevo otto anni e sono uscito piangendo dallo zoo. Avevo guardato negli occhi un leone malconcio, che girava in tondo in una gabbia piccola e spoglia. Sono passati gli anni, ma per me gli zoo rimangono quello che avevo letto nello sguardo del leone: sbarre, gabbie, tristezza e sofferenza. Oggi alcuni zoo si sono rinnovati, hanno arricchito gli ambienti, hanno sostituito le sbarre con grandi vetrate, ma restano lo stesso prigioni, dove gli animali hanno perso per sempre la libertà. E perché tutta questa sofferenza? Solo perché noi umani possiamo andare a vederli la domenica pomeriggio! Aveva un senso centinaia di anni fa, quando non c’erano la TV e Internet. Oggi basta una webcam e possiamo osservare tutti gli animali del mondo, 24 ore su 24, nel loro habitat. Oppure ci sono documentari ad altissima definizione, che ci fanno vedere ogni singolo pelo, squama, dente o pinna dei nostri amici. Io ho visto sullo schermo un leone fin dentro la pupilla e lo sguardo era quello fiero e tranquillo di un animale libero. Per non
parlare degli zoo virtuali: sono un’esperienza meravigliosa. Forse proprio per il mio trauma di bambino, ho scelto di lavorare in un centro di recupero. Ci arrivano animali esotici da circhi, zoo, case private, tutti in cattive condizioni, depressi, impauriti, tristi. Noi cerchiamo di fornirgli un ambiente adatto, cure, amore e attenzione e piano piano ricominciano a vivere. Se volete incontrare un animale dal vero, venite a trovarci!
Sono passati gli anni, ma per me gli zoo rimangono quello che avevo letto nello sguardo del leone: sbarre, gabbie, tristezza e sofferenza.
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Concorso fotografico Bambini e animali, una storia di amicizia A
mici per la pelle, compagni di vita, membri della famiglia… godetevi queste meravigliose immagini di gioia, complicità, entusiasmo! I pelosi che vedete nelle foto sono tutti salvati, strappati a un destino randagio. E la loro felicità è diventata la vostra, rendendo la vita molto migliore per entrambi. Grazie a tutti per l’incredibile partecipazione a questo concorso e per tutto l’amore che straripa da queste pagine. Perché adottare un randagio è SEMPRE una scelta vincente!
Tutte le foto del concorso sono pubblicate sul sito
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6 1. Veronica Ventura (4 anni) e il suo Eddie (12 anni), Castiglioncello (LI). 2. Anna Fiori (10 anni) con Mimì (4 mesi), Formigine (MO). 3. Davide Palmieri Fanciullo (7 mesi) con Tango (6 anni), Prato. 4. Brianna Giani (6 anni) e Ronny (12 anni), Lesmo (MB). 5. Emanuele Pastore (10 anni) e Lucy (2 mesi), Agugliano (AN). 6. Cristiano Selis (9 anni), Francesco Maria Buzzi (9 anni) ed Emanuele Buzzi (7 anni), assieme alla loro amica a 4 zampe Cora (4 anni), Viterbo. 7. Gioia Scuderi con Milù e Milady, Giardini-Naxos (ME).
si aspettano chiu e ch i g a d n ra i ni e gatt o quello Ci sono tanti ca famiglia è tutt la tua? Vai su a n U i. il tt a g i nei canili e ne i trovare. Potrebbe essere che sperano d bene.lav.it/ https://amarefa P
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Zampa d’Oro Giovani animaliste crescono: grazie Sibilla! Abbiamo intervistato una giovane animalista e lettrice di Piccole Impronte. Ecco a voi le parole di Sibilla! Ciao Sibilla! Cosa vuoi fare da grande? Da grande voglio fare l’ingegnera robotica. Qual è il tuo animale preferito? Il mio animale preferito è il bradipo perché una volta ho visto un video di bradipi in una cesta e da quel momento mi sono piaciuti tanto. Vivi con un animale? Ho un cane, anzi due: Flic e Ottavio. Sono molto carini specialmente Flic, ha il pelo marroncino ed è molto coccoloso. Secondo te i bambini possono salvare gli animali? Sì, i bambini possono fare tante cose, come fa Greta Thunberg. Sibilla con un semplice disegno ha rappresentato il suo punto di vista: i fiori in un prato si rispecchiano negli occhi di un gatto. Significa che siamo tutti in relazione, uomini - animali piante. Per questo è importante rispettare la natura nel suo insieme.
