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Staccate la spina

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ZanZanZan (cit.)

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Politica

Staccate la spina

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Aldo AVALLONE

Questo è un appello appassionato ai compagni di Leu, a quelli del PD e agli amici del Movimento 5 Stelle. Staccate la spina a questo governo. Ora. Per impedire ai “migliori”, amici della destra di fare altri danni.

Vogliamo elencare brevemente alcuni degli sconci che questo governo ha approvato o legittimato con il proprio silenzio in questi ultimi mesi?

La libertà di licenziamento ancora in piena pandemia, si è rivelata già dopo pochi giorni un regalo enorme alle imprese che consente loro di liberarsi di lavoratori cinquantenni per assumere, se va bene, giovani con contratti meno costosi e con

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minori garanzie. Ma è normale licenziare 422 operai con una semplice mail, come è avvenuto alla GKN di Firenze? E non si tratta certo di un caso unico.

L’attacco ai diritti dei lavoratori è proseguito con lo smantellamento del decreto “Dignità” che nel 2018 aveva stabilito regole più ferree sui contratti a termine. Il parlamento ha approvato la norma che elimina del tutto le causali che giustifichino la temporaneità reale delle esigenze dell’impresa, in assenza delle quali lo stesso decreto aveva previsto l’obbligo della conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato.

Il salario minimo garantito, un provvedimento in vigore in qualsiasi Paese civile, introdotto dal precedente Governo nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nella nuova versione è stato cancellato come se nulla fosse.

Il cashback, il provvedimento varato dal governo giallorosso, che restituiva ai cittadini 150 euro per le spese effettuate con pagamento elettronico è stato anch’esso cancellato. Serviva a ridistribuire un minimo di ricchezza e, inoltre, contribuiva a contrastare l’evasione fiscale tracciando tutti i pagamenti. Ma a un governo di destra è mai davvero interessato combattere gli evasori?

Il clima politico è ancor più avvelenato e spinto a destra dall’annunciato referendum proposto dai vivaisti per abolire il reddito di cittadinanza. Pur con qualche limite, il provvedimento garantisce un minimo reddito a chi non ha altre entrate. U- na legge di civiltà che ha aiutato tanti a sopravvivere in periodo di pandemia e di difficoltà economiche. Il solo proporlo è una porcata vergognosa che fa comprendere, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la collocazione di destra del senatore rignanese. È giunta l’ora di lasciarlo andare al proprio destino e dimenticarlo definitivamente.

Le vicissitudini del disegno di legge Zan per combattere l’omofobia e la profonda revisione della riforma della giustizia Bonafede meriterebbero un discorso a parte, soprattutto per il metodo adottato dal primo ministro del governo dei “migliori”.

Per tutto questo vi rinnovo l’appello: staccate la spina prima che sia troppo tardi.

Compagni di Leu, lo so che siete in pochi in Parlamento. Ma siete preparati e combattivi, non limitatevi a fare proposte intelligenti e utili alle quali, però, nessuno dà

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retta. Oggi non serve più soltanto una testimonianza attiva, oggi servono decisioni, anche difficili, che scuotano una sinistra profondamente addormentata.

Compagni del PD (posso ancora chiamarvi compagni oppure non conviene?) voi siete abbastanza numerosi in Parlamento. Insieme ai 5 Stelle siete la parte più consistente della maggioranza che sostiene l’attuale premier. Volete far pesare questa vostra forza o sarete sempre supini alle decisioni che Draghi continua a far passare sopra le vostre teste? Oggi servono scelte coraggiose per fermare la deriva di destra alla quale il Paese si avvicina quasi rassegnato. Non è sufficiente che il segretario, il buon Letta, si limiti a qualche blanda critica rispetto allo sblocco dei licenziamenti. Oppure che riguardo al disegno di legge Zan ci si limiti a demandare tutto al Parlamento.

Amici del Movimento 5 Stelle, state attraversando una profonda crisi. Era anche prevedibile visto il sempre maggiore scollamento dei vostri parlamentari rispetto alle istanze provenienti dalla base. Lo scontro tra Conte e Grillo è solo la punta di un iceberg di dimensioni gigantesche che rischia di affondare definitivamente il Movimento. Potrebbe essere soltanto una crisi di crescita se sarete capaci di cogliere le opportunità di rinnovamento offerte dal progetto di Giuseppe Conte, superando definitivamente un passato fatto di battaglie etiche importanti ma anche di errori e tanto populismo. In questo momento storico dove la destra più retriva scrive manifesti che inneggiano a Dio, alla patria e alla famiglia, occorrono gesti forti. Avete la maggioranza dei parlamentari, senza di voi il governo non può andare avanti. Siete disposti a sopportare qualsiasi cosa pur di conservare per due anni ancora il posto in Parlamento?

Staccate la spina. Andiamo a votare dopo il semestre bianco nella primavera del 2022. Usiamo proficuamente questo tempo per tornare tra la gente, difendendo i diritti dei lavoratori e dei meno garantiti. Non permettiamo a Draghi di adottare altri provvedimenti che favoriscano Confindustria e i padroni. Costruiamo un’alleanza forte tra tutte le forze progressiste, siamo generosi rinunciando ognuno a qualcosa in nome di un bene più grande. E poi andiamo a votare. Se saremo bravi ce la giocheremo e se si perderà si sarà perso in nome di una buona causa. Almeno non saremo complici di Salvini, della Meloni, di Berlusconi, di Renzi e di tutte le destre palesi o meno che vogliono mettere le mani sul Paese.

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