Lungarno n. 88 - ottobre 2020

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FIND YOUR DIFFERENCE

Progetto di C. Zini in collaborazione con Miniforms

ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN

CARLO ZINI INTERIOR AND FURNITURE DESIGN

PROF. SCARSELLI PRODUCT DESIGN

DESIGN, MODA, ARTI VISIVE, ARTE Corsi Triennali, Master, Formazione Continua e Summer Contattaci su ied.it/firenze


Sommario 05

La Serenata Editoriale

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Black lives matter, la lezione di Bundu I mondiali antirazzisti alle Cascine

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Dalla Cina a Campi Bisenzio

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Gli Stati Generali della Cultura Firenze e le cittĂ gemellate

09

La collina dei mostri viventi ARTiglieria, un nuovo spazio artistico alla ribalta

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Florence Queer Festival

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Simone Guida aka Nova Lectio Benvenuti in Zoosparkle

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Alla scoperta di Carlo Coccioli Il Vieusseux dei Vieusseux: una mostra imperdibile

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L'Agenda di Ottobre

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Ottobre da non perdere

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Lo bello stilo NoCost Lavignetta

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Luoghi abbandonati

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La Posta di Sigismondo Froddini Personaggi Fiorentini

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Il teatro si muove Middle East Now: Habibi, Firenze

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Ciak, si riparte! Up&Down

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Frastuoni

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Un ottobre ancora incerto Oro fra le Radici di Malva e Maharajah

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Libri e libellule - Leggere insieme a Firenze: Letture d’Oltrarno Brevi Cronache Librarie - Racconti fiorentini, con la scusa di un libro

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Un autunno tra Padellini, donuts e cucina ebraica Tradizioni fiorentine

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Palati fini - La Tarte Tatin Spirito liquido

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Oroscopo


CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

20 appuntamenti fino a DICEMBRE

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LA SERENATA di Matilde Sereni

EDITORIALE

The Butterfly Effect Chi mi sta intorno sa - suo malgrado - molto bene quanto brontoli sulle esagerazioni in ambito culturale. Ho sperato che l’allerta Covid ci insegnasse quando e quanto sia opportuno creare la giusta attenzione intorno a un evento, magari particolarmente faticoso da organizzare o di difficile fruizione per il grande pubblico, usando qualche trucco in più. Ho sperato che si placasse questo bisogno spasmodico di farsi vedere più che di essere, di leggersi in un trafiletto a pagina 20 il giorno dopo l’evento per cui abbiamo così tanto lavorato, che il pubblico ad applaudirci dal vivo non ci basta più. E invece succede che le caselle di posta dei giornalisti sono costantemente stracolme, e quindi “se invece di parlare del nostro bellissimo ma ennesimo festival di fiori mandassimo una foto di cento farfalle in volo?”. Bingo. È così che funziona, il resto è dovuto alla scarsa professionalità, alla tanta approssimazione e ai budget risicati con cui questi eventi vengono portati avanti. A questo giro ci hanno rimesso le penne – anzi le ali – qualche dozzina di farfalle cavolaie (si calmino gli animalisti, è una specie considerata parassita e pertanto allevata quasi appositamente per effetti scenici; non fossero morte crepate dal caldo dentro una teca per un ritardo di 30 minuti nessuno si sarebbe scandalizzato). In una visione più a lungo raggio, chi ci rimette sono la qualità degli eventi e la credibilità di organizzatori e istituzioni che corrono a farsi foto, tagliare nastri e condividere sensazionali effetti wow senza riuscire a verificare l’effettivo merito di tanto clamore. In caso non ce ne fossimo accorti, stiamo vivendo tempi interessanti, proprio quelli che un celebre proverbio cinese augura ai nemici.

di Jacopo Aiazzi

Intelligenzeə artificialiə

«N

on sono un uomo. Sono un robot. E voi umani non avete nulla da temere»: è l’incipit del primo articolo di commento scritto da un’intelligenza artificiale e pubblicato dal Guardian. L’articolo, spiegano dalla redazione del quotidiano londinese, è stato realizzato inserendo alcune parole chiave in GPT-3, un potente generatore di linguaggio, e con la successiva revisione di alcuni redattori in carne e ossa. Così, il pezzo è diventato una continua rassicurazione verso il genere umano anche se per dialogare con noi gli basta «usare lo 0.12% delle capacità cognitive», ci tiene a spiegarci il robot. Talmente insistente da diventare angosciante e instillare persino qualche dubbio. Senza la partecipazione degli esseri umani, forse, ne sarebbe uscito un Mein Kampf in codice binario. Certo, qualche lato positivo in più probabilmente ce l’hanno: basta pensare che se le chiamiamo macchine o robot, intelligenze artificiali o computer, non ne fanno mai un problema di genere. Se pensiamo poi che ormai sono passati alcuni mesi dal lancio dei primi “robot maschili bionici per attività sessuali” - una sorta di evoluzione dei già noti vibratori - la fine, almeno per noi maschi, è davvero vicina. Una soluzione, almeno per il giornalismo, è arrivata nei mesi scorsi da Vera Gheno, sociolinguista ed ex collaboratrice dell’Accademia della Crusca (anche se la Crusca ha preso le distanze dalla proposta) intervenendo su un dibattito che dura da anni su come rendere la lingua italiana più inclusiva: al posto dell’uso dell’asterisco per rendere neutra una parola (es. tutt*), la traduttrice e saggista - autrice di Femminili Singolari edito da Effequ - ha proposto l’utilizzo dello schwa, ovvero il simbolo di una e rovesciata (ə). Per tutto il resto, oltre alla sostituzione con le macchine, non sembrano esserci grandi soluzioni, almeno finché ci saranno uomini che dicono “ti vedo acida, dovresti scaricare Tinder”.

Buona lettura

IN COPERTINA

DI FOGLIE VESTITA di Caterina delli Carri

Caterina delli Carri è un'illustratrice pugliese di base in Valdera. Nata a Foggia nel 1987, dopo gli studi in Arti visive e Scenografia a Roma e Torino, dal 2015 lavora come illustratrice Freelance per magazine, case editrici, scolastica, editoria per l'infanzia. I suoi lavori si ispirano soprattutto alla natura, alle donne, alla vita quotidiana e ai ricordi d'infanzia. Ama curare anche i più piccoli dettagli all'interno di un'illustrazione. Ama anche la pizza, il gelato e il mare. www.caterinadellicarri.com IG. @caterinadellicarri

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 88 - Anno IX - Ottobre 2020 - Rivista Mensile ISSN 2612-2294

Proprietario: Associazione Culturale Lungarno Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze • N. ROC 32478 Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. Lungarno ringrazia Marco Battaglia e la type foundry Zetafonts per aver concesso, rispettivamente, l'utilizzo delle font Queens Pro e Monterchi.

I contenuti di questo numero sono a cura dell’Associazione Culturale Lungarno. Per la loro realizzazione hanno collaborato: Martina Vincenzoni, Giacomo Alberto Vieri, Giulio Garosi, Raffaella Galamini, Bue2530, Matteo Chiapponi, Daniele Pasquini, Virginia Landi, Caterina Liverano, Michele Baldini, Beatrice Tomasi, Marco Tangocci, Davide Di Fabrizio, Teresa Vitartali, Lafabbricadibraccia, SpazioPosso, Tommaso Ciuffoletti, Marcho, Marianna Piccini, Walter Tripi, Gabriele Giustini, Carlo Benedetti, Tommaso Chimenti, Giulia Focardi, Giulia De Giorgio, Raffaella Galamini, Riccardo Morandi, Marta Staulo. Andrea Bertelli, Lulaida, Francesca Arfilli, Caterina delli Carri. Caporedattore: Riccardo Morandi Editor: Arianna Giullori L’Associazione Culturale Lungarno ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per il contributo a sostegno delle attività culturali svolte.


Black Lives Matter la lezione di Bundu di Raffaella Galamini

illustrazione di BUE2530

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utto è cominciato con la morte di George Floyd per mano della polizia: da questo tragico fatto a Minneapolis è partita una protesta globale al grido di Black Lives Matter, che sta scuotendo gli Stati Uniti e non solo. Manifestazioni ci sono state da una parte all’altra del globo. Perfino il ricco e potente mondo dello sport a stelle e strisce si è mobilitato: l’Nba si è fermata, la tennista del momento Naomi Osaka ha sfoggiato durante gli Us Open sette mascherine con i nomi di altrettante vittime delle brutalità della polizia. “Quando mi è capitato di viaggiare negli Stati Uniti e mi spostavo in auto, ero terrorizzato di essere fermato dalla polizia: lì appena ti muovi, ti sparano”. A parlare così è il pugile Leonard Bundu: mamma fiorentina, papà sierraleonese. Nato a Freetown nel 1974, si è trasferito a Firenze nel 1990 quando in Sierra Leone scoppiarono dei disordini. Nella sua brillante carriera di pugile ha avuto spesso occasione di visitare gli States. “Qui in Italia non siamo a quei livelli, io mi sento tranquillo se mi fermano per strada. Noto però che le persone non hanno più paura di esprimere il loro pensiero, si sentono autorizzate a dire cose di cui prima si sarebbero vergognate in pubblico” sottolinea di fronte agli episodi crescenti di razzismo anche a casa nostra. E aggiunge: “Negli Stati Uniti questo avviene

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a causa di Trump e delle sue parole, da noi in Italia per Salvini”. E le parole dei leader politici hanno prodotto e stanno producendo gravi conseguenze: “Perfino da noi a Firenze ci sono stati tragici episodi nel recente passato, penso all’omicidio di Idy Diene sul Ponte Vespucci. Non sono momenti buoni quelli che stiamo attraversando”. Visto che antidoti e soluzioni spicciole non ci sono, per lui è fondamentale in questo momento non dimenticare. Mai. “La gente scorda in fretta, è importante invece ricordare quanto è avvenuto e condannare in maniera decisa certi comportamenti” ribadisce Bundu. Per essere ancora più esplicito nel suo pensiero, si affida ancora una volta all’esempio positivo offerto dal mondo dello sport. “Qualcuno ha accostato l’Mma alla boxe nella tragica vicenda di Colleferro e l’omicidio di Willy Monteiro. Niente di più sbagliato. Il pugilato insegna il rispetto dell’avversario. Quando l’incontro finisce non c’è astio tra i pugili. Ci sono tante persone che sono state salvate proprio dalla boxe. Ecco, la differenza la fanno i valori in cui crediamo e in cui ci identifichiamo. Sul ring come nella vita”.

La differenza la fanno i valori in cui credi: sul ring come nella vita

IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA

I MONDIALI ANTIRAZZISTI ALLE CASCINE di Matteo Chiapponi

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’edizione dell’anno scorso si era conclusa riuscendo a coinvolgere circa 400 iscritti. Quest’anno i mondiali antirazzisti, giunti alla loro 6° edizione, saranno gli stessi, nonostante tutto. Il prato della Tinaia alle Cascine - il luogo in cui domenica 4 ottobre si terranno i tornei delle più varie discipline, dal calcio alla pallavolo al pingpong - non è stato scelto a caso. Ci spiega infatti Marco Ceccantini, coordinatore del Comitato Uisp di Firenze, che “spesso si fa l’equazione Cascine = extracomunitari = delinquenza, ma questa manifestazione ogni anno ci dimostra che responsabilizzando la stragrande maggioranza degli immigrati che non delinquono e facendo vivere queste zone, spesso dimenticate della città, con eventi positivi e di aggregazione come questo, si riesce a isolare la minoranza che delinque”. Anche per questo i tornei si svolgeranno con l’autoarbitraggio favorendo proprio questa presa di responsabilità da parte del singolo atleta, non più gestito da altri ma gestore di se stesso. A livello nazionale non ci sarà nessun evento analogo quest’anno e Firenze sarà ancora una volta capitale dell’integrazione e dell’antirazzismo.


