Bambini in pericolo

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Notizie Pro Vita & Famiglia

Vaccini etici e non Paolo Gulisano

Una riflessione sui vaccini per Covid e le linee cellulari provenienti da feti abortiti con il noto scrittore, che è anche medico immunologo In occasione dell’epidemia di Covid-19 stiamo assistendo a un ulteriore dibattito: quello sulla liceità morale dei vaccini. In effetti, si tratta di un dibattito limitato al mondo cattolico, e forse a una parte di esso. Per quanto riguarda la maggioranza, non ci si pone nessun tipo di problema. Basta guardare i media ufficiali della Conferenza Episcopale Italiana, il quotidiano Avvenire e TV2000, per rendersi conto che il vaccino è «luce e speranza» (riprendendo le parole pronunciate a Natale da papa Francesco), è la soluzione al problema della pandemia, è ciò che potrà farci ritornare alla vita di prima, e tutti gli altri luoghi comuni che vengono ossessivamente ripetuti dal pensiero mainstream. Eppure le questioni etiche in gioco non sono indifferenti: si tratta dell’utilizzo di cellule umane ottenute da feti abortiti. E questo riguarda tutti i vaccini attualmente utilizzati. Dato che su questo aspetto molte volte si sono lette informazioni discordanti e anche approssi-

La produzione di vaccini a partire da cellule umane non è affatto una scelta obbligata. Anzi

mative, andiamo ad analizzarli nello specifico. I vaccini a vettori virali, AstraZeneca, Johnson & Johnson e Sputnik V sono stati prodotti utilizzando linee cellulari fetali. Queste cellule sono utilizzate nello sviluppo, nella progettazione, nella produzione e nella successiva sperimentazione dei vaccini. I vaccini stessi contengono inoltre dei cosiddetti “detriti” cellulari fetali. I vaccini a mRNA, ovvero RNA messaggero, Pfizer e Moderna, utilizzano linee cellulari fetali per la progettazione e lo sviluppo di vaccini e per i successivi test sui lotti, definiti batch testing. Non usano le linee cellulari di bambini abortiti per la produzione cellulare dei vaccini, tuttavia anche se non sono i sottoprodotti diretti delle cellule fetali, la produzione include la modifica della proteina Spike, la codifica sequenziale dei frammenti di RNA messaggero, l’espressione di pseudovirus e la neutralizzazione. Ebbene, tutti questi passaggi necessari per arrivare alla realizzazione del vaccino hanno utilizzato cellule fetali abortite. L’eventuale produzione del vaccino stesso comporta la replicazione della sequenza di RNA messaggero e il suo incapsulamento in determinati lipidi. Se è vero che il passaggio finale non utilizza linee cellulari fetali, ogni passo fino a quest’ultimo punto lo ha fatto. I vaccini come quelli di Pfizer e Moderna dipendono quindi fortemente dalle linee cellulari fetali. Si noti che l’obiezione a questi vaccini non


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