b2eyes magazine 2/2023

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Febbraio 2023 numero 2 www.b2eyes.com In copertina Transitions

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Sommario
> b2eyes.com n2 2023 2 Montatura OLIVER PEOPLES® Lenti Transitions Style Colors Zaffiro. DI VISUALIZZAZIONI STIMATE DI POTENZIALI CLIENTI SPOT PROGRAMMATI +200 MILIONI 24 MILIONI 9 MILA SEGUICI SU TRANSITIONS® ACCELERARE E LIBERARE TUTTO IL POTENZIALE 2023 La nuova campagna media anticipata in TV e ONLINE da Marzo!  Scarica materiali marketing e training disponibili su www.mytransitions.it n2 2023 www.b2eyes.com editoriale 4 Ora o (forse) mai più attualità 6 Mido conferma la leadership internazionale 10 Made in Italy e un tavolo ottici-oculisti per il futuro della filiera 12 B2Eyes TG, due giornate di informazione in diretta streaming 14 Eyewear: export sopra le aspettative, ma attenzione ai costi 18 Mal che vada diventeremo migliori moda 24 Shoot it live 38 l’ottico digitale Da buyer persona a community: un cambiamento di prospettiva 40 in store Dire di no: la gestione del cliente “difficile” nel centro ottico 44 lab Disgrafia: un metodo per contrastare i vizi visuo-posturali lenti oftalmiche 50 Zeiss Academy: una proposta sempre più completa e personalizzata 54 Hoya Faculty 4.0 Presbyopia Management, un approccio per tutti i presbiti 62 Gli ottici e il virtuale: fagocitati, vittime o vincitori? presbiopia BUSINESS FORUM PRESBIOPIA masterclass È in arrivo la masterclass dedicata alla gestione del presbite. Coming soon
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Eyewear: export sopra le aspettative, ma attenzione ai costi

Made in Italy e un tavolo ottici-oculisti per il futuro della filiera

Dire di no: la gestione del cliente “difficile” nel centro ottico

Disgrafia: un metodo per contrastare i vizi visuo-posturali

Zeiss Academy: una proposta sempre più completa e personalizzata

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40 50 Mido conferma la leadership internazionale

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Ora o (forse) mai più

Domenica 5 febbraio, seconda giornata di Mido, tra i corridoi del padiglione dedicato alla parte più professionale e tecnica del settore si parlava soprattutto di quanto emerso al convegno del pomeriggio precedente. “Oftalmologia, ottica e optometria: quale futuro con le nuove tecnologie” ha portato sullo stesso palco, per la prima volta nella storia della manifestazione milanese, esponenti politici e governativi, manager fieristici, aziendali e del retail, ma soprattutto illustri rappresentanti sia della classe medica sia dell’area ottico optometrica. Tra i molti temi di riflessione e anche di animata discussione, uno in particolare ha smosso il cuore e la mente delle centinaia di partecipanti, in presenza o in diretta streaming: la proposta di un tavolo comune tra oculisti e ottici per confrontarsi su come migliorare l’offerta di salute oculare e di benessere visivo all’utente finale.

Apparentemente potrebbe sembrare la solita dichiarazione d’intenti destinata a cadere nel vuoto. In realtà il convegno ha messo in evidenza l’evoluzione tecnologica a disposizione delle due categorie, che spesso non può essere considerata se non in maniera congiunta: le soluzioni oftalmiche per la gestione della progressione miopica e la contattologia specialistica sono i fiori all’occhiello in tal senso. Ma soprattutto ha ricordato due aspetti

estremamente attuali: la capillarità dei centri ottici italiani, sempre più punto di riferimento per le problematiche visive delle persone, perché comodi da raggiungere e facilmente accessibili, e la crescita formativa e professionale degli ottici optometristi, che, pur vincolati a una legge abilitativa di quasi un secolo fa, hanno alle spalle oltre cinquant’anni di corsi di optometria e un ventennio di percorsi universitari. Tutto questo nel pieno rispetto dei ruoli, senza derogare alla diagnosi o peggio ancora alla certificazione di una presunta patologia oculare, che sono esclusivamente atti medici.

A tre anni dall’inizio della pandemia ben poco è rimasto in Italia delle promesse fatte in quel periodo: gli investimenti nella sanità pubblica procedono con il contagocce e il potenziamento della medicina territoriale sembra mera utopia. Allora, se la tendenza è beneficiare dell’attività sanitaria privata, perché non concedere ai centri ottici, fortemente diffusi e radicati nel territorio, un ruolo di primary care che peraltro è già consolidato? Nei limiti della legge e sempre nel rispetto delle differenze professionali. Ma forse proprio questo è il momento per trovare nuovi punti di incontro e nuove opportunità per il consumatore finale, che ha un assoluto bisogno di interlocutori affidabili e rassicuranti, non di figure autorevoli ma lontane e litigiose.

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editoriale

Mido conferma la leadership internazionale

L’edizione

Gli anni della pandemia, che l’ha fortemente penalizzato, sono alle spalle. E anche i risultati di maggio 2022, edizione della ripartenza, sono stati ampiamente superati: per Mido è iniziata, di fatto, una nuova era. Lo confermano le 35 mila presenze di operatori nelle tre giornate dello scorso febbraio, provenienti per l’80% dall’Europa e per il 20% dal resto del mondo, con un incremento complessivo del 60%. La vivacità e l’internazionalità dell’evento sono ribadite dalla ripartizione degli oltre mille espositori: 72% dall’estero e per il 28% dall’Italia. Tra i buyer stranieri, il 51% è rappresentato dall’Europa, il 42% dall’Asia e il 7% dal resto del mondo. Grande la soddisfazione che si è percepita tra le aziende espositrici, le quali hanno accolto positivamente il consistente afflusso di visitatori già dal sabato mattina, primo giorno dei lavori, con una più nutrita rappresentanza dei professionisti provenienti dall’estero, e soprattutto la domenica, con l’arrivo della maggioranza di italiani, che hanno inciso per il 53% del totale ingressi. Inoltre si è tornati a fare business, scrivendo ordini e concludendo affari negli stand, invertendo così la tendenza del pre pandemia, più orientata a una fiera di relazioni. «Abbiamo una responsabilità importante che deriva dall’essere l’evento di riferimento a livello globale dell’eyewear, ovvero far incontrare la domanda e l’offerta dei professionisti che partecipano a Mido

2023 dell’evento, che si è tenuto dal 4 al 6 febbraio a Fieramilano Rho, ha fatto registrare 35 mila presenze, il 60% in più rispetto a maggio 2022, e ha segnato l’avvio di una nuova era del salone dell’eyewear
attualità 6 Uno scorcio del Fashion District alla rassegna milanese

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- ha commentato il presidente Giovanni VitaloniQuest’anno poi abbiamo registrato importanti debutti, tra gli espositori e tra i visitatori, che hanno manifestato la loro positiva sorpresa nel solcare per la prima volta le porte del nostro salone».

Sono state tante le novità e le proposte rivolte ai visitatori, con una particolare attenzione agli ottici: dal ciclo di incontri all’Otticlub dal titolo “How to?” alla presentazione di libri specializzati nel programma Book@Mido, oltre ad alcuni convegni di grande spessore. Imprescindibile poi il focus sulla sostenibilità, con riconoscimenti e aree dedicate, ma non sono mancate le occasioni glamour, con la presenza di Vip e personaggi del mondo dello spettacolo, e intrattenimento con flash mob, esibizioni e premiazioni nelle piazze della fiera.

All’importante partecipazione live all’evento, è corrisposta una altrettanto significativa attività online: utenti provenienti da ogni parte del mondo si sono collegati ai profili social di Mido animandoli con oltre 15 mila contenuti condivisi tra post e storie. La comunicazione, solo nei tre giorni di fiera, ha così superato 1,4 milioni di impressions, marcando una crescita, che si è manifestata anche nelle 50 mila interazioni registrate dalle pagine, di oltre il 30% rispetto allo scorso anno.

Il sito di Mido è stato visitato da più di 30 mila persone, registrando +50% rispetto al 2022, mentre

la piattaforma digitale conta circa 12 mila iscritti, 650 showcase pages e oltre 40 eventi che resteranno a disposizione fino a dicembre 2023.

Il prossimo anno la manifestazione si terrà da sabato 3 a lunedì 5 febbraio, sempre a Fieramilano Rho.

L’ingresso
Sabino Bux, titolare dell’omonimo centro ottico di Altamura, al centro, riceve il premio BeStore Design 2023 dal presidente di Mido, Giovanni Vitaloni
all’ultima edizione della mostra

Made in Italy e un tavolo ottici-oculisti per il futuro della filiera

Il 4 febbraio, per la prima volta nella storia di Mido, si sono confrontati esponenti dell’area medica, di quella ottico optometrica, dell’industria, del retail e della classe politica: l’obiettivo degli organizzatori, l’editore di b2eyes e di EyeSee in collaborazione con la manifestazione fieristica, è stato avviare un dialogo tra le parti alla luce delle innovazioni tecnologiche a disposizione di tutti

Davanti a un folto numero di persone, in rappresentanza dell’intera filiera della vista e della visione, alle quali si sono aggiunti numerosi utenti della diretta streaming, oggi disponibile anche in differita, un vivace dibattito ha animato entrambe le tavole rotonde in cui si è articolato “Oftalmologia, ottica e optometria: quale futuro con le nuove tecnologie”, convegno svoltosi presso il moderno centro congressi di Fieramilano Rho.

