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Riaprono palestre e piscine: ecco le regole

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© Netfalls Remy Musser/www.shutterstock.com

Riaprono palestre e piscine: ecco le regole Il protocollo anti-covid del Governo per fare sport in sicurezza

Il mese prossimo sarà quello “buono” anche per il via libera all’attività negli impianti sportivi comunali a Bologna e Palermo, i cui amministratori si son presi più tempo rispetto al termine “ante quam non” (il 25 giugno, appunto) previsto dal decreto del 17 maggio. L’attività è ripresa, ovviamente, con regole molto scrupolose e più dettagliate rispetto a quelle per le altre attività, dato che palestre, piscine e centri sportivi sono luoghi il contatto fisico può essere maggiore.

Sarà norma, d’ora in poi, prenotare corsi e lezioni, in modo da evitare il più possibile gli assembramenti e migliorare la gestione degli spazi. Le novità cominceranno dall’ingresso: sia in palestra che in piscina si entrerà con la mascherina. Obbligatorio anche disinfettarsi le mani all’ingresso e uscendo, grazie ai dispenser, spesso preferiti ai guanti.

È prevista la misurazione della temperatura con termoscanner, per non far entrare chi ha più di 37 gradi e mezzo. In ogni caso, all’ingresso i clienti dovranno firmare un’autocertificazione sulle proprie condizioni di salute (se hanno contratto il Covid, se hanno fatto la quarantena) e i gestori delle attività conserveranno i dati per 14 giorni. In palestra saranno richieste scarpe ginniche “ad hoc”. Negli spogliatoi si entrerà pochi per volta (ma alcuni potrebbero restare chiusi), si starà a un metro di distanza e i vestiti andranno messi nelle proprie borse, lasciate negli armadietti. Durante gli esercizi i clienti staranno lontani almeno due metri fra loro, senza obbligo di mascherina, avendo cura di stare a non meno di un metro quando non stanno svolgendo attività fisica. Chiaramente, chi va in palestra eviterà di condividere borracce, bicchieri e bottiglie e non scambiare con altri utenti asciugamani o accappatoi. Gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati.

Dopo i runner, sono tornati ad allenarsi quasi in tutta Italia anche gli amanti del workout e del nuoto. Palestre piscine sono state riaperte dal 25 maggio in tutta Italia con alcune eccezioni: la Lombardia, che ha optato per la chiusura almeno fino al 31 maggio, e la Basilicata dove non torneranno in attività prima del 3 giugno.

Ciascun frequentatore delle piscine avrà a disposizione una superficie di sette metri quadrati (sia in acqua, sia come superficie di calpestio), mentre dovrà esserci almeno un metro e mezzo fra sdraio e lettini delle persone, se non sono conviventi. Gli istruttori di nuoto dovranno avere la mascherina anche se non a stretto contatto con gli utenti. Un punto, questo, che ha sollevato obiezioni e riserve tra molti gestori di piscine, considerando il caldo che c’è normalmente a bordo vasca e il rischio che non si senta bene la voce dell’allenatore. Alle piscine sono richieste analisi chimiche, oltre alle batteriologiche e, per tutti vale l’obbligo di disinfezione degli attrezzi - da quelli in sala pesi ai galleggianti in acqua - a ogni uso o a fine giornata se presi solo da un cliente. Il tutto, ovviamente, senza dimenticare le “classiche” norme di sicurezza igienica in acqua di piscina: accurata doccia saponata su tutto il corpo prima di entrare in acqua, uso obbligatorio, della cuffia, divieto di sputare, soffiarsi il naso e urinare in acqua; obbligo di pannolini contenitivi per i bambini molto piccoli.

Novità e restrizioni anche per l’accesso alle docce: consentito a “numero chiuso” o nelle palestre ridotto al minimo, ad esempio per chi fa sport in pausa pranzo e dovrà tornare in ufficio. Rientrare sudato o in tuta non fa parte delle abitudini ideali del buon professionista. (A. P.)

È prevista la misurazione della temperatura con termoscanner, per non far entrare chi ha più di 37,5°

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