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Politica Il rinascimento degli idioti. Breve testo soggettivo, di parte e malevolo
Politica
Il rinascimento degli idioti. Brevetesto soggettivo, di parte e malevolo
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Gian Nicola MAESTRO
Nel 2014 usciva Mediocrazia, del filosofo canadese Alain Deneault.Un libro che descrive la lenta genesi, più una putrefazione in realtà,
dell’ascesa al potere del Mediocre.
In medio stat virtus!! mi urlava il professore di lettere, un salesiano esasperato. Io non capivo, sinceramente, come potesse sbocciare tutta sta virtù da gente così noiosa, prevedibile e grigia. Ma sapevo anche di essere catalogato come un “ ribelle” e immaginavo fosse quindi un mio problema. O una mia virtù.
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Nella “nuova normalità” ,direi che abbiamo sorpassato, ghignanti come Gassmannella famosa sequenza di Risi, anche il libro di Denault. Siamo oltre.Sarò io, ma ogni giorno mi sembra che l’asticella della idiozia/follia/ignoranza/
arroganza (componenti base di ogni mediocrità )si alzi di qualche misura. In questoanno e mezzo siamo stati catapultati in un futuro (?) distopico e triste, dove siamoanestetizzati, sommersi dagli idioti mediocri. Dove crimini come quelli del carceredi Santa Maria passano quasi con fastidio sui media (la sx che trova solo risposteinseguendo la dx, ma è un altro discorso ….)
Dove siamo ridotti ad avere comecampioni della gente Fedez e Ferragni (ma davvero ci voleva Fedez per mandare astendere Renzi?!). Dove l’emergenza giustifica ogni taglio alla libertà ,senza
neanche poterne discutere.Con lo spirito di un entomologo polemico, propongo un breve bestiario, esagerato,polemico e di parte, ovvio, dei nuovi personaggi della tragicommedia italiana.
Il ringhiante. “la mascherina!!! metti la mascherina!!!!” si sgola dal balcone, urlando al
ragazzino che passa sotto casa in assoluta solitudine. Di solito si incontra in code al supermercato o alle poste, dove squadra con occhio malevolo chiunque sia ,anche solo un cm dentro i due metri istituzionali ,soprattutto se sembra di buon umore. Non lo sopporta. Ma questo anche prima della pandemia.
Il liberi tutti.
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E ’finita, siamo fuori dal tunnel, l’economia tira e Draghi è ’il dominus, santo e
buono, di questa rinascita (be ’questo sui media e ’davvero un continuo peana al salvatore della patria). Guai a dirgli che fasce intere di professioni sono state distrutte, che il divario tra poveri e ricchissimi e ’sempre più largo, e la classe
media (ah ah) scivola sempre più giù .Che salveranno le imprese, ma non le persone… Siete i soliti pessimisti.
Il complottista totale. Quando ho visto che anche in Italia erano stati aperti più canali Qanon, ho perso davvero ogni speranza. Trump campione della gente, che salva il mondo da pedofili satanisti. In usa 60 e passa milioni di idioti ci credono, qui da noi qualche decina di migliaia, e mi fa davvero paura. Il complottista totale non ha paura di sembrare ridicolo, anzi ne fa un vanto, di essere un idiota, e questo lo rende ancora più nocivo.
L’illuminato.
Lui sa. Vi sorride dolcemente e vi compatisce. Ma non è ostile ,solo lui SA e voi NO. Questo lo avvolge in una luce brillante, una aura di saggezza. (perlomeno è ciò che pensa lui). Cosa esattamente sappia, non ha importanza, lui SA.
Il tiburòn. Lo squalo (anche se il paragone è insultante per le specie ittiche) è quello che credeva di fregare tutti o quasi (i più deboli, non si mette MAI contro i potenti, è33
anche vigliacco) prima del covid e ora si sente autorizzato a fare peggio. E ’il
cliente che una volta vi avrebbe chiesto di fare il lavoro mezzo gratis perché è “ uninvestimento” ,e ora si fa il prezzo lui, perché “ c’è la crisi”.