Hai mai salvato un animale? Sì, una volta ho trovato in giardino un passerotto caduto dal nido, ho chiamato papà e l’abbiamo curato finché non è arrivato il recupero di animali. Parli mai degli animali con i tuoi amici? Sì, parlo spesso del maltrattamento delle mucche per il latte ma alcuni non capiscono. Se avessi una bacchetta magica...? Farei smettere a tutti di mangiare carne. Ti piace Piccole Impronte? Mi piace molto, soprattutto i giochi.
Sibilla Bottinelli Età: 9 anni Vive a Grosseto Colore preferito: rosso scuro 10 | P
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Nella foto, Sibilla assieme a Flic, uno dei due cani che vivono con la sua famiglia.
Joe in cucina Panini con gocce di cioccolato Sono tante le ricette da fare insieme, per divertirsi ai fornelli quando si è costretti tra le mura di casa. Avete cucinato qualcosa anche voi? Questi panini, ne sono sicuro, faranno felici grandi e piccini. Parola di Joe! A tavola, è pronta la merenda! 1 In una ciotola versa la farina setacciata, aggiungi lo zucchero, il sale, il lievito sbriciolato e il latte appena tiepido. Mescola fino ad amalgamare tutti gli ingredienti e impasta per ottenere un composto liscio e compatto. Metti l’impasto ottenuto in una ciotola di vetro, copri con un telo e lascia riposare circa un’ora in un ambiente caldo.
2 Passato questo tempo trasferisci l’impasto su una spianatoia leggermente infarinata, aggiungi il burro morbido e lavoralo fino a che non si attaccherà più alle mani. Aggiungi infine le gocce di cioccolato e lascia lievitare di nuovo fino a che non sarà raddoppiato di volume.
3 Prendi l’impasto, sgonfialo senza impastare e forma delle palline che andranno poggiate su una teglia foderata con carta forno. Spennella la superficie con del latte e lascia lievitare ancora fino a che i panini non saranno belli gonfi.
4 Cuoci in forno preriscaldato a 180 °C per circa 20 minuti o comunque fino a che non risulteranno dorati in superficie.
Ingredienti • 400 g di fa
rina tipo 0 • 250 ml di la tte di soia alla vaniglia • 50 g di zucc hero • 10 g di lievi to di birra • un pizzico di sale • 40 g di bur ro di soia a temperatur a ambiente • 100 g di go cce di ciocco lato fondente
Arianna Dall’Occo Ama gli animali da sempre e per questo ha scelto di non mangiarli. Con le sue ricette vuole dimostrare che è possibile mangiare bene lo stesso. Ama fotografare gli animali nel loro ambiente naturale, perché quella fotografica è l’unica caccia che dovrebbe esistere.
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Giochi La chiave per la libertà Qual è la chiave giusta che apre la gabbia? Aiuta BatBilbo a individuarla tra tutte quelle che ha trovato!
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SOLUZIONE: chiave b
In realtà, per liberare gli animali, non servono chiavi, trucchi o strani apparecchi. Non serve nemmeno l’aiuto di un supereroe. Per liberare gli animali da ogni tipo di prigione, basta aprire il proprio cuore e mettersi nei loro panni, sempre. In questo modo è facile capire che non è giusto trattarli in quel modo. Sarà immediato poi decidere di non andare più in quei luoghi dove vengono sfruttati. Tutti possono farlo. 12 | P
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I giorni del virus di
Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Angela Congiu
IL da lontano. Era nato in un grosso allevamento di polli dall’alvirus arrivò a Rocca Sganghera una mattina d’inverno. Veniva
tra parte del mondo e poi, saltando da un umano all’altro, aveva percorso molta strada. Ora, un virus è una cosa piccolissima, che non si sa nemmeno se sia un essere vivente o no. Anche se aveste la lente di ingrandimento più potente di tutte non riuscireste a vederlo. Ma la fata Betulla aveva la vista magica e lo individuò subito, aggrappato ai baffi del postino Egidio Tafutti, che si dirigeva in bici verso la piazza. Fu un attimo e il virus era sparito nel condotto di un impianto di riscaldamento. Betulla lo cercò. Ma non lo trovò. Pochi giorni dopo il postino era a letto con febbre e raffreddore. Il medico gli fece un controllo e saltò fuori che era proprio il virus. «Il virus non esiste! È tutto un complotto!» gridò il barbiere Salvoni.