La prima, “Il mondo dell’eyewear dialoga con le istituzioni: l’occhiale made in Italy di domani”, ha visto la presenza di alcuni esponenti della classe politica che si sono confrontati con i vertici di Anfao e Mido, manager delle aziende di montature e di lenti oftalmiche e del retail. La seconda è stata invece incentrata su “Innovazione e collaborazione trasversale: ottica, oftalmologia e industria”: è intervenuta una nutrita rappresentanza di oftalmologi, insieme a esponenti dell’associazionismo ottico optometrico e dell’industria oftalmica, grazie anche a una tavola rotonda allargata, alla quale hanno preso parte anche noti professionisti del settore e delegati di importanti onlus.

Efficace è risultata la conduzione della giornalista Mediaset Alessandra Viero, che ha facilitato il dibattito tra i diversi attori della prima tavola rotonda, in cui

sono state toccate soprattutto alcune tematiche chiave per il futuro dell’industria italiana dell’eyewear e per la difesa del made in Italy. Nella seconda, con il prezioso supporto di Nicola Di Lernia, esperto del mercato dell’ottica e opinionista di b2eyes, la discussione tra area medica e area ottico optometrica ha consentito

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attualità
Da sinistra: Giovanni Vitaloni, presidente di Anfao e Mido, Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze; Alessandra Viero, giornalista Mediaset, conduttrice dell’evento; Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy

di far emergere punti di contatto, ma anche aspetti divergenti fra le due categorie. E, soprattutto, è apparsa evidente la necessità di trovare soluzioni condivise alle problematiche visive del consumatore. Tant’è che dal dibattito è emersa la proposta di dare vita a un tavolo comune, per un confronto che auspicabilmente porti a un documento congiunto con la precisazione dei ruoli e delle attività, alla luce delle nuove esigenze dell’utente finale, dell’evoluzione professionale di entrambe le categorie e del punto di partenza dell’evento: le innovazioni tecnologiche in atto. Al di là degli elementi che ancora dividono il mondo ottico optometrico e quello oftalmologico, è infatti emersa la necessità di un rinnovato dialogo e l’importanza di un maggiore scambio di informazioni tra queste due realtà, nell’assoluto rispetto dei ruoli, ma sempre a beneficio del paziente-cliente.

Una decina di giorni dopo il convegno si è riunito il Tavolo interassociativo di optometria e ottica, che comprende Adoo, Ailac, Aioc, Aloeo, Federottica e Sopti. Tra i vari argomenti trattati, la riunione ha compiuto, secondo quanto dichiarato dai suoi vertici, «un’attenta analisi e valutazione dei contenuti emersi durante la tavola rotonda organizzata da Mido e da Fabiano Gruppo Editoriale nell’auditorium di Fieramilano Rho». Ne è conseguito che «all’unanimità tutte le associazioni aderenti accettano l’invito lanciato dai rappresentanti della classe medica di partecipare al tavolo di lavoro proposto attraverso una sola voce, quella di Tiopto».

Alcuni dei relatori che hanno preso parte alla seconda tavola rotonda, sempre moderata da Alessandra Viero. Da sinistra: Leonardo Mastropasqua, presidente della Società degli Oculisti Universitari; Paolo Nucci, presidente della Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo e professore ordinario dell’Università Statale di Milano; Francesco Bandello, professore ordinario dell’Università Vita Salute San Raffaele di Milano; Andrea Afragoli, presidente di Federottica, e Paolo Pettazzoni, presidente di Anfao Lenti

Guarda il video integrale del convegno

Oltre alla folta partecipazione, ampia risonanza all’incontro è stata data anche dai media, tra i quali erano presenti Adnkronos e Askanews. Guarda i video realizzati

I protagonisti della prima tavola rotonda. Da sinistra: Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano, Federico Buffa, head of eyewear r&d, product style and licensing di EssilorLuxottica, Vitaloni, Leo, Viero, Valentini, Marco Procacciante, ceo di Vision Group, e Domenico Concato, ottico optometrista di Vicenza

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B2Eyes TG, due giornate di informazione in diretta streaming

Professione, tecnologia e business: di questo e di molto altro ancora, come formazione, certificazione, sostenibilità e prevenzione, si è parlato durante l’ultima edizione di B2Eyes TG, che dopo il successo di Mido 2022 l’editore di b2eyes ha riproposto al salone milanese. Vi hanno preso parte illustri esponenti dell’area ottico optometrica, della classe medica, dell’industria, del retail e del mondo fieristico e associativo. Tutte le interviste e i confronti hanno avuto significativi riscontri di utenti in diretta streaming, ai quali si aggiungono quelli che possono rivedere i vari interventi su b2eyes.com.

Alcuni di questi, peraltro, hanno fatto registrare una folta partecipazione di pubblico già in fiera. In particolare il dialogo tra Marta Schifone, responsabile nazionale del Dipartimento Professioni di Fratelli d’Italia, e il presidente di Federottica, Andrea Afragoli, il professore emerito di Milano Bicocca, Alessandro Borghesi, e l’amministratore delegato della Sioo di Firenze, Andrea Cappellini: la parlamentare ha ricordato quanto sia necessaria una riforma delle professioni non rego-

Una fase dell’esclusivo shooting fotografico realizzato a Mido, all’interno dello spazio di b2eyes, sulle ultime tendenze eyewear

lamentate, anche alla luce del quadro su operatività e percorsi formativi illustrati dagli altri protagonisti della tavola rotonda. Bis di overbooking, inoltre, dopo il suc-

Sono stati una decina gli eventi, i dibattiti e i talk a Mido, tra sabato 4 e domenica 5 febbraio, che hanno animato lo spazio multimediale della nostra testata, trasformatosi il terzo giorno in un vero e proprio set fotografico
attualità
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Nelle foto in questa pagina, il simposio promosso da Cso sulla strumentazione avanzata a supporto della contattologia moderna, che anche a questa edizione di B2Eyes TG ha richiamato numerosi partecipanti. Da destra i relatori, noti professionisti e docenti: Fabrizio Zeri, Antonio Calossi e Mauro Frisani, rispettivamente delle università di Milano Bicocca, Firenze e Torino. Al loro fianco, Luciano Sassano, responsabile commerciale dell’azienda di Scandicci

cesso dello scorso anno, per il simposio sulla strumentazione avanzata a supporto della contattologia moderna, promosso da Cso e con la presenza di Antonio Calossi, Mauro Frisani e Fabrizio Zeri.

Da segnalare anche i due talk sulle novità in fatto di gestione della progressione miopica, con l’intervento dell’oftalmologo Andrea Piantanida, segretario dell’Associazione Italiana Strabismo, e di Silvano Larcher di Hoya Italia, e sulle opportunità per tutte le tipologie di presbite, con il supporto di Giancarlo Montani, docente al corso di laurea in Ottica e Optometria all’Università del Salento, e di Matilde Ronzoni dell’azienda oftalmica. Inoltre Fabio Casalboni e Andrea Cappellini, rispettivamente direttore e amministratore delegato della Sioo, hanno illustrato i nuovi percorsi formativi della scuola di Firenze, recentemente ristrutturata e riorganizzata. A loro volta i medici oculisti Lelio Sabetti, Massimo Di Pietro e Gianni

Amerio hanno fatto il punto su Sight for Kids, il progetto di prevenzione e monitoraggio dell’ambliopia. Infine due faccia a faccia molto stimolanti: con Daniele Petrini di Vision Optika, sugli ambiti in cui oftalmologi e ottici optometristi possono e devono collaborare per la cogestione dell’ametrope, e con Corrado Facco, amministratore delegato di Certottica, sulle prossime sfide dell’istituto di Longarone in termini di certificazione, formazione e sostenibilità.

Il set fotografico allestito nello stesso spazio di B2Eyes TG durante la terza e ultima giornata della mostra ha poi permesso di dare vita a un emozionante shooting, che verrà proposto su questo e sul prossimo numero di b2eyes magazine: coinvolgendo brand di spicco e di design presenti in fiera, sono state immortalate le ultime tendenze eyewear, per offrire agli ottici italiani e agli addetti ai lavori un servizio esclusivo.

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Rivedi su B2Eyes TG tutti i talk di Mido 2023

Eyewear: export sopra le aspettative, ma attenzione ai costi

Alla conferenza stampa di presentazione dell’ultima edizione di Mido, Giovanni Vitaloni, presidente di Anfao e del salone milanese, ha illustrato l’andamento dell’industria italiana dell’occhialeria nel 2022, sulla base dei dati disponibili sino allo scorso ottobre: grazie alla sua forte propensione internazionale, ha performato in maniera brillante sui mercati esteri, con esportazioni pari a circa il 90% della produzione in valore, benché le tensioni inflattive e l’incertezza abbiano pesato sul mercato interno e sui margini.

Secondo il preconsuntivo 2022 la produzione nazionale di occhiali è stata di 5,17 miliardi di euro, in crescita del 24% rispetto al 2021. Il saldo totale delle imprese produttrici è calato di circa 2 punti percentuali e si è attestato a 830 aziende a livello nazionale. Sul fronte occupazionale, il settore ha chiuso con circa 18.250 addetti, una situazione ritenuta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Le esportazioni di montature, occhiali da sole e lenti oftalmiche sono aumentate del 22,5%, avvicinandosi ai 5 miliardi di euro. In particolare l’export dei sunglasses ha fatto registrare una variazione tendenziale del 28,9%, attestandosi a quasi 3,4 miliardi di euro: questo significa il recupero completo delle esportazioni di tale segmento, particolarmente penalizzato durante la pandemia. Le vendite all’estero di montature hanno a loro volta fatto segnare un incremento del 9,9%, arrivando a 1,4 miliardi di euro.