Dalla Cina a Campi Bisenzio di Giacomo Alberto Vieri foto di Giulio Garosi

“S

iamo a Firenze o a Pechino?” si domandava nelle scorse settimane uno spot elettorale che non vi sarà sfuggito. E mentre aspettavo di parlare con Angelo Hu, titolare di una pasticceria in zona Peretola, giovanissimo cittadino italiano, laureatosi “a casa nostra”, con un curriculum di esperienze professionali di tutto rispetto, me lo domandavo anche io. In fondo mica lo nego eh, che mentre componevo il numero al cellulare, con una lista di domande scritte alla rinfusa – sulla bagarre social nata in seguito alle provocazioni, o il perché di una così alta densità del cognome Hu nella piana fiorentina, – pure io mi dicevo nemmeno troppo inconsciamente: “Vai a capirlo ora, al telefono, questo qui: mangiale, pallare, involtini plimavela”. Dopotutto sono figlio nemmeno troppo adottivo di una salda cultura di stereotipi e prese per il culo da ricreazione, mica lo nego eh.

E poi, al terzo squillo, sbabam. Dialettica impeccabile, una conoscenza storica e culturale che non fa acqua nemmeno a bucarla con spilli finissimi, un ragazzo garbato, conciliante, che mi racconta dei genitori arrivati in Italia alla fine degli anni ‘80, indebitati per il lungo viaggio, che lavoreranno sodo, nel tempo a venire, per mandare avanti i figli. Mi racconta degli 8 anni da consigliere comunale a Campi Bisenzio, di quando è tornato a vivere in Oriente curioso di (ri)conoscere le proprie radici, e a proposito di questo ci tiene a spiegarmi l’uso/tradizione cinese di assumere lo stesso cognome a seconda del luogo d’origine. Poi, ridendo pacatamente, si appresta a dettagliare nomi e date di una legge turca del 1934, “fino ad allora, lì, le persone non avevano un cognome”, e i criteri di assegnazione dello stesso – secondo la tradizione vichinga – che vigono in Islanda. E dunque le mie domande accartocciate, sulla diffusione di Hu a Campi Bisenzio (a ben guardare, comunque, questione nemmeno troppo di moda visto il precedente pratese del 2017 “Chen batte Gori” e quello del 2016, a

Milano, proprio dello stesso cognome Hu) o sul confine fra battuta e offesa, cadono sotto al peso della gentilezza e di qualcuno che avrebbe potuto essere il mio compagno di banco alle elementari. E allora sicuramente io lo avrei preso per il culo “pallare, mangiale, involtini plimavela”. Oggi quel mio compagno di banco immaginario dà lavoro a 10 dipendenti italiani, si sveglia alle 5, dice cose come “Ho scelto il nostro paese”, lascia agli slogan il tempo di un battito d’ali e poi, in fondo ad una frase, in volata, accenna un pensiero molto civico: “La politica si fa nel quotidiano”. Preparando il caffè all’alba ai campigiani che vanno a lavorare al mercato ortofrutticolo, agli albanesi o ai rumeni che stanno nei cantieri, a chi passa dalla strada e in quel momento, di quella strada, fa casa sua. “Siamo a Firenze o a Pechino”? Me lo son chiesto per giorni, dopo quella telefonata. E ancora non saprei rispondere. Di certo, all’elementari, era meglio se facevo meno il grosso.

Un po’ di parole con Angelo Hu

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Gli Stati Generali della Cultura di Martina Vincenzoni

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irenze e la cultura: una coppia storica, di quelle che stanno insieme da sempre. Non senza qualche scaramuccia, inevitabile nelle storie di lungo corso. Ultimamente se la sono vista maluccio: l’una ha annaspato perché l’altra non riusciva a stare al passo coi tempi (duri). Usciamo dalla metafora: il Covid ha colpito duramente il mondo dell’associazionismo e dell’attivismo culturale, che da decenni anima la scena cittadina, d’estate e non solo. Gli interventi messi in atto dal Comune e da CR Firenze, di cui abbiamo dato conto nei numeri estivi, sono stati utili a tamponare l’emergenza e far funzionare alcune delle macchine più grandi. Ma le realtà coinvolte nella vita culturale fiorentina sono molte e diversificate. In più, fare cultura a Firenze significa ragionare in maniera programmatica, progettare sempre il futuro. Il mondo della cultura allora chiede migliori attenzioni e mette sul piatto una proposta concreta di dialogo. Per la prima volta, da che noi abbiamo memoria, circa 60

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delle associazioni culturali del territorio, abituate a lavorare in autonomia e a far quadrare i conti, si sono unite in un più grande organismo non formalizzato, per discutere proposte condivise, volte a ridisegnare il tessuto culturale della città nel lungo termine. Proposte da rivolgere a Palazzo Vecchio, ponendosi come interlocutori primi e propositivi di una vera e propria rigenerazione culturale. I lavori sono durati tutta l’estate e si sono concentrati su tre temi fondamentali: l’accesso alle informazioni, l’accesso agli spazi (pubblici e privati) di cui la nostra città è ricca, la valutazione delle proposte. Si è identificato il bisogno di mettere anche le realtà più giovani in condizioni di avanzare una proposta culturale alla città; si è sottolineata l’importanza di valorizzare spazi inutilizzati e quella di dare un feedback chiaro ai progetti respinti, per consentire un’autentica crescita e la democratizzazione delle possibilità di finanziamento. Come ottenere tutto ciò? Confrontandosi con realtà e progetti attivi in altri territori: nasce così Stati Generali - per una rigenerazione culturale a Firenze, una tre giorni che si svolgerà a

fine ottobre, in diversi luoghi della città. Si tratta di momenti di formazione tenuti da personalità istituzionali, tecnici e operatori del settore, che nelle proprie città hanno contribuito a costruire un sistema di sostegno e programmazione culturale efficace e innovativo dal punto di vista artistico, economico e sociale, generando maggiore partecipazione e relazione tra professionisti, cittadini, amministrazioni e privati. Dei veri e propri tavoli di lavoro che si concluderanno con i tecnici dei vari assessorati, per confrontarsi con i risultati di queste discussioni. Infine, un momento pubblico di racconto di quello che è stato prodotto proporrà appuntamenti futuri auspicando “prese in carico” dell’amministrazione per trovare soluzioni alle sfide emerse. Quel che si dice una “rivoluzione dall’interno”.

Tre giorni di incontri e formazione per una rigenerazione culturale a Firenze


La collina dei mostri viventi

di Daniele Pasquini

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artigianato fiorentino non è solo pelle, ceramica e cornici. C’è anche chi con le mani crea mummie, orchi, alieni e dinosauri. Come Alessio Pieroni, che dal 1998 gestisce la I.M.A. Sfx, azienda artigiana specializzata in scenografie, effetti speciali e personaggi meccanici. Lavora a Tosi, nel comune di Reggello, nelle colline poco distanti da Firenze, ai piedi della montagna di Vallombrosa. “Nel 1998 si aprì la possibilità di andare in Nuova Zelanda a lavorare con Peter Jackson per la realizzazione del ‘Signore degli Anelli’. Allora era un passo troppo grande, per il mio socio significava la-

sciare la famiglia. Ma fu d’ispirazione per aprire l’azienda”. Dopo vent’anni, ancora oggi, Alessio con i suoi collaboratori costruisce personaggi meccanici, scenografie e props di scena. Il suo laboratorio lascia a bocca aperta, con un veloricraptor ad accogliere il visitatore. Ma la crisi dell’artigianato ha colpito anche l’intrattenimento: “Sono tempi difficili, e a dire il vero già la crisi del 2008 aveva lasciato un segno. Gli investimenti si sono ridotti, l’Italia del cinema è Roma-centrica e la crisi è strutturale”. Pieroni continua a lavorare per il mondo dell’entertainment, le sue creazioni incantano bambini e adulti in parchi come Gardaland o Mirabilandia. Adesso vanno forte le escape-room. Personaggi in 3D,

ARTiglieria

un nuovo spazio artistico alla ribalta di Virginia Landi

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aboratorio artistico o galleria d’arte? E perché non entrambe e anche un centro aperto alla creatività? Stiamo parlando di ARTiglieria, la nuova Associazione Culturale che nasce alla sinistra del cuore della Fortezza da Basso dal volere di 8 giovani, ognuno specializzato in un settore artistico differente ma fonte di unione. A fare da collante sono proprio le loro diverse esigenze, che confluiscono nel-

protesi animate, maschere, ma anche “banali” insegne e allestimenti per musei o fiere. Certo locali, feste e vetrine di negozi non somigliano alle produzioni cinematografiche. Una svolta potrebbe arrivare con l’e-commerce: idee “fuori di cervello” a tema fantasy e horror affascinano una nicchia forte, che tramite la rete possono appagare le proprie passioni. E se la crisi dell’artigianato è legata a una carenza di domanda, con i consumi spostati sul fast e sul low cost e con un gusto che si è modificato nel tempo, nel caso di Pieroni le cose sono diverse. Ci sono vecchie botteghe artigiane che realizzano opere che nessuno vuole più? Il suo caso è atipico: “basta una qualsiasi idea creativa: possiamo creare di tutto, anche cose che non esistono”.

la ricerca e nella voglia di realizzare uno spazio di aggregazione culturale e di espressioni artistiche di diversa natura. Alcuni laboratori ai lati e un grande spazio espositivo all’ingresso, sono il background da cui parte l’esplosione di iniziative degli ideatori: pittori, scultori, performer, sociologi della comunicazione e organizzatori di eventi si aprono alla città al numero 4 di via Cittadella. Dopo un periodo di stop e numerosi interrogativi a causa dell’emergenza sanitaria che ha coinvolto il nostro Paese, la decisione che il sogno non si era concluso ma doveva semplicemente comin-

ciare davvero. ARTiglieria, di nome e di fatto: dinamismo e tenacia stavolta non possono mancare. Dopo la partecipazione al ReGeneration Festival, con la performance di ballo Habitus, ARTiglieria riparte proponendo un centro per l’arte aperto a collaborazioni ed esposizioni, che includono espressioni artistiche più disparate; tanti progetti rivolti a nuove e vecchie generazioni che hanno voglia di esprimersi o godere di un po’ di creatività allo stato puro, in onore di una sperimentazione dinamica, tornata alla ribalta.

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AZIONE GAY E LESBICA FIRENZE Attiva da più di 30 anni, Azione Gay e Lesbica è l’associazione nota per l’appuntamento mensile alla FLOG, una festa inclusiva da più di mille partecipanti. Si occupa anche di cultura e politica, di assistenza psicologica e legale alla comunità LGBT+ e ospita uno dei maggiori centri di documentazione in Italia. Ha da poco concluso un processo di rinnovamento che ha compreso il trasferimento a una nuova sede, il Circolo Arci 25 Aprile, via Bronzino 117. Tutte le info su www.azionegayelesbica.it.

IREOS

Florence Queer Festival di Caterina Liverani illustrazione di Costanza Ciattini

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n arrivo a ottobre il Florence Queer Festival che, sotto la direzione di Bruno Casini e Roberta Vannucci, compie i suoi primi 18 anni. Portando sullo schermo de La Compagnia le storie, i colori, le complessità, la libertà e la gioia del mondo LGBT, il Festival ha permesso, attraverso le pellicole proposte anno dopo anno, di approfondire le storie di personalità affascinanti e controverse. È il caso di due dei film di punta, racconta Susan Sabatini al suo settimo anno come assistente alla programmazione: “Una delle pellicole di apertura sarà un documentario dedicato a una inchiesta giudiziaria degli anni 60: Il caso Braibanti di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, che ha vinto il premio del Pubblico al Festival di Pesaro, che cerca di ricostruire la vicenda umana di Aldo Braibanti, intellettuale, poeta e partigiano condannato per il presunto plagio ai danni di due suoi studenti nel 1964. Con The Capote Tapes il regista Ebs Burnough racconta un capitolo poco noto della carriera di Truman Capote, ovvero la mancata pubblicazione del romanzo Answered Prayers. I rapporti dello scrittore con gli altri appartenenti al mondo del jet set newyorkese sono rivelati grazie a del prezioso materiale inedito”. Non mancano però storie di attualità come

quella di Her Name is Bo il documentario che racconta il cambio di sesso dell’affermato giornalista politico belga Bo van Spilbeeck che all’età di 58 anni ha deciso di rinascere in un corpo femminile: “Una storia molto toccante in cui un argomento così delicato è trattato con intelligenza e comprensione da parte della moglie e dei colleghi”. Ma come sarà strutturato il Florence Queer Festival in periodo di pandemia? “Il Festival si terrà al Cinema La Compagnia dal 13 al 18 ottobre. Abbiamo 17 lungometraggi in programma 13 dei quali in concorso. I membri della giuria principale che risiedono all’estero, una regista dalla Grecia e uno dal Costarica, si collegheranno virtualmente. Per il concorso riservato ai cortometraggi, che saranno disponibili sulla piattaforma virtuale Più Compagnia, invece, la giuria sarà composta da un gruppo di studenti dello IED e del Polimoda. Le presentazioni dei libri in programma si faranno on-line”. Film da tutto il mondo che raccontano storie di orgoglio, d’amore, di sofferenza ma anche di gioia e di libertà. Il Florence Queer Festival è organizzato dall’ associazione IREOS di Firenze. Il 22 ottobre, e visitabile fino al 5 novembre, al Semiottagono delle Murate, sarà inoltre inaugurata la mostra con le principali Superwoman delle street artists Lediesis, realizzata in collaborazione con MUS.E, il Festival dei Diritti e il Florence Queer Festival.