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Il sindaco di Rocca Sganghera, Palmiro Buzzacchi, si affrettò a spiegargli che il virus era nato in qualche allevamento di animali e si stava spargendo su tutto il pianeta, ma il Salvoni non ne volle sapere. A dirglielo ci provò anche il dottor Camosci, che era un medico dell’ospedale; ma intervenne Geronimo Filetti, un altro che la pensava come il Salvoni: «Siete pagati dai poteri forti!». «E chi sarebbero, scusi, questi poteri forti?» chiese la professoressa Semproni che insegnava alle medie. «Lo sappiamo chi sono…» rispose il Filetti; ma non lo spiegò mai. Intanto si ammalarono anche l’ispettore Barbafiera, comandante della polizia municipale, il dottor Mangiabove, pediatra dell’Azienda Sanitaria Locale, il fabbro Mirco Sandroni e una lunga serie di altre persone. Il sindaco emanò un’ordinanza per tenere chiusi i bar e altri negozi. Il barbiere Salvoni, allora, organizzò una manifestazione di protesta davanti al Comune. Aveva preparato uno striscione con scritto: «Svegliatevi! Il virus è una farsa!». La fata Betulla, che il virus invece lo aveva visto, chiamò a raccolta la maestra Ludmilla, il cinghiale Armando, il tasso Carlo e anche gli gnomi.
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Attivamente Libertà per gli orsi prigionieri G
li orsi non hanno nessun interesse ad avvicinarsi a noi umani: ci considerano un pericolo e fingono un attacco solo se si sentono minacciati. Ma gli orsi M49 e DJ3 sono stati imprigionati per essersi semplicemente procurati del cibo, mentre M57 è stato catturato per essersi scontrato con una persona forse perché spaventato. Adesso sono tutti dietro le sbarre del Casteller (vicino Trento). Gli orsi imprigionati soffrono: la nostra battaglia continuerà finché tutti gli orsi saranno liberi.
Sabato e domenica 13-14 e 20-21 marzo
GIORNATE NAZIONALI LAV
Aiutaci a liberare gli orsi del Casteller
Vieni a trovarci con i tuoi genitori ai nostri tavoli! Con una donazione minima di 14 euro, ti porterai a casa un bellissimo uovo di cioccolato fondente del commercio equo e solidale: ci aiuterai così a sostenere le nostre battaglie legali per liberare gli orsi imprigionati. Per sapere dove sono i tavoli e per ogni informazione vai su www.lav.it
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e giri pagina, trovi una maschera da orso. Ti bastano un paio di forbici e degli elastici lunghi (o dei nastri) ed è fatta. Puoi fotocopiare le due pagine su una carta spessa oppure usarle direttamente. Puoi anche incollarle su un cartoncino, così la maschera sarà più resistente. Una volta indossata la maschera, cerca qualcuno che ti faccia una foto e inviala a piccoleimpronte@lav.it Aiutaci anche tu a liberare gli orsi imprigionati. Non hanno mai fatto del male a nessuno! P
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© Ilina Yuliia | Shutterstock
Vent’anni fa gli orsi erano praticamente estinti in Trentino, ne erano rimasti solamente 3. Poi, a seguito di un progetto europeo, ora in quella provincia ce ne sono circa 80 liberi.
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Ecco la tua maschera da orso! Prima di ritagliarla, puoi fotocopiarla su un cartoncino, oppure incollarla sempre su un cartoncino per renderla più robusta.
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Una volta che l’hai ritagliata, sul retro della maschera attacca due pezzi di nastro adesivo ai bordi, all’altezza degli occhi. Poi fai due buchini per farci passare un cordino o un elastico da assicurarti dietro la nuca. Il nastro adesivo serve a rinforzare i buchini che altrimenti si strapperebbero.
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* L’orso è un animale timido e diffidente, che si muove soprattutto
al calare della sera: non è aggressivo con gli umani. Solo se si sente minacciato mette in atto un falso attacco: allora corre verso l’avversario per metterlo in fuga facendo un verso chiamato ruglio; arrivato però a pochi passi dal pericolo, si ferma e se ne va.
* Di solito sta seduto o sdraiato e cammina sulle quattro zampe: si solleva in piedi per cogliere la frutta dagli alberi, per osservare i dintorni o intimidire un avversario, facendo a volte anche qualche passo.
* Mammifero solitario e molto intelligente, ha il cervello più grande, in proporzione al peso, di tutti i carnivori terrestri. Fortissimo e resistente, può correre più veloce di un cavallo e si arrampica senza problemi sugli alberi: si sposta anche per centinaia di chilometri, alla ricerca di cibo.