«Un po’ come avvenuto nel corso del 2021, l’occhia-

leria ha mostrato due velocità, una molto sostenuta sui mercati internazionali, l’altra con il freno tirato sul mercato interno», si legge a commento dei dati diffusi da Anfao. A fine 2022 i consumi, monitorati da GfK nel canale specializzato di ottica, hanno registrato una buona performance rispetto all’anno precedente, con +5,1%: il sell out di 3,1 miliardi di euro, tuttavia, è di poco superiore al 2019, di fatto in linea con quello che è da molti anni il valore del mercato italiano. Nello

L’industria dell’occhialeria italiana in dettaglio: 2022 vs 2021

18,250

ADDETTI +1,4% vs 2021

5,171 ml € PRODUZIONE +24% vs 2021

830 AZIENDE -2,1% vs 2021

4,939 ml € ESPORTAZIONI +22,5% vs 2021

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È il messaggio lanciato da Anfao alla luce del preconsuntivo 2022, che ha fatto registrare una netta inversione di tendenza del sole, anche sul mercato interno
attualità
Elaborazioni ANFAO e Confindustria Moda per ANFAO su dati ISTAT, Coeweb, Global Trade Atlas, INPS, CCIAA, Cerved Atoka

Gli studi scientifici, la fiducia di numerosi Professionisti della Visione e l’esperienza diretta di oltre 1 milione di giovani miopi confermano il successo di MiyoSmart, la lente che corregge la miopia e può rallentarne la progressione.

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Il mercato italiano dell’ottica – vendite retail

specifico, spicca anche qui il recupero dell’occhiale da sole (+17,2%), controbilanciato peraltro da una minore brillantezza del comparto vista (+5,8% per le montature), che invece aveva recuperato molto bene nel 2021, tornando ai livelli pre Covid. Si conferma il dato delle lenti oftalmiche, che, nonostante un incremento di appeno lo 0,7%, rappresentano oltre il 50% del fatturato dei punti vendita.

Si è chiuso dunque un 2022 nel complesso soddisfacente per il settore, preoccupato tuttavia dalle previsioni dei prossimi mesi, quando, sempre secondo Anfao, lo scenario potrebbe scontare un rallentamento progressivo degli scambi esteri dei paesi avanzati e della crescita, per una serie di elementi: gli elevati costi dell’energia, il deprezzamento dell’euro, sotto la parità rispetto al dollaro, l’inflazione record in Italia e nell’Eurozona che non sembra arretrare, i tassi di interesse in forte rialzo e un allargamento degli spread sovrani nell’Eurozona. Per l’occhialeria italiana il tema non sembra più essere la velocità delle sue esportazioni, che probabilmente si ridurrà, ma sfruttando comunque la debolezza dell’euro sul suo mercato di sbocco principale, gli Stati Uniti, riuscirà ancora a crescere in valore (+6-8% la previsione del primo semestre 2023): a detta dell’associazione di categoria, la questione vera e centrale, così come per la maggior parte del manifatturiero italiano, è il rincaro dei costi. Quelli dell’energia, delle materie prime, dei trasporti,

dei servizi, della logistica, degli imballaggi sono arrivati a un livello tale che non consentono più alle attività industriali di assorbirli al proprio interno: si stima, infatti, che siano più che raddoppiati in media rispetto al periodo pre pandemico. In questo modo le aziende lavorano con margini sempre più ridotti che mettono a rischio la loro sopravvivenza, soprattutto le piccole e medie imprese.

«Abbiamo vissuto un 2022 che ha mostrato più volti: esportazioni a due cifre, mercato interno stagnante, costi che non sembrano avere un tetto. Tante realtà produttive, soprattutto le piccole, stanno facendo davvero molta fatica nonostante ordini e commesse non manchino in questo momento - ha ricordato Vitaloni - Lo sforzo per le nostre aziende è stato quello di assorbire il più possibile l’aumento dei costi, proprio per evitare il ribaltamento diretto sull’ultimo anello della catena, il consumatore finale: va tuttavia detto che ormai stiamo lavorando con margini ridottissimi, in alcuni casi azzerati». Una situazione che in Anfao sperano possa rientrare nel breve, altrimenti alla lunga significherebbe «mettere a rischio gli investimenti stessi delle imprese, in comunicazione, formazione, ricerca, sviluppo e innovazione - ha detto ancora Vitaloni - E questo sarebbe davvero un peccato proprio in un momento in cui il settore sembra essere tornato a crescere in maniera strutturale, come testimonia anche la grande partecipazione delle aziende a Mido 2023».

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Value Market Share % and Value Growth Rate vs PY Valore in euro 2022 vs 2021 € 3,1 miliardi di euro +5,1% crescita percentuale sull’anno precedente Crescita percentuale sull’anno precedente 8,5 0,7 5,8 17,2 15,9 19,0 50,4 14,7 Lenti oftalmiche Montature Occhiali da sole Lenti a contatto e soluzioni
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Mal che vada diventeremo migliori

Luigi e i suoi Fantastici erano quasi pronti.

Si era impostata una direzione, un obiettivo da qui al 2050 e si erano iniziati a preparare il luogo e la nuova insegna.

Mancavano loro. Non sull’aspetto professionale perché negli ultimi anni tutti si erano dedicati alla formazione tecnica e ad alcune specializzazioni, come la postura, che andavano a consolidare la loro expertise optometrica.

I nostri, per realizzare il grande salto di qualità dovevano iniziare dalle loro parti deboli. Chi è forte sul suo campo spesso minimizza il valore delle competenze immateriali. La maggior parte dei problemi tra medico e paziente nascono dalle incomprensioni e dalle parole non dette piuttosto che da una cura sbagliata.

“Bisogna avere cura di dare la cura”.

Era questa la frase che venne stampata a lettere cubitali nello studio optometrico e che diede l’inizio a una nuova era formativa dei Fantastici Quattro.

La mentore aveva parlato a loro di soft skill, ovvero tutte quelle competenze personali trasversali che aiutano il soggetto a comunicare ed entrare in empatia con il proprio interlocutore ottenendone la fiducia. Intervenne come sempre e velocemente Nicola via Zoom. “Dovete essere i numeri 1 del vostro settore in almeno cinque soft skill per voi strategiche. Per prima cosa il personal branding, ovvero essere voi stessi una marca con dei valori riconosciuti”. Luigi chiese a Nicola un esempio a tal proposito e Nicola rispose: “Luigi se la tua azienda

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È il titolo del capitolo qui riportato di “Chi ha rubato l’infanzia della presbiopia”, l’ultimo libro di Nicola Di Lernia, pubblicato da Fabiano Gruppo Editoriale: la storia, tra realtà e finzione, di un’impresa familiare di ottica con quattro componenti, tutti coinvolti in un’attività quotidiana che a un certo punto necessita di una svolta per rimettere in gioco se stessa e il proprio futuro
a cura della redazione
attualità
Nicola Di Lernia , l’autore del volume

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fosse un’auto, che auto sarebbe?”. Bella domanda, pensò Luigi. E quello che penso io lo pensano tutti gli altri tre? Fecero un rapido giro di tavolo e furono tutti concordi che la loro azienda era un Suv da città, ibrido e tecnologico. “Bene”, disse Nicola, “in quest’auto risiedono i vostri valori e l’immagine che darete al vostro pubblico”.

Nicola poi parlò loro dello storytelling. La Mamma non era molto convinta della cosa, le sembrava un modo di raccontar storie senza polpa. Nicola le spiegò perché sbagliava. “Lo storytelling dà aerodinamicità ai fatti che da soli non prendono il volo. Una sterlina d’oro inglese non sarebbe tale se non ci fosse incisa l’immagine della Regina. Fatti e storia. Oro ed Effige. Questo vale anche per un occhiale. Cosa significa che è realizzato in titanio? Cosa ci sta dietro?”.

La terza soft skill era il “parlare con il pubblico”. Nessuno dei Fantastici Quattro era mai stato indottrinato sull’arte della retorica ma le poche parole di Nicola fecero loro comprendere che non si poteva improvvisare. “Lavorate in particolare sull’incipit”disse - “è la fase del decollo di un discorso: se non siete preparati e sicuri perderete sia la stima dell’equipaggio che la fiducia dei passeggeri”.

La penultima skill si riferiva all’identità digitale. Qui i Fantastici Quattro erano indietro. Avevano lavorato spizzichi e bocconi senza una vera strategia social e web. Nicola fu categorico. “La nuova gente vi vede prima sulla rete e poi in negozio. Se le due identità - fisica e immateriale - non coincidono, scatta il primo cortocircuito e sarà difficile ripristinare la luce. Non dobbiamo fare il metaverso ma essere coerenti e credibili sulla rete portando anche lì i nostri valori”.

Luigi stava prendendo appunti e alzò la testa come per chiedere pietà. Si poteva evitare la quinta skill...? “No” - disse Nicola - “perché paradossalmente vi state già allenando da tempo. È il “problem solving” ovvero la capacità di risolvere problemi difficili in maniera semplice. Siete ancora lontani dal vostro primo traguardo ma avete iniziato a camminare in quella direzione. E quello che imparerete per voi lo utilizzerete a favore dei vostri clienti”. “Credetemi, la gente ha bisogno di problem solver, persone in grado di intervenire subito e agire allo stesso tempo portandovi fuori dalle sabbie mobili nel minor tempo possibile. Questa sarà la vostra missione: essere il problem solver dell’Ottica per il vostro bacino di clienti. Questa è la promessa forte che se issata nel vostro negozio terrà lontani i nemici e vi farà amare dalla gente. Iniziare a divulgare esperienza, conoscenza, competenza in forma gratuita sarà il modo più semplice perché la gente inizi ad apprezzarvi e scegliervi. Per la regola della psicologia quando qualcuno fa qualcosa per te, tu farai altrettanto”.

Nicola chiuse la riunione e lasciò i quattro a guardarsi fra di loro. La sfida era importante. Lavorare su loro stessi.