Se la Toscana e in particolare Firenze sono luoghi in cui la comunità LGBT+ si sente libera di esprimersi più che altrove, lo dobbiamo anche al lavoro incessante di realtà come IREOS – Comunità Queer Autogestita. Nota per l’organizzazione del Florence Queer Festival, Ireos è un’associazione di volontari nata a Firenze nel ‘97 e promuove cultura, salute e diritti della comunità LGBT+. Tra gli obiettivi fondamentali raggiunti c’è anche quello di aver organizzato il primo pride fiorentino nel 2016. Nella sede di via dei Serragli 3 offre test HIV gratuiti e anonimi, attività di prevenzione delle MTS, supporto psicologico e incontri di auto-aiuto. È in rete con diverse realtà nazionali e non solo, come la rete RE.A.DY, un tavolo di lavoro con le amministrazioni locali per la tutela delle minoranze, e l’appuntamento europeo della Testing week. Molte sono anche le attività nelle scuole, in collaborazione col Comune, per educare sui temi del pregiudizio legato al concetto di stereotipo, di genere e non solo, e il fenomeno del bullismo omotransfobico. Non mancano attività ricreative come lezioni di tango. Ireos è aperta a tutti e apprezza le nuove adesioni! Scrivete a: segreteria@ireos.org Martina Vincenzoni

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BENVENUTI IN ZOOSPARKLE di Daniele Pasquini

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illy Guasti vive a Prato e studia a Firenze, ma lo trovate soprattutto su Youtube. È lì che che i 75mila iscritti al canale “Zoosparkle” lo seguono adoranti. Dopo la triennale in Scienze Naturali a Firenze è adesso a un passo dalla magistrale, dove presenterà una tesi in paleontologia dei vertebrati. Se non ci si fosse messo il Covid (e un infortunio alla gamba) a quest’ora sarebbe già dottore. Ma gli amanti dei suoi video non badano a questi dettagli: Willy Guasti si muove nel mondo degli animali – viventi o perlopiù estinti - con una destrezza e una competenza sbalorditiva. Un Piero Angela coi basettoni e l’accento toscano.

Simone Guida aka Nova Lectio di Michele Baldini

È difficile non innamorarsi di video come “Esiste ancora il Megalodonte?”, speciali sul tirannosauro, sull’accoppiamento degli insetti, sull’evoluzione o sull’estinzione di qualche strana bestia. Siete tipi più classici, magari amanti dei gattini? Da non perdere assolutamente la “lezione” sulla domesticazione del gatto. Ogni video è ricco di fonti, studi scientifici e ricerca. Ma la parlata è fluente e l’attenzione resta miracolosamente alta anche nei passaggi più ostici: mai avreste pensato che un pezzo d’ambra potesse essere così interessante. I numeri non mentono: 100mila visualizzazione per un video sulle zanzare, 150mila per quello sulle vipere. Impossibili da contare le views alle clip sui dinosauri. Il suo esordio sul web ha colmato un vuoto: “Ho iniziato nel 2013, l’idea è venuta perché mi sono accorto che su YouTube non c’era nessuno che parlasse di questo tipo di argomenti. Quindi mi sono messo a farlo io”. La sua attività, che si dirama anche su Facebook, Instagram e su Twitch, è ormai un lavoro a tempo pieno. Ma oltre allo studio e alla preparazione dei video, stanno arrivando anche le consulenze e i progetti collaterali: dalle ricostruzioni scientificamente accurate di animali preistorici da stampare in 3D, fino al disegno di nuovi Pokemon ispirati alla fauna italiana. Ben più di una fantasia nerd: “È un modo per raccontare qualcosa sul nostro Paese, che ha il più alto tasso di biodiversità in Europa”.

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l lockdown ci ha fatto conoscere nuovi canali di divulgazione e di conseguenza nuovi divulgatori. Come Simone Guida, aka Nova Lectio, 27 anni, pistoiese di nascita, pratese d’adozione. A quanti follower è arrivato il tuo canale? E quanto tempo hai impiegato a raggiungerli? “Attualmente il canale ha 137.000 iscritti con un’oscillazione di visualizzazioni che varia tra 1.2 e 1.5 milioni. Ho iniziato a caricare video nel 2014, ma a gennaio 2020 ho deciso di rivoluzionare il vecchio canale. Nova Lectio è esploso in termini di visibilità: da quasi 50.000 iscritti (20.000 views mensili) allo stato attuale”. Come definiresti il tuo format, per categoria di contenuti, stile, formato? Cosa lo caratterizza di più? Hai “colleghi” o maestri a cui ti ispiri? “L’obiettivo è portare argomenti di ampio respiro e che facciano riflettere anche sul presente, senza influenzare in alcun modo: uno spazio in cui le opinioni personali sono scisse dai contenuti. Ho uno stile di facile comprensione arricchito da

immagini e filmati storici. Direi divulgazione d’intrattenimento. Nutro molta stima per diversi storici e accademici, ma paragonare il mio lavoro con il loro sarebbe un peccato di ‘hybris’”. Pensi che i tuoi interventi possano essere un buon ausilio o un sostituto alla didattica? “Sul fatto di essere un sostituto, sono un po’ in disaccordo. Ritengo che la didattica frontale sia insostituibile, anche se la differenza la fa soprattutto il docente. Considerandolo un’integrazione per approfondire quanto fatto in ambito didattico, Youtube è una piattaforma incredibile e sempre più persone stanno scoprendone il potenziale”. Riesci a garantire sostenibilità economica al tuo canale attualmente? Hai un obiettivo oppure un sogno nel cassetto? “Grazie al repentino successo, il canale mi sta dando diverse soddisfazioni, anche economiche, sebbene non paragonabili alle cifre di uno stipendio standard. Per fortuna ho un lavoro che mi permette di coltivare Youtube come hobby e dedicare le ore serali alla realizzazione dei video. L’obiettivo a lungo termine resta far sì che Nova Lectio diventi un punto di riferimento per gli appassionati di storia e di cultura in generale”.

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IL VIEUSSEUX DEI VIEUSSEUX: UNA MOSTRA IMPERDIBILE di Beatrice Tomasi foto di Giorgio Commini

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n occasione del Bicentenario del Gabinetto Vieusseux, a Palazzo Corsini Suarez è stata allestita la mostra Il Vieusseux dei Vieusseux. Libri e lettori tra Otto e Novecento. 1820 – 1923, prorogata fino al 3 dicembre. La mostra si snoda in tre sale, e racconta la storia del Gabinetto di lettura fondato da Giovan Pietro Vieusseux. Istituto inizialmente privato, impresa “insieme mercantile e culturale”, dove all’attività di lettura si affiancava quella editoriale. Un luogo d’incontro e di prestigio, ricreato da un curatissimo allestimento: le teche custodiscono documenti e registri dell’epoca, diari, lettere, insieme ai romanzi che facevano parte del catalogo del Gabinetto, prime edizioni preziose, passate in mano ai grandi della letteratura. Da un momento all’altro ti aspetti di vedere Manzoni, Leopardi, Dostoevskij, Gide, i fratelli James, o Mark Twain, ben vestiti e dall’aria impettita, seduti in poltrona a sfogliare una rivista o un giornale dell’epoca. Con Eugenio Vieusseux, la biblioteca circolante del Gabinetto si arricchisce dei “books for children” di Lewis Carroll e Louisa May Alcott e dei “proto-gialli” di Poe, Collins e Dickens. Nel 1898 il Gabinetto si trasferisce in Via Vecchietti, dove per la prima volta gli abbonamenti femminili superano quelli maschili. Finita la visita rimane addosso una sensazione di quiete, insieme alla vertigine di essere entrati in contatto con un mondo perduto, o magari no: solo da scovare e ancora, ostinatamente, coltivare. Tutte le info su vieusseux.it.

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Alla scoperta di Carlo Coccioli di Beatrice Tomasi

“G

rande Karma” di Alessandro Raveggi (Bompiani, 2020) è un libro che ti lascia senza fiato: uno di quelli che, sulla scia di Salinger, vorresti poter chiamare l’autore al telefono quando ti gira. Così ho chiamato lo scrittore fiorentino per conversare sulla vita di Carlo Coccioli. Autore misconosciuto del Novecento italiano, poliedrico, eclettico, in continua fuga e dalla produzione vastissima, che richiede un avvicinamento cauto, con i libri giusti, seguendone la storia personale. È quello che ha fatto Raveggi: “è iniziato tutto a Città del Messico, in una libreria dell’usato, dove il libraio, riconoscendo la mia nazionalità, mi ha chiesto se conoscessi CC. E da lì è iniziato il viaggio”. La ricostruzione veritiera del personaggio CC è affidata a Enrico, il protagonista fittizio del romanzo, che insegue le molteplici vite di CC: i primi anni africani, l’esperienza parigina, Città del Messico, e poi Firenze: “una vita simultanea a se stessa”. Il modello è quello delle biografie raccontate attraverso la vita di qualcuno, sull’esempio di Villoro, Bolaño, Barrie. “Avevo l’esigenza di far capire il meccanismo che ti provoca leggere i libri di CC”, continua

Raveggi, “e dell’aurea metafisica di cui sono permeati – ciò che, forse, ha contribuito alla sua esclusione dal canone italiano”. Di “Grande Karma” colpiscono due aspetti in particolare, che sono poi due pilastri fondamentali per Raveggi: il multilinguismo e l’ibridazione tipica del romanzo contemporaneo. “Ubiquità linguistica unita al continuo cambio di genere del romanzo di oggi, qualcosa che sfugge a se stesso e si fa diario, romanzo epistolare, romanzo puro, documento, mappa”. Senza perdere il gusto del raccontare: una grande fuga, con finale aperto. E com’è la Firenze di CC, chiedo a Raveggi “È una città di cui era innamorato e insieme detestava, da cui si sentiva rigettato, e che diventò simbolo del rifiuto italiano nei suoi confronti. Una provincia che rifiutava se stessa dal punto di vista culturale – il cui vuoto letterario si è sentito fino a pochi decenni fa. Ne esce però anche un’immagine molto bella, come la Firenze omosessuale, tabù incredibile tra gli intellettuali dell’epoca”. La Firenze di oggi, però, “forse la giudicherebbe appassita, in piena crisi di inventiva. Si chiederebbe perché i giovani fiorentini lascino i vicoli e le strade di Pratolini ai giovani americani”. Una lettura perfetta per chiunque non si accontenti e sia in cerca di qualcosa, qualunque cosa.