* È in grado di cacciare e pescare, ma per il 90% mangia vegetali: bacche, frutta, ghiande, radici e tuberi, oltre ai funghi. Un’altra importante fonte di nutrimento sono gli insetti: può mangiarne parecchie migliaia al giorno, tra formiche, api, falene, coleotteri… Quando si avvicina la stagione fredda divora tantissimo cibo, per accumulare il grasso indispensabile durante il letargo, quando trascorre l’inverno nella tana senza mangiare o bere nulla. * Non ha una buona vista, ma l’olfatto è eccezionale, cento volte superiore al nostro! Spesso cammina fiutando con il naso a terra: sente l’odore del cibo anche a chilometri di distanza. 18 | P
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I numerio bruno dell’orso europe g 50-200 K o s e p o il su 2 metri piedi l’altezza in 25 anni ella sua vita d la durata 200 mila ero nel mondo il loro num a 100 ero in Itali il loro num
© Eric Isselee | Shutterstock
L’orso bruno
© Ariel Celeste Photography | Shutterstock
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Fecero una riunione segreta in una radura del bosco, in una notte in cui la neve cadeva lieve sugli alberi, silenziosa e soffice. C’era pure la strega Brunella. Si consultarono e decisero di mettere insieme i propri poteri per far vedere a tutti con che cosa avevano a che fare. Il giorno dopo, in mezzo alla piazza, c’era di nuovo il barbiere Salvoni col suo striscione di protesta. La maestra Ludmilla si avvicinò: «Ma lei è proprio sicuro che il virus non esista?», chiese. «Certamente! Perché lei ha dubbi?» rispose il Salvoni. Senza farsi vedere Betulla, Brunella, il tasso, il cinghiale e gli gnomi se ne stavano dietro i vasi di fiori del bar chiuso. Betulla fece un segno e tutti concentrarono la loro magia nel punto che indicò. Ed ecco che all’improvviso cominciò ad apparire un puntino violaceo. Si ingrandì e si ingrandì fino ad arrivare alle dimensioni di un pallone. Aveva tante piccole corna scure, dalla forma di coni, che si irradiavano dalla sua superficie; in breve era diventato grosso come un’automobile e se ne stava alle spalle della maestra Ludmilla. Il barbiere Salvoni vide quella cosa e sbiancò. Cercò di puntare un dito, come per avvertire la maestra Ludmilla della presenza dietro di lei; ma prima di poterlo fare si lanciò di corsa nella direzione opposta, gridando a squarciagola. P
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La maestra Ludmilla rise. Betulla, Brunella e gli gnomi saltarono fuori e si unirono a lei. Quella sera Ludmilla chiese al sindaco di poter presentare il virus agli abitanti. Fece un discorso dalla terrazza del palazzo comunale, spiegando che finché cattureremo e imprigioneremo gli animali per le nostre esigenze, potranno sempre nascere pericoli come quello. «Anche se non lo vedete, il virus esiste» disse. «Ma per convincervi ve ne ho portato uno bello grosso!». Da quel momento il barbiere Salvoni non disse più nulla, tanta era la paura che aveva avuto. Le persone ammalate guarirono, ma capirono che la loro malattia era venuta dagli errori di tutta l’umanità verso la natura e gli animali. «Potremo mai cambiare?» chiese la maestra Ludmilla alla fata Betulla. «Chissà?» rispose Betulla. «Ma se non lo faremo ci sarà un nuovo virus a ricordarci che siamo sulla strada sbagliata…».
Giacomo Bottinelli, 48 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia
e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione.
Angela Congiu, in arte Haryuu, vive a Ravenna. È un’artista di 22 anni che fin da piccola ama i cani: per questo lavora in canile e fa la dog sitter, ma tiene alla salvaguardia di qualsiasi creatura. Ogni giorno cerca di lottare per l’ambiente e gli animali. Il suo sogno è aprire un rifugio per cani abbandonati. 20 | P
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Lo sapevi
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* Nel mondo ci sono milioni di animali prigionieri, rinchiusi in strutture di reclusione solo per essere osservati da noi umani. Possono chiamarsi giardini zoologici, zoo, parchi, zoosafari ma sono tutti luoghi di reclusione dove gli animali hanno perso per sempre la libertà. * Secondo uno studio dell’associazione inglese Born Free Foundation, la maggior parte dei recinti non ha attrezzature o arricchimenti per le specie recluse. Numerosi animali appaiono in cattive condizioni: malattie della pelle, obesità, malnutrizione, segni di automutilazione, aggressività con i loro compagni di gabbia, comportamenti stereotipati (azioni inutili ripetute ossessivamente, come ad esempio camminare su e giù). È diventato virale il triste video della tigre in uno zoo di Pechino che, camminando per ore in cerchio nel ridottissimo spazio a disposizione, ha tracciato per terra un perfetto cerchio. * Molte strutture non rispettano nemmeno i parametri minimi di benessere. Secondo uno studio della Born Free Foundation, dei 98 giardini zoologici presenti nel nostro Paese, solo sedici risultano a norma. Eppure l’ultimo sondaggio Eurispes rivela che il 54,9% degli italiani è contrario agli zoo.