“Male che vada” - disse Sara - “diventeremo persone migliori”.

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La copertina della pubblicazione
«In troppi ci hanno portato via la fascia dai 40 ai 50 e più anni, sottraendoci un ruolo e un’economia che va riconquistata e gestita nel tempo, dando al presbite un percorso di vista adeguato alle sue sfide professionali e personali»

Il nuovo sistema di centratura 3D di Ital-lenti

EYEFIT SMART è il nuovo sistema di centratura 3D di Ital-lenti.

Grazie al sistema di telecamere 3D permette la rilevazione dei parametri posturali senza l’ausilio di mascherine di calibrazione e l’acquisizione di tutti i dati viene effettuata con una sola foto.

Inoltre con la simulazione virtuale di lenti e trattamenti grazie allo schermo touch screen, permette la presentazione al cliente finale di tutte le caratteristiche tecniche dei prodotti per una vendita di valore.

EYEFIT SMART è uno dei sistemi più veloci e precisi per la determinazione dei parametri posturali individuali, efficace per la presentazione dei prodotti e disponibile nelle 3 versioni: TOWER, DESK e WALL.

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Desk
Versione
Versione Tower

CECOP ITALIA guida la digital transformation dei centri ottici

CECOP è la comunità globale di ottici indipendenti che dal 1996 fornisce soluzioni strategiche per la crescita, la formazione e lo sviluppo di oltre 8.000 professionisti della visione negli 11 paesi del mondo in cui è presente. Negli anni CECOP è diventata pioniera nella creazione di un modello rivoluzionario, adattandosi ai trend, ma soprattutto rispondendo alle mutevoli esigenze del settore.

Il gruppo è proiettato verso il futuro, guidato dai tre punti cardine della propria value proposition: valore, community e digital transformation.

L’evoluzione che sta vivendo il mondo, in particolare nell’era post emergenza Covid, ha portato all’inevitabile necessità di sviluppare nuovi sistemi per semplificare i processi aziendali, ottimizzare gli investimenti e offrire soluzioni che aderiscano ai mutamenti del mercato. Molte imprese hanno sfruttato l’occasione per incrementare la propria attività; per altre, invece, è stato un momento cruciale per comprendere quanto fosse necessario attuare un cambiamento. L’ottica e le dinamiche del punto

vendita stanno evolvendo repentinamente, richiedendo un nuovo approccio, più imprenditoriale, più proattivo, più social, più digital, più su misura del cliente, delle sue esigenze e del suo modo di vivere l’esperienza d’acquisto. Il digital, infatti, permette di personalizzare l’esperienza in negozio dei clienti nonché il rapporto con gli associati stessi. È proprio questa la direzione verso cui sta andando il gruppo: per aiutarli, CECOP ha implementato il pacchetto di servizi per sfruttare al meglio nuovi strumenti digitali e canali di vendita, al fine di stimolare la crescita imprenditoriale del network, per stare al passo con la costante evoluzione del mercato.

La digital transformation oggi non è più una scelta.

“Essere digitali” non significa solo comunicare online la propria attività, ma reimpostare a 360 gradi tutti i processi aziendali, a partire dal sistema gestionale (CRM) fino alla comunicazione con il cliente finale. Sono numerosi gli strumenti di marketing digitale che possono aiutare a rendere un centro ottico visibile a un pubblico molto più vasto. Tutto dipende dagli obiettivi e

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dagli investimenti che si è disposti a fare.

Benché spesso demonizzati e sottovalutati dalle piccole e medie imprese, l’universo social e digital rappresentano un’incredibile opportunità per incrementare la visibilità sul web. Non a caso, il loro scopo è proprio creare interconnessioni tra le persone e i brand, in modo da annullare le distanze, costruire legami e concedere a tutti la possibilità di connettersi con realtà fino a oggi lontanissime. I clienti finali possono accedere in pochi istanti al sito web di un centro ottico, esplorare i servizi che offre e i prodotti che vende attraverso il catalogo o scorrendo le foto del profilo Instagram, cercare un contatto diretto tramite Facebook o WhatsApp e leggere le recensioni su Google My Business. Tutto questo in pochi click, in una manciata di secondi e da qualsiasi angolo del pianeta.

La presenza sul web è dunque l’insieme di tutte le attività online che vengono sfruttate per veicolare informazioni rilevanti di un’insegna. Queste informazioni si trovano su piattaforme digitali differenti, sono “diffuse” nell’universo di internet e, insieme, concorrono a definire in maniera univoca e coerente la propria identità digitale. Tale strategia rafforza l’immagine del centro ottico e aumenta il valore dell’offerta, diffondendo la consapevolezza e l’awareness del marchio. Curare la comunicazione e il marketing online e offline è quindi ormai indispensabile per tutti i settori: lavorando solo analogicamente si rischia di precludersi una serie di importanti op-

portunità. Per gli ottici optometristi essere presenti online si rivela fondamentale perché, oltre alla vendita di prodotti e servizi, aiuta anche a trasmettere esperienza, competenza e professionalità che si sono acquisite nel tempo e con fatica.

Grazie a CECOP è possibile costruire una strategia efficace, a partire da una consulenza gratuita con la Ninja Digital, per capire la strada migliore e per sviluppare il centro ottico digitalmente. Inoltre, nel 2023 il gruppo ha lanciato un’importantissima novità: i servizi marketing in abbonamento

CECOP affianca gli ottici verso la digital transformation del punto vendita, grazie all’esperienza e alla competenza nel settore.

Fra i servizi marketing proposti dal gruppo e inclusi nei pacchetti in abbonamento figurano:

• l’analisi geomarketing: un approccio di marketing che utilizza le informazioni del territorio per analizzare, pianificare e ottimizzare le attività. Grazie a CECOP sarà possibile avere la massima conoscenza delle potenzialità della propria area di interesse e, con un’approfondita consulenza, sarà possibile rendere più efficaci ed efficienti le strategie di comunicazione, vendita, distribuzione e servizio ai clienti;

• ottimizzazione SEO Google e Google Review con QR code: il 90% delle ricerche sul web in Italia vengono effettuate su Google. Google My Business è uno strumento fondamentale per raccogliere le recensioni dei clienti e, allo stesso tempo, migliorare la visibilità online e aumentare la potenziale clientela;

• gestione social: in modo coerente e strategico, grazie al piano di comunicazione efficace, con l’obiettivo di incrementare la visibilità dei servizi del centro ottico e dei brand partner.

Fra i servizi di CECOP, che punta a semplificare la vita degli ottici associati indipendenti, ricordiamo anche i percorsi di formazione manageriale e i due esclusivi programmi di fidelizzazione offerti dal gruppo che permettono di massimizzare la redditività degli acquisti effettuati

Si tratta dell’F.R.C. - Formula Remunerata Cecop - un premio CASHBACK, riconosciuto in percentuale sul fatturato maturato con le numerose aziende partner, e del nuovo programma a punti ViveCECOP.

Grazie a queste iniziative nel 2022 sono stati erogati oltre 2 milioni di euro in sconti e cashback agli ottici associati in tutto il mondo.

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Shoot it live

Prima parte delle ultime tendenze eyewear direttamente da Mido 2023. Spiccano i colori accesi, dal blu al rosso, e le montature dalle forme decise. Non mancano i modelli classici, cat-eye e pantos, e quelli in cui protagonista è il logo. Nel numero di marzo la seconda parte del servizio fotografico

Art Direction / Photography

Ylenia Fabiano

Set Assistant

Simone Scaravelli

Make up artist / Hair

Paola Barbera

Stylist

Annelisa Manassero

Testi

Luisa Espanet

Consulente di stile eyewear

Angelica Pagnelli

Models

Giorgia Boitano, Gabriele Luca Buratti, Simone D’Angelo, Irene Giussani, Angela Nario Villanueva

Tutti i capi sono della collezione Dogana Vintage

© Copyright FGE srl

È vietata ogni riproduzione totale o parziale delle immagini

moda
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Eclectrico Modo

Varsity Look

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Carrera
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Todo Logo Dolce&Gabbana
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Bright White Solart Italia
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Viveur
Fifties

Blue Waves

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Albert I’mStein

Bordò-Rétro Clémence & Margaux

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32 Overlays Look

Sweety

Germano Gambini

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Tailor Art Blackfin

Blackfin One: design innovativo e colori vivaci

Forme più sfiziose, accompagnate da colorazioni audaci e insolite, studiate per far risaltare sagome originali. Comune delle nuove collezioni vista di Blackfin è il titanio, materiale che viene lavorato su diversi spessori resi ancora più evidenti dal gioco cromatico. Come nel modello Waterville: il frontale dalla forma iconica è tagliato da un unico blocco di titanio fresato per ottenere un ciliare da 2,5 mm rispetto ai cerchi da 2 mm. Il design bilayer è enfatizzato dai colori blu navy/arancio, verde militare/ blu cobalto e giallo/grigio.

Deauville e Auberville presentano lo stesso concetto stilistico declinato in due diverse forme: la prima è squadrata bon ton, la seconda una ispirazione pantos. In entrambi il naso e i musi sono in rilievo e a contrasto con il resto della montatura, in cui compaiono nuove colorazioni metallizzate mix&match, come il giallo ocra abbinato al viola, il viola con il marrone, il rosa antico con il blu o il verde in due tonalità.

La lastra in titanio si assottiglia nella parte inferiore dei cerchi, mentre aumenta di spessore lungo il ciliare in Dawson, una proposta squadrata da uomo, e in Leesburg, un pantos unisex, entrambi rivisitati grazie alla scelta di colori combinati per far risaltare i diversi livelli.

Rye, il tondino per eccellenza, è inconsueto nella versione verde lime, rossa, blu cobalto o verde militare.

