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Il Corpus Hippocraticum e il suo contributo al progresso scientifico

di Barbara Ciardullo

Il contributo maggiore del Corpus è stato quello di avere creato, oltre che una scienza, anche una terminologia medica che rimane fondamentale nei secoli e perdura pure al nostro tempo (nomi di malattie e termini diagnostici ed anatomici). Infatti, nel Corpus Hippocraticum sono già sviluppati i rami basilari del sapere medico: dalla clinica alla dietetica, alla chirurgia, alla ginecologia, alla traumatologia, sino alla malattie mentali.

Il “Corpus” presenta scritti specialistici e scritti divulgativi, tutti databili tra il V sec. ed inizi del IV sec. a. C.: leggendo queste opere, ci rendiamo conto come la scienza medica si sia servita della comunicazione scritta, oltre che dell’insegnamento orale, per informare e istruire coloro che si affacciavano e intraprendevano questa professione e per organizzare un archivio di casi esemplari. Gli scritti specialistici sono una sorta di prontuario delle malattie, a proposito delle quali vengono fornite sintomatologia, terapia e prognosi.

Ad esempio nei trattati intitolati “Malattie, affezioni interne, malattie delle donne” introduce il quadro sintomatologico con una frase condizionale, cui seguono descrizione dei sintomi e poi la prescrizione terapeutica “se il malato si trova in queste condizioni bisogna fare…” ed, infine, la previsione sull’esito fausto o infausto. Insomma, la malattia è vista come un processo che si evolve nel tempo e a cui il medico deve rivolgere il proprio intervento. Tra gli scritti specialistici troviamo quello intitolato Epidemie, che significa “soggiorni in città straniere”, dove viene raccolto materiale clinico dell’attività di diversi medici: i libri I e III esprimono le storie cliniche individuali con cui Ippocrate procede alla descrizione della situazione climatica e patologica di un luogo nel corso dell’anno.

Panoramica sull’importante raccolta di scritti specialistici alla base del sapere medico IL CORPUS HIPPOCRATICUM E IL SUO CONTRIBUTO AL PROGRESSO SCIENTIFICO

Alla base c’è la convinzione che vi sia un nesso tra i cambiamenti climatici, la natura dei singoli pazienti e lo sviluppo delle diverse malattie. Inoltre, vi sono riflessioni di carattere metodologico, che sono indicative proprio della concezione ippocratica della medicina, come: “Nelle malattie mirare a due scopi: giovare o almeno non danneggiare. L’arte consiste di tre cose: la malattia, il malato e il medico; il medico è il servitore della medicina.

E poi bisogna che il malato si opponga con volontà e caparbietà alla malattia insieme al medico”. Un altro scritto spe

Il contributo maggiore del Corpus è stato quello di creare un terminologia medica che perdura

cialistico è quello dal titolo Prognostico: è interamente dedicato alla possibilità di prevedere gli sviluppi e gli esiti della malattia. La prognosi deve essere comunicata al malato in modo che costui si renda conto della scienza ed esperienza del medico e, quindi, si affidi alle sue cure. Rispetto al tradizionale ricorso alla divinità, in questo trattato manca qualsiasi richiamo ad un rapporto con il divino: la capacità di argomentare in base alla valutazione di una natura comune agli esseri umani, accompagnata dalla valutazione delle costituzioni individuali che sono variabili.

Gli scritti divulgativi sono rivolti non solo ad un pubblico specializzato di medici ma anche ad un pubblico più vasto e sono frutto di conferenze e convegni. Molti di questi scritti sono da ricollegare al dibattito tra le arti e sulle arti, cioè sulla validità scientifica delle singole tecniche che si sviluppò alla fine del V secolo a.C. Tra gli scrittori divulgativi ne approfondiamo il contenuto di qualcuno. Nei trattati intitolati Sull’arte e L’antica medicina Ippocrate difende la medicina contro coloro che la accusavano di essere troppo soggetto al caso: egli si scaglia contro l’invadenza della filosofia nella medicina e denuncia l’errore di quei medici che si servono di elementi semplificatori come il caldo, il freddo, il secco o l’umido per spiegare la malattia. Ippocrate, risalendo alle origini della medicina, dimostra che essa ha una storia ed una metodologia acquisite con l’esperienza e polemizza con i filosofi come Empedocle che affermano come la conoscenza dell’uomo sia preliminare alla conoscenza medica: Ippocrate, invece, sostiene che la medicina studia le relazioni causali tra dieta, che riguarda la condizione di vita, e l’uomo. In un altro scritto divulgativo dal titolo Sulle arie, le acque e di luoghi, suddiviso in due parti: medica ed etnografica, Ippocrate evidenzia i diversi fattori ambientali, che sono importanti per la salvaguardia della salute come: orientamento delle città rispetto ai venti, al sole, alla qualità delle acque, costituzione climatica nel corso dell’anno.

I testi, specialistici e divulgativi, sono tutti databili tra il V secolo e gli inizi del IV secolo a.C.

Il medico deve tenere presenti questi fattori per pronosticare e curare le malattie che possono sorgere durante l’anno. Inoltre, esamina le influenze ambientali sulla costituzione fisica e morale degli uomini e fa un paragone tra i popoli dell’Europa e dell’Asia, concludendo che le differenze sono dovute al clima ma anche all’ influenza degli usi e delle leggi.

Altro scritto divulgativo è quello dal titolo Sulla malattia sacra, cioè l’epilessia, che tradizionalmente veniva attribuita all’intervento di una divinità e perciò veniva curata con purificazioni ed incantesimi. Ippocrate non solo denuncia l’incompetenza di coloro che credono ad una tale teoria ma anche la loro crudeltà e irreligiosità e si impegna ad inserire l’epilessia nell’insieme delle malattie naturali, perché anch’essa ha una sua causa, cioè un’infiammazione che interessa il cervello, e quindi è curabile.

Infine, come scritto divulgativo è celebre il giuramento di Ippocrate: fino all’età moderna i medici hanno iniziato la loro professione pronunciando tale giuramento, che sanciva il suo ingresso all’interno della scuola di medicina. Con esso il medico si impegnava a rispettare i principi fondamentali della deontologia medica, come i doveri verso la professione stessa e nei confronti del malato. Inoltre, con questo giuramento il medico è tenuto al segreto professionale e al rispetto della privacy del paziente. Questo giuramento si rendeva e si rende necessario ancora oggi per combattere ciarlatani o colleghi privi di scrupoli.

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