* Negli zoo gli animali sono prigionieri in gabbie e recinti, dove i bisogni delle loro specie sono negati per sempre. Non possono muoversi liberamente, esplorare il territorio come in natura, avere una vita sociale, esprimere i loro comportamenti naturali. La conseguenza? Noia, tristezza, depressione e grande sofferenza.
* Negli ultimi anni si stanno progettando e realizzando giardini zoologici di nuova generazione. Allo zoo di Filadelfia hanno creato centinaia di tubi e piste per permettere agli animali di muoversi in sicurezza lungo l’intera struttura, mentre i visitatori rimangono nascosti dietro pannelli riflettenti. A Zootopia, in Danimarca, ci saranno tre grandi e distinti percorsi circolari intrecciati, circondati da un percorso pedonale rialzato per gli spettatori, all’interno dei quali gli animali vivranno in qualche modo “liberi”.
* La volontà di superare le gabbie è positiva, soprattutto per il benessere degli esemplari reclusi. Ma ogni animale deve vivere libero, nel proprio habitat naturale: non dobbiamo essere noi a gestire e controllare la loro esistenza. Il futuro sta invece nei meravigliosi zoo virtuali, nella visione dei documentari naturali (sempre più incredibilmente belli), nell’osservazione delle webcam che ci mostrano la vita vera, minuto per minuto, di molti animali selvatici nel mondo. P
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Diversi ma Uguali a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della SIUA
Sei zampe di meraviglia L’universo degli animali pullula di creature piccole e straordinariamente differenti l’una dall’altra, nell’aspetto e nel tipo di vita che conducono. Sono gli insetti, la classe di viventi in assoluto più numerosa del pianeta, con oltre 1 milione di specie diverse. Fanno parte del gruppo degli invertebrati, così detti perché, al contrario di pesci, anfibi, rettili, mammiferi e uccelli, non hanno la colonna vertebrale. Si tratta però di un raggruppamento molto grande e poco omogeneo, che mette insieme ragni, stelle marine, seppie, meduse, spugne e, appunto, gli insetti. Ape
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a caratteristica principale degli insetti è di avere sei zampe, per questo sono anche chiamati esapodi (che vuol dire “dai sei piedi”), a differenza di altre piccole creature, come i ragni che ne hanno otto, i granchi che ne hanno dieci, le scutigere che ne hanno trenta, fino ai millepiedi che in realtà ne hanno solo (si fa per dire!) qualche centinaia. Un’altra particolarità degli insetti è il corpo distinto in tre parti principali: la testa, con gli occhi, la bocca e le antenne; il torace, da cui si dipartono le zampe e le ali; l’addome, che contiene gli organi riproduttivi e intestinali. La suddivisione in tre parti è ben visibile, per esempio, nella formica.
Animali in miniatura
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tutte le immagini © irin-k | Shutterstock
Scarabeo
Gli insetti sono quasi sempre molto piccoli: di solito non raggiungono il centimetro di lunghezza o lo superano di poco. Ci sono però eccezioni di tutto rispetto: alcuni coleotteri raggiungono la grandezza di una mano adulta, come lo Scarabeo titano e lo Scarabeo golia che superano i 15 centimetri di lunghezza. Alcune farfalle hanno un'apertura alare che raggiunge i 30 centimetri, come la falena Atlante e la farfalla della Regina Alessandra.
Farfalla
Cimice
Formica
Ma il record di grandezza appartiene all’Insetto stecco gigante della Malesia, che supera il mezzo metro di lunghezza! Tra gli insetti più piccoli figura un minuscolo scarafaggio del Centro America che misura un terzo di millimetro. Per capirci, è circa venti volte più piccolo delle comuni formiche.
Mosca
Necessari alla vita del mondo vegetale Gli insetti costruiscono un rapporto molto stretto con il mondo vegetale e questa simbiosi è così importante che la maggior parte delle piante non potrebbe vivere senza l’apporto degli insetti, che consentono un gran numero di funzioni, come la riproduzione. Le api, per esempio, volando da un fiore all’altro, portano il seme maschile a contatto con l’ovario femminile, realizzando quel processo, noto come impollinazione, che consente alla pianta di produrre i semi da cui germoglieranno nuove pianticelle.