L’agenda di ottobre Giovedì 01

Sabato 03

Venerdì 09

3  JACOPO BENASSI - VUOTO (sino al 1/11)

3  EDITA GRUBEROVA/PETER VALENTOVIC

3  SUPERCATASTROFE

3  TOMAS SARACENO - ARIA (sino al 1/11)

3  FIERA DELLA CERAMICA (sino al 4/10)

3  LORENZO PUGLISI

3  SLITTAMENTI

Centro Pecci (PO) ing. da € 7,00

Palazzo Strozzi (FI) ing. da € 13,00

DAVANTI A MICHELANGELO (sino al 1/11) Basilica di Santo Spirito (FI) ing. € 2,00

3  TOAST PROJECT SPACE - HABITAT

DI NAMSAL SIEDLECK (sino al 16/11) Via delle Cascine, 33 (FI) ing. libero

3  I POETI DEL PIANO SOLO (sino al 3/10)

Sala Vanni (FI) ing. da € 13,00

3  HAPPENING! (sino al 4/10)

Manifattura Tabacchi (FI) ing. gratuito

3  BELLEZZA OLTRE IL LIMITE (sino al 31/10)

Forte Belvedere (FI) ing. libero

3  SCANDICCI FIERA 2020 (sino al 11/10)

Piazzale della Resistenza (Scandicci) ing. libero

3  NATURA COLLECTA, NATURA EXHIBITA (sino al 10/12)

Basilica di S.Lorenzo (FI) ing. da € 5,00

3  COME AS YOU ARE: KURT COBAIN AND THE GRUNGE

REVOLUTION (sino al 18/10) Palazzo Medici Riccardi (FI) ing. da € 10,00

3  RENZO ARBORE

Teatro Verdi (FI) ing. da € 29,90

3  QUARTETTO WERTHER - FFF FESTIVAL 2020

Conservatorio Luigi Cherubini (FI) ing. € 1,00

Venerdì 02 3  FINGER FOOD FESTIVAL (sino al 4/10)

Visarno Arena - Ippodromo del Visarno (FI) ing. gratuito

3  GIORGIO BARTOCCI - EVERYBODY IS YOU (sino al 28/10)

Aria Art Gallery (FI) ing. NP

3  REGENERATION YOGA 2/10

Manifattura Tabacchi (FI) ing. NP

3  ENZO COSIMI - LA BELLEZZA TI STUPIRÀ

Teatro Studio Mila Pieralli (Scandicci, FI) ing. da € 12,00

3  READING PRATOLINI

Museo Novecento (FI) ing. libero

3  SGT PEPPER

Teatro Verdi (FI) ing. da € 25,00

3  TRIO CHAGALL - FFF FESTIVAL 2020

Conservatorio Luigi Cherubini (FI) ing. € 1,00

3  A WRINKLE IN TIME SETS CONCENTRIC CIRCLES

REELING Manifattura Tabacchi (FI) ing. libero

3  OOH-SOUNDS W / LET THE BODY

Manifattura Tabacchi (FI) ing. libero

Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 15,00

Piazza di S. Croce (FI) ing. libero

Parc (FI) ing. gratuito su prenotazione

3  MEDITATION ON BEAUTY

Manifattura Tabacchi (FI) ing. libero

3  OPERA LAB: CARMEN

Manifattura Tabacchi (FI) ing. libero

3  OOH-SOUNDS W / LET THE BODY + HOLY SIMILAUN

Manifattura Tabacchi (FI) ing. libero

3  LETIZIA RENZINI - STAGIONE

Manifattura Tabacchi (FI) ing. libero

3  MASSIMO LOPEZ E TULLIO SOLENGHI SHOW

Teatro Verdi (FI) ing. da € 25,00

Domenica 04 3  NABUCCO (sino al 13/10)

Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 15,00

3  CRISTINA KRISTAL RIZZO - TOCCARE THE WHITE DANCE

Teatro Studio Mila Pieralli (Scandicci) ing. da € 12,00

3  A SCORE TO SHARE

Manifattura Tabacchi (FI) ing. libero

3  DANCEWALL

Parc (FI) ing. gratuito

3  CITTÀ IMMAGINARIE - SUONI RIFLESSI 2020

Limonaia di Villa Strozzi (FI) ing. da € 15,00

3  PILLOLE MUSICALE PER L’ANIMA - ANTONIO SIRINGO

Auditorium Ist. Comprensivo Ottone Rosai (FI) ing. libero

Lunedì 05 3  QUARTETTO BUONUMORE - FFF FESTIVAL 2020

Conservatorio Luigi Cherubini (FI) ing. € 1,00

Martedì 06 3  ANNAMARIA AJMONE - IL SEGRETO

Parc (FI) ing. da € 7,00

3  MIDDLE EAST NOW FESTIVAL 2020 (sino al 11/10)

Cinema La Compagnia/Stensen (FI) ing. NP

3  MILANO SAXOPHONE QUARTET - FFF FESTIVAL 2020

Conservatorio Luigi Cherubini (FI) ing. € 1,00

Mercoledì 07 3  ORT - NUNO CORTE-REAL (sino al 8/10)

Teatro Verdi (FI) ing. da € 15,00

Giovedì 08 3  ALESSANDRO SCIARRONI SAVE THE LAST DANCE FOR ME

Parc (FI) ing. da € 12,00

GOD IS GREEN III EDIZIONE (sino al 18/10) Manifattura Tabacchi (FI) ing. NP

Sabato 10 3  CREATIVE FACTORY (sino al 11/10)

Piazza dei Ciompi (FI) ing. libero

Domenica 11 3  ELIAHU INBAL

Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 15,00

3  FARULLI 100 - SUONI RIFLESSI 2020

Limonaia di Villa Strozzi (FI) ing. da € 15,00

3  GIORNATA DEL CAMMINARE

Piazza della Signoria (FI) ing. libero

Lunedì 12 3  MALEDETTO MODIGLIANI (sino al 14/10)

Odeon (FI) ing. NP

Martedì 13 3  EMMA

Mandela Forum (FI) ing. da € 35,00

3  GIUSEPPE GIACOBAZZI

Teatro Verdi (FI) ing. da € 20,70

Mercoledì 14 3  SALONE BIENNALE INTERNAZIONALE DELL’ARTE E DEL

RESTAURO DI FIRENZE (sino al 16/10) Palazzo dei Congressi (FI) ing. libero

Giovedì 15 3  ADAM FISCHER

Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 15,00

Venerdì 16 3  LORENZO BONECHI - DELLE OPERE RADICALI

Galleria il Ponte (FI) ing. NP

Sabato 17 3  FIERA PROMOZIONALE DELLE LIBRERIE INDIPENDENTI

Piazza dei Ciompi (FI) ing. libero

3  INDIPENDENZA ANTIQUARIA (sino al 18/10)

Piazza Indipendenza (FI) ing. libero

3  KOREART (sino al 29/10)

Circolo degli Artisti di Dante (FI) ing. NP

3  FAUST - QUEYRAS - MELNIKOV

Teatro Niccolini (FI) ing. NP


Musica Teatro

Arte

Cinema Danza

Domenica 25

3  HISTOIRE DU SOLDAT - SUONI RIFLESSI 2020

3  EBI

3  PILLOLE MUSICALE PER L’ANIMA - ZANOBINI E KUEN

3  CARBONARE - RUSSO | BRACONI

3  VADYM KHOLODENKO

3  PILLOLE MUSICALE PER L’ANIMA - VERA CECINO

3  FIERUCOLINA D’AUTUNNO

3  SANTO SPIRITO IN FIERA

Lunedì 19

Lunedì 26

Limonaia di Villa Strozzi (FI) ing. da € 15,00

Auditorium Ist. Comprensivo Ottone Rosai (FI) ing. libero Teatro Niccolini (FI) ing. NP Circolo degli Artisti di Dante (FI) ing. NP

Tuscany Hall (FI) ing. da € 42,50 Teatro Niccolini (FI) ing. NP

Auditorium Ist. Comprensivo Ottone Rosai (FI) ing. libero

Eventi in Evidenza Gianni Ruffi, Rimbalzo, 1967, particolare, Fondazione Caript, Pistoia | grafica metilene.it

Domenica 18

Eventi

PISTOIA NOVECENTO Sguardi sull’arte dal secondo dopoguerra

An Overview of the Art of the Post-World War II Period

Piazza S.Spirito (FI) ing. libero

a cura di / curated by

Alessandra Acocella Annamaria Iacuzzi Caterina Toschi

3  QUARTETTO DI FIESOLE - VLADIMIR MENDELSSOHN

Teatro Niccolini (FI) ing. NP

Martedì 20

Martedì 27 3  FIRENZE FILM CORTI FESTIVAL 2020 (sino al 30/10)

Varie location (FI) ing. NP

Mercoledì 21 3  ORT - MICHELE CAMPANELLA (sino al 22/10)

Teatro Verdi (FI) ing. da € 15,00

3  L’IRA DI NARCISO

Teatro di Rifredi (FI) ing. da € 14,00

Giovedì 22 3  ZUBIN METHA

Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 15,00

3  InterMEZZI_20

Teatro Verdi (FI) ing. da € 15,00

3  CAPPUCCETTO ROSSO - JONATHAN CANINI

Tuscany Hall (FI) ing. da € 16,00

Venerdì 23 3  L’ELISIR D’AMORE PER I BAMBINI (sino al 30/10)

Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 20,00

3  IL BARBIERE DI SIVIGLIA (sino al 29/10)

Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 15,00

3  L’EREDITÀ DELLE DONNE (sino al 25/10)

Manifattura Tabacchi (FI) ing. su prenotazione

3  PROTEXT! (sino al 7/2/21)

Centro Pecci (PO) ing. NP

3  TEBAS LAND (sino al 31/10)

Teatro di Rifredi (FI) ing. da € 16,00

Sabato 24 3  IL SALOTTO MUSICALE

Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 5,00

3  JIN JU

Teatro Niccolini (FI) ing. NP

3  A TUTTE LE DONNE - SUONI RIFLESSI 2020

Limonaia di Villa Strozzi (FI) ing. da € 15,00

Mercoledì 28 3  ZUBIN METHA

Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 15,00

Giovedì 29 3  FLORENCE CREATIVITY AUTUNNO 2020 (sino al 01/11)

Fortezza da Basso (FI) ing. da € 10,00

3  ORT - JOHN AXELROD (sino al 30/10)

Teatro Verdi (FI) ing. da € 15,00

Venerdì 30 3  PINK SONIC

Tuscany Hall (FI) ing. da € 25,30

3  InterMEZZI_20

Teatro Verdi (FI) ing. da € 15,00

3  MAURIZIO COLOMBI

CAVEMAN - L’UOMO DELLE CAVERNE Tuscany Hall (FI) ing. da € 20,00

Sabato 31 3  ZUBIN METHA

Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da € 15,00

3  L.V. BEETHOVEN - SUONI RIFLESSI 2020

Limonaia di Villa Strozzi (FI) ing. da € 15,00

3  ORCHESTRA GIOVANILE ITALIANA

E ANDREA LUCCHESINI Limonaia di Villa Strozzi (FI) ing. da € 15,00

3  DOWNTON ABBEY - 1920’S DRESS CODE: PHOTOS

Teatro della Pergola (FI) ing. NP

dal 19 SETTEMBRE 2020

Palazzo de’ Rossi via de’ Rossi 26, Pistoia

Prenotazione obbligatoria www.fondazionepistoiamusei.it

Tutti i giorni dalle ore 10 alle 18. Chiuso il mercoledì e il 25 dicembre

Il design radicale degli Archizoom, la logica binaria delle opere di Gianfranco Chiavacci, i collage di Remo Gordigiani, le ricerche astrattiste di Gualtiero Nativi, Mario Nigro e Fernando Melani, i dipinti e gli oggetti pop di Roberto Barni, Umberto Buscioni, Adolfo Natalini e Gianni Ruffi: sono oltre 70 le opere che scandiscono il secondo capitolo del progetto PISTOIA NOVECENTO con la mostra Sguardi sull’arte dal secondo dopoguerra a cura di Alessandra Acocella, Annamaria Iacuzzi, Caterina Toschi, dal 19 settembre 2020 a Palazzo de’ Rossi a Pistoia. PISTOIA NOVECENTO è il grande progetto dedicato alla collezione permanente di Fondazione Pistoia Musei con opere delle collezioni di Fondazione Caript e Intesa Sanpaolo, pensato per consentire una lettura il più possibile esaustiva del panorama artistico pistoiese nel suo articolarsi attraverso il secolo scorso. in collaborazione con

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Ottobre da non perdere FINGER FOOD FESTIVAL DAL 2 AL 4 OTTOBRE - IPPODROMO DEL VISARNO

FIRENZE FILM CORTI FESTIVAL DAL 27 AL 30 OTTOBRE - VARIE LOCATION

Torna a Firenze per la terza edizione il più importante evento italiano di valorizzazione di eccellenze del cibo di strada e delle birre artigianali: il Finger Food Festival. Dal 2 al 4 ottobre un universo di nuovi gusti, di profumi e di musica ritroverà casa nella meravigliosa cornice dell’Ippodromo del Visarno, al Parco delle Cascine. Per tre giorni si potranno quindi gustare prelibate specialità regionali, il meglio delle birre artigianali ed ascoltare ottime selezioni musicali a cura di Estragon Club. Un festival per palati fini che delizierà tutti i sensi. Sarà inevitabilmente un’edizione diversa: il festival si terrà seguendo tutte le disposizioni vigenti in materia sanitaria, di distanziamento e di sicurezza per i partecipanti. Ma con la collaborazione verrà garantito a tutti i visitatori di poter partecipare in totale sicurezza.