E si potrebbe continuare, ma diciamo che questi sono i tipi base che ho osservato,in varie misture e gusti e percentuali.In mezzo a questo sconsolante panorama, tragicamente ridicolo, la piaga degliidioti e dei mediocri sguazza felice e prospera. Ora che la ignoranza è assurta avirtù ( i professoroni.. gli esperti… gli scienzati) ,Facebook è diventata la fontedella verità.I guerrieri da tastiera ormai senza freno, e senza il senso del ridicolo, smentisconoe affermano tutto e il contrario di tutto. Ma non importa. Ciò che mi colpisce è lavelocità .In un battito di ciglia mondiale, la proliferazione spontanea delle spore,già abbondantemente coltivate nei decenni di imbarbarimento dei media, didistruzione della scuola pubblica (mentre la privata ingrassava), di riduzione delleuniversità a semplice prodotto, ha generato una massiva produzione di idiotiarroganti, ma mediocri nel senso letterale.In un anno e mezzo la nostra capacità di pensiero critico è stata messa a duraprova. La continua emergenza, il bombardamento mediatico di parole e immaginicostanti di morte e malattia e, appunto, emergenza, la spinta a fare QUALCOSA,qualsiasi cosa, dei politici, fosse anche sbagliata o affrettata, hanno fatto si che ilpensiero critico sia diventato un peccato mortale. Allegramente abbiamo accettatoogni regola, ogni chiusura o apertura, ogni pasticcio… abbiamo applaudito daibalconi, abbiamo urlato in strada, abbiamo cancellato dalla nostra mente il cancro,gli infarti, le malattie croniche (e chi ne soffre), abbiamo l’ennesimo governo di
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gente non votata (ma chissenefrega) e intanto si muore di lavoro quotidianamente. E potrei continuare. Ma non servono ulteriori elenchi, servirebbe un nuovo modello di vita. Per tutti. Magari questo shock mondiale spronasse una riflessione sul modo di vivere folle e suicida che abbiamo. La dicotomia mortale tra le parole che ascoltiamo da pensatori pubblici, politici, giornalisti insomma chiunque e la realtà è sempre più pesante. Intanto, la italica compagine di milionari in calzoncini vince gli europei. I toni sui media sono da impresa in orbace, da entusiasmo nazionalista, e tutto viene dimenticato. La sensazione è di essere su un piccolo naviglio, alla deriva, con l’equipaggio più pigro e nullafacente del mondo, pronti a scannarci tra di noi, con falle ovunque. E invece di preoccuparci di non affondare, ringhiamo. Intanto l’equipaggio degli idioti vira, stramba, e torna a virare, in un patetico balletto. La nave sta per affondare, ma sul ponte si balla. Le peggiori sfumature di squallore si sommano a insipienza e arroganza, e certe volte manca davvero la forza di combattere… Forse il danno è fatto, e ci vorrebbero generazioni per cambiare. “Non permetterò a nessuno di dire che vent’anni è l’età più bella” scriveva Paul Nizan in Aden Arabia. Ora è una verità assoluta. I “giovani” ,assurti a nuovi untori - ma solo se NON sono tifosi di calcio, come tifoso puoi ammassarti dove vuoi - sono i propagatori della peste. In realtà sono dimenticati. Hanno visto sparire la scuola, la socialità e il futuro. Un intero settore professionale, quello della cultura e del divertimento, cancellato. La possibilità di uscire, ballare fare vita sociale (e non sui social) sparita. Che poi qualcuno mi spieghi perché musei, teatri etc. sono stati chiusi, mentre sull’autobus o sul treno o aereo, si è trovato il modo. Come nelle fabbriche. La vita umana si butta allegramente (quella degli altri) SOLO se qualche padrone deve guadagnare. Ma
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c’era l’emergenza… che giustifica tutto. Acriticamente. L’essere umano ha bisogno non solo di nutrimento materiale e riparo, che comunque molti non hanno, ma anche di cibo per l’anima. E capisco che inizino a esserci feste “illegali” ,che ci siano comportamenti irrazionali, e sanzionarli senza cercare soluzioni è il peggio che si possa fare. Ma ovviamente solo questo si farà .Per gli idioti, la risposta è il pugno di ferro, sempre se non riguarda loro. Il cocktail di tutto questo, nonostante sia espresso in questo mio sproloquio come un panegirico di lamentele, come un mugugno seriale, è la realtà dove agiamo, ed è una mistura esplosiva e pericolosa. Diventeremo un branco di pecore belanti, pronte a accapigliarci per la sopravvivenza, a esiliare chi è diverso, abituate all’indifferenza, a ridere dei migranti che muoiono, a regalare pezzi sempre più grandi delle nostre libertà senza pensare. In questa Weimar 2.0, una Weimar dell’anima, l’idiota mediocre prospera, sguazza, grufola e si riproduce allegramente. Intanto intorno si muore lentamente, un poco ogni giorno, mentre ancora si cerca di pensare, di agire, ma la marea del pensiero unico e mediocre ci soffoca sempre più. Si pensa che ci sia sempre tempo, per rimediare, per fare qualcosa. No, non è vero. Siamo vicinissimi al punto di non ritorno, per la sopravvivenza delle nostre anime. Quando si anestetizza il cuore. Quando non si è più capaci di compassione, nell’accezione cum patior -soffrire insieme. Quando l’empatia è un crimine, o uno s c h e r z o . Quando si lascia parlare la pancia della gggente, e non il cuore. É allora che la mediocrità e la follia idiota si uniscono danzando, alla festa della morte rossa. E con questa immagine di gioia e speranza, sipario.
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