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Waterville Deauville Auberville
Rye
Dawson Leesburg

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La consulenza d’immagine in ottica

Come offrire al cliente un’esperienza d’acquisto personalizzata

Angelica Pagnelli

FABIANO GRUPPO EDITORIALE

Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI)

Sede operativa: FGE srl – Regione Rivelle 7/F – 14050 Moasca (AT)

Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 – e-mail: info@fgeditore.it – www.fgeditore.it

Da buyer persona a community: un cambiamento di prospettiva

Stiamo assistendo sempre più spesso a un passaggio strategico: dallo studio della cosiddetta buyer persona, ossia il ritratto di un utente che corrisponde a un segmento del proprio target di riferimento, a quello delle community. Questo cambiamento di prospettiva riflette una nuova era nel campo del marketing. Il perché è semplice: i consumatori che compongono una comunità sono altamente motivati a collaborare con altri per soddisfare bisogni simili. I dati estrapolabili dall’analisi di tali esigenze sono perciò maggiori rispetto a quelli disponibili per le indagini relative a una singola tipologia di persona.

Analizzare le community mette in luce la user experience condivisa tra i membri di una comunità e ne amplia il valore. Attraverso questo metodo è possibile identificare dettagli che altrimenti sarebbero invisibili perché generati dall’interazione tra persone. Questi elementi includono non solo il loro comportamento, ma anche le opinioni e i sentimenti riguardanti un prodotto o un servizio, che il mercato offre attraverso i professionisti dell’ottica.

Un’analisi di questo genere, così articolata, consente di raccogliere informazioni anche sulle modalità di acquisto nel nostro settore, le preferenze rispetto al luogo, fisico o virtuale, in cui avviene maggiormente l’acquisto stesso e il successivo utilizzo: è così possibile strutturare una strategia di marketing focalizzata sui bisogni delle persone.

Un altro aspetto fondamentale riguarda le relazioni. Studiare le community consente di costruire rapporti più solidi ed empatici con i clienti che si sentono sempre più parte del progetto del loro brand, inteso come negozio di ottica, preferito.

Studiare le community è, dunque, una strategia di marketing necessaria: offre importanti informazioni su come le persone interagiscono, quali sono le tendenze di acquisto, cosa pensano i consumatori riguardo i prodotti, i servizi e gli eventuali problemi da risolvere. Infine, è un modo sicuro per migliorare l’esperienza del cliente e, allo stesso tempo, rafforzare la relazione tra l’azienda e i propri utenti per una prospettiva vincente e lungimirante sul mercato.

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Studiare le comunità dei consumatori permette ai centri ottici di avere accesso a una quantità maggiore di dati sulle esigenze delle persone: non solo le tendenze e le modalità d’acquisto, ma anche le opinioni relative a prodotti o servizi
l’ottico del web
Ottico e ortottista, ideatore del blog Ottico del Web e consulente di personal branding per i professionisti del settore di Nico Caradonna

Dire di no: la gestione del cliente “difficile” nel centro ottico

Fra le molteplici sfide della quotidianità che un ottico deve affrontare, merita un posto di rilievo il cliente difficile. Quello che, per le sue richieste e i suoi comportamenti, riesce a mettere in crisi le trattative focalizzando l’attenzione sul prezzo o su condizioni e dettagli specifici, non riconoscendo e, quindi, non accogliendo la proposta di valore che gli viene presentata. Quel cliente con cui si potrebbe facilmente ed erroneamente andare allo scontro, innescando una contrattazione serrata e finendo così per perdere tempo e denaro. Quello al quale, per come considera l’acquisto, dobbiamo imparare a dire di no.

Negoziare fa parte di ogni ambito della nostra vita. Ognuno di noi è abituato a trattare continuamente, anche se spesso non se ne rende conto. Lo facciamo con la famiglia per decidere dove andare in vacanza, con un figlio per stabilire quante ore potrà utilizzare lo smartphone, con un collega per fissare i turni di lavoro. In tutte le sfere della nostra vita, da quella personale a quella professionale, saper trattare con gli altri significa ottenere risultati migliori e garantirsi maggiori soddisfazioni.

Il centro ottico non fa eccezione. Anche se il professionista ha definito una valida proposta di valore per la clientela, può perdere sicurezza al cospetto di un consumatore quando le trattative diventano articolate e aggressive. «Le astuzie negoziali vengono in nostro soccorso e sono utilissime per aiutarci nella gestione dei clienti più difficili - afferma Daniele Zotti, da oltre vent’anni formatore sui temi della negoziazione - Purtroppo il punto vendita non è il luogo ideale per una contrattazione: basti ricordare che, di norma, questa avviene in contesti riservati, se non addirittura privati. Ciò pone l’ottico in una posizione di debolezza, poiché quando le richieste di sconto o di una condizione di favore sono avanzate davanti ad altri clienti che quindi ascoltano, quanto viene accordato influenza non solo quella trattativa, ma inevitabilmente anche le altre. La situazione sempre più frequente è quella del cliente che mostra un prezzo trovato su internet e lo presenta come la sua migliore alternativa all’acquisto in negozio: così facendo vorrebbe costringere l’ottico a una impari competizione. In questi casi, è bene dire di no con il coraggio della propria personalità e professiona-

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Con il contributo di Daniele Zotti, esperto di formazione sui temi della negoziazione, ecco alcuni passaggi fondamentali per affrontare una trattativa articolata e complessa, evitando lo scontro o cedimenti sul prezzo
in-store
Formatore ed esperto in comunicazione
Stazione Santa Maria Novella, Binario 1A, Firenze Tel./Fax 055 216033 - info@scuolaottica.it www.scuolaottica.it SCUOLA INTERNAZIONALE DI OTTICA E OPTOMETRIA UNO SGUARDO AL TUO FUTURO Partecipa ai nostri Open Day

lità. Benché difendere un costo più alto sia molto difficile, occorre motivare il rifiuto in nome di quei servizi e di quella sicurezza che il web difficilmente garantisce».

L’arte del negoziato è il titolo del celeberrimo lavoro di Roger Fisher, William Ury e Bruce Patton, tre docenti di Harvard, che hanno messo a disposizione di tutti noi le stesse tecniche utilizzate da diplomatici, politici e strateghi militari. Un manuale che, fin dal sottotitolo, “Per chi vuole ottenere il massimo da una trattativa ed evitare lo scontro”, spiega come la conoscenza di alcune tattiche e consigli negoziali possano risultare efficaci per affrontare il cliente difficile e risolvere le situazioni spinose. Anche nel centro ottico.

Uno dei fattori più limitanti, infatti, è la paura di ricevere un no. Condizionati da ciò, molti professionisti finiscono per proporre come prima opportunità soluzioni a basso prezzo ritenute più facilmente accettabili. Oppure, per timore di non chiudere la vendita, offrono uno sconto ancor prima che venga richiesto. Ricevere un no genera un senso di insicurezza e vulnerabilità che si ripercuote negativamente su autostima e fiducia in sé stessi. Ma farsi influenzare dalla paura del rifiuto è negativo nel breve e nel lungo periodo: ci si adegua

su standard più bassi perché sono più facilmente raggiungibili. Per prima cosa, meglio stabilire in maniera chiara non solo il prezzo, ma anche il massimo sconto oltre il quale non andare: concedere sul momento un ribasso extra può sembrare un’ottima soluzione per chiudere la vendita ma, a conti fatti, rischia di portare a qualcosa che non andava accettato. Manteniamo una conversazione leggera e gioviale per evitare di surriscaldare i toni e incrinare la relazione: focalizziamo l’attenzione su elementi di valore non strettamente legati al prezzo, come professionalità, qualità, sicurezza e benessere visivo. Sempre meglio evitare i range di listino orientativi, poiché risulterà difficile accettare di spendere 20 se si era parlato anche di 10: molto meglio definire il prezzo finale in modo dettagliato, argomentandolo scelta per scelta ed evidenziando le differenze tra l’una e l’altra.

Infine, dal momento in cui un cliente avanza richieste esose o addirittura irragionevoli, è inutile perdere tempo e conviene dire di no, motivandolo garbatamente: in fondo sta dimostrando di non saper apprezzare il valore che gli stiamo proponendo ed è quindi il caso di rinunciare alla vendita e congedarlo.

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Immagine tratta da ©Freepik

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e comunicazioni a tutti i clienti che hanno acquistato occhiali e lenti a contatto.

Disgrafia: un metodo per contrastare i vizi visuo-posturali

a cura della redazione

La Disgrafia è un disturbo specifico dell’apprendimento (D.S.A.): si manifesta con una cattiva grafia che rende la scrittura più o meno illeggibile poiché disordinata, continuata al di fuori dei margini, con tratto segmentato, con il carattere stampatello preferito a quello in corsivo. Quando, però, la Disgrafia deriva da una mancata o inadeguata educazione al gesto grafo-motorio, base dell’apprendimento della scrittura manuale, parliamo piuttosto di una falsa Disgrafia che può essere del tutto recuperata da operatori specializzati (ortottisti, ottici optometristi, posturologi, logopedisti, pedagogisti) attraverso il Metodo Delliponti propriocettivo funzionale, presentato nel libro e completo degli strumenti operativi.

