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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Novembre 2021 numero 9 www.b2eyes.com In copertina Omisan

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Editore FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013 info@fgeditore.it Redazione Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 20089 Rozzano (MI) Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it Pubblicità Ferdinando Fabiano f.fabiano@fgeditore.it Cell. 335 5654574 Direttore responsabile Angelo Magri a.magri@fgeditore.it Grafica e impaginazione FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale

Editoriale L’autarchia della salute 3 Attualità Eyewear, +30% nel primo semestre in Italia 4 Blackfin: per i 50 anni apre le porte della nuova sede 8 Lac, cresce l’attenzione alla compliance 12 Ottico optometrista-oculista: il talento incontra l’opportunità? 16 Key Optical Europe, un viaggio al femminile 21 Personal branding, Crm e new media per rinnovare l’impresa ottica 22

B2STYLE

Moda Like in the Show 28

B2EXPERT

L’ottico digitale Marketing, cosa ci ha insegnato il 2021 34 Eye Marketing Podcast: come dare voce al centro ottico 36 Contro-intuitivo Nel 2022 il cliente sarà ancora più centrale 40 Lab Un software a supporto dell’esame visivo 44

B2TECH

Lenti oftalmiche Hoya: gestiamo la miopia adesso per costruire insieme il futuro 50 Shamir: Smania alla guida di una nuova struttura commerciale 56 Zeiss: oltre la semplice pulizia con le salviettine AntiFog 62

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Editoriale

L’autarchia della salute

di Angelo Magri

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segnali che giungono da gran parte del nostro continente in fatto di contagi da Covid non sono rassicuranti: Regno Unito, Russia, est Europa in generale, persino Germania stanno di fatto affrontando la quarta ondata di questa terribile e apparentemente infinita pandemia. L’Italia, pur con tutte le sue contraddizioni politiche e le ormai stucchevoli manifestazioni anti green pass, tiene botta grazie a un’elevata percentuale di vaccinati con due dosi sul totale della popolazione e a comportamenti individuali ancora generalmente prudenti. Ma, come sostengono le figure pubbliche più accorte, da quasi due anni a questa parte, non bisogna abbassare la guardia. E anche da noi qualche cenno di preoccupazione emerge, come la lentezza nell’aderire alla terza dose tra le categorie che già potrebbero farla o l’impossibilità di convincere quello zoccolo duro di no vax. «Il vaccino non deve essere un obbligo, ma un diritto e insieme un dovere, questo sì», ha affermato in un talk show televisivo il noto fotografo Oliviero Toscani. Proseguire con la vaccinazione e il mantenimento delle abitudini di protezione personale è l’unica strada percorribile anche per salvaguardare la ripresa economica italiana sotto gli occhi di tutti ed evidente nelle statistiche ufficiali. L’ottica non è esente da questo trend. A fine anno si stima che il numero di

occhiali completi venduti nel nostro paese possa superare il livello del 2019, mentre a valore potremmo tranquillamente raggiungere un incremento a doppia cifra, grazie al corrispettivo aumento dello scontrino medio. E da gennaio riapre la stagione delle fiere e dei convegni dopo un biennio di pressoché totale assenza. I primi assaggi autunnali di saloni internazionali non sono stati particolarmente saporiti. Silmo a Parigi e Vision Expo West a Las Vegas, pur apprezzati per il coraggio di fare da apripista dopo mesi di buio, non hanno fatto registrare una partecipazione significativa, comunque e inevitabilmente lontana dai livelli pre Covid. Diverso il discorso per alcuni eventi su scala nazionale, in presenza e senza il supporto della modalità digitale, come il DaTE di settembre a Firenze o il Convegno di Monopoli a inizio ottobre: qui i visitatori fisici hanno dato soddisfazione agli organizzatori e offerto segnali incoraggianti. Da soli, certo, non si può uscire da questa epidemia. Ma, di fronte alle difficoltà e debolezze di molti paesi europei e non solo, dovremmo essere fieri delle nostre scelte sanitarie e continuare lungo il medesimo percorso con determinazione. L’autarchia, oltre a essere una politica economica dell’età moderna, nella filosofia antica esprimeva il concetto etico e l’aspirazione del bastare a se stessi: per una volta, l’autarchia può fare bene sia alla nostra salute sia alle nostre tasche.

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Attualità

Eyewear, +30% nel primo semestre in Italia a cura della redazione

È il raffronto con lo stesso periodo del 2020: lo evidenziano i dati Anfao, che mostrano un leggero calo in valore delle vendite dei centri ottici nazionali su gennaio-giugno 2019 (-4%), ma una netta ripresa dell’export e, in generale, la possibilità che a fine anno il fatturato del comparto sia in aumento rispetto al periodo pre Covid

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ei primi sei mesi del 2021 si sono regi- port, che assorbe circa il 90% della produzione del strati segnali incoraggianti nel nostro settore, si è attestato a poco più di 2 miliardi di paese: oltre il +30% in valore per il sell euro, pari al +52% rispetto allo stesso periodo del out dei centri ottici italiani, confrontato 2020 e solo 4 punti percentuali al di sotto dei livelli con gennaio-giugno di un anno fa, e -4% circa ri- del 2019. «L’accelerazione ha interessato in partispetto al 2019. «La dinamica ricalca il quadro ge- colare il comparto delle montature, le cui espornerale del mercato dell’ottica italiano degli ultimi tazioni hanno già superato i valori dello stesso anni: una crescita trainata dalle lenti oftalmiche periodo del 2019 - precisano in Anfao - Più sote, nello specifico, dal segmento a maggior valo- totono le esportazioni di occhiali da sole, che rere aggiunto, le lenti progressive, e in parte dalle cuperano benissimo sul 2020, ma restano ancora montature - spiegano in Anfao - L’occhiale da sole in negativo rispetto al 2019 (-6,7%). Considerando recupera bene sul 2020, ma resta molto in soffe- l’andamento mensile dell’export nel primo semerenza e lontano dai valori del 2019. In questo qua- stre del 2021, è incoraggiante vedere come questo dro occorrerà monitorare pure il canale online, sia davvero molto simile a quello del 2019, fino a che nel sunwear, anche grazie alla digitalizza- superarne i valori nei mesi diAderente aprile ae giugno». zione spinta, alla maggiore dimestichezza con gli Secondo Anfao, tuttavia, l’analisi più interessante strumenti digitali e alla disponibilità pressoché e più confortante per l’eyewear italiano è quella immediata, risulta essere in crescita». Ma sono soprattutto i riscontri sui mercati esteri a far esprimere soddisfazione e fiducia all’associazione nazionale delle aziende di eyewear e oftalmiche. Nel primo seLa bilancia commerciale dell’industria dell’occhialeria in Italia nei primi sei mesi del 2021. mestre di quest’anno l’exFonte: dati Anfao

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Attualità

Vendite per area geografica. Fonte: dati Anfao

per area geografica e per paese: in tutte le macro regioni le vendite hanno ampiamente recuperato rispetto al 2020, con risultati incoraggianti anche in confronto allo stesso periodo del 2019 per quanto riguarda Europa e America, che insieme assorbono oltre l’80% delle esportazioni totali del settore e rispettivamente hanno fatto segnare +55,6% e -4%. «Ulteriore elemento di ottimismo deriva dall’analisi per singoli paesi di esportazione, da dove si evince che nei principali mercati dell’occhialeria italiana il gap rispetto al 2019 è già stato, in parte o totalmente, colmato, a eccezione della Spagna», precisano dall’associazione di categoria. «Il 2020 è stato un anno estremamente impegnativo per il settore e per tutto il nostro Sistema Anfao, inteso sia come associazione sia come organizzatore della nostra manifestazione di punta, Mido - commenta il presidente di Anfao, Giovanni Vitaloni - Avevamo previsto un 2021 di transizione, ancora sottotono in attesa di vedere un

recupero dei valori pre Covid solo nel 2022: i dati del primo semestre, sia per quanto riguarda i consumi interni sia, soprattutto, per le esportazioni, ci consentono, invece, di ritoccare in meglio le previsioni fino a pensare di raggiungere già a fine anno i livelli del 2019. Anche alle fiere di settore che finalmente si riaffacciano ai mercati si respira aria di ripresa e volontà di ricominciare: sotto questo punto di vista sono ottimista per il prossimo Mido, in programma a Fieramilano Rho Aderente a dal 12 al 14 febbraio 2022, che seppure ancora in un clima di convivenza con la pandemia, potrà rappresentare davvero un momento di rilancio importante». Quali dunque le aspettative a breve termine? «Sulla scorta dei risultati del primo semestre Anfao ha rivisto verso l’alto le previsioni per il 2021: se il trend si mantenesse costante, il settore vedrebbe una chiusura d’anno di poco superiore in valore, tra lo 0,5% e l’1%, rispetto al 2019 sia per le esportazioni sia per la produzione».

Le esportazioni italiane mese per mese: 2021 rispetto a 2019 e 2020

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Attualità

Blackfin: per i 50 anni apre le porte della nuova sede a cura della redazione

L’headquarter, inaugurato lo scorso ottobre a Taibon Agordino, con ospite speciale Paolo Nespoli, vuole esprimere il forte rispetto dei collaboratori e il profondo legame con il territorio che da sempre caratterizzano l’azienda specializzata in occhiali in titanio

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el 1971 Maria Luisa Pramaor aprì un rispetto delle persone e del territorio che l’azienda piccolo laboratorio artigianale a Tai- sintetizza nel termine neomadeinitaly. È, inoltre, un bon Agordino, nel Bellunese, per la fi- vero e proprio green building, il primo edificio bunitura di occhiali, dando il via a quella siness in Veneto certificato CasaClima Work&Life, che oggi è una solida realtà imprenditoriale del che ne attesta i tre pilastri della sostenibilità: ecodistretto, con un fatturato che punta ai 12 milio- logico, economico e socio-culturale, ossia legato al ni di euro a fine 2021. Blackfin ha così celebrato benessere sul luogo di lavoro. i cinquant’anni di storia assieme all’inaugurazio- L’idea progettuale è stata sfruttare lo spazio a dine della nuova sede, Black Shelter, una struttura sposizione realizzando un edificio di cinque piani architettonica futuristica, circondata dalle Dolomiti Bellunesi. Progettato dallo studio Anidride Design di Nicola De Pellegrini e Giovanni Bez, il nuovo headquarter è un ulteriore ampliamento dell’edificio originale su cui si era già intervenuti con una ristrutturazione nel 2016. Oggi accoglie un centinaio di dipendenti, tra uffici e reparto produttivo, totalmente internalizzato, quest’ultimo più che raddoppiato rispetto al passato per far fronte alla crescente richiesta del mercato. Una sede che non solo rappresenta un “contenitore” in cui realizzare occhiali in titanio, bensì diventa “contenuto”, inteso come manifestazione fisica e architettonica Black Shelter di Blackfin è un’innovativa struttura di cinque piani: si tratta del primo di quei valori di cultura, innovazione, edificio business in Veneto con la certificazione CasaClima Work&Life

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Attualità ficoltà iniziali non è mai venuto meno l’entusiasmo che cercavamo anche nelle piccole imprese quotidiane, per poi trasmetterlo a tutti i nostri collaboratori - ha detto il manager, in Blackfin dal 2007 - Collaboratori appunto, e non dipendenti, perché ho sempre ritenuto che siamo noi, in quanto proprietà, a essere dipendenti dal loro lavoro. È nostro preciso impegno proseguire in questa direzione con la passione e l’entusiasmo che ci hanno sempre contraddistinto. Oggi, questi 50 anni e Black Shelter non rappresentano un traguardo, ma il consolidamento di una realtà importante per l’economia del territorio e il punto di partenza per una nuova e avvincente sfida all’insegna dell’eccellenza, un sostantivo che ci viene attribuito, che riteniamo di meritare e di cui andiamo orgogliosi». Guardare oltre sempre è la strategia di Blackfin. «Non basta un capannone, anzi un “capannon”, per produrre occhiali, bisogna creare valore e cultura - ha aggiunto Del Din - Oggi festeggiamo anche la follia che ci è stata attribuita da molti per aver deciso di costruire la sede proprio qui e la follia di Giancarlo per aver deciso di credere in quest’azienda, che agli occhi dei più sembrava prossima alla sua fine economica». Un tema, quello del fare le cose bene, anche «sapendo rompere le righe», che ha ribadito l’assessore regionale a Istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità, Elena Donazzan, presente all’evento insieme a Silvia Tormen, sindaco di Taibon Agordino. Ospite d’eccezione dell’inaugurazione è stato Paolo Nespoli, che ha coinvolto i presenti in un emozionante viaggio personale nello spazio, attraverso concetti e valori che l’astronauta ha voluto condividere con la storia di Blackfin: la determinazione nel raggiungere i propri obiettivi nonostante le difficoltà, la sensibilità e il rispetto nei confronti dell’ambiente e in generale del nostro pianeta, il valore di eccellenza italiana, che lui rappresenta e cui l’azienda aspira da sempre. E, non ultima, la collaborazione tra i due: in occasione dell’ultima missione di Nespoli sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2017, Blackfin ha realizzato delle montature utilizzate in orbita per alcuni test scientifici. L’applaudito intervento dell’astronauta si è concluso con la proiezione del filmato girato “da lassù” sulle note di The sound of silence di Simon e Garfunkel. (con la collaborazione di Luisa Espanet)

Da sinistra: Nicola Del Din, amministratore delegato di Blackfin, l’assessore della Regione Veneto Elena Donazzan, Giancarlo Recchia, direttore finanziario dell’azienda, e la fondatrice Maria Luisa Pramaor

che diventasse un tutt’uno con quello già esistente: un continuum architettonico e storico che tenesse conto dell’evoluzione, nel solco del Dna produttivo dell’azienda. La forma è di un monolite, lo skyline del tetto ricalca il profilo delle Dolomiti circostanti, le facciate sono rivestite di lamiera di alluminio dipinta di nero come la copertura, senza apparente soluzione di continuità. Il rapporto con le montagne si specchia sulle ampie vetrate che cambiano colore col passare delle stagioni. Il calcestruzzo lavato è prodotto con gli inerti del torrente Cordevole che scorre a circa venti metri dalla nuova sede, il legno di larice proveniente dai boschi del territorio è usato per rivestire totalmente la “stanza del silenzio” e per la pavimentazione, assieme all’erba, della terrazza panoramica. Black Shelter testimonia, dunque, l’intento di continuare a migliorarsi, da sempre punto forte di Blackfin. Dall’idea della fondatrice Maria Luisa Pramaor di usare il titanio, appunto nel 1971, fino all’incontro del figlio Nicola Del Din, ora amministratore delegato, con Giancarlo Recchia, direttore finanziario, e la brillante ripresa dopo un periodo difficile. «A tutti gli effetti questo nuovo edificio è una dichiarazione d’amore verso il nostro passato, le nostre persone e le loro grandi competenze, ma è anche una dichiarazione d’intenti in favore dei tanti progetti e obiettivi che ancora sogniamo di realizzare», ha raccontato Del Din. «Solo chi tenta l’impossibile può ottenere il possibile», è la frase di Max Weber che ha ricordato Recchia nel discorso agli ospiti. «Persino nelle dif-