Cetonia
Gli insetti rappresentati in queste pagine non sono in proporzione tra di loro. Per esempio, in natura la formica è più piccola di una mosca comune.
Il ragno non fa parte della famiglia degli insetti e infatti ha otto zampe. Fa parte della famiglia degli aracnidi (insieme a scorpioni, acari e zecche). P
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Informativa privacy I RAGAZZI DALLA PARTE DEGLI ANIMALI
Cara lettrice e caro lettore, se vuoi inviarci un disegno, una storia, una lettera o una tua foto per la pubblicazione su Piccole Impronte, devi allegare questo modulo compilato dai tuoi genitori o da chi ne fa le veci. In sintesi: 1. Fai compilare il modulo dai tuoi genitori 2. Ritaglia, fotocopia oppure scansiona la pagina 3. Ora, insieme a questa pagina, inviaci pure tutto quello che vuoi! Cosa aspetti? Non ti resta che prendere la penna o i colori e cominciare a LAVorare per gli animali! Noi restiamo in fiduciosa attesa dei tuoi capolavori. Informativa privacy (art. 13 regolamento generale sulla protezione dei dati 2016/679) LAV Onlus con sede legale in viale Regina Margherita, 177 - 00198 Roma è la titolare del trattamento di dati. I trattamenti dei dati personali di un minore possono essere autorizzati solo da chi è titolare della responsabilità genitoriale. LAV, in assenza di tale autorizzazione, non potrà esercitare alcun trattamento. I dati saranno trattati con modalità cartacee e telematiche nel rispetto di principi di correttezza, liceità, trasparenza e per finalità strettamente connesse e strumentali agli scopi istituzionali della associazione. La durata del trattamento è funzionale al rapporto con l’associazione. All’interessato sono garantiti tutti i diritti specificati dagli articoli da 15 a 22 del RGPD 2016/679 che potrà esercitare attraverso il titolare della responsabilità genitoriale. Tra questi ricordiamo la revoca del consenso al trattamento, il diritto di chiedere e ottenere l’aggiornamento, la rettificazione o l’integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, e il diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati personali. Le richieste andranno rivolte senza formalità a privacy@lav.it o con posta tradizionale presso l’indirizzo LAV Viale Margherita 177 - 00198 Roma e saranno evase nei tempi previsti dalla normativa. La informativa sul trattamento è anche pubblicata sul sito www.lav.it e www.piccoleimpronte.it. Disegni, foto o altro materiale didattico inviati per la pubblicazione su Piccole Impronte non verranno restituiti. Ai sensi della legge 22.4.1941 n. 633 (Legge sul diritto d’autore), oltre al loro trattamento, si autorizza LAV alla loro conservazione in archivi cartacei ed elettronici, all’utilizzo senza scopo di lucro e alla diffusione a titolo gratuito per fini educativi e promozionali. Riconoscendo anche, se del caso, ogni più estesa facoltà di elaborazione, riproduzione e adattamento totale e/o parziale.
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L’Angolo della posta Una bella storia
In casa mia si racconta da sempre questa storia. Mio nonno, che viveva in un villaggio di campagna nelle Marche, era il padrone di una fattoria dove vivevano molti animali. Un giorno era andato in un posto dove macellavano gli animali per la produzione della carne e in quel momento è passato di lì e ha visto che portavano una cavallina a macellare. Non era bella e non era di razza, era pure ferita ad una zampa. Lui l’ha guardata: negli occhi ha visto la sua bellezza interiore e la sua dolcezza. Ha deciso di comprarla e lasciarla libera nei campi verdi della fattoria. Alessio Mancini, 8 anni, Senigallia (Ancona)
Perché siamo crudeli?
Mi chiedo spesso perché gli umani fanno brutte cose agli animali. Siamo capaci di andare sulla Luna e ci serviamo degli animali per tutto. Come è possibile? Marina Ronca, 12 anni, Milano
Quel giorno...