Quando una cattiva impugnatura dello strumento grafico si associa a una postura seduta scorretta, si determina un sovraccarico per la schiena con conseguenti atteggiamenti compensatori che si rivelano dannosi per il sistema visivo, specie nel periodo dello

sviluppo (bambini e ragazzi). Optoclinic, studio Oculistico-Optometrico di Pisa che, oltre alle attività di Visual Training e Sports Vision, si occupa di visione, postura e vizi-visuoposturali in età scolare, ha recentemente condotto uno screening su 470 alunni delle primarie di Pisa aderenti al progetto “Visione e Postura a scuola”, da cui è emerso che il 90% di loro assume una postura di scrittura scorretta e il 62% presenta anomalie della visione associate a essa. Si è evidenziato che in queste condizioni i quaderni vengono ruotati fino a 90 gradi per poter vedere ciò che si scrive, provocando una serie di compensi visivi e posturali nocivi per gli stessi apparati coinvolti. L’impugnatura errata dello strumento grafico induce molti studenti a evitare l’uso del corsivo, poiché prese immature e dita contratte o allungate producono un tratto slegato e duro e ne rendono impossibile la fluidità.

Questo abbandono del corsivo è tollerato dagli insegnanti, che in molti casi addirittura lo consigliano,

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Viene descritto in un libro recentemente pubblicato da Fabiano Gruppo Editoriale: l’obiettivo è una postura di scrittura corretta, grazie alla multidisciplinarità del trattamento
lab
Coralie Delliponti, pedagogo e ottico optometrista, autrice di Falsa Disgrafia e vizi visuo-posturali correlati

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perché intendono così ovviare parzialmente allo sviluppo di grafia incerta, slegata, illeggibile, la quale richiama continui rimproveri di docenti e genitori che servono solo a dilatare nel bambino una sensazione di disagio, vergogna e disistima per sé stesso. Tuttavia questo modo d’agire è profondamente errato, poiché l’uso del corsivo al posto dello stampatello, ancora più del computer, influenza la mente di un bimbo. Molti disturbi dell’apprendimento segnalati dagli insegnanti sono proprio dovuti alla perdita del corsivo che rende difficile tutto il percorso scolastico.

La scrittura manuale è un’abilità motoria fine appresa e necessita di competenze che devono essere acquisite prima che essa sia insegnata:

• corretto sviluppo della visione binoculare (concentrazione, resistenza, discriminazione dei segni);

• corretto sviluppo delle abilità visuo-motorie;

• chiusura dei segni curvi aperti;

• disegno del triangolo, del quadrato e del rombo;

• gestione dello spazio grafico;

• presa digitale (bidigitale);

• senso del ritmo;

• postura seduta corretta.

Qualsiasi modalità di prensione dello strumento grafico che differisca da quella corretta, ovvero dalla pinza tridigitale dinamica, è da considerarsi disfunzionale alla scrittura manuale.

• Il palmo che avvolge e contiene lo strumento grafico, dita contratte o allungate su di esso, prese a più dita: sono tutte condizioni che rendono molto difficile regolare la forza e la direzione corretta da imprimere alle dita stesse e alla mano per governare l’atto della scrittura in modo regolare.

Le prese disfunzionali sono faticose da mantenere, in tante tipologie il movimento della scrittura inizia dalla spalla e coinvolge, inutilmente, braccio, avambraccio e polso.

• In altre condizioni il movimento si interrompe a livello dell’articolazione del polso e viene dunque svolto esclusivamente dalle dita.

• Altre volte al movimento della scrittura partecipa tutto il corpo che si incurva, si torce e s’inclina nel tentativo di vedere ciò che la mano, che impugna male lo strumento grafico, sta scrivendo.

Un corso di recupero con approccio multidisciplinare Poiché il sistema tonico-posturale non può autocorreggersi, i compensi che si determinano per ovviare alle pose disfunzionali costituiscono un problema che non si può risolvere con le intenzioni o gli esempi corretti proposti verbalmente. Il Metodo Delliponti contrasta i vizi visuo-posturali destrutturandoli e stimola e allena la propriocezione degli apparati coinvolti affinché si possa mantenere una postura di scrittura corretta. Gli operatori opportunamente preparati a ciò, agiscono prima su vista e visione e soltanto in un secondo tempo sulla postura di scrittura manuale. Una volta individuati i vizi visuo-posturali correlati alla po-

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Alcuni momenti dello screening di “Visione e Postura a Scuola”: da sinistra, in senso orario, Edoardo Franceschi, specializzato in optometria comportamentale, Coralie Delliponti e il medico oculista Valerio Lupi
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Anomalie della Visione con postura di scrittura scorretta

stura di scrittura, può essere dato l’avvio all’iter utile a ripristinare le condizioni adatte al suo corretto apprendimento. Operare in una prospettiva multidisciplinare è una forma molto efficace di formazione permanente con indubbi vantaggi per i piccoli pazienti. La fase propedeutica del Metodo consiste nell’attenta analisi delle abilità visive, dei prerequisiti motori fini (movimenti dei piccoli muscoli delle mani e delle dita, polsi, braccia, in stretta connessione con la capacità di coordinare lo sguardo per “condurre” l’azione alla sua corretta realizzazione, ndr) e del sistema tonico posturale necessari alla scrittura manuale per individuare anomalie dello sviluppo o vizi visuo-posturali di ostacolo all’apprendimento della postura di scrittura corretta.

L’analisi della vista e delle abilità percettive della visione binoculare deve essere eseguita da un medico oculista che completerà la normale visita con la valutazione optometrica comportamentale. Se il soggetto presenta deficit di acutezza visiva o anomalie della motilità oculare, bisognerà prima risolvere questi e solo dopo andare a recuperare la postura della scrittura. Ad esempio, se al bambino ipermetrope non corretto l’oftalmologo prescrive gli occhiali, dovrà presentarsi con gli occhiali alla prima lezione di recupero della postura di scrittura. Se ai vizi di refrazione si aggiunge anche un anomalo sviluppo delle abilità visuo-percettive, sarà sempre l’oculista a decidere il momento più utile per iniziare il recupero della postura di scrittura.

Ecco come è strutturato il corso.

• Lezioni individuali della postura di scrittura con l’educatore. Trattamento delle cause oggettive di

Su 289 scolari con postura di scrittura scorretta, 179 hanno problemi di vista e visione:

disgrafia: mezz’ora alla settimana per un mese e dieci minuti di esercizi quotidiani a casa con supervisione di un adulto, indispensabile la collaborazione delle insegnanti mentre l’alunno è a scuola (dalla terza elementare).

• Lezioni collettive della postura di scrittura con l’educatore e le insegnanti. Prevenzione delle cause oggettive della disgrafia, gruppi di 15 alunni, guidati dal consulente didattico educatore della postura di scrittura (una volta al mese per mezz’ora) e quotidianamente (dieci minuti) dalle insegnanti a turno (dalla prima elementare o, meglio, dalle scuole d’infanzia).

È importante considerare che i paramorfismi sono particolarmente dannosi in chi ancora non abbia raggiunto la maturità dello sviluppo osseo poiché, se non rieducati, con il tempo diventano disformismi, cioè alterazioni strutturali irreversibili. I paramorfismi della postura di scrittura provocano sviluppo disarmonico della visione binoculare e possono favorire l’insorgenza o il peggioramento di vizi di refrazione (miopia e astigmatismo) oppure rendere necessario sostituire le lenti degli occhiali quando c’è un difetto visivo già strutturato che non è più adeguatamente compensato. Ciò si può scongiurare se si guidano bambini e ragazzi al recupero della flessibilità delle dita della mano, alla coordinazione nella presa dello strumento grafico e alla correzione della postura seduta attraverso una serie di esercizi adatti, con il risultato di ottenere in breve tempo marcati miglioramenti sia nel profitto scolastico sia nel benessere mentale e generale di ciascuno di loro.

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I risultati dell’iniziativa, realizzata da Optoclinic
179 (62%) 110 (38%) con problemi di V&V senza problemi
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Zeiss Academy: una proposta sempre più completa e personalizzata

Nata dieci anni fa come momento di aggiornamento professionale per i centri ottici, attraverso attività in presenza di incontro con l’azienda soprattutto su temi tecnici, la Zeiss Academy si è evoluta nel corso del tempo ampliando le tematiche trattate e integrando nella proposta i corsi online. Oggi si rinnova ulteriormente con il lancio del nuovo portale dedicato, ancora più completo e di semplice utilizzo rispetto al precedente.

«Siamo stati tra i pionieri nella formazione, prima con gli incontri residenziali, poi con i webinar – spiega Carlo Abbate, customer development manager di Zeiss Vision Care Italia - Con l’avvento della pandemia, tutti abbiamo dovuto evolverci ancora di più verso i mezzi digitali, pertanto abbiamo notevolmente potenziato l’attività di formazione online. L’utilizzo della

piattaforma si è rivelato fondamentale per gli ottici, che hanno potuto continuare, anche in quel periodo di restrizioni, a seguire le nostre novità e accrescere le proprie competenze professionali. Da lì la spinta a ripensare il sito fino a oggi utilizzato e a migliorarlo, sulla base di alcuni test, in termini di esperienza del centro ottico partner». Ne è nato un vero e proprio portale, rilasciato alla fine di febbraio, che consente di conoscere in tempo reale tutte le proposte di formazione Zeiss, non solo in presenza e online, ma anche on demand, grazie a contenuti disponibili 24 ore su 24, quali ad esempio webinar che il professionista non ha seguito live e può rivedere, video pillole o tutorial realizzati per aiutare l’attività quotidiana dei partner. «L’obiettivo che ci siamo prefissati era offrire un supporto nuovo e favorire la conoscenza e l’adesione ai nostri corsi in

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L’azienda ha rilasciato a febbraio il nuovo portale dedicato alla formazione professionale, che presenta tutta l’offerta di corsi in aula, webinar e contenuti on demand e va nella direzione di un miglioramento dell’esperienza degli ottici partner
lenti oftalmiche
Carlo Abbate, customer development manager di Zeiss Vision Care Italia

un modo ancora più semplice e fruibile, sia da desktop sia da mobile - prosegue Abbate - Ad esempio, a questa nuova piattaforma si accede direttamente dal portale MyZeiss: non appena entrati, l’homepage offre una visione immediata di tutta la proposta formativa, non solo tecnica e di prodotto, ma anche relativa all’utilizzo della strumentazione per la migliore esperienza del consumatore nel centro ottico, agli aspetti più manageriali, dalla gestione del dato al miglioramento del mix di prodotto, e così via. L’accesso avviene una sola volta tramite lo Zeiss ID personale: viene riconosciuto così l’utente specifico che, potrà selezionare i corsi più utili e tenere sotto controllo il proprio avanzamento formativo. Ciò avviene grazie a veri e propri percorsi, studiati per essere erogati anche a chi lavora con il pubblico o in sala refrazione, così che non sia solo il titolare a beneficiare della formazione, per poi fare da tramite con i propri collaboratori».