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Attualità

Lac, cresce l’attenzione alla compliance a cura della redazione

È quanto emerge dall’indagine di Assottica e Tfos, in collaborazione con alcuni ricercatori dell’Università di Roma La Sapienza e dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, realizzata tra giugno e luglio scorsi e diretta a mille ametropi

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a ricerca ha evidenziato che l’attenzione alla salute e all’igiene su cui ci si è focalizzati durante la pandemia ha portato favorevoli conseguenze per i portatori di lac, che hanno dimostrato una maggiore diligenza nel seguire molti dei comportamenti di corretta gestione delle lenti a contatto. «I risultati sono molto incoraggianti e mostrano un incremento di sensibilità degli utenti nei confronti dell’igiene e della cura delle lac - spiega Stefano Barabino, responsabile del Centro Superficie Oculare e Occhio Secco dell’Ospedale Sacco di Milano e ambasciatore della Tfos - La campagna di sensibilizzazione verso il rispetto delle corrette regole di uso e manutenzione delle lenti a contatto si è infatti contestualizzata in un momento storico dove l’attenzione alle norme igieniche e alla salute in generale ha assunto un ruolo fondamentale nella vita quotidiana». L’indagine si è basata su mille questionari online, compilati da ametropi portatori (70%) e potenziali portatori di lenti a contatto (30%). La novità di questa edizione della survey, denominata “Contattologia: nuove sfide e opportunità”, «consiste nella scelta di segmentare per fasce di età i consumatori coinvolti, focalizzando maggiormente l’attenzione della ricerca per l’80% su un target che va dai 18 ai 45 anni e un 20% sulla fascia 45-55 anni - spiegano da Assottica Gruppo Contattologia - Il panel è rappresentato da 50% donne e 50% uomini. A distanza di tre anni dall’ultima indagine, realizzata con la stessa metodologia di comparazione bidirezionale, si è sentita l’esigenza, in questo periodo caratterizzato dalla pandemia, di poter

mettere a disposizione del settore un aggiornamento sui mutamenti intervenuti nei comportamenti e nelle aspettative dell’ametrope e nella pratica contattologica». Attraverso un ampio questionario, che ha toccato anche altri temi d’interesse per il portatore, si è, dunque, indagato su determinate condotte coincidenti con quelle di corretta gestione pubblicate nel vademecum dell’associazione confindustriale, prodotto per la campagna “Occhi sani nelle tue mani”, lanciata un anno fa. La frequenza di 11 diversi comportamenti di buona compliance è stata misurata su scala Likert a 10 stadi compresi tra “mai” (0) e “sempre” (10). Secondo quanto riferito dai promotori, tra il 22 e il 40% degli intervistati ha dichiarato di seguire con maggiore frequenza le indicazioni di corretta gestione delle proprie lenti a contatto nel periodo dell’emergenza sanitaria rispetto al precedente, mentre meno del 5% del campione ha diminuito la frequenza. «Abbiamo rilevato un grosso impulso positivo nello specifico comportamento del lavaggio delle mani prima di manipolare le lenti a contatto, probabilmente legato alla generalizzata attenzione all’igiene e a questo specifico aspetto che la pandemia ha richiamato - sottolinea Piera Versura, responsabile del Laboratorio Analisi Superficie Oculare e Ricerca Traslazionale alla Alma Mater Studiorum Università di Bologna - Ma la cosa davvero interessante è che questo incremento di oltre il 40% durante tale periodo storico fa riferimento sia al momento in cui si stanno per indossare sia a quello in cui si tolgono le lenti a contatto: una differenza molto rilevante rispetto a quanto succedeva nel

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Attualità

Alcuni dei dati chiave rilevati dalla survey 2021 di Assottica e Tfos

periodo pre pandemico, in cui si faceva attenzione soprattutto prima di inserirle e che testimonia una maggiore consapevolezza da parte del portatore». «Anche se con differenti percentuali di ampliamento, abbiamo riscontrato un incremento dell’impegno per ogni singolo comportamento indagato, che compone la corretta routine della gestione del dispositivo: ad esempio, lavare le mani prima di manipolare le lac ha registrato un incremento del 41%, mentre detergere e disinfettare le lenti così come pulire, risciacquare e sostituire il portalenti hanno visto un rafforzamento del 33% circa - dichiara Fabrizio Zeri, che ha curato l’indagine, ricercatore e docente presso il Dipartimento di Scienze dei Materiali dell’Università Bicocca di Milano e Visiting Research Fellow della School of Life and Health Sciences dell’Aston University nel Regno Unito - Questo significa che il portatore si è dimostrato sensibile e responsabile nel recepire indicazioni relative alle norme di igiene e le ha riportate nelle procedure quotidiane». A questo proposito secondo Stefano Livi, del Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione dell’Università Sapienza di Roma, responsabile con Zeri della ricerca, «è importante continuare a lavorare per migliorare quei comportamenti per i quali si è rilevato un incremento minore e consolidare quelli virtuosi attra-

verso la continua educazione del portatore». «Un’informazione chiara e attenta è la chiave per garantire una buona aderenza del portatore alle corrette procedure di gestione delle lenti a contatto - ricorda Andrea Croce, presidente di Assottica - Per questo la nostra associazione è impegnata nel sostenere iniziative ad alta valenza sociale, come la campagna “Occhi Sani nelle tue Mani”, che vede oggi nei risultati dell’indagine un successo concreto, con un percepibile incremento di tutti quei comportamenti virtuosi promossi della campagna». Per completare il quadro di informazioni raccolte, Assottica ha ritenuto importante favorire anche il coinvolgimento dei contattologi nel compilare il questionario online loro riservato, che indaga tematiche di grande attualità: l’individuazione dei driver all’uso delle lac, la proattività verso le stesse, le modalità di acquisto, l’utilizzo dei social media e della comunicazione digitale, la rilevanza di questa categoria per il centro ottico, le best practice, l’attenzione alla compliance e al fenomeno dell’omnicanalità. La raccolta delle informazioni da parte dei professionisti italiani è proseguita anche successivamente alla chiusura dell’indagine sugli utenti finali: i risultati verranno comunicati dall’associazione nell’ambito delle sue prossime iniziative, in particolare al Convegno, programmato per la primavera 2022.

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NEW RELEASE


Attualità

Ottico optometrista-oculista: il talento incontra l’opportunità? di Sergio Cappa e Fabio Mazzolani

Può essere l’auspicio per la definizione di un nuovo significato di collaborazione tra le figure professionali che concorrono alla corretta gestione dei problemi visivi, a oltre un secolo dalla prima querelle

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e Il processo, testo incompiuto che Franz Kafka, scrittore boemo di lingua tedesca, inizia nel 1914, si legge: “Non c’è errore possibile. I nostri superiori, a quanto ne so io di loro, e conosco solo i gradi più bassi, non è che cerchino le colpe nella popolazione, ma vengono attratti dalle colpe: è così che dice la legge. E mandano in giro noi guardie. Questa è la legge: come ci potrebbe essere un errore?”. È la traccia di un romanzo allegorico in quanto la storia del protagonista, Josef K., rappresenta la condizione di tutta l’umanità sulla Terra che, secondo l’autore, vive una condizione smarrita e disorientata perché non conosce la sua origine né il suo futuro. Le accuse e il processo, improvviso e inaspettato, al protagonista sono la metafora dell’imprevedibilità del quotidiano, anche spesso rivolte da coloro che si credono fidati complici. È poco probabile che Kafka si sia voluto riferire a un reale accadimento, simile nei modi e negli attori, verificatosi pochi anni prima negli Stati Uniti d’America: una newsletter dell’Optometric Historical Society del gennaio 1999 (Vol.30 numero 1) ne riassume i contorni. Charles Prentice nasce nel 1854 a New York, figlio di un ottico londinese trasferitosi nella prima metà del secolo: eredita dal padre l’amore per l’ottica e, mancando scuole tecniche a New York, si trasferisce in Europa dove si laurea in ingegneria prima e ottica

Sergio Cappa, docente in scuole italiane di ottica e optometria

Fabio Mazzolani, direttore sanitario del Centro Oculistico Bergamasco

poi, studiando sui testi di Helmholtz e Donders, non ancora tradotti in inglese. Torna successivamente, nel 1882, a New York dove si dedica alla docenza supportato anche da un proprio studio di esami visivi. Quattro anni più tardi pubblica un testo, A Treatise on Simple and Compound Ophtalmic Lenses, con il preciso obiettivo di aggiornare i professionisti: il testo riceve un’accoglienza entusiasta e apre la fattiva strada di collaborazione tra ottici e oftalmologi. Poi, nel 1892, la cooperazione, solida e datata, con l’oculista Henry Noyes si incrina quando, disputando sul caso di una comune paziente, questi lo denuncia, e accusa, di abuso della professione medica chie-

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Attualità dendo conforto al collega John Roosa, responsabile dell’associazione degli oftalmologi di New York. Segue l’apertura del processo nel quale Prentice, a sostegno del proprio progetto di legge dell’istituzione della professione optometrica, presenta la memoria Defense of the Opticians, il documento dell’identità optometrica. Il collegio giudicante, nel 1897, lo approva e l’optometria diventa, grazie alla denuncia degli oftalmologi, lecita e legale. Nascono negli anni immediatamente successivi scuole, università, corsi e studi di optometria, prima in Usa e poi in Europa. In Italia arriva, su iniziativa di una manciata di visionari, nel 1969 a Milano e Firenze. “La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità” (Lucio Anneo Seneca). Quanto ci racconta questa storia americana è l’ennesima dimostrazione che solo favorendo l’incontro di due elementi, apparentemente indipendenti, si ottiene un risultato di sintesi unico. Charles Prentice è il talento e Henry Noyes l’opportunità, ma l’aspetto più importante, a prescindere da chi avesse torto o ragione nella disputa dell’epoca, è la dimostrazione che l’ottica-optometria e l’oculistica sono due indivisibili elementi nel mondo della visione. Il contenzioso giudiziario ha solo rafforzato il preesistente legame tra le due professionalità e sicuramente sancito per la prima volta i confini tra l’essere ottico-optometrista e oculista. Confini insuperabili, ma sempre migliorabili e in evoluzione. Sono passati più di cento anni dal processo a Prentice e, sicuramente, ritrovare gli attuali temi di confronto e sconforto, come le accuse di abuso della professione medica, la volontà di superamento delle criticità e la necessità di una definizione anche normativa della professione, è significativo della irrisolta questione: Prentice esercitava in America nel secolo scorso, tutti noi lavoriamo in Italia nel XXI secolo, eppure la notizia di una denuncia con conseguente azione giudiziaria suona estremamente attuale. Sorge allora spontanea la domanda: cosa possiamo fare per rifondare il rapporto ottico-optometrista-oculista nella sua più auspicabile definizione di propositiva e costruttiva relazione tra diverse figure professionali, nella loro reciproca indipendenza e autonomia? Utilizzeremo un concetto noto a tutti e molto sentito nel quotidiano tentativo di contribuire a costruire il proprio benessere psicofisico: “La prevenzione, in sanità, è il complesso delle misure utili a prevenire la

comparsa, la diffusione e la progressione delle malattie e il determinarsi di danni irreversibili quando la patologia è in atto - si legge nel Glossary of Terms used in Health for All series, pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1984, a Ginevra - In particolar modo, quella primaria è la forma classica e principale di prevenzione e comprende tutti gli interventi destinati a ostacolare l’insorgenza delle malattie nella popolazione, combattendo le cause e i fattori predisponenti. Spesso l’intervento mira a cambiare abitudini e comportamenti scorretti”. Prima considerazione da condividere è che non vogliamo parlare di malattia e terapia, ma la reperibilità di questa definizione su qualsiasi motore di ricerca rende l’argomento fruibile a tutti, a prescindere dalla propria professione. La seconda considerazione vuole essere una domanda provocatoria, ma allo stesso tempo onesta e benevola: perché dopo oltre cento anni non siamo ancora riusciti a realizzare insieme gli interventi mirati a cambiare abitudini e comportamenti scorretti da parte di tutte le parti chiamate a gestire la visione prescindendo dal rispettivo ruolo? Ciascuno di noi ha la propria idea. Noi non riteniamo che l’attuale rapporto tra ottico optometrista e oculista sia comparabile, metaforicamente parlando, “alla comparsa, diffusione e progressione di una malattia” o che si siano già determinati “danni irreversibili”, ma siamo d’accordo nel pensare che questo sia il momento storico opportuno e corretto per creare una nuova alleanza per il benessere finale delle persone con problemi visivi che aiutiamo quotidianamente. Alleanza non esclusiva con l’ottico optometrista, ma anche con le altre figure professionali indispensabili per la corretta gestione dei problemi visivi, come l’ortottista, lo psicologo o il fisioterapista, ad esempio: ognuno esercitando il proprio ruolo professionale senza mai invadere quello altrui. Rimane un ultimo dubbio procedurale e riprendiamo la citazione di Seneca che la fortuna non esiste, ma esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità: se non ci riescono ancora adesso, non resta, purtroppo, che aspettare la fortuna? Noi non ci consideriamo né un talento né un’opportunità, ma se si trovano professionisti che vogliono concorrere alla definizione di un nuovo significato di collaborazione tra tutte le figure professionali non dobbiamo più sperare nella fortuna: incontriamoci e parliamone, noi siamo qui.

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Attualità

Key Optical Europe, un viaggio al femminile di Angelo Magri

Una storia familiare che prende vita quasi un secolo fa e dalla Francia attraversa le Alpi per arrivare sino all’attuale sede, nel Mugello: da questi presupposti sorge, sul finire del millennio scorso, l’azienda di eyewear guidata da sole donne

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a fondatrice di Key Optical Europe, Sabrina Rege Turo, illustra i risultati raggiunti dall’azienda di Scarperia e San Piero, nel Mugello, una trentina di chilometri a nord di Firenze. E ne anticipa l’organizzazione in atto sul mercato italiano. Quando e perché nasce Key Optical Europe e quali sono le sue principali caratteristiche oggi? Il viaggio di Key Optical Europe ha inizio insieme a mio padre Robert, nel 1998, anno in cui abbiamo deciso di continuare una lunga tradizione di famiglia che risale al 1924, quando il mio bisnonno, Gustave Rege Turo, aprì un laboratorio artigianale di montature di occhiali in corno, rigorosamente fatte a mano, a Oyonnax, nel distretto francese dell’eyewear. Oggi siamo un’azienda giovane, dinamica e soprattutto al femminile, una sfida che ho voluto intraprendere sin dall’inizio, in quanto credo nella capacità delle donne di essere flessibili e multitasking anche sul lavoro. Come è strutturato il vostro portfolio marchi? Abbiamo cercato fin da subito di strutturare l’offerta di Key Optical Europe coprendo più fasce di mercato. Il punto di partenza è stato Été Lunettes, housebrand di montature artigianali in limited edition dal gusto molto francese, con il quale abbiamo sperimentato l’utilizzo di materiali sino a quel momento sconosciuti al mondo dell’occhialeria, come la piuma inserita tra due lastre di acetato. Con Forever abbiamo deciso di lanciare occhiali accessibili senza trascurare lo stile e la qualità dei materiali. Con la linea Green

Forever ci siamo concentrate, invece, sull’utilizzo di materiali ecosostenibili sia per le montature sia per le custodie. Negli anni abbiamo realizzato collezioni per rinomati marchi di moda a livello internazionale. Oggi collaboriamo attivamente dalla creazione fino alla distribuzione delle colleSabrina Rege Turo, alla guida della società fondata nel 1998 zioni eyewear di brand come Naf Naf, Cosmopolitan, Kaporal e Les Hommes. Per il futuro non ci poniamo limiti. Come è organizzata Key Optical Europe sul mercato italiano, quanto a rete vendita e tipologia di centri ottici partner? Siamo una piccola realtà artigianale che è cresciuta negli anni con il passaparola legato alla qualità delle nostre creazioni. I primi mercati in cui ci siamo radicati sono la Francia e la Spagna, siglando accordi con importanti catene retail. Oggi stiamo strutturando una rete vendita per il mercato italiano e un’offerta commerciale dedicata ai negozi specializzati, sicuri che la nostra proposta possa trovare il gradimento di un ampio pubblico interessato all’esclusività del design e alla qualità dei materiali: soprattutto garantiamo agli ottici un’elevata marginalità, grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo delle nostre collezioni.

