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La metodologia di Galeno, il medico filosofo

Una delle figure più rappresentativa della medicina i tempi di Roma imperiale sicuramente è quella di Claudio Galeno di Pergamo, che vive tra i 120 ed il 201 d. C.

Come Ippocrate nel suo “Corpus” elabora i suoi studi di medicina tanto da meritare l’appellativo di grande divulgatore scientifico ed Aristotele attraverso ricerche approfondite arriva a concludere che l’anatomia e la fisiologia sono le colonne importanti della cultura medica, così Galeno nella sua vita preferisce attendere a studi multidisciplinari: infatti, la critica storico-scientifica ne tesse le lodi definendolo filosofo, architetto, matematico e medico.

Galeno sin da giovane applica tutta la sua attenzione alle concezioni filosofiche di Platone e, successivamente, si dedica con interesse alla conoscenza delle opere scientifiche di Ippocrate e Aristotele. Dopo questi suoi impegni applicativi, Galeno sviluppa la cosiddetta “metodologia galenica”, che rappresenta il primo avvicinamento o contatto a determinate patologie e singoli organi.

Questo approcciarsi di Galeno alla conoscenza “de visu” delle cause delle malattie e alla ricerca di eventuali rimedi per attenuarle o eliminarle è tanto importante che viene definito iniziatore della scienza specialistica in campo medico. Poi, essere medico dei gladiatori a Roma gli permette di specializzarsi in chirurgia. La metodologia galenica viene portata avanti come attività medica per tanti secoli, addirittura fino al Rinascimento. Anche oggi noi moderni, quando un “rimedio” viene realizzato nel laboratorio di una farmacia, lo definiamo “preparato galenico” cioè un prodotto effettuato direttamente dal farmacista.

Il contributo più originale di Galeno consiste nello studio della struttura e delle funzioni degli organi; l’anatomia, che nel sistema galenico ha importanza fondamentale, costituisce la possibilità di verificare e conoscere le origini e le cause di una malattia. Infine, in un suo opuscolo teorico dal titolo “Il migliore medico”, Galeno dice che il medico è anche filosofo e questo suo dire è in linea con il moralismo dell’età imperiale: il buon medico deve essere prima di tutto cultore delle virtù. La medicina, infatti, è una professione filantropica. Il buon medico, però, è anche attento e culturalmente preparato indagatore della realtà circostante: deve così servirsi con saggezza della logica, della fisica e dell’etica

Diversamente si comportano i medici mestieranti che, tradendo i veri scopi della medicina ed anche i principi del giuramento di Ippocrate, esercitano la loro professione solo per lucro. Il vero medico, per Galeno, sceglierà una vita virtuosa e lontana da ogni tipo di corruzione.

© Simona Sirio/shutterstock.com

Filosofo, architetto, matematico e medico. Con la cosiddetta “metodologia galenica”, rappresenta il primo avvicinamento a determinate patologie e singoli organi

di Barbara Ciardullo

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