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Lorenzo Cirino di Sognando la Transizione
from N.28 GENNAIO 2020
by Scomodo
SOGNANDO LA TRANSIZIONE L’ORIZZONTE DEI CREDITI
IL RUOLO DELLE BANCHE NEL CAMBIAMENTO DELLA SOCIETÀ
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Il credito rappresenta uno strumento essenziale per l’attivi- tà dell’impresa, sia per lo sviluppo, il finanziamento e la crescita aziendale, ma anche per il sostentamento e la copertura dei costi nei momenti di crisi. La tendenza odierna di inversione del ciclo dei profitti ha ridotto drasticamente la possibilità dello sviluppo auto- nomo delle società, consacrando il credito e ponendo gli enti credi- tori in una posizione centrale per lo sviluppo economico dei paesi.
Sono molti i criteri attraverso i quali le banche scelgono quali orga- nizzazioni economiche finanziare, tuttavia la maggior parte di que- ste ragiona ancora in un’ottica legata esclusivamente al profitto. Chiariamo una questione, il profitto legato ad un investimento è fon- damentale: con questo articolo non si vuole assolutamente sostenere la tesi secondo la quale si dovrebbe investire solo in attività che non portano a guadagni ma che hanno esclusivamente finalità etiche, ma affermare con forza come sia necessario e inesorabile che i finanzia- menti tengano conto dell’impatto socio ambientale e cerchino il pro- fitto in nuovi settori compatibili con un'idea di sviluppo sostenibile.
Alla comune valutazione di merito creditizio fondata su elemen- ti economici si affianca dunque la valutazione socio ambientale fondata su elementi non economici: la responsabilità sociale d’im- presa - che supera la dicotomia profit/non profit e privilegia il con- cetto di “beneficio sociale per la comunità locale” -, la valutazio- ne dell’impatto sociale e culturale sul territorio, la valorizzazione di determinati settori, l’impatto ambientale delle attività finanziate.
Inoltre, le banche etiche europee vantano circa il doppio dei crediti concessi rispetto alle altre, definibili come “sistemiche”. Questo dato è estremamente significativo, infatti la maggior parte degli istituti bancari preferisce ormai de- dicare i propri capitali principalmente a titoli azionari, servizi finanziari e altri prodotti, tralasciando l’economia reale e quindi la sua funzione originaria e vitale. Ad alte concessioni corrispondono altrettanti alti tassi di restituzione. «Per noi sono poco meno dell'1 per cento - sottolinea in un articolo sul Corriere della Sera il Presidente di Banca Popolare Etica Ugo Biggeri rife- rendosi agli insolventi - mentre quelle del sistema bancario italiano sono sopra il 4 per cento. Questo dice che il nostro rischio è minore e anche che piccoli imprenditori che hanno alla base della loro attività economi- ca una motivazione più alta hanno un tasso di insolvenza molto minore». Sono superiori anche i profitti, aumentati del 5,9% negli ultimi die- ci anni, mentre per le banche sistemiche sono scesi di circa il 15%. Dun- que i crediti erogati sono cresciuti e l’utile risulta costante: in lonta- nanza si intravede una possibile inversione delle politiche bancarie.
Nel decennio 2007-2017, secondo uno studio di Repubblica, le ban- che etiche hanno reso il triplo rispetto alle banche tradiziona- li, grazie ad una redditività media annua del 3,98% contro l’1,23%.
LA SCELTA SOSTENIBILE
Banca Popolare Etica, istituto bancario italiano all’avanguardia, svol- ge una valutazione di questo tipo: l’istruttoria di valutazione Socio Ambientale verso le persone giuridiche consiste nella somministra- zione ai clienti di un articolato questionario, utilizzato nella definizione dei parametri di validità creditizia non economica. I valutatori sociali, soci della banca e iscritti ad un albo interno, validano le risposte del cliente e producono un parere sulla sua finanziabilità. Questo stru- mento è utile ai risparmiatori ai fini della conoscenza dell’effet- tivo impiego del denaro depositato presso l’istituto in questione. Infatti, può capitare che qualcuno assolutamente contrario al commercio di armi depositi i suoi risparmi in una banca che comincia, proprio grazie a questi, ad operare in questo settore. Solo la trasparenza può rimediare a questa discrepanza: l’esigenza è quella di avere una sezione di misurazio- ne dell’impatto generato dalle attività svolte dall’organizzazione nel suo complesso e specificatamente dal finanziamento erogato dalla banca.
La speranza è quella di innestare un processo che possa riportare l’eco- nomia alla sua funzione originaria, rendendo la finanza uno strumento al servizio delle persone e dell’economia reale.
di Lorenzo Cirino
il PLUS
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