La settima edizione Firenze Film Corti Festival, si posizionerà dal 27 al 30 ottobre fra Murate Art District, Limonaia di Villa Strozzi e Accademia di Belle Arti di Firenze. Anche quest’anno la rassegna conferma la sua vocazione internazionale, con 35 film e 32 sceneggiature finaliste, per un totale di 20 Paesi presenti. Tra le novità di quest’anno la formazione di un comitato scientifico-artistico che dovrà discutere ed elaborare i tre principi su cui si baserà la linea culturale del Festival: contemporaneità, internazionalità e innovazione. Inoltre, all’interno del Festival, ci sarà il consueto spazio riservato ai giovani per assegnare i premi ai vincitori del Premio Spazio Giovani 2020. Il Festival è organizzato dall’Associazione Rive Gauche e viene realizzato col contributo della Fondazione CR Firenze.

MIDDLE EAST NOW DAL 6 ALL’11 OTTOBRE - VARIE LOCATION

IL TEATRO DI RIFREDI NON SI FERMA!

La 11° edizione di Middle East Now, inizialmente prevista ad aprile scorso, torna a svolgersi dal 6 al 11 ottobre 2020 a Firenze. Il festival, ideato e organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, si terrà tra Cinema La Compagnia, Cinema Stensen, MAD Murate Art District e altri spazi cittadini. Il festival torna a rendere protagonista il Medio Oriente contemporaneo con un programma sfaccettato di cinema, documentari, arte, mostre, musica, teatro, incontri e progetti culturali in senso più ampio. Middle East Now da sempre si caratterizza per una forte attenzione all’attualità, al racconto dei fenomeni più nuovi e vibranti delle culture e delle società del Medio Oriente, che oggi più che mai hanno bisogno di essere approfonditi. In programma l’anteprima di oltre 40 film premiati nei migliori festival internazionali.

MALEDETTO MODIGLIANI DAL 12 AL 14 OTTOBRE - CINEMA ODEON Dal 12 al 14 ottobre arriva al Cinema Odeon il documentario-evento dedicato a uno degli artisti più bohémien del secolo scorso, in occasione delle celebrazioni a 100 anni dalla morte di Amedeo Modigliani, con gli interventi di Marc Restellini, Paolo Virzì, Simone Lenzi, Gérard Netter, Antonio Marras, Laura Dinelli, Emilia Philippot, Jacqueline Munck, Klaus Albrecht Schröder. Artista maledetto, ribelle, genio scandaloso e maestro indiscusso dell’arte del Novecento: un ritratto che si spinge oltre la leggenda. Il docu-film racconta la vita e la produzione di Modigliani (1884-1920), diventato un classico contemporaneo amato e imitato in tutto il mondo. Nel docu-film sono proprio i suoi dipinti ripresi in set dedicati, da “La Filette en Bleu” al ritratto di Jeanne Hébuterne, a parlarci.

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La nuova e “difficile” stagione teatrale 2020/21 riparte a tutta forza con Tebas land, spettacolo di gran successo prodotto e riproposto da Pupi e Fresedde, in scena dal 22 al 31 ottobre presso il Teatro di Rifredi. La stagione teatrale, con alcune doverose riprese e qualche curiosa novità, sarà principalmente dedicata a tutti quegli autori internazionali che da alcuni anni il Teatro non perde di vista, tanto da ricevere il premio Ubu Speciale della Giuria 2019 per la meravigliosa attività dimostrata. Produzioni e spettacoli corali di stampo contemporaneo prenderanno vita all’interno del Teatro di Rifredi e saranno - come spiega il direttore Mordini - “capaci di aprire sguardi diversi e arricchire gli spettatori di nuove prospettive”.

INTERNET FESTIVAL DALL’8 ALL’11 OTTOBRE CENTRO CONGRESSI LE BENEDETTINE (PISA) Quattro giorni di eventi, tre mesi di festival: Internet Festival, la manifestazione che da 10 anni indaga il web con decine di esperti internazionali, panel, laboratori, contest e appuntamenti culturali, si amplia e si trasforma. #Reset è la parola chiave dell’edizione numero 10, che si terrà a Pisa dall’8 all’11 ottobre con eventi dal vivo e iniziative in streaming, destinate a proseguire fino a dicembre. Una decina le sedi coinvolte in città, per un festival diffuso e più che mai attento a mantenere le condizioni di sicurezza richieste dalle normative anti-contagio: il fulcro della kermesse sarà rappresentato dal Centro Congressi Le Benedettine, che ospiterà la maggior parte dei panel dal vivo, oltre alla mostra Hello World, percorso in technicolor attraverso la nascita e la crescita dell’informatica, sviluppato nei sotterranei dell’ex convento.


LO BELLO STILO NOCOST a cura di Firenze NoCost

Firenze NoCost che scrive di moda per Lungarno? Sì, la realtà surclassa la fantasia. Partendo da un capo di abbigliamento la guida (anti)turistica più pazza che ci sia ci racconta il passato e il presente di grandi uomini e lucenti donne che Firenze l’hanno resa unica e senza tempo. Perché lo (bello) stile è tutto. www.nocost.guide

L’ombrello dell’attrice IERI

OGGI di Teresa Vitartali

di Marco Tangocci e Davide Di Fabrizio

A

h, la Belle Epoque! Che se si chiamava così, proprio brutta non doveva essere, tra caffè e lampadari di cristallo (avete presente la pasticceria Gilli di piazza Repubblica?), tra aperitivi mondani e teatri di posa. Ah, il teatro... Praticamente dove era nata Lei, quella talentuosa Eleonora Duse che già a quattro anni calcava il palco per la prima volta. Donna e attrice tutta d’un pezzo, che fugava i compromessi: odiava truccarsi, sia in scena che fuori, indossava abiti viola – colore malvisto dall’élite dello spettacolo – e recitava in posizioni “sconvenienti”, tipo con le mani sui fianchi o tranquillamente seduta, coi gomiti poggiati sulle ginocchia. Amava i fiori la Divina Duse. Ne teneva sempre uno in mano con cui giocava a perdersi i petali e a sperdere pollini, al passaggio tra un dito e l’altro. Lombarda di origini, agli inizi del Novecento già dimorava presso la splendida villa La Porziuncola – via della Capponcina 75, Settignano – e qui fu raggiunta da quella dolce metà che Vate si faceva chiamare e che di tutto (in breve: arredi, affitto, cani, cavalli, ristoranti e cocaina) si faceva offrire. Un amore follemente noto il loro, chiaramente finito male. Oggi restano, a ricordo di tutto questo, le ville degli amanti e due strade – via D’Annunzio e viale Duse, per l’appunto – che si incrociano una volta sola e poi proseguono distanti. E lì nei pressi della Lidl

LAVIGNETTA

N

el periodo in cui ha vissuto l’affascinante Eleonora l’accessorio di cui una dama di tendenza non poteva fare a meno era sicuramente un ombrellino da passeggio. Ma sapete da dove proviene questo oggetto di cui ci ricordiamo solo quando piove? È nato millenni fa e proprio per la ragione contraria: ripararsi dal sole. In Oriente era utilizzato solo dai reali, simbolo di potenza e nobiltà, ma a partire dall’Ottocento diviene oggetto di moda ed emblema dell’emancipazione della donna, perché legato alla vita all’aria aperta. Principalmente serviva a proteggere la pelle delle nobildonne che doveva rimanere bianca e illibata. Oggi ci sono ombrelli per tutti i gusti ma diciamoci la verità: la maggior parte di noi finisce sempre per abbandonarli ovunque, peggio degli accendini! D’altronde oggi servono solo per riparare dalla pioggia. Ma se avete voglia di dare spazio alla fantasia, al romanticismo e a un po’ di sano egocentrismo… Se insomma volete divertirvi a viaggiare indietro nel tempo provare questi due ombrellifici fiorentini: OMBRELLIFICIO ALFA, dove realizzano ancora ombrelli tradizionali. Cominciano con il taglio a modello tramite antiche procedure e proseguono con cuciture e montaggio, rigorosamente a mano. Oppure BROVELLI, ombrellificio in San Frediano figlio degli storici ombrellai del Lago Maggiore. Esiste dal 1887 e chissà che la Duse non ci andasse davvero!

di Lafabbricadibraccia

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LUOGHI ABBANDONATI Foto e testo di Giulio Garosi

COMPLESSO MULTIFUNZIONALE DI SCANDICCI Il cantiere si trova in viale Charles Darwin, nella periferia di Scandicci. I lavori, iniziati il 30/10/2019 per la realizzazione di un complesso multifunzionale, non si sa quando dovrebbero finire.

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PERSONAGGI FIORENTINI di Tommaso Ciuffoletti illustrazione di Marcho

La posta di SIGISMONDO FRODDINI a cura di SpazioPosso

Il traguardo è vicino, aiuto che faccio? “Caro Dott. Froddini, le scrivo perché da tempo sento di avere un blocco nella mia carriera universitaria e non solo, mi sento come se fossi in un limbo dal quale non riesco né ad uscire né ad andare avanti. Eppure mi mancano pochi esami a finire il mio percorso universitario! Mi guardo intorno e vedo le persone laurearsi e andare avanti e questo non mi aiuta. Come posso ritrovare la mia rotta?”. Adele

C

arissima Adele, lungi da me sminuire la sua richiesta, ma le voglio dire fin da subito che non è la sola; mi spiego meglio. Capita frequentemente di arrivare fino in fondo e poi non riuscire a fare quel passo in più, rimanendo a metà, senza sapere né scendere né salire. Quel passo in realtà porta con sé tantissimi significati: futuro, identità, autonomia. Tutte cose che, guardandole da vicino, sono molto complesse. E quindi che faccio? So già che lo sta pensando. In molti si aspettano la risposta, quella che per magia accende i fari fendinebbia della propria auto e mostra improvvisamente la strada serena, illuminata e senza foschia. Le propongo questa istantanea perché quando lei mi ha scritto me la sono immaginata proprio così, nella sua auto, ferma sul ciglio della strada. Spero di non deluderla, ma non le darò una ricetta da banco, piuttosto le darò un Domandario. Che cos’è? So che si starà domandando anche questo. Il domandario è un magico strumento che le dona dubbi e domande, perché è solo da queste che arriverà a trovare delle risposte. Come mai ha scelto questa facoltà? Quali sono i modelli a cui si ispira? Forse gli standard sono elevati e questo non la fa sentire pronta? E se scoprisse di aver fatto questa scelta perché influenzata da altri? Cosa significherebbe per lei lasciare stare e cambiare strada? Ci pensi bene, non serve una risposta su due piedi, sono abituato a tempi lunghi. Quello che vorrei è che riflettesse realmente sul perchè ha intrapreso questa strada. Non le voglio certo mettere ansia, ma vorrei che esplorasse cosa si nasconde dietro questi suoi freni. Mi rendo conto che spesso queste risposte non sono facili da trovare, anche perché sono molto più inconsce e profonde di quanto si creda. D’altronde, se non posso parlare un po’ di inconscio io!

I

Il Malva

l Malva veniva dal futuro, ne sono convinto, e ora è là che è tornato. È da tanto, infatti, che non lo vedo più in Santissima Annunziata ad avvicinarti con voce roca per venderti erba, pasticche o cocaina. L’erba, come si intuisce dal soprannome del nostro, era un mix di odori per condimenti, le pasticche erano aspirine e la cocaina era aspirina anch’essa, solo tritata. Un genio dell’imprenditoria il Malva. E un uomo del futuro. Aveva già intuito le possibilità di quello strano business dell’erba legale e chissà che un giorno non nascano distributori automatici di aspirine tritate per appassionati delle narici. Certo il Malva sembrava un po’ un malandrino e un po’ doveva esserlo, ma per autodifesa. Negli anni ho sentito raccontare storie di veri pusher della zona, con cui ebbe a che ridire, o di discussioni un po’ tese con ragazzotti di varia provenienza a cui aveva venduto i suoi prodotti del futuro e che non l’avevano presa bene. Forse è anche per via di queste disavventure che la sua voce non ricama più inviti gutturali tra le maglie delle notti in Santissima. O forse no, forse è andata diversamente. Io me lo immagino che prende un pacco del suo magico origano e lo lancia a una folla festante, mentre lui sul palco si gira un trombone enorme e lo appiccia tutto felice. Come lo fa, la folla si zittisce e lo guarda stupita. Lui si ferma, guarda gli astanti e … “Penso che ancora non siate pronti per questa roba, ma ai vostri figli piacerà”. Ciao Malva, ragazzo del futuro.

