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UN ANNO IN CALIFORNIA
Ciao di nuovo. Questo è uno degli ultimi articoli e inizio a rendermi conto che la mia esperienza americana sta volgendo al termine. Sono seriamente felice di essere vicina alla data del rientro in Italia perché inizio a sentire la mancanza dei miei amici e di tutta la mia famiglia, ma allo stesso tempo non ho per niente voglia di lasciare questo posto. Partire per un anno di scambio è da pazzi e se ci si trova proprio bene e ci si riesce ad ambientare, il dover tornare a casa diventa sempre più difficile: è come se si avessero due vite meravigliose e si dovesse scegliere una delle due, ma poi chissà che fine farà l’altra Qualche giorno fa una mia amica mi ha detto che certe volte lei si dimentica che non ci conosciamo da una vita, ma solo da un anno. Questo mi ha riempito il cuore di gioia e sinceramente inizio quasi a dimenticarmi che i miei ricordi della scuola elementare non sono di qui, ma vengono dall’altra parte del mondo. In quest’ultimo mese ho vissuto moltissime esperienze e credo di aver iniziato a passare più tempo fuori casa; questo, credo significhi che mi sono ambientata veramente bene.
Oggi innanzitutto voglio parlare di una tendenza americana che nella mia scuola viene accentuata ancora di più ovvero il fatto di fare tutto in grande, sempre. Per esempio per il giorno del P Greco, nella mia scuola, abbiamo seguito le lezioni solo per metà giornata e abbiamo passato l’altra metà a mangiare crostate. Questo perché le crostate e il P Greco hanno lo stesso nome in inglese.
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Nella scuola che frequento ci sono due settimane molto importanti: una, la STEAM week, è alla fine di marzo; l’altra, la Mock week, è all’inizio di aprile. STEAM è una sigla che sta per Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Arte, Matematica; durante questa settimana tutti gli studenti dell’ultimo anno devono organizzare, in gruppi di due o tre persone, delle attività legate alle materie che ho appena elencato e poi, durante le giornate, studenti più giovani, di altre scuole, hanno la possibilità di partecipare a queste attività e allo stesso tempo sperimentare la giornata nella scuola superiore. Io, quindi, definirei questa settimana come un Open Day, ma con attività alternative. Durante la settimana Mock, invece, si tengono le simulazioni degli esami: tutti gli studenti del terzo e dell’ultimo anno hanno la possibilità di provare a sostenere dei vecchi esami, presi da altri anni, nelle condizioni in cui andranno a tenere gli esami reali per il programma internazionale (International Baccalaureat). Io mi sono messa alla prova con tutti gli esami, anche se non andrò a sostenere quelli reali che avverranno a maggio. Credo che il fatto che si possa sperimentare la vera atmosfera sia meraviglioso. In questo periodo, quindi, vedo molte persone che studiano durante il tempo libero. Io personalmente ho terminato tutti i miei esami e, quindi, sono praticamente libera da ogni pensiero; è per questo motivo che ho iniziato a stressare una mia compagna di classe (della classe italiana) per farmi mandare tutti gli appunti che avesse per poter studiare quello che devo recuperare. Se volete trascorrere un anno di scambio, tenete in conto che quando il rientro si avvicina significa che si deve iniziare a studiare. :)
Sin da quando sono qui, mi sono accorta che la qualità del cibo non è delle migliori e per poter mantenere una buona forma fisica bisogna fare sport; per questo motivo ho deciso di entrare nella squadra di atletica, anche se non avevo mai seguito corsi prima. So di non essere brava a correre quindi ho eliminato tutta la parte di corsa; so di non avere chissà che forza, quindi ho eliminato tutta la parte dei lanci; a questo punto mi rimanevano solo due scelte: il salto in alto e quello in lungo. Non ho la tecnica e non potevo impararla abbastanza in fretta da poter competere nel salto in alto, quindi ho deciso di gareggiare nel salto in lungo. Ho scoperto di essere bravina in questo sport e sono riuscita a saltare 4 metri (credo) nella prima gara ufficiale e sto migliorando di volta in volta. Atletica è uno sport divertente, ma come ho già detto preferisco sport in cui si deve contare sui compagni e atletica è letteralmente lo sport individuale per eccellenza, dove non si ha una squadra, se non per la staffetta. Oltre ad atletica gioco anche a pallavolo. Finalmente sono maggiorenne, quindi ho la possibilità di andare a gio- care e allenarmi con gli studenti universitari. Sono molto contenta perché è da molto tempo che non gioco a pallavolo e il fatto di averne finalmente la possibilità mi rende molto felice. Per di più il 16 avrò un torneo quindi fatemi gli auguri. Non so se sia il fatto che sto per andarmene a rendere tutti più disponibili a passare il tempo libero insieme o se le persone sono solamente molto gentili con me, ma ultimamente sto iniziando ad uscire con più persone, anche di gruppi di amicizia diversi. Qui dove sono, il punto di ritrovo più tipico è la spiaggia. Si prepara la borsa ma non per prendere il sole, no, perché qui c’è il vento più forte che abbia mai incontrato in vita mia. Ci si veste pesanti e prima di arrivare in spiaggia si studia come accendere un falò in condizioni ventose e poi finalmente ci si godono i marshmallow. Altre mete per uscire tra amici sono le foreste: vivendo in Humboldt, posto circondato da foreste, queste sono una bellissima possibilità per uscire e stare all’aria aperta. Se vi parlassi di cosa ho fatto con i miei amici potrebbe essere un intrattenimento bello lungo, ma personalmente preferisco tenermi questi ricordi privati e custodirli gelosamente dentro di me.
Detto questo vi saluto e ci vediamo nel prossimo articolo.