Il portale ha diverse sezioni: una per i corsi in diretta, in presenza e webinar, e una di contenuti on demand, che a sua volta riunisce sia tutti i seminari online registrati sia un’area approfondimenti con studi scientifici, brochure, video pillole e tutorial.

«Sono materiali sempre disponibili per la consultazione da parte dell’ottico optometrista, che li può individuare attraverso una selezione dei propri interessi o tramite una ricerca per parola chiave,

la quale gli consente di visualizzare immediatamente tutto ciò che è inerente a quell’argomento – aggiunge il manager - Abbiamo così favorito la personalizzazione in base alle esigenze degli ottici partner anche per quel che riguarda i contenuti formativi». Inoltre, la nuova piattaforma Academy monitora l’iter di ciascun utente, tramite barre di avanzamento dei progressi che aiutano a visualizzare gli obiettivi già raggiunti e quanto resta da completare nell’ambito dell’interesse selezionato. Sulla base del percorso o contenuti scelti, il sistema suggerisce quali completare oppure ricorda quelli in diretta cui ci si è iscritti. È disponibile un’area percorsi tematici suddivisa per macro argomenti, ciascuno con un vero e proprio programma, al cui interno ci sono diversi step formativi, al termine dei quali si può rispondere a un questionario sul livello di apprendimento e ottenere così un attestato di partecipazione.

Per quanto riguarda, infine, le novità nel bouquet delle proposte di Zeiss Academy per i prossimi mesi, una menzione va ai corsi dedicati alle lenti monofocali di stock con tecnologia freeform ClearView. «Trattandosi di una soluzione tecnologica importante e innovativa, andremo ad approfondirla sia da un punto di vista tecnico sia di modalità della proposta, con focus sulle argomentazioni e sugli strumenti, come supporti di comunicazione o dimostratori, da utilizzare per illustrarla al cliente finale - conclude Abbate - L’altra principale novità è la nuova lente per la gestione della progressione miopica MyoCare, per la quale sono previsti momenti formativi sia in presenza sia online. Inizieremo con un evento digitale a fine marzo per proseguire con webinar ad aprile, mese di disponibilità del prodotto, e andare poi a offrire ulteriori momenti di approfondimento con i corsi in presenza: un percorso a più fasi che coinvolgerà a 360 gradi il mondo Zeiss Academy».

Infine, su esigenza diretta del singolo centro ottico, è possibile richiedere che l’attività di formazione Zeiss avvenga anche all’interno del punto vendita, grazie ai trainer presenti sul territorio e focalizzandosi su strumentazione, prodotti e servizi dell’azienda.

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Il nuovo portale Zeiss Academy, fruibile da qualsiasi dispositivo 24 ore su 24
«Nella piattaforma è disponibile un’area percorsi tematici suddivisa per macro argomenti, ciascuno con un vero e proprio programma, al cui interno ci sono diversi step formativi»

per la gestione della miopia nei bambini

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Hoya Faculty 4.0 Presbyopia Management, un approccio per tutti i presbiti a cura della redazione

Dopo gli appuntamenti online di MiyoSmart Generation 2022, che hanno avuto riscontri positivi, riprende la formazione multidisciplinare dell’azienda oftalmica, focalizzata sulla presbiopia

Hoya Faculty 4.0. Presbyopia Management, il nuovo percorso di formazione multidisciplinare della società oftalmica, ha come data di inizio l’8 marzo: da lì prende il via un iter di sei incontri online, uno ogni quindici giorni, in cui saranno analizzate su due binari distinti le diverse esigenze e risposte per i neopresbiti, da un lato, e per i presbiti consolidati, dall’altro.

«Oltre il 60% degli italiani ha più di 40 anni e le soluzioni visive per la presbiopia, in particolare quelle destinate a chi comincia a entrare in questa fase, hanno raggiunto negli ultimi anni vette tecnologiche impensabili - ricordano in Hoya Italia - Spesso le scelte tardive nei confronti di tali soluzioni oftalmiche hanno a che fare più con la psicologia e l’informazione che con la ragione». Il programma del primo appuntamento di Hoya Faculty 4.0. Presbyopia Management prevede la conduzione di Anna Maria Nicolini, direttrice marketing dell’azienda, e l’intervento di Mario Veneroni, direttore vendite della società, il quale analizzerà il mercato della presbiopia e le grandi opportunità che si possono ancora sfruttare.

Proprio per cogliere appieno queste opportunità, Hoya Italia ha voluto affiancare ai seminari dedicati alla tecnica, curati dalla lens expert aziendale Matilde Ronzoni e da Fabio Casalboni, direttore della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria di Firenze, anche la psicologia e le soft skill: si tratta delle compe-

tenze interpersonali che il professionista della visione deve possedere per attirare, gestire e convincere il neopresbite ad abban donare il premontato e a scegliere una soluzione personalizzata a elevato valore aggiunto.

Così, in due incontri la psicoterapeuta Simona Milanese sarà coadiuvata dalla stessa Nicolini, per uno scambio di riflessioni su quanto offre il mercato della presbiopia e su come superare gli ostacoli posti dall’ambiente esterno e dal presbite stesso.

Il percorso formativo si concluderà con un salotto di esperti delle soft skill: professionisti del public speaking e dello storytelling, tra cui Matteo Caccia, autore e conduttore a Radio 24 e docente presso la Scuola Holden, che offriranno all’ottico optometrista con solide basi tecniche un potenziamento della sua gestione comunicazionale e psicologica verso il consumatore finale. «L’obiettivo di Hoya Faculty 4.0. Presbyopia Management è che i centri ottici partner possano continuare a crescere e confermarsi punto di riferimento per la presbiopia sul territorio», affermano in Hoya Italia.

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lenti oftalmiche
In alto, il logo del nuovo progetto formativo di Hoya

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Falsa disgrafia e vizi visuo-posturali correlati

Postura di scrittura e funzione visiva: educazione, prevenzione, valutazione e recupero

Coralie Delliponti

Le lenti multifocali

Presente e futuro nell’Ottica Oftalmica

Gianmario Reverdy

Lenti a potere variabile

Dalla refrazione alla consegna dell’occhiale

Silvano Abati - Matteo Fusi - Giuseppe Migliori

FABIANO GRUPPO EDITORIALE

Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI)

Sede operativa: FGE srl – Regione Rivelle 7/F – 14050 Moasca (AT)

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e futuro dell’Ottica Oftalmica
LE
Presente
editoriale
Novità

Eyezen®, le lenti monofocali evolute di Essilor® per rivoluzionare il business dei centri ottici

Una

Gli utenti digitali passano in media 7 ore al giorno davanti ai device. Distanze di lettura diverse per ogni dispositivo fra i 33 e 63 cm, caratteri sempre più piccoli e pixellati, esposizione alla luce Blu-Viola nociva* emessa dagli schermi e posture diverse con inclinazioni maggiori dell’occhio e del collo possono provocare mal di testa, affaticamento visivo e dolore cervicale.

Le lenti monofocali standard non sono ottimizzate per lo stile di vita moderno, digitale e iperconnesso. Per vivere a pieno la vita connessa senza affaticare la vista, Essilor® propone Eyezen®, le lenti monofocali evolute progettate per la vita digitale e adatte a tutti i portatori, a seconda dell’età, dello stile di vita e delle esigenze visive.

Due le grandi novità di Eyezen® per il 2023: una nuova campagna e un nuovo prodotto. La prima, Eyezen Life Has Evolved, giovane, moderna e totalmente centrata sulla vita digitale, contribuirà a rinnovare l’immagine della marca di lenti monofocali evolute di Essilor® e fornirà il giusto sprint al centro ottico per raccontare e proporre Eyezen®. La campagna, ora live sui social media di Essilor®, supporterà da aprile il lancio della versione di stock di Eyezen® Start. Si allarga dunque la gamma Eyezen®, una vera e propria famiglia di prodotti che copre tutte le fasce d’età, dai 6 ai 50 anni.

A partire da Eyezen® Kids, le lenti progettate per i piccoli portatori dai 6 ai 12 anni, ideali per accompagnarli nelle nuove sfide scolastiche e per tutelare il loro sistema visivo ancora in fase di formazione. La tecnologia Eyezen® DualOptim™ Kids offre campi visivi più ampi in

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nuova immagine di campagna e il lancio di una nuova lente di stock forniranno il giusto sprint ai professionisti della visione per proporre la famiglia di monofocali evolute a tutti i loro clienti

una lente più confortevole per offrire a ogni bambino la libertà di esplorare il mondo.

Adatte a tutti i portatori dai 12 ai 39 anni, le lenti Eyezen® Start offrono una visione rilassata e un’acuità visiva in ogni direzione di sguardo. Un valido supporto per coloro che utilizzano in modo prolungato sia la visione da vicino (lettura, device e tastiera) sia la visione da lontano. Per la prima volta in un prodotto Essilor®, infatti, l’intera superficie della lente è ottimizzata in base alla distanza dell’oggetto e alla direzione dello sguardo per offrire la giusta correzione, riducendo aberrazioni e distorsioni. Questo grazie all’esclusiva tecnologia Eyezen® DualOptim™, che prende in considerazione due punti di riferimento per la visione da vicino e da lontano.