Il 13 ottobre tornavo da scuola triste per un cattivo voto e preoccupato perché non sapevo come dirlo ai miei genitori, quando sentii una specie di lamento, quasi un pianto, provenire da un bidone dell’immondizia. Mi affacciai e vidi un cagnolino piccolo e indifeso, piuttosto malconcio. Lo presi e mi avviai a casa. Qui i miei genitori furono così presi dal mio tesoro che non mi chiesero nulla della scuola. Subito mi fecero tante domande, per sapere dove lo avessi preso. Lo lavammo e tornò di colore bianco. Lo portammo dal veterinario che disse che aveva tre mesi e stava bene, ma non aveva nessun microchip. Karol, così lo chiamai, si affezionò tanto a me e alla mia famiglia e ognuno di noi aveva il proprio compito: mia madre lo curava, mio padre lo portava a fare i bisogni, mio fratello ed io eravamo i suoi compagni di gioco. Insomma, da quel giorno Karol fa parte ufficialmente della mia famiglia, cresce sano e forte grazie all’amore che gli diamo e se qualcuno fa un torto a Karol è come se fa un torto a tutti noi e ne paga le conseguenze!!! Che bel giorno fu quel giorno. Anita Caputi, 8 anni, Molfetta (Bari) Liberiamo gli orsi! Ce lo dice Salvo Munafò, 9 anni, Pachino (Siracusa).
Grazie ad Alessio e Anita per le loro meravigliose storie. In quanto alla domanda di Marina, la risposta vola nel vento… Non sappiamo perché noi umani siamo così crudeli con gli animali, però possiamo fare tutto il possibile perché questa crudeltà finisca, con l’aiuto di tutti, anche il tuo! Intanto pensa che, da quando siamo andati sulla Luna, le condizioni dei nostri amici sono migliorate moltissimo e ogni giorno le cose vanno meglio. Un caro saluto e riscrivici quando vuoi.
Volete mandarci una lettera o dei disegni?
Fate compilare a un genitore il modulo nella pagina accanto, tagliatela (o fotocopiatela prima). Poi mettetela nella busta insieme a quello che volete inviarci. Solo così potremo pubblicare le cose che ci mandate. P
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L’Intervista a cura delle “Vegan Sisters”
I nostri amici Veggie Brothers Qualche mese fa a un festival vegano negli USA abbiamo incontrato i Veggie Brothers (i gemelli Brian e Charlie), attivisti e imprenditori etici. Siamo rimasti amici e vogliamo condividere con voi la loro storia. K: Ciao Brian, ciao Charlie! Perché siete diventati vegani? C: Io sono diventato vegetariano a sette anni. Ricordo che era Thanksgiving (il
Giorno del Ringraziamento, una importante festa americana). Gli uomini erano andati a caccia del tacchino. Per la prima volta nella mia vita ho collegato che la “carne” nel mio piatto non era cibo ma il cadavere di un animale che fino a poco prima era vivo e libero. Lì ho smesso di mangiare carne per sempre. Poi a quindici anni ho scoperto la crudeltà delle industrie di latte, uova e miele e sono diventato vegano. B: Per me la storia è simile, ci ho solo messo qualche mese in più. Ho deciso di diventare vegetariano il giorno del nostro ottavo compleanno, così sarebbe stato facile ricordare la data.
BJ: Anch’io sono diventata vegana un anno dopo mia sorella. E anche noi utilizziamo molto i social. Quando avete aperto la vostra pagina Veggie Brothers? C: Abbiamo fondato Veggie Brothers nel 2018 per dimostrare che chiunque può essere vegano. Diffondiamo il veganesimo in modo positivo condividendo video che mostrano gentilezza nei confronti degli animali. K: Avete lanciato anche una piccola azienda di cioccolato vegano
e biologico. A proposito, grazie per averci spedito delle barrette. Sono veramente buonissime! Vi va di parlarne? B: Un giorno sono entrato in un supermercato e non sono riuscito a trovare nessun cioccolato al latte vegano. Così Charlie ed io abbiamo deciso di lanciare Trupo Treats, un’azienda vegana di cioccolato al latte vegetale.
BJ: Complimenti! Avete solamente 21 anni e siete già così impegnati!
Sappiamo anche che Trupo Treats è riuscita a coinvolgere tanti centri di recupero per animali? C: Sì, loro ci aiutano a promuovere il cioccolato e noi gli doniamo parte dei guadagni. Nei primi tre mesi, con un solo tipo di barretta, abbiamo donato più di 2.000 dollari e speriamo di poter fare molto di più.