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Attualità

Personal branding, Crm e new media per rinnovare l’impresa ottica Il nostro mercato è attento ai cambiamenti e pronto ad attraversare un futuro che parla un linguaggio sempre più orientato alla soddisfazione del consumatore e improntato sulle nuove opportunità offerte per differenziarsi. Come? Partendo dalla propria unicità e preservando i propri valori

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a terza edizione del Progressive Business Forum ha regalato ai suoi partecipanti, fisici e digitali, alcuni momenti di ispirazione che possono favorire percorsi di rinnovamento. L’aspetto legato all’umanizzazione dell’azienda e ai benefici che l’imprenditore può creare con l’adesione a una strategia di personal branding ha trovato spazio all’interno dell’evento del 19 e 20 settembre scorso a Milano, coinvolgendo direttamente il retail. Il salotto dedicato ha visto protagonista Massimo Barberis, direttore generale di Optocoop Italia-Oxo e consulente, esperto in materia, intervistato su come tracciare il progetto di crescita dell’ottico al fine di elevare il suo prestigio

di Angelica Pagnelli*

e quello dell’impresa che rappresenta. Perché l’ottico deve comunicare da brand: quali sono gli elementi fondamentali per attivare una strategia efficace di personal branding? Lo ha spiegato in modo chiaro proprio Barberis, che ha disegnato il profilo del nuovo consumatore, più attento ai contenuti, alle modalità di comunicazione, non amante dell’omologazione e della banalizzazione. Secondo il manager, la formazione è il vero fondamentale in questo percorso e consente al professionista di essere rilevante attraverso il re-branding, partendo da sé e dalla propria unicità per differenziarsi dal resto del mercato: preservare i valori e il Dna dell’azienda porta al raggiungimento dell’obiettivo. Le metodologie comunicative nella costruzione di una strategia di marca hanno ormai assunto un’importanza notevole, perché grazie all’esistenza dei social media l’utente è allenato a una comunicazione efficace, ne è attratto e in grado di riconoscerla e di riconoscerne il valore.

*Angelica Pagnelli è ideatrice del format “Guardaroba Occhiali”, è Eyewear Image Consultant, esperta di tendenze e trainer internazionale per aziende e imprenditori dell’ottica. Coordina i processi di innovazione e, attraverso la sua consulenza strategica, crea una visione finalizzata alla realizzazione di idee, prodotti, progetti e contenuti originali.

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Attualità

Da sinistra: Nicola Di Lernia, conduttore dell’evento, Riccardo Accardi, Massimo Barberis e Angelica Pagnelli sul palco del Progressive Business Forum 2021 all’Allianz Cloud di Milano

Non sono mancati nello stesso salotto gli spunti per ispirare l’ottico a distinguersi per competenza attraverso un piano ben definito, come quello di adesione al Crm, finalizzato all’incremento delle vendite attraverso la raccolta dati e la costante connessione con clienti attuali e futuri. Si tratta di un argomento di grande tendenza e interesse per l’imprenditore evoluto, ormai informato dei benefici di un lavoro di analisi sul database per consolidare la relazione con i portatori fidelizzati e per sviluppare quella con i potenziali. Ne ha parlato Riccardo Accardi, responsabile marketing di VisionOttica Accardi, invitato a condividere gli asset dello strumento. Il giovane professionista ha sottolineato l’importanza di acquisire tutte le informazioni che consentono di offrire una customer experience soddisfacente e far registrare un visibile aumento delle vendite: organizzare campagne sms, strutturare come attività ordinarie le newsletter e tracciare il consumatore finale attraverso i canali social rappresentano un’opportunità di crescita per il business del centro ottico. Anche il suddetto intervento ha messo in evidenza la digitalizzazione come unica strada percorribile per la differenziazione. A proposito di digitalizzazione, non poteva mancare il focus sul fenomeno social, che

ha l’abilità di connettere gli utenti in modo istantaneo, stimolando curiosità e scambio di esperienze. L’ottica sta dimostrando di voler cavalcare tutti i trend di mercato e deve muoversi con disinvoltura nella direzione dei social network per promuovere contenuti di valore e creare aggregazione. Quello che fino a poco tempo fa sembrava uno strumento complicato e ludico, anche nel nostro mondo è stato finalmente consacrato come elemento di marketing. In collegamento con l’evento phygital all’Allianz Cloud ne ha parlato Andrea Astarita di VisionOttica Astarita, fondatore di Optometria Giovane, la piattaforma nata per avvicinare alla formazione e al continuo aggiornamento in campo ottico e optometrico attraverso i new media. Con questo strumento il giovane laureato ha attivato un dialogo aperto e un confronto costante con i suoi colleghi, alimentando cultura e interesse per il lavoro: un’idea brillante quella di fare blog per diffondere informazioni e affinare la comunicazione del centro ottico. Tra i tanti messaggi che il Progressive Business Forum 2021 ha regalato ai professionisti e agli addetti ai lavori, uno su tutti appare indelebile e ci si augura che diventi virale: migliorare e migliorarsi è un progetto che per l’ottico spazia dalla misurazione della vista alla creazione di una visione.

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ZEISS celebra 175 anni di storia e continua a sfidare i limiti dell’immaginazione con tante novità dedicate al futuro della visione Quando ZEISS venne fondata, il 17 novembre di 175 anni fa, da un sognatore di nome Carl Zeiss, nessuno avrebbe potuto immaginare quanto la curiosità, la passione per la precisione e l’amore per la scienza avrebbero fatto crescere quella piccola officina. Il Gruppo ZEISS oggi è presente in tutto il mondo con oltre 34 mila dipendenti e attivo in quattro segmenti: Semiconductor Manufacturing Technology, Industrial Quality & Research, Medical Technology e Consumer Markets. È il 1846 quando, in un piccolo laboratorio a Jena, in Germania, il giovanissimo Carl Zeiss apre un’officina per la meccanica di precisione e l’ottica. Esattamente vent’anni dopo questo piccolo laboratorio si trasforma in azienda, grazie alla collaborazione con il fisico e matematico Ernst Abbe. Un connubio, quello tra il mondo dell’ottica e della scienza, che entra nel Dna di ZEISS e si radica fino a diventare un elemento distintivo, tanto quanto la precisione, la passione, l’innovazione. Le scoperte e i nuovi prodotti sviluppati dall’azienda, durante questi 175 anni, sono letteralmente entrati nella storia. Dallo sbarco sulla Luna il 20 luglio 1969 che tutto il mondo ha visto grazie agli obiettivi fotografici ZEISS, creati appositamente per l’uso nello spazio, fino allo sviluppo della tecnologia UVProtect, che ha definito un nuovo standard di protezione dai raggi ultravioletti di serie anche nelle lenti da vista chiare, innalzandolo a 400 nm. Ma sono molteplici gli ambiti in cui ZEISS ha dato un contributo fondamentale. Ad esempio, molti vincitori del Premio Nobel hanno lavorato con i microscopi ZEISS per arrivare alle loro strabilianti scoperte. Tra questi possiamo citare Robert Koch, l’uomo che ha scoperto la tubercolosi, e Christiane Nüsslein-Volhard, famosa per le ricerche sul controllo genetico nello sviluppo degli embrioni. Una storia che continua ancora oggi e ancora di più per ZEISS Vision Care, la divisione del gruppo che si occupa della produzione e commercializzazione di lenti per occhiali e strumenti

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oftalmici. Anche in questo segmento ogni giorno l’azienda lavora per andare oltre i limiti conosciuti e definire nuovi standard di qualità, prevenzione e benessere visivo, come le ultime novità lanciate sul mercato: • Il portafoglio ZEISS SmartLife - le lenti più adatte al lifestyle odierno, sviluppate per rispondere al comportamento visivo moderno, dinamico e sempre connesso, e in grado di assicurare una visione nitida anche nei campi laterali. • Il materiale ZEISS BlueGuard - sviluppato per bloccare la componente potenzialmente nociva della luce blu, emessa dai dispositivi digitali, ma anche dall’illuminazione artificiale e presente nel sole, riducendo al tempo stesso i fastidiosi riflessi blu-viola che soluzioni affini normalmente presentano. • Il trattamento Duravision Antivirus - l’esclusivo trattamento che, grazie a uno speciale processo di deposizione sottovuoto ad alta temperatura, incorpora un sottile strato di argento dalle proprietà antivirali e antimicrobiche.

Per festeggiare l’importante anniversario ZEISS Vision Care annuncia l’avvio di un progetto di sostenibilità, che ha preso il via proprio il 17 novembre, giorno del 175° compleanno, con una donazione di 175 alberi, uno per ogni anno di storia, alla provincia di Varese

«Dopo tutti questi anni ZEISS è ancora guidata dalla stessa passione per l’innovazione e le sfide che la quotidianità ci presenta - racconta Michele D’Adamo, amministratore delegato del Gruppo ZEISS - Sin da quando le nostre lenti sono state scelte da Claude Monet o siamo andati sulla luna con gli obiettivi sviluppati per la missione Apollo, la curiosità e la passione per le sfide sono state il carburante che ha alimentato un’organizzazione fondata sulla scienza e sull’innovazione al servizio delle persone». Per continuare a guardare oltre e sfidare i limiti dell’immaginazione ZEISS Vision Care Italia ha annunciato che sosterrà l’iniziativa Selvatica, progetto promosso da TEDxVarese in collaborazione con il Comune di Varese e Regione Lombardia, per incoraggiare tutte le persone del territorio a pensare e agire in modi diversi e innovativi per mitigare il cambiamento climatico e migliorare il benessere sociale in questa fase storica. Per festeggiare i 175 anni di ZEISS saranno piantati proprio 175 alberi nella provincia di Varese, quale gesto simbolico che segna l’avvio di una nuova strategia di responsabilità sociale dell’azienda.

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Philosophy di Lorenzo Serafini

Moda

Dark Side

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Like in the Show di Francesca Tirozzi

Light Solution

Blackfin Calcaterra Tommy Hilfiger

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Moda

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L’ottico digitale

Marketing, cosa ci ha insegnato il 2021 Il secondo anno di pandemia sta per concludersi ed è arrivato il momento di porsi qualche domanda a proposito di cambiamenti: nell’ottica riguardano soprattutto il modo di relazionarsi con un mercato nuovo, più complesso, fatto di persone che comunicano in maniera differente rispetto al pre Covid

E

ssere costretti a vivere per molti mesi di fronte a un computer ha inevitabilmente modificato le abitudini delle persone. Non solo: le aspettative di coloro che si interfacciano con gli spazi virtuali del centro ottico di fiducia sono aumentate. Tale incremento sta modificando le strategie digitali dei negozi e, in generale, dei professionisti della visione. Questo epocale cambiamento, dettato proprio dalle esigenze di mercato, ha creato nuovi asset sulla questione marketing e non solo. Sono nate sinergie molto interessanti e utili per affrontare le varie fasi che caratterizzano il piano editoriale digitale del punto vendita: dalla campagna sole al mese della prevenzione visiva, ad esempio, sono molteplici le iniziative realizzate nell’ultimo anno che hanno spinto i big player a credere di più nelle attività di co-marketing, in collaborazione con altre realtà aziendali, e nel marketing di prossimità, ovvero l’utilizzo di contenuti mirati e veicolati tramite smartphone in aree fisiche

di Nico Caradonna*

specifiche o attraverso app predisposte. Per l’ottico moderno si è così materializzata un’opportunità molto vantaggiosa, perché grazie alle grandi aziende, che possono disporre di budget importanti, ha avuto accesso a sistemi e piattaforme di marketing costose, altrimenti non raggiungibili per una singola attività commerciale. A loro volta le grandi imprese hanno potuto trarre vantaggi da queste sinergie, visto che la copertura capillare di un messaggio può essere facilitata sul territorio proprio dai centri ottici o, meglio, dalle persone che compongono il team del negozio. Un altro aspetto emerso nei mesi scorsi è che la raccolta accurata dei dati può agevolare il business e addirittura migliorarlo. Nel 2020, e ancor di più nel 2021, si è visto chiaramente che i negozi di ottica più performanti sono stati quelli con maggiore organizzazione nei database dei gestionali. Pertanto il sistema Crm è ormai da considerare un elemento fondamentale per ogni strategia di marketing presente e futura: è solo grazie al concetto di data driven, ossia guida attraverso l’analisi dei dati, che si può pianificare un rilancio del business per il 2022, il quale si preannuncia denso di opportunità.

*Nico Caradonna è ottico e ortottista, ideatore del blog Ottico del Web e consulente di personal branding per i professionisti del settore.

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La prima certificazione di qualità dedicata ai Centri Ottici. Hoya è da sempre al fianco dei Centri Ottici nella proposta di prodotti e servizi di valore. Formazione e costante aggiornamento sono elementi fondamentali per potersi distinguere in un mercato in continua evoluzione. L’innovazione è nel nostro DNA. Lavoriamo costantemente elevando la professionalità dei Centri Ottici per soddisfare al meglio i loro clienti con le migliori soluzioni visive, nel rispetto della sicurezza. Siamo sicuri che con CERT.O i Centri Ottici possono cogliere ulteriori opportunità per essere scelti e prosperare.

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Podcast: come dare voce al centro ottico Se ne parla sempre. Ma cosa significa questo termine? E, soprattutto, sono davvero efficaci per il nostro settore?

