INTERAZIONI di Marco Mazza, Luca Rombetto
Utilizzo di collirio a base di clorexidina in un caso di dacriocistite congenita Abstract
L’ostruzione congenita del dotto nasolacrimale (Congenital Nasolacrimal Duct Obstruction: CNLDO) è una condizione patologica che si manifesta nel neonato. La risoluzione nella maggior parte dei casi è spontanea e avviene nel primo anno di vita. Tuttavia, allo scopo di favorire tale risoluzione, sono indicati dei trattamenti basati in primo luogo sul massaggio del sacco lacrimale. Nei casi in cui non si dovesse verificare la risoluzione della sintomatologia entro i primi 12-18 mesi di vita, è opportuno procedere chirurgicamente con il sondaggio del dotto nasolacrimale ed, eventualmente, con l’impianto di stent nei casi di recidiva. La nostra attenzione si è concentrata sulla fase che precede l’età indicata per procedere con il sondaggio del dotto nasolacrimale. L’obiettivo del nostro studio è stato difatti valutare l’efficacia della Clorexidina con lo scopo di ridurre l’utilizzo dell’antibiotico topico nella gestione dei pazienti con dacriocistite congenita. In questo case report abbiamo analizzato l’efficacia di una terapia a base di Clorexidina topica di supporto ai massaggi del sacco lacrimale in un paziente di 9 mesi con diagnosi di dacriocistite congenita monolaterale, impostando come follow-up controlli mensili per un totale di 6 mesi.
Risulta essere un evento frequente l’infezione del contenuto del sacco nasolacrimale. L’igiene delle narici tramite aspirazione di muco nasale o lavaggi tramite fisiologica, soprattutto in concomitanza di mucositi delle prime vie aeree, può facilitare la disostruzione del dotto nel meato inferiore. Lo svuotamento del sacco lacrimale mediante digitopressione risulta un passaggio fondamentale allo scopo sia di evitare il ristagno del pus stesso sia di facilitare la disostruzione del dotto. Il massaggio del sacco lacrimale deve essere seguito da una accurata igiene palpebrale mediante apposite salviettine imbevute. La terapia tramite antibiotici topici risulta indicata solo per brevi periodi nelle fasi più acute allo scopo di ottenere una temporanea riduzione della componente purulenta. L’utilizzo per periodi lunghi espone al rischio di sviluppo di antiobiotico-resistenze, senza avere particolari indicazioni scientifiche per la risoluzione della patologia stessa. In quest’ottica trova indicazione come terapia di supporto l’utilizzo di prodotti antisettici a base di Clorexidina, per promuovere l’igiene perioculare e la pulizia del dotto. Tali prodotti sono stati studiati anche in altri ambiti dell’oculistica che hanno validato sia la capacità antisettica sia la tollerabilità della Clorexidina topica.
Introduzione
Case Report
L’ostruzione congenita del dotto nasolacrimale è una condizione patologica caratterizzata dalla impervietà delle vie di deflusso delle lacrime presente alla nascita, che può essere mono o bilaterale. La risoluzione dell’ostruzione o della stenosi è spontanea nella maggior parte dei casi. Tuttavia, le probabilità di risoluzione spontanea diminuiscono nettamente dopo l’anno di vita del bambino.
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LA VOCE AICCER 3/2021
La nostra attenzione si è concentrata sulla fase che precede l’età indicata per procedere con il sondaggio del dotto nasolacrimale. L’obiettivo del nostro studio è stato difatti valutare l’efficacia della Clorexidina topica come terapia di supporto ai massaggi del sacco lacrimale ai fini di ridurre l’utilizzo dell’antibiotico topico nella gestione dei pazienti con dacriocistite congenita.