TikTok e Gen Z. Meno male che ci sono i farmacisti Sono figure ideali per coinvolgere i giovani, ma la comunicazione e l’offerta devono essere calibrati su di loro
Nicola Posa Amministratore Delegato Shackleton Group, società di ricerche marketing, formazione, consulenza e comunicazione nel mondo della Farmacia. Da 20 anni nel mondo retail, collabora con prestigiose aziende nazionali e multinazionali. Segue sul territorio nazionale progetti di category management e formazione gestionale info@shackleton.it www.shkgroup.eu/it Facebook: nicola.posa.1 Twitter: @PosaNicola
I
n questi giorni le farmacie stanno lavorando con ritmi davvero impegnativi. E nonostante la fatica, la soddisfazione professionale per un ruolo molto centrato a livello sanitario è tanta. Come sapete sono un tifoso del ritorno alla progettazione di comunicazioni salute innovative. La strategia di comunicazione e la gestione delle categorie in farmacia è decisamente rallentata. Molte farmacie in questo periodo ci stanno contattando per sviluppare progetti per il futuro, cercando di migliorare, verso il cosiddetto new normal. Una delle sfide che ci affascina è la seguente sensazione, condivisa da molti addetti ai lavori: la farmacia spesso è il punto vendita preferito dalla mamma, se non dalla nonna. Nel dire questo ci deve essere grande soddisfazione per il livello di fiducia acquisito, ma nello stesso tempo bisogna strizzare l’occhio ad altri target. Per fare in modo che le giovani generazioni si avvicinino alle farmacie, si può fare qualcosa, e forse meglio si deve. Iniziamo a vedere chi sono e il loro social network preferito: TikTok.
Sono molto differenti dalla generazione precedente i cosiddetti Millenials, (Generazione Y 1980-1994), ma detto tra noi le generazioni avranno sempre differenze tra la precedente e la successiva. Su questo non ho dubbi. Molto interessante la descrizione dei comportamenti del target: non si definiscono con un’unica etichetta, sono aperti, inclusivi, disposti al dialogo e profondamente realistici. Si sono smarcati dalla televisione, sono dipendenti invece da internet. Dal semplice uso o abuso, alla vera e propria dipendenza patologica. Ma detto tra noi non sono gli unici, basta andare al ristorante per capirlo osservando in sala. Leggendo un articolo, mi è molto piaciuto un elenco di punti del prof. Enrico Valdani, che sintetizza davvero bene questa generazione. 11 punti davvero illuminanti. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11.
Vi descrivo la generazione Z. Non è possibile definire con precisione assoluta questo profilo, visto che sono molti gli autori che hanno scritto al riguardo. Userò per definire questo target la definizione di McKinsey, famosissima società di consulenza strategica. La generazione Z comprende i nati dal 1995 al 2010. Un target che oggi ha da 11 a 26 anni.
8
La prima GEN nativa digitale La prima GEN “mobile first” della nostra storia Sono Social e Selfie – Generation Sono il target del futuro. Quello che influenza le strategie di digital marketing delle imprese 97% possiede uno Smartphone Per 7 su 10 è la modalità preferita per collegarsi alla rete Passano quasi 3 h 40’ della propria giornata connessi (oggi > 7, causa DAD) Sono nati all’inizio della grande recessione 2008 Hanno vissuto il terrorismo islamico Sono e stanno crescendo in un tempo ove le norme sociali cambiano significativamente: post gender e post race Stanno vivendo anche nel pieno della pandemia
Una generazione consapevole, impegnata, ma che si vuole anche svagare. E che ha trovato il suo social network preferito: TikTok. L’azienda TikTok si descrive così: siamo la piattaforma leader sui video brevi. La nostra missione è ispirare creatività e portare buonumore.