L

a parola podcast deriva dalla fusione dei termini iPod e broadcasting. Fece la sua prima comparsa in un articolo pubblicato da Ben Hammersley per il quotidiano The Guardian il 12 febbraio del 2004, che oggi viene considerata la data di nascita di questo nuovo modo di comunicare rivoluzionario. Nel 2021 potrebbe non sembrare così chiaro il collegamento tra iPod e podcasting. Bisogna tuttavia ricordare il boom che il lettore di musica digitale Apple ebbe agli inizi degli anni 2000, perlomeno sino a quando l’iPhone ancora non esisteva: quest’ultimo fu, infatti, lanciato nel 2007 e andò a integrare e a sostituire gradualmente la funzione dell’iPod. Per quanto riguarda la parola broadcasting, viene definita come la “diffusione di programmi radiotelevisivi da una singola stazione emittente alle varie riceventi”. Con podcast si fa dunque riferimento a contenuti audio originali, solitamente di natu-

di Riccardo Accardi*

ra seriale a episodi, che sono resi disponibili on demand su internet. Il mercato dei podcast rappresenta anche in Italia un settore in forte crescita. Ipsos Italia ha presentato lo scorso ottobre i dati dell’ultima ricerca Digital Audio Survey. L’indagine stima che sono 9,3 milioni gli ascoltatori abituali a ottobre 2021 di questo tipo di audio digitale, ossia il 31% del totale degli utenti internet, il 58% dei quali è disposto a pagare per singoli contenuti online. La casa è il luogo preferito per l’ascolto

*Ottico e optometrista, vincitore del VisionOttica Award 2018, responsabile marketing di VisionOttica Accardi.

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Lente per il controllo della progressione miopica nei bambini ed adolescenti La miopia sta diventando un problema sempre più diffuso a livello planetario. Per rispondere a questa problematica Ital-lenti ha sviluppato MYOPKIDS, un’innovativa lente con defocus periferico, con lo scopo di limitare lo sviluppo della progressione miopica nei bambini e negli adolescenti.

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Eye Marketing

Registrare senza porsi « obiettivi e senza strategia

dall’81%, il 29% lo fa in auto. La fruizione avviene 3,9 volte al mese, per un tempo medio a sessione di addirittura 25 minuti. Una permanenza d’ascolto che, in un’epoca come la nostra, in cui si perde facilmente l’attenzione, rappresenta un traguardo considerevole. Alla luce di tali dati pensiamo a quanto potrebbe essere importante dare voce, con questa modalità, a quelle che sono le attività commerciali, le campagne e i servizi che effettuiamo nei nostri centri ottici, con costi esigui. Il maggiore investimento iniziale è, infatti, il tempo necessario ad avviare il nuovo progetto. Registrare senza porsi obiettivi e senza alcuna strategia non porta a risultati concreti, quindi inizialmente una buona pianificazione e un valido calendario editoriale sono necessari, come già è previsto per l’aggiornamento dei canali social. Per prima cosa è importante capire quale sia il macro argomento da trattare e se sia possibile intercettare il proprio target attraverso i podcast. Le persone che ascoltano audio online sono di una fascia molto ampia d’età, dai 24 ai 54 anni, quindi l’elemento fondamentale è rappresentato dal tema che si vuole trattare. Ad esempio, si potrebbero illustrare materiali con i quali vengono prodotte le montature, come riconoscere un occhiale contraffatto da uno origi-

non porta a risultati concreti: occorrono una buona pianificazione e un valido calendario editoriale, come per l’aggiornamento dei canali social

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nale, in che modo vengono trattate e realizzate le lenti per occhiali da sole con le loro colorazioni e sfumature. Infine, un aspetto molto importante sarà chi presterà la propria voce per i diversi audio delle puntate. Sarebbe utile avere una persona di riferimento, come un responsabile marketing o il titolare del negozio. I podcast risultano quindi efficaci per il nostro settore? Assolutamente sì. Tutto ciò che può portare visibilità al negozio si rivela funzionale, ma deve essere organizzato e pianificato in modo efficiente. Inoltre, a oggi, non sono molti gli ottici che utilizzano questo mezzo di comunicazione per entrare in contatto con i propri o futuri clienti, quindi sicuramente c’è molto spazio per avviare il progetto podcast per la propria insegna.

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Contro-intuitivo

Nel 2022 il cliente sarà ancora più centrale Per pianificare i successi del prossimo anno guardiamo a ciò che ha funzionato bene nell’ultimo biennio, in termini di prodotto e di vendite, ma non solo

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ell’ottica, come in tutti i settori commerciali e professionali, l’essere umano, con le sue esigenze e aspettative, risulta al centro del sistema. Cambiano i prodotti, le mode, le idee, le tendenze, ma l’essenza della nostra attività professionale e imprenditoriale sta nel fatto che ogni giorno aiutiamo altre persone a vedere e, quindi, a vivere meglio. E raggiungiamo tale obiettivo offrendo soluzioni e servizi, ma anche con le nostre intuizioni, con il nostro entusiasmo e con la nostra voglia di fare la differenza.

di Paolo Valentini e Michaela Gariboldi*

immaginare. Per questo desideriamo condividere quelle positive che abbiamo imparato e che vorremmo portarci come regole d’oro per il futuro. • Il consumatore ha bisogno di noi. Fortunatamente l’occhiale da vista non può prescindere dalla nostra professionalità. Ricordiamocelo nelle prossime crisi, di qualsiasi tipo esse siano: chiamiamo i nostri clienti, facciamo sentire che noi per loro ci siamo davvero, anche se non dobbiamo proporre nulla di straordinario.

Cosa ci portiamo a casa di buono In questi due anni che ci accingiamo a chiudere abbiamo visto cose davvero difficili anche solo da

* Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia. * Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane.

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Contro-intuitivo • Le lenti progressive sono il nostro futuro professionale. Ne potremmo vendere di più, ma i dati confermano che il loro valore cresce e aumenta la consapevolezza da parte di tutti circa la loro grande utilità. • Il marketing è il nostro alleato numero uno. Chi non ci conosce ancora deve sapere che noi esistiamo: diventa perciò importante identificare in cosa siamo davvero unici e fare in modo che chi ci sceglie lo comunichi anche ai suoi amici e conoscenti. • Tutti in azienda dobbiamo imparare a vendere i benefici delle soluzioni che proponiamo, che siano prodotti o servizi. In definitiva, vendere è strettamente legato a capire le reali esigenze che spingono all’acquisto dell’occhiale. Tecnica sì, dunque, ma tanta, tanta empatia e capacità di ascolto. Per un nuovo anno ricco di opportunità Iniziare bene il 2022 significa considerare quali sono le esigenze di cui ci vogliamo fare carico tramite la nostra attività. Significa avere, pertanto, un valido piano di marketing e di comunicazione, che valorizzi sia i clienti già acquisiti sia quelli potenzialmente nuovi del nostro mercato locale. Ecco una semplice guida per cominciare al meglio il nuovo anno. • Guardate i dati dell’esercizio appena chiuso. Quantità di occhiali venduti, valore delle varie merceologie di prodotti,

Fortunatamente l’occhiale « da vista non può prescindere

dalla nostra professionalità. Ricordiamocelo nelle prossime crisi, di qualsiasi tipo esse siano: chiamiamo i nostri clienti, facciamo sentire che noi per loro ci siamo davvero

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numero e tipologia di clienti serviti e di quelli nuovi acquisiti durante l’anno: non sono soltanto mere cifre, ma vi parlano chiaro e vi dicono chi siamo, cosa abbiamo fatto e cosa potremo fare nei prossimi mesi. • Trovate un messaggio che emozioni i vostri clienti, qualcosa che susciti il desiderio di fare e di agire. Cercate, ad esempio, di pensare a cosa vi spinge a uscire di casa nel weekend per compiere un acquisto importante (l’occhiale lo è): non sono le informazioni razionali, è la voglia di nuovo, di stare bene, di prendersi cura di voi stessi e dei vostri cari. Se ci pensate bene, sono i vostri stessi clienti che ve lo dicono o ve lo fanno capire. • Costruite campagne di comunicazione che invitino all’azione. Fate un piano che preveda i periodi in cui pianificare l’uscita di messaggi e di eventuali promozioni: definite già ora di cosa parlerete e quanto budget dedicherete. Sapete che il target più importante sono i vostri clienti fidelizzati: oltre a loro, però, ci sono tutti coloro che ancora non vi conoscono. • Formate i vostri collaboratori. Il miglior investimento che potete fare è intangibile e riguarda voi stessi e il vostro staff: preparateli all’ascolto, alla comunicazione, aggiornateli sulle tendenze moda, indottrinateli sulle relazioni umane, non solo sugli aspetti tecnici. Diventerete così uomini migliori, prima ancora che professionisti più capaci. • Divertitevi. Sorridete alla vita, sempre: fate eventi, organizzate presentazioni di prodotto, collaborate con altri esercizi commerciali vicini a voi. Il vostro divertimento è la fonte numero uno di emozione e di gioia.

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Le lenti a contatto a sostituzione frequente richiedono un’innovazione costante Si stima che il 78% della popolazione europea abbia bisogno di una forma di correzione visiva.1 Il potenziale di crescita è ancora considerevole: l’8,3% della popolazione che necessita una correzione, utilizza le lenti a contatto mentre il 32,3% è interessato a provarle.1

Le lenti a contatto a sostituzione frequente rappresentano ancora un tipo di lente ampiamente diffuso ed utilizzato dai professionisti del settore per le nuove applicazioni Negli ultimi anni, l’enfasi nella pratica clinica delle lenti a contatto si è incentrata molto sulle lenti a contatto monouso giornaliere, con lo sviluppo di tecnologie e capacità produttive per permettere l’espansione di lenti in silicone idrogel, toriche e multifocali. Le lenti monouso giornaliere sono quindi oggi la maggioranza delle lenti a contatto sul mercato1. In contemporanea, le lenti a contatto a sostituzione frequente, a sostituzione settimanale, ogni due settimane o una volta al mese, hanno continuato a essere usate con una frequenza inaspettata. Nel 2019, una percentuale vicina al 60% di coloro che utilizzavano le lenti a contatto in Europa indossava le lenti a contatto a sostituzione frequente. L’uso attuale rappresenta uno status di lungo periodo, dal momento che la maggior parte delle lenti è acquistata ripetutamente da persone che le utilizzano da molti anni. Per prevedere il futuro dobbiamo guardare a ciò che viene applicato e a coloro che scelgono per la prima volta le lenti a contatto. Annualmente, negli ultimi 20 anni, è stato pubblicato un report globale di collaborazione 2. Le lenti morbide, che comprendono sia quelle in idrogel sia quelle in silicone idrogel, rappresentano l’87% delle nuove applicazioni. Le lenti a sostituzione frequente, rappresentano il 51% dei fitting complessivi delle lenti morbide,2 che ci indica il mantenimento di una loro posizione importante nel mercato (Figura 1).

Nuovi Fitting

51% Riutilizzabili 46% Monouso giornaliere 3% Altro

Figura 1. Le lenti a contatto a sostituzione frequente rappresentano oltre la metà del totale dei fitting

C’è margine di miglioramento Un altro trend diventato dominante è stato l’aumento dell’uso del silicone idrogel, passato da meno del 5% tra le lenti a contatto morbide applicate nel 2000 al 72% nel 2020, (Figura 2). Questo cambiamento di abitudini è stato possibile grazie ai vantaggi fisiologici dell’elevata trasmissibilità all’ossigeno accompagnata da un miglioramento dei materiali, che sono ora più morbidi e confortevoli, e da superfici più umettate.

Proporzione dei materiali delle lenti morbide 72% Silicone Idrogel 17% A elevato contenuto d’acqua 6% A medio contenuto d’acqua 5% A basso contenuto d’acqua

Figura 2. Il silicone idrogel è ora il materiale preferito per le lenti a contatto Di tutte le lenti a contatto applicate nel 2020, nel 36% dei casi si trattava di nuovi fitting e nel 64% di ri-fitting,2 dati che indicano che vi sono ampie possibilità di miglioramento per chi già porta le lenti a con-


tatto. Quando è stato domandato a chi porta lenti a contatto se fosse disposto a cambiare lenti, il 75% ha affermato che desidererebbe parlare con il proprio specialista di un eventuale miglioramento, mentre il 71% si è detto disposto a sostenere un costo maggiore per avere lenti migliori.4 Guardando in dettaglio il costo annuale di diversi tipi di lenti a contatto, si nota come vi sia un divario considerevole in termini di convenienza economica per chi utilizza lenti a sostituzione frequente e lenti monouso giornaliere a tempo pieno, sulla base di un’indagine di mercato indipendente condotta nel dicembre 2020 (Figura 3). Questo quadro lascia margine per una lente premium a sostitizione frequente, con miglioramenti tecnologici significativi, specialmente alla luce del fatto che i consumatori sono disposti a pagare di più per un upgrade.4 € 410 € 200 € 190 € 180 € 170 € 160 € 150 € 140 € 130 € 120 € 110 € 100

€409

€160 €138

€147

€115

Reusable SiHv Lens 1

Reusable SiHv Lens 2

Reusable SiHv Lens 3

Reusable SiHv Lens 4

Potential upgrade space

DD non SiHv

Ridurre al minimo il tasso di abbandono delle lenti a contatto e massimizzare la soddisfazione dei pazienti. Quasi il 50% di coloro che portano lenti a contatto lamenta fastidio6, una ragione ulteriore per apportare miglioramenti in termini di comfort. Per le persone che prendono in considerazione per la prima volta l’uso delle lenti a contatto, i due timori principali sono la sensazione di avere qualcosa nell’occhio e l’operazione di inserimento e rimozione delle lenti; ciascun elemento è presente in circa un quarto (23%) dei potenziali utilizzatori.1 Per risolvere questa problematica è utile far provare una lente a contatto morbida disposable di prova: la sua flessibilità e morbidezza è spesso una sorpresa ed è sufficiente a tranquillizzare su eventuali preoccupazioni. © Alcon 2021 - IT-VC-2100088

Le lenti in silicone idrogel sono state lanciate sul mercato per la prima volta nel 1998, dopo 10 anni di progettazione. Una delle difficoltà maggiori fu quella di combinare l’idrogel, idrofilo, che permette comfort e movimento sulla superficie oculare, con il silicone, idrofobo, che offre un’elevata trasmissibilità all’ossigeno, salute e funzionalità corneale prolungate nel tempo. Dal momento che il silicone tende a favorire i depositi di alcuni elementi idrofobici presenti nelle lacrime e nell’ambiente, le prime lenti vennero sottoposte a uno speciale trattamento di superficie al plasma per renderle idrofile, passaggio che rese il processo produttivo più complesso e costoso. Nel tempo, altre varianti furono incluse nei materiali con ulteriori componenti idrofili che resero superflui i trattamenti di superficie, ma sempre con una tensione tra l’esigenza di una maggiore bagnabilità e di maggiore ossigeno da parte dei due componenti. Nel 2011, fu lanciata una lente monouso giornaliera in silicone idrogel, con un elevato contenuto di silicone nel nucleo della lente e una superficie in cui il contenuto di acqua aumenta gradualmente dal 33% a quasi il 100% sul punto più esterno della superficie, conferendo comfort e lubricità. Si tratta probabilmente del cambiamento più innovativo degli ultimi dieci anni, ottenuto separando i due requisiti nelle parti delle lenti a cui trasmettono il maggior beneficio. Al momento è disponibile solo come opzione la versione monouso giornaliera.

