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Il dovere implica il sapere
dal portellone laterale dell’elicottero e gli uomini iniziano a scendere dall’alto per “bonificare” quel che trovano, nel mentre gli “Uomini Gamma” sono pronti ad entrare nel locale mensa: un cenno d’intesa e via, aperta la porta. Da questo momento non ci sono esitazioni. Si entra nei corridoi e in ogni locale. La porta esterna si apre, i fucili pronti a far fuoco e flash bang all’interno, i visori sugli occhi e si dà corso all’ingresso. Tutto è veloce, ma sincronizzato. Dex osserva per valutare tempi, movimenti, errori. Ogni elemento sarà valutato dallo staff degli RSO (Range Security Officer). Un “botto” più forte mi fa presagire l’esplosione di un ordigno improvvisato: la squadra continua l’azione senza rallentamenti. Sento altri spari. Questa volta hanno un rumore diverso, sono gli Opposed, e questo significa che tra pochi secondi saranno neutralizzati, giusto il tempo di valutare la situazione come in una partita a scacchi, le cui mosse però sono fulminee e senza indugi. Siamo all’ultimo attacco, gli ostaggi sono liberati, l’area bonificata e ci si prepara per l’esfiltrazione. Come un fiume in piena, i “nuotatori” si dirigono verso i basamenti e gli “operatori elitrasportati” verso il ponte di volo per imbarcare sugli elicotteri. In pochi secondi si allontanano nel freddo e nella pioggia incessante della giornata. I corpi inermi degli oppositori sono il risultato di anni di tecniche e procedure messe a punto da titani come Renato e Dex, solo uomini, ma capaci di compiere azioni al limite dell’immaginario. L’esercitazione Goldfinger si conclude e io resto immerso nei miei pensieri, come se avessi appena assistito ad uno spettacolo di magia, cercando di capirne i trucchi. I battelli veloci e ruggenti si allontanano squarciando il mare, affiancati verso l’orizzonte dagli elicotteri. Il tramonto ci regala uno sfondo unico, colori tenui e caldi in questa fredda e dura giornata, mentre la pioggia ha smesso di cadere.
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