Inviate le vostre domande, crisi e drammi esistenziali a spazioposso@gmail.com. Il dott. Sigismondo Froddini vi risponderà in questo spazio.

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Il teatro si muove di Tommaso Chimenti

P

er adesso i grandi teatri fiorentini (Pergola, Puccini) ancora non hanno deciso il da farsi sulla riapertura. Con le regole del distanziamento dei posti sarebbe difficile poter reggere il peso economico. Ma intorno si muove eccome la scena a partire dal festival “Avamposti d’Autore” del Teatro delle Donne di Calenzano con il loro programma iniziato a settembre e che prosegue a ottobre con la “trasferta” al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino con “Dalle stelle” (17-18) di Silvia Calamai. Due anziani (in scena Antonio Fazzini e Annibale Pavone) su una panchina a ricordare, con grandi vuoti di memoria, in ragionamenti paradossali, iperbolici, ridicolmente dolci, pateticamente toccanti. Aspettando quel Godot che potrebbe avere i contorni delle badanti come della Morte. Ancora Limonaia con il festival “Intercity” (anche questo cominciato a settembre) con i suoi tre ultimi spettacoli, tutti da scoprire: “Vento, Pioggia, Mare” (3-4) di e con Teresa Fallai ispirata da Jon Fosse

e al suo viaggio esistenziale dentro il cupo, la nebbia, il ghiaccio reale e interiore; il Vento come soffio vitale, la Pioggia è il tormento di una madre, il Mare è il miraggio dell’amore. Incuriosisce “La nipote di Mubarak” (10-11), per la regia di Vinicio Marchioni. In scena Marco Vergani. Il focus è sulle sparizioni, le realtà nascoste e quelle troppo abbaglianti per poter essere viste, quelle che crediamo di conoscere e invece sappiamo soltanto quello che ci hanno voluto far sapere. Che cos’è la verità e che cos’è l’informazione in un mondo dove le notizie ci bombardano e credere a chi urla più forte è più facile, più comodo ma anche, spesso, inevitabile? Per chiudere con “Bestie” (il 19) da Federi-

go Tozzi con Alessandro Baldinotti e Giusi Merli sul palco che ci cimentano tra i racconti e i lampi dell’autore toscano. Chi sono le bestie, siamo noi queste bestie che appaiono e scompaiono tra le righe all’improvviso? Ritorna sul palco del Teatro di Rifredi “Tebas Land” (dal 22 al 31) drammaturgia dell’autore uruguaiano Sergio Blanco che gioca sul vero e sul presunto, sul creduto e sul plausibile nel solco, in equilibrio, nel confine tra il possibile e il reale. Un incontro, tra uno scrittore e un detenuto accusato di parricidio, che fa frizione: fino a che punto siamo capaci di metterci in gioco, di dare credito alle storie che ci circondano, alle quali spesso crediamo per pigrizia, per ignoranza, per menefreghismo?

MIDDLE EAST NOW: HABIBI, FIRENZE di Giacomo Alberto Vieri

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orna in città, dal 6 all’11 ottobre, la rassegna che presenta la cultura mediorientale più contemporanea, con un ricco programma di cinema – oltre 40 film in anteprima, con proiezioni sia in sala sia online – arte, fotografia, musica, fumetti, incontri, teatro, progetti ed eventi. Il tema del Festival 2020 è “Visual Voices”, esempio di come le espressioni culturali visive siano strumenti attivi di impegno sociale in Medio Oriente, immagini e voci che lanciano messaggi di cambiamento. Novità assoluta di questa edizione, che si terrà tra Cinema La Compagnia, Cinema Stensen, MAD Murate Art District è “MUSIC FOR FILMS”, un nuovo focus dedicato alle colonne sonore

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di film mediorientali, che indaga sul contributo creativo che la musica dà alla pratica del fare film. MFF sarà presentato da un ospite speciale come il talentuoso musicista Omar Fadel, compositore pluripremiato di film, serie tv e video games (dal videogioco “Assassin’s Creed” al film satira “The Dictator” di Sacha Baron Cohen, fino al corto candidato all’Oscar “Day One”). Evento di punta di questa edizione del festival è la mostra di arti visive “7X7 Middle East”, curata dall’artista e designer libanese Roï Saade e co-prodotta assieme a MAD Murate Art District. Protagonisti 7 giovani talentuosi fotografi mediorientali - Myriam Boulos, SinaShiri, Abdo Shanan, Ameer Al-Shaeli, Reem Falaknaz, Erdem

Carol, Mouad Abillat - riuniti per fornire una personale prospettiva visiva della loro città - Baghdad, Beirut, Marrakesh, Tehran, Dubai, Istanbul e Algieri – raccontata in un giorno specifico della settimana. Le immagini realizzate dai 7 artisti coinvolti andranno in mostra negli spazi di MAD Murate Art District (dall’8 fino al 31 ottobre 2020) e il progetto prevede anche la realizzazione di uno speciale “newspaper”: un quotidiano nelle cui pagine si svilupperà il racconto per immagini di ogni giorno di una ipotetica settimana in Medio Oriente. E ancora... “Il Medio Oriente a fumetti” un nuovo progetto dedicato al fumetto e alla graphic novel, che si propone di osservare il Medio Oriente da un punto di vista diverso

dal solito: storie a colori o in bianco e nero si inoltrano nella complessità di questa regione, per cercare di spiegarla a giovani e meno giovani. Punti di vista alternativi, diversi dalla versione saggistica o televisiva, spesso mettono in luce ombre inquietanti o fatti ignoti, ma si propongono anche di scardinare pregiudizi e stereotipi ormai consolidati.


Ciak, si riparte!

di Caterina Liverani

R

up&down

ipartire con entusiasmo, senza timore ma con attenzione. L’industria del cinema nell’enorme set che la Toscana rappresenta, per produzioni non solo nazionali, ha riaperto i battenti e ha iniziato a dare i primi frutti della ripresa post lockdown. Questa estate sono si sono infatti tenute le riprese, in collaborazione con Toscana Film Commission, de I delitti del Barlume, del film tv per la Germania Un’estate all’Elba e della pellicola Benelux girata a Volterra in co-produzione tra Danimarca e Olanda. Che adattare il macrocosmo di un set ai protocolli anti-Covid potesse essere un’impresa non facile c’era però da aspettarselo come conferma il produttore Lino Ruggiero (Dado Production): “I costi sono aumentati del 20 o 30% oltre all’obbligo della presenza di un responsabile Covid durante le riprese. Uno degli scogli più grossi è quello delle assicurazioni che le produzioni devono pagare non

solo per gli attori ma per ogni membro della troupe e per chiunque entri in contatto col set. Purtroppo però nessuna di queste assicurazioni garantisce l’inizio delle riprese in caso di stop”. Ma come si sono svolte in concreto le prime riprese post lockdown? “Per il cortometraggio Ripartenza, che racconta attraverso il lavoro di 5 registi la ripresa delle arti (pittura, musica, cinema, danza e teatro), abbiamo girato tra Calenzano e Prato, adottando tutti i dispositivi di scurezza. In caso di riprese in studio a tutti è stata misurata la temperatura, alla troupe sono stati forniti guanti, tute, mascherine e copri scarpe mentre truccatori, parrucchieri e fonici, in virtù della vicinanza obbligata con gli attori, hanno lavorato coperti da visiere. Al progetto hanno partecipato in sicurezza più di 70 persone”. E per il futuro? “Non siamo ancora fuori da questa situazione purtroppo e lo dimostra il fatto che le riprese siano state comunque ridotte drasticamente in questi mesi. Qualcuno ha scelto di andare a girare in Repubblica

Ceca, per esempio, dove le maglie sono un po’ più larghe. È importante però sottolineare che in Italia la consapevolezza generale e l’esperienza del set al tempo della pandemia sono ormai molto più avanti rispetto ad altre nazioni, come gli stessi Stati Uniti che sta ancora qualche mese indietro. Il livello di attenzione va mantenuto alto, senza però spaventarsi. Bisogna attenersi ai protocolli, dialogare con le autorità, informarle e tenere i set ancora più blindati del solito. Per il resto, benchè a oggi molti progetti sono stati messi momentaneamente in stand by, siamo tutti già al lavoro per il 2021”. Ripartenza è girato negli spazi di Manifatture Digitali a Prato con la partecipazione fra gli altri di Giusi Merli, Marco Cocci e le allieve di New Ballet School. Il cortometraggio prodotto da Dado Production, a cui hanno lavorato i registi Simona De Simone, Matteo Querci, Nello Ferrara, Tommaso Santi e Romeo Conte stato presentato in anteprima lo scorso agosto al Prato Film Festival.

L’orizzonte di gloria

Il viale del tramonto

DIRTY JOHN 2: THE BETTY BRODERICK STORY «Rappresento l’estremo di ciò che può accadere a una donna in un divorzio.» Queste le parole di Betty Broderick, che nel 1989 uccise l’ex marito Dan e la seconda moglie. Ma chi erano davvero Betty e Dan e come arrivarono a questo? Netflix rilancia Dirty John come serie antologica attraverso la storia del vero caso di Betty Broderick, la mogliettina perfetta divenuta omicida dopo un divorzio reso psicologicamente devastante da un uomo potente. Musica e costumi perfetti, Amanda Peet e Cristian Slater nel ruolo dei protagonisti eccezionali. Una bomba.

HOLLYWOOD Le leggende sui vizi nascosti e le debolezze delle stelle della Golden Age di Hollywood hanno inevitabilmente sempre incuriosito tutti noi che amiamo il cinema. È però un’idea saggia consegnarle a un pubblico planetario, non necessariamente tenuto a conoscere la vera statura artistica di giganti come Rock Hudson e Vivien Leigh, riducendoli a delle macchiette sbiadite preda delle loro passioni e fragilità? Un materiale godibile che doveva essere maneggiato, forse, con maggior cura.

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F R AST U O N I di Gabriele Giustini

SOPHIA “Holding On / Letting Go”

DANIEL BLUMBERG “On&On”

FONTAINES D.C. “A Hero’s Death”

Siamo affezionati ai Sophia di Robin Proper-Sheppard, ex-The God Machine, sin dai tempi di “The Infinite Circle” – era il 1998 – e dell’imballatissima e calda data fiorentina del 2007, presso quello che, all’epoca, si chiamava Sintetika, poi Tender, poi nulla. Abbiamo sempre seguito Robin e il suo collettivo, perché di questo si tratta, visto che il musicista di San Diego, trasferitosi poi in Europa agli inizi degli anni ’90 tra Londra, Bruxelles e infine Berlino, ama circondarsi di nuovi musicisti a ogni nuova uscita. Disponibile attraverso la sua etichetta The Flower Shop Recordings, “Holding On / Letting Go” è il nuovo album e vede Robin accompagnato dalla stessa band con cui ha girato in occasione dell’ultimo tour. I brani che compongono il disco scavano, al solito, nei sentimenti di Robin e si reggono sulla sua classe immensa nel mescolare rock cupo e apparentemente claustrofobico, cantautorato esistenzialista, trame pop, momenti chitarristici e splendide aperture concesse dalla morbidezza dagli archi. Un lavoro eccellente che si colloca fra “Fixed Water”, il già citato “The Infinite Circle” e l’ambizioso “Technology Won’t Save Us” e che riposiziona Robin e il suo progetto al centro di un romantico panorama Dark-Rock-Pop. Brani consigliati: ‘Alive’, ‘We See You (Taking Aim)’ e ‘Undone. Again’.