È il momento di chiedere un upgrade delle lenti mensili con le ultime innovazioni. Se consideriamo che il 32,3% della popolazione con correzione visiva è interessata a provare le lenti a contatto1 e che il 51% del fitting di lenti a contatto è a sostituzione frequente,2 dovrebbero essere investite più risorse nel migliorare queste lenti. Abbiamo bisogno di aggiornare la tecnologia delle lenti mensili in modo da poter proporre innovazione, comfort e valore a questo gruppo di consumatori. Questi portatori hanno bisogno di lenti a sostituzione mensile diverse, con progressi paragonabili a quelli osservati in altre modalità di sostituzione, ed è tempo di soddisfare le loro richieste. È il momento di offrire ai portatori, una lente innovativa a sostituzione mensile , simile a quella presente sul mercato ma con una differente modalità di sostituzione. Il contenuto dell’articolo è stato interamente realizzato dalla società Alcon. Riferimenti bibliografici 1. Vision Needs Monitor - Alcon Data on File.; 2019. 2. Morgan, P B; Woods, C A; Tranoudis, J G; Efron, N; Jones, L; Aighamdi W et al. International Contact Lens Prescribing in 2020. Contact Lens Spectr. 2021;(January). 3. Dumbleton K, Richter D, Bergenske P, Jones LW. Compliance with lens replacement and the interval between eye examinations. Optom Vis Sci. 2013;90(4):351-358. doi:10.1097/OPX.0b013e318288afcb 4. Alcon. Alcon Survey Shows Resiliency of Contact Lens Business, Reveals Opportunities for Eye Care Professionals to Discuss New Innovation and Changing Needs. https://www.alcon.com/media-release/ alcon-survey-shows-resiliency-contact-lens-business. Published 2020. Accessed February 26, 2021. 5. Based on independent market audit by 3rd party company. 2020;(December). 6. Nichols JJ, Willcox MD, Bron AJ, et al. The TFOS International Workshop on Contact Lens Discomfort: Executive Summary. Invest Ophthalmol Vis Sci. 2013;54(11):TFOS7-TFOS13. doi:10.1167/iovs.13-13212


Lab

Un software a supporto dell’esame visivo di Marilena Mazzilli Laureata in Ottica e Optometria all’Università degli Studi di Torino

Questa attività in sala refrazione richiede un tempo adeguato di effettuazione e la conoscenza di protocolli e di procedure che mettano a confronto i risultati dei test e i corretti valori statistici di riferimento: a volte si tende a semplificarla e ad abbreviarla per ridurne il tempo di esecuzione, eludendo così approfondimenti che sarebbe stato invece opportuno compiere

P

er supportare il professionista nel corso dell’esame visivo ho lavorato, nel corso del mio tirocinio universitario e nella preparazione della tesi, alla predisposizione di un portale, otticaeoptometria.it, specifico per l’analisi delle abilità visive. Ho voluto con ciò rendere compatibile la riduzione dei tempi d’esame con l’efficacia della registrazione e dell’archiviazione dei dati raccolti: l’obiettivo era permettere allo studente o al professionista di schematizzare meglio il lavoro, imparando a organizzare le informazioni e ordinando i profili anagrafici degli utenti in maniera da poter recuperare ogni loro analisi visiva. Al termine ho presentato alla commissione tesi del corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Torino un software che, oltre a memorizzare i dati raccolti, consente di effettuare un confronto rapido e immediato con i valori attesi e di verificarne l’adeguatezza, agevolan-

do i professionisti della visione, arricchendone il lavoro e mettendone in risalto l’attività. Il software è ampio e articolato. Tra le informazioni da archiviare prevede una corretta anamnesi generale e oculare, l’annotazione della lente in uso e il valore dell’acuità visiva

Flipper per l’esecuzione del test della facilità accomodativa: le lenti sono rimovibili e sostituibili negli anelli

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ISTITUTO ZACCAGNINI

Dal 1977 un riferimento per il mondo della visione SONO APERTE LE ISCRIZIONI NELLE SEDI DI BOLOGNA E MILANO

La nostra mission

Per realizzare la nostra mission potenziamo costantemente: il nostro corpo insegnante con nuove professionalità; le tecnologie e le attrezzature didattiche; i supporti agli studenti; il numero dei laboratori e le dotazioni di attrezzature oftalmiche.

Il nostro impegno

SCUOLA PER OTTICI Corso biennale abilitante alla professione integrato in un percorso di avviamento alla professione aperto a tutte le opzioni, attento ai valori dell’imprenditorialità, fatto di contatti con la filiera, di stage e di tirocini.

Essere produttori di eccellenza di istruzione e formazione, presenti nel mondo della visione, integrati con il contesto scientifico economico e civile, partecipi e protagonisti attivi della vita del settore. Consegnare al mercato del lavoro professionisti con un livello di conoscenze scientifiche e abilità pratiche pronti per inserirsi nella vita delle aziende e della professione.

CORSI DI SPECIALIZZAZIONE IN OPTOMETRIA CON CLINICHE completano la formazione professionale dei corsi di ottica. Sono realizzati a Bologna, Milano, Torino e Venezia sia a tempo pieno, sia a tempo parziale per coniugare studio e lavoro. MASTER E CORSI DI ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE IN OPTOMETRIA E CONTATTOLOGIA assecondano la crescita professionale di chi opera in un contesto sempre più complesso. CONGRESSO INTERDISCIPLINARE giunto alla XXIII edizione è sintesi della nostra mission e delle nostre attività.

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Lab

Schermata del software per il test DEM

Schermata del calcolo del punto prossimo di accomodazione

per lontano e per vicino, oltre alla distanza degli assi visivi e alla distanza dei centri ottici dell’occhiale in uso e al risultato del cover test. In particolare, per l’acuità visiva, il programma consente l’inserimento dei valori in decimi effettuando poi la conversione in LogMar e ottenendo, con il metodo lettera per lettera, la massima precisione e la possibilità di confrontare i dati con i controlli precedenti e successivi. Il software prevede, inoltre, l’analisi delle abilità oculomotorie, binoculari e accomodative. Per le prime, i test che il programma propone sono l’H-diagnostica, il test Nsuco e il test Dem. Per il test Nsuco il portale aiuta il professionista nella corretta assegnazione del punteggio e fornisce il confronto immediato con i valori normativi di riferimento segnalando, con il colore arancio, quelli fuori range. Per il test Dem, invece, compare la funzionalità del cronometro integrato: a registrazione dei dati conclusa, viene calcolato automaticamente l’Adjusted Horizontal Time e vengono fornite le percen-

tuali di riferimento per i bambini della popolazione italiana. Per l’esame da vicino il software propone vari test utili alla valutazione dei tre principali aspetti funzionali: l’ampiezza, la facilità e la risposta accomodative. Per il test del Push Up accomodativo il programma consente di inserire fino a tre valori misurati in cm, li converte in diottrie e ne calcola la media. Per ogni risultato il software indica se questo rientra nella norma, se è oltre la prima deviazione standard oppure oltre la seconda deviazione standard, agevolando il lavoro del professionista con una grafica semplice e user friendly. Soffermandosi sulle caselle vengono, inoltre, mostrati gli intervalli di confidenza calcolati. Per il test della facilità accomodativa il programma permette all’utente di capire se sia opportuno utilizzare i valori standard per l’esecuzione del test (flipper di ± 2.00 D e distanza 40 cm) o se sia opportuno scegliere un potere e una distanza diversi, in relazione all’ampiezza ac-

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Lab comodativa del soggetto: in questo secondo caso il programma fornisce all’utente la distanza opportuna e il flipper da utilizzare per effettuare correttamente il controllo. Il calcolo dell’addizione nell’attività prossimale può essere determinato usando il metodo dei Cilindri crociati fusi (Ccf), quello dell’Accomodazione relativa positiva e negativa (Arp e Arn), le tabelle di riferimento in base all’età o la formula di Lawrence e Maxwell. Il portale mette a disposizione tutte queste tipologie: il professionista può scegliere la modalità più adatta. Nell’analisi della visione binoculare il software permette di annotare tre misure del punto prossimo di convergenza (Ppc) per poi farne la media e confrontarlo con i valori attesi. Per le forie associate consente l’annotazione dei dati relativi ai prismi orizzontali e verticali, esegue gli opportuni calcoli per ottenere la risultante e divide la prescrizione consigliata nei due occhi; per le forie dissociate, invece, prevede che il valore raccol-

to venga comparato con quelli attesi: per lontano 1 Dp di exoforia ± 2 SD, per vicino 3 Dp di exoforia ± 3 SD. Se il professionista ha compilato la distanza degli assi visivi e la sezione delle forie dissociate, il portale effettua automaticamente il calcolo dell’Ac/A gradiente. Nell’analisi delle vergenze i valori attesi vengono suddivisi in due grandi gruppi a seconda che i test siano effettuati al forottero (vergenze continue) o con l’occhialino di prova (vergenze a salti). Il portale confronta le misure rilevate con gli specifici intervalli di riferimento. Indica inoltre, per ognuna di esse, se rientrano nella norma oppure si collocano oltre la seconda deviazione standard. In aggiunta ai controlli funzionali di natura accomodativa, binoculare e oculomotoria, il programma offre l’opportunità di altri test integrativi, finalizzati a ottenere un quadro completo della condizione visiva del soggetto esaminato. Tra questi c’è il test di Ishihara, grazie al quale il professionista scrive nell’apposita casella il numero riconosciuto e passa alla casella successiva: al termine è possibile visualizzare con facilità l’esito del test nella finestra dei risultati, poi il software fa il confronto e il conteggio, mostrando il numero totale di tavole lette correttamente ed evidenziando quelle lette in modo sbagliato. In definitiva, siamo di fronte a un programma nato per fornire uno strumento online finalizzato a uniformare l’esecuzione dei test e la raccolta dei dati. Si tratta, inoltre, di uno tool di calcolo e di raffronto con i valori attesi e le deviazioni standard, per garantire una base scientifica all’esecuzione di ogni test visivo. Il programma riporta all’interno dell’icona “i” a fianco di ogni test la spiegazione di come il valore viene calcolato e quelli attesi utilizzati, per garantire la trasparenza del calcolo e permettere all’utente di visionarlo in qualsiasi momento. Il programma non si sostituisce al lavoro del professionista, ma lo aiuta: in base alla propria esperienza, utilizzerà i dati attesi di confronto e giungerà alla prescrizione finale con precisione e sicurezza.

Finestra dei risultati dopo l’esecuzione del test di Ishihara

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NightFlex Relax: la lente per ortocheratologia dedicata al controllo della miopia Oggi la miopia è in aumento nei bambini e negli adolescenti e richiama la nostra attenzione sui mezzi per contrastarla. Le cause sono molteplici e non sono ancora state chiaramente identificate. La genetica e l’ereditarietà possono essere decisive, così come l’eccessivo lavoro prossimale o il sempre minore tempo trascorso all’aperto. La miopia è la conseguenza di un bulbo oculare troppo lungo o troppo potente. L’immagine non è messa a fuoco correttamente e gli oggetti lontani sono sfocati sulla retina: questo è il problema principale, perché l’allungamento del bulbo oculare può provocare ulteriori danni all’occhio.

Immagine con una lente standard monofocale

Studi scientifici hanno dimostrato che ci sono metodi efficaci per prevenire lo sviluppo della miopia, tra cui le lenti per ortocheratologia NightFlex Relax. Il sistema Relax è certificato per la gestione della miopia con oltre 10 anni di esperienza. Relax corregge il defocus ipermetropico periferico di una lente concava in modo che l’immagine si conformi alla forma della retina: il defocus, infatti, è ritenuto il responsabile nell’alterare la qualità dell’immagine e nel favorire l’aumento della miopia. Immagine con una lente Relax

Ci sono diversi vantaggi nello scegliere le lenti NightFlex Relax per i giovani miopi: • addizione periferica a progressione polinomiale per garantire il controllo del defocus ipermetropico (HDC); • zona centrale con un basso fattore di Jessen per limitare l’accomodazione alla rimozione della lente; • HDC adattato alle dimensioni della pupilla; • lenti personalizzate in base alla topografia. La NightFlex Relax, grazie a questa personalizzazione della geometria della lente, offre un livello più elevato di ortocheratologia per limitare l’evoluzione della miopia. Ogni occhio è unico. Proprio come le lenti a contatto SwissLens.

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NightFlex Relax vs NightFlex: a destra immagine della NightFlex Relax con zona ottica customizzabile a seconda della misura della pupilla

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LE LENTI MULTIFOCALI Presente e futuro dell’Ottica Oftalmic LE LENTI MULTIFOCALI Gianmario Reverdy Presente e futuro dell’Ottica Oftalmica Gianmario Reverdy Presentazione Il panorama di incertezza che caratterizza l’attuale periodo commerciale necessita di parlare ancora una volta dei prodotti ad alta tecnologia, che sono la vera risorsa economica e professionale del futuro oftalmico. Fra questi, il posto di fondamentale importanza è assunto dalle lenti multifocali. La tecnologia di queste lenti sta continuamente cambiando, portando i vari prodotti ad un livello di qualità e personalizzazione a volte veramente esasperato. Occorre quindi essere pronti ad affrontare queste nuove sfide se non si vuole affondare nella palude di prodotti ormai datati o di basso profilo che potrebbero necessitare sempre meno di un professionista qualificato. Solo con una grande competenza sui prodotti di ultima generazione potremo rendere un servizio efficiente e di qualità ai nostri clienti, in caso contrario il consumatore potrebbe orientarsi sempre più verso le soluzioni di profilo più modesto, attratto come sempre dai bassi costi. Molto sono cambiate le lenti multifocali in questi anni e molti dei problemi che esse ponevano sono ormai stati risolti: il merito è senz’altro del grande cammino che la tecnologia di studio e costruzione delle lenti oftalmiche ha percorso in questi anni. Nel contempo occorre ribadire che il mondo della compensazione della presbiopia con lenti oftalmiche continua ad essere una delle risorse più interessanti, qualificate e redditizie del lavoro dell’ottico. È inoltre la parte di questa attività di più alta professionalità e quindi di maggiore soddisfazione. Redazione: ai Via Petitti 16 –clienti 20149 Milano Per questi motivi occorre essere sempre aggiornati ed in grado di proporre nostri i prodotti di più elevata Sede operativa: srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) - Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 tecnologia che saranno senz’altro quelli che ci consentiranno di ottenere le più FGE elevate “performance” visive. e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it Il testo si interessa in modo sistematico di alcune delle caratteristiche fondamentali delle varie lenti progressive, passando in rassegna i progressi tecnologici di questi ultimi anni. Si fa il punto sulle novità nel campo delle geometrie, analizzando alcuni dei Redazione: Via Petitti 16 – 20149 Milano prodotti di più recente costruzione. Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) - Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 info@fgeditore.it − www.fgeditore.it del corridoio di progressione, criteri di scelta della lente anche in situazioni estreme, come Nuovee-mail: geometrie, caratteristiche quelle legate a cilindri elevati e problematiche di centratura e verifica saranno alcuni dei temi che il testo cercherà di affrontare. Alcuni capitoli saranno poi dedicati alle lenti multifocali utilizzate al posto delle normali lenti monofocali per lontano (lenti ad addizione) o per vicino (lenti a digressione) e a quelle che risolvono sempre meglio i problemi visivi nel lavoro al computer, le cosiddette “lenti indoor”. Queste lenti infatti quindici anni fa muovevano le prime timide mosse, ma ora devono far parte a pieno titolo delle compensazioni consigliate ed utilizzate nei vari casi specifici, in una società che richiede ai nostri occhi prestazioni sempre più elevate e di sicura affidabilità. Per dare completezza a questo testo ho pensato di reinserire, debitamente rivisti ed aggiornati, i primi capitoli del precedente testo sulle lenti progressive per poter avere in un unico libro una panoramica completa del mondo delle lenti multifocali. Insomma oggi se non si è aggiornati si resta sempre indietro, si perdono interessanti opportunità di lavoro e spesso non si risolvono in modo adeguato i problemi del nostro cliente sempre più desideroso di ottenere “performance visive” adeguate alle richieste del lavoro e della vita di tutti i giorni.

Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI) Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) – Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it


Lenti oftalmiche

Hoya: gestiamo la miopia adesso per costruire insieme il futuro a cura della redazione

È la missione che accomuna le iniziative dell’azienda oftalmica per coinvolgere i diversi soggetti interessati all’utilizzo di MiyoSmart, che celebra il primo compleanno sul mercato italiano

È

passato un anno dal lancio sul mercato interno di MiyoSmart, la lente da vista con tecnologia brevettata D.I.M.S., cioè con segmenti multipli di defocus incorporati, che corregge la miopia e al tempo stesso può rallentarne la progressione. «Un anno in cui l’attenzione dei professionisti del benessere visivo si è focalizzata sulla crescente diffusione di questo difetto visivo: le stime, infatti, ci ricordano che entro il 2050 metà della popolazione mondiale potrà essere miope, a causa dello stile di vita sempre più digitale delle nuove generazioni e del sempre minor tempo trascorso all’aperto - afferma Maurizio Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia - Abbiamo dunque inaugurato nel nostro paese la nuova categoria di lenti specifiche per la gestione della progressione miopica, affrontando un argomento fino a quel momento poco noto nell’ottica oftalmica, in cui la miopia tradizionalmente viene corretta ma non trattata affinché se ne prevenga il peggioramento». Da subito Hoya ha formato, informato e coinvolto i tre interlocutori fondamentali: ottici

optometristi, medici oculisti e genitori. «I primi hanno accolto la nuova ed efficace soluzione, i secondi, in particolare, apprezzano gli studi clinici pubblicati e il campione rappresentativo e valorizzano la scientificità dell’efficacia - preciMaurizio Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia sa Veroli - Sui terzi, infine, abbiamo richiamato l’attenzione grazie a un’importante campagna su stampa, digital, social, e in radio, tuttora in corso, invitandoli a chiedere informazioni su MiyoSmart all’oftalmologo e nei centri ottici specializzati». Quanti centri ottici italiani hanno sinora aderito al progetto MiyoSmart e quali caratteristiche professionali e commerciali li accomunano? «Hoya ha selezionato ottici optometristi già abituati a interagire con i medici oculisti e con un focus sui bambini, formandoli sugli

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Lenti oftalmiche

L’immagine principale dello spot tv su MiyoSmart, andato in onda durante gli ultimi Europei di calcio e on air anche a ottobre e novembre, cui si affianca per la prima volta la pianificazione radio

La comunicazione digital in programma sino a fine 2021, per indirizzare i genitori nei centri ottici specializzati MiyoSmart

aspetti tecnici della lente e attestandone la preparazione dopo il superamento di un test - spiega l’ad dell’azienda di Garbagnate Milanese - Oltre al primo step di formazione tecnica abbiamo ideato Hoya Faculty 4.0 Myopia Management, il percorso formativo universale per la gestione della progressione miopica: vi hanno aderito 1.300 centri ottici, non solo titolari ma anche lo staff, tutti interessati a elevare le competenze tecniche e la loro capacità di comunicazione e relazione con le famiglie e la classe medica». Veroli ricorda, inoltre, che ottici optometristi e classe medica apprezzano di MiyoSmart soprattutto il fatto che sia un trattamento preventivo semplice, efficace e non invasivo. «L’efficacia emerge non solo dagli studi clinici pubblicati dal British Journal of Ophtalmology nel 2019 e 2021 su un campione scientificamente rappresentativo di ragazzi, ma anche dall’esperienza concreta di questo primo anno in Italia - dice il manager - Diversi oftalmologi italiani e numerosi centri ottici specializzati ci riportano, infatti, casi concreti con riduzione o blocco della progressione miopica, oltre alla soddisfazione visiva ed estetica di chi indossa le nostre lenti». Secondo il numero uno di Hoya Italia, con MiyoSmart l’ottico optometrista «cambia paradigma e lavora per instaurare nuovi rapporti di collaborazione con i medici oculisti e di fiducia con i clienti finali: si predispone all’aiuto prima che alla vendita, parla di prevenzione e non solo di correzione,

sintonizzandosi in modo corretto con i diversi interlocutori». Da qui l’importanza del percorso Hoya Faculty 4.0, in programma sino a febbraio 2022, «decisivo per affinare le competenze del professionista della visione, che nel nuovo anno dovrà dare ulteriore impulso alla proposta di soluzioni volte a soddisfare sempre più l’esigenza di salute e benessere - aggiunge Veroli - La nostra missione, del resto, è sintetizzabile nel motto “gestire la miopia adesso, costruire insieme il futuro”, rendendo MiyoSmart una soluzione di uso comune nel contrasto dell’evoluzione miopica, comunicando che la lente funziona, sensibilizzando sulla sua efficacia. Vogliamo, quindi, supportare i centri ottici specializzati MiyoSmart nel divulgare questi messaggi agli oculisti e alle famiglie». Ecco perché appare fondamentale che l’area medica rimanga attenta verso tale innovazione. «Prescriverla, in caso di miopia in evoluzione, significa contrastarne la progressione, non prescriverla rappresenta un’opportunità persa: così, nel 2022, Hoya, grazie al Medical Relations Team, sei persone dedicate alla relazione con gli oculisti, continuerà a costruire rapporti di informazione strutturata con gli oftalmologi e con i pediatri, spesso i primi a rilevare i disturbi visivi nei più giovani - conclude Veroli - Allo stesso tempo continueremo a rendere consapevoli i genitori sulla progressione miopica e sulla necessità di investire ora su questa innovazione tecnologica, utile al futuro benessere visivo dei loro figli».

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Divel Italia: nuovi trattamenti ed espansione territoriale Divel Italia tira le somme di questo 2021 che, seppur difficile, ha portato molte novità significative. Dopo l’inaugurazione del laboratorio di Divel Marocco a Casablanca e l’ampliamento di quello a Milano con l’inserimento di macchinari di ultima generazione, l’azienda consolida la produzione delle lenti progressive trattate con i coating appena lanciati. PERFORMANCE PLUS è l’ultimo dei trattamenti di Divel Italia, brevettato grazie ai nuovi macchinari del laboratorio di Milano. Con l’utilizzo di strati oleofobici aggiuntivi, la superficie della lente diventa dieci volte più resistente allo sporco e all’unto. Questo ne aumenta la durabilità e garantisce performance eccellenti. Extra idrofobico, extra oleofobico ed extra performante sono gli aggettivi per definire PERFORMANCE PLUS. SILKEN WHITE è, invece, il trattamento di Divel Italia che garantisce alla lente completa acromaticità e assoluta trasparenza. Grazie alla sua applicazione, la lente acquisisce neutralità, rendendo la visione molto più confortevole anche in presenza di riflessi di luce naturale o artificiale. Silken White è consigliato sulle lenti vista-sole perché ne esalta la brillantezza finale. “Il massimo della trasparenza e chiarezza di visione” è la frase per definire Silken White. Gli altri trattamenti disponibili di Divel Italia sono: – HARD: protezione e resistenza. – SILKEN SUPER IDROFOBICO: protezione, resistenza, super antiriflesso multistrato e antimbrattamento. – CHROMA: indurente hard, super antiriflesso multistrato, idrofobico e antistatico, protezione blue-block. – PERFORMANCE: super hard, super resistenza. – PERFORMANCE NoUV: super hard, super resistenza, super protezione.

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Nel segmento vista sta prendendo il via una riorganizzazione interna di Divel Italia a favore di processi più fluidi e di un miglioramento delle dinamiche produttive. L’incremento dell’organico dell’azienda si è reso così necessario anche in seguito allo sviluppo della rete commerciale e all’apertura di nuove filiali sul territorio italiano: di recente inaugurazione è DIVEL AREZZO in Toscana. Ecco l’elenco di tutte le FILIALI ITALIANE:

DIVEL PESCHIERA Via Martiri Del Lavoro Di Marcinelle, 3 37019 Peschiera Del Garda (VR) divelpeschiera@divel.it Tel. 045 6401204 Agente di zona: Massimo Pietroni DIVEL MILANO (Laboratorio e Filiale) Via San Francesco d’Assisi, 47/K 20073 Opera (MI) divelmilano@divel.it Tel. 02 57606677 / 02 57606398 Agente di zona Milano: Federico Roccatagliata Agente di zona Lombardia e Area manager Nord Italia: Mauro Ercolani

DIVEL AREZZO Via Mannini, 10 52100 Arezzo divelarezzo@divel.it Tel. 0575 403659 Agente di zona: Paolo Tonielli

DIVEL ROMA Via Amato Amati, 12/14 00176 Roma divelroma@divel.it Tel. 06 27858049 Agente di zona: Daniela Galli

DIVEL TORINO Strada del Drosso, 33/7 10135 Torino diveltorino@divel.it Tel. 011 3473154 Agente di zona: Simone Zanotti Fragonara

DIVEL RIMINI Via Ausa, 97 47853 Cerasolo Ausa Coriano (RN) divelrimini@divel.it Tel. 054 11901007 Agente di zona: Matteo Rossato

DIVEL NAPOLI Via Reggia dei Portici, 69 80146 Napoli divelnapoli@divel.it Tel. 081 7528757 Agente di zona: Fabio Mele

DIVEL BOLOGNA (Sede centrale e Uffici) Via Verde, 5/e 40012 Calderara di Reno (BO) divel@divel.it Tel. 051 721651 Agente di zona: Matteo Rossato

DIVEL ASCOLI Via dei Tigli, 42 63033 Centobuchi M. Prandone (AP) diveladria@gmail.com Tel. 0735 705275 Referente di zona: Marcello Galassi

DIVEL PALERMO Via Messina, 3 90141 Palermo divelpalermo@divel.it Tel. 091 324099 Agente di zona: Gaetano Caminita

Divel Italia vanta tre laboratori di produzione all’estero: in Marocco, a Casablanca; in Albania, a Tirana; in Cina, a Shanghai. Una delle principali sedi all’estero è Divel France, il distributore d’oltralpe di lenti oftalmiche e filtri solari. Per informazioni su tutte le novità: www.divel.it 53

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Nuovi servizi e programmi Galileo: innovazione e tecnologia a supporto del business Galileo prosegue nel suo percorso volto all’innovazione, proponendo ai propri partner ottici nuovi servizi e programmi digitali a supporto del loro business, valorizzandone immagine e migliorando il mix di vendita. Ben tre sono i recenti strumenti tecnologici, ideati e riservati a una selezione di Top Client Galileo, che hanno l’obiettivo di favorire il traffico in store, organizzare il lavoro quotidiano e incentivare l’offerta di prodotti a valore aggiunto.

Obiettivo? Incentivare il traffico in store attraverso attività social ingaggianti e fornire servizi di valore a sostegno dei partner ottici

Galileo Online Booking è il sistema di prenotazione che permette ai consumatori di fissare un appuntamento presso il centro ottico collegandosi allo store locator presente su www.galileoitalia.it o direttamente dal sito del punto vendita. Nato per supportare i professionisti della visione nella pianificazione dell’agenda giornaliera, ottimizzando al meglio le visite in negozio, riducendo i tempi di attesa ed evitando le code, il nuovo Galileo Online Booking permette al centro ottico di personalizzare la propria pagina web di presa appuntamenti, integrando tutti i servizi disponibili - dal controllo visivo a quello dell’udito, ad esempio - e facendoli così conoscere all’utente, che avrà la possibilità di prenotare direttamente quello di suo interesse. Inoltre, il Galileo Online Booking può essere integrato direttamente sul sito web del negozio e sincronizzato con i calendari online già utilizzati dal centro ottico, al fine di visualizzare e gestire tutti gli appuntamenti in un’unica agenda digitale. La prenotazione online da parte del consumatore è rapida e intuitiva: seleziona il centro ottico, il servizio di suo interesse, giorno e orario tra quelli disponibili, conferma con un clic e riceve in tempo reale una email di notifica di avvenuta prenotazione con tutte le informazioni. L’agenda del punto vendita viene aggiornata in automatico e l’ottico può consultare in ogni momento tutti gli appuntamenti programmati.

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Si passa poi a LensAdvisor, il software che supporta il professionista nella scelta della lente ideale per ciascun portatore attraverso l’analisi dei parametri, fornendo inoltre argomentazioni per la vendita. Dotato di intelligenza artificiale, LensAdvisor è fruibile da PC e tablet ed è volto a diventare un vero e proprio protocollo di vendita del centro ottico. Grazie al supporto tecnologico e ai materiali di comunicazione che sostengono le argomentazioni su benefici e tecnologie, viene messa in evidenza la figura dell’ottico come consulente della visione, consolidando la fidelizzazione del portatore. LensAdvisor, oltre a migliorare il flusso commerciale, ottimizza le tempistiche: i dati inseriti, infatti, possono essere trasferiti direttamente sulla piattaforma OpsysWeb per la finalizzazione e l’invio dell’ordine elettronico. LensAdvisor è lo strumento ideale per migliorare il mix e incrementare le vendite a valore aggiunto.

Ultimo, ma non per innovazione, è VisionGenius, programma appena lanciato da Galileo, mirato a offrire ai portatori “pacchetti benessere visivo” comprensivi di lenti, servizi e garanzie, con la possibilità di associare anche la montatura, finanziati in 24 mesi, a tasso zero per il consumatore. Prevede tre livelli - Plus, Pro e Premium - per ogni esigenza visiva, a ciascuno dei quali corrisponde una specifica tipologia di lenti, monofocali e progressive, e relativi servizi e garanzie: dalla garanzia casco alle lenti di cortesia in caso di rottura, dalle offerte multi-pair alle condizioni agevolate per il rinnovo dell’occhiale. Grazie alla modalità di pagamento rateizzata e ai servizi fruibili presso il centro ottico nell’arco dei 24 mesi, VisionGenius fornisce molteplici vantaggi anche all’ottico: consente l’incasso immediato grazie al coinvolgimento di Agos come partner finanziario, favorisce la vendita di prodotti a valore aggiunto e del multiequipaggiamento, fidelizza i consumatori incentivando i passaggi in store, riduce i tempi di rinnovo dell’occhiale grazie a condizioni vantaggiose alla scadenza del finanziamento.

