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I CONSIGLI DEL LIBRAIO I CONSIGLI DEL LIBRAIO

I CONSIGLI DEL LIBRAIO

Scomodo presenta la rubrica “I consigli del libraio”, uno spazio che mira a far conoscere ai nostri lettori le librerie indipendenti della nostra città, realtà che operano e credono nell’importanza della diffusione della cultura attraverso il cartaceo.

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Con queste realtà iniziamo a tessere la Rete del Cartaceo: l’obiettivo è creare una piattaforma fertile in un’ottica di continuo scambio e dialogo con i luoghi della cultura, tornando a creare un fermento che sia lo spunto per realizzare una proposta culturale varia e strutturata all’interno della nostra città.

LA LIBROLERIA Via della Villa di Lucina, 48, 00145 Roma RM

“Abbiamo toccato le stelle” di Riccardi Gazzaniga Editore: Rizzoli

PUNTO SCUOLA Viale dei Promontori, 68, 00122 Roma RM

“FORTOPIA – STORIE DI AMORE ED AUTOGESTIONE” di C.S.O.A. Forte Prenestino Autoproduzione

KOOB Piazza Gentile da Fabriano,16 00196 Roma RM

“La guerra dei poveri” di Eric Vuillard Editore: E/O

Roberto consiglia: Una volta che finisci di leggere queste storie ti sembrerà proprio di toccare le stelle, non tanto per i protagonisti che sono stelle dello sport del presente e del passato ma per quello che ti lasciano dopo. Emozioni, ecco quello che Riccardo Gazzaniga riesce a trasmettere raccontando le storie di Peter Norman, di Alex Zanardi, di Jermain e Bradley e di tutte le altre che incontrerete nel libro. Storie di persone più famose, ma anche storie di personaggi mai conosciuti prima. Non solo storie di sport, ma anche di vita, di diritti civili e di speranza. La speranza dei protagonisti di lasciarci un mondo migliore se solo seguiamo il loro esempio. E questo libro vuole portare la “forza e il coraggio di questi sportivi dentro i piccoli gesti quotidiani delle nostre vite. Forse non vinceremo medaglie, ma saremo campioni anche noi.”

Paolo consiglia: Libro non troppo facile da trovare ma vi assicuro che ne vale la pena. “Dedicato a tutti gli spazi occupati e autogestiti”, il volume racconta trent’anni della storia di una delle esperienze più interessanti nate in questo periodo a Roma. Tante le immagini e i documenti ma soprattutto le testimonianze di chi ha dato il proprio contributo succedendosi in diversi ruoli nel tempo. Una scrittura collettiva quindi, che si aggiunge alla modalità del “fare insieme” che ha caratterizzato da sempre i giorni del Forte. Una storia – scrivono i curatori - fatta di ricerche, culture, scoperte, iniziative, laboratori, autogestioni, amori, desideri e resistenza. Una storia di esperienze che hanno reso questa città viva, vitale, solidale.

Paolo consiglia: Chi dice che i libri di storia debbano essere sempre dei mattoni? Eric Vuillard, premio Goncourt 2018, con poche ispiratissime pagine ci racconta la tragica rivoluzione contadina del 1525 guidata da Tomas Muntzer. Il tempo della narrazione è un incalzante presente: si legge come un romanzo, ma è storia, e negli occhi le immagini delle rivolte in Cile, a Hong Kong, Parigi… Da non perdere! (e se volete approfondire, sempre divertendovi, Q del collettivo Luther Blisset – oggi Wu Ming – di cui ricorrono i vent’anni dalla prima pubblicazione)

CLAUDIANA Piazza Cavour, 32, 00193 Roma RM

“I vagabondi” di Olga Tokarczuk Editore: Bompiani

ODRADEK Via dei Banchi Vecchi, 57 00186 Roma RM

“Pepi Mirino e la macchina del buio” di Cristiano Cavina Editore: Marcos y Marcos

TRA LE RIGHE Viale Gorizia, 29, 00198 Roma RM

“Tre piani” di Eshkol Nevo Editore: Neri Pozza

TEATRO TLON IL TOMO JASMINE MINERVA Via Federico Nansen, 14, 00154 Roma RM Via degli Etruschi, 4, 00185 Roma RM Via dei Reti, 11, 00185 Roma RM Piazza Fiume, 57, 00198 Roma RM Ci sostengono anche:

Federica e Rossella consigliano: All’opera dell’autrice polacca, molto nota nel suo paese, è stata finora riservata in Italia un’accoglienza timida ed appassionata da parte di una élite di lettori. Il premio Nobel ci ha presi alla sprovvista, e ci pare necessario fare ammenda. Non tanto a causa del riconoscimento dell’Accademia svedese, quanto perché il profilo di Olga Tokarczuk nelle pagine dei nostri giornali ha risvegliato un’acuta curiosità nei confronti della sua opera. L’ultimo testo tradotto in italiano, I vagabondi, ci pare essere un valido biglietto da visita. Un caleidoscopio di viaggi e racconti, in cui favola e verità si intrecciano a formare un mondo di uomini e donne in movimento, nello spazio e nel tempo. L’incedere della scrittura è tagliente, non si sofferma mai troppo quasi come se temesse la sedentarietà che è vietata ai suoi personaggi. Dall’Arabia ai Maori, da Roma e alla Polonia, a dorso di cammello, in aeroplano e a piedi, donne e uomini fuori dall’ordinario, che sfiorano la superficie del pianeta e ne percorrono i sentieri. Anche il lettore deve accettare di essere destabilizzato, e di vagabondare tra le parole. Una lettura ammaliante ed energetica.

Davide consiglia: Ci siamo innamorati di Cristiano prima di leggere i suoi libri. Come spesso accade non si può leggere tutto. E’ capitato però, grazie al costante impegno delle edizioni Marcos Y Marcos, di incontrare l’autore in una Hosteria. Da allora abbiamo iniziato a divorare i suoi libri. Lui è un romagnolo purosangue. Nato, cresciuto e tuttora residente a Casola Valsenio. Nei suoi romanzi, sempre caratterizzati in forma autobiografica, la vita in questo borgo romagnolo emerge sempre con forza, ironia e capacità autocritica. Questa volta però Cavina stupisce tutti e tutte. Il libro che abbiamo scelto : Pepi Mirino e la macchina del buio è un romanzo rivolto ad un pubblico giovane. E’ un romanzo per ragazzi dove all’improvviso personaggi dei videogiochi escono dalla virtualità per occupare lo spazio della realtà. Virtualità e realtà si intrecciano in un gioco appassionante e avvincente. In un mondo dove spesso i nostri figli passano ore davanti alle play station questo libro divertente e scanzonato può indurre alla lettura e alle riflessioni giovani lettori.

Paola consiglia: Volevo leggerlo da tempo, perché ne avevo sentito parlare tanto e bene, e per aver apprezzato moltissimo, dello stesso autore, “La simmetria dei desideri”. Poi ho saputo che Nanni Moretti ne avrebbe tratto un film, e mi ha incuriosito la scelta. Non si tratta di un vero e proprio romanzo, ma di tre storie che solo di sfuggita si intrecciano: siamo a Tel Aviv, i tre protagonisti abitano nello stesso palazzo, e fra i tre accadono minime interazioni. Ognuno racconta di aver visto o incontrato il vicino, e il lettore ha modo di conoscere i personaggi da angolazioni diverse. Ma soltanto arrivati al terzo piano si giunge a comprendere il legame di tipo psicoanalitico che l’autore ha architettato nella costruzione della struttura narrativa: l’uomo, la giovane donna e la donna anziana con lo snodarsi delle loro storie rappresentano i vari stati dell’anima secondo Freud. Si parte dalle pulsioni del desiderio, si passa alla difficoltà nel distinguere i sogni e i desideri dalla realtà e si finisce con il Super-io, la capacità di ergersi al di sopra di sé stessi, di vedersi dall’esterno come in uno specchio. E in tal modo, forse, risulta possibile riuscire a riannodare i fili delle proprie contraddittorie vite, o si impara a conoscersi, ad accettarsi anche negli errori, a fidarsi e farsi condurre per strade diverse da quelle finora percorribili. Alla conclusione, ho avuto la sensazione di aver dimenticato le due storie precedenti, di averne perso il peso, tale era l’intensità dell’ultima parte: non casualmente Nevo sembra aver voluto creare un percorso a tappe, quasi un’ascesa a un punto più alto della consapevolezza, possibile solo in età matura. L’ingegnosità della sua scrittura corrisponde anche a una tecnica narrativa molto ben costruita, secondo la quale i tre personaggi principali parlano o scrivono a qualcuno di cui non sapremo mai la risposta: sono di fatto dei monologhi, in cui chi narra si mette veramente a nudo nelle pulsioni e nei pensieri più intimi.

Il libraio vi augura una buona lettura

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