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K: Siete veramente una grande ispirazione! Che consiglio potete dare ai ragazzi che vogliono diventare attivisti e magari sognano di poter lanciare, come voi, un’attività etica? B: Per diventare un attivista è importante non aver paura di essere diverso. Credi in quello che stai facendo e continua a farlo! Invece, a chi vuole avviare un’attività etica, consiglio di annotarsi ogni idea, anche se sembra sciocca. E quando trovi l’idea giusta, FORZA! Insisti e prima o poi ce la farai. BJ: Charlie, tu studi Scienze ambientali in Scozia. Com’è la scena vegana in quel Paese? C: Io credo che i giovani possano creare un mondo più giusto. La maggior parte dei miei amici sono vegetariani o vegani, per gli animali e per il pianeta. In Scozia, il movimento vegano è in costante crescita e la capitale, Edimburgo, è una delle migliori città al mondo per i vegani.
A sinistra, Kenia e Bianca Jade, le Vegan Sisters, assieme a Brian. Qui sopra, Charlie fa amicizia con un bel cavallo. Nella pagina precedente, la barretta vegana lanciata dai Veggie Brothers.
K: Che bello! Ci piacerebbe venirti a trovare un giorno. C’è qualcos’altro che volete aggiungere? B: Se ti impegni davvero puoi realizzare tutti i tuoi sogni... o almeno andarci vicino. Noi eravamo bambini normalissimi e le nostre attività di oggi erano solo concetti vaghi nella nostra testa. Ma ci siamo impegnati lavorando sodo e concentrandoci sulla nostra missione di salvare gli animali. E ognuno di voi può fare altrettanto. BJ: Grazie mille! Dove possono seguirvi i lettori di Piccole Impronte? C: Su FB, Insta e TikTok @veggiebrothers e @trupotreats. Il nostro sito web per
la cioccolata è www.trupotreats.com
K: Grazie davvero Brian e Charlie. Speriamo di potervi rivedere presto e fare un po’ di attivismo assieme. E per i nostri amici di Piccole Impronte, ricordate di seguirci sui social: ci trovate come vegan sisters su Facebook, Instagram e TikTok. Potete anche mandarci domande e commenti a: vegan.sisters.4kw@gmail.com P
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La Gallina Commedia di Debora Fabietti Europa Edizioni dai 9 ai 13 anni e per tutti entre sta per tornare a casa, l’autobus sul quale viaggia è coinvolto in un incidente. Inizia così l’avventura di un gallo, “uno come tanti altri”. Alla ricerca di aiuto, il gallo attraversa il bosco e, ormai smarrita la via, infreddolito e preoccupato trova una misteriosa porta con strane iscrizioni. Prova a bussare fino a che la porta si apre e il gallo si trova di fronte a una chioccia, vestita con abiti antichi, che lo invita a seguirla all’interno di un mondo sotterraneo “in cui giustizia vige”. Un libro, per grandi e piccini, sui problemi ambientali che affliggono il pianeta in questo periodo storico.
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Rosa e Matilda
La felicità si costruisce insieme di Monia Monti EIFIS Editore dai 6 anni in su, per tutti Parte dei proventi del libro sono per LAV osa, un gallo straordinario scambiato per una gallina (lo vedete con le sue belle piume bianche nella foto in basso a sinistra!), riesce a salvarsi dal macello. Una storia vera che vi avvicinerà in modo semplice e divertente a temi importanti come la compassione, l’amore e il rispetto per gli animali. Una lettura che toccherà il vostro cuore e vi donerà tanta felicità.
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Il Quiz Se hai letto attentamente questo numero (facci sapere se ti è piaciuto!) non avrai difficoltà a risolvere queste cinque semplici domande. Forza, prova se le sai tutte e… alla prossima. Grazie per essere stato con noi.
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Quali problemi di salute possono sviluppare gli animali negli zoo? A Ansia e depressione B Gravi disturbi del comportamento C Indebolimento del sistema immunitario
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Qual è il significato delle sigle M57, M49 e DJ3? A Il nome segreto di attivisti clandestini che liberano i visoni dagli allevamenti B Sono tre orsi trentini prigionieri nel recinto del Casteller C Sono farmaci sperimentati sui macachi
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Quante zampe hanno gli insetti? A Sei B Otto o dieci C Da trenta a qualche centinaio
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In un video diventato virale, cosa fa una tigre in uno zoo di Pechino? A Mangia carote e cetrioli offerti dai visitatori B Cammina per ore tracciando un solco a forma di cerchio sul terreno C Lecca un bambino caduto nel suo recinto
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L’orso è un plantigrado che cammina appoggiando a terra l’intera pianta delle quattro zampe. Perché talvolta si alza in piedi? A Per cogliere la frutta dagli alberi B Per osservare i dintorni C In caso di pericolo, per spaventare un avversario
SOLUZIONE: 1B - 2A - 3a,B,C - 4B - 5A,B,C P
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