Lungarno n. 88 - ottobre 2020

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Ciak, si riparte!

di Caterina Liverani

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up&down

ipartire con entusiasmo, senza timore ma con attenzione. L’industria del cinema nell’enorme set che la Toscana rappresenta, per produzioni non solo nazionali, ha riaperto i battenti e ha iniziato a dare i primi frutti della ripresa post lockdown. Questa estate sono si sono infatti tenute le riprese, in collaborazione con Toscana Film Commission, de I delitti del Barlume, del film tv per la Germania Un’estate all’Elba e della pellicola Benelux girata a Volterra in co-produzione tra Danimarca e Olanda. Che adattare il macrocosmo di un set ai protocolli anti-Covid potesse essere un’impresa non facile c’era però da aspettarselo come conferma il produttore Lino Ruggiero (Dado Production): “I costi sono aumentati del 20 o 30% oltre all’obbligo della presenza di un responsabile Covid durante le riprese. Uno degli scogli più grossi è quello delle assicurazioni che le produzioni devono pagare non

solo per gli attori ma per ogni membro della troupe e per chiunque entri in contatto col set. Purtroppo però nessuna di queste assicurazioni garantisce l’inizio delle riprese in caso di stop”. Ma come si sono svolte in concreto le prime riprese post lockdown? “Per il cortometraggio Ripartenza, che racconta attraverso il lavoro di 5 registi la ripresa delle arti (pittura, musica, cinema, danza e teatro), abbiamo girato tra Calenzano e Prato, adottando tutti i dispositivi di scurezza. In caso di riprese in studio a tutti è stata misurata la temperatura, alla troupe sono stati forniti guanti, tute, mascherine e copri scarpe mentre truccatori, parrucchieri e fonici, in virtù della vicinanza obbligata con gli attori, hanno lavorato coperti da visiere. Al progetto hanno partecipato in sicurezza più di 70 persone”. E per il futuro? “Non siamo ancora fuori da questa situazione purtroppo e lo dimostra il fatto che le riprese siano state comunque ridotte drasticamente in questi mesi. Qualcuno ha scelto di andare a girare in Repubblica

Ceca, per esempio, dove le maglie sono un po’ più larghe. È importante però sottolineare che in Italia la consapevolezza generale e l’esperienza del set al tempo della pandemia sono ormai molto più avanti rispetto ad altre nazioni, come gli stessi Stati Uniti che sta ancora qualche mese indietro. Il livello di attenzione va mantenuto alto, senza però spaventarsi. Bisogna attenersi ai protocolli, dialogare con le autorità, informarle e tenere i set ancora più blindati del solito. Per il resto, benchè a oggi molti progetti sono stati messi momentaneamente in stand by, siamo tutti già al lavoro per il 2021”. Ripartenza è girato negli spazi di Manifatture Digitali a Prato con la partecipazione fra gli altri di Giusi Merli, Marco Cocci e le allieve di New Ballet School. Il cortometraggio prodotto da Dado Production, a cui hanno lavorato i registi Simona De Simone, Matteo Querci, Nello Ferrara, Tommaso Santi e Romeo Conte stato presentato in anteprima lo scorso agosto al Prato Film Festival.

L’orizzonte di gloria

Il viale del tramonto

DIRTY JOHN 2: THE BETTY BRODERICK STORY «Rappresento l’estremo di ciò che può accadere a una donna in un divorzio.» Queste le parole di Betty Broderick, che nel 1989 uccise l’ex marito Dan e la seconda moglie. Ma chi erano davvero Betty e Dan e come arrivarono a questo? Netflix rilancia Dirty John come serie antologica attraverso la storia del vero caso di Betty Broderick, la mogliettina perfetta divenuta omicida dopo un divorzio reso psicologicamente devastante da un uomo potente. Musica e costumi perfetti, Amanda Peet e Cristian Slater nel ruolo dei protagonisti eccezionali. Una bomba.

HOLLYWOOD Le leggende sui vizi nascosti e le debolezze delle stelle della Golden Age di Hollywood hanno inevitabilmente sempre incuriosito tutti noi che amiamo il cinema. È però un’idea saggia consegnarle a un pubblico planetario, non necessariamente tenuto a conoscere la vera statura artistica di giganti come Rock Hudson e Vivien Leigh, riducendoli a delle macchiette sbiadite preda delle loro passioni e fragilità? Un materiale godibile che doveva essere maneggiato, forse, con maggior cura.

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