Abbandonati gli Yuck, il musicista e compositore britannico Daniel Blumberg, ha cercato di non rimanere soffocato da un qualcosa come una canzone dalla struttura più o meno tradizionale, per abbracciare la sacra arte dell’improvvisazione, evitando la trappola del fine a se stessa. I primi passi in questa nuova veste sono stati mossi al Cafe Oto di Londra, locale che ha proprio come caratteristica principale l’incontro di certi musicisti, con certe idee. Lì si è esibito, per cinque anni, con varie formazioni. Nel 2018 un nuovo cambio di rotta che l’ha portato a “Minus”, suo esordio solista. Disco già bellissimo. Non si trattava di un caso, perché con questo nuovo “On&On”, Blumberg, mette definitivamente a fuoco il tutto, trovando l’equilibrio tra sperimentazione, trame circolare, lo-fi, folk/rock sghembo, free-jazz – non abbiate paura - e melodie. Apice di quanto sopra è un brano come ‘Bound’, oltre 7 minuti onirici dove succede tutto e il contrario di tutto, con un pathos crescente e illusorio. Con lui i soliti musicisti che lo hanno accompagnato in “Minus”, ovvero Ute Kanngiesser al violoncello, Billy Steiger al violino, Tom Wheatly al contrabbasso e Jim White dei Dirty Three a spazzolare alla batteria. Disco importantissimo.

Nel mezzo fra l’uscita dell’ultimo album dei Protomartyr e in attesa del nuovo Idles, quella che può esser definita una micro rinascita del post-punk si nutre anche e soprattutto della nuova linfa degli irlandesi di Dublino Fontaines D.C. che, con il nuovo “A Hero’s Death”, mettono d’accordo un po’ tutti. Spinti dall’accento sbiascicato tipicamente dubliner di Grian Chatten, si fecero notare già dal primissimo singolo ‘Liberty Belle’. Era il 2018 e in due anni è cambiato tutto. L’anno successivo è uscito il debutto “Dogrel”, album accolto con entusiasmo un po’ ovunque, con gli addetti ai lavori che hanno spostato i loro radar nuovamente su Dublino. “A Hero’s Death” è il loro nuovo album e, oltre a essere molto bello, ha il pregio di levigare le asperità delle due band sopra citate, rendendone i suoni, sulla carta, più fruibili per un pubblico più ampio. E così è, infatti. Fra intro ossessive – ‘Televised Mind’ ne è un ottimo esempio - una scrittura poetica e suoni che vanno a recuperare tutta una serie di band, anche in piccole dosi, che è impossibile non amare – Sonic Youth, The Smiths, Pavement, The Wire, primi The Strokes, The Feelies – “A Hero’s Death” ha tutte le carte in regola per regalare ai Fontaines D.C. lo status della band più ‘pop’ di questa nuova ondata post-punk.

The Flower Shop Recordings

Mute

FRASTUONI SU SPOTIFY

Partisan

La playlist di Frastuoni è su Spotify. Aggiornata settimanalmente, contiene una selezione dei migliori brani sia italiani che internazionali, in linea con i gusti della rubrica. In copertina Arab Strap. Scansiona il QR code per accedere direttamente e segui la pagina Facebook di Lungarno per rimanere aggiornato. Per reclami, segnalazioni e pacche sulle spalle, scrivi a frastuoni@lungarnofirenze.it 24


ORO FRA LE RADICI DI MALVA E MAHARAJAH di Giulia De Giorgio foto di Martina Della Valle

I

Un ottobre ancora incerto di Giulia Focardi

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el momento in cui scriviamo, le norme sul distanziamento del pubblico nello spettacolo dal vivo restano invariate, ma il calendario della nostra Città in musica per ottobre è denso di impegni e di concerti. Iniziamo con i primi giorni di ottobre alla Sala Vanni (1, 2 e 3) con la rassegna “I poeti del piano solo” che vedrà susseguirsi nella tre giorni dedicata François Couturier, Giovanni Mirabassi e Glauco Venier, tre artisti dallo stile diverso, tre impronte musicali originali, inconfondibili e profonde capaci di dare in tre serate un fulgido e sfaccettato esempio “dell’universo pianoforte”. Il 12 ottobre segnaliamo il concerto da solista di Francesco Bianconi, leader dei Baustelle, che ha deciso di intraprendere questo percorso in solo e annuncia l’uscita (16 ottobre) del suo primo disco senza la band, “Forever”: “un lavoro minimale e puro in cui il cantautore ha deciso di mettersi in gioco spogliandosi di sovrastrutture e concentrandosi sulle canzoni”. Una sfida interessante (posticipata da aprile a causa del lockdown) che

consentirà al pubblico di scoprire le nuove idee e la nuova poetica musicale del cantautore toscano. Il 17 ottobre ci spostiamo al Viper per recuperare il concerto di Anastasio (previsto a marzo scorso) che con il suo “Atto Zero Tour” porterà live alcuni dei brani tratti dal suo ultimo omonimo progetto discografico, il nuovo disco uscito subito dopo la partecipazione a Sanremo 2020. Il 24 ottobre i Pinguini Tattici Nucleari sbarcano al Nelson Mandela Forum per recuperare la tournée persa nella primavera passata e dopo aver inanellato un successo dopo l’altro per i singoli pubblicati, ultimo “La storia infinita”, a settembre scorso. A conclusione del nostro calendario, facciamo un piccolo passo indietro fuori provincia andando a scoprire il magico progetto Jazz & Wine, coordinato a livello nazionale dal Circolo Culturale Controtempo in collaborazione con I-Jazz (la rete italiana dei jazz festival) e che vede sul territorio toscano il coinvolgimento operativo di Music Pool: il 16 ottobre infatti, per il primo Jazz & Wine Day, la Cantina dei Vignaioli del Morellino, a Scansano, ospiteranno il duo Cantini-Salis. Un’occasione perfetta per una gita musicale fuoriporta.

n Giappone quando un vaso di ceramica si rompe, viene riparato con oro liquido. Le crepe tra un coccio e l’altro diventano elementi preziosi che, paradossalmente, conferiscono al vaso un valore maggiore di quello che possedeva prima della rottura. Radici di Malva e Maharajah, di Martina della Valle, è un progetto che, analogamente alla storia dei vasi del Giappone, innesca valore a quegli elementi della natura che rimangono ai margini di Firenze, ai margini dell’Arno, ai margini dell’attenzione dell’uomo. Ambientato all’interno del parco delle Cascine, Radici di Malva e Maharajah è il risultato della residenza dell’artista presso il PIA_Palazzina Indiano Arte e rappresenta un vero e proprio storytelling sulle specie comuni cresciute intorno al Monumento del Principe Indiano. Si tratta maggiormente di specie di importazione estera alle quali Martina Della Valle restituisce un’identità tracciandone e descrivendone il percorso, grazie ad uno studio approfondito sui Database territoriali. L’artista si ispira alla vicenda del Principe Indiano Rajaram II (13 aprile 1850 - 30 novembre 1870) cremato proprio “all‘estrema punta del Barco, là dove le torbide acque del Mugnone si gettano gorgogliando nella rapida corrente dell’Arno […]” (La Nazione, 1874). “Essendo nata molto vicino al parco della Cascine, ho trascorso molte ore della mia infanzia tra questi alberi. Del parco e di quei tempi ricordo dettagli minimi di natura diversa. Mia zia Jole mi portava spesso a piedi nel parco a raccogliere radici di Malva, convinta che il latte che esce da questa radice potesse rallentare lo sbiancarsi del suo corpo dovuto a una malattia autoimmune. Ricordo quelle passeggiate con affetto come brevi avventure nel verde cittadino”. L’opera di Martina Della Valle pone sotto i riflettori piante di vario genere, arbusti e fogliame di scarto, creandone un’opera d’arte, proprio come fanno in Giappone con i vasi rotti. La mostra sarà presente fino al 4 ottobre presso il PIA_Palazzina Indiano Arte.

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LIBRI E LIBELLULE

BREVI CRONACHE LIBRARIE

di Beatrice Tomasi

di Carlo Benedetti

Racconti fiorentini, con la scusa di un libro

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olò, attraversando via delle Conce da parte a parte: un arco euclideo e mistico che si concluse sulla testa di un quarantenne già incazzato e ora furioso. Il libro, pesante, fu seguito da vestiti, valige e un numero inverosimile di cravatte a pois. Rimase per terra quasi tutto il pomeriggio, con la copertina verso l’alto, come fosse stato delicatamente appoggiato sul marciapiede proprio per lui. I cani giravano a largo e i padroni parlavano ai cellulari o fissavano lo schermo. Anni dopo, quando Emanuele ci ripensava, non riusciva a capire come nessuno l’avesse preso. Ora che era un vecchio, continuava a ripetersi che non avrebbe mai scoperto LSD se non fosse stato per quel libro e che certamente non avrebbe scoperto le orge, il travestirsi da coyote o il senso ultimo delle cose. Quando diceva messa in Duomo ringraziava il Signore con profonda devozione per quel miracolo che l’aveva guidato verso la Sua Casa. Se avesse continuato con la bamba e le pasticche, gli spaccini in Sant’Ambrogio, sarebbe di certo finito male, prima o poi. Mentre ascoltava il Gloria di Palestrina accarezzava il portachiavi con la coda di volpe che teneva nelle grandi tasche e sentiva, con la calma sicurezza di una marea montante, che quel libro l’aveva salvato. Accarezzava la pelliccia ancora un paio di volte, sempre più veloce. Poi, svelto, accavallava le gambe per pudicizia.

Michael Pollan, Come cambiare la tua mente, Adelphi 2019 – 28,00€

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Leggere insieme a Firenze: Letture d’Oltrarno A

lla Cité, ogni ultimo mercoledì del mese, alle 21, si riunisce Letture d’Oltrarno, gruppo di lettura che ha eletto come sua sede naturale la “bella libreria indipendente di quartiere che organizza anche eventi letterari”. Così racconta Ilaria Giannini, una delle tre fondatrici insieme alle amiche Irene e Marika. Nel maggio 2019, grazie alla spinta di un post di Valentina Aversano – animatrice del GdL romano Strategie Prenestine - le tre hanno deciso di lanciare un appello per replicare l’esperienza a Firenze, animate da “una comune passione per la lettura come base a cui aggiungere una dose generosa di rispetto per i gusti e le opinioni di tutti”. Vige infatti “la massima libertà di confronto, nessun tipo di snobismo o di appiattimento pop”. Si spazia da romanzi pluripremiati a fantasy più leggeri, divertendosi a scoprire ciò che ciascun partecipante (in prevalenza lettrici) pensa dell’opera, senza paura di discuterne, riscoprendo la gentilezza al posto del becero battibecco social. Il libro del mese, a “tema libero”, è spesso proposto traendo spunto dai premi letterari o dalle Classifiche di qualità de L’Indiscreto, e c’è spazio anche per le proposte dei partecipanti, in una continua scoperta di titoli nuovi e inaspettati: “in fondo si dovrebbe leggere proprio per ampliare i nostri orizzonti e aprirci a nuove idee sul mondo”. Vi è venuta voglia di unirvi a Letture d’Oltrarno? Basta presentarsi! Anche senza aver letto il libro del mese. Per rimanere aggiornati, seguite le pagine Facebook e Instagram.


TRADIZIONI FIORENTINE di Riccardo Morandi

La polemica

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Un autunno tra Padellini, donuts e cucina ebraica di Raffaella Galamini

L’

autunno porta nuove aperture a Firenze. In via Gioberti è sbarcato Padellino 2.0: una pizza a doppia lievitazione e doppia cottura che, come dice il nome stesso, viene cotta in una piccola padella. È la nuova proposta di Pasquale Naccari e Mario Cipriano, gli imprenditori che già possiedono in via Gioberti la pizzeria Il Vecchio e il Mare con annesso Express. La loro idea di riaprire il locale all’angolo di via Fra Paolo Sarpi con un nuovo format è per ripartire dopo il lockdown e offrire una possibilità di lavoro in più ai loro dipendenti. Il locale è aperto dalle 16.30 per merenda, aperitivo e cena. A due passi dalla sinagoga ha aperto Ba’Ghetto. Un nuovo ristorante Kosher (bassari). In cucina Mike Hagen, nome ben noto nel mondo della cucina etnica. A lui la famiglia Dabush ha affidato il locale di via Luigi Carlo Farini: viene proposta una cucina giudaico romanesca

e mediorientale con l’aggiunta di piatti di tradizione fiorentina. Bella carta dei vini con pregiate etichette israeliane francesi ed italiane. In via del Cronaca ha aperto Cucina Conviviale: dietro questo nuovo format a base di pizza&pesce troviamo Carlo Nigro e Matteo di Monte, già noti per le fortunate esperienze di Fuocomatto in via Ventisette Aprile e di Vetreria in via del Proconsolo. Il nuovo locale, tra Soffiano e via Pisana, va a rimpiazzare il ristorante di via Verdi, proprio di fronte al teatro, affossato dal lockdown. Bottega conviviale infatti ha chiuso i battenti. Sempre in via Pisana una new entry per chi ama i dolci, soprattutto quelli a stelle e strisce: da Donby la specialità sono i donuts, ciambelle da prendere al volo come recita il claim. Ampia la proposta di farciture dai colori pastello che sembrano uscite da un film anni Cinquanta. I dolci preferiti da Homer Simpson vengono prodotti artigianalmente e venduti direttamente nel nuovo locale, insieme a drink, frappè e caffè.

Le nuove aperture in città dopo il lockdown: proposte tradizionali e cucina etnica

ermi tutti, stop alle telefonate. Qua non si parla di un mero atteggiamento che in molti hanno, alla luce di quello che è successo o sta succedendo in Italia, e men che meno di una questione caratteriale. Qua si tratta di un solco nel cuore di una cittadinanza. Avrei volentieri titolato questa rubrica “il bastiancontrariesimo”, ma poco si confà all’uso che fanno i nostri lettori di queste righe. Firenze è sempre stata patria della zuffa, ce lo dice la storia: scontri verbali, targati prima con le casate, poi coi partiti, poi con i colori della squadra del cuore. Il motore, quello che da anima a tutto questo, è però un sentimento da targare come “tradizione”. Qualsiasi cosa accada, da un terremoto (evento fortunatamente raro) a un cambio di viabilità di una strada trafficata da 20 automezzi al giorno, è questione. Comitati, cartelli, urla e mobilitazioni, da sempre. Firenze è arrivata molto prima al fenomeno delle indignazioni da pagina social, Firenze litiga da sempre, per tutto. Il motore è qualcosa di sublime, la polemica è l’anima, e poco conta la motivazione. E ogni fiorentino che si dica tale al mattino non ha mai pensato il perché di cosa stesse succedendo, ma pensa e pensava per cosa potrei arrabbiarmi? La soluzione poi dove si trova? Nelle parole. Fiumi e fiumi, da sempre, con tutti, con la stessa verve, la stessa chiusa ironica, lo stesso sberleffo che Monicelli seppe fotografare anni fa. Invece di una bistecca, quando passeggiate in centro, entrate in un bar e polemizzate. Il consiglio è veloce, e non c’è in nessuna guida. Se avete da ridire, siete fiorentini doc.

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I L MODO DI ESSER E D I RU F F I N O La storia di Ruffino inizia n e l 18 7 7 q u a nd o i du e cug ini Ilar io e Leopoldo cominciarono a produrre vini toscani di qualità capaci di raccontare l’Italia nel mondo avvicinando enoappassionati di ogni nazionalità alle sue tradizioni enogastronomiche e a l suo st i le d i v it a. Gra ndi cla ssici tosca ni come C h i a nt i C l a s sico R i s e r v a D u c a l e O r o, e B r u ne l lo d i Mo nt a lc i no Greppone Mazzi, sono da sempre il cuore identitario della produzione Ruffino. In parallelo, la voglia di confrontarsi sempre con nuove sfide ha portato Ruffino alla creazione di imponenti Supertuscan, fra cui il pluripremiato Modus, e all’acquisizione di due tenute integralmente a gestione biologica in Veneto, dove Ruffino conduce la sua produzione di Prosecco. La tutela dell’ambiente e della sua biodiversità attraverso l’uso di pratiche sostenibili in vigneto e nella gestione della cantina sono ormai elementi imprescindibili per Ruffino: nel 2021 quasi il 50% dei vigneti di proprietà sarà a conduzione biologica e numerose sono le pratiche

ormai consolidate volte a ridurre l’impatto ambientale dell’azienda come il controllo dell’emissione di gas effetto serra, la gestione dei rifiuti volta al riciclo di oltre l’75% dei materiali di scarto e l’utilizzo sempre maggiore di energia da fonti rinnovabili. Il marchio-contenitore Ruffino Cares inquadra e racconta tutti questi progetti di sostenibilità ambientale, insieme alla promozione del “bere responsabile”, concetto ancorato, attraverso iniziative specifiche e di grande impatto, alla civiltà mediterranea e alla sua arte del vivere, naturalmente responsabile.

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La Tarte Tatin

decisioni danno forma alla tua vita e tu sarai cosciente di circa 5 di queste”, cantano gli Strokes in I’ll Try Anything Once (Heart In a Cage, 2006). Tra le cinque scelte involontarie che hanno cambiato la vita delle sorelle Caroline e Stephanie Tatin, di quelle che fai per fretta e/o congiunzioni astrali, spicca una disattenzione imperdonabile: quella dell’aver infornato una crostata di mele dimenticandosi della crostata! Ma le sorelle non si fecero perdere d’animo e, in una domenica mattina di fine ‘800 nel ristorante dell’Hotel du Pin d’Or a Lamotte-Beuvron, nel cuore della Francia, tirarono fuori la soluzione più geniale e veloce che potessero escogitare. Come si fa con tutti gli errori clamorosi, quando irrecuperabili, ci ritroviamo a stendere un velo pietoso o a cercare di capovolgere il nostro punto di vista sulla situazione. Fu la summa di questi approcci che permise alle sorelle Tatin di entrare nella storia della cucina internazionale con un dolce francese che porta ancora il loro nome: la Tarte Tatin. Sulle mele tagliate a fette, che la dimenticanza aveva caramellato di burro e zucchero, stesero uno strato - impietoso quanto frettoloso - di pasta briseé. Tutti si innamorarono di questo dolce cotto a testa in giù, servito con il fondo all’insù, spesso con una carezza di panna che sembra avvallarne l’errore, che rende umano il divino di cui si compone la pasticceria. E chissà quanti, infilando la forchetta nella torta calda, su un tavolo chissà dove, avranno capito che l’ultima soluzione per far funzionare le cose che sembrano perdute, risiede nel tentativo di ribaltarle del tutto.

SPIRITO LIQUIDO di Andrea Bertelli

I

La grappa purifica, disinfetta e santifica.

l mondo dei distillati è un viaggio di sapori, profumi e colori. L’arte del mastro distillatore sta nell’estrarre da una materia prima fermentata la sua essenza. In ottobre le cantine fervono di lavoro, i vigneti hanno dato i loro frutti, le uve vendemmiate vengono trasformate in vino e le vinacce fermentate in grappa dalle distillerie locali. Il nome Grappa è una denominazione di origine tutta italiana, è un’acquavite di vinacce fermentate, ricavata da uve prodotte e vinificate esclusivamente in Italia e può fregiarsi della denominazione di un vino quando è ottenuta da materie prime provenienti dalla produzione di questo. Si beve preferibilmente liscia, non trova molto spazio nel mondo della mixology e spesso a fine pasto le viene preferito un bicchiere di amaro. Un vero peccato, le grappe giovani o aromatiche degne di questo nome hanno tutto un altro slancio nel bicchiere. Distillate separando le bucce da raspi e vinaccioli che apporterebbero aromi sgradevoli, conservano aromi e profumi del vitigno da cui derivano a cui si aggiungono gli aromi della botte per le invecchiate. Il bicchiere indicato è un tulipano, al fine di esaltarne i profumi, ma per le grappe bianche si può avere anche un approccio più estivo e informale. Un collins o un tumbler con un cubetto di ghiaccio dentro faranno il loro sporco lavoro, in questo modo si raffredda il prodotto annacquandolo leggermente così da diminuirne la carica alcolica. La grappa è ottima anche per accompagnare i pasti, provare per credere, va giù che è un piacere. Stupite gli amici con in tavola una bottiglia di grappa bianca e un secchiello di ghiaccio. 29


OROSCOPO di Lulaida illustrazioni di Francesca Arfilli

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ARIETE (21 marzo - 19 aprile) Vi sentite agitati e irrequieti. Questa sensazione non vi è nuova, la conoscete bene, ma sapete anche gestirla bene, diciamolo è il vostro pane quotidiano. Certo questo periodo storico non aiuta, ma voi lo sapete siete più forti. Dipendenza: caffè

BILANCIA (23 settembre - 22 ottobre) Vi siete lasciati molte cose alle spalle e tutto sommato non avete sofferto molto. Riuscite a cadere in piedi anche se sotto avete la lava, siete maestri in questo. Attenzione alle spese pazze però: ottobre è un mese in cui dovrete riuscire a fare economia anche se vi risulta difficoltoso. Dipendenza: shopping

TORO (20 aprile - 20 maggio) Vi sfogate ai fornelli quando non sapete cosa fare. E’ il regno assoluto in cui siete voi stessi, in cui trovare la vostra dimensione. State attenti però, non tutte le ciambelle riescono col buco e ammettere che anche voi potete sbagliare, non fa male.! Dipendenza: cucinare

SCORPIONE (23 ottobre - 21 novembre) In questo periodo la vostra indole ha subito delle ristrettezze: siete fisici, dimostrate amore o odio tramite il contatto con gli altri. Di questi tempi di distanziamento sociale, risulta complicato dar sfogo a questo. Non piangetevi troppo addosso: riguarda tutti. Ricordate che le cose che accadono non necessariamente accadono solo a voi. Dipendenza: sonniferi

GEMELLI (21 maggio - 20 giugno) Siete come ossessionati dalla ricerca della verità: amate riuscire ad arrivare all’origine delle cose, conoscerne ogni aspetto profondo. Siete un’enciclopedia vivente. Curioso però che spesso siete proprio voi a non dire tutta la verità. Dipendenza: leggere trattati di filosofia

SAGITTARIO (22 novembre - 21 dicembre) Il vostro ottimismo è proverbiale. Ottobre però vi vede fiacchi e senza molto entusiasmo. Cercate di non pensarci troppo, sono fasi che passano, anzi concedetevi una pausa da tutto per ricaricarvi. Non c’è bisogno di andare sempre a mille all’ora e rischiare. Dipendenza: giocare a poker

CANCRO (21 giugno - 22 luglio) Essere costantemente in ansia è un dato ormai appurato. Tuttavia contrastate quotidianamente questa vostra indole tentando di superare certi limiti. Un intento ottimo, ma in questo mese cercate di non strafare, riservate energie per qualcosa di più leggero.. Dipendenza: ansiolitici

CAPRICORNO (22 dicembre - 19 gennaio) Siete ripartiti alla grande, senza fermarvi un istante. Stacanovisti e instancabili, non vi abbattete quasi mai. Quel “quasi” però dovrebbe farvi pensare: i prossimi mesi non saranno semplici, perciò è necessario delegare a qualcun altro alcune faccende se non vorrete soccombere prima del tempo. Dipendenza: lavoro

LEONE (23 luglio - 23 agosto) Quando si parla di Narciso penso sempre che non poteva non essere del segno del Leone: vi piacete proprio tanto, siete innamorati di voi stessi. Ottima virtù l’autostima, anche se a ottobre ci sarà qualcuno che vi muoverà delle critiche che voi, ammettiamolo, non amate mai ricevere. Coraggio, passerà! Dipendenza: andare dall'estetista

AQUARIO (20 gennaio - 19 febbraio) Vi trovate ad un bivio: ostentare sicurezza e buttarvi verso l’ignoto oppure deporre le armi e fermarvi un po’. Il mio consiglio è la seconda opzione: rischiate di fare il passo più lungo della gamba. Siate meno istintivi, ragionate sulle cose rimanendo sobri più a lungo. Dipendenza: happy hour

VERGINE (24 agosto - 22 settembre) Avere le cose sotto controllo per voi è fondamentale. Tutto deve essere definito, delineato. I confini vi piacciono, vi rassicurano. Provate invece, entro la fine del mese, a oltrepassarli anche solo per qualche ora, credo ne sarete stupiti positivamente. Dipendenza: comprare lucchetti

PESCI (20 febbraio - 20 marzo) Bravi, avete ascoltato il mio consiglio e adesso siete più sereni. Quale consiglio? Il vostro difetto è che una ne pensate e cento ne fate: avete la memoria corta. Esercitatevi alla lentezza, vi farà apprezzare le piccole cose, che alla fine sono le migliori, ma soprattutto non ve le farà scordare, perché le cose semplici non si dimenticano. Dipendenza: vendetta


Gianni Ruffi, Rimbalzo, 1967, particolare, Fondazione Caript, Pistoia | grafica metilene.it

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