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Tumore al polmone e terapia personalizzata

© SciePro/shutterstock.com

Lo studio, pubblicato su Communications Biology, ha rivelato l’efficacia del trattamento farmacologico sul sottotipo molecolare K-RAS mutato

La prima causa di morte per cancro è il tumore al polmone, ritenuto responsabile di circa un terzo dei decessi per malattie oncologiche. Nonostante siano stati compiuti enormi progressi scientifici, al momento le opzioni terapeutiche sono ancora limitate. Un team di ricerca internazionale, guidato da Elena Levantini dell’Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr- Itb) di Pisa dove coordina il Laboratorio di oncologia molecolare, e con incarichi da ricercatrice anche nel reparto di Ematologia/Oncologia dell’ospedale BIDMC della Harvard Medical School di Boston, ha diretto uno studio su un nuovo farmaco in grado di diminuire la crescita tumorale in studi preclinici condotti in laboratorio sul modello murino con tumore al polmone del sottotipo molecolare K-RAS mutato. Lo studio, che ha coinvolto anche il Cancer Science Institute di Singapore, è stato pubblicato su Communications Biology.

Ha spiegato la ricercatrice: «Abbiamo messo a punto una importante metodologia innovativa basata sul sequenziamento del RNA su singola cellula, nota anche col nome di trascrittomica ad alta risoluzione, che ci ha consentito di individuare l’intero trascrittoma (corredo di RNA) presente in ciascuna cellula del tumore polmonare. Mediante i nostri esperimenti, abbiamo individuato degli importanti marcatori genici che ci consentono di identificare cellule tumorali specificamente presenti nel sottotipo di tumori causati da mutazioni nell’oncogene K-RAS e di attaccarle con un nuovo farmaco».

Tale sottotipo molecolare interessa il 10-30%dei pazienti con patologia polmonare tumorale a non-piccole cellule ed è stato finora considerato intrattabile, poiché non è ancora stata approvata alcuna terapia farmacologica per la stragrande maggioranza dei tumori mutati in K-RAS. La piattaforma sperimentale ha permesso di identificare e comparare differenti sottotipi di cellule tumorali, evidenziando importanti sottopopolazioni cellulari conservate fra l’uomo e il modello murino.

Elena Levantini ha aggiunto: «Avendo identificato una specifica popolazione di cellule tumorali conservata nelle due specie e presente solamente in tumori positivi all’oncogene mutato K-RAS, non in cellule sane del polmone, abbiamo sperimentato nel modello murino una terapia mirata a eliminare le cellule tumorali. Abbiamo contrastato l’evolversi del tumore polmonare utilizzando un nuovo farmaco che inibisce l’attività dell’oncogene BMI1 e attualmente in fase di sperimentazione clinica negli Stati Uniti.

Si tratta di un passo importante, dato che al fine di migliorare la sopravvivenza dei pazienti è necessario identificare i network molecolari coinvolti nella tumorigenesi e produrre così nuovi farmaci diretti contro tali bersagli molecolari (la cosiddetta terapia molecolare o personalizzata). Detto in altri termini, piuttosto che ricorrere alla chemioterapia generalizzata, che non va contro uno specifico gene, andiamo a trattare questo sottotipo di cellule tumorali con un farmaco mirato». (P. S.).

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