Infine, Eyezen® Boost, le lenti monofocali adatte a chi lamenta spesso un intenso affaticamento visivo, che sia lo studente universitario chino su libri e computer oppure il giovane presbite che manifesta le prime

difficoltà nella lettura da vicino. La nuova distribuzione del potere nella parte bassa della lente consente di vedere al meglio gli schermi e i caratteri più piccoli, contribuendo a ridurre la fatica nella messa a fuoco e i disagi collaterali legati a secchezza oculare, mal di testa, dolori al collo e alle spalle.

La famiglia Eyezen® non solo sostiene gli sforzi accomodativi dell’occhio, ma filtra anche la luce Blu-Viola nociva* proveniente dagli schermi digitali e, all’aperto, dai raggi UV. Questa protezione selettiva si ottiene grazie a un’innovativa tecnologia integrata nel materiale della lente.

See more, do more con le lenti Eyezen® di Essilor®

* Luce Blu-Viola nociva: fino a 455 nm con picco delle frequenze nocive tra i 415 e i 455 nm.

Tutti i marchi citati sono di proprietà di Essilor International.

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Myopsee di Nikon Lenswear: più sottile, più leggera e con una estetica eccezionale

La miopia è un fenomeno estremamente diffuso: entro il 2050 potrebbe esserne interessato il 50% della popolazione mondiale.

Dall’esperienza maturata nella ricerca di soluzioni visive per rispondere alle necessità dell’elevata percentuale di miopi e grazie al know how nell’ottica ad alta precisione, Nikon Lenswear ha dato vita a Myopsee, la lente monofocale bi-asferica progettata specificamente per miopi

Grazie all’ottimizzazione asferica di entrambe le superfici, Myopsee riduce in maniera significativa le aberrazioni, consentendo un’ottima restituzione dell’immagine e quindi una visione estremamente precisa, anche nelle aree periferiche. La doppia superficie asferica di Myopsee permette, inoltre, di ottenere una lente più sottile fino al 16%1 e di conseguenza fino all’11%2 più leggera rispetto a lenti sferiche standard Nikon.

Il design di Myopsee è inoltre ottimizzato per minimizzare le distorsioni laterali, consentendo una visione nitida e confortevole, e per restituire al portatore un look naturale, riducendo l’effetto “occhio piccolo” frequente per le alte miopie.

Grazie a queste performance Myopsee offre all’ottico potenti tematiche da argomentare durante la fase di vendita:

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La monofocale bi-asferica del brand, destinata ai miopi, risponde alle esigenze dei portatori sia in termini di look sia di visione

può, infatti, fare leva sulla resa estetica, elemento che per molti miopi è fondamentale nella scelta di una lente. A completamento, i partner avranno a disposizione un kit di materiali da esporre in negozio per richiamare l’attenzione dei consumatori e supportare il professio-

nista nello storytelling della lente e dei suoi benefici.

Myopsee è la soluzione ideale per i miopi di tutte le età, alla ricerca di prestazioni eccellenti in termini di tecnologia, comfort visivo e resa estetica.

1. MyopSee 1.6 -5.00D ø 70 paragonata a una lente sferica Nikon di stesso potere, indice e diametro.

2.

1.6 da -2.00D a -10.00D ø 70 paragonata a una lente sferica Nikon di stesso potere, indice e diametro.

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MyopSee

Grandi novità per Ital-lenti a Mido 2023

infatti utilizzabile come normale banco di lavoro oppure trasformabile in pochi secondi in un pratico sistema di centratura e di spiegazione dei prodotti al cliente, grazie all’elevazione automatica del monitor touch screen e della colonna telecamere».

Primo fra tutti il nostro nuovo sistema di centratura e consulenza alla vendita Eyefit Smart, «che ha riscontrato un forte interesse per il moderno design, la tecnologia e l’innovativo concetto di determinazione dei parametri posturali anche da seduti, con un’interfaccia utente rapida nel rilevamento e completa nella presentazione dei prodotti al portatore - spiega Paolo Marchesi, Product & Marketing Manager di Ital-lenti - Mido è stata l’occasione anche per mostrare dal vivo le due varianti dello strumento, sia nella tradizionale “versione a colonna” sia nella nuova “versione a scrivania”, che può essere perfettamente integrata all’interno del centro ottico: è

Il manager precisa inoltre che «proprio negli ultimi periodi si sta rivalutando il sistema di centratura da seduti, il quale permette una più precisa determinazione dei parametri individuali, grazie alla stabilità del soggetto posto dinanzi alle telecamere con una postura più naturale, opportunità offerta dal sistema Eyefit Smart di Ital-lenti nella versione “Desk” - aggiunge Marchesi – Per quanto riguarda la gamma oftalmica, sono stati confermati gli ottimi risultati ottenuti dalle lenti per la gestione dell’evoluzione miopica nei bambini e negli adolescenti, con l’innovativa geometria a “defocus periferico progressivo” delle Myopica, inserite nel catalogo lenti Kids, interamente dedicato ai piccoli portatori con prodotti esclusivi».

Infine, a Mido è stata presentata un’importante anticipazione di prodotto: Premium Harmony, che sarà disponibile nelle prossime settimane. «La nuova lente progressiva sarà la sintesi delle tecnologie produttive di ricalcolo e personalizzazione “Armony” già applicate alle multifocali a doppia superficie evoluta Twice: verrà utilizzata anche per la consolidata famiglia di progressive Premium e garantirà al portatore una superiore qualità di visione, stabilità delle immagini e percezione del contrasto», dice ancora Marchesi.

Tre giorni di grandi apprezzamenti e conferme per Ital-lenti a Mido, grazie anche alla partecipazione allo stand della showgirl Melissa Satta. «Il clou è avvenuto nella serata di sabato, primo giorno di fiera - conclude Marchesi - Abbiamo invitato i nostri migliori partner commerciali a uno spettacolare evento che si è svolto presso il Dazi Milano, un esclusivo locale del capoluogo lombardo dove, per l’occasione, tutto è stato allestito con luci blu, perfettamente in linea con i nostri colori aziendali, e che ha visto la partecipazione del famoso mentalist Walter Di Francesco, il quale ci ha intrattenuti con uno spettacolo di magia».

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Ottima affluenza allo stand di Ital-lenti in occasione del salone milanese, dove l’azienda ha presentato nuovi prodotti e le anticipazioni per il 2023

presbiopia BUSINESS FORUM

Coming soon

PRESBIOPIA masterclass

È in arrivo la masterclass dedicata alla gestione del presbite.

Gli ottici e il virtuale: fagocitati, vittime o vincitori?

“Il dio della favola antica scampa al padre agkylometes - dai torti pensieri -, rifugiandosi in una sorta di non luogo. I mortali che popolano il mondo reale, invece, non possono uscire dall’Universo per cercare scampo dal tempo divoratore. È da questa condizione umana che nasce l’interrogazione sul tempo. Un’interrogazione che il tempo riesce sovente a eludere, perché è esso stesso agkylometes. Non posso non ricordare qui le celebri parole di Agostino: Che cos’è dunque il tempo? Se nessuno me lo chiede lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più”. L’indimenticato Cardinale di Milano, Carlo Maria Martini, nel prologo di un suo saggio edito da Cortina nel 2001, Figli di Crono, si interrogava sul concetto e significato che il tempo ha per tutti noi. Era l’undicesimo, e penultimo, appuntamento della Cattedra dei non credenti, un’iniziativa avviata dal prelato nella sua diocesi nel 1987.

Pochi anni dopo, nel 1992, usciva negli Stati Uniti Snow Crash, un romanzo di genere postcyberpunk scritto dall’autore di fantascienza Neal Town Stephenson, in cui si narra di una forza magica, una struttura immaginaria guidata da algoritmi che dialogano su piattaforme condivise, nelle quali il nostro avatar può liberamente e gratuitamente liberare la propria fantasia nel lavoro, svago, giochi o studio e conoscenze: è, di fatto, la nascita ufficiale del metaverso, un progetto com-

plesso di uno spazio-tempo virtuale condiviso, immer sivo, realistico e interattivo che permette alle perso ne di interagire nel cyberspazio ciascuna con una sua funzionalità e un suo scopo. Nel 2003 viene, inoltre, ideata Second Life, piattaforma informatica dove un mondo virtuale integra strumenti di comunicazione sincroni e asincroni e trova applicazione in molteplici campi della creatività.

In un tempo non lontano quello spazio-tempo vir tuale ci abbraccerà nel quotidiano reale come internet, che era fantascienza tre decenni fa, oggi ci guida e av volge. I professionisti, ottici e non, in un futuro molto prossimo, dovranno avere ben presente il passato della loro identità per convivere al meglio con l’inarrestabile ossimoro della realtà virtuale: esserne fagocitati sarà inevitabile, esserne vittime sarà probabile, esserne vin centi sarà possibile.

Vincente sarebbe anche interrogarsi sin da oggi sul ruolo della scuola in questo o quel mondo: continuere mo a discorrere delle caratteristiche della lamina e del diottro sferico, base degli attuali programmi ministe riali, o, con acido realismo, spiegheremo agli studenti che nel futuro prossimo solo il professionista, capace di custodire quel sacello di abilità preziose costruito con caparbia tenacia sui libri, saprà distinguersi ed emergere dall’aurea mediocrità voluta dal mercato e dalla seducente voracità delle nuove tecnologie?

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