Tecnologie esclusive e sempre più all’avanguardia, dunque, per i partner Galileo, che permetteranno al centro ottico di differenziarsi sul territorio, incrementando il proprio business.

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Shamir: Smania alla guida di una nuova struttura commerciale di Francesca Tirozzi

La country sales manager dell’azienda di Padova manterrà il medesimo ruolo anche in Optilens, avviando una sinergia fra i due brand oftalmici: a supporto una squadra di dieci agenti a presidio del territorio nazionale

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a oltre trent’anni nel settore, Daniela Smania è stata titolare di un centro ottico e, successivamente, responsabile di un progetto per l’apertura di punti vendita in Etiopia. È poi approdata nell’oftalmica in Galileo, come agente, e in Optilens Italia, dove ha ricoperto il ruolo sia di marketing manager sia di sales and marketing manager: manterrà quest’ultimo insieme al nuovo incarico di country sales manager in Shamir Italia. Quali sono le sinergie che verranno messe in atto fra Shamir e Optilens? «Stiamo progettando collaborazioni in campo commerciale e marketing che comprendono la partecipazione ai più importanti eventi di settore in presenza sinergica, con focus sulle rispettive novità. Da un lato abbiamo Shamir, brand sinonimo di eccellenza, con prodotti tecnologicamente avanzati ed esclusivi e un servizio fast rivolto a un pubblico esigente, molto attento alle innovazioni e che vuole differenziarsi; dall’altro Optilens, la proposta unbranded caratterizzata da un’ampia offerta di stock e una ricetta di alta

qualità, indirizzata a un target sensibile al rapporto qualità-prezzo. Due storie diverse, quindi, due cataloghi differenti, ma una completezza di offerta che può aprirci molte porte sia a livello individuale sia in collaborazione fra i marchi. Abbiamo numerosi argomenti Daniela Smania da ottobre ha assunto l’incarico di country da proporre al mercato sales manager per Shamir per entrambi: vantiaItalia mo una proposta completa, tanto da poterci permettere di parlare di “Shamir Group”. E in gruppo la sinergia è sempre vincente». Quali sono gli obiettivi di Shamir nel nostro paese? L’obiettivo primario di Shamir è supportare il professionista della visione nella sua attività quotidiana, offrendogli una gamma di prodot-

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Lenti oftalmiche

I laboratori di Shamir Italia presso la sede di Padova

un reparto colorazioni rinnovato e sempre attivo nella ricerca di proposte fashion e contemporanee e, infine, un customer service con personale altamente specializzato e qualificato sia nella sede di Padova sia nelle filiali di Bergamo e Napoli: questo ci consente di rispondere velocemente alle esigenze del mercato, mantenendo un elevato livello qualitativo sull’intero territorio nazionale. A tal proposito l’azienda sta rafforzando la forza vendita in modo da garantire il presidio di tutte le regioni italiane. Quali sono gli obiettivi commerciali a livello nazionale? Attualmente la forza vendita di Shamir Italia è composta da dieci agenti: il progetto prevede una copertura nazionale entro il primo trimestre 2022, per incrementare la nostra presenza sull’intero territorio italiano e poter crescere, ma anche seguire con cura i centri ottici partner. Questi ultimi sono presenti soprattutto nelle principali regioni del nord, mentre la strategia di espansione al sud è è stata avviata attraverso la tecnologia fast InoTime di Napoli, alla quale il mercato ha risposto subito in maniera molto positiva. Sono in programma attività di marketing presso i centri ottici? Assolutamente sì: dopo il rafforzamento della capacità produttiva, ci concentreremo su alcune iniziative atte ad aumentare la brand awareness e supportare i punti vendita con attività di marketing.

ti di qualità sempre superiore. Gli investimenti che l’azienda ha fatto negli ultimi due anni hanno infatti portato a un ampliamento dell’offerta, con nuovi coating e tecnologie. L’unione fra il know how israeliano e la manifattura italiana è strategica e ha consentito di raggiungere grandi traguardi. Recentemente abbiamo, ad esempio, lanciato Metaform, una nuova generazione di lenti, con rivestimento multifunzionale che combina proprietà ottiche e fisiche in un processo di termoformatura 3d. Il risultato è una lente estetica, leggera e sottile, con qualità ottica superiore che consente un elevato comfort visivo, realizzata attraverso un processo ecofriendly. Il tutto si lega a un servizio estremamente veloce per garantire ai nostri partner anche la soddisfazione di richieste urgenti. Abbiamo obiettivi di crescita molto ambiziosi, ma abbiamo le carte in regola per poterli raggiungere. Che servizi offre agli ottici italiani? Uno dei servizi top di Shamir è Fast, che consiste nella produzione di lenti ad alta tecnologia in 24 ore nella sede centrale di Padova. Nella nostra struttura di Napoli, invece, abbiamo realizzato InoTime, un progetto che ci permette di produrre e consegnare in giornata lenti di ricetta trattate. Mettiamo, inoltre, a disposizione un laboratorio iperspecializzato in tutti i tipi di tagli e montaggi, un ottimo servizio di remote edging, un reparto coating dove stiamo eseguendo test per l’uscita di un trattamento innovativo,

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ITAL-LENTI: da 3 anni focalizzata sul catalogo bambini Il catalogo lenti KIDS di Ital-Lenti ha compiuto tre anni. «Lo strumento è nato dalla collaborazione con professionisti specializzati nelle esigenze dei portatori più piccoli, che in modo ricorrente ci chiedevano lenti oftalmiche specifiche che considerassero i problemi visivi di medio alto valore e integrassero la valutazione dei parametri posturali e delle necessità visive dei giovani portatori - spiega Paolo Marchesi, product & marketing manager di Ital-Lenti - Fino ad allora venivano proposti solo prodotti per le correzioni base: non esisteva un vero e proprio catalogo per bambini. Tuttavia le problematiche visive di questa fascia di utenti non sono e non possono essere valutate come di secondaria importanza, poiché stiamo parlando di occhi in fase di sviluppo che, se con deficit visivi importanti non corretti adeguatamente, possono compromettere il futuro da ametrope del bambino». Dal 2018 è partito, dunque, in Ital-Lenti il progetto denominato “KIDS”, in continua evoluzione in funzione delle esigenze visive attuali, significativamente modificate dal periodo di pandemia che ha introdotto le attività didattiche a distanza, con modalità digitali. Nel Catalogo lenti KIDS erano già inseriti alcuni prodotti “cardine” per i problemi visivi più importanti dei bambini. OPEN KIDS: lenti monofocali asferiche e atoriche per garantire la massima qualità di visione anche con valori correttivi più elevati e, in particolare, per la correzione degli astigmatismi;

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PRO STUDIO: lenti ad assistenza accomodativa per la riduzione dell’affaticamento visivo, indispensabili per i giovani portatori che utilizzano dispositivi digitali o svolgono attività di lettura per molte ore al giorno; MULTIFOCALI KIDS: lenti per rieducazione visiva nei casi di strabismo, tra le quali è stata inserita la Pro Executive, multifocale ottimizzata per l’uso pediatrico con canale extra corto e inset variabile da 0 a 4 mm, e la nuovissima BIFO DIGITAL KIDS con geometria free form, che permette di beneficiare di una lunetta invisibile, eccezionalmente estetica e funzionale per le necessità rieducative degli strabismi infantili; ULTRAVISION KIDS per afachia congenita: lenti specifiche per questa patologia progettate con geometria free form per correggere le altissime ipermetropie fino a +28.00 D; RETINA KIDS: lenti che filtrano completamente le radiazioni UV e la parte più energetica della luce blu, particolarmente dannose per gli occhi dei ragazzi ed emesse, oltre che dalla luce solare, anche dai dispositivi digitali, quali tablet, smartphone e computer.

MYOPKIDS - Defocus periferico per il controllo dell’evoluzione miopica Non poteva mancare nel catalogo KIDS la nuova famiglia di lenti con defocus periferico MYOPKIDS che permettono, oltre a correggere il difetto refrattivo, anche di controllare l’evoluzione miopica dei bambini e degli adolescenti in età di sviluppo. Sappiamo che la parte centrale della retina dei soggetti miopi mostra un defocus miopico, mentre la parte periferica mostra un defocus ipermetropico, che è la causa principale dell’aumento della miopia. Ricerche a livello internazionale hanno dimostrato che l’utilizzo con continuità di lenti con defocus periferico da parte di bambini miopi in età scolare dai 6 ai 14 anni consente un controllo e una riduzione almeno del 60% della progressione del difetto refrattivo e del conseguente allungamento assiale del bulbo oculare. La tecnologia free form di MYOPKIDS consiste in una zona ottica centrale di 9 mm, per correggere il difetto miopico nella visione da lontano, e in un defocus periferico ottico, che si estende progressivamente su tutta la superficie della lente. Le lenti MYOPKIDS sono realizzate in indice 1.5 e 1.6 con materiale che filtra le radiazioni UV e la luce blu dannosa per una completa protezione e sono prodotte nel range di correzioni da 0.00 D. a -10.00 D. con cil. 6.00.

MYOPKIDS - Il programma di formazione multidisciplinare Il progetto KIDS è supportato da un ampio programma di formazione multidisciplinare sviluppato su scala nazionale e già attivo da tempo, che coinvolge tutti gli operatori del settore, ottici optometristi, medici oculisti e ortottisti, sulle casistiche e soluzioni dei problemi visivi dei bambini, supportate dalle esperienze dirette di professionisti ed esperti, e con la proposta di lenti specifiche. Ulteriori informazioni sul calendario di appuntamenti formativi sono reperibili tramite i nostri agenti commerciali sul territorio nazionale o inviando una mail di richiesta al nostro indirizzo: prima@itallenti.com.

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BBGR Italia, un rinnovato e arricchito portfolio strumenti per servizi e consulenze high level Da sempre BBGR Italia affianca i partner ottici non solo con un’ampia proposta di soluzioni oftalmiche, ma anche con servizi all’avanguardia e strumentazioni innovative, in grado di offrire una marcia in più alla consulenza. Grazie alla collaborazione con Topcon Italia, specializzato nel settore eyecare dedicato alla produzione di strumentazioni ottiche, i partner Galileo e Nikon Lenswear possono dotarsi delle tecnologie più evolute, migliorando la propria professionalità e semplificando il flusso di lavoro. Tra i prodotti offerti troviamo Myah, l’innovativo strumento in grado di gestire un servizio completo di management di progressione miopica con misurazione della lunghezza assiale del bulbo insieme a topografia corneale con strumenti per la valutazione dell’occhio secco, e Chronos che combina, in un unico strumento, l’autorefrazione binoculare, le misurazioni cheratometriche, il forottero elettronico e l’ottotipo, occupando uno spazio ridotto e limitando i tempi di misurazione. Dotato di SightPilot™, un sistema di refrazione guidata, la gestione in sala refrazione viene semplificata, facilitando sia il lavoro del professionista, che attraverso un tablet è guidato a ogni passaggio con istruzioni per procedere sulla base delle risposte, sia il controllo visivo del portatore, in quanto lo strumento è dotato di un’interfaccia molto intuitiva che aiuta a interagire quando necessario. Oltre a questa strumentazione per la sala refrazione, i partner Galileo e Nikon di tutta la penisola, a esclusione di ridotte aree (Cuneo e Provincia, Liguria, Umbria, Toscana), hanno accesso all’intero catalogo Topcon Italia. «Siamo molto orgogliosi della partnership con Topcon Italia - commenta Andrea Cerea, operations e instruments manager di BBGR Italia - Questa collaborazione, attiva da oltre un anno, ci permette di fornire un ricco portfolio di apparecchiature all’avanguardia per la sala refrazione, che vanno ad affiancarsi alla rinnovata offerta per la videocentratura e alla già consolidata strumentazione per il laboratorio. I partner Galileo e Nikon Lenswear possono così accedere a un’offerta strumenti completa ed evoluta, trovando in BBGR Italia l’interlocutore unico in grado di supportarli a 360 gradi, dall’ammodernamento del centro ottico alla fidelizzazione dei consumatori». 60

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Chronos di Topcon


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Due le novità che vanno ad arricchire la proposta di BBGR Italia per la videocentratura: • L’innovazione tecnologica è rappresentata oggi da Expert 5, strumento indispensabile per la proposta di lenti oftalmiche di ultima generazione. Sviluppato da IVS ActiVisu, si contraddistingue per l’utilizzo della tecnologia H3D, esclusiva e brevettata, che rileva la postura naturale del cliente durante la misurazione. Attraverso immagini e video interattivi sono poi dimostrati i benefici delle diverse tipologie di lenti oftalmiche per supportare l’ottico durante la fase di consulenza. • Nikon presenta Lenswear-I, il nuovo sistema di videocentratura che effettua la ricostruzione 3D di volto e montatura, rilevando in pochi semplici passaggi misure precise di centratura per lontano e vicino e di personalizzazione delle lenti progressive, indoor e monofocali. Oltre a offrire un elevato livello di personalizzazione e qualità visiva, Lenswear-I regala una customer experience unica, grazie alle spiegazioni interattive e alle simulazioni 3D. Un metodo realistico ed efficace per facilitare la proposta al portatore e accompagnarlo nella scelta più soddisfacente e rapida. Oggi più che mai, in un contesto sempre più sfidante e concorrenziale, a fare la differenza sono le tecnologie all’avanguardia e la professionalità dell’ottico. Per questo sicurezza, eccellenza e completezza sono parole chiave dell’offerta strumenti di BBGR Italia.

Lenswear-I

INCENTIVI 2021 Le strumentazioni della proposta BBGR Italia beneficiano delle agevolazioni fiscali previste con il credito di imposta, volte a favorire l’ammodernamento delle aziende e ad accrescere la competitività attraverso l’acquisto di strumenti certificati Industry 4.0, con detraibilità fino al 74%, o di strumentazione nuova con deducibilità fino al 34%. Ulteriore e vantaggiosa novità è rappresentata dai termini di detraibilità: fino al 31 dicembre 2021 è possibile detrarre in soli 3 anni l’investimento fatto. Per informazioni tecniche e commerciali: strumenti@bbgritalia.it N92021 61


Lenti oftalmiche

Zeiss: oltre la semplice pulizia con le salviettine AntiFog di Nicoletta Tobia

A fronte della crescente richiesta di prodotti antiappannanti favorita dall’uso ormai abituale della mascherina, l’azienda oftalmica lancia anche in Italia la novità, proseguendo nella strategia di ampliamento dell’offerta di soluzioni per la cura delle lenti

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ono disponibili da ottobre nei centri ottici partner Zeiss le nuove salviettine AntiFog che combinano la praticità di quelle per la detersione all’utilità del film protettivo contro l’appannamento offerta dal kit AntiFog. «Si tratta di una referenza che unisce i benefici delle due precedenti senza però sostituirle: l’ottico ha così a disposizione diverse opzioni e un ulteriore prodotto per fidelizzare il cliente e incentivare un ritorno più frequente in negozio», spiega Carlo Abbate, customer development manager di Carl Zeiss Vision Italia. In bustine monouso, prive di sostanze aggressive e di profumazioni artificiali, le salviettine AntiFog, sono utilizzabili anche per altre superfici ottiche, come maschere, visiere e occhialini, e offrono diversi vantaggi: non solo rispondono a una sempre maggiore richiesta di igiene da parte dei consumatori, ma permettono con un unico gesto di pulire l’occhiale e applicare lo strato idrofilo che evita il condensarsi delle goccioline per 24 ore, consentendo una rapida asciugatura della lente nel rispetto della superficie e dei trattamenti

antiriflesso, evitando graffi. «Per garantirne qualità ed efficacia sono state sottoposte dai laboratori Zeiss a quattro specifici test, a partire da quello sulla trasparenza ottica, che verifica che l’applicazione del prodotto non infici la trasparenza visiva della lente - prosegue il manager - Seguendo precisi protocolli sono stati condotti poi il test del soffio, che simula ciò che succede quando indossiamo la mascherina e il nostro respiro crea condensa sulle lenti, il test dal freddo a temperatura ambiente, eseguito portando la lente trattata con anti fog da una temperatura di -5 a una di 25 gradi e, infine, il test del vapore, effettuato ponendo a contatto la lente con vapore a 50 gradi, ripetuto cinque volte per dimostrare l’efficacia sulle 24 ore». Per aiutare il centro ottico nella proposta della novità è stato predisposto materiale di comunicazione sia per il punto vendita sia per i social, oltre a un espositore da banco. Sono state anche create argomentazioni specifiche per la proposta delle salviettine AntiFog rispetto al kit, poiché hanno target e obiettivi diversi. «Consigliamo di proporle a persone con vita dinamica, che ricercano una soluzione pratica e veloce da portare con sé e utilizzare al bisogno, attente all’igiene, e a chi usa abitualmente l’occhiale e ha necessità di pulirlo di frequente - conclude Abbate - Il kit con spray è, invece, ideale per coloro che indossano alternativamente anche lac o lenti per uno specifico utilizzo, poiché applicato dura tre giorni, è multiuso e consente un risparmio economico».

Le nuove salviettine antiappannanti per la pulizia delle lenti Zeiss AntiFog

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LENTI A POTERE VARIABILE

LENTI A POTERE VARIABILE Dalla refrazione alla consegna dell’occhiale

Dalla refrazione alla consegna dell’occhiale

Silvano Abati, Matteo Fusi, Giuseppe Migliori

Silvano Abati, Matteo Fusi, Giuseppe Migliori

NOVITÀ EDITORIALE NOVITÀ EDITORIALE Presentazione Nel settore della compensazione della presbiopia con ausili ottici, le lenti che più riescono a rendere la visione del presbite vicina a quella del non presbite sono sicuramente le lenti progressive (L.P.). In queste lavoro, senza entrare in tecnicismi, dopo aver illustrato nella prima parte le tecniche per una corretta refrazione per lontano e la corretta determinazione dell’addizione, verrà fornita nel secondo capitolo una descrizione delle L.P. costruite con parametri standardizzati e previste per un uso generico definite solitamente come “L.P. standard a porto abituale”. Verranno poi illustrate le limitazioni di questa tipologia di L.P. e come queste possano essere generalmente superate utilizzando L.P. personalizzate (individuali). Di queste, oltre a fornire le indicazioni basilari necessarie a comprenderne l’uso, verranno illustrati i vantaggi e i casi in cui diventa pressoché indispensabile il loro utilizzo. Nella terza parte, vengono illustrate le tipologie di lenti per attività specifiche, definite “indoor” o per vicino-intermedio, ne vengono descritte le caratteristiche e le peculiarità fornendo indicazioni per ottimizzarne l’uso. Nell’ultima parte vengono illustrate le metodiche per il rilevamento manuale e computerizzato dei parametri necessari per un corretto montaggio ed i controlli da eseguire a lenti approntate. La trattazione si conclude illustrando una serie di accorgimenti e indicazioni per il portatore da mettere in atto alla consegna dell’ausilio. Redazione: Via Petitti 16 – 20149 Milano Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) - Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it

Redazione: Via Petitti 16 – 20149 Milano Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) - Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it

Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI) Sede operativa: FGE srl − Regione Rivelle 7/F − 14050 Moasca (AT) – Tel. 0141 1706694 – Fax 0141 856013 e-mail: info@fgeditore.it − www.fgeditore.it


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Transitions lancia un nuovo format dirompente e virale: “Light expert talks. Esperienze da condividere” Dopo una grande ondata media multicanale nel mese di settembre, Transitions riparte con un progetto fuori dagli schemi, “Light Expert Talks. Esperienze da condividere”, coinvolgendo direttamente i partner ottici per amplificare la brand awareness e la relevance del marchio, conosciuto per le lenti intelligenti alla luce, presso il grande pubblico. Dopo aver “rivoluzionato” la comunicazione con il progetto #transitionslife, che ha visto come testimonial portatori comuni e speciali, con uno stile di vita dinamico e in movimento, attenti alla protezione e anche allo stile, ora Transitions si affida ai professionisti della visione per raccontare l’esperienza della consulenza e della vendita con il cliente. «Abbiamo selezionato sette ottici che propongono Transitions con successo e li abbiamo intervistati con un doppio scopo: testare la loro esperienza con la tecnologia e condividerla con i portatori e con i colleghi - spiega Maristella Rizzo, Marketing Manager Transitions Italia - I nostri Light Experts sono titolari di un’insegna o lavorano in un centro ottico e sono professionisti nella gestione della luce e della protezione. Come i precedenti testimonial, hanno una fascia di età tra i 25 e i 55 anni, in linea con il target sempre più di riferimento per Transitions in questo momento». I sette professionisti sono stati protagonisti di un video shooting all’interno e all’esterno del loro centro ottico e nelle video-capsule girate è stata racchiusa tutta la loro esperienza di portatori e prescrittori di lenti Transitions. I temi trattati nei brevi filmati sono diversi: chi è il cliente ideale di Transitions, quali sono il “wow factor” delle lenti intelligenti alla luce, il loro migliore suggerimento di stile ai portatori, i bisogni di protezione cui rispondere oggi e i “Consigli da Light Expert” per gestire il processo di vendita ed eventuali dubbi del consumatore. «Abbiamo la fortuna di lavorare su una lente che rivela l’attivazione e che rappresenta un elemento di magia e stupore per il cliente, ancora di più quando assume una serie di sfumature - aggiunge Rizzo - Su questa area tematica ci siamo divertiti perché abbiamo realizzato una comunicazione molto spiritosa, che si ispira a TikTok e ai Reel di Instagram, e questo porta un’ondata di freschezza nel nostro settore». Il progetto prevede una fase B2B in cui l’ottico condivide i suggerimenti personali sulla base dell’esperienza quotidiana, spunti utili per i colleghi, che possono così trarre ispirazione nel proporre Transitions ai propri clienti. L’amplificazione del progetto poi verrà estesa anche al consumatore finale, attraverso un’intensa campagna sui profili social @TransitionsItalia: non solo su Facebook e Instagram, ma anche su LinkedIn. I video saranno a breve disponibili e scaricabili gratuitamente anche sulla piattaforma professionale www.mytransitions.it. Innovatore non solo per i prodotti di ultima generazione, ma anche nel modo di comunicare, Transitions inserisce il progetto “Light Expert Talks. Esperienze da condividere” all’interno di un ampio piano di comunicazione trasversale e dinamico per promuovere il brand e dare visibilità all’ottico partner.

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I professionisti della visione sono sotto i riflettori e offrono suggerimenti per conquistare e fidelizzare la clientela, condividendo la propria esperienza diretta con le lenti Transitions PROPORRE TRANSITIONS® A TUTTI I TUOI CLIENTI NON È MAI STATO COSÌ SEMPLICE.

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Consigli da Light Expert

Il Consiglio di Stile

Protezione

«Inizio a proporre le lenti Transitions già dalla scelta della montatura, perché è lì che iniziamo a sognare eventuali combinazioni di colore lente con tinta occhiale». Stefano

«Gli abbinamenti con le montature sono infiniti grazie ai nuovi colori. I miei due best match sono montatura nera con lente ametista per uno stile più grunge oppure occhiale oro con lente zaffiro per uno stile più trasversale ed elegante». Sara

«Proteggere i propri occhi è essenziale come proteggere la propria pelle. Le lenti Transitions ci proteggono in ogni condizione di luce, non solo quando sono attivate, ma anche quando siamo all’interno, ad esempio davanti a un monitor o a uno schermo. Sono molto utili a tutte le età, soprattutto per gli occhi dei bambini». Marco

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Per chi è Transitions

Protezione

Il WOW factor

«L’occhiale proposto deve necessariamente adattarsi allo stile di vita del portatore. Transitions, infatti, è una soluzione ideale per persone dinamiche e in continuo movimento o per chi è sensibile alla luce in generale. Difficilmente chi le prova riesce a tornare indietro». Jessica

«Non tutti sanno che il sole e la sovraesposizione alla luce possono provocare dei seri danni agli occhi. La nostra professione ci suggerisce di proporre sempre lenti protettive ai clienti, come le lenti Transitions». Andrea

«È veramente una magia come qualcosa di trasparente possa scurirsi in un lampo, con ben 7 varianti di tonalità. Tutti si meravigliano e si emozionano nel vederle, quasi come un trucco ben riuscito davanti agli occhi di un bambino». Cesare 65

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Dalla rubrica

Consigli da Light Expert I nostri clienti spesso pensano che impieghi troppo tempo per scurirsi o schiarirsi. Noi utilizziamo la tecnica del “vedere per credere”, attivando le lenti sotto i loro occhi. Funziona! Gianluca


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R.O.M.-NIDEK: controlli in sicurezza con il forottero digitale NIDEK RT-6100 In questo momento delicato causato dall’emergenza sanitaria i clienti del centro ottico vanno rassicurati sul distanziamento adeguato e sull’igiene durante i controlli visivi: è dunque importante per l’ottico poter gestire la misurazione senza preoccupazioni. Una soluzione ottimale la offre NIDEK con il forottero digitale RT-6100, che coniuga prestazioni esclusive con le attuali esigenze di distanziamento. Infatti, una volta fatto accomodare il cliente, non è più necessario avvicinarsi per il cambio lenti: il professionista può occuparsi dell’esame visivo a distanza, seguendone ogni fase sulla consolle di comando. Grazie a questo aspetto e al design ergonomico di RT-6100, l’esame si svolge in maniera estremamente confortevole e veloce, ottimizzando tempi e risultati e in sicurezza, considerando anche che poggiafronte e poggiaguance sono removibili e igienizzabili. La nuova consolle di RT-6100 ha un ampio schermo touch da 10,4 pollici, che può essere inclinato e capovolto per la condivisione delle informazioni di base con il cliente. Si possono visualizzare una grande quantità di dati, come le immagini dell’ottotipo da vicino, i diagrammi oculari e di refrazione. Disponendo di vari programmi e di ottotipi ordinabili e personalizzabili in liste di preferiti, RT-6100 permette di velocizzare al massimo l’esame visivo. Tra i suoi programmi il dispositivo mette, inoltre, a disposizione anche quello della refrazione binoculare aperta che, utilizzando l’annebbiamento, consente di effettuare misurazioni estremamente naturali, compreso il test a cilindro incrociato. Il layout della tastiera della consolle è stato innovato in modo significativo sia nell’aspetto sia nella concezione: si è voluto favorire ulteriormente l’uso intuitivo anche per gli operatori meno esperti e facilitarne l’utilizzo con spostamenti minimi della mano. Un’altra novità dell’ultimo forottero NIDEK è il metodo di connessione: mentre tutti gli altri dispositivi sono collegati con AR, LM e pc tramite cavo seriale, RT-6100 può farlo anche tramite LAN o LAN wireless. Così, integrando RT-6100 con altri strumenti NIDEK, è possibile trasferire i dati istantaneamente, ottenendo una soluzione combinata, completa, fluida e uniforme per gli esami visivi.

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Scuola, attenzione a non tornare allo scibile con un clic di Sergio Cappa

“Giustamente ammirerà il tuo più grande e stimato talento, questo significa che, mentre tento incautamente di esporre le mie barbare follie, ti scelgo come arbitro per il tuo ufficio di cardinale presso la Sede Apostolica, mentre il più occupato in pubblici affari ha ancora un po’ di tempo libero e dopo tutti gli scrittori latini, che sono diventati famosi fino ad ora, potresti essere attratto a quella suprema conoscenza, e ora anche dei greci, anche a quel mio così sciocco concetto, dalla novità di un titolo, quale per te, che razza di genio sono io, essere ben noto da molto tempo”. Questo nodoso proemio è l’incipit de La dotta ignoranza, l’opera che il Vescovo-Principe di Bressanone Nicolò Cusano pubblica nel 1440. Con quell’espressione, che risale a Sant’Agostino, il suo autore, il teologo e astronomo tedesco Nikolaus Krebs von Kues, intende raffigurare la posizione dell’intelletto umano di fronte a Dio che è l’assoluto e l’infinito: riconosce così di potersi avvicinare all’Assoluto

solo ammettendo di non sapere, ignorantia quindi ma docta, perché si pone di sopra di ogni più completa conoscenza umana. I suoi scritti sono stati esempio e dottrina per Giordano Bruno, Galileo Galilei e lo stesso Copernico. L’ignoranza è la condizione di chi non conosce, vuoi perché non se ne è mai occupato o perché non ha avuto notizia alcuna, privo quindi dell’istruzione necessaria. La scuola è per sua natura l’istituzione, pubblica o privata, destinata a opporsi all’ignoranza favorendo l’educazione e l’istruzione. Nel suo etimo greco, skholé, indicava l’occupare piacevolmente il tempo libero in ozi e interessi privati: il salto semantico ci svela che un tempo la cultura era appannaggio di chi si poteva permettere di non lavorare. Da tempo in Italia l’istruzione di base è gratuita e obbligatoria anche nella forma capricciosa, ma inevitabile, che abbiamo conosciuto nei due anni appena trascorsi che, se pur ha garantito una certa continuità, ha mostrato i

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suoi inevitabili limiti. Il risultato innegabile è stato uno scadimento del sapere, una contrazione della curiosità, un’alterazione della socialità, un ripiegamento dell’entusiasmo ancor più sensibili nelle scuole professionali. La scuola deve mostrare che ci si può separare dall’ipnosi telematica, dal torpore del godimento informatico riscoprendo l’importanza dei libri in quanto oggetti irriducibili a merci, combattendo ferocemente l’idea antieducativa che con Wikipedia sia possibile conoscere lo scibile con un clic. È ancor più importante ricordarlo quando leggiamo di classi intere costrette alla didattica a distanza dalla “leggerezza” di insegnanti che, per sciagurato arbitrio personale contrario alla copertura vaccinale, contraffanno gli studenti a merce. L’allievo ha la plasticità naturale e necessaria e nostra è la responsabilità del loro sapere: sarebbe un triste rammarico raccontarci che dopo mezzo millennio abbiamo traghettato la dotta ignoranza in intelligenza asintomatica.


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