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USA What else?

USA

What else?

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Antonella BUCCINI

E alla fine un gran sospiro di sollievo. Biden ha giurato. Un po' “arrivano i nostri”e un po' “Soldato blu”. Abbiamo perdonato tutto, anche la consueta retorica, sta-

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volta contenuta, di una cerimonia necessariamente sobria e ce la siamo goduta. Il viola delle signore, le mascherine doverosamente indossate da tutti, la gioiosa falcata di Michelle, l’inno di Lady Gaga, “this land is your land” cantata da Jennifer Lopez, con qualche omissione, le solite, proprio quei versi di denuncia del grande Woody Guthrie su quella terra che proprio di tutti non è mai stata. Ma poi quando sferra a sorpresa “libertad y justicia para todos” Jennifer non le manda a dire e noi abbiamo ripreso fiato. La giovane poetessa nera ci ha conquistato, però quando ha giurato lei, Kamala, non abbiamo più retto. Un accenno di commozione clandestina ci ha agguantato. Kamala Harris, proprio lei, “la prima” come ci ripetono i media da diverse settimane. La prima donna, di origini indo caraibiche, vice presidente degli USA. Magari la prossima presidente. La carriera di Kamala non rappresenta certo il riscatto di una condizione ai margini. La sua provenienza è altoborghese. Figlia di una dottoressa indiana e di un economista giamaicano, laureata con il massimo dei voti alla Howard University, procuratrice generale della California fino al 2016, è la prima senatrice di origini indo caraibiche nella storia degli Stati Uniti. Se da un lato la Harris sostiene l’assistenza sanitaria per tutti e l’aumento del salario minimo, ha introdotto l’utilizzo delle telecamere per gli agenti per prevenirne gli abusi o, ancora, è sensibile alle questioni ambientali, dall’altro è accusata di non aver contrastato la pena di morte e di non aver fatto abbastanza per combattere la brutalità della polizia. Kamala non è dunque una “comunista” ma è certamente determinata e pragmatica. Tuttavia, a pensarci, una sorta di amarezza ci guasta la festa: nel 2021 dobbiamo ancora considerare il traguardo di Kamala un passo avanti, una straordinaria conquista. Ci tira su il morale l’infaticabile Bennie Sanders, seduto, infreddolito, vestito come a una bevuta con gli amici, con i guanti di lana colorata fatti a mano. What else?

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