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Trovato un gene che causa difetti metabolici
© Yang Nan/www.shutterstock.com
Trovato un gene che causa difetti metabolici Si chiama GALNT2 ed afflige sette persone in tutto il mondo
Lo studio è stato condotto sugli unici sette casi al mondo, noti al momento. Nel laboratorio di genetica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è stato isolato il GALNT2 la cui mutazione è la causa della patologia; da qui è derivato il nome della stessa: “GALNT2-congenital disorder of glycosylation (GALNT2-CDG)”. Si tratta di una patologia congenita a trasmissione ereditaria. Nelle patologie autosomiche recessive entrambi i genitori sono portatori sani del gene mutato. Quindi la trasmissione deve avvenire da entrambi i genitori. Uno degli esempi è dato dall’albinismo che si manifesta solo in soggetti omozigoti per questa patologia.
Nel caso della GALNT2-congenital disorder of glycosylation (GALNT2-CDG) i sette casi accertati provengono da famiglie, quattro, in cui è stata sia accertata che diagnosticata la patologia. Inoltre, sono state effettuati gli esami clinici e le indagini genetiche SNP-array e sequenziamento dell’esoma, anche su due pazienti di cui uno catalogato nella ricerca come controllo negativo. Il paziente non manifestava i segni della patologia pur essendo portatore di due varianti del gene GALNT2 e quindi non presentava i segni dell’alterazione dell’attività proteica.
Si chiama GALNT2 ed è il nuovo gene, scoperto da un team di ricercatori italiani, responsabile di una malattia rara. Una patologia caratterizzata da un grave difetto del metabolismo è stata oggetto di uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Brain, realizzato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione col Policlinico Universitario di Messina e altri centri internazionali: in USA (Pennsylvania, Minnesota, California), Germania, Danimarca, Finlandia ed Egitto.
Grazie a questo studio sono state definite le caratteristiche genetica che hanno evidenziato un ritardo globale dello sviluppo, disabilità intellettiva con deficit del linguaggio, tratti autistici, epilessia, anomalie cerebrali, dismorfismi e riduzione dei livelli di colesterolo HDL. «La scoperta di un gene-malattia è sempre il punto di partenza per ogni futuro intervento diagnostico e di presa in carico di quella malattia – ha spiegato il dottor Antonio Novelli, responsabile della UOC Laboratorio di Genetica Medica dell’Ospedale - La medicina di precisione, cioè lo sviluppo di protocolli mirati di terapia, non esisterebbe se non si avesse la possibilità di partire da uno specifico difetto genetico nei confronti della malattia e dalle vie metaboliche che vengono alterate dalla mutazione genica. Un percorso che a volte può consentire di sviluppare molecole o interventi di altra natura specificamente rivolti a contrastare l’effetto della mutazione».
La “GLANT2-CDG” rientra nel gruppo delle malattie metaboliche ereditarie rare dette “ Disturbi congeniti della glicosilazione (CDG)”, si tratta di malattie solitamente multisistemiche. La glicosilazione prevede una serie complessa di reazioni e coinvolge numerosi enzimi, uno per ogni specifico passaggio: è sufficiente che un unico enzima sia carente o funzioni male perché ne risenta il funzionamento di tutte quelle proteine per le quali la componente zuccherina è importante. Poiché l’effetto della glicosilazione avviene su molteplici proteine responsabili di diverse funzioni di una cellula, un disturbo di tale processo causa la compromissione di molti organi.
Il ritardo psicomotorio è uno dei segni più frequenti di queste patologie, oltre a disfunzioni del sistema immunitario, del sistema endocrino e della coaugulazione. Ad oggi non esistono cure per queste malattie, ciò che la medicina è in grado di fare è trattare i sintomi e offrire consulenze genetiche alle famiglie. La ricerca, condotta dall’ospedale
Bambin Gesù e dal Policlinico di Messina, è stata pubblicata sulla rivista Brain
